Salve scrivo un po’ per sfogo un po’ perché sono veramente stufa di tutto questo . Io soffro di vari
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Salve scrivo un po’ per sfogo un po’ perché sono veramente stufa di tutto questo . Io soffro di vari disturbi la schizzofrenia la depressione maggiore e in questo pericolo mi sembra di aver scambiato il giorno con la notte ancora di più e attacchi di panico che per fortuna sembrano stare a diminuire per fortuna. Il peggiore disturbo non lo ho ancora nominato perché mi mette molto a disagio parlarne ma so che ne voglio essere aiutata e uscirne infatti ho cambiato varie psicologhe e ora mi trovo bene con la ultima ma non noto granché di miglioramenti e sono seguita anche da uno psichiatra ma ancora non posso iniziare con le medicine . Il disturbo più invalidante e in questione è il tagliarmi e il bruciarmi raramente le mani dentro l’acqua bollente del lavandino in pratica l’autolesionismo che ne soffro da ben 5 anni per l’argomento più delicato da trattare perché mi crea molto disagio soprattutto di estate che per lo più mi ritrovo a girare a maniche lunghe io ho 19 anni e non ho amici solo online gli unici che avevo mi hanno abbandonata e la mia ex compagna di classe delle superiori mi ha fatto conoscere l’autolesionismo sennò non ci sarei entrata ho almeno credo perché non lo conoscevo . Vengo bullizzata dall’asilo e ho cambiato scuola alle medie e alle superiori dopo essere stata bocciata ho abbandonato . Mi taglio principalmente perché mi sento in colpa e una figlia ingranda una persona schifosa orribile senza senso vuota o troppo piena e quindi poi mi viene da meritarmi i tagli ecco punirmi e per spostare una soglia di dolore più gestibile dal mentale al fisico perché è troppo forte sopportare tutto e non riesco a usurare altre pratiche per affrontare tutto. Sono solo una stupida che non comprende la vita lo so ma non riesco a stare bene
Buongiorno, mi dispiace molto per quello che sta passando. Non è assolutamente una stupida che non comprende la vita, è soltanto una persona che soffre. Sicuramente i farmaci le potranno dare un grande aiuto. Riguardo alla psicoterapia, penso ci voglia un po' di tempo per sentirsi molto meglio, soprattutto quando il dolore è così antico. Le auguro di sentirsi gradualmente sempre meglio, sicuramente potrà condividere queste preoccupazioni con la sua psicologa e elaborarle insieme. Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento o dubbi. Buona giornata, dott.ssa Rota
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Ciao, mi dispiace molto per ciò che stai vivendo. Sento che sei molto dura con te stessa. Più che una "stupida che non comprende la vita", io sento una ragazza in difficoltà, che cerca di reagire come meglio può. Posso solo consigliarti di continuare con la tua psicologa: è importante che ti ci trovi bene. Anche in terapia possono esserci momenti complicati, ma se la relazione rimane salda si possono affrontare insieme. Ti auguro una buona ripresa. Cordialmente, dott. Simeoni
Cara utente, grazie per avercene parlato. Solo il fatto di aver scritto qui è un gesto gentile che stai facendo verso te stessa. Sento il tuo dolore forte come se me lo stessi urlando. A volte quando il dolore affettivo è molto forte tendiamo a cercare di non sentire niente e questo può portarci ad agire sul corpo per sentire qualcosa almeno li. Ti sento molto arrabbiata e questa rabbia mi sembra rivolta verso te stessa, forse per non rivolgerla altrove.
Quello che posso dirti è di condividere il più possibile il tuo malessere e i pensieri che ci hai scritto con la tua psicologa, spiegandole quelli di cui senti di aver bisogno e di fare altrettanto con la psichiatra.
Ciò che ti è successo di brutto e ciò che senti di spiacevole non fa di te una persona cattiva o spiacevole, piuttosto una persona che soffre. E soffrire non ci rende meno degni di amore.
Rimango a disposizione se hai bisogno di parlarne.
Dott sa Eleonora Carlino
Quello che posso dirti è di condividere il più possibile il tuo malessere e i pensieri che ci hai scritto con la tua psicologa, spiegandole quelli di cui senti di aver bisogno e di fare altrettanto con la psichiatra.
Ciò che ti è successo di brutto e ciò che senti di spiacevole non fa di te una persona cattiva o spiacevole, piuttosto una persona che soffre. E soffrire non ci rende meno degni di amore.
Rimango a disposizione se hai bisogno di parlarne.
Dott sa Eleonora Carlino
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Ciao, una persona che soffre che non è mai cattiva. Affidati al supporto farmacologico che possa rendere fertile il terreno della tua psiche dove la psicoterapia potrà amplificare l'effetto benefico. Non ti vergognare di nulla, ognuno di noi può trovarsi in situazioni anomale, senza aspettarselo. Abbi fiducia e percorri con costanza e impegni il cammino psicoterapico.
