Salve ho assunto rivotril per una settimana ora visto che non ho ottenuto nessun migliora

29 risposte
Salve ho assunto rivotril per una settimana ora visto che non ho ottenuto nessun miglioramento anche per la mia contrarieta'mentale agli ansiolitici ho deciso di interrompere ....ma da alcuni giorni mi sento un po stordita il tempo di assunzione e' stato molto breve ...per quanto durera'questa sensazione?
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, per quanto riguarda i farmaci sicuramente meglio rivolgersi al medico che li ha prescritti, figura professionale più competente in materia. Tenga presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere l'indispensabile ruolo svolto dalla psicoterapia nella sintomatologia ansiosa dunque ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti e motivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato. Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Dott. Gian Piero Grandi
Psicologo, Psicoterapeuta, Analista clinico
Torino
Buon giorno. La terapia farmacologica dovrebbe essere gestita con il suo farmacologo e decidere con lui le modalità di assunzione. Sarebbe meglio che non venisse modificata o interrotta senza prima con lui consultarsi. Cordialmente Gian Piero dott Grandi
Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
gentilissima, per quanto riguarda l'assunzione e conseguente sospensione di farmaci è sempre meglio concordarla e rivolgersi al suo medico curante, o chi le ha prescritto i farmaci, in modo ad avere un controllo ed una visione anche sugli eventuali effetti collaterali.
Cordialmente
AV
Dott.ssa Marika Fiori
Psicologo, Psicoterapeuta
Forlì
Salve, sarebbe stato meglio concordare con il suo medico lo scalaggio del farmaco x evitare gli effetti collaterali. Ne parli con il suo medico e magari associ una psicoterapia
Dottssa Marika Fiori
Dott.ssa Paola Materzanini
Psicoterapeuta, Psicologo
Brescia
Buongiorno, il rivotril ha diverse indicazioni terapeutiche, e non è il farmaco di prima scelta per trattare sintomi ansiosi. Inoltre va utilizzato con una metodologia precisa, e mai interrotto bruscamente. Se l'ha assunto soltanto per una settimana e se la posologia è stata minima, gli effetti che percepisce dovrebbero svanire in pochi giorni. Se è anche poco propensa ad assumere psicofarmaci, potrebbe considerare piuttosto l'utilità di un percorso di psicoterapia, per andare ad esplorare un po' più da vicino il suo malessere.
Cordialmente
Dott.ssa Paola Materzanini
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Vizzolo Predabissi
Buongiorno,
Ho letto attentamente il suo messaggio. Generalmente sconsiglio di interrompere bruscamente l'uso di psicofarmaci senza un consulto con il medico che glielo ha consigliato ed è competente in materia. Inoltre, se lo ha appena assunto da una settimana non sappiamo ancora bene se il farmaco sia già efficace a tutti gli effetti.
Perdipiu' interrompere all'improvviso senza scalare il farmaco potrebbe dare effetti provocati da interruzione.
Sicuramente consiglio di abbinare una valida terapia psicologica per gestire i suoi malesseri.
Sono disponibile ad aiutarla.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Dott.ssa Maria Nasti
Psicologo, Psicoterapeuta
Roccarainola
Così come le è stato già ampiamente suggerito è opportuno che lei si rivolga al medico che le ha prescritto il farmaco, anche eventualmente, per approfondire, con ulteriori analisi questa sensazione di stordimento che avverte (mi sento un po' stordita). Non si comprende, però, da quanto dice se ha superato l'ansia nella sua componente cognitiva, ovvero se, aldilà dei sintomi fisici, ne ha compreso l'origine. Se non lo ha fatto, sarebbe opportuno che si rivolgesse ad uno psicologo-psicoterapeuta che possa aiutarla a decodificare quei pensieri e corrispondenti emozioni che le impediscono di affrontare con equilibrio e tranquillità la vita in questo particolare momento. Anche il racconto di sé ad un ascolto attivo potrebbe aiutarla a fare il punto della situazione in un turner point significativo per lei.
Le auguro l meglio.
Dott.ssa Maria Nasti
Dott.ssa Violante Veronesi
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Roma
Buonasera grazie per avere condiviso. tendenzialmente lo psicofarmaco ha una funzione ed obiettivi specifici. Condivido molto spesso con il team di Psichiatri con cui collaboro di questa "contrarietà" ai farmaci che spesso ha origine proprio in una forma di non conoscenza sugli stessi e sul valore che possono avere in certi casi. Di norma andrebbero scalati e non interrotti bruscamente. Cordialmente Violante Veronesi
Dott.ssa Lina Isardi
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Firenze
Le cure non vanno mai interrotte improvvisamente e senza aver consultato chi gliele ha prescritte. Ad ogni modo per gestire l'ansia ci sono tecniche psicologiche molto efficaci.. Si rivolga ad una psicologa psicoterapeuta. Sono a disposizione anche on line.. Cordiali saluti. Lina Isardi
