Salve sono una ragazza di quasi 30 anni, sto avendo difficoltà con il mio attuale compagno stiamo in
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Salve sono una ragazza di quasi 30 anni, sto avendo difficoltà con il mio attuale compagno stiamo insieme ormai da quasi 10 anni.
Però ci sono aspetti che con il tempo mi dà un po' fastidio, lui non è la classica persona che fa sorpresa o è galante con me.
Non va molto d'accordo con la mia famiglia, ma non perché la mia famiglia non lo tratta bene ma è proprio il carattere di lui che è così.
Con la sua famiglia io vado d'accordo però ci sono molte volte dove fingo di trovarmi bene per non ferire lui.
Ultimamente non capisco se vale la pena portare avanti questa relazione, io tengo a lui e lui mi fa capire che a me ci tiene, però sento come se qualcosa non funzionasse. Mi domando se è anche la quotidianità sta influendo molto su questo fattore perché entro in gioco la noia e monotonia. Io sono una persona che ama organizzare ogni tanto quali uscita diversa dal solito. Ma lui rimanda sempre come dire poi ci pensiamo.
Sa che questa cosa a me non piace, ma è nel suo carattere. A volte penso che se ci dovessimo separare potrei pentirmene.
Ma altre volte penso di meritare di meglio.
Però ci sono aspetti che con il tempo mi dà un po' fastidio, lui non è la classica persona che fa sorpresa o è galante con me.
Non va molto d'accordo con la mia famiglia, ma non perché la mia famiglia non lo tratta bene ma è proprio il carattere di lui che è così.
Con la sua famiglia io vado d'accordo però ci sono molte volte dove fingo di trovarmi bene per non ferire lui.
Ultimamente non capisco se vale la pena portare avanti questa relazione, io tengo a lui e lui mi fa capire che a me ci tiene, però sento come se qualcosa non funzionasse. Mi domando se è anche la quotidianità sta influendo molto su questo fattore perché entro in gioco la noia e monotonia. Io sono una persona che ama organizzare ogni tanto quali uscita diversa dal solito. Ma lui rimanda sempre come dire poi ci pensiamo.
Sa che questa cosa a me non piace, ma è nel suo carattere. A volte penso che se ci dovessimo separare potrei pentirmene.
Ma altre volte penso di meritare di meglio.
Buongiorno,
capisco quanto sia difficile sentirsi in bilico tra l'amore per il tuo compagno e il desiderio di qualcosa di più stimolante e appagante. Dopo quasi dieci anni insieme, è naturale che emergano dubbi, soprattutto se la routine e la mancanza di novità sembrano prevalere.
La situazione che descrivi, con la sensazione di "fingere" di stare bene con la sua famiglia e la frustrazione per la sua mancanza di iniziativa, può essere sintomo di una monotonia che sta intaccando il legame. Questi sentimenti non indicano necessariamente la fine della relazione, ma potrebbero suggerire la necessità di un cambiamento.
Cosa puoi fare:
Parlare apertamente: Condividi con lui i tuoi sentimenti e desideri. La comunicazione è fondamentale per comprendere se entrambi siete disposti a lavorare sulla relazione.
Proporre nuove attività: Organizza insieme a lui esperienze diverse, come un viaggio improvvisato o un'attività che entrambi non avete mai provato. Questo può aiutare a ravvivare la complicità e a creare nuovi ricordi insieme.
Rivalutare le aspettative: Chiediti se le tue aspettative sono realistiche e se il tuo compagno ha la capacità o la volontà di soddisfarle.
Considerare il supporto esterno: Se i tentativi di migliorare la relazione non portano ai risultati sperati, potrebbe essere utile consultare un terapeuta di coppia per esplorare insieme le dinamiche del vostro rapporto.
Ricorda che ogni relazione attraversa alti e bassi. Decidere se continuare o meno è una scelta personale che richiede tempo e riflessione. L'importante è che tu ti senta rispettata, apprezzata e soddisfatta.
Se hai bisogno di ulteriori consigli o supporto, sono qui per aiutarti.
capisco quanto sia difficile sentirsi in bilico tra l'amore per il tuo compagno e il desiderio di qualcosa di più stimolante e appagante. Dopo quasi dieci anni insieme, è naturale che emergano dubbi, soprattutto se la routine e la mancanza di novità sembrano prevalere.
La situazione che descrivi, con la sensazione di "fingere" di stare bene con la sua famiglia e la frustrazione per la sua mancanza di iniziativa, può essere sintomo di una monotonia che sta intaccando il legame. Questi sentimenti non indicano necessariamente la fine della relazione, ma potrebbero suggerire la necessità di un cambiamento.
Cosa puoi fare:
Parlare apertamente: Condividi con lui i tuoi sentimenti e desideri. La comunicazione è fondamentale per comprendere se entrambi siete disposti a lavorare sulla relazione.
Proporre nuove attività: Organizza insieme a lui esperienze diverse, come un viaggio improvvisato o un'attività che entrambi non avete mai provato. Questo può aiutare a ravvivare la complicità e a creare nuovi ricordi insieme.
Rivalutare le aspettative: Chiediti se le tue aspettative sono realistiche e se il tuo compagno ha la capacità o la volontà di soddisfarle.
Considerare il supporto esterno: Se i tentativi di migliorare la relazione non portano ai risultati sperati, potrebbe essere utile consultare un terapeuta di coppia per esplorare insieme le dinamiche del vostro rapporto.
Ricorda che ogni relazione attraversa alti e bassi. Decidere se continuare o meno è una scelta personale che richiede tempo e riflessione. L'importante è che tu ti senta rispettata, apprezzata e soddisfatta.
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Buongiorno gentile Utente, quello che condivide è il racconto di una fase di vita affettiva molto delicata e, allo stesso tempo, piuttosto comune dopo una lunga relazione. Dieci anni insieme sono un tempo significativo, durante il quale è inevitabile che emergano trasformazioni personali, nuovi bisogni, e anche delle differenze che, se inizialmente gestibili, col tempo possono diventare più evidenti o più difficili da accogliere.
Mi sembra che lei stia attraversando un momento di valutazione profonda, dove il sentimento non è assente, ma comincia a convivere con un senso di insoddisfazione e forse anche con una forma di stanchezza relazionale. Quando scrive che a volte pensa di meritare di meglio, sta dando voce a un bisogno legittimo: quello di sentirsi vista, accolta nei propri desideri e riconosciuta per ciò che si è realmente. E non è raro che, di fronte a una relazione in cui si dà tanto ma si riceve meno di quanto si vorrebbe o si senta di aver bisogno, si generi un conflitto interiore fra il cuore e la razionalità, fra l’abitudine e il desiderio di qualcosa di più appagante.
La quotidianità, la convivenza con tratti caratteriali molto diversi, e anche le dinamiche familiari che descrive — con un certo sbilanciamento tra il suo impegno e quello del partner — possono amplificare il senso di disallineamento emotivo. Lei non dice di non voler più bene al suo compagno, ma sembra chiedersi se questo affetto basti per sostenere una relazione che forse, oggi, non risponde più pienamente ai suoi bisogni. Anche la paura di un possibile pentimento in caso di separazione è del tutto comprensibile: uscire da una relazione lunga può far paura, specie quando si è investito molto e ci si è costruiti un pezzo importante di vita insieme.
Non esistono risposte giuste in assoluto, ma decisioni consapevoli che possono maturare solo quando si dà il giusto spazio all’ascolto di sé, senza giudizio. Le suggerirei di non cercare una soluzione affrettata, ma di concedersi uno spazio personale per capire cosa sta cambiando in lei e cosa, di questa relazione, la fa sentire arricchita o, al contrario, trattenuta. Talvolta un percorso psicologico può essere utile proprio in queste fasi, per aiutare a chiarire il confine tra le difficoltà relazionali superabili e quelle che invece segnalano una distanza più profonda nei bisogni affettivi.