Rimango a disposizione.
Dr Samanta Carrubba - Caltanissetta
Rimango a disposizione.
Dr Samanta Carrubba - Caltanissetta
Ciao cara utente, grazie per questa condivisione, mi dispiace molto per quello che stai passando.
Non sei assolutamente una stupida ma stai soffrendo e gestendo questo dolore come meglio puoi.
I farmaci in questo momento potrebbero essere un grande alleato! Per quale motivo non puoi iniziare la cura?
Per quanto riguarda la psicoterapia ci vuole un pochino di pazienza per vedere i primi risultati, ma arrivano! Ti consiglio di continuare la terapia e condividere con la tua psicologa tutte le perplessità che hai portato.
Piano piano inizierai a stare meglio!
Resto a disposizione (anche online) e ti auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Non sei assolutamente una stupida ma stai soffrendo e gestendo questo dolore come meglio puoi.
I farmaci in questo momento potrebbero essere un grande alleato! Per quale motivo non puoi iniziare la cura?
Per quanto riguarda la psicoterapia ci vuole un pochino di pazienza per vedere i primi risultati, ma arrivano! Ti consiglio di continuare la terapia e condividere con la tua psicologa tutte le perplessità che hai portato.
Piano piano inizierai a stare meglio!
Resto a disposizione (anche online) e ti auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Buon giorno a lei e grazie per aver condiviso con noi i suoi vissuti. Mi permetto di dirle che svalutarsi non credo sia la soluzione migliore perché altro non fa che abbattere forza e autostima. Importante che abbia riconosciuto la sua sofferenza e proprio da questo suo riconoscimento potrà trovare la forza necessaria per lavorare bene su se stessa e superare questa difficile situazione. Non si lasci abbattere. A sua disposizione. Cordialmente e coraggio. Gian Piero dott Grandi
Buongiorno, mi arriva tutta la sua sofferenza e il suo disagio. E' riduttivo consigliarle di non abbandonare la terapia personale in quanto porterà sicuramente i suoi benefici. Ovviamente questo comporta pazienza e un duro lavoro con se stessi. Mi viene spontaneo dirle di non mollare anche quando la salita sembra più ripida del solito. Prima o poi spunterà uno spiraglio di luce ma solo se lei lo vorrà realmente. Rimango a disposizione per chiarimenti o altro. Coraggio!
Cara ragazza, hai alle spalle una storia molto lunga di prevaricazioni e sofferenza, e allo stato attuale sembrano mancare figure di riferimento nelle quali trovare appoggio. Forse neanche da te stessa, ti critichi in modo davvero feroce. L’autolesionismo è la soluzione che stai trovando, non il problema, che è sentire quasi di non avere diritto di stare al mondo. Il dolore è tanto, sarebbe lo stesso per chiunque, ed è importante sapere che non ne guarirai “domani”, ma dovrai tollerare che ci sarà anche mentre starai lavorando per toglierlo. Continua con fiducia il percorso che stai facendo, ogni dolore è curabile. Un caro saluto
Gentile utente, ha già veramente sofferto fin troppo per la sua giovane età e mi dispiace davvero. Utile, a mio avviso, identificare e modificare pensieri disfunzionali come "sono una stupida - una persona schifosa orribile senza senso vuota o troppo piena" anche mediante una psicoterapia cognitivo comportamentale. Capisco che si senta stanca di tutto e che abbia bisogno di cambiamenti tangibili che le auguro di trovare il più presto possibile. Spero di esserle stata almeno un minimo di aiuto e la saluto cordialmente. Dr.ssa Sara Mammano
Carissima, dalle sue parole si percepisce la profonda sofferenza e la fatica che sta facendo in questo momento; mi permetto tuttavia di dirle che non deve accusarsi e svalutarsi in questo modo perché da questa situazione è possibile uscire proseguendo gli sforzi già messi in campo e continuando a seguire le indicazioni di chi la sta seguendo. Lei è molto giovane, ha ancora tutta la vita davanti, deve avere fiducia in chi la sta supportando dal punto di vista medico e psicologico e non scoraggiarsi qualora i risultati non dovessero arrivare subito. Seminando bene tuttavia arriverà anche il tempo del raccolto. Le auguro ogni bene e resto a disposizione. Cordiali saluti. Dottor Montanaro
Buongiorno,
Ha scritto d'impulso; consideri che parte della cura consiste nel comprendere di non dover dare più così tanto credito alle sue sensazioni ed istinti in quanto non definiscono lei bensì la malattia, che si vuole estirpare. Si continui ad affidare a chi la segue con fiducia e perseveranza
Ha scritto d'impulso; consideri che parte della cura consiste nel comprendere di non dover dare più così tanto credito alle sue sensazioni ed istinti in quanto non definiscono lei bensì la malattia, che si vuole estirpare. Si continui ad affidare a chi la segue con fiducia e perseveranza
Buongiorno,
dal messaggio che ha scritto traspare tutto il suo malessere. Dice di esser in cura sia da una collega che da uno psichiatra con il quale a breve seguirà un trattamento farmacologico. L'indicazione è quello di continuare ad affidarsi a tali specialisti, anche perché soprattutto la psicoterapia richiede un pochino di tempo affinché i primi risultati siano visibili. Le dico questo in quanto ritengo opportuno che non prenda in considerazione ancora una volta l'idea di interrompere un percorso terapeutico. E' importante la continuità e affidarsi a degli specialisti.
