Salve, sono una ragazza di 19 anni e da qualche tempo ho messo in dubbio la mia sessualità. Ho sempr

21 risposte
Salve, sono una ragazza di 19 anni e da qualche tempo ho messo in dubbio la mia sessualità. Ho sempre pensato di essere etero, ma da qualche settimana mi è venuto il dubbio di essere bisessuale o lesbica.
Quando vedo una bella ragazza mi capita di osservarla dalla testa ai piedi e se ha un bel fisico i pensieri del tipo “che bel sedere” non mi mancano e a volte non manca nemmeno l’eccitazione, mi è capitato anche di pensare a una possibile relazione con una ragazza e la cosa non mi dispiace.
Non ho esperienze affettive e sessuali né con uno e né con l’altro sesso. Mi è capitato sì, di essere baciata e toccata da un ragazzo del quale credevo essere innamorata, ma quando è successo non mi sentivo a mio agio, come se non mi piacesse essere toccata, ma anche questo non so se deriva dalla mia sessualità o semplicemente non mi piaceva che fosse lui.
Parlando di amicizie maschili e femminili, parlare con gli amici maschi non mi viene difficile, sono più aperta e simpatica mentre con la mia migliore amica, che è femmina, mi imbarazza e ogni volta ci vuole un po’ prima di sbloccarmi e sentirmi a mio agio, ma sono sicura che verso di lei non provo ne interesse fisico e ne sentimentale.
Non credo di essere indifferente al sesso maschile, però quando qualcuno ci prova con me tendo a sviare la situazione, ma è davvero difficile che io trovi bello e interessante un maschio. Non ho molte relazioni in generale, sono molto diffidente verso le persone, diffidenza probabilmente scaturita da insicurezze dovute al periodo adolescenziale dove a scuola (i maschi) mi prendevano in giro, quindi anche questo mi ha limitata nell’avere relazioni e di conseguenza esperienze.
Quando ho iniziato ad avere questo dubbio mi sentivo giù di morale, non facevo altro che pensarci, durante il giorno mi scervellavo per capire e poi arrivata sera mi dicevo “va be’ se sono questo o quello che importanza ha?”. Con il passare del tempo e da quando ho conosciuto sui social una ragazza che mi incuriosisce, mi sono “abituata” a questo pensiero, non sto tutto il giorno a pensarci.
Da premettere che io sono pro lgbtq+ e anche la mia famiglia e amici non hanno nulla in contrario, quindi non capisco questa paura che io ho nello scoprire, nel caso, di essere lesbica o bisessuale.
Scusate per il papello, ma ho cercato di elencare tutto quello che mi fa pensare che mi piacciano anche, o le ragazze.
Grazie anticipatamente!
Gentilissima, non formula una domanda esplicita nel suo messaggio, per cui è difficile capire come mai abbia scritto in questo portale, e, di conseguenza, anche risponderle. Tuttavia da quel che scrive si può dedurre un desiderio più o meno implicito di interrogarsi su di se’ e sull’orientamento del suo desiderio, sessuale, amoroso e relazionale in genere. Sicuramente, se alla base del sui messaggio ci fosse questo, il mio suggerimento sarebbe quello di portare la questione all’attenzione di uno psicoterapeuta, che sappia guidarla nella comprensione di se’. Dato il tipo di questione che pone nel suo messaggio potrebbe indirizzarsi verso un terapeuta di formazione psicoanalitica, magari lacaniana (su Lacan e sulla sua scuola potrà facilmente trovare molte informazioni anche su internet). Resto a disposizione per dubbi e chiarimenti. Anzi, se volesse scrivere ancora in questo portale declinando meglio la sua questione sono certa che gli psicologi che ne fanno parte sarebbero felici di poterle rispondere. Un saluto, Marta Corradi

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Cara ragazza, lei scrive che ha paura di scoprire...di essere omo/bisessuale. Credo che tocchi molto bene il centro della questione. È come divisa fra il desiderio e la paura della scoperta di se stessa. Non si accontenti di un dubbio. Lo segua e si lasci condurre. Una psicoterapia sarebbe una buona compagna di viaggio.
I miei auguri
MG
Buongiorno, la relazione con un'altra persona ha sempre, in una certa misura, un carattere omosessuale, poiché nell'altro rinveniamo parti di noi che l'altro ci rimanda e sulle quali ci misuriamo; e ha sempre, in una certa misura, carattere eterosessuale, poiché nell'altro, nell'eterós, ci esponiamo a una perdita, a una mancanza, al diverso da noi. Non è la vista di un bel sedere o la nostra impacciataggine a stabilire il nostro orientamento sessuale, per quanti indizi si possano collezionare. È il modo in cui, attraverso l'altro, riusciamo a sostenere i nostri profondi desideri. Poco importa se ciò avviene con un uomo o una donna. Con un lavoro di psicoterapia è possibile liberare il desiderio (a volte impantanato in un discorso che non è il nostro) e lasciare che sia esso, e nessun altro, a orientare le scelte. SM
Buongiorno. Possibile che avendo poco esplorato l'area della sensualità, della.seduttivita', dell'attaccamento di coppia, ci siano più punti domanda. Concordo con il collega, rispetto al.tema dell'orientamento. Possibile che di base la difficoltà nn sia quella di collocarsi in un recinto connotato, ma il valore dei sentimenti e il desiderio di amabilita'. Sarebbe interessante comprendere quali siano i i suoi valori, le.sue credenze, i suoi toni emotivi al.di la' del.background di provenienza
Gentile utente,
nella mia risposta, mi permetterò di darti del tu, per semplificare la comunicazione.