Il fatto che lei si stia ponendo domande così lucide è già un segnale importante di consapevolezza. L’invito che le rivolgo è di non minimizzare ciò che sente nel tentativo di proteggere la relazione, ma di onorare anche i suoi desideri e la sua evoluzione come persona.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Mi sembra che lei stia attraversando un momento di valutazione profonda, dove il sentimento non è assente, ma comincia a convivere con un senso di insoddisfazione e forse anche con una forma di stanchezza relazionale. Quando scrive che a volte pensa di meritare di meglio, sta dando voce a un bisogno legittimo: quello di sentirsi vista, accolta nei propri desideri e riconosciuta per ciò che si è realmente. E non è raro che, di fronte a una relazione in cui si dà tanto ma si riceve meno di quanto si vorrebbe o si senta di aver bisogno, si generi un conflitto interiore fra il cuore e la razionalità, fra l’abitudine e il desiderio di qualcosa di più appagante.
La quotidianità, la convivenza con tratti caratteriali molto diversi, e anche le dinamiche familiari che descrive — con un certo sbilanciamento tra il suo impegno e quello del partner — possono amplificare il senso di disallineamento emotivo. Lei non dice di non voler più bene al suo compagno, ma sembra chiedersi se questo affetto basti per sostenere una relazione che forse, oggi, non risponde più pienamente ai suoi bisogni. Anche la paura di un possibile pentimento in caso di separazione è del tutto comprensibile: uscire da una relazione lunga può far paura, specie quando si è investito molto e ci si è costruiti un pezzo importante di vita insieme.
Non esistono risposte giuste in assoluto, ma decisioni consapevoli che possono maturare solo quando si dà il giusto spazio all’ascolto di sé, senza giudizio. Le suggerirei di non cercare una soluzione affrettata, ma di concedersi uno spazio personale per capire cosa sta cambiando in lei e cosa, di questa relazione, la fa sentire arricchita o, al contrario, trattenuta. Talvolta un percorso psicologico può essere utile proprio in queste fasi, per aiutare a chiarire il confine tra le difficoltà relazionali superabili e quelle che invece segnalano una distanza più profonda nei bisogni affettivi.
Il fatto che lei si stia ponendo domande così lucide è già un segnale importante di consapevolezza. L’invito che le rivolgo è di non minimizzare ciò che sente nel tentativo di proteggere la relazione, ma di onorare anche i suoi desideri e la sua evoluzione come persona.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Quello che descrivi è un conflitto molto comune ma anche molto delicato, perché tocca i bisogni profondi di una relazione: sentirsi visti, ascoltati, stimolati, ma anche rispettare l’altro per com’è.
Da quello che scrivi emergono alcuni punti chiave.
Differenze di bisogni:
Tu sembri desiderare più attenzione, spontaneità, piccole sorprese, momenti speciali che rompono la routine. Lui, invece, tende alla stabilità, alla prevedibilità, forse a un modo di amare più "tranquillo" e meno espressivo.
Questo non è "giusto" o "sbagliato" in sé, ma pone una domanda importante: questa distanza fra i vostri bisogni è colmabile o rischia di farti sentire sempre in mancanza, sempre "affamata" di qualcosa che lui non ti dà?
Rapporto con le famiglie:
La fatica che provi nel "fingere" con la sua famiglia per non ferirlo è un segnale di quanto ti stai adattando per proteggere lui. Ma ti stai proteggendo abbastanza anche tu? Quanto spazio c’è per la tua autenticità nella relazione?
Paura di pentirti se finisce:
Questo è umano. La paura di perdere ciò che si è costruito in 10 anni, il timore del vuoto, dell'incertezza. Ma non dovrebbe essere questa paura la ragione per restare. Piuttosto la domanda può essere: se tutto rimanesse così com’è ora, potrei essere felice fra 2, 5 o 10 anni?
Monotonia e desiderio di novità:
La noia e la routine pesano su molte relazioni lunghe. Ma qui tu provi anche a proporre cambiamenti, lui invece rimanda sempre. La tua energia va sprecata o trova terreno fertile? Se lui non cambia, questa parte di te potrà trovare espressione con lui o dovrà sempre essere messa da parte?
Il dubbio: "Merito di meglio?"
Questa è la domanda più onesta di tutte. Non vuol dire che lui sia "sbagliato" o cattivo. Vuol dire: "Quello che lui dà è sufficiente per la me di oggi, che ha imparato cose, che forse non è più quella di 10 anni fa?
Nessuna decisione va presa di fretta. Questi dubbi sono sani, non significano per forza che tutto debba finire. Ma meritano tempo, ascolto e onestà verso te stessa.
Datti del tempo.
Da quello che scrivi emergono alcuni punti chiave.
Differenze di bisogni:
Tu sembri desiderare più attenzione, spontaneità, piccole sorprese, momenti speciali che rompono la routine. Lui, invece, tende alla stabilità, alla prevedibilità, forse a un modo di amare più "tranquillo" e meno espressivo.
Questo non è "giusto" o "sbagliato" in sé, ma pone una domanda importante: questa distanza fra i vostri bisogni è colmabile o rischia di farti sentire sempre in mancanza, sempre "affamata" di qualcosa che lui non ti dà?
Rapporto con le famiglie:
La fatica che provi nel "fingere" con la sua famiglia per non ferirlo è un segnale di quanto ti stai adattando per proteggere lui. Ma ti stai proteggendo abbastanza anche tu? Quanto spazio c’è per la tua autenticità nella relazione?
Paura di pentirti se finisce:
Questo è umano. La paura di perdere ciò che si è costruito in 10 anni, il timore del vuoto, dell'incertezza. Ma non dovrebbe essere questa paura la ragione per restare. Piuttosto la domanda può essere: se tutto rimanesse così com’è ora, potrei essere felice fra 2, 5 o 10 anni?
Monotonia e desiderio di novità:
La noia e la routine pesano su molte relazioni lunghe. Ma qui tu provi anche a proporre cambiamenti, lui invece rimanda sempre. La tua energia va sprecata o trova terreno fertile? Se lui non cambia, questa parte di te potrà trovare espressione con lui o dovrà sempre essere messa da parte?
Il dubbio: "Merito di meglio?"
Questa è la domanda più onesta di tutte. Non vuol dire che lui sia "sbagliato" o cattivo. Vuol dire: "Quello che lui dà è sufficiente per la me di oggi, che ha imparato cose, che forse non è più quella di 10 anni fa?
Nessuna decisione va presa di fretta. Questi dubbi sono sani, non significano per forza che tutto debba finire. Ma meritano tempo, ascolto e onestà verso te stessa.
Datti del tempo.
Cara utente, grazie per aver esserti aperta su un aspetto delicato. Stai vivendo una fase di confusione che è assolutamente normale dopo tanti anni di relazione. È evidente che tieni a lui, ma allo stesso tempo ti stai accorgendo che alcuni tuoi bisogni emotivi non trovano spazio. Fingere per non ferirlo è un segnale importante: stai mettendo da parte una parte di te per mantenere l’equilibrio nella coppia, ma questo nel tempo può pesare molto.
La routine può influire, certo, ma quello che descrivi riguarda anche una distanza nei desideri e nei modi di vivere la relazione. Non c'è una risposta giusta o sbagliata, ma chiediti: riesco a essere me stessa in questa relazione? Mi sento felice, vista, rispettata nei miei bisogni profondi?
A volte restare per paura di pentirsi ci blocca più del necessario. Meriti una relazione in cui non solo ci sia affetto, ma anche ascolto reciproco e voglia di costruire insieme. Se senti che questo manca, è legittimo fermarti a riflettere davvero su cosa vuoi per il tuo futuro.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Emma Basilico, psicologa
La routine può influire, certo, ma quello che descrivi riguarda anche una distanza nei desideri e nei modi di vivere la relazione. Non c'è una risposta giusta o sbagliata, ma chiediti: riesco a essere me stessa in questa relazione? Mi sento felice, vista, rispettata nei miei bisogni profondi?
