Salve mio marito soffre di ludopatia esattamente non so da quanto,io l'ho scoperto nel 2014 ma ormai

27 risposte
Salve mio marito soffre di ludopatia esattamente non so da quanto,io l'ho scoperto nel 2014 ma ormai era tardi aveva dilapidato tutto.Non sapendo di cosa si trattasse mi sono affidata insieme a lui a Sert .Sembrava stesse meglio, nel2015 dopo mesi al sert eravamo da capo.Nuovamente in terapia io cercavo di monitorare la parte economica, ma niente.Nuovamente in terapia cambiamo citta',pe due anni sembrava che tutto fosse finito.Per necessita ha dovuto cambiare luogo di lavoro e dopo pochi mesi siamo di nuovo nell'inferno,ma ora e' peggio perche' dice che sono io la causa del suo problema e vuole lasciarmi.Sono sfinita come posso evitare visto che sta per andare in pensione che faccia sparire tutti i sacrifici di una vita.Grazie
Gentile utente,
Dev'essere una situazione davvero difficile. Altrettanto difficile è darle dei consigli in merito non conoscendo in modo abbastanza approfondito le vostre vicende. Tuttavia mi sento di consigliarle di prendere in considerazione innanzitutto un aiuto per lei, oltre a far riprendere a suo marito, se possibile, un nuovo percorso al Sert della vostra città.
Cordiali saluti
Alessia Vaudano

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Salve, capisco la situazione abbastanza incresciosa, lei teme, soprattutto ora, che sta andando in pensione e possa sperperare la liquidazione di fine lavoro. Come lei scrive, suo marito ha tentato di fare delle terapie ma sono state fallimentari, forse lo potrebbe aiutare anche una visita psichiatrica, purtroppo la ludopatia è una dipendenza come una droga. Il più delle volte è molto difficile uscirne, soprattutto quando non si vuole, perchè per il giocatore è l'unica cosa che lo tiene vivo che gli dà una sferzata di vita gli alza la serotonina che lo fa sentire potente, importante sempre in sfida con sè stesso. Per quanto riguarda la sua liquidazione che potrebbe sperperare, le potrei consigliare di consultare un avvocato, per trovare il modo come salvaguardare oltre lei anche suo marito, perchè potrebbe un giorno pentirsene amaramente aver sperperato ciò che ha guadagnato per tutta la sua vita, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Ormai siamo all'ultima spiaggia, e quindi può tentare ciò che si tenta in questi casi, vale a dire qualcosa di paradossale, controintuitivo, apparentemente insensato.
Dica a suo marito che ha iniziato anche lei, di nascosto, a giocare d'azzardo, che le è piaciuto e finalmente ha capito cosa si prova, e che vorrebbe imparare da suo marito come si fa, quali sono i giochi più emozionanti, ecc.
Sa, si dice che "non ci possono essere due pazzi in una stessa famiglia".
Saluti
Dott. Vincenzo Cappon
(Naturalmente lei non deve iniziare veramente a giocare, è solo.una strategia, vediamo come reagisce suo marito:)
Salve. Cara signora mi dispiace molto per quello che sta vivendo. Purtroppo per quello che so le dipendenze di questo genere vanno trattate in centri specializzati con la partecipazione di Equipe. Voglio dire che una psicoterapia tradizionale non ha nessuna presa. Dovrebbe potersi informare se nel suo luogo di residenza esiste un centro (pubblico o privato) che tratta questo tipo di problematiche. Cordiali saluti. Dottor Emanuele Grilli.
Buongiorno,
la situazione è molto complicata e per questo secondo me lei ha necessità di un supporto personale. Se il marito non è intenzionato a intraprendere altre terapie specifiche, trovi un terapeuta che la possa aiutare a gestire questo momento particolare della sua vita.
Buongiorno signora...nonostante le siano già state dette molte cose vorrei solo dirle di tenere in considerazione la possibilità di una struttura residenziale dove suo marito possa essere protetto e fare al tempo stesso un lavoro sia terapeutico che psicoeducativo.
Conoscendo molto bene la psicologia della personalità dipendente e le dinamiche che si articolano attorno ad essa spesso si tentano molte strade co risultati di sfinimento anche per tutti coloro che vi sono accanto.
