Salve, ho 36 anni, il mio compagno 34 stiamo insieme da 5 anni, l età avanza, la voglia di creare un

20 risposte
Salve, ho 36 anni, il mio compagno 34 stiamo insieme da 5 anni, l età avanza, la voglia di creare una famiglia è sempre viva, ho una relazione alle spalle di 9 anni, finita da un giorno all altro, sono stata lasciata e poi scoperto che aveva un altra. Ho conosciuto il mio attuale compagno dopo 2 anni dalla fine della mia storia precedente, all inizio andava tutto bene, con gli anni le cose sono cambiate, sento che mi ama, dice che mi ama, lo dimostra costantemente, ma non vuole sapere di sposarsi, di fare figli, ed è un anno e mezzo che non vuole avere rapporti con me, dice di desiderarmi, di amarmi, che il sesso non è fondamentale in una coppia, basta altro, beh per me non è così, per me vale tanto. Sono stata 9 anni in una relazione credendo insieme Senza portarmi a nulla, ora vedo che sto andando di nuovo verso quella relazione, i 40 anni si avvicinano, l istinto materno è ENORME, lo amo, ma non so cosa fare, mi sento rifiutata, non capita, dice che vuole sposarmi, fare dei figli con me, ma quando dico che per me poi sarà tardi fa' finta di nulla. Non ce la faccio più,non riesco a parlarne con nessuno, non vorrei finisse un altra relazione, la vivrei come l ennesima sconfitta. Grazie a chi leggerà ( Lo amo, ma ultimamente mi sento vuota, forse non provo più quello che provavo prima.)
Dr. Susanna Bertini
Psicologo, Psicoterapeuta, Professional counselor
Torino
Come mai sono 5 anni che tollera le "incertezze" del suo compagno. Le esigenze che lei esprime sono chiare le di lui risposte no. Ha senso continuare questo rapporto se gli obiettivi non sono lontanamente simili. Ma lei che cosa vuole veramente?

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Dr. Stefano Golasmici
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Gent.ma, se si sente infelice e, per diversi motivi, le sembra di vivere una situazione sentimentale aggrovigliata che le provoca sentimenti contrastanti, provi a chiedere una consultazione. Non è escluso che una psicoterapia possa aiutarla a sciogliere quei nodi personali che le impediscono di vivere con serenità, accompagnandola a trovare la via per realizzare le mete che desidera per la sua vita. SG
Dott. Daniele Migliore
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Grazie per aver condiviso la sua preoccupazione.
Sembra ci sia un conflitto tra ciò che lei desidera per sé (una famiglia, una sessualità più viva) e ciò che il suo partner sembra riuscire ad offrirle in questo momento. È dunque comprensibile che si stiano riattivando delle preoccupazioni e paure di rivivere il dolore della relazione passata, specialmente quando la rottura avviene in maniera improvvisa e senza essere stata elaborata.
La sua sofferenza pare non nascere solo da ciò che lui fa o non fa, ma dal modo in cui questa distanza tocca parti di lei che desiderano essere scelte, viste e riconosciute. Per questo sente di “svuotarsi”. Può essere molto doloroso quando i bisogni profondi non trovano spazio nella relazione.
Forse il punto non è convincerlo, ma capire che cosa le succede quando si accorge che il tempo passa e lui sembra rimandare. Può essere doloroso porsi queste domande ma spesso è necessario.
Prenda in considerazione la possibilità di non fare tutto da sola e di cominciare un percorso psicologico che la aiuti ad elaborare e comprendere ciò che la preoccupa senza sentirsi disorientata o sconfitta.
Le auguro tutto il meglio,

