Salve, da tempo vivo ormai una situazione emotivamente pesante. Tutto è iniziato da un mio crollo em
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Salve, da tempo vivo ormai una situazione emotivamente pesante. Tutto è iniziato da un mio crollo emotivo, vivevo una bellissima relazione con la mia fidanzata, eravamo innamoratissime e per entrambe era la prima volta che vivessimo un'esperienza così coinvolgente. Abbiamo fatto molte delle prime esperienze insieme e pur litigando spesso, l'amore che c'era tra noi ci permetteva di resistere alle nostre differenze e parlare al fine di conoscerci sempre meglio. Lei una ragazza molto sensibile e mi ha fatto scaavare in fondo dentro me. Ad un certo punto io, ho iniziato ad avere dei dubbi sulla nostra relazione, suoi miei sentimenti nei suoi confronti, ed il tutto in un modo ossessivo che giuro, mi impediva di vivere le mie giornate. Non riuscivo a "spegnere" il mio cervello e ho inziato a fare un percorso a ritroso dentro il mio cervello per trovare comportamenti sbagliati che avevo messo in atto contro di lei, al fine di dimostrarle come fossi una persona sbagliata e come non meritassi il suo amore. Iniziavo a dirle tutti i dubbi che mi assalivano, ho iniziato persino a dirle che forse trovassi interessanti altre persone, l'ho portata dentro il mio oscuro periodo e lei mi è sempre stata vicino. Se mi guardo dall'esterno, soffro al solo pensiero di averle fatto vivere una situazione bruttissima, da cui io però non riuscivo più ad uscire. Lei ha sempre cercato di comprendermi e aiutarmi restandomi vicina, ma i miei problemi non passavano. Fin quando ad un certo punto ha deciso di lasciarmi, dicendomi che dopo tutto questo ormai, dentro lei era cambiata qualcosa. Non so spiegarvi come mi sono sentita. In quel periodo avevo anche una bruttissima situazione familoare e perdere lei mi ha fatta sentire più vuota che mai. Cercavo un modo per tornare indietro e tornare a quanfo il nostro rapporto andava benissimo, volevo solo che tornassimo quelle di un tempo e accettare il contrario era pesante. Ci siamo riviste dopo un mese circa, e ho percepito che ci fosse ancora molta sofferenza tra noi. Fin quando ad un certo punto, ho scoperto che nel frattempo lei aveva provato a stare con un'altra ragazza. Mi sono sentita male, non so spiegare il dolore che ho provato. Mi sono sentita tradita, ho sentito che la purezza del nostro legame era stata infranta. Mentre io stavo malissimo perchè non riuscivo più a smettere di avere dubbi, mentre avevo tutti quei problemi in famiglia, lei mi aveva lasciata sola ed aveva provaho cercatoto a stare con un'altra. Ho percepito il senso della delusione e ho provato comunque a tenerla stretta a me, perchè percepivo che mi amasse ancora. E' stato bruttissimo.
successivamente ho cercato di razionalizzare l'accaduto e mi sono presa la responsabilità dei miei gesti, ho evitato di incolparla e ho cercato di giustificarla. Cercavo a tutti i modi un motivo che mi facesse dire che fosse ancora quella di una volta, ma i miei occhi non riuscivano più a vederla così. ed io soffrivo per questo. C'erano momenti in cui mi mancava tantissimo ed altri in cui volevo solo risposte da lei.
Non è mai venuta a cercarmi, tranne quando sfinita io l'ho ricercata. Mi ha detto di essersi pentota del gesto e che mi amava. Ci siamo rimesse insieme per qualche giorno, ma puntualmente, sono stata assalita dalle mie paure e l'ho lasciata. Stavolta i miei dubbi erano concentrati su l'ansia di volere un'altra ragazza.
Ho preso coraggio e vederla stare ancora male a causa di tutte le mie insicurezze non era giusto, mi sentivo cattiva, sbagliata a condannarla in questo loop continuio.
