Salve, sono Giulia. Vorrei condividere con voi dei pensieri ormai presenti in me da tempo. Questa s

18 risposte
Salve, sono Giulia.
Vorrei condividere con voi dei pensieri ormai presenti in me da tempo. Questa situazione va avanti da anni, ma adesso si é amplificata, quindi sento il bisogno di capire cosa mi sta succedendo.
Ho talmente tante cose da dire che in mente ho un caos, ma io non sento di averlo, mi sento vuota.
La vocina che di solito si sente dentro la testa quando si pensa, io la sento “poco” come se quando parlasse parlasse molto piano.
Una cosa che non mi permette di vivere serenamente, é quando svolgo qualsiasi attività e dopo poche ore “non la ricordo” bene. In realtà io ricordo quello che mi succede, ma é come se non fosse mai successo, per questo quando mi viene chiesto “ma cosa hai fatto prima?” non riesco a spiegarlo immediatamente. Non ricordo l’immagine di me stessa (in nessuna occasione, é davvero raro) ma dico solo quello che ricordo, però il più delle volte, dopo averlo pensato una volta, non lo ricordo più.
É come se pensassi solo una volta una determinata cosa e poi non riuscissi più a farlo dopo (o comunque mi devo sforzare tantissimo).
Le emozioni invece le percepisco nel momento stesso, ad esempio il giorno prima di un esame non riesco a provare nessuna sensazione. Poi é come se facessi alcune cose perché devo farlo, per esempio, da piccola ho sempre amato i vulcani, adesso guardando un vulcano, e più precisamente la lava che scende (cosa che non ho mai visto) sono meravigliata, ma subito dopo penso “lo sono perché lo devo essere dato che da piccola li amavo, non perché mi piaccia davvero” come se fosse tutta finzione, come se non mi esaltassi veramente ma fossi obbligata a farlo.
Mi scuso per il continuo giro di parole, ma spiegarlo ricordando solo le conclusioni a cui ero arrivata, é davvero difficile.
Salve Giulia. Comprendo che lei stia attraversando un periodo di confusione e sensazioni contrastanti. È importante che lei stia cercando di comprendere ciò che sta accadendo dentro di lei. Ciò che sta descrivendo potrebbe riflettere diverse sfaccettature delle sue emozioni e dei suoi pensieri.
La sensazione di vuoto e il caos mentale potrebbero indicare un disagio emotivo o un sovraccarico di pensieri. La difficoltà nel ricordare le attività svolte e l'immagine di se stessa potrebbe essere collegata a un possibile disagio cognitivo o ad ansia.
Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a esplorare in modo più approfondito queste esperienze, capire le loro radici e trovare modi per affrontarle. Attraverso una consulenza, potrà avere uno spazio sicuro per esplorare le sue emozioni, pensieri e sensazioni, e lavorare insieme per trovare una maggiore chiarezza e serenità nella sua vita.
Resto a sua disposizione per ulteriori discussioni su come iniziare questo percorso.