In bocca al lupo per il prosieguo delle cure!
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
dal messaggio che ha scritto traspare tutto il suo malessere. Dice di esser in cura sia da una collega che da uno psichiatra con il quale a breve seguirà un trattamento farmacologico. L'indicazione è quello di continuare ad affidarsi a tali specialisti, anche perché soprattutto la psicoterapia richiede un pochino di tempo affinché i primi risultati siano visibili. Le dico questo in quanto ritengo opportuno che non prenda in considerazione ancora una volta l'idea di interrompere un percorso terapeutico. E' importante la continuità e affidarsi a degli specialisti.
In bocca al lupo per il prosieguo delle cure!
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Cara utente, dal suo messaggio mi è arrivato tutto il suo malessere... Le suggerirei di continuare ad affidarsi al percorso psicoterapeutico e psichiatrico, soprattutto per quanto riguardo la psicoterapia i tempi possono sembrare un po' lunghi, ma non si scoraggi, è giovane e mi sembra molto consapevole della sua sofferenza, consideri che questo è il primo passo per raggiungere dei cambiamenti. In bocca al lupo! Un caro saluto. Francesca Coricelli - psicologa
Mi dispiace molto sentire che stai affrontando una serie di disturbi mentali e che ti senti così male. È importante che tu sappia che non sei sola e che ci sono risorse e persone disponibili per aiutarti.
L'autolesionismo è un comportamento molto complesso e spesso è un modo per cercare di affrontare il dolore emotivo. Tuttavia, è importante capire che l'autolesionismo non è una soluzione sostenibile e può essere pericoloso per la tua salute e il tuo benessere.
Ti incoraggio fortemente a continuare a lavorare con i professionisti che ti stanno seguendo, come la tua psicologa e lo psichiatra. La terapia può essere un processo lungo e richiede tempo per vedere miglioramenti significativi. È importante essere aperti e onesti con i tuoi terapisti riguardo ai tuoi sentimenti, compresi quelli legati all'autolesionismo. Possono aiutarti a sviluppare strategie e tecniche alternative per affrontare il dolore emotivo in modi più sani.
È altrettanto importante cercare un sistema di supporto sociale. Sebbene tu abbia detto di avere solo amici online, cerca di connetterti con persone nella tua comunità o con gruppi di supporto che possono comprendere le tue esperienze. Potresti anche voler considerare l'opportunità di parlare con un consulente scolastico o di cercare altri servizi di supporto locale che possono aiutarti ad affrontare l'isolamento e il bullismo che hai subito.
Infine, se ti trovi in una situazione di crisi o pensi di essere in pericolo immediato, ti prego di cercare aiuto immediato chiamando un numero di emergenza o recandoti al pronto soccorso più vicino.
Ricorda che ci sono persone che si preoccupano e che vogliono aiutarti. Non affrontare tutto da sola. Cerca il supporto necessario e lavora con i professionisti per trovare strategie e trattamenti che possano aiutarti a sentirti meglio.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno. Se desiderasse condividere la sua esperienza e lasciare una recensione sul mio profilo, sarebbe molto apprezzato. Le recensioni positive mi aiutano a migliorare e a fornire supporto a più persone come lei.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione con me, e spero di sentirla presto!
L'autolesionismo è un comportamento molto complesso e spesso è un modo per cercare di affrontare il dolore emotivo. Tuttavia, è importante capire che l'autolesionismo non è una soluzione sostenibile e può essere pericoloso per la tua salute e il tuo benessere.
Ti incoraggio fortemente a continuare a lavorare con i professionisti che ti stanno seguendo, come la tua psicologa e lo psichiatra. La terapia può essere un processo lungo e richiede tempo per vedere miglioramenti significativi. È importante essere aperti e onesti con i tuoi terapisti riguardo ai tuoi sentimenti, compresi quelli legati all'autolesionismo. Possono aiutarti a sviluppare strategie e tecniche alternative per affrontare il dolore emotivo in modi più sani.