A volte restare per paura di pentirsi ci blocca più del necessario. Meriti una relazione in cui non solo ci sia affetto, ma anche ascolto reciproco e voglia di costruire insieme. Se senti che questo manca, è legittimo fermarti a riflettere davvero su cosa vuoi per il tuo futuro.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Emma Basilico, psicologa
Gentile ragazza,
grazie per aver condiviso con sincerità il tuo vissuto. Quello che stai attraversando è un momento molto delicato, fatto di riflessioni profonde che toccano sia la sfera emotiva che quella relazionale. Dopo dieci anni insieme, è naturale interrogarsi su ciò che funziona e su ciò che, invece, pesa o fa soffrire.
Da quanto racconti, emerge un senso di disallineamento tra i tuoi bisogni — come la voglia di sorpresa, di condivisione, di armonia con le famiglie e di progettualità — e il modo in cui il tuo compagno tende a vivere la relazione. Non si tratta necessariamente di una "colpa" da attribuire a qualcuno, ma piuttosto di una diversa modalità di vivere i legami, la quotidianità e l'intimità affettiva.
La tua incertezza, il sentirti a tratti insoddisfatta o come se stessi "recitando" per evitare conflitti, sono segnali importanti da non sottovalutare. Al tempo stesso, il fatto che tu tenga a lui e che lui ti dimostri affetto rende tutto più complesso, perché l’amore da solo, a volte, non basta a garantire una relazione appagante se non viene accompagnato da ascolto reciproco, cambiamento e impegno condiviso.
Ti domandi se sia la monotonia della quotidianità ad aver reso tutto più difficile: è possibile. Le relazioni di lunga durata hanno bisogno di essere nutrite con esperienze nuove, dialogo autentico e piccole attenzioni. Tuttavia, se queste iniziative vengono sempre rimandate o trascurate da una delle due parti, può nascere frustrazione e una sensazione di solitudine anche dentro la coppia.
Il timore di pentirti di una separazione è legittimo, così come lo è chiederti se meriti qualcosa di diverso. Queste sono domande profonde che richiedono tempo, spazio e, soprattutto, un confronto sereno con sé stessi.
Per fare chiarezza, può essere molto utile e consigliato rivolgersi a uno specialista, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, che possa accompagnarti in questo percorso di riflessione e aiutarti a comprendere cosa desideri davvero, quali sono i tuoi bisogni emotivi e quali strade puoi intraprendere per il tuo benessere personale e relazionale.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
grazie per aver condiviso con sincerità il tuo vissuto. Quello che stai attraversando è un momento molto delicato, fatto di riflessioni profonde che toccano sia la sfera emotiva che quella relazionale. Dopo dieci anni insieme, è naturale interrogarsi su ciò che funziona e su ciò che, invece, pesa o fa soffrire.
Da quanto racconti, emerge un senso di disallineamento tra i tuoi bisogni — come la voglia di sorpresa, di condivisione, di armonia con le famiglie e di progettualità — e il modo in cui il tuo compagno tende a vivere la relazione. Non si tratta necessariamente di una "colpa" da attribuire a qualcuno, ma piuttosto di una diversa modalità di vivere i legami, la quotidianità e l'intimità affettiva.
La tua incertezza, il sentirti a tratti insoddisfatta o come se stessi "recitando" per evitare conflitti, sono segnali importanti da non sottovalutare. Al tempo stesso, il fatto che tu tenga a lui e che lui ti dimostri affetto rende tutto più complesso, perché l’amore da solo, a volte, non basta a garantire una relazione appagante se non viene accompagnato da ascolto reciproco, cambiamento e impegno condiviso.
Ti domandi se sia la monotonia della quotidianità ad aver reso tutto più difficile: è possibile. Le relazioni di lunga durata hanno bisogno di essere nutrite con esperienze nuove, dialogo autentico e piccole attenzioni. Tuttavia, se queste iniziative vengono sempre rimandate o trascurate da una delle due parti, può nascere frustrazione e una sensazione di solitudine anche dentro la coppia.
Il timore di pentirti di una separazione è legittimo, così come lo è chiederti se meriti qualcosa di diverso. Queste sono domande profonde che richiedono tempo, spazio e, soprattutto, un confronto sereno con sé stessi.
Per fare chiarezza, può essere molto utile e consigliato rivolgersi a uno specialista, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, che possa accompagnarti in questo percorso di riflessione e aiutarti a comprendere cosa desideri davvero, quali sono i tuoi bisogni emotivi e quali strade puoi intraprendere per il tuo benessere personale e relazionale.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Ciao, intanto ti ringrazio per aver condiviso con sincerità ciò che stai vivendo. È evidente che ti trovi in una fase di riflessione importante della tua relazione, e il fatto che tu stia mettendo in discussione con lucidità sia ciò che funziona che ciò che non ti fa stare bene è già un passo fondamentale.
Dal punto di vista strategico, quando in una relazione si percepisce una crescente insoddisfazione, è utile osservare non tanto “chi è” l’altro, quanto come funzionano le dinamiche tra voi.
Per esempio, se sei spesso tu a proporre cose nuove e lui tende a rimandare, potresti – sotto la guida del tuo terapeuta – provare a modificare il tuo comportamento abituale, osservando come lui reagisce. Questo non per manipolare, ma per capire se, rompendo uno schema fisso, emergono nuove possibilità.
Anche il fatto che tu finga di sentirti bene con la sua famiglia per proteggerlo è significativo. Ti stai forse abituando a mettere da parte te stessa per evitare fratture? È un punto che potrai osservare meglio in terapia, per trovare un equilibrio tra autenticità e protezione dell’altro.
La domanda che ti stai facendo – “ne vale la pena?” – è più che legittima. Ma in ottica strategica, è spesso più utile chiedersi:
“Ho provato tutte le strade possibili per trasformare ciò che non funziona, prima di decidere se restare o andare?”
Spesso la consapevolezza non nasce solo dal pensare, ma soprattutto dal fare qualcosa di diverso, anche solo per testare come l’altro (e tu stessa) reagite.
Dal punto di vista strategico, quando in una relazione si percepisce una crescente insoddisfazione, è utile osservare non tanto “chi è” l’altro, quanto come funzionano le dinamiche tra voi.
Per esempio, se sei spesso tu a proporre cose nuove e lui tende a rimandare, potresti – sotto la guida del tuo terapeuta – provare a modificare il tuo comportamento abituale, osservando come lui reagisce. Questo non per manipolare, ma per capire se, rompendo uno schema fisso, emergono nuove possibilità.
Anche il fatto che tu finga di sentirti bene con la sua famiglia per proteggerlo è significativo. Ti stai forse abituando a mettere da parte te stessa per evitare fratture? È un punto che potrai osservare meglio in terapia, per trovare un equilibrio tra autenticità e protezione dell’altro.
La domanda che ti stai facendo – “ne vale la pena?” – è più che legittima. Ma in ottica strategica, è spesso più utile chiedersi:
“Ho provato tutte le strade possibili per trasformare ciò che non funziona, prima di decidere se restare o andare?”
Spesso la consapevolezza non nasce solo dal pensare, ma soprattutto dal fare qualcosa di diverso, anche solo per testare come l’altro (e tu stessa) reagite.
Salve e grazie per la sua condivisione.
Immagino che questa possa essere una situazione faticosa e dolorosa da sostenere. Sembra che convivano in lei due sentimenti opposti, il desiderio di stare insieme ma anche il timore legato proprio a questo stare insieme.
Sicuramente con il passare del tempo le sfide che una coppia deve affrontare cambiano e non sempre è facile farlo insieme. Forse uno spazio terapeutico dove portare i suoi dubbi, le sue parole e mettere a fuoco i suoi nuovi bisogno può essere una strada utile per uscire da un impasse
Per qualsiasi necessità sono a disposizione
Dott.ssa LS
Immagino che questa possa essere una situazione faticosa e dolorosa da sostenere. Sembra che convivano in lei due sentimenti opposti, il desiderio di stare insieme ma anche il timore legato proprio a questo stare insieme.