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Salve Giulia, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve Giulia, la ringrazio per aver condiviso i suoi pensieri, le sue emozioni, le sue preoccupazioni e la fatica di ciò che sta vivendo.
Nei periodi di vita di maggior intensità emotiva è possibile un amplificarsi di sensazioni e percezioni che possono apparire a noi stessi contrastanti e di difficile comprensione, impattando nella vita di tutti i giorni.
La sensazione di caos e di vuoto e la sensazione di estraneità rispetto a sé stessa, a ciò che fa o il sentirsi in una finzione possono rappresentare un sovraccarico di pensieri ed emozioni che non le permettono di vivere serenamente.
Rimane importante il suo bisogno di capire ciò le sta accadendo e un percorso psicologico può accompagnarla in questa ricerca di senso e significato.
Dalle sue parole emerge una sua profonda attenzione per le sensazioni che prova e questa è sicuramente una risorsa che può aiutarla a comprendere al meglio ciò che sta sperimentando. Potrebbe tuttavia esserle utile un percorso psicologico che possa affiancarla e sostenerla in questo momento così carico per lei. Se interessata rimango a sua disposizione, anche online.
Cordialmente.
Dott.ssa Fozibo
Buongiorno Giulia. Prima di tutto complimenti per la volontà, nonostante la evidente confusione, di aver espresso quella che per te, attualmente, è una difficoltà.
La confusione, la sensazione di non provare alcuna emozione pre evento o ancora l’idea che le cose fatte siano state piacevoli perchè dovevano esserlo, sono tutte condizioni che potrebbero avere varie cause e che in autonomia non è mai facile affrontare. In questi casi sicuramente l’aiuto di un professionista può fare la sua parte soprattutto, nel facilitare lo sbroglio dei cavi delle cuffiette che in questo momento della tua vita stanno funzionando non al top e sono così incasinate da essere proprio difficili da utilizzare. Una cosa che in questi casi può essere d’ausilio è sicuramente tornare ad essere consapevole di quello che davvero provi e perchè lo provi, di quello che davvero senti in determinati momenti e chiedersi “perchè in quei momenti io sto reagendo emotivamente in questo modo”. In un mondo di costrizioni come è il nostro ora e in contesti sociali dove spesso ci viene quasi detto dagli altri come dovremmo comportarci noi in determinati momenti, è facile cadere in situazioni nelle quali ci sembra che quello che facciamo, sentiamo, proviamo, non lo stiamo facendo, sentendo, provando per noi ma per gli altri o perchè sembra che agli altri possa interessare se noi facciamo, sentiamo o proviamo questa o quell’altra cosa. Riconnettersi quindi con quello che siamo noi, quella che è la nostra storia, quelle che sono le nostre passioni, quello che è il nostro vissuto e quello che ci appartiene e ci rappresenta.
In questa situazione e volendo rimanere in poche righe non è semplice trattare di discorsi così complessi e, sicuramente, così importanti per te, ma è sempre giusto provarci e spero di essere stato anche minimamente di aiuto o di supporto. Per qualunque cosa non farti problemi a chiedere di più.
Caro saluto.
Bruno E. Gobbato
Buongiorno Giulia
non leggo nella sua mail l'età ma parla di qualcosa che va avanti da tempo; parla della sua mente dove pare ci sia un pieno ma lei sente un vuoto e la memoria che a volte non sembra essere d'aiuto in modo costante.
Sarebbe utile vedere quando, cioè in quali eventi in particolare le capitano queste cose: in che situazione era, con quali persone e le sue emozioni così da ricucire piano piano queste parti.
Se ha disponibilità a prendersi cura di questi aspetti contatti un professionista nella sua zona.
Buone cose
dott.ssa Nicoletta Balestra
Buongiorno Giulia.
Senza dubbio il suo vissuto attuale è denso di difficoltà che meritano di essere approfondite con l'ausilio di uno psicologo.
Mi sento di rassicurarla sul funzionamento della sua memoria: lei afferma di sostenere esami universitari e sicuramente non potrebbe farlo se la sua memoria avesse un deficit nell'acquisizione e nella elaborazione delle informazioni (memoria di lavoro).
I sintomi che lei descrive sembrano parlare di un periodo di forte confusione a livello cognitivo e di un vissuto emotivo non equilibrato. L'ansia generalizzata potrebbe essere una delle cause di questo disagio psicologico: le sindromi ansiogene alterano la connessione tra sistema limbico, che controlla le emozioni, e corteccia pre-frontale dove hanno sede i circuiti che controllano il ragionamento, la memoria di lavoro, le dinamiche decisionali. Un modo per ristabilire equilibrio in questa connessione è lavorare sull'attenzione e sulla consapevolezza del presente.
Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico. Se lo desidera, posso darle maggiori informazioni a riguardo, in particolare sull'approccio metodologico che utilizzo, basato sulle tecniche della Psicologia Positive e sulle pratiche Mindfulness.

Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
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Ciao Giulia, il tuo vissuto di sofferenza è particolarmente forte e parlarne è stato già un grande passo. Le tue preoccupazioni sono lecite, ma vorrei provare a rassicurarti ridimensionando questi sintomi che al momento inglobano tutta la tua sfera di vita, ma sicuramente sono riconducibili a un vissuto doloroso che, probabilmente, adesso non riesci a mettere a fuoco. Sarebbe importante che tu ti affidassi ad un professionista per affrontare insieme un peso che da sola potrebbe essere invalidante. Ti auguro di ritrovare la tua serenità. Un caro abbraccio.
Salve Giulia, accolgo il tuo vissuto pieno di sofferenza e confusione allo stesso tempo. Si possono presentare dei momenti nella vita come questi descritti , la mia indicazione è quella di iniziare un percorso di supporto psicologico così da fare ordine a questi vissuti.

Rimango a disposizione per una consulenza online
Saluti
Dott.ssa Margherita Motta
Salve Giulia, grazie per aver condiviso i suoi pensieri. La invito ad approfondirli in una stanza delle parole, in modo da eliminare pian piano la nebbia in cui è immersa e osservare ciò che le sta accadendo ed in che modo si sente lontana dalla sua realtà, da sé stessa.
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Buongiorno. Si percepisce la sua sofferenza e la sua confusione, le quali riflettono uno stato di malessere psicologico importante.
Ha riportato molti aspetti che meriterebbero un'attenzione clinica in una stanza di terapia perchè sono vissuti molto profondi.
Sarebbe utile approfondire il senso di vuoto e quel caos mentale di cui parla soprattutto rispetto al non ricordare le attività e alla percezione di sè in alcune esperienze.
Inoltre rispetto alla percezione di finzione delle sue reazioni e vissuti emotivi mi vengono diverse domande che mi aiuterebbero a capire meglio.
Quando si sperimenta un disagio psichico importante mettere ordine nei propri pensieri e percezioni può risultare complicato, spesso si tende ad analizzarli e a metterli in discussione per cercare di comprendere meglio il proprio funzionamento e il significato di quello che ci sta accandendo. Spesso questa strategia non aiuta, e contribuisce ad aumentare la confusione. Questo accade perchè la capacità di riflettere sui propri stati mentali è compromessa, specialmente se ciò che ci accade ci spaventa molto.
Senz'altro le può essere utile una consulenza e un eventuale percorso di psicoterapia alla luce di quelli che possono essere i suoi obiettivi terapeutici.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Carissima
Dal suo racconto emerge la sofferenza che sta provando per questa sua situazione in cui sembrerebbe esserci molta confusione. La sia mente è affollata di pensieri e il vuoto emotivo di contro si aggancia a ricordi dell’infanzia ed è come se la sua memoria autobiografica non l’aiutasse molto nell’immagazzinare i ricordi.
In questo momento di difficoltà rivolgersi ad di un professionista della salute potrebbe aiutarla a capire meglio la sua situazione
Resto a sua disposizione anche on line
Un caro saluto
Dott.ssa Claudia Margutti
Salve Giulia,