Ho trascorso più di un mese con questa ragazza, mantenendo un rapporto di amicizia, lei è etero. C'erano però dei comportamenti ambigui da parte sua, che alimentavano sempre di più i miei dubbi e non riuscivo a fare chiarezza. Pensavo spesso alla mia ex ragazza e mi sentivo in colpa spesso per alcuni miei atteggiamenti, per essermi legata a quest'altra ragazza e non sapevo più che fare.
Mi sentivo intrappolata: da una parte una relazione frantumata, con la persona che avevo amato tantissimo, da cui avevo appreso un sacco, con cui avevo immaginato il mio futuro, ma con tutti quei dubbi ormai, con la perenne insicurezza di amarla ancora e con la delusione del suo gesto; dall'altra parte una nuova persona, molto più simile a me sotto tanti punti di vista, molto più affine ai miei bisogni. Con cui però non poteva esserci nulla se non illusione.
Mi sentivo spenta, vuota, e mi ero affezionata a qualcuno che potesse farmi rinascere dopo il periodo buio che avevo vissuto.
Avevo un modo per uscire da tutto questo: andare via dalla mia solita vita e ricominciare da 0. Vinco il concorso marina militare e speravo che fosse per me occasione di riscatto per andare avanti da tutto questo e ripartire,
Prendo consapevolezza che partendo lontano da qui, non ci fosse più possibilità di rivedere la mia ex fidanzata e decido di incotrarla una sera per salutarla, perchè troppo importante per me.
La incontro e la discussione non va così a buon fine, perchè se da un lato percepisco quanto fosse bello riabbracciarla di nuovo, dall'altro dopo i mesi passati in compagnia di quell'altra ragazza, inizio a svalutarla, a mostrarle come io avessi bisogno di determinate attenzioni e come con lei sfortunatamente non mi fossi sentita più così.
Parto e una volta arrivata in caserma, inizia da parte sua una lunga corrispondenza di messaggi in cui mi mostra quanto le mie parole e i miei comportamenti degli ultimi tempi le abbiano fatto male, mi descrive come un "mostro" ed inizio a sentirmi così. Le spiego che io non ho fatto niente di tutto ciò per pura cattiveria, ma che il mio vomitare addosso tutti i miei dubbi e insicurezze era mosso dal mio dolore, non riuscivo a capire cosa mi succedesse e non sapevo che altro fare. Vivo malissimo i miei giorni lì, e non avendo la forza per continuare il mio percorso, decido di tornare, per stabilizzare la mia vita, la mia mente, e magari spero di poter tornare insieme a lei, perchè mi mancava e parlarci era stata la cosa più bella e brutta che mi fosse successa allo stesso tempo.
Abbandono quella esperienza così importante e torno a casa. Dopo qualche giorno la incontro e stiamo insieme come se fossimo quelle di una volta.
Non ci scriviamo più per qualche giorno, ma dopo lei torna a riscrivermi. Giuro sembrava tutto così bello, avevo così voglia di riprendere in mano la mia vita e la mia relazione che niente poteva fermarmi, non volevo più dare ascolto ai miei pensieri, volevo cercare il modo per ricostruire il nostro rapoorto e prendermi cura di lei, come non eraìo più riuscita ultimamente.
Sfortunatamente però molti dei pensieri e dubbi mi tornavano in mente e sfociavano in qualche discussione, ripensavo anche al suo gesto di mesi fa e non riuscivo a dimenticarmi come fosse riuscita ad avere qualcosa anche solo fisico con un'altra persona, proprio mentre io stavo in quelle condizioni.
Ma non volevo perderla e cercavo un modo per ricostruire il tutto, credevo che ci amassimo ancora e che ce la potessimo fare, che tutto quello che era successo era stato un grande errore dovuto a tanta sofferenza e mi maledivo anche e soprattutto per i miei gesti, per essermi affezionata ad un'altra e aver pensato tutte quelle cose.
Avevamo sbagliato tanto e per stare bene dovevamo perdonarci e amarci più di prima. Solo che non è sempre cos' facile.
Le discussioni continuavano e per la prima volta lei riusciva a mostrarmi che veramente mi amasse, la sentivo più coinvolta ma i dolori tra noi erano tanti e le cose irrisolte sfociavano spesso. fin quando lei, stremata dai continui dubbi e perplessità miei, decide di porre fine al nostro rapporto in maniera definitiva, mi dice che non ha più senso sperarci e che ormai non mi crede più, che non c'è più nulla che io possa fare e che le ho dimostrato già abbastanza. Mi lascia il giorno del mio compleanno ed io crollo nuovamente.