È altrettanto importante cercare un sistema di supporto sociale. Sebbene tu abbia detto di avere solo amici online, cerca di connetterti con persone nella tua comunità o con gruppi di supporto che possono comprendere le tue esperienze. Potresti anche voler considerare l'opportunità di parlare con un consulente scolastico o di cercare altri servizi di supporto locale che possono aiutarti ad affrontare l'isolamento e il bullismo che hai subito.
Infine, se ti trovi in una situazione di crisi o pensi di essere in pericolo immediato, ti prego di cercare aiuto immediato chiamando un numero di emergenza o recandoti al pronto soccorso più vicino.
Ricorda che ci sono persone che si preoccupano e che vogliono aiutarti. Non affrontare tutto da sola. Cerca il supporto necessario e lavora con i professionisti per trovare strategie e trattamenti che possano aiutarti a sentirti meglio.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno. Se desiderasse condividere la sua esperienza e lasciare una recensione sul mio profilo, sarebbe molto apprezzato. Le recensioni positive mi aiutano a migliorare e a fornire supporto a più persone come lei.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
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Buonasera, grazie per aver condiviso le sue fatiche, anche il solo fatto di averle scritte qui denota un grande coraggio. Non si senta in colpa per le sue emozioni, non vi è colpa nella sofferenza. Si fidi dei professionisti che la stanno seguendo, si faccia guidare da loro. Mi dispiace molto per le esperienze negative che ha dovuto affrontare, si percepisce la stanchezza e la frustrazione che ha accumulato nel tempo dalle sue parole. Ma non si perda d’animo, il percorso potrà avere alti e bassi, momenti in cui vorrà mollare, ma ora sembra che ci siano delle persone pronte a sostenerla quando avrà bisogno. Non perda la speranza. Un caro saluto, Dott.ssa Castagnedi
Cara utente, innanzitutto grazie per aver condiviso con noi le tue fatiche. Come già è stato detto da alcuni colleghi, è indice di grande forza. Detto questo, immagino la sofferenza che stai passando e che hai già passato, ma fidati dei professionisti che ti stanno seguendo. Molto spesso non ci sono cambiamenti dall'oggi al domani, ma è necessario un po' di tempo. Un caro saluto. Dott.ssa Elena Sonsino
Mi dispiace molto per quello che stai attraversando. È chiaro che stai affrontando delle sfide molto difficili, ma voglio che tu sappia che non sei sola e che ci sono vie d'uscita da questa sofferenza. Prima di tutto, è importante riconoscere il coraggio che hai mostrato nel cercare aiuto e nel parlare delle tue difficoltà. Questo è un passo fondamentale verso il recupero.
L'autolesionismo è spesso un modo di gestire un dolore emotivo profondo o di esprimere sentimenti che sembrano altrimenti indescrivibili. È una strategia di coping che alcune persone utilizzano quando si sentono sopraffatte da emozioni intense o quando vogliono sentire un tipo di dolore che possono controllare. Tuttavia, come probabilmente hai sperimentato, porta solo a un sollievo temporaneo e non affronta le cause sottostanti del tuo dolore.
Passi verso il Recupero
Continua la Terapia: È positivo che tu abbia trovato una psicologa con cui ti trovi bene. Il lavoro terapeutico richiede tempo e pazienza, specialmente quando si affrontano questioni complesse come quelle che hai descritto. Essere aperti e onesti con il tuo terapeuta riguardo ai tuoi comportamenti di autolesionismo e ai sentimenti che li scatenano è cruciale per il processo di guarigione.
Gestione dell'Urgenza di Autolesionarsi: Quando senti l'impulso di farti del male, prova a utilizzare tecniche alternative per gestire queste sensazioni. Alcuni esempi includono scrivere i tuoi pensieri e sentimenti, fare una passeggiata, disegnare sul tuo corpo con un pennarello invece di tagliarti, o tenere in mano cubetti di ghiaccio. Queste tecniche possono aiutare a ritardare l'atto di autolesionismo fino a quando l'impulso non passa.
Costruire una Rete di Supporto: Anche se attualmente ti senti isolata, è importante cercare supporto. Oltre alla terapia, potrebbero esserci gruppi di supporto online o nella tua comunità dove puoi connetterti con persone che affrontano sfide simili. Anche solo parlare con qualcuno di fiducia può fare una grande differenza.
Strategie di Coping Positive: Insieme al tuo terapeuta, lavora per sviluppare strategie di coping più positive e salutari. Questo può includere tecniche di rilassamento, mindfulness, o attività che trovi piacevoli e che ti danno un senso di realizzazione.