Dott. Daniele Migliore
Salve, è compatibile che a quarant’anni sentiamo la pressione dell’orologio biologico e quasi in qualche modo incide nelle relazioni sentimentali. Nel suo caso la relazione attuale si aggrava del peso della relazione precedente e per lei costituisce l’ennesima sconfitta. Il suo senso di vuoto lo definirei più uno stallo dovuto alla sensazione di non poter cambiare il passato e non riuscire ad andare avanti. Tutto ciò può costituire un’occasione preziosa per approfondire alcuni aspetti della sua vita presente, anche rispetto a cosa desidera per sé e la sua vita, un lavoro analitico potrebbe aiutarla a ritrovare quel senso che in questo momento fa fatica a rintracciare dentro di sé.
Dott.ssa Letizia Turchetto
Psicologo, Psicologo clinico
Ponte di Piave
Gentile Utente, sono dispiaciuta per ciò che sente e posso comprendere sia un momento faticoso quello di cui parla. Penso che lei abbia già in mente quale strada scegliere e qualsiasi essa sia vorrei ricordare quanto è importante per noi cercare di cogliere quello che le emozioni ci dicono e soffermarci il tempo necessario per poter poi proseguire nel modo che riteniamo più opportuno. Dal suo trascritto si evince che la relazione precedente le ha lasciato un periodo faticoso dal punto di vista emotivo e questo è un passaggio importante. A volte, il ricordo di ciò che abbiamo provato e della complessità di certi momenti della nostra vita, tende inconsciamente a presentarsi sotto forma di difesa, come se il nostro io ci dicesse che non vogliamo più trovarci in situazioni simili, e tendiamo quindi a evitarle. Penso sia importante riuscire a soffermarsi su questi punti e approfondire i suoi vissuti emotivi per lei in questo momento.
Resto a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Letizia Turchetto
Dott.ssa Angela Borgese
Psicologo, Psicologo clinico
Gravina di Catania
Buongiorno lei sa chiaramente cosa desidera: una famiglia, una sessualità viva, un futuro concreto.
Il suo compagno invece rimanda, evita, tace. In termini lacaniani, la sua parola non produce effetto sull’altro, e questo la fa sentire vuota, non vista, non scelta.
L’astinenza sessuale e le promesse senza seguito toccano il cuore del suo desiderio: è come se lui lasciasse sospesa la relazione, mentre il tempo per lei è un elemento reale.
La paura di “fallire di nuovo” la trattiene, ma il punto è un altro:
questa relazione sta rispettando il suo desiderio?
Perché quando il desiderio viene messo da parte per tenere in piedi la coppia, è lì che nasce il vuoto che lei sente.
Non è una sconfitta: è un segnale che qualcosa non è più al posto giusto.
Un percorso personale potrebbe aiutarla a capire come ritrovare il suo desiderio, e la sua direzione.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Ciao — grazie per aver condiviso con tanta sincerità, capisco quanto questo ti faccia soffrire. Provo a riassumere i punti chiave e darti indicazioni pratiche, chiare e utili.

Quello che descrivi è soprattutto un conflitto di bisogni: tu senti forte il desiderio di una famiglia, intimità e certezza; il tuo compagno dichiara amore ma rifiuta impegni concreti (matrimonio, figli) e da 1,5 anni c’è assenza di rapporti sessuali. Questo crea senso di rifiuto, vuoto e paura di ripetere uno schema passato (la lunga relazione finita male). Tutto ciò è comprensibile e legittimo.

Cosa puoi fare, passo dopo passo

Metti a fuoco le tue priorità e un termine personale. Chiediti: qual è il minimo che mi serve (es. avere figli, sposarmi, essere in una relazione sessualmente appagante)? Fissare una scadenza personale aiuta a evitare di “galleggiare” nell’incertezza.

Parla con chiarezza (non accusando). Usa frasi in prima persona: “Io ho bisogno di…”, “Per me è importante…”, indica il tempo: “Ho bisogno di capire entro X mesi se vogliamo provare a costruire una famiglia insieme”. Evita discussioni episodiche: programma un momento sereno per parlarne.

Indaga le cause della mancanza di rapporti. Può dipendere da fattori medici (farmaci, problemi ormonali, disfunzioni), psicologici (ansia, stress, blocchi emotivi), o relazionali (intimità, comunicazione). Proponi insieme un percorso di valutazione (medico/sexologo/psicologo).