Sicuramente con il passare del tempo le sfide che una coppia deve affrontare cambiano e non sempre è facile farlo insieme. Forse uno spazio terapeutico dove portare i suoi dubbi, le sue parole e mettere a fuoco i suoi nuovi bisogno può essere una strada utile per uscire da un impasse
Per qualsiasi necessità sono a disposizione
Dott.ssa LS
Salve,
è assolutamente normale, dopo molti anni, nutrire dei dubbi sulla propria relazione. Con il tempo le persone cambiano, e ciò che un tempo risultava compatibile con noi può non rispecchiare più le nostre esigenze attuali.
Detto questo è importante analizzare attentamente il suo vissuto, dubbi e momenti di crisi all'interno di una coppia sono fisiologici e non indicano necessariamente la fine dell’amore.
Cosa sente di non riuscire più a tollerare oggi, rispetto al passato? Che cosa desidera realmente da un rapporto? Ritiene che, condividendo questi dubbi con il suo partner, possa esserci spazio per un confronto e un incontro reciproco?
Il segreto delle coppie durature risiede spesso in una comunicazione efficace e nella capacità di trovare un punto d’incontro.
Resto a disposizione, qualora desiderasse approfondire meglio il discorso. Ricevo sia in presenza che online.
Cordialmente,
Dott.ssa Luciana Bastianini
è assolutamente normale, dopo molti anni, nutrire dei dubbi sulla propria relazione. Con il tempo le persone cambiano, e ciò che un tempo risultava compatibile con noi può non rispecchiare più le nostre esigenze attuali.
Detto questo è importante analizzare attentamente il suo vissuto, dubbi e momenti di crisi all'interno di una coppia sono fisiologici e non indicano necessariamente la fine dell’amore.
Cosa sente di non riuscire più a tollerare oggi, rispetto al passato? Che cosa desidera realmente da un rapporto? Ritiene che, condividendo questi dubbi con il suo partner, possa esserci spazio per un confronto e un incontro reciproco?
Il segreto delle coppie durature risiede spesso in una comunicazione efficace e nella capacità di trovare un punto d’incontro.
Resto a disposizione, qualora desiderasse approfondire meglio il discorso. Ricevo sia in presenza che online.
Cordialmente,
Dott.ssa Luciana Bastianini
Gentile utente, in una relazione di lungo termine come la sua l'insorgenza di una fase di stallo, dove tutto sembri restare inalterato, monotono, privo di brio può risultare piuttosto normale, specie se si condividono spazio e tempo in modo costante andando così ad inficiare sui propri bisogni intrapersonali. Per trovare una risoluzione al suo problema, bisognerebbe prima che si interrogasse nel modo in cui vorrebbe migliorare la qualità del tempo condiviso in riferimento alla coppia, in alternativa potrebbe trovare uno spazio e un tempo personale da poter dedicare a se stessa, chiaramente senza necessità di coinvolgere il proprio partner. Ciò che mi preoccupa è il modo in cui descrive la questione, che sembrerebbe lasciare intendere una delega quasi totale sul partner sulla presa di decisione finale rispetto alle attività da prediligere e condividere. Alle volte la distanza risulta l'arma più potente per riattivare un pò di pepe nella coppia e risollevare il morale sperimentando nuove iniziative o prospettive. Chiaramente bisogna agire nel rispetto dell'altr* e con consapevolezza senza voler appositamente creare inutili ferite per far prevalere il proprio bisogno.
Gentilissima,
grazie per aver condiviso con sincerità la sua esperienza. È naturale che, dopo tanti anni insieme, emergano dubbi e riflessioni sul rapporto, soprattutto quando si percepisce una distanza emotiva o un’insofferenza verso certi aspetti della relazione.
Il fatto che lei senta la mancanza di gesti di attenzione o di iniziativa da parte del suo compagno, e che ci siano tensioni con la sua famiglia, può contribuire a un senso di insoddisfazione o di stanchezza. La quotidianità, con la sua routine e monotonia, spesso mette a dura prova anche i legami più solidi, soprattutto se uno dei due desidera più vivacità o novità.
È importante prendersi il tempo per ascoltare davvero cosa desidera e cosa le fa stare bene. Chiedersi cosa significa per lei “meritare di meglio” può essere un punto di partenza utile per capire cosa vuole davvero dalla relazione e da sé stessa.
Spesso, un confronto aperto e autentico con il partner può aiutare a chiarire aspettative e bisogni; a volte, può essere utile anche lavorare insieme con uno specialista per supportare il dialogo e migliorare la comunicazione. Prendersi cura di sé e delle proprie emozioni è un passo importante per fare scelte consapevoli e rispettose del proprio benessere.
Resto a disposizione se desidera approfondire questi aspetti insieme.
Un caro saluto
Dott.ssa Maria Francesca Copani
grazie per aver condiviso con sincerità la sua esperienza. È naturale che, dopo tanti anni insieme, emergano dubbi e riflessioni sul rapporto, soprattutto quando si percepisce una distanza emotiva o un’insofferenza verso certi aspetti della relazione.
Il fatto che lei senta la mancanza di gesti di attenzione o di iniziativa da parte del suo compagno, e che ci siano tensioni con la sua famiglia, può contribuire a un senso di insoddisfazione o di stanchezza. La quotidianità, con la sua routine e monotonia, spesso mette a dura prova anche i legami più solidi, soprattutto se uno dei due desidera più vivacità o novità.
È importante prendersi il tempo per ascoltare davvero cosa desidera e cosa le fa stare bene. Chiedersi cosa significa per lei “meritare di meglio” può essere un punto di partenza utile per capire cosa vuole davvero dalla relazione e da sé stessa.
Spesso, un confronto aperto e autentico con il partner può aiutare a chiarire aspettative e bisogni; a volte, può essere utile anche lavorare insieme con uno specialista per supportare il dialogo e migliorare la comunicazione. Prendersi cura di sé e delle proprie emozioni è un passo importante per fare scelte consapevoli e rispettose del proprio benessere.
Resto a disposizione se desidera approfondire questi aspetti insieme.
Un caro saluto
Dott.ssa Maria Francesca Copani
Salve, da quello che scrive, si percepisce chiaramente che ha messo tanto impegno e affetto in questa relazione e che è arrivata ad un punto dove sta cercando risposte profonde, non solo soluzioni momentanee.
Ha quasi 30 anni, siete insieme da quasi 10. È normale che in una relazione lunga ci siano momenti di crisi, perché entrambi cambiate, crescete. Quello che prima sembrava “accettabile” o secondario, adesso può diventare pesante o frustrante.
Domanda utile da porsi: "Sto crescendo con lui o mi sento ferma/stanca accanto a lui?"*
Il fatto che lui non sia galante o non abbia slanci di iniziativa non è un difetto in sé. Ma quanto pesa su di te questa differenza?
Lui "sa" che per lei organizzare qualcosa di diverso è importante, ma non si attiva. Questo può farla sentire non ascoltata, non vista.
Domanda utile: "Mi sento valorizzata da lui? Mi sento me stessa quando sto con lui?"
Il fatto che con la sua famiglia finga di star bene “per non ferirlo” è un segnale da non ignorare. Non sta mentendo, stai proteggendo, ma al prezzo della sua autenticità. A lungo andare, recitare una parte può consumare molte energie emotive.
Domanda utile: "Quante cose nascondo o minimizzo per non creare conflitti?"
La quotidianità può certo appiattire tutto, ma non è sempre la causa. A volte è il sintomo di una distanza che si è creata nel tempo.
Domanda utile: "Se domani lui mi dicesse: 'Facciamo un viaggio solo io e te', sarei felice o mi sentirei comunque vuota dentro?"