Dott.ssa Rossella Ianniello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Settimo Milanese
Buona sera, le suggerirei di confrontarsi con il medico che le ha prescritto il farmaco per valutarne l'eventuale sospensione e le relative modalità. Inoltre potrebbe considerare, qualora non lo avesse già fatto, l'opportunità di iniziare un percorso di psicoterapia per la gestione degli stati ansiosi. Cordiali saluti
Dott.ssa Emanuela Inguscio
Psicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
Milano
Gentile, è sempre meglio confrontarsi col medico che le ha prescritto il farmaco per fare chiarezza sulle modalità di sospensione della terapia e sui conseguenti effetti collaterali/sensazioni da lei riferiti. Se non l'ha già fatto, potrebbe essere utile considerare un percorso psicoterapeutico per lavorare sullo stato ansioso e su ciò che ad esso è associato. Resto a disposizione. Dott.ssa Emanuela Inguscio
Prof. Antonio Popolizio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, posologia e modalità per interruzione dei farmaci che assume devono essere seguiti dal medico che le ha prescritti. Le sconsiglio vivamente di gestire autonomamente questo tipo di cura . Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Dott.ssa Federica Casale
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Buonasera,
Per quanto riguarda l'assunzione di farmaci è sempre meglio consultare il medico che glieli ha prescritti, sia per quanto riguarda eventuale inefficacia/effetti collaterali sia per quanto concerne la loro interruzione, che nella maggior parte dei casi deve essere graduale, scalando progressivamente il dosaggio del farmaco. La gestione autonoma può spesso dare luogo a effetti indesiderati.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Federica Casale
Dott.ssa Sara Rosaria Mammano
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Gazzada Schianno
Gentile utente, è utile parlare col medico che le ha prescritto il farmaco per una migliore gestione degli effetti collaterali, magari sostituendo dosaggio o il farmaco stesso.. La saluto cordialmente sperando di esserle stata utile. Dr.ssa Sara Mammano
Dott.ssa Melania Filograna
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lequile
Gentile utente, sull'effetto dei farmaci può chiedere al suo medico di famiglia o comunque il medico che glielo ha prescritto. Ha pensato di affrontare l'ansia e il panico con una terapia cognitivo-comportamentale? Le ricerche scientifiche hanno dimostrato come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) porti a significativi risultati in termini di riduzione della sintomatologia, anche una volta che il percorso di cura è terminato. Questo perché la persona padroneggia delle tecniche di gestione a livello emotivo, cognitivo e comportamentale.
Spero di averle dato uno spunto di azione
Per altri dubbi mi può contattare anche online.
Buona serata
Dott.ssa Melania Filograna
Buonasera, sempre utile confrontarsi con il medico prescritto. E' sempre prudente non interrompere gli psicofarmaci bruscamente. La sua sensazione, se provocata dallo stop si ridurrà. Attenzione invece se sono sintomi provocati da uno stato psicologico. Buona serata Fulvio d'Ostuni
Dott. Riccardo Fabris
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile, come le hanno già giustamente suggerito diversi colleghi è assolutamente sconsigliabile gestire in autonomia l'interruzione o la ripresa di un farmaco di questo tipo. Si rivolga al suo Psichiatra (unica figura competente in questo caso) per aggiustare il tiro. Valuti, altresì, di integrare la terapia farmacologica, con un approccio psicoterapeutico adatto al disturbo che descrive. La terapia cognitiva ad esempio, specialmente gli approcci di derivazione mindfulness, potrebbero fare al caso suo. Resto a disposizione. Cordiali saluti
Dott.ssa Sara Fordellone
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Piedimonte San germano alta
Salve, credo che per qualunque variazione della terapia farmacologica sia necessario far riferimento allo psichiatra. L'assunzione di psicofarmaci non strettamente monitorata dal professionista competente può avere effetti e conseguenze indesiderate nonchè dannose. Detto ciò sarebbe bene associare alla terapia farmacologica la psicoterapia che le permette di indagare l'origine dei sintomi e l'aiuta a trovare strategie efficaci per gestirli. Inoltre sarebbe uno spazio utile per affrontare la sua resistenza all'assunzione di farmaci.
Spero di esserle stata utile e mi auguro risolva presto il suo problema
Dott. Mauro Vargiu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Milano
Gentile utente,
per questa domanda sicuramente è meglio chiedere al medico prescrivente.