Offri soluzioni concrete e chiedi collaborazione: terapia di coppia per lavorare sulla comunicazione e sul desiderio; visita con ginecologo per una valutazione fertilità (se desideri figli presto); visita urologica/andrologica per il partner se necessario. Mostrare che cerchi soluzioni pratiche aiuta a capire la sua disponibilità.

Proteggi te stessa emotivamente. Se dopo tentativi chiari lui resta fermo mentre tu senti il tempo che passa, valuta con onestà se restare sia compatibile con i tuoi desideri di vita. Lasciare non è sempre sconfitta: può essere una scelta per proteggere il tuo progetto di vita.

Chiedi supporto. Parlare con un/una amica fidata o con uno specialista può aiutare a chiarire le emozioni e prendere decisioni meno guidate dalla paura.

Quando rivolgersi a uno specialista

Se vuoi capire la tua fertilità: visita ginecologica, esami ormonali ed ecografia.

Se vuoi capire il calo del desiderio (tuo o del partner): sexologo o sessuologo.

Per migliorare comunicazione e decisioni di coppia: psicoterapia di coppia o consulenza relazionale.

Per elaborare il passato (la lunga relazione e il rifiuto subito): anche psicoterapia individuale può essere molto utile.

Capisco la paura di “perdere un’altra relazione”, ma restare nell’incertezza può portare a rimpianti più grandi. Parlare con chiarezza, porre una scadenza e chiedere aiuto specialistico sono passi concreti che ti ridanno controllo sulla tua vita.

È comunque consigliabile approfondire con uno specialista che possa valutare la situazione personale vostra e guidarvi nelle scelte.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Elisa Fiora
Psicologo, Psicologo clinico
Busto Arsizio
Buongiorno,

nelle relazioni possono capitare molte e diverse dinamiche che possono dare gioia e fatica. Esplorare il proprio mondo interno e relazionale può essere utile per comprendere meglio la situazione. Il consiglio è quello di iniziare questo percorso con uno psicologo.
Cordialmente,
Dott.ssa Elisa Fiora
Dott.ssa Shana Baratto
Psicologo, Psicologo clinico
Levico Terme
Buongiorno gentile utente,
grazie per la sua condivisione; mi arriva la sua difficoltà nello stare in una relazione che in questo momento non la soddisfa. Se ho capito bene, della sua fatica mi arrivano due aspetti: il primo è legato al fatto che non riesce ad avere un'intimità con il suo compagno da un'anno e mezzo, e ciò la fa sentire rifiutata anche all'interno della relazione; il secondo aspetto, invece, riguarda il desiderio di avere dei figli, che non mi è chiaro se il suo compagno non condivide a prescindere o non condivide in questo momento della sua vita. Rispetto a quest'ultimo punto, potrebbe essere utile approfondire in tal senso il discorso; premesso che considero FAMIGLIA anche le coppie che non hanno figli, se per lei il diventare madre è una "condizione" (mi passi il termine) alla quale non intende rinunciare, penso che sarebbe necessario poterlo condividere anche all'interno della coppia, in quanto questo potrebbe implicare delle decisioni importanti.
Per quanto riguarda l'aspetto della sessualità, ha provato a spiegare al suo compagno come si sente quando viene rifiutata? Cosa vuol dire per lei condividere una sessualità con lui? Cosa prova nel fare l'amore con lui e cosa sente nel sentirlo fisicamente distante? Detto questo, un percorso psicologico potrebbe sostenerla nel fare chiarezza e nel comprendere pienamente quelle che sono le sue intenzionalità.
Rimango a disposizione, anche online.
Cordialmente,
dott.ssa Baratto
In una relazione sana il sesso è una parte integrante. Forse varrebbe la pena confrontarsi su questo tema, se i suoi bisogni sono così diversi da quelli del suo compagno, sicura che potrà continuare a reprimerli a lungo?
Salve, ciò che vedo nelle tue parole è una donna che ama, ma che allo stesso tempo si sta perdendo di vista.
Non è una sconfitta: è un segnale.