Temere di pentirsi è umano, ma non è sempre un buon motivo per restare.
Il pensiero "merito di meglio" non è un capriccio: è una voce interna che chiede di essere ascoltata.
Domanda utile: "Cosa intendo davvero per 'meglio'? Più amore? Più ascolto? Più condivisione?"*
Parlagli: se non l’hai già fatto in modo sincero e profondo, raccontagli esattamente come ti senti. Non come accusa, ma come condivisione.
Si dia del tempo: magari fissi mentalmente un periodo (es. 3 mesi) per capire se qualcosa cambia davvero, se sente che ci sia voglia reciproca di riavvicinarsi.
Una terapia individuale può aiutare: se ne ha la possibilità, può aiutarla a chiarire meglio i suoi bisogni e le sue emozioni.
Se ha bisogno di ulteriori chiarimenti, rimango a disposizione.
Un caro saluto.
Dott.ssa Gaia Evangelisti, Psicologa.
Ha quasi 30 anni, siete insieme da quasi 10. È normale che in una relazione lunga ci siano momenti di crisi, perché entrambi cambiate, crescete. Quello che prima sembrava “accettabile” o secondario, adesso può diventare pesante o frustrante.
Domanda utile da porsi: "Sto crescendo con lui o mi sento ferma/stanca accanto a lui?"*
Il fatto che lui non sia galante o non abbia slanci di iniziativa non è un difetto in sé. Ma quanto pesa su di te questa differenza?
Lui "sa" che per lei organizzare qualcosa di diverso è importante, ma non si attiva. Questo può farla sentire non ascoltata, non vista.
Domanda utile: "Mi sento valorizzata da lui? Mi sento me stessa quando sto con lui?"
Il fatto che con la sua famiglia finga di star bene “per non ferirlo” è un segnale da non ignorare. Non sta mentendo, stai proteggendo, ma al prezzo della sua autenticità. A lungo andare, recitare una parte può consumare molte energie emotive.
Domanda utile: "Quante cose nascondo o minimizzo per non creare conflitti?"
La quotidianità può certo appiattire tutto, ma non è sempre la causa. A volte è il sintomo di una distanza che si è creata nel tempo.
Domanda utile: "Se domani lui mi dicesse: 'Facciamo un viaggio solo io e te', sarei felice o mi sentirei comunque vuota dentro?"
Temere di pentirsi è umano, ma non è sempre un buon motivo per restare.
Il pensiero "merito di meglio" non è un capriccio: è una voce interna che chiede di essere ascoltata.
Domanda utile: "Cosa intendo davvero per 'meglio'? Più amore? Più ascolto? Più condivisione?"*
Parlagli: se non l’hai già fatto in modo sincero e profondo, raccontagli esattamente come ti senti. Non come accusa, ma come condivisione.
Si dia del tempo: magari fissi mentalmente un periodo (es. 3 mesi) per capire se qualcosa cambia davvero, se sente che ci sia voglia reciproca di riavvicinarsi.
Una terapia individuale può aiutare: se ne ha la possibilità, può aiutarla a chiarire meglio i suoi bisogni e le sue emozioni.
Se ha bisogno di ulteriori chiarimenti, rimango a disposizione.
Un caro saluto.
Dott.ssa Gaia Evangelisti, Psicologa.
Il meglio è un ottimo obiettivo, perché serve anche a valorizzare noi stessi.
Se vuole parlarne, le propongo un colloquio, anche online.
Se vuole parlarne, le propongo un colloquio, anche online.
Gentilissima,
certamente a volte possono esserci dei momenti di stallo in qualsiasi coppia.
La domanda che potrebbe farsi per comprendere meglio cosa succede è se i vostri obiettivi di vita, anche a lungo termine, siano o meno compatibili. Provi ad interrogarsi su questo e, se ne sentisse la necessità, si faccia accompagnare da un professionista.
Se volesse, io sono a disposizione per incontri online.
Saluti,
Gabriella De Stefano
certamente a volte possono esserci dei momenti di stallo in qualsiasi coppia.
La domanda che potrebbe farsi per comprendere meglio cosa succede è se i vostri obiettivi di vita, anche a lungo termine, siano o meno compatibili. Provi ad interrogarsi su questo e, se ne sentisse la necessità, si faccia accompagnare da un professionista.
Se volesse, io sono a disposizione per incontri online.
Saluti,
Gabriella De Stefano
Buonasera, grazie per aver espresso la sua situazione. Dieci anni insieme possono essere lunghi e si cade nella monotonia, è normale. Il senso dell'amore è continuare a scegliersi e quando qualcosa non va comunicare e capire come venirsi incontro. Dire che una persona è fatta in un modo penso non sia corretto perchè si cambia costantemente e nella coppia si fanno delle rinunce per stare insieme e i compromessi sono all'ordine del giorno. Questo però non significa snaturarsi o cedere a tutto ma venirsi incontro. Due persone non possono essere perfettamente uguali e quindi ci saranno sempre abitudini o modi di fare che non comprendiamo e capiamo. Se per te ne vale proverei a parlargli di quello che provi con delicatezza e gli chiederei di venirti incontro provando a fare attività che piacciono ad entrambi o anche solo ad uno.
Proverei a ricreare un'atmosfera iniziale in cui diventa anche un "gioco" o un divertimento ricreare la giusta atmosfera.
Se hai bisogno effettuo anche colloqui di coppia o se vuoi sono disponibile online per ragionare su quello che provi e allenarci sulla comunicazione con lui in base a quello ovviamente che vuoi tu.
Dott.ssa Casumaro Giada
Proverei a ricreare un'atmosfera iniziale in cui diventa anche un "gioco" o un divertimento ricreare la giusta atmosfera.
Se hai bisogno effettuo anche colloqui di coppia o se vuoi sono disponibile online per ragionare su quello che provi e allenarci sulla comunicazione con lui in base a quello ovviamente che vuoi tu.
Dott.ssa Casumaro Giada
Gentile utente, grazie per aver condiviso apertamente ciò che sta vivendo. È comprensibile sentirsi in conflitto quando l'amore c'è, ma alcuni bisogni profondi restano insoddisfatti. Sentirsi soli o trascurati, anche in una relazione lunga, può essere molto doloroso.
Le suggerisco di intraprendere un percorso psicologico, così da esplorare più a fondo la situazione e affrontare i pensieri e le emozioni legati ad essa, con l’obiettivo di trovare maggiore serenità.
Resto a disposizione per consulenze online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valentina De Chiara
Le suggerisco di intraprendere un percorso psicologico, così da esplorare più a fondo la situazione e affrontare i pensieri e le emozioni legati ad essa, con l’obiettivo di trovare maggiore serenità.
Resto a disposizione per consulenze online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valentina De Chiara
Buonasera cara Utente,
quello che stai vivendo potrebbe essere una fase di confusione emotiva che molte persone attraversano nelle relazioni di lunga durata. Dalle tue parole si percepisce un conflitto interiore: da un lato il legame profondo costruito nel tempo con il tuo compagno, dall’altro un senso crescente di insoddisfazione, come se una parte di te si sentisse trascurata nei suoi bisogni emotivi — il bisogno di sentirti coinvolta, sorpresa, vista.
Desiderare attenzioni, piccole sorprese, momenti fuori dalla routine, non è una pretesa: è un bisogno relazionale sano, che può emergere con più forza quando la quotidianità prende il sopravvento.
Forse quello che si sta muovendo dentro di te è una domanda più ampia:
Cosa desidero oggi, davvero, nella mia relazione?
Quali parti di me sto mettendo da parte per evitare un conflitto?
E cosa mi fa paura all’idea di cambiare qualcosa?