Il Ser.T è il servizio giusto a cui rivolgersi per saperne di più.
Le auguro di poter risolvere e trovare un nuovo equilibrio.
Dott.ssa Isabella Sampalmieri Psicologa
Salve, la dipendenza dal gioco è molto complessa da gestire per chi la vive e per le persone che gli stanno vicino. È un problema che sembra non sparire mai, ma non perda la fiducia, individuando la giusta struttura ed equipe terapeutica suo marito può essere contenuto e aiutato. Sicuramente affidarsi al ser.T mi sembra l'unica soluzione per suo marito e lì potranno valutare che tipo di percorso intraprendere.
Come altri colleghi consigliano, inoltre, le suggerisco di pensare ad un percorso individuale per lei, per sostenerla in questi momenti difficili. In bocca al lupo!
Dovrebbe rivolgersi a un avvocato e procedere per “un’incapacità legale” di suo marito ad amministrare beni patrimoniali e, far aiutare suo marito con un serio percorso da una comunità terapeutica su suggerimento del SERT di competenza territoriale.
Salve , mi rendo conto che la situazione è molto pesante e difficile, io molto spesso faccio terapia a pazienti con questa problematica ed è molto difficile contenerli , tra bugie e ossessione per il gioco. Il mio consiglio è una terapia di coppia in modo che lui stesso possa sentirsi sostenuto anche da lei.
È un problema di mancato riconoscimento di Sè e del proprio valore nella società , come se il mondo gli dovesse qualcosa che gli ha però sempre indebitamente negato , infatti se togliessimo ad esempio l’aspetto del possibile guadagno immediato , tutti smetterebbero questa dipendenza .
Buongiorno, la comprendo pienamente perchè la ludopatia, come tutte le dipendenze non sono semplici da trattare. Una cosa importante è che consulti un legale e intervenga per tutelare la famiglia dal completo disastro. Successivamente,visto che suo marito non prende seriamente il suo problema, le consiglio di iniziare lei un percorso terapeutico
In genere fa parte del percorso di recupero, condiviso dai ludopati stessi, un divieto di accesso alle risorse economiche personali e familiari, se questo ancora non è in corso, è il momento di metterlo.
Proprio perchè il giocatore risponde a un impulso che in quel momento è incontrollabile, è importante che non abbia disponibilità economiche per molto tempo, forse anche per sempre. Questo va concordato con lui insieme ai terapeuti .
Per le difficoltà a sostenere il carico emotivo della relazione con un ludopata, è sicuramente importante che lei si faccia aiutare da uno specialista, è importante che abbia anche lei uno spazio di espressione della sofferenza personale.
Un cordiale saluto.
Buonasera. Concordo con chi mi ha preceduto. Occorre trovare la motivazione per smettere questa dipendenza e se il rapporto familiare si è incrinato forse è bene che lei si protegga. In questi casi trovo molto utile il ricorso ad associazioni in cui anche la figura dell'avvocato può dare un giusto apporto. Ricordi che il problema della ludopatia ha sia un risvolto sanitario sia uno sociale. Sul secondo punto solo un esperto di diritto può suggerire la giusta strategia, soprattutto se ci sono minori o cmq dei figli da tutelare
Buonasera signora! ha mai pensato di lasciare suo marito ? se non le è venuto in mente potrebbe essere interessante porsi la domanda...se invece ci ha pensato a quali conclusioni è giunta? Potrebbe scoprire cose nuove e utili cominciando a preoccuparsi della sua vita. Buona serata!