Una domanda davvero interessante e stimolante. Grazie di avercela proposta e di esserti coraggiosamente aperta!
Breve premessa: sembra che la sessualità femminile si manifesti in modi diversi da quella maschile, in particolare che sia più fluida e flessibile. Sembra inoltre che sia più contestuale di quella maschile. Detto questo, credo che tu abbia centrato il vero punto: perché preoccuparsi e non lasciarsi andare ad esplorare i propri desideri e i propri sentimenti, visto che no hai alcun problema (almeno apparente) di omofobia interiorizzata? Forse il "problema" non è nell'orientamento sessuale, ma in quello che significa per te: che immagine di te implicherebbe essere bisessuale o lesbica? Che fantasie porta con sé? Talvolta può esserci il timore di essere parte di un gruppo discriminato, anche se noi per primi non discrimineremmo mai nessuno per l'orientamento sessuale - è comprensibile e potrebbe essere uno dei motivi della tua difficoltà. Un counseling psicologico potrebbe aiutarti a fare chiarezza.

Mi permetto di darti un consiglio, lo stesso che darei a tutti: il sesso è gioco, rispetto, amore, gioia. Possiamo viverlo con meno pesantezza di quanto purtroppo spesso lo carichiamo. Ma se lo consideriamo una espressione della natura umana, e usiamo rispetto per noi e per gli altri, non possiamo che crescere esplorandolo.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buongiorno, la scelta sessuale è sempre un processo complicato le cui premesse si trovano nelle identificazioni dell'infanzia. L'oscillazione tra il desiderio per una donna o per un uomo è una questione che può portarla a interrogarsi su di sé e su come ha maturato la differenza sessuale. Lei è molto giovane e un lavoro di analisi su di sé nell'ambito di una psicoterapia potrebbe aiutarla molto a prendere una posizione sessuale necessaria anche per orientare le scelte della sua vita. Cordiali saluti PG
Cara ragazza, ci racconta delle precedenti esperienze e delle poche occasioni di sperimentarsi. Io le consiglio di esplorare a 360 gradi la sua sessualità, mettendosi in gioco da tutti i punti di vista: sentimentale, sessuale, affettivo (tra amici). Solo così potrà avere risposte. Quello che comprendo dalle sue parole è che vorrebbe una risposta prima di mettersi in gioco. Ma non funziona così. Si deve sperimentare per capire. E solo quando avrà fatto delle esperienze gratificanti e che la facciano sentire a suo agio, potrà capire cosa vuole, al di là delle etichette.
Certo, un percorso psicologico la può aiutare a superare le sue paure e motivarla a mettersi in gioco, ma se riesce a farlo da sola, va bene anche così. In bocca al lupo e SI BUTTI. Un caro saluto.
Gentile Signora nella sua nota ci sono molti elementi eppure la domanda non è espressa in modo diretto. Il suo racconto sembra un continuo movimento fra due posizioni, una di interesse verso le donne e una verso gli uomini. Un movimento che la porta da un polo a quello diametralmente contrario. Forse è arrivato il momento di capire qualcosa in più. Ovviamente il rispetto per le sue decisioni è imprescindibile. Forse potrebbe essere una buona idea capire un po di più questo altalenare fra due posizioni lontane fra loro e lavorare con un serio professionista. Ovviamente la decisione è sua e sarà lei a stabilire cosa, come e quando chiedere. Un cordiale saluto
Gent. le ragazza di 19 anni,
questo è un tempo delicato della sua crescita ed e' necessario chiedere aiuto ad una psicoterapeuta in grado di comprenderla ed accompagnarla verso la ricerca di se stessa. Ho lavorato tanto seguendo diverse situazioni come quella da lei descritta. La sua confusione prima di tutto potrebbe essere relativa alla sua identità ( Chi sono?) non solo relativa alla sua identità sessuale. Inoltre è necessario comprendere cosa lei stia cercando in una ragazza come lei? Cosa le attrae della donna e cosa invece teme del genere maschile? Un percorso di psicoterapia le sarà utile, non faccia questa ricerca da sola.
Le auguro di trovare la sua strada in modo da poter vivere realizzata.
Cordiali saluti
Dr.ssa Iolanda Lo Bue
Gentile ragazza, l'orientamento sessale è come una linea continua lungo cui gli individui si posizionano non sempre in modo rigido.
Detto questo mi associo a quanto detto dalla dott.ssa Giovani sui processi nell'infanzia che condizionano tale orientamento.
Lei accenna però ad altri eventi che nel periodo scolastico possono aver influito sulle sue attuali incertezze. Per essi come per altri fattori uno psicologo potrebbe a mio avviso senz'altro aiutarla ad elaborarli correttamente, di modo da aumentare i suoi gradi di libertà di scelta.