Non si tratta necessariamente di decidere subito, ma di iniziare a guardare con più chiarezza dentro di te. Se ti va, potremmo provare a farlo insieme.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Sharon Panizza
quello che stai vivendo potrebbe essere una fase di confusione emotiva che molte persone attraversano nelle relazioni di lunga durata. Dalle tue parole si percepisce un conflitto interiore: da un lato il legame profondo costruito nel tempo con il tuo compagno, dall’altro un senso crescente di insoddisfazione, come se una parte di te si sentisse trascurata nei suoi bisogni emotivi — il bisogno di sentirti coinvolta, sorpresa, vista.
Desiderare attenzioni, piccole sorprese, momenti fuori dalla routine, non è una pretesa: è un bisogno relazionale sano, che può emergere con più forza quando la quotidianità prende il sopravvento.
Forse quello che si sta muovendo dentro di te è una domanda più ampia:
Cosa desidero oggi, davvero, nella mia relazione?
Quali parti di me sto mettendo da parte per evitare un conflitto?
E cosa mi fa paura all’idea di cambiare qualcosa?
Non si tratta necessariamente di decidere subito, ma di iniziare a guardare con più chiarezza dentro di te. Se ti va, potremmo provare a farlo insieme.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Sharon Panizza
Buongiorno,
Dalla sua descrizione emerge una situazione difficile. State assieme da molto tempo e conoscete bene le rispettive famiglie. Gli elementi che fanno la differenza in una relazione, a maggior ragione di lunga durata, sono la sincerità e la comunicazione chiara e diretta dei propri desideri ed esigenze. E' importante essere onesti e dire con trasparenza le cose che non si apprezzano del partner, così come della relazione o della famiglia del partner. Da qui può nascere un confronto sano che, se gestito adeguatamente e vissuto con apertura, può condurre ad una crescita nel rapporto di coppia. Provi a parlare con lui del fatto che lei vuole vivere qualcosa di diverso, come un'uscita originale e quanto per lei sia importante questo. E' importante che nella coppia ci siano dei compromessi tra le parti e si ceda, un po' da un lato e un po' dall'altro. Dica al suo compagno le proprie esigenze e accolga le sue, così da favorire uno scambio. La noia, invece, può essere legata alla routine ed è normale; si può spezzare facendo esperienze nuove o che vi piacciono.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni e domande nell'eventualità di un colloquio psicologico di approfondimento. Cordiali saluti
Dalla sua descrizione emerge una situazione difficile. State assieme da molto tempo e conoscete bene le rispettive famiglie. Gli elementi che fanno la differenza in una relazione, a maggior ragione di lunga durata, sono la sincerità e la comunicazione chiara e diretta dei propri desideri ed esigenze. E' importante essere onesti e dire con trasparenza le cose che non si apprezzano del partner, così come della relazione o della famiglia del partner. Da qui può nascere un confronto sano che, se gestito adeguatamente e vissuto con apertura, può condurre ad una crescita nel rapporto di coppia. Provi a parlare con lui del fatto che lei vuole vivere qualcosa di diverso, come un'uscita originale e quanto per lei sia importante questo. E' importante che nella coppia ci siano dei compromessi tra le parti e si ceda, un po' da un lato e un po' dall'altro. Dica al suo compagno le proprie esigenze e accolga le sue, così da favorire uno scambio. La noia, invece, può essere legata alla routine ed è normale; si può spezzare facendo esperienze nuove o che vi piacciono.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni e domande nell'eventualità di un colloquio psicologico di approfondimento. Cordiali saluti
La ringrazio per aver condiviso con tanta apertura e sensibilità un momento così importante e complesso della sua vita affettiva. Le sue parole raccontano bene il senso di confusione e i dubbi che sta vivendo, e posso immaginare quanto sia difficile per lei cercare di orientarsi tra emozioni contrastanti, desideri personali e il legame profondo che l’ha unita al suo compagno per tanti anni. Ciò che traspare è un forte bisogno di capire se la strada che sta percorrendo insieme a lui sia ancora quella che la rende felice, e già questo è un segnale di grande consapevolezza e di attenzione verso sé stessa. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, può essere molto utile osservare da vicino i pensieri che le passano per la mente quando riflette sulla sua relazione e notare quali emozioni essi attivano. Lei sente affetto per il suo compagno, riconosce il valore del legame costruito nel tempo, ma nello stesso momento si accorge che alcuni aspetti della relazione le provocano insoddisfazione, come la mancanza di iniziativa, la difficoltà nel condividere con naturalezza i rapporti con la sua famiglia o il fatto che spesso lui rimandi le attività che per lei sono importanti. Tutto questo fa nascere dentro di lei un conflitto interiore: da una parte il timore di pentirsi di una eventuale separazione, dall’altra il desiderio profondo di sentirsi appagata e riconosciuta in ciò che conta davvero per lei. È naturale che la quotidianità e la routine, dopo tanti anni insieme, possano portare un senso di noia e di monotonia. Ma questo non significa che la relazione sia giunta al capolinea. Può invece rappresentare un momento per fermarsi e riflettere su come entrambi possiate contribuire a ridare energia e vitalità al rapporto. Lei ha già individuato con grande chiarezza i suoi bisogni: il desiderio di condivisione, di novità, di attenzione e di piccoli gesti che la facciano sentire importante. Questi sono bisogni legittimi, e il fatto che li riconosca è un primo passo prezioso per poterli comunicare in modo efficace al suo compagno. Un lavoro che può esserle utile è quello di distinguere i pensieri funzionali, che la aiutano a comprendere cosa vuole e cosa può fare, da quelli che alimentano la paura e il blocco, come il timore di pentirsi o di non trovare di meglio. Chiedersi: cosa sto cercando davvero? Cosa posso fare per provare a cambiare la situazione, prima di trarre conclusioni definitive? In che modo posso comunicare i miei bisogni senza che diventino un’accusa ma un invito alla collaborazione? A volte, nella coppia, piccoli cambiamenti nel modo di interagire e di comunicare possono aprire spazi nuovi e portare nuove possibilità, anche laddove oggi sembra esserci solo un muro. Al tempo stesso, è giusto che lei si dia il permesso di valutare con onestà se questa relazione, così com’è oggi, risponde ancora ai suoi valori e al tipo di vita che desidera. Il merito e il rispetto per sé stessa passano anche attraverso questa riflessione, che può richiedere tempo e delicatezza. Il punto non è affrettare le conclusioni ma ascoltarsi profondamente e, se necessario, cercare un confronto, anche con un professionista, per avere uno spazio neutro in cui chiarire i propri pensieri e le proprie emozioni. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Salve, leggo che hai fatto un'analisi abbastanza attenta della tua condizione emotiva e relazionale, di ciò che vuoi e non vuoi; " Ma altre volte penso di meritare di meglio." :mi sembra che tu abbia ben chiaro quello che vuoi. Credo che il benessere mentale ed emotivo sia l'obiettivo di vita che ognuno di noi dovrebbe perseguire: questa relazione te lo permette? Questa relazione ti permette di essere "viva", cioè libera di essere te stessa, di fare ciò che ti gratifica? Sei Felice?
Di certo è importante confrontarsi don il partner, per cercare di riequilibrare le dinamiche di coppia, ma bisogna anche accettare l'eventuale insuccesso di questo confronto.
Di certo è importante confrontarsi don il partner, per cercare di riequilibrare le dinamiche di coppia, ma bisogna anche accettare l'eventuale insuccesso di questo confronto.
Buongiorno,
quando una relazione importante attraversa una fase di dubbio, è naturale sentirsi divisi tra ciò che si è costruito e ciò che si desidera. Le sue parole esprimono affetto, ma anche un senso di insoddisfazione che merita attenzione. A volte, dietro la monotonia o la distanza, si nascondono bisogni che non trovano più spazio.
Può essere importante darsi il permesso di ascoltarsi, senza colpe e senza fretta: è da lì che può nascere maggiore chiarezza.