Affrontare il Bullismo: Il bullismo può lasciare cicatrici profonde. È importante che tu parli con il tuo terapeuta anche di queste esperienze e di come hanno influenzato la tua autostima e il tuo senso di identità.
Piano di Sicurezza: Se non l'hai già fatto, sviluppa un piano di sicurezza con il tuo terapeuta che includa cosa fare e chi contattare in momenti di crisi acuta.
Ricorda, il percorso di guarigione è unico per ogni individuo e richiede tempo. Ci saranno alti e bassi, ma ogni passo che fai verso il recupero è prezioso. Sei molto di più delle tue lotte, e con il supporto giusto e le strategie adeguate, puoi trovare vie per vivere una vita più piena e soddisfacente. La tua vita ha un valore immenso, e c'è speranza per un futuro migliore.
L'autolesionismo è spesso un modo di gestire un dolore emotivo profondo o di esprimere sentimenti che sembrano altrimenti indescrivibili. È una strategia di coping che alcune persone utilizzano quando si sentono sopraffatte da emozioni intense o quando vogliono sentire un tipo di dolore che possono controllare. Tuttavia, come probabilmente hai sperimentato, porta solo a un sollievo temporaneo e non affronta le cause sottostanti del tuo dolore.
Passi verso il Recupero
Continua la Terapia: È positivo che tu abbia trovato una psicologa con cui ti trovi bene. Il lavoro terapeutico richiede tempo e pazienza, specialmente quando si affrontano questioni complesse come quelle che hai descritto. Essere aperti e onesti con il tuo terapeuta riguardo ai tuoi comportamenti di autolesionismo e ai sentimenti che li scatenano è cruciale per il processo di guarigione.
Gestione dell'Urgenza di Autolesionarsi: Quando senti l'impulso di farti del male, prova a utilizzare tecniche alternative per gestire queste sensazioni. Alcuni esempi includono scrivere i tuoi pensieri e sentimenti, fare una passeggiata, disegnare sul tuo corpo con un pennarello invece di tagliarti, o tenere in mano cubetti di ghiaccio. Queste tecniche possono aiutare a ritardare l'atto di autolesionismo fino a quando l'impulso non passa.
Costruire una Rete di Supporto: Anche se attualmente ti senti isolata, è importante cercare supporto. Oltre alla terapia, potrebbero esserci gruppi di supporto online o nella tua comunità dove puoi connetterti con persone che affrontano sfide simili. Anche solo parlare con qualcuno di fiducia può fare una grande differenza.
Strategie di Coping Positive: Insieme al tuo terapeuta, lavora per sviluppare strategie di coping più positive e salutari. Questo può includere tecniche di rilassamento, mindfulness, o attività che trovi piacevoli e che ti danno un senso di realizzazione.
Affrontare il Bullismo: Il bullismo può lasciare cicatrici profonde. È importante che tu parli con il tuo terapeuta anche di queste esperienze e di come hanno influenzato la tua autostima e il tuo senso di identità.
Piano di Sicurezza: Se non l'hai già fatto, sviluppa un piano di sicurezza con il tuo terapeuta che includa cosa fare e chi contattare in momenti di crisi acuta.
Ricorda, il percorso di guarigione è unico per ogni individuo e richiede tempo. Ci saranno alti e bassi, ma ogni passo che fai verso il recupero è prezioso. Sei molto di più delle tue lotte, e con il supporto giusto e le strategie adeguate, puoi trovare vie per vivere una vita più piena e soddisfacente. La tua vita ha un valore immenso, e c'è speranza per un futuro migliore.
Gentilissima utente, innanzitutto voglio darti il benvenuto in questo spazio di ascolto. È importante poter esprimere i propri sentimenti e pensieri, e il fatto che tu stia cercando aiuto e condivisione è già un passo significativo verso il cambiamento.
Approcciando la tua esperienza da una prospettiva psicologica sistemico-relazionale, possiamo notare che le tue difficoltà non possono essere completamente comprese isolatamente, ma devono essere esaminate all'interno del contesto delle tue relazioni e delle tue esperienze di vita. La tua storia di bullismo, la mancanza di un supporto sociale e le esperienze scolastiche difficili hanno inevitabilmente un impatto su come ti senti e su come gestisci il dolore emotivo.
L'autolesionismo che descrivi può essere visto come un tentativo di comunicare e gestire il dolore profondo che provi. Spostare il dolore da una dimensione psicologica a una dimensione fisica può sembrare un modo più “gestibile” per affrontarlo, come hai ben descritto. In psicologia sistemica, si considera che questo comportamento possa essere un messaggio, un modo di esprimere cosa stai vivendo e che, sotto il comportamento, ci siano emozioni e bisogni non espressi.