Gentile, comprendo quello che scrive e i dubbi che l'assalgono. E' chiaro che tutti noi vogliamo ad ogni costo ed il prima possibile dare un nome ed un etichetta a ciò che siamo e sentiamo, ed è un diritto legittimo. Ciò che posso dirle è : sperimenti e si sperimenti, senza porsi limiti e sopratutto senza volersi dare per forza una definizione al più presto possibile. Ognuno di noi è diverso e a volte ci vuole tempo ed un pò di esperienze per capire chi si è. In questo processo delicato in cui lei sta piano piano scoprendo sè stessa ed interrogandosi, può esserle anche d'aiuto un supporto psicologico. Saluti.
Gentile ragazza grazie per aver scritto e non preoccuparti del "papello" siamo qui apposta per esservi vicini nei momenti di difficoltà. Quello da te descritto è pensiero che con il passare degli anni diventa sempre più frequente. Mi preme però dirti che la bisessualità a livello clinico non è certificata ma rientra più che altro nella sfera delle trasgressioni e/o perversioni che un'adolescente può ricercare per fare esperienze e conoscersi. Il provare attrazione per un soggetto del tuo stesso sesso può essere dovuto a più fattori uno tra questi è la considerazione che si ha di se stessi. Lei per esempio si piace? Tutto il resto che ha detto può essere vero e potrebbe essere opportuno rivolgersi a uno psicoterapeuta che l'aiuti a guardarsi dall'esterno allo scopo di meglio conoscersi. Per eventuali altri dubbi e/o domande sono a sua disposizione. Cordialmente Gian Piero dott. Grandi.
Buongiorno,
percepisco dalle tue parole incertezza mista a curiosità e a un desiderio di definizione più precisa della tua identità sessuale. Mi sembra che tu abbia un occhio attento e curioso nell’osservare le tue reazioni e un interesse a scoprire chi sei. Tempo e pazienza te lo diranno, se vuoi velocizzare questo processo o ricavarti uno spazio per fare maggiore chiarezza su di te potresti rivolgerti a uno psicologo/psicoterapeuta.
In bocca al lupo per la tua ricerca!
Un abbraccio
Paola
Salve, prima di tutto non si deve scusare, probabilmente ha molte cose da dire.
Ha mai pensato ad un consulto psicologico? Potrebbe trovare le risposte che cerca.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve,
scelga un professionista a cui esporre il suo vissuto, e che faciliti le risposte che cerca.
Un saluto,
MMM
Forse ha solo una gran paura di entrare in relazione con un'altra persona, maschio o femmina che sia. Perchè non cerca di scoprirlo con l'aiuto di una psicoterapia?
Ciao. Approfondire la conoscenza della propria sessualità può essere una cosa che spaventa, soprattutto se, come te, uno sente di non potersi fidare degli altri. Bene che tu abbia conosciuto questa ragazza, che magari ti può dare la possibilità di sperimentarti in un tipo di relazione diversa. Non ti preoccupare ecessivamente di questa paura che senti, alle volte ci vuole più tempo di quello che pensiamo per abituarci e pèrendere coraggio nelle nuove situazioni.
Se può esserti utile potresti iniziare anche un percorsi di sostegno psicologico, in modo da avere uno spazio dove poter portre queste tue preoccupazioni.
Buona fortuna!
Cara ragazza,
Alla luce di ciò che scrive è utile per lei fare chiarezza. Si prenda uno spazio per un confronto con uno psicologo utile a capire le sue emozioni verso le persone, maschi e femmine e distinguere un rapporto di amicizia da un'attrazione sessuale. Potrà così fare scelte più consapevoli e vivere con più serenità i suoi rapporti con gli altri. Un cordiale saluto
Buongiorno, conoscere ed esplorare nuove parti di noi stessi porta sempre la necessità di riuscire a mediare tra un insieme di elementi: aspettative degli altri, aspettative di noi stessi, idee e pregiudizi che ci sono stati trasmessi, coniugare un "vecchio" sé con uno "nuovo" ecc.
Questo percorso, nonostante sia spesso di scoperta e connotato da curiosità, ci impone anche in una situazione di limbo, all'interno della quale cerchiamo di sperimentare se la nostra ipotesi è giusta, analizzando le singole variabili. La sessualità e l'identità di genere fanno parte di quegli aspetti della persona che ci pongono proprio all'interno di questi meccanismi: sebbene sperimentare porti un certo grado di rischio, questa è l'unica strada per imparare a comprenderci al meglio.
Un supporto psicologico potrebbe aiutarla a fare chiarezza circa le parti dell'immagine di sé che sta mettendo in gioco, accompagnandola in parallelo nel percorso di esplorazione.
dott. De Rosa Saccone
Buongiorno, forse il problema non è che lei sia questo o quello ma che cosa sente e vive nelle relazioni affettive. Può darsi che le sue difficoltà di relazione, il disagio e la diffidenza, non abbiano a che fare con la sua identità sessuale. Andrebbe esplorato il suo vissuto relazionale. Dott.ssa Franca Vocaturi
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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