Resto a disposizione, saluti, dott.ssa Elena Dati
quando una relazione importante attraversa una fase di dubbio, è naturale sentirsi divisi tra ciò che si è costruito e ciò che si desidera. Le sue parole esprimono affetto, ma anche un senso di insoddisfazione che merita attenzione. A volte, dietro la monotonia o la distanza, si nascondono bisogni che non trovano più spazio.
Può essere importante darsi il permesso di ascoltarsi, senza colpe e senza fretta: è da lì che può nascere maggiore chiarezza.
Resto a disposizione, saluti, dott.ssa Elena Dati
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d’ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Cara lettrice,
le tue parole raccontano una relazione lunga e importante, ma anche un momento in cui ti senti confusa, divisa tra l’affetto che provi e il senso di insoddisfazione che ti accompagna sempre più spesso.
Ti rispondo con la delicatezza e la professionalità che meriti, cercando di darti strumenti per capire meglio cosa stai vivendo e come potresti orientarti.
Amore o abitudine?
Dopo quasi 10 anni, è naturale che la relazione entri in una fase più stabile, meno passionale e sorprendente. Ma la stabilità non deve mai diventare rinuncia, adattamento o vuoto emozionale.
Se ti stai chiedendo se “vale la pena”, è perché una parte di te ha già iniziato a desiderare qualcosa di diverso.
Non per egoismo, ma per bisogno di sentirti vista, coinvolta, stimolata.
Le tue parole chiave: “Mi fa capire che ci tiene, ma…”
Questo “ma” è importantissimo.
Nel tuo messaggio emerge:
La mancanza di gesti affettuosi o attenzione ai tuoi bisogni emotivi;
La frustrazione di proporre esperienze nuove e ricevere spesso un rimando;
Il conflitto con la tua famiglia (che lui non si impegna ad armonizzare);
E infine, il dubbio tra restare o andare, tra la paura del rimpianto e il desiderio di qualcosa che “senti di meritare”.
Questi non sono dettagli. Sono campanelli d’allarme che indicano che stai cercando più presenza, partecipazione, coinvolgimento.
Noia, abitudine e differenze caratteriali
La noia e la quotidianità possono logorare anche legami profondi, ma non sono mai la vera causa dei problemi. Di solito, sono lo specchio di bisogni non soddisfatti o mai comunicati veramente.
Il tuo compagno non è “sbagliato” per non essere galante o organizzativo, ma forse non è la persona giusta per i bisogni che tu hai oggi.
Un partner non deve cambiarsi per piacerti, ma deve ascoltarti, capirti e trovare un modo reale per venirti incontro.
Se rimanda sempre, se ti senti spesso sola nel proporre, se fingi anche nella relazione con la sua famiglia per non ferirlo… quanto di te stessa stai sacrificando per mantenere in piedi questo rapporto?
Cosa può aiutarti ora?
Ti propongo tre passaggi chiave:
1. Ascolta davvero la tua insoddisfazione
Non minimizzarla. Scrivi nero su bianco:
Cosa ti manca oggi nella relazione?
Cosa ti farebbe sentire amata, desiderata, viva?
Quante di queste cose sono assenti da tempo?
Quante sei costretta a chiedere più volte?
Questo ti aiuterà a capire se stai solo attraversando un momento basso o se sei in una relazione che non ti nutre più.
2. Parlagli, ma con chiarezza nuova
Evita frasi generiche come “vorrei che fossi più presente” o “sei sempre poco romantico”.
Sii specifica:
“Mi sento invisibile quando propongo qualcosa e mi dici ‘poi vediamo’. Ho bisogno di sentire che vuoi costruire con me momenti speciali, altrimenti inizio a pensare che io desideri una relazione diversa da quella che viviamo.”
Poi osservalo: non nelle parole, ma nei comportamenti nei giorni e nelle settimane successive.
3. Smetti di chiederti se potresti pentirtene, e chiediti se potresti RINASCERE
Molte persone restano in relazioni poco appaganti per paura di pentirsi, ma questo è uno specchio ingannevole.
La vera domanda è:
“Se lasciassi andare questa relazione, che tipo di donna potrei diventare? Che vita potrei creare? E cosa scoprirei di me stessa?”
A volte, dietro la paura di pentirsi, c’è solo la paura del cambiamento.
Ma dove c’è cambiamento, c’è anche possibilità di rinascita.
In conclusione
Il tuo compagno probabilmente ti ama a modo suo, ma non sta nutrendo la relazione come tu hai bisogno oggi.
E tu non sei sbagliata nel desiderare di più.
Ti meriti un amore che non ti costringa a fingere, a trattenerti, a ridimensionarti.
Ti meriti qualcuno che, anche se ha un carattere diverso, faccia piccoli gesti con grande cuore, solo perché sa che fanno bene a te e a voi.
Se vuoi, posso aiutarti a:
Scrivere una lettera a lui per chiarire i tuoi sentimenti;
Fare insieme un esercizio di “bilancio emotivo” della relazione;
Oppure creare un piccolo percorso per aiutarti a decidere cosa fare.
Resto a disposizione,
con rispetto e vicinanza
Dott.ssa Martina Panaro – Psicologa
le tue parole raccontano una relazione lunga e importante, ma anche un momento in cui ti senti confusa, divisa tra l’affetto che provi e il senso di insoddisfazione che ti accompagna sempre più spesso.
Ti rispondo con la delicatezza e la professionalità che meriti, cercando di darti strumenti per capire meglio cosa stai vivendo e come potresti orientarti.
Amore o abitudine?
Dopo quasi 10 anni, è naturale che la relazione entri in una fase più stabile, meno passionale e sorprendente. Ma la stabilità non deve mai diventare rinuncia, adattamento o vuoto emozionale.
Se ti stai chiedendo se “vale la pena”, è perché una parte di te ha già iniziato a desiderare qualcosa di diverso.
Non per egoismo, ma per bisogno di sentirti vista, coinvolta, stimolata.
Le tue parole chiave: “Mi fa capire che ci tiene, ma…”
Questo “ma” è importantissimo.
Nel tuo messaggio emerge:
La mancanza di gesti affettuosi o attenzione ai tuoi bisogni emotivi;
La frustrazione di proporre esperienze nuove e ricevere spesso un rimando;
Il conflitto con la tua famiglia (che lui non si impegna ad armonizzare);
E infine, il dubbio tra restare o andare, tra la paura del rimpianto e il desiderio di qualcosa che “senti di meritare”.
Questi non sono dettagli. Sono campanelli d’allarme che indicano che stai cercando più presenza, partecipazione, coinvolgimento.
Noia, abitudine e differenze caratteriali
La noia e la quotidianità possono logorare anche legami profondi, ma non sono mai la vera causa dei problemi. Di solito, sono lo specchio di bisogni non soddisfatti o mai comunicati veramente.
Il tuo compagno non è “sbagliato” per non essere galante o organizzativo, ma forse non è la persona giusta per i bisogni che tu hai oggi.
Un partner non deve cambiarsi per piacerti, ma deve ascoltarti, capirti e trovare un modo reale per venirti incontro.
Se rimanda sempre, se ti senti spesso sola nel proporre, se fingi anche nella relazione con la sua famiglia per non ferirlo… quanto di te stessa stai sacrificando per mantenere in piedi questo rapporto?
Cosa può aiutarti ora?
Ti propongo tre passaggi chiave:
1. Ascolta davvero la tua insoddisfazione
Non minimizzarla. Scrivi nero su bianco:
Cosa ti manca oggi nella relazione?
Cosa ti farebbe sentire amata, desiderata, viva?
Quante di queste cose sono assenti da tempo?
Quante sei costretta a chiedere più volte?
Questo ti aiuterà a capire se stai solo attraversando un momento basso o se sei in una relazione che non ti nutre più.
2. Parlagli, ma con chiarezza nuova
Evita frasi generiche come “vorrei che fossi più presente” o “sei sempre poco romantico”.