Buongiorno, l'aspetto paradossale del gioco d'azzardo è che il giocatore trae godimento anche dalla sua perdita e infatti non si ferma e continua a giocare. Se suo marito non lo avverte come un problema è difficile che possa indirizzarsi verso una domanda di cura. Alcuni episodi come i trasferimenti e i cambiamenti di lavoro possono aver avuto la loro importanza. Il vostro rapporto non sembra costituire un argine sufficiente. La prospettiva della pensione e di una serena e ritirata vecchiaia potrebbero essere per suo marito una fonte di grande angoscia invece di una promessa di tranquillità? Si tratta anche di capire come volete organizzare la vostra vita futura. Per voi ha un senso rimanere insieme? Ci sono dei vincoli economici? Se lui non vuole parlare di questi argomenti, che comunque lo riguardano, cerchi di indirizzarsi lei per prima a una psicoterapia, meglio se in centri specializzati, e poi di costruire delle tappe di un percorso in cui coinvolgere anche suo marito. Purtroppo non c'è una soluzione già predisposta. Cordiali saluti PG
Buonasera, mi spiace per la brutta situazione. Purtroppo si tratta di un disturbo complesso e sempre in agguato, ad esempio mi pare di capire che le ricadute coincidano spesso con periodi di stress, quali il cambio lavoro. Vedo che in tanti colleghi hanno detto la loro, tutti spunti potenzialmente validi, do anch'io il mio affinchè lei possa avere una più vasta gamma possibile di suggerimenti ed optare x quello che più le risuona. Sicuramente venire seguiti entrambi sarebbe di aiuto, inoltre le racconto un'esperienza in cui ai tempi del tirocinio operavo al Sert di Padova, proprio nel servizio dipendenze da gioco e proponendo degli incontri collettivi di meditazione guidata a pazienti in terapia da diversi anni, con risultati interessanti. Se non la meditazione, qualche altra attività d'interesse per suo marito, atta a disinnescare il meccanismo del gioco quando si presenta, potrebbe giovare... mi faccia sapere, cordiali saluti.
Cara lettrice, non si prenda responsabilità che non la riguardano. Il problema di suo marito non può essere assolutamente causa altrui, tantomeno di un coniuge se pure iconflitti familiari possono indebolire. la responsabilità è sempre personale e questo è un aspetto che la persona dipendente a tende a non considerare. Unendomi ad altri colleghi sono d accordo nel consigliarle una terapia di supporto in modo da condividere e gestire insieme ad un professionista una situazione complessa. Riguardo a suo marito consultate centri specializzati per questo genere di dipendenze.
Gent.ma Signora
Immagino l'urgenza di porre fine ad un problema così angoscioso.
La terapia cognitivo comportamentale ha presentato ottime evidenze in merito alla terapia della problematica da lei riportata, unitamente all'appoggio dei familiari è possibile strutturato un protocollo di trattamento ad hoc che potrebbe portare a soluzioni soddisfacenti.
cari saluti
Buongiorno signora, anche io mi sento di consigliare un nuovo percorso al Sert, dove poi chiedere l'ingresso in una comunità residenziale per suo marito. Nel contempo anche lei si faccia aiutare con un percorso personale, che la sostenga e chiarisca il suo ruolo di moglie e donna, per arrivare ad essere più gratificata e felice.
Un caro saluto!
Buongiorno,
Oltre al Sert e ad un percorso psicologico di supporto per lei stessa, è importante capire come tutelare il suo patrimonio a livello giuridico per cui si rivolga ad un avvocato.
Gentile Signora,
comprendo la sofferenza e la preoccupazione per la situazione in essere. Il genere di difficoltà che sta attraversando Suo marito va affrontato con un'azione multidisciplinare e comunitaria. Rispondo alla Sua domanda: la scelta di affidarVi al SERT era stata assolutamente appropriata e va rinnovata. Secondo parere del SERT, potrete poi eventualmente decidere per una soluzione comunitaria. Riguardo gli aspetti economici della situazione, è necessario che Lei si rivolga a un avvocato, che fornisca gli elementi per la tutela giuridica del Vostro patrimonio. Concludo suggerendoLe un consulto per Lei in prima persona presso uno psicoterapeuta, in quanto emerge dal Suo messaggio una grande sofferenza e una responsabilizzazione che ha un peso assai importante sul Suo benessere emotivo e sulla Sua qualità di vita, oltre che sulle Sue risorse per gestire tutto questo. Al fine di poter affrontare al meglio la situazione è necessario che tutti questi aspetti vengano presi congiuntamente in considerazione. In bocca al lupo!