Forse è arrivata a un punto in cui non può più mettere in pausa i suoi bisogni per paura di perdere l’altro. La verità è che una relazione può attraversare momenti difficili, ma ha bisogno di due persone che si muovono, che parlano davvero, che scelgono insieme.

Questo spazio di confronto lo stai chiedendo da tempo.
E non è debolezza. È coraggio.
i suoi bisogni sono legittimi quanto quelli di lui.
Avere chiarezza non è distruggere la relazione, è l’unico modo per capire se può davvero proseguire.

Suggerisco di rivolgersi ad un professionista per provare a capire insieme cosa c’è sotto il suo ritiro (dal sesso, dai progetti, dalla concretezza) e cosa succede dentro di lei quando ti senti dire “ti amo”, ma poi nei fatti resta sola in decisioni così importanti.
Spero di essere stata di aiuto. Un saluto
Gent.ma utente,
grazie per aver condiviso la sua situazione sentimentale. Il suo desiderio di maternità è più legittimo e naturale, non deve sicuramente sentirsi in colpa per questo. E' una tappa che può essere molto significativa nella vita di una donna ed è giusto chiedersi quale sia il momento opportuno per farla diventare un progetto di vita. Il ruolo del suo compagno è ovviamente fondamentale in questa decisione e probabilmente, da quello che ci scrive, non siete allineati su questi obiettivi. C'è un altro segnale di divergenza che è evidente nel suo racconto: la vita intima. Il fatto che non abbiate rapporti fisici da un anno e mezzo evidenzia una distanza che può diventare difficile da colmare nel desiderio di avere dei figli nel prossimo futuro. E' vero che ci sono aspetti della vita di coppia che possono portare molte emozioni positive oltre alla sessualità, come avere interessi comuni, fare attività insieme, accudire la casa, viaggiare, eccetera; ma l'intimità rimane un collante importante, un modo insostituibile di dimostrare l'amore di uno verso l'altra.
Continuare a rinviare il momento di affrontare certe divergenze non farà altro che amplificarle e renderle poi difficilmente gestibili. Lei ha già una buona consapevolezza dei suoi bisogni e delle sue necessità, di ciò che desidera nella vita di coppia e di come vorrebbe che le cose andassero nel futuro: questa consapevolezza può essere la spinta che vi porta a un confronto sereno ma serio, che possa consolidare il vostro rapporto e rinnovare quel sentimento di cui lei sta dubitando, come scrive nelle ultime righe del suo messaggio.
Potreste provare a contattare un terapista di coppia che vi aiuti a usare la giusta via comunicativa e mediare le posizioni controverse. I benefici per entrambi potrebbero essere evidenti. Valuti anche la possibilità di seguire un percorso psicologico personale per elaborare la conflittualità emotiva che vive al suo interno.
Si ricordi, infine, che non è vantaggioso in termini di benessere psicologico, rimanere in una situazione di precarietà, in cui vengono negate il suo naturale bisogno di realizzazione e in cui il compromesso diventa una rinuncia a inseguire i propri sogni.
Resto a sua disposizione, anche online. Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Salve, grazie per aver condiviso un pezzo della sua storia, e un momento delicato. Quello che descrive è dolore, paura, desiderio, tempo che scorre, speranza e frustrazione tutti insieme, e non è colpa sua, perché in questo momento cosi particolare, sembra tutto più amplificato. Parlarne, in un percorso di supporto psicologico ( online o in presenza) può aiutarla davvero a capire come si sente a riguardo, alleggerendo quel peso che sente, e facendolo insieme. Qui trova un ambiente libero, non giudicante e di ascolto, per iniziare da se stessa, a recuperare autostima, e sicurezza. Resto a sua disposizione per iniziare insieme.
Dott.ssa Valeria Mazzoli
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Capisco quanto questa situazione possa essere difficile per lei. Da ciò che racconta, emerge un forte desiderio di costruire qualcosa di stabile e di sentirsi scelta, mentre nella relazione sente passi lenti, poca intimità e una certa ambivalenza del suo compagno. È comprensibile che tutto questo le generi confusione, soprattutto dopo la ferita della relazione precedente. Anche la distanza sessuale e la mancanza di progetti concreti possono farla sentire non riconosciuta nei suoi bisogni. E non c’è nulla di sbagliato nel desiderare chiarezza, vicinanza e un futuro condiviso.