Cordialmente

Dottor Mauro Vargiu
Dott.ssa Cristiana Monni
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Selargius
Gentile sig.ra, le sconsiglio di interrompere uno psicofarmaco senza aver consultato il suo medico, potrebbe essere utile confrontarsi con lui rispetto alle sensazioni o ai dubbi che l'hanno indotta a interrompere, in modo da trovare una soluzione efficacia. Mi auguro risolva presto il suo problema.
Dott.ssa Amelia Capezio
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
Calvizzano
Buon pomeriggio, come i colleghi che mi hanno preceduto sicuramente mi sento di consigliarle di rivolgersi al medico competente circa l'assunzione di ansiolitici. Si tratta di farmaci che hanno un'azione tranquillante che non è opportuno sospendere, cosi come qualunque terapia farmacologica, senza indicazione medica. le consiglio, pertanto, di rivolgersi al medico competente per eventuali variazioni di terapia. Valuti anche la possibilità di un sostegno psicologico che si rivela, spesso, di grande aiuto nelle sintomatologie ansiose. resto a disposizione per qualunque informazione, dott.ssa capezio
Dott.ssa Valentina Iacuzio
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Sessuologo
Inzago
Buonasera. Le consiglio di non prendere iniziative autonome rispetto l'assunzione di alcun farmaco, ma seguire sempre le indicazioni del suo terapeuta. Così come, qualora non fosse d'accordo sulla terapia di parlarne per trovare la strategia più funzionale. Potrebbe integrare alla terapia farmacologica, la psicoterapia valutando un percorso ad hoc rispetto la sua sensibilità.

Cordialmente

Valentina
Dott.ssa Monica Marchetti
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Torino
buongiorno le consiglio di rivolgersi al suo medico per rivedere la terapia ma una psicoterapia aiuterebbe a capire anche i motivi di questo stato. .Buona giornata
Dott. Luciano Campagnaro
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Professional counselor
Montebelluna
Salve, i farmaci non vanno mai interrotti improvvisamente e senza aver consultato il suo medico di fiducia. Ad ogni modo per gestire l'ansia si rivolga ad uno psicoterapeuta ad orientamento cognitivo-comportamentale. Sono certo che assieme riuscirete a vincere.
Dott.ssa Federica Sartini
Psicoterapeuta, Psicologo
Gallarate
Buongiorno, dovrebbe durare solo alcuni giorni.
Dr. Gianmarco Capasso
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bologna
Salve,

capisco la sua preoccupazione. Il Rivotril (clonazepam) è una benzodiazepina che, anche se assunta per un breve periodo, può generare sintomi di sospensione, soprattutto se interrotta bruscamente. La sensazione di stordimento che descrive potrebbe essere legata proprio a questo.
Generalmente, gli effetti da sospensione tendono a diminuire nel giro di pochi giorni o al massimo un paio di settimane, a seconda della sensibilità individuale e del dosaggio assunto. Tuttavia, se i sintomi persistono o peggiorano, sarebbe opportuno confrontarsi con il medico, che potrebbe suggerire una sospensione più graduale o altre strategie per ridurre il disagio.
Se ha scelto di non proseguire con gli ansiolitici per motivi personali, potrebbe valutare altre opzioni per la gestione dell’ansia, come la psicoterapia o tecniche di rilassamento, che possono essere molto efficaci nel lungo termine.