Sii specifica:
“Mi sento invisibile quando propongo qualcosa e mi dici ‘poi vediamo’. Ho bisogno di sentire che vuoi costruire con me momenti speciali, altrimenti inizio a pensare che io desideri una relazione diversa da quella che viviamo.”
Poi osservalo: non nelle parole, ma nei comportamenti nei giorni e nelle settimane successive.
3. Smetti di chiederti se potresti pentirtene, e chiediti se potresti RINASCERE
Molte persone restano in relazioni poco appaganti per paura di pentirsi, ma questo è uno specchio ingannevole.
La vera domanda è:
“Se lasciassi andare questa relazione, che tipo di donna potrei diventare? Che vita potrei creare? E cosa scoprirei di me stessa?”
A volte, dietro la paura di pentirsi, c’è solo la paura del cambiamento.
Ma dove c’è cambiamento, c’è anche possibilità di rinascita.
In conclusione
Il tuo compagno probabilmente ti ama a modo suo, ma non sta nutrendo la relazione come tu hai bisogno oggi.
E tu non sei sbagliata nel desiderare di più.
Ti meriti un amore che non ti costringa a fingere, a trattenerti, a ridimensionarti.
Ti meriti qualcuno che, anche se ha un carattere diverso, faccia piccoli gesti con grande cuore, solo perché sa che fanno bene a te e a voi.
Se vuoi, posso aiutarti a:
Scrivere una lettera a lui per chiarire i tuoi sentimenti;
Fare insieme un esercizio di “bilancio emotivo” della relazione;
Oppure creare un piccolo percorso per aiutarti a decidere cosa fare.
Resto a disposizione,
con rispetto e vicinanza
Dott.ssa Martina Panaro – Psicologa
Da quello che racconti emerge un peso emotivo che stai portando avanti da tempo, fatto di dubbi, di adattamenti e di tante domande che ti pongono davanti a una scelta non semplice. Ti trovi in un momento di equilibrio delicato tra ciò che senti e ciò che cerchi di proteggere. A volte nelle relazioni si finisce per indossare scarpe che col tempo iniziano a stringere… non fanno male da subito, ma piano piano non ci fanno più camminare libere.
Nelle relazioni a lungo termine può succedere che alcune dinamiche, inizialmente tollerate o poco evidenti, col tempo inizino a pesare o a far emergere nuovi bisogni. È possibile che tu ti stia trovando in una fase di cambiamento personale, in cui qualcosa dentro di te sta cercando più spazio, autenticità o semplicemente ascolto. Prova a chiederti : “sto bene qui, così come sono ora?”
E se dentro senti un po’ di confusione, quella può essere già una voce che ti sta chiedendo attenzione ed è importante ascoltarla non per prendere decisioni affrettate, ma per cominciare a capire cosa davvero desideri.
Nelle relazioni a lungo termine può succedere che alcune dinamiche, inizialmente tollerate o poco evidenti, col tempo inizino a pesare o a far emergere nuovi bisogni. È possibile che tu ti stia trovando in una fase di cambiamento personale, in cui qualcosa dentro di te sta cercando più spazio, autenticità o semplicemente ascolto. Prova a chiederti : “sto bene qui, così come sono ora?”
E se dentro senti un po’ di confusione, quella può essere già una voce che ti sta chiedendo attenzione ed è importante ascoltarla non per prendere decisioni affrettate, ma per cominciare a capire cosa davvero desideri.
Buon pomeriggio,
non è chiaro se abbia già avuto modo di condividere con il suo compagno queste riflessioni: farlo, con chiarezza e rispetto, potrebbe rappresentare un primo passo per comprendere meglio la situazione e valutare con lucidità la direzione da intraprendere.
La comunicazione, anche su aspetti delicati, può portare nuove consapevolezze e aiutare a comprendere se ciò che si vive è ancora in linea con ciò che si desidera.
non è chiaro se abbia già avuto modo di condividere con il suo compagno queste riflessioni: farlo, con chiarezza e rispetto, potrebbe rappresentare un primo passo per comprendere meglio la situazione e valutare con lucidità la direzione da intraprendere.
La comunicazione, anche su aspetti delicati, può portare nuove consapevolezze e aiutare a comprendere se ciò che si vive è ancora in linea con ciò che si desidera.
grazie per aver condiviso con ciò che stai vivendo. Quello che descrivi è una situazione molto comune nelle relazioni a lungo termine, dove la routine e le differenze di carattere possono mettere alla prova anche i sentimenti più profondi.
È naturale sentirsi confusi e chiedersi se valga la pena continuare, soprattutto quando si percepisce una mancanza di spontaneità e partecipazione da parte del partner, o quando i rapporti con le rispettive famiglie creano tensioni. A volte la quotidianità e la monotonia possono influenzare il modo in cui viviamo la relazione e farci sentire insoddisfatti o incerti.
Se ti va, in uno spazio di ascolto sicuro possiamo esplorare insieme questi sentimenti e capire quali sono i bisogni più autentici che hai dentro di te, e come potresti affrontare questo momento per prendere una decisione che rispetti te stessa e il tuo benessere.
Un caro saluto,
È naturale sentirsi confusi e chiedersi se valga la pena continuare, soprattutto quando si percepisce una mancanza di spontaneità e partecipazione da parte del partner, o quando i rapporti con le rispettive famiglie creano tensioni. A volte la quotidianità e la monotonia possono influenzare il modo in cui viviamo la relazione e farci sentire insoddisfatti o incerti.
Se ti va, in uno spazio di ascolto sicuro possiamo esplorare insieme questi sentimenti e capire quali sono i bisogni più autentici che hai dentro di te, e come potresti affrontare questo momento per prendere una decisione che rispetti te stessa e il tuo benessere.
Un caro saluto,
Gentile utente,
la sua riflessione è molto lucida e tocca temi profondi che spesso emergono nelle relazioni di lunga durata: il bisogno di sentirsi visti, accolti, stimolati e in sintonia con i propri valori e desideri. È normale, dopo molti anni insieme, trovarsi a fare un bilancio tra ciò che si è costruito e ciò che si sente mancare.
La sua ambivalenza è comprensibile: da un lato il legame affettivo, la storia condivisa, la paura di un possibile pentimento; dall’altro, il bisogno di autenticità, leggerezza e di una relazione che le rispecchi di più. Quando questi pensieri si fanno insistenti, è importante ascoltarli con attenzione: non come segnali di colpa o debolezza, ma come richieste interiori che meritano spazio e ascolto.
Un percorso psicologico può aiutarla a fare chiarezza su cosa desidera davvero, su quali siano i suoi bisogni emotivi e su come poterli comunicare o realizzare, con o senza il partner. A volte, anche solo ritagliarsi uno spazio neutro di riflessione può aiutare a uscire dal senso di confusione o blocco.
Resto a disposizione se volesse approfondire questo momento così delicato.
Un caro saluto
la sua riflessione è molto lucida e tocca temi profondi che spesso emergono nelle relazioni di lunga durata: il bisogno di sentirsi visti, accolti, stimolati e in sintonia con i propri valori e desideri. È normale, dopo molti anni insieme, trovarsi a fare un bilancio tra ciò che si è costruito e ciò che si sente mancare.
La sua ambivalenza è comprensibile: da un lato il legame affettivo, la storia condivisa, la paura di un possibile pentimento; dall’altro, il bisogno di autenticità, leggerezza e di una relazione che le rispecchi di più. Quando questi pensieri si fanno insistenti, è importante ascoltarli con attenzione: non come segnali di colpa o debolezza, ma come richieste interiori che meritano spazio e ascolto.
Un percorso psicologico può aiutarla a fare chiarezza su cosa desidera davvero, su quali siano i suoi bisogni emotivi e su come poterli comunicare o realizzare, con o senza il partner. A volte, anche solo ritagliarsi uno spazio neutro di riflessione può aiutare a uscire dal senso di confusione o blocco.
Resto a disposizione se volesse approfondire questo momento così delicato.
Un caro saluto
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