Inoltre, il fatto che tu ti senta sola e abbia vissuto esperienze di abbandono nelle tue relazioni è un aspetto importante da considerare. La solitudine può intensificare il senso di vuoto o di inutilità che provi. È fondamentale cercare di costruire relazioni più solide e significative, dove tu possa sentirti accettata e compresa. Anche se non hai amici “fisici”, le relazioni online possono offrire un certo supporto, ma è importante che tu cominci a lavorare anche sulla connessione con te stessa e con gli altri nella tua vita reale.
Riguardo alla tua attuale terapia, cambiare psicologo è un passo che molte persone fanno nel loro percorso di guarigione. È essenziale trovarti bene con la tua terapeuta attuale, quindi potresti considerare di esplorare insieme a lei le emozioni legate all'autolesionismo, le colpe che senti e l’immagine di te stessa che stai costruendo.
Infine, voglio sottolineare che non sei “stupida” né “schifosa”. Le tue esperienze e il modo in cui ti senti sono validi e meritano attenzione e cura. Continuare a cercare supporto, a esplorare le tue emozioni e a costruire relazioni positive può portare a un cambiamento. La strada verso il benessere può essere lunga, ma ogni passo che fai, anche se piccolissimo, è un passo verso la guarigione. Non dimenticare mai che chiedere aiuto è un segno di forza. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
Dott. Cordoba
Approcciando la tua esperienza da una prospettiva psicologica sistemico-relazionale, possiamo notare che le tue difficoltà non possono essere completamente comprese isolatamente, ma devono essere esaminate all'interno del contesto delle tue relazioni e delle tue esperienze di vita. La tua storia di bullismo, la mancanza di un supporto sociale e le esperienze scolastiche difficili hanno inevitabilmente un impatto su come ti senti e su come gestisci il dolore emotivo.
L'autolesionismo che descrivi può essere visto come un tentativo di comunicare e gestire il dolore profondo che provi. Spostare il dolore da una dimensione psicologica a una dimensione fisica può sembrare un modo più “gestibile” per affrontarlo, come hai ben descritto. In psicologia sistemica, si considera che questo comportamento possa essere un messaggio, un modo di esprimere cosa stai vivendo e che, sotto il comportamento, ci siano emozioni e bisogni non espressi.
Inoltre, il fatto che tu ti senta sola e abbia vissuto esperienze di abbandono nelle tue relazioni è un aspetto importante da considerare. La solitudine può intensificare il senso di vuoto o di inutilità che provi. È fondamentale cercare di costruire relazioni più solide e significative, dove tu possa sentirti accettata e compresa. Anche se non hai amici “fisici”, le relazioni online possono offrire un certo supporto, ma è importante che tu cominci a lavorare anche sulla connessione con te stessa e con gli altri nella tua vita reale.
Riguardo alla tua attuale terapia, cambiare psicologo è un passo che molte persone fanno nel loro percorso di guarigione. È essenziale trovarti bene con la tua terapeuta attuale, quindi potresti considerare di esplorare insieme a lei le emozioni legate all'autolesionismo, le colpe che senti e l’immagine di te stessa che stai costruendo.
Infine, voglio sottolineare che non sei “stupida” né “schifosa”. Le tue esperienze e il modo in cui ti senti sono validi e meritano attenzione e cura. Continuare a cercare supporto, a esplorare le tue emozioni e a costruire relazioni positive può portare a un cambiamento. La strada verso il benessere può essere lunga, ma ogni passo che fai, anche se piccolissimo, è un passo verso la guarigione. Non dimenticare mai che chiedere aiuto è un segno di forza. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
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Gentile scrittrice, posso immaginare nel leggerla quanta sofferenza e quanto dolore ci siano dietro alle sue parole. Sembra un dolore molto antico e che dura da un pò di tempo. Se ha cambiato molte psicologhe e terapie ed è affidata ad uno psichiatra che la segue, allora significa che c'è una parte di lei che mantiene la speranza ed ha la fiducia nelle cure! I miglioramenti in questo campo, si vedono in termini di processi, vedrà che un pezzettino alla volta, proprio come un pezzettino di un puzzle, potrà sciogliere i suoi nodi e il suo dolore potrà alleggerirsi e ricomporre il puzzle andando verso ciò che la fa sentire meglio. Bisogna confidare nel processo, avere fiducia in sé stessa e in chi la segue. E' sicuramente difficile e spaventa molto affrontare tutto questo, ma come ha già fatto e continua a fare, la cosa migliore è chiedere aiuto e supporto specialistico. Buona continuazione.
Mi dispiace tanto che tu stia passando un momento così difficile, e ti ringrazio per aver condiviso la tua esperienza. È importante riconoscere quanto coraggio ci voglia nel parlare di una cosa così dolorosa come l'autolesionismo. Questo disturbo, come hai descritto, spesso nasce da un bisogno di "gestire" emozioni insopportabili o per cercare di dare un sollievo temporaneo al dolore psicologico, ma purtroppo non risolve la sofferenza nel lungo periodo.