La tua descrizione illustra un vissuto complesso e particolarmente intenso. È comprensibile che tu possa sentirti in difficoltà nel cercare di organizzare e comprendere ciò che ti sta accadendo, specialmente quando questi sentimenti e pensieri possono sembrare così allontanati dalla tua esperienza quotidiana.

Ciò che hai descritto suona come una disconnessione tra te e la tua esperienza interna. Questo distacco dalle proprie emozioni, pensieri e persino dai ricordi può essere indicativo di vari aspetti psicologici, tra cui quello che in ambito clinico viene definito come "dissociazione". La dissociazione può manifestarsi in diversi modi, tra cui la sensazione di essere distaccati dalla realtà, dai propri pensieri o dal proprio corpo.

Tuttavia, è fondamentale notare che solo un professionista può effettuare una valutazione accurata e fornire una diagnosi. La tua esperienza potrebbe anche essere legata ad altri fattori o condizioni. Ciò che è importante ora è che tu riconosci la necessità di esplorare e comprendere meglio ciò che stai vivendo.

Ti suggerisco vivamente di consultare uno psicologo o uno psichiatra per discutere delle tue esperienze e dei tuoi sentimenti. Un professionista potrà guidarti attraverso un percorso di comprensione, offrirti spunti di riflessione e strumenti per affrontare ciò che senti.

Ti incoraggio a non affrontare questo percorso da sola e a cercare il sostegno necessario. Cercare aiuto è un segno di forza e ti può offrire un contesto sicuro per esplorare e lavorare sui tuoi vissuti.

Cordialmente,

Ilaria.
Gentile Giulia, dalle sue parole arrivano chiaramente le difficoltà e un senso di confusione che la accompagnano quotidianamente. Sarebbe difficile, e forse inutile, provare a formulare qualsiasi ipotesi diagnostica in questa sede e le sue affermazioni suscitano molte domande e riflessioni che sarebbe bene approfondire in un contesto terapeutico, con le modalità e le tempistiche che lei ritiene opportune, perchè sembra ben presente in lei il desiderio di stare meglio e comprendersi e questo è essenziale.
Le auguro il meglio, un caro saluto.
Gentilissima Giulia, grazie per aver condiviso le sue sensazioni. Il suo essersi aperta e la sua motivazione ad interrogarsi e ricercare risposte sicuramente è un ottimo punto di partenza. Dalle sue parole si evince una dissociazione ma non posso esprimermi di più non conoscendo bene la sua storia, il suo vissuto e il suo presente. La invito pertanto a rivolgersi privatamente ad uno psicologo per iniziare un percorso. Sarebbe importante anche la somministrazione di qualche test. Se posso esserle utile non esiti a contattarmi per una consulenza anche online.
Buongiorno Giulia, e grazie per averci scritto. Lei sembra riportare sintomi riconducibili ad una depersonalizzazione e/o derealizzazione, sintomatologie molto comuni in situazioni di ansia e di stress, assolutamente transitorie e trattabili. Si faccia coraggio e scelga una persona che le possa dare una mano, cominciando da una consulenza psicologica. Investire su di se sarà la migliore scelta per un futuro di felicità e soddisfazioni. Cordialità,
I sintomi che descrivi possono essere associati a diverse condizioni. Potrebbe essere utile consultare uno psicologo o uno psichiatra per una valutazione accurata. Potrebbe essere opportuno esplorare l'idea di una disconnessione tra i tuoi pensieri e le tue emozioni, nonché la difficoltà di ricordare le esperienze passate. Uno specialista può aiutarti a comprendere meglio questi sintomi e a individuare il trattamento più adatto per te. Dott.ssa Francesca Gottofredi
Buongiorno, sembrerebbe stia attraversando un periodo di confusione mentale, di caos. Le consiglio un percorso psicologico per fare chiarezza su determinati aspetti della sua vita. Un caro saluto, Dott.ssa Francesca Ghislanzoni
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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