Forse potrebbe essere utile trovare un momento per comunicargli con calma quanto per lei questi temi siano seri e profondi, non come una richiesta o un ultimatum, ma come un bisogno autentico di essere capita. A volte l’altro non coglie il peso reale di ciò che stiamo vivendo finché non glielo mostriamo con sincerità.

Qualunque direzione prenderà, non è una sconfitta: è un modo per cercare un equilibrio che dia spazio sia a lei che alla coppia, partendo dall’ascolto di ciò che davvero sente.

Per qualsiasi ulteriore confronto mi contatti pure,
Un caro saluto

Dott.ssa Valeria Mazzoli
Dott.ssa Laura Elsa Varone
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Quello che emerge dal suo racconto è un profondo scontro tra due visioni del mondo e della coppia molto diverse.
Lei sta attraversando un momento in cui i suoi bisogni più profondi e vitali, la maternità, la famiglia, l'intimità fisica, non trovano riscontro nella realtà quotidiana della sua relazione. Si sente vuota, rifiutata, e la paura di ripetere gli errori passati è molto forte.
Il punto centrale non è tanto stabilire chi ha ragione o torto, ma riconoscere che lei e il suo partner state attribuendo un significato completamente diverso agli elementi chiave della vostra vita insieme (il sesso, il matrimonio, i figli, l'età che avanza).
La sua sofferenza nasce proprio da questo divario. Si sente bloccata perché sta cercando di far entrare la sua vita ideale dentro una relazione che, per come è strutturata ora, non ha lo spazio per accoglierla. è utile che lei comprenda innanzitutto quali sono i suoi valori fondamentali, a cosa non è disposta a rinunciare per sentirsi felice e realizzata; allo stesso modo deve capire anche la realtà del partner: perché lui vede il mondo, la vostra relazione piuttosto che il sesso e la famiglia, in quel modo, per avere un quadro chiaro della situazione reale.
resto a disposizione,
Buonasera, e grazie per aver condiviso qualcosa di così personale e doloroso. Capisco quanto sia difficile portare dentro di sé questo mix di amore, paura e frustrazione. Lei arriva da una ferita importante, da una storia lunga che si è interrotta bruscamente, e oggi si ritrova di nuovo davanti al timore di investire anni senza vedere realizzati i suoi desideri più profondi. È comprensibile che questo la faccia sentire vulnerabile e che ogni silenzio o rinvio da parte del partner pesi ancora di più.

Il desiderio di costruire una famiglia, soprattutto quando lo sente così forte, non è un capriccio: è un bisogno autentico, legittimo, che merita ascolto e rispetto. E allo stesso tempo è comprensibile che la mancanza di intimità fisica, protratta così a lungo, la faccia sentire rifiutata e meno amata, perché per Lei il contatto è un linguaggio affettivo fondamentale.

Mi sembra che stia vivendo un grande conflitto interiore: da un lato l’amore per il suo compagno, dall’altro la paura di rivivere uno schema già vissuto, con la sensazione che il tempo scorra e che i suoi bisogni non vengano realmente considerati. Tutto questo può lasciare un senso di vuoto e di confusione nei sentimenti.