Sei già in terapia con una psicologa e seguita da uno psichiatra, il che è un passo fondamentale. Tuttavia, a volte può volerci un po' più di tempo per vedere i miglioramenti che speri, e il percorso terapeutico può non essere sempre lineare. Se non hai ancora iniziato una terapia farmacologica, potresti discutere con il tuo psichiatra riguardo la possibilità di iniziare dei farmaci che potrebbero aiutarti a gestire meglio l'ansia, la depressione o il dolore psicologico che senti.
Il fatto che tu stia cercando aiuto e parlando apertamente del tuo malessere sono segnali di grande forza. Il percorso per superare l'autolesionismo può essere lungo e difficile, ma è importante essere gentile con te stessa durante il processo. La sofferenza che provi è reale, ma non sei sola e non sei "stupida" per sentirla. La tua vita ha valore, e anche se ora sembra difficile, è possibile costruire uno spazio in cui tu possa sentirti più serena e al sicuro.
Ti incoraggio a continuare a lavorare con i tuoi professionisti di supporto, esplorare strategie terapeutiche alternative, come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) o la terapia dialettico-comportamentale (DBT), che sono spesso efficaci nel trattare l'autolesionismo e la gestione del dolore emotivo. Inoltre, quando ti senti sopraffatta dal desiderio di farti del male, prova a fermarti un momento e fare un respiro profondo, anche se sembra difficile. Trovare piccole distrazioni o pratiche di auto-cura, come ascoltare musica, disegnare, scrivere, può aiutarti a interrompere il ciclo e spostare l'attenzione dal dolore fisico a qualcosa di più positivo.
Ricorda che non sei definita dai tuoi disturbi. Ogni giorno che affronti questa battaglia, anche se può sembrare difficile, è un passo verso un benessere maggiore. Non sei sola, e il fatto che tu stia cercando aiuto è un grande segno di coraggio.
Sei già in terapia con una psicologa e seguita da uno psichiatra, il che è un passo fondamentale. Tuttavia, a volte può volerci un po' più di tempo per vedere i miglioramenti che speri, e il percorso terapeutico può non essere sempre lineare. Se non hai ancora iniziato una terapia farmacologica, potresti discutere con il tuo psichiatra riguardo la possibilità di iniziare dei farmaci che potrebbero aiutarti a gestire meglio l'ansia, la depressione o il dolore psicologico che senti.
Il fatto che tu stia cercando aiuto e parlando apertamente del tuo malessere sono segnali di grande forza. Il percorso per superare l'autolesionismo può essere lungo e difficile, ma è importante essere gentile con te stessa durante il processo. La sofferenza che provi è reale, ma non sei sola e non sei "stupida" per sentirla. La tua vita ha valore, e anche se ora sembra difficile, è possibile costruire uno spazio in cui tu possa sentirti più serena e al sicuro.
Ti incoraggio a continuare a lavorare con i tuoi professionisti di supporto, esplorare strategie terapeutiche alternative, come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) o la terapia dialettico-comportamentale (DBT), che sono spesso efficaci nel trattare l'autolesionismo e la gestione del dolore emotivo. Inoltre, quando ti senti sopraffatta dal desiderio di farti del male, prova a fermarti un momento e fare un respiro profondo, anche se sembra difficile. Trovare piccole distrazioni o pratiche di auto-cura, come ascoltare musica, disegnare, scrivere, può aiutarti a interrompere il ciclo e spostare l'attenzione dal dolore fisico a qualcosa di più positivo.
Ricorda che non sei definita dai tuoi disturbi. Ogni giorno che affronti questa battaglia, anche se può sembrare difficile, è un passo verso un benessere maggiore. Non sei sola, e il fatto che tu stia cercando aiuto è un grande segno di coraggio.
Salve, la sua condivisione riflette una lotta profonda e complessa, e il fatto che stia cercando di esprimere queste emozioni è già un passo significativo nel suo percorso. È evidente che le esperienze di bullismo e l'isolamento sociale hanno avuto un impatto considerevole sulla sua autopercezione e sul modo in cui si relaziona con se stessa.
La pratica dell’autolesionismo spesso rappresenta un tentativo di gestire un dolore emotivo che sembra insopportabile, cercando paradossalmente di trovare un modo per rilasciare una sofferenza interna attraverso il dolore fisico che, in alcuni momenti, può sembrare più "gestibile". È importante non giudicarsi per queste reazioni, poiché esse possono derivare da un profondo desiderio di liberarsi da un malessere che non riesce a esprimere in altri modi.