Cordialmente,
DMP
Buonasera Signora, le vorrei suggerire che molti giocatori d'azzardo hanno tratto molto giovamento dalla partecipazione (costante) a gruppi, sia che siano condotti da terapeuti sia di auto-mutuo-aiuto. Ad esempio vi suggerirei i G.A. (Giocatori Anonimi). La partecipazione ai gruppi è fondamentale e può essere efficace in una situazione come da lei descritta. Inoltre aggiungo che il comportamento del giocatore d'azzardo patologico, come anche risultato da studi sperimentali da me condotti, è determinato da una psicopatologia sottostante, perciò sarebbe consigliabile iniziare un percorso dopo aver determinato il quadro diagnostico di suo marito. Per questo scopo potreste rivolgervi a centri specializzati, (nel caso posso suggerirvene alcuni) in modo da impostare il lavoro iniziale e successivamente pianificare l'intervento terapeutico. Esso potrebbe consistere in psicoterapia abbinata alla partecipazione ad un gruppo e, nel caso fosse necessario, anche ad un intervento farmacologico. Cordiali Saluti.
Dott. Donato Scorza
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Buongiorno signora,
vuole molte bene a suo marito e sa di avere anche degli obblighi nei suoi confronti. Per poterle dare una risposta fatta, come "un'abito su misura" adatto a lei, avrei bisogno di avere altre informazioni.
Suo marito vuole giocare ed ora la colpevolizza e ritiene causa del suo problema.
Un intervento di coppia, se lui fosse ancora intenzionato ad ascoltare uno psicologo, potrebbe dare esiti significativi.
Mi permetto dunque di chiederle "Cosa vuole evitare, principalmente, ora?"
Sono molti i tentativi falliti fino a ora. A questo punto cerchi un terapeuta per se stessa che l'aiuti a fare il punto della situazione. Si rivolga, inoltre, al più presto a un avvocato per affrontare al meglio gli aspetti legali di questa spiacevole situazione. Cordiali saluti da Michele Iannelli.
Gentile Signora, visti i numerosi interventi che avete tentato, anche io come alcuni colleghi che hanno scritto sopra, le suggerisco di iniziare a prendersi cura di se stessa. In questi anni ha dedicato le sue energie a suo marito e al suo disturbo ha cercato di prendersi cura di questo aspetto, ma purtroppo non è stato utile per ritrovare la serenità. Ora può decidere di spostare l'attenzione su di sè, per potersi prendere cura da sola della sua serenità e per imparare a proteggersi in questa spiacevole situazione che, come dice, rischia di portarle via i sacrifici di una vita. Forse le sembra strano che se è lui ad avere un problema, a farsi seguire debba ora essere lei. Se suo marito non si vuole fare aiutare diventa necessario, per il proprio benessere, mettere se stessi al centro della nostra attenzione. Le auguro di trovare presto un pò di serenità. Sara Tagliabue
gentile utente, la ludopatia, al pari delle altre dipendenze è una malattia multifattoriale (ha diverse cause e non 1 sola specifica) ed invalidante in diversi aspetti della vita (lavoro, famiglia, amicizie....) la terapia individuale ha scarse possibilità di riuscita. consiglio i centri narconon o comunque una terapia di gruppo. un caro saluto.
Buon giorno signora,
la ludopatia, è una dipendenza seria, molto complessa perché si struttura senza sostanze psicostimolanti esterne. Spesso durante il trattamento della dipendenza da gioco d'azzardo si attraversano fasi di erse e ricadute, specialmente in seguito a cambiamenti importanti o eventi stressanti.
Vivere con un dipendente è molto stressante e angosciante, supportarlo nelle ricadute molto difficile, e spesso si può diventare una valvola di sfogo. La vergogna di essere ricaduti può essere così forte da stimolare comportamenti distruttivi verso di sé e i propri cari.
Sarebbe auspicabile che lui riprenda un trattamento presso il Sert o presso cliniche specializzate. Ma se non vuole è molto difficile convincerlo ad intraprendere un percorso, e l'eccessiva pressione, se fatta nel modo sbagliato potrebbe renderlo ancora più astioso nei suoi riguardi. Potrebbe esserle molto utile intraprendere un percorso lei stessa per acquisiste più strumenti per gestire questa situazione oggettivamente molto complessa, per se stessi in primo luogo e per migliorare la comunicazione con suo marito. Resto a disposizione. Cordialmente dott.ssa Dania Vallini

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