Salve, ho 20 anni, da anni credo di soffrire di disturbo ossessivo compulsivo, non voglio vedere med

27 risposte
Salve, ho 20 anni, da anni credo di soffrire di disturbo ossessivo compulsivo, non voglio vedere medici, so che i pensieri non sono normali. devo ripetere delle cose a mente perché ho paura che succeda qualcosa alle persone a me care, se non faccio questi pensieri e nomino nella mente tutte le cose che vorrei non accadessero. Mi calmo spesso da sola ma poi ricomincio. So che queste cose non sono vere ma voglio conferma. Mi confermate che la mia mente non comanda nulla e che anche se non ripeto questi pensieri, non succederà nulla a nessuno?
Salve, giusto per dare un minimo di inquadramento al disturbo cui accenna, ma che mi sembra di capire non sia mai stato diagnosticato nel suo caso, il DOC (Disturbo Ossessivo-Compulsivo) è caratterizzato da ossessioni e compulsioni: le prime sono pensieri, impulsi, immagini mentali intrusivi cui l’individuo non riesce a sottrarsi, mentre le seconde sono comportamenti ripetitivi che permettono di alleviare il disagio provocato dalle ossessioni. E’ certo che senza i suoi rituali non accadrà nulla alle persone a lei care, infatti ciò che lei descrive è un disturbo di carattere psicologico personale che non ha attinenza con la realtà ed eventuali conseguenze catastrofiche che può immaginare ...e la sua parte razionale questo lo sa bene. Ma la logica e l’emotività non vanno di pari passo e di conseguenza, quel disagio che prova ogni volta che ripete mentalmente i suoi pensieri, andrebbe curato presso uno specialista che la possa aiutare ad alleviare i sintomi ed elaborarne il significato inconscio. Non mettendosi a contatto con un professionista si sottrare ad una grande opportunità che le permetterebbe di stare meglio e tornare ad essere padrona dei suoi pensieri e soprattutto del suo tempo, poichè questi rituali portano via molto tempo!
La invito a osare e andare oltre ciò che la frena dal consultare uno psicoterapeuta!
Un caro saluto

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Buongiorno. Certo a distanza e in questi giorni così particolari non è semplice fornirle pareri scientifici che la rassicurino. Posso senz'altro dirle che le diagnosi psicologiche è sempre.bene farle dal vivo, così da impostare un corretto intervento terapeutico. Anche perché alcuni sintomi del Disturbo Ossessivo Compulsivo possono essere presenti anche in altri casi. Non si faccia quindi autodiagnosi basandosi solo su stessa, non le fa bene! Ciò che sarà utile credo sia consultare dal vivo uno specialista che possa sostenerla e fornirle strumenti di rielaborazione. Tenga intanto presente la famosa regola che IL PENSIERO NON È L'AZIONE, ovvero ciò che si pensa rimane nella nostra testa, ma nn si traduce nella realtà, proprio perché il pensiero non è magico. I migliori auguri
Gentile utente, quello che lei cerca in questo omento è una rassicurazione che non le darà molto sollievo a lungo termine. Ciò di cui ha bisogno per evitare che la sua condizione le procuri altra sofferenza è di rivolgersi ad un professionista che la guidi fuori da questa prigionia.
Può sembrare un passo difficile, ma dopo un po' riuscirà a trarne dei benefici importanti. Un saluto,
Dott.ssa Genitore
Salve,
prima di tutto è meglio approfondire la diagnosi psicologica.
Da quello che ha scritto lei ha bisogno di ripetere questi pensieri per fare in modo di prevenire che succeda qualcosa di grave alle persone a lei care. Se non ripete questi pensieri non succederà nulla alle persone a lei care.
Ma l'ossessione assecondata diventa verità.
Lei risponde ad una paura (percezione fobica) attraverso il controllo e i rituali (ripetere i pensieri).
Ma più cerca di avere il controllo e più perde il controllo.
Il mio consiglio è di intraprendere un percorso psicologico che possa aiutarla.
Buona giornata.
Se ha realmente un disturbo DOC è fondamentale che venga diagnosticato da uno psicoterapeuta o fa uno psichiatra. Importante la somministrazione di test per verificare eventualmente la presenza di specifiche compulsioni e ossessioni. Gli eventuali rituali e rassicurazioni , non solo non risolvono il problema come avrà avuto modo di sperimentare, ma rinforzano il disturbo stesso. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale. Un abbraccio virtuale.
Buongiorno,
fare un’autodiagnosi porta tanta insicurezza e paura, le consiglio di affidarsi ad uno specialistica per questo. Tutto ciò che la mente le dice di fare è a livello psicologico, non a livello della realtà quindi ai suoi cari non succederà nulla. In questo momento che stiamo vivendo disagi e paure nascoste possono venire a galla, ognuno di noi cerca di controllarle come meglio riesce. Il mio consiglio è di affidarsi ad un terapeuta, non solo per la diagnosi, ma anche per avere uno spazio per sé che possa fare da contenitore ai pensieri ansiosi e non. Si faccia coraggio e si affidi, un caro saluto
Dott.ssa Stefania Piazzini
Gentilissima, quello che chiede è una rassicurazione rispetto al fatto che tutto ciò che teme possa accadere ai suoi cari sta solo nella sua mente e non ha niente a che vedere con la realtà. Ovviamente è così e Lei lo sa benissimo. Tuttavia non credo che una simile rassicurazione possa essere la soluzione dei suoi problemi. Va considerato anche che in questo periodo di emergenza ci sono ulteriori motivi di preoccupazione che possono aggravare sintomatologie già presenti. È bene che riesca a darsi il permesso di rivolgersi ad uno psicoterapeuta che possa aiutarla a dare un senso a questi rituali che le richiedono tante energie e comportano tanto disagio. Molti terapeuti in questo periodo sono disponibili per sedute online. Cordiali saluti.
Buongiorno,
al di là della diagnosi, le consiglio di accogliere la sua stessa esigenza di formulare pensieri legati alla paura che ai propri cari possa succedere qualcosa. Il fatto che non voglia vedere medici non è poi così bizzarro. Forse può iniziare ad accettare la sua stessa paura, i pensieri e i rituali.
L'accettazione è un primo importante passo. Ma è consigliabile un percorso psicodinamico.
Un caro saluto
Buongiorno, i meccanismi di controllo ossessivi le servono per tenere apparentemente sotto controllo la realtà, creando a loro volta ansia e paura con conseguente bisogno di controllo, come un circolo vizioso.
Se la sua mente è arrivata ad avere il controllo su di lei e sui suoi pensieri sarebbe utile fare un percorso psicoterapeutico.
Potrebbe utilizzare anche delle tecniche psico-corporee e di rilassamento per imparare a portare la sua attenzione al corpo, lasciando che non sia più la sua mente a governare la sua vita. Cordiali Saluti. Dott. Andrea Maldifassi
Buongiorno. Certamente una parola di conforto è come un'ottima medicina in diverse situazioni. In questo periodo particolarmente difficile per tutti e forse più impegnativo per tanti, una parola detta al telefono, o attraverso altra via, può essere il migliore aiuto.