La invito a non giudicarsi per ciò che prova: le sue emozioni hanno pieno senso, e meritano di essere ascoltate con delicatezza. Quando sarà pronta, potrà trovare il modo di portare questi temi al centro del dialogo con il partner, perché la sua vita e i suoi desideri non possono restare in secondo piano. Qualunque direzione sceglierà, sarà importante che Lei si senta vista, rispettata e sostenuta. Rimango a disposizione, un caro saluto!
Dott. Luigi Pignatelli
Psicologo, Psicologo clinico
Taranto
La tua sofferenza è comprensibile: dopo una relazione lunga finita con un tradimento, oggi ti ritrovi di nuovo in un rapporto dove temi di sprecare anni preziosi. Ma c’è un punto essenziale che non puoi ignorare: quello che tu chiami “amore” su che cosa si basa davvero?
Perché, da ciò che racconti, da un anno e mezzo il tuo compagno rifiuta i rapporti sessuali, non vuole affrontare seriamente il tema dei figli, evita la questione dell’età e della progettualità, e quando gli esponi i tuoi bisogni si sottrae. È importante chiederti con onestà:
– riesci davvero a sentirti amata senza intimità, senza progettualità condivisa, senza ascolto dei tuoi bisogni profondi?
– cosa ti trattiene di più: l’amore per lui o la paura di perdere un’altra relazione?
A volte si rimane in rapporti che chiamano “amore” ciò che in realtà è paura, attaccamento, abitudine, timore di restare soli. Ma un legame che non contempla la tua maternità, la tua sessualità e la tua visione di futuro rischia di non essere un vero progetto comune.
Questo non significa che la relazione debba finire subito, ma che serve un confronto chiaro: se lui dice di volere figli “un giorno”, tu hai il diritto di chiedergli quando, con quali tempi, e soprattutto se sta dicendo ciò che pensa davvero o ciò che teme di perderti. Chiediti: posso costruire la mia vita accanto a un uomo che rimanda indefinitamente ciò che per me è fondamentale?
Non è una sconfitta scegliere ciò che ti fa bene. È un atto di rispetto verso te stessa.
Dott.ssa Susanna Minaldi
Psicologo, Psicologo clinico
Cantù
Buongiorno,
quello che sta vivendo è comprensibilmente molto doloroso: quando il desiderio di costruire una famiglia è forte e il partner non si muove nella stessa direzione, ci si può sentire sospesi, rifiutati e spaventati all’idea di “perdere tempo” ancora una volta.
Le sue sensazioni sono legittime e non stanno “esagerando”: il bisogno di intimità, di progettualità e di chiarezza è parte di una relazione sana.
Il suo compagno può amarla sinceramente, ma i fatti che descrive – il ritiro sessuale, l’evitare il confronto, il rimandare scelte importanti – indicano una difficoltà che non può essere ignorata.
È importante che i suoi bisogni non vengano messi da parte per paura di una nuova separazione: restare in una relazione che non rispecchia ciò che desidera può farla sentire ancora più sola.
Provi a dare valore a ciò che è importante per lei: tempo, desiderio, maternità, connessione. E si chieda: posso continuare così senza rinunciare a parti fondamentali di me?
Parlare apertamente con un professionista potrebbe aiutarla a fare chiarezza, senza giudizio e senza paura.