Avevo rinunciato ad una esperienza importantissima per ricostruire la nostra relazione, e non c'ero riuscita lo stesso. ci avevo messo tutte le mie forze, tranne una, forse la più importante : un aiuto psicologico.
forse per paura? per pudore? non ero riuscita a trovare la forza di intraprendere un percorso psicologico davvero.
dopo avermi lasciata, ho riparlato con quella ragazza che avevo rimosso dalla mia vita per cercare di stare con lei, ma mi sentivo così in colpa nei confronti della mia ex e sapevo che non mi facesse bene. Lei lo viene a sapere e pensa di aver fatto bene ad avermi lasciata, non sapendo in realtà la confusione reale in cui mi ritovo costantemnete giorno per giorno da quasi un anno a questa parte. Ormai è diventata un'agonia, un'angoscia, stento a sopportare questo peso a volte. E ora più che mai capisco quanto bispgno io abbia di vivere un percorso psicologico che mi possa aiutare a comprendere il motivo dei miei problemi relazionali e che mi possa mostrare come risolvere questa difficoltà che ho riscontrato. Sento che la mia vita si è circoscritta a queste vicende e tutto ciò mi ha fatta percepire come sbagliata, indegna, e pessima persona, cosa che io non ero. Mi dispiace molto averle fatto del male, e se potessi vorrei solo non commettere questi errori. Le voglio un bene immenso e non so più cosa ho fatto. Sicuramente non la riavrò mai più nella mia vita, andrà avanti, se non l'ha già fatto, ma io ho bisogno di capire da cosa derivino i miei comportamenti.
nel corso di quest'anno ho letto anche due libri su disturbi specifici delle relazioni, cercando un aiuto, ma capisco bene che non basta.
Ovviamente ci sono molti altri dettagli, è una situazione per me davvero complessa.
Grazie, buonaserata.
successivamente ho cercato di razionalizzare l'accaduto e mi sono presa la responsabilità dei miei gesti, ho evitato di incolparla e ho cercato di giustificarla. Cercavo a tutti i modi un motivo che mi facesse dire che fosse ancora quella di una volta, ma i miei occhi non riuscivano più a vederla così. ed io soffrivo per questo. C'erano momenti in cui mi mancava tantissimo ed altri in cui volevo solo risposte da lei.
Non è mai venuta a cercarmi, tranne quando sfinita io l'ho ricercata. Mi ha detto di essersi pentota del gesto e che mi amava. Ci siamo rimesse insieme per qualche giorno, ma puntualmente, sono stata assalita dalle mie paure e l'ho lasciata. Stavolta i miei dubbi erano concentrati su l'ansia di volere un'altra ragazza.
Ho preso coraggio e vederla stare ancora male a causa di tutte le mie insicurezze non era giusto, mi sentivo cattiva, sbagliata a condannarla in questo loop continuio.
Ho trascorso più di un mese con questa ragazza, mantenendo un rapporto di amicizia, lei è etero. C'erano però dei comportamenti ambigui da parte sua, che alimentavano sempre di più i miei dubbi e non riuscivo a fare chiarezza. Pensavo spesso alla mia ex ragazza e mi sentivo in colpa spesso per alcuni miei atteggiamenti, per essermi legata a quest'altra ragazza e non sapevo più che fare.
Mi sentivo intrappolata: da una parte una relazione frantumata, con la persona che avevo amato tantissimo, da cui avevo appreso un sacco, con cui avevo immaginato il mio futuro, ma con tutti quei dubbi ormai, con la perenne insicurezza di amarla ancora e con la delusione del suo gesto; dall'altra parte una nuova persona, molto più simile a me sotto tanti punti di vista, molto più affine ai miei bisogni. Con cui però non poteva esserci nulla se non illusione.
Mi sentivo spenta, vuota, e mi ero affezionata a qualcuno che potesse farmi rinascere dopo il periodo buio che avevo vissuto.