Cordialità

Massimiliano Trossello
Come mai non vuole vedere medici? Cosa teme?
I pensieri non sono dannosi, lo potrebbero essere le azioni, i comportamenti. Può immaginare e pensare le cose più catastrofiche senza che queste abbiano una conseguenza diretta sulla realtà. Solo che hanno una conseguenza sulla sua realtà interna visto che sembra soffrirne. Secondo me parlarne con qualcuno potrebbe esserle utile. Da sola è difficile gestire questi pensieri, e attraverso una psicoterapia potrebbe imparare a gestirli invece che a farsi gestire da loro. Pensi a questo!
Buongiorno, Lei chiede: "Mi confermate che la mia mente non comanda nulla e che anche se non ripeto questi pensieri, non succederà nulla a nessuno?"
Se glielo confermassi, quanto durerebbe l'effetto della rassicurazione?". La Sua mente comanda i Suo comportamento. Ma se proprio vuole proteggere qualcuno ha mai pensato che dovrebbe essere sveglia H24? Il fatto è che niente e nessuno può proteggere i suoi da qualcosa di negativo e Lei dalle conseguenze (colpa? perdita? ecc.). Quanto prima accoglierà la nostra finitezza e la nostra impotenza, tanto prima potrà cogliere le seppur effimere gioie della vita. Le consiglio un percorso psicoterapeutico. La saluto cordialmente.
Buonasera. Sicuramente "non succederà nulla", ma lei questo lo sa già perché lo ha sperimentato mille volte.
La questione è un altra. Dovrebbe domandarsi a cosa le servono questi pensieri? Cosa cerca di tenere a bada?
Le espongo un esempio legato alla quotidianità. Quando stiamo vivendo un periodo di stress, di stanchezza o preoccupazioni ci capita di controllare più volte di aver compiuto delle azioni legate alla quotidianità. Ad esempio controlliamo di aver spento la luce, chiuso la porta di casa e anche quando verifichiamo di averlo fatto, continuiamo ugualmente ad avvertire una certa preoccupazione. Cosa causa questi comportamenti?
È un tentativo del soggetto di tenere a bada la preoccupazione, l'ansia legata a determinate situazioni vissute in quel momento.
Di solito si superano quando ciò non si verifica vuol dire che si tratta di un sintomo, un disagio che sta "urlando" affinché venga affrontato.
Le auguro una buona vita.
Dott.ssa Di Mauro Grazia Maria
Buonasera! Intanto la rassicuro sul fatto che i suoi pensieri non possono controllare ciò che succede alle persone a lei care, in caso contrario avremmo il potere di far succedere anche cose belle. Detto ciò le preciso che un inquadramento diagnostico non può essere fatto solo documentandosi e seppure la sua definizione di DOC (disturbo ossessivo compulsivo) fosse corretta, non può questo porre fine al suo malessere. Se ha dei sintomi fisici si rivolgerà al medico curante, allo stesso modo dovrebbe pensare che gli psicoterapeuti sono specialisti che curano le persone e le aiutano ad uscire fuori dai loro tormenti quotidiani. Spero che presto si deciderà a contattarne uno. In bocca al lupo
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno,
da quello che scrive capisco che deve provare un profondo disagio per il suo sintomo. Da quello che scrive sembrerebbe un Disturbo Ossessivo Compulsivo. In questo disturbo pensieri spiacevoli, aggressivi o che fanno soffrire il paziente irrompono senza controllo nella mente. Per calmarli o cercare di controllarli e scacciarli, si può ricorrere a dei "rituali": una serie di azioni che speriamo neutralizzino o le conseguenze che attribuiamo a questi pensieri.
Mi permetto di chiederle perché è così decisa a non contattare uno psicoterapeuta, vista la natura di questi sintomi. Non 'è nulla di male a rivolgersi a qualcuno che possa aiutarla a risolvere la sua situazione, allo stesso modo in cui non c'è nulla di male ad andare da un medico per un sintomo fisico.
Alla radice delle ossessioni-compulsioni c'è un senso di responsabilità eccessivo: provi da subito a liberarsi di questo senso di responsabilità irrealistico accettando che ha bisogno di aiuto, e non può risolvere questo problema da sola.
Le auguro ogni bene!
Gentile Utente, ci chiede di essere rassicurata rispetto al fatto che i suoi pensieri non possono condizionare la realtà. Le posso dire di certo che i nostri pensieri sono una rappresentazione della realtà, non corrispondono alla realtà stessa, perciò non possono determinarla. Penso però che questa rassicurazione non basti per risolvere il suo problema.
Innanzitutto è necessario che si rivolga a uno psicologo o a uno psichiatra per avere una corretta diagnosi, se ha il dubbio di soffrire di un disturbo ossessivo-compulsivo. Inoltre ha bisogno di essere aiutata da un professionista per risolvere il problema di cui ci ha parlato, ci ha detto che sono anni che pensa di soffrire di un disturbo e cercando di gestire da sola le sue difficoltà, rischia di continuare a soffrire per molto tempo. Mi sembra di capire che non voglia rivolgersi a un professionista per la paura che i suoi pensieri vengano giudicati “non normali”. È naturale avere questa paura, ma da parte di uno psicologo non troverà un giudizio del genere, perché il nostro obiettivo è quello di comprendere i pensieri e le emozioni di una persona per aiutarla a stare meglio. Le consiglio quindi di provare a rivolgersi a un collega, dato questo periodo di emergenza sanitaria può valutare anche di svolgere una consulenza online (se lo desidera, io offro questo tipo di prestazione).
Rimango a sua disposizione, dott.ssa Irene Capello.
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Buongiorno, eviti da farsi autodiagnosi, non è sempre produttivo.Piuttosto si rivolga ad un professionista preparato col quale affrontare un percorso di psicoterapia adeguato che sicuramente l'aiuterà a risolvere il disturbo che indubbiamente limita molto la sua vita quotidiana. Buoni risultati sono statisticamente dimostrati con la terapia cognitivo comportamentale. Lo tenga presente nella scelta dello psicoterapeuta. Cordiali saluti, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buongiorno,
grazie per il messaggio. La invito a non esitare ulteriormente e di contattare uno psicologo cognitivo comportamentale che possa aiutarla a superare queste ossessioni.
Vedrà che si sentirà meglio dopo.
dott Tealdi
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Una delle caratteristiche del pensiero ossessivo, è di essere particolarmente strano e bizzarro. Per questo motivo, non deve assolutamente vergognarsi dei contenuti dello stesso, le assicuro che sono pensieri molto più diffusi di quello che sembra!
Certo che la sua mente non comanda nulla (non abbiamo queste possibilità, ahimè).
Piuttosto le consiglio un percorso terapeutico perché la sua giovane età ha il diritto di liberarsi da questi pensieri.
Buonasera, come detto anche da lei, i pensieri non controllano la realtà. Le consiglio però non soltanto di ricevere conferma da noi, ma di parlare direttamente con uno psicoterapeuta di questi suoi pensieri. Sarebbe infatti opportuno che fosse lui a porre una diagnosi. È importante affrontare il suo problema, non abbia timore a chiedere un supporto, vedrà che l'aiuterá a superare la sua sintomatologia.
Un caro saluto, dott.ssa Paola De Martino
Gentile utente,
come ogni persona che soffre di un disturbo ossessivo compulsivo (DOC), si rende conto che le compulsioni messe in atto sono esagerate rispetto alla minaccia percepita, tuttavia non riesce a comportarsi diversamente.

Si sente obbligata nella procedura di un rituale che serve a neutralizzare il pensiero ossessivo o alleviare l’ansia e il disagio ad esso correlato, ricondotti generalmente ad uno spiccato senso di colpa e ad una forte paura della critica rilevata.

Non volendo vedere medici sceglie non voler prendere consapevolezza di ciò che alberga in sé (almeno, non ancora) preferendo una “formula magica e superstiziosa” come antidoto immediato. Tuttavia, dovesse scegliere di intraprendere un percorso terapeutico, potrà avventurarsi nel trovare il senso a tali dinamiche imprigionanti e tornare, così, finalmente libera. Questa sarebbe di certo una scelta adulta e responsabile, eroica e coraggiosa...

Un caro saluto.
Roberto Lucchetta
Gentilissima, i pensieri non sono magici e non possono avverarsi, a meno che non si mettano intenzionalmente in pratica trasformandoli quindi in azioni reali,ma non è questo il suo intento.
Lei ha paura che possa accadere qualcosa di brutto ai suoi cari, ma se non si decide a fare un ulteriore passo in avanti (già ha scritto su un forum di professionisti!! ) e chiedere aiuto ad uno psicologo, continuerà solo a fare del male a stessa. Liberarsi di questi pensieri intrusivi, dolorosi e persistenti, che le rovinano la qualità della vita, é possibile.
La saluto cordialmente.
Dr.ssa Valentina Magrini
Gentile ragazza, la mente umana non ha il potere di far realizzare un evento temuto, né di scongiurarlo; le basti pensare, ad esempio, che è in grado di immaginare un unicorno, che però non esiste. I pensieri che riferisce hanno un contenuto che le genera allarme, e non potrebbe essere altrimenti; ma il passaggio che rende necessario il rituale di ripetersi nella mente l'inventario degli eventi che non vorrebbe accadessero ai suoi cari, è la persistenza del pensiero, la capacità che ha di colonizzare la sua attenzione, elementi che finiscono col renderlo un dato di realtà e non più una semplice ipotesi. Pur rispettando la sua volontà di non rinvolgersi ai medici, mi sento di incoraggiarla a fare uno sforzo e affrontare questa sua difficoltà in un modo più profondo di questo spazio online, che ha degli evidenti limiti. Attaccare il comportamento compulsivo della ripetizione, in assenza di comprensione circa quale timore vada a spegnere (qual'è l'aspetto più preoccupante dell'eventualità che possa accadere qualcosa [cosa esattamente] ai suoi cari?), sarebbe improduttivo, anche se rassicurata dai presenti in tal senso. Coraggio! Un caro augurio di buona fortuna
Buongiorno, per parlare di doc, avrebbe bisogno di un inquadramento diagnostico. Il disturbo da solo non regredisce, ha bisogno di un aiuto strutturato da parte di uno psicoterapeuta poiché ciò che descrive, anche il suo voler controllare i pensieri e metterli a tacere potrebbero far parte di un quadro più complesso. Lei ha detto che non vuole medici, ma fa confusione, un conto è un medico psichiatra, un conto è uno psicologo psicoterapeuta. Come mai non vuole approfondire questo suo stato di sofferenza? Cosa teme? Rifletta su ciò che vuole per lei a lungo termine, qualcosa di non risolto rimane un problema per lungo tempo.
Gentile utente,
mi arriva, con grande intensità, la fatica che fa nel dover gestire questi pensieri intrusivi nella sua vita. Ho come l'impressione che lei sappia già la risposta alla sua domanda, ma che sentirselo dire nuovamente non cambierà molto le cose. Credo che sarebbe davvero un bene che lei scegliesse un professionista che le ispiri fiducia per ricevere sostegno e migliorare la sua qualità di vita.
Un grande abbraccio,
Marcella
Buongiorno, un'auto diagnosi è sempre sconsigliata, le consiglio di rivolgersi ad un professionista che sicuramente saprà identificare meglio le problematiche indicate, non abbia timore e sicuramente ne gioverà.
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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