Cordiali saluti.
Dott.ssa Susanna Minaldi
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Salve, grazie per aver condiviso una parte così intima della sua storia. Si sente chiaramente quanto peso stia portando sulle spalle da molto tempo e quanto questa situazione la stia stancando, non solo nella relazione ma anche dentro di sé. Quando parla del suo desiderio di costruire una famiglia, non sembra farlo in modo impulsivo, ma come qualcosa che nasce da un bisogno profondo, da un progetto di vita che per lei ha valore e significato. È naturale che, arrivati in una certa fase della vita, si senta il bisogno di concretezza, di stabilità e di un compagno che proceda nella stessa direzione. Quello che sta vivendo oggi è reso ancora più difficile dalla ferita che si porta dietro dalla sua relazione precedente. Essere lasciata da un giorno all’altro e scoprire che c’era un’altra persona è un colpo che può minare la fiducia nelle proprie scelte e può creare un vero timore di ritrovarsi, anni dopo, allo stesso punto di prima. È come se una parte di lei avesse paura di investire di nuovo senza ricevere un ritorno concreto, e questa paura la comprendo pienamente. È un timore che nasce dal bisogno legittimo di sentirsi al sicuro, considerata e scelta. Con il suo attuale compagno, da ciò che racconta, sembra esserci affetto e presenza emotiva. Dice che la ama, che vuole un futuro con lei, e questo sicuramente ha un peso. Ma allo stesso tempo c’è un disallineamento evidente tra ciò che lei sente di aver bisogno adesso e ciò che lui riesce o vuole dare. Il fatto che il tema del matrimonio, dei figli e persino dell’intimità fisica venga rimandato o minimizzato crea in lei una sensazione di sospensione continua. È come se vivesse aspettando un segnale che non arriva mai, e quando prova ad affrontare l’argomento, si trova davanti a un muro di silenzi o rassicurazioni generiche che non le danno nessuna prospettiva concreta. È naturale che questo la faccia sentire rifiutata, svuotata e poco capita. L’intimità in una coppia non è un dettaglio e non è solo un aspetto fisico. Per molte persone rappresenta un modo per sentirsi desiderate, scelte e vicine all’altro. Un anno e mezzo senza rapporti, considerando che per lei questo è un linguaggio d’amore importante, può facilmente far nascere dubbi profondi: sul suo valore, sul desiderio del partner, e persino sui sentimenti reciproci. Non è esagerazione, è una reazione umana. La cosa che sembra pesare di più è la sensazione di non voler perdere di nuovo anni preziosi della sua vita in un rapporto che non si concretizza. Questo non significa che non ami il suo compagno. Significa che sta cercando di proteggere il suo futuro, la sua identità e il suo bisogno legittimo di diventare madre. È possibile amare qualcuno e allo stesso tempo rendersi conto che, nei fatti, si sta andando in direzioni diverse. Questa è una delle esperienze più difficili e dolorose da riconoscere. In questo momento credo che la domanda più importante non sia se lui la ami, ma se la relazione attuale risponde ai suoi bisogni fondamentali, quelli che definiscono chi è e come vuole vivere il suo futuro. Quando dice di sentirsi vuota o di non provare più quello che provava prima, non mi sembra una mancanza d’amore, ma il segnale di una stanchezza emotiva profonda. Quando per troppo tempo si resta in una situazione di attesa, il cuore inizia a proteggersi e a chiudersi per non soffrire ancora. Ha tutto il diritto di desiderare una famiglia, di desiderare un rapporto costruito su progetti condivisi e di avere accanto una persona che condivide tempi e intenzioni simili ai suoi. E ha tutto il diritto di ascoltare ciò che sente, senza giudicarsi e senza vedere un’eventuale decisione come una sconfitta. Le scelte che riguardano la propria vita non sono mai sconfitte, sono modi per avvicinarsi un po’ di più a ciò che si desidera davvero. Qualunque strada sceglierà, merita che sia una strada che la faccia sentire vista, ascoltata e rispettata nei suoi bisogni. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Buonasera,
probabilmente lei e il suo compagno avete due concetti di relazione e futuro differenti, questo di per sè non costituisce un problema.
Diventa un problema quando non si trovano punti d'incontro tra i due punti di vista, la vera domanda non è se vi amiate ancora o meno ma: nonostante l'amore posso accettare i suoi tempi o la sua visione della relazione?
La risposta la conosce solo lei.
Piccola postilla in merito al "fallimento" della sua storia precedente: quando una storia finisce bisogna prendere atto di quello che è successo, "la nostra storia è finita per x motivo" che non si traduce mai in un "ho fallito", è la storia che è terminata, cosa c'entra il valore o la riuscita della sua persona?

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