È positivo che stia ricevendo supporto terapeutico, e continuare a comunicare apertamente con la sua psicologa sull'autolesionismo e su tutto ciò che le pesa può essere un modo per iniziare a comprendere e affrontare la complessità delle sue emozioni. Creare uno spazio in cui possa esplorare questi sentimenti senza sentirsi "stupida" può aiutarla a trovare un senso di connessione e comprensione.
Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.
La pratica dell’autolesionismo spesso rappresenta un tentativo di gestire un dolore emotivo che sembra insopportabile, cercando paradossalmente di trovare un modo per rilasciare una sofferenza interna attraverso il dolore fisico che, in alcuni momenti, può sembrare più "gestibile". È importante non giudicarsi per queste reazioni, poiché esse possono derivare da un profondo desiderio di liberarsi da un malessere che non riesce a esprimere in altri modi.
È positivo che stia ricevendo supporto terapeutico, e continuare a comunicare apertamente con la sua psicologa sull'autolesionismo e su tutto ciò che le pesa può essere un modo per iniziare a comprendere e affrontare la complessità delle sue emozioni. Creare uno spazio in cui possa esplorare questi sentimenti senza sentirsi "stupida" può aiutarla a trovare un senso di connessione e comprensione.
Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.
Gentile utente,
La ringrazio per aver condiviso con noi la sua sofferenza e le sue difficoltà. Immagino quanto sia difficile convivere con tutti questi disturbi.
Leggendo le sue parole, mi vengono in mente alcune domande:
- Quando ha iniziato a soffrire di schizofrenia, depressione maggiore e autolesionismo? Ci sono stati eventi particolari che hanno scatenato questi disturbi?
- Come ha affrontato, in passato, i momenti di crisi e le difficoltà che ha incontrato nella sua vita? Quali sono state le sue risorse, le sue strategie, che le hanno permesso di superare le avversità?
- Cosa significa per lei "stare bene"? Quali sono le cose che le danno gioia, energia e vitalità?
Inoltre, mi chiedo:
- Come mai si sente "in colpa" e "una persona schifosa" senza senso? Da dove nascono questi pensieri negativi verso sé stessa?
- Cosa significa per lei "meritare" i tagli e le bruciature? Qual è il legame tra l'autolesionismo e il suo bisogno di punirsi?
- Se potesse "dialogare" con la sua parte sofferente, cosa le direbbe? Cosa le chiederebbe?
Comprendo la sua frustrazione per la mancanza di miglioramenti, nonostante il supporto psicologico e psichiatrico. Tuttavia, vorrei invitarla a non perdere la speranza. Il percorso terapeutico può essere lungo e tortuoso, ma con il giusto supporto e la sua determinazione, può ritrovare la serenità e la gioia di vivere.
Spero che queste domande possano esserle utili.
Potrebbero fornirle degli spunti per riflettere insieme ai professionisti che la stanno a aiutando a esplorare queste emozioni negative e imparare nuove strategie per affrontare le difficoltà senza ricorrere all'autolesionismo.
Un saluto.
La ringrazio per aver condiviso con noi la sua sofferenza e le sue difficoltà. Immagino quanto sia difficile convivere con tutti questi disturbi.
Leggendo le sue parole, mi vengono in mente alcune domande:
- Quando ha iniziato a soffrire di schizofrenia, depressione maggiore e autolesionismo? Ci sono stati eventi particolari che hanno scatenato questi disturbi?
- Come ha affrontato, in passato, i momenti di crisi e le difficoltà che ha incontrato nella sua vita? Quali sono state le sue risorse, le sue strategie, che le hanno permesso di superare le avversità?
- Cosa significa per lei "stare bene"? Quali sono le cose che le danno gioia, energia e vitalità?
Inoltre, mi chiedo:
- Come mai si sente "in colpa" e "una persona schifosa" senza senso? Da dove nascono questi pensieri negativi verso sé stessa?
- Cosa significa per lei "meritare" i tagli e le bruciature? Qual è il legame tra l'autolesionismo e il suo bisogno di punirsi?
- Se potesse "dialogare" con la sua parte sofferente, cosa le direbbe? Cosa le chiederebbe?
Comprendo la sua frustrazione per la mancanza di miglioramenti, nonostante il supporto psicologico e psichiatrico. Tuttavia, vorrei invitarla a non perdere la speranza. Il percorso terapeutico può essere lungo e tortuoso, ma con il giusto supporto e la sua determinazione, può ritrovare la serenità e la gioia di vivere.
Spero che queste domande possano esserle utili.
Potrebbero fornirle degli spunti per riflettere insieme ai professionisti che la stanno a aiutando a esplorare queste emozioni negative e imparare nuove strategie per affrontare le difficoltà senza ricorrere all'autolesionismo.
Un saluto.
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