Un caro saluto.
Dott.ssa Giulia Virginia La Monica
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trento
Buon pomeriggio,
il mio consiglio è di riferirsi a chi Le ha prescritto il farmaco e approfondire assieme. Nell'uso, introduzione e interruzione dei farmaci è importante un affiancamento specialistico in quanto momenti delicati.
Un saluto
Dott.ssa Cecilia Cicchetti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Capisco quanto possa essere confuso e destabilizzante affrontare l’interruzione di un farmaco, soprattutto se associato a una sensazione di stordimento. In psicoterapia psicodinamica, vediamo questi sintomi non solo come una reazione fisica, ma anche come un riflesso di processi psicologici più profondi che stanno avvenendo dentro di te.

Il Rivotril, come altri farmaci ansiolitici, agisce sul sistema nervoso per calmare stati di ansia e agitazione. Quando lo interrompi, il corpo e la mente potrebbero sperimentare un periodo di disorientamento o di mancanza di ancoraggio, come se, improvvisamente, mancasse un punto di riferimento solido. In psicodinamica, possiamo considerarlo come una fase di "perdita di supporto". È come se ti venisse a mancare una “coperta di sicurezza” su cui ti appoggiavi, e questo può far emergere in te un forte senso di vulnerabilità, che può manifestarsi fisicamente come stordimento.

A livello psicologico, la sensazione di stordimento potrebbe anche essere legata a un processo inconscio di elaborazione. Forse ci sono paure o emozioni represse che stanno cercando di emergere, ma non si trovano ancora un canale per essere espresse. La mente, in qualche modo, sta cercando di capire come affrontare questo cambiamento e, nel farlo, si scontra con la resistenza a lasciare andare una modalità che ti proteggeva, anche se a volte in modo parziale o limitato.

In questa fase, potrebbe essere utile prendere tempo per esplorare cosa questo stordimento rappresenti per te. Ad esempio, puoi chiederti: "Cosa provo adesso, in assenza del farmaco?" Oppure, "Quali emozioni o pensieri non sono riuscita ad affrontare prima e ora stanno emergendo?" In psicoterapia psicodinamica, esploriamo proprio questi momenti di difficoltà come occasioni per comprendere meglio il nostro mondo interiore, anche se è doloroso.

Se il disturbo persiste, potrebbe essere utile cercare di focalizzarsi su altre modalità di autogestione emotiva, come ad esempio riflessioni interiori, scrittura, o piccoli gesti che ti permettano di sentirti più presente a te stessa e di connetterti con la tua esperienza in modo più consapevole. Lavorare su di te in questo modo, anche attraverso il supporto terapeutico, ti aiuterà a integrare l’esperienza di cambiamento che stai vivendo, senza dover ricorrere nuovamente a soluzioni che ti allontanano dalla consapevolezza del tuo vissuto.

In psicoterapia psicodinamica, vediamo ogni crisi come un'opportunità di crescita e di comprensione. Anche se ora ti senti un po’ persa, ogni passo che fai verso la comprensione di queste sensazioni è un passo verso una maggiore consapevolezza di te e una maggiore autonomia. Potresti pensare di intraprendere un percorso in questo momento di fragilità
Dott.ssa Federica Tropea
Psicologo, Psicoterapeuta
Catania
Buongiorno, sono la dottoressa Federica Tropea,capisco la sua preoccupazione. È importante tener presente che il Rivotril è un farmaco appartenente alla famiglia delle benzodiazepine e, anche se assunto per un periodo breve, può dare effetti di stordimento, spossatezza o sensazioni di “ovattamento” sia durante l’assunzione sia nei giorni immediatamente successivi alla sospensione.
Detto questo, non è possibile prevedere con precisione quanto durerà questa sensazione: per molte persone si risolve nel giro di pochi giorni, per altre può richiedere un po’ più di tempo. Dipende dalla sensibilità individuale e da come il corpo reagisce alla sospensione.
Quello che conta davvero è che non è consigliabile interrompere un ansiolitico da soli, anche se assunto per poco tempo, perché ogni farmaco di questa categoria va gestito insieme al medico. Le suggerisco quindi di contattare al più presto il medico o lo specialista che glielo ha prescritto per riferire i sintomi e valutare insieme come procedere.
Buona giornata

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