Avevo un modo per uscire da tutto questo: andare via dalla mia solita vita e ricominciare da 0. Vinco il concorso marina militare e speravo che fosse per me occasione di riscatto per andare avanti da tutto questo e ripartire,
Prendo consapevolezza che partendo lontano da qui, non ci fosse più possibilità di rivedere la mia ex fidanzata e decido di incotrarla una sera per salutarla, perchè troppo importante per me.
La incontro e la discussione non va così a buon fine, perchè se da un lato percepisco quanto fosse bello riabbracciarla di nuovo, dall'altro dopo i mesi passati in compagnia di quell'altra ragazza, inizio a svalutarla, a mostrarle come io avessi bisogno di determinate attenzioni e come con lei sfortunatamente non mi fossi sentita più così.
Parto e una volta arrivata in caserma, inizia da parte sua una lunga corrispondenza di messaggi in cui mi mostra quanto le mie parole e i miei comportamenti degli ultimi tempi le abbiano fatto male, mi descrive come un "mostro" ed inizio a sentirmi così. Le spiego che io non ho fatto niente di tutto ciò per pura cattiveria, ma che il mio vomitare addosso tutti i miei dubbi e insicurezze era mosso dal mio dolore, non riuscivo a capire cosa mi succedesse e non sapevo che altro fare. Vivo malissimo i miei giorni lì, e non avendo la forza per continuare il mio percorso, decido di tornare, per stabilizzare la mia vita, la mia mente, e magari spero di poter tornare insieme a lei, perchè mi mancava e parlarci era stata la cosa più bella e brutta che mi fosse successa allo stesso tempo.
Abbandono quella esperienza così importante e torno a casa. Dopo qualche giorno la incontro e stiamo insieme come se fossimo quelle di una volta.
Non ci scriviamo più per qualche giorno, ma dopo lei torna a riscrivermi. Giuro sembrava tutto così bello, avevo così voglia di riprendere in mano la mia vita e la mia relazione che niente poteva fermarmi, non volevo più dare ascolto ai miei pensieri, volevo cercare il modo per ricostruire il nostro rapoorto e prendermi cura di lei, come non eraìo più riuscita ultimamente.
Sfortunatamente però molti dei pensieri e dubbi mi tornavano in mente e sfociavano in qualche discussione, ripensavo anche al suo gesto di mesi fa e non riuscivo a dimenticarmi come fosse riuscita ad avere qualcosa anche solo fisico con un'altra persona, proprio mentre io stavo in quelle condizioni.
Ma non volevo perderla e cercavo un modo per ricostruire il tutto, credevo che ci amassimo ancora e che ce la potessimo fare, che tutto quello che era successo era stato un grande errore dovuto a tanta sofferenza e mi maledivo anche e soprattutto per i miei gesti, per essermi affezionata ad un'altra e aver pensato tutte quelle cose.
Avevamo sbagliato tanto e per stare bene dovevamo perdonarci e amarci più di prima. Solo che non è sempre cos' facile.
Le discussioni continuavano e per la prima volta lei riusciva a mostrarmi che veramente mi amasse, la sentivo più coinvolta ma i dolori tra noi erano tanti e le cose irrisolte sfociavano spesso. fin quando lei, stremata dai continui dubbi e perplessità miei, decide di porre fine al nostro rapporto in maniera definitiva, mi dice che non ha più senso sperarci e che ormai non mi crede più, che non c'è più nulla che io possa fare e che le ho dimostrato già abbastanza. Mi lascia il giorno del mio compleanno ed io crollo nuovamente.
Avevo rinunciato ad una esperienza importantissima per ricostruire la nostra relazione, e non c'ero riuscita lo stesso. ci avevo messo tutte le mie forze, tranne una, forse la più importante : un aiuto psicologico.
forse per paura? per pudore? non ero riuscita a trovare la forza di intraprendere un percorso psicologico davvero.
dopo avermi lasciata, ho riparlato con quella ragazza che avevo rimosso dalla mia vita per cercare di stare con lei, ma mi sentivo così in colpa nei confronti della mia ex e sapevo che non mi facesse bene. Lei lo viene a sapere e pensa di aver fatto bene ad avermi lasciata, non sapendo in realtà la confusione reale in cui mi ritovo costantemnete giorno per giorno da quasi un anno a questa parte. Ormai è diventata un'agonia, un'angoscia, stento a sopportare questo peso a volte. E ora più che mai capisco quanto bispgno io abbia di vivere un percorso psicologico che mi possa aiutare a comprendere il motivo dei miei problemi relazionali e che mi possa mostrare come risolvere questa difficoltà che ho riscontrato. Sento che la mia vita si è circoscritta a queste vicende e tutto ciò mi ha fatta percepire come sbagliata, indegna, e pessima persona, cosa che io non ero. Mi dispiace molto averle fatto del male, e se potessi vorrei solo non commettere questi errori. Le voglio un bene immenso e non so più cosa ho fatto. Sicuramente non la riavrò mai più nella mia vita, andrà avanti, se non l'ha già fatto, ma io ho bisogno di capire da cosa derivino i miei comportamenti.
nel corso di quest'anno ho letto anche due libri su disturbi specifici delle relazioni, cercando un aiuto, ma capisco bene che non basta.
Ovviamente ci sono molti altri dettagli, è una situazione per me davvero complessa.
Grazie, buonaserata.
Salve, grazie di aver condiviso con noi il suo vissuto. Posso solo immaginare quanto sia difficile per lei questo periodo. Le consiglio di affrontare questi ed altri dettagli in percorso psicologico. Avere uno spazio tutto per lei, dove può sentirsi libera di narrare la sua vita le permetterà di elaborare strategie utili ad una rielaborazione della sua storia. Il percorso di supporto psicologico le servirà quindi ad osservare ciò che prima non vedere e a trovare i suoi punti di forza. Le auguro di trovare la serenità che cerca. Rimango a disposizione. Dott.ssa Veronica Savio
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentilissima buonasera, grazie per questa lunga condivisione. Il suo racconto denso di incertezze e sofferenza rimanda in effetti ad una storia che merita di essere approfondita ulteriormente. Lei parla di loop che si ripetono e di scelte fatte per evitare sofferenze che hanno creato sofferenze maggiori. Il suo desiderio di capire da cosa derivino i suoi comportamenti, attraverso un percorso psicologico, potrebbe rivelarle meccanismi che le permetteranno di prendere in mano le redini della sua vita in maniera più efficace. Sarei felice di esserle d'aiuto in questo senso, Resto a disposizione se lo desidera e la saluto cordialmente, dott.ssa Manuela Leonessa
Gentilissima, la sua situazione è complessa e ricca di emozioni intense. La ricerca di aiuto da parte di un professionista della salute mentale può aiutarla ad esplorare queste emozioni e affrontare le sfide relazionali ed emotive. Questo processo richiederà tempo ed impegno, ma le fornirà una migliore comprensione di sé stessa e degli strumenti per gestire le sfide future.
È importante ricordare che prendersi cura di sé stessa è fondamentale per relazioni più sane in futuro. Utilizzare questa esperienza per imparare su se stessa e migliorare il modo in cui si relaziona con gli altri può essere molto costruttivo.
Infine, è importante perdonarsi e accettare il passato. Il perdono, sia da parte sua che da parte della sua ex ragazza, è un processo che richiederà tempo e lavoro su se stessa. Cerchi il supporto di un professionista per affrontare questa fase della sua vita. Un caro saluto, dr.ssa Marina Lumento.
È importante ricordare che prendersi cura di sé stessa è fondamentale per relazioni più sane in futuro. Utilizzare questa esperienza per imparare su se stessa e migliorare il modo in cui si relaziona con gli altri può essere molto costruttivo.
Infine, è importante perdonarsi e accettare il passato. Il perdono, sia da parte sua che da parte della sua ex ragazza, è un processo che richiederà tempo e lavoro su se stessa. Cerchi il supporto di un professionista per affrontare questa fase della sua vita. Un caro saluto, dr.ssa Marina Lumento.
Ciao, cara. Il tuo vissuto di sofferenza arriva forte e chiaro, in maniera dirompente. Nonostante ciò, ho visto lo spiraglio di luce che ti porta ad essere qui oggi, riconoscendo l'importanza ed il coraggio di chiedere una mano. E' fondamentale che tu abbia uno spazio tuo, protetto, in cui sentire di poter mostrare tutte le tue fragilità. Se vorrai, io sono pronta ad accoglierle. Nel frattempo ti abbraccio caramente, augurandoti il meglio per la tua vita, affinché sia davvero una rinascita. Prenditi cura di te.
Gentile utente, dal suo racconto emerge un profondo senso di confusione e sofferenza che comprensibilmente ora fatica a sopportare ed è molto coraggioso da parte sua voler approfondire la conoscenza di sé per stare meglio oggi e in futuro. Alle volte, soprattutto all'interno delle relazioni, ci portiamo dietro delle dinamiche molto radicate in noi che spesso ci spingono paradossalmente ad auto-sabotarci. Non so se sia questo il suo caso, ovviamente non è possibile stabilirlo con così pochi elementi, ma la invito caldamente a proseguire nella sua ricerca di un professionista per intraprendere un percorso psicologico che sono sicura la aiuterà a trovare le risposte che cerca. Resto a sua disposizione e le auguro di ritrovare presto la serenità. Un saluto
Salve, grazie di aver condiviso il suo vissuto, non deve essere stato facile, posso solo immaginare quanto sia difficile per lei questo periodo. Le consiglio di affrontare tutte queste emozioni per imparare a gestirle in un percorso psicoterapico. Avere uno spazio tutto per lei, dove può sentirsi libera di narrare la sua vita le permetterà di elaborare strategie utili ad una rielaborazione della sua storia. Il percorso di supporto psicologico serve proprio per creare un suo spazio dove dar spazio a ciò che prova per scoprire nuove prospettive per vedere le cose nelle varie sfaccettature. Le auguro di trovare la serenità che cerca. Rimango a disposizione.
Gentile utente, innanzitutto sento di ringraziarla e riconoscerle il coraggio avuto nel condividere i suoi vissuti. Immagino che tali momenti possano scaturire sensazioni di smarrimento e confusione, pertanto essere molto dolorosi. Probabilmente un percorso di psicoterapia potrebbe darle la possibilità di avere uno spazio protetto inizialmente esterno ed aiutarla a mettere un po' di ordine nel suo mondo interno rispettando i suoi tempi e i suoi bisogni.
Un saluto,
Dott. Giulio Massafra
Un saluto,
Dott. Giulio Massafra
Salve, comprendo l'intensità emotiva che sta vivendo. È importante riconoscere il bisogno di comprendere meglio i propri comportamenti e il motivo alla base di essi. Consiglio vivamente di intraprendere un percorso psicologico. Uno psicologo può aiutarla a esplorare le radici dei suoi problemi relazionali, fornendo un supporto professionale e strumenti per affrontare le difficoltà. È un passo importante verso la comprensione di sé stessa e la costruzione di relazioni più sane. Auguro una buona serata, Dott.ssa Francesca Gottofredi
Cara utente,
mi colpisce una frase in particolare di tutto il suo racconto ... e questa frase dice:
"Sento che la mia vita si è circoscritta a queste vicende"
Spesso nella stanza di consulenza emerge quanto la persona che porta un problema sembra esserne fagocitata, depotenziata, come se la sua identità a un certo punto girasse intorno al problema stesso, fino a dimenticarsi chi era, e chi è, AL DI FUORI del problema.
Prosegue poi :
"tutto ciò mi ha fatta percepire come sbagliata, indegna, e pessima persona, cosa che io non ero"
In un eventuale percorso psicologico, cara utente, potrebbe ripartire da qui, da se stessa, da chi era. Ed è ancora.
E ripartire anche da questa consapevolezza di volersi capire di più, di voler scoprire cose nuove di se stessa per vivere sempre meglio le sue relazioni.
Un caro saluto e un abbraccio,
Dott.ssa Annamaria Labanca
mi colpisce una frase in particolare di tutto il suo racconto ... e questa frase dice:
"Sento che la mia vita si è circoscritta a queste vicende"
Spesso nella stanza di consulenza emerge quanto la persona che porta un problema sembra esserne fagocitata, depotenziata, come se la sua identità a un certo punto girasse intorno al problema stesso, fino a dimenticarsi chi era, e chi è, AL DI FUORI del problema.
Prosegue poi :
"tutto ciò mi ha fatta percepire come sbagliata, indegna, e pessima persona, cosa che io non ero"
In un eventuale percorso psicologico, cara utente, potrebbe ripartire da qui, da se stessa, da chi era. Ed è ancora.
E ripartire anche da questa consapevolezza di volersi capire di più, di voler scoprire cose nuove di se stessa per vivere sempre meglio le sue relazioni.
Un caro saluto e un abbraccio,
Dott.ssa Annamaria Labanca
Salve. Le suggerisco di consultare uno psicologo cognitivo comportamentale che l'aiuti a comprendere come funziona la sua personalità , in un primo momento.
Secondariamente intraprendere un percorso di terapia cosi da avere gli strumenti per gestirsi. Tra le terapie che mi vengono in mente c'è la Dialectical Behavior Therapy. Un saluto. Dott.ssa Agostini Maria Grazia
Secondariamente intraprendere un percorso di terapia cosi da avere gli strumenti per gestirsi. Tra le terapie che mi vengono in mente c'è la Dialectical Behavior Therapy. Un saluto. Dott.ssa Agostini Maria Grazia
Gentile utente, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con noi una parte così importante di sè. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso non solo alla fine di un rapporto per lei così importante, ma anche legato ai dubbi rispetto all'aver fatto bene e abbastanza per la relazione.
Queste domande sono tutte legittime e ritengo che abbiano necessità di uno spazio sicuro di condivisione e comprensione per essere affrontate, perchè lei e lei soltanto può decidere in che direzione far proseguire la sua vita a questo punto.
Quello che mi sento di suggerirle è dunque di valutare un consulto psicologico al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, per mettere ordine tra i pensieri e ricercare, insieme a una figura professionale che la supporti, le risposte che cerca.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Queste domande sono tutte legittime e ritengo che abbiano necessità di uno spazio sicuro di condivisione e comprensione per essere affrontate, perchè lei e lei soltanto può decidere in che direzione far proseguire la sua vita a questo punto.
Quello che mi sento di suggerirle è dunque di valutare un consulto psicologico al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, per mettere ordine tra i pensieri e ricercare, insieme a una figura professionale che la supporti, le risposte che cerca.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
La sua condivisione è molto toccante e importante. Le sue parole lasciano intendere una domanda sulla posizione che abita nel legame d'amore. Sul suo "essere sbagliata" e su come tutto ciò comporti il sentimento di non meritare, appunto, l'amore dell'altro.
Approfondire questa emozione è fondamentale affinchè lei possa superare quello che indica come "la mia vita si circoscrive a queste vicende" e autorizzarsi ad abitare i legami con la propria autenticità e il suo modo più singolare di stare al mondo.
Le auguro di poter incontrare questa possibilità.
Un caro saluto.
Dr. Elia Cadente
Approfondire questa emozione è fondamentale affinchè lei possa superare quello che indica come "la mia vita si circoscrive a queste vicende" e autorizzarsi ad abitare i legami con la propria autenticità e il suo modo più singolare di stare al mondo.
Le auguro di poter incontrare questa possibilità.
Un caro saluto.
Dr. Elia Cadente
Gentile Utente,
grazie per la condivisione.
Il suo racconto parla di un periodo molto doloroso, che si sta protraendo da lungo tempo. Parla di un'apertura verso le sue oscurità. Essere da soli nel proprio mondo interno può provocare paure, dubbi, tentennamenti. Allora si è aperta in lei la consapevolezza del bisogno di una figura che la accompagni all'esplorazione di queste terre interne, dove potrà trovare una grande ricchezza, se saprà come muoversi in esse. A volte vicende dolorose come quelle che racconta lei sono opportunità per iniziare un percorso di conoscenza di sé che permetta di andare davvero in profondità. E il lavoro sul profondo produce sempre cambiamenti in superficie, quindi nel comportamento e nella gestione della vita quotidiana.
Qualora volesse iniziare questo percorso, può contattarmi. Rimango a disposizione.
Un caro saluto.
Dott.ssa Laura Paulucci
grazie per la condivisione.
Il suo racconto parla di un periodo molto doloroso, che si sta protraendo da lungo tempo. Parla di un'apertura verso le sue oscurità. Essere da soli nel proprio mondo interno può provocare paure, dubbi, tentennamenti. Allora si è aperta in lei la consapevolezza del bisogno di una figura che la accompagni all'esplorazione di queste terre interne, dove potrà trovare una grande ricchezza, se saprà come muoversi in esse. A volte vicende dolorose come quelle che racconta lei sono opportunità per iniziare un percorso di conoscenza di sé che permetta di andare davvero in profondità. E il lavoro sul profondo produce sempre cambiamenti in superficie, quindi nel comportamento e nella gestione della vita quotidiana.
Qualora volesse iniziare questo percorso, può contattarmi. Rimango a disposizione.
Un caro saluto.
Dott.ssa Laura Paulucci
Carissima, dalla tua storia si percepisce tutta la pesantezza e la fatica di questo lungo periodo, in cui la danza relazionale tra te e la tua ex ha e sta influenzando profondamente la tua vita.
La consapevolezza che hai maturato circa l'urgenza di un percorso psicologico è davvero importante e fondamentale: credo che proseguire lungo questa strada con una buona guida potrebbe fare la differenza.
Si capisce che le vicende travagliate che hai vissuto hanno lasciato un segno profondo dentro di te, ma c'è ancora un bel pezzo di storia da scrivere e ciascuno di noi è allo stesso tempo attore e romanziere della propria vita: come insegna C.S. Lewis "non puoi tornare indietro e cambiare l'inizio, ma puoi iniziare da dove sei e cambiare il finale".
Buona fortuna per tutto, sempre a disposizione. Alice
La consapevolezza che hai maturato circa l'urgenza di un percorso psicologico è davvero importante e fondamentale: credo che proseguire lungo questa strada con una buona guida potrebbe fare la differenza.
Si capisce che le vicende travagliate che hai vissuto hanno lasciato un segno profondo dentro di te, ma c'è ancora un bel pezzo di storia da scrivere e ciascuno di noi è allo stesso tempo attore e romanziere della propria vita: come insegna C.S. Lewis "non puoi tornare indietro e cambiare l'inizio, ma puoi iniziare da dove sei e cambiare il finale".
Buona fortuna per tutto, sempre a disposizione. Alice
Buonasera,
Dal suo racconto emerge chiaramente il suo stato di grande sofferenza emotiva e psicologica. Non è semplice fare i conti con sé stessi e ancor di più rendersi conto di vivere una condizione che si fatica a gestire per via delle ambivalenze emotive e affettive, del senso di insicurezza, di frustrazione e dei sensi di colpa per la sofferenza arrecata ad un'altra persona ma anche a sé stessa, che si alternano al rammarico per aver fatto grandi rinunce nel tentativo non riuscito di ricostruire una relazione che si ritiene importante. Ciò che mi colpisce è la sua definizione delle dinamiche che si sono stabilite tra Lei e la sua ex fidanzata: "condannarla in questo loop continuo". Quest'ultima definizione credo racchiuda il nocciolo del problema o, meglio, del meccanismo che è alla base della disfunzionalità relazionale e che porta con sé tutti i vissuti emotivi e psicologici che ne derivano. La decisione di rivolgersi ad un professionista che l'aiuti e la sostenga nel rimettere ordine nella gestione delle sue relazioni e nel dare il giusto posto alle sue priorità sia nelle relazioni sia nelle scelte di vita, credo sia una decisione importante a cui dovrebbe dare corso.
Cordialmente.
Dal suo racconto emerge chiaramente il suo stato di grande sofferenza emotiva e psicologica. Non è semplice fare i conti con sé stessi e ancor di più rendersi conto di vivere una condizione che si fatica a gestire per via delle ambivalenze emotive e affettive, del senso di insicurezza, di frustrazione e dei sensi di colpa per la sofferenza arrecata ad un'altra persona ma anche a sé stessa, che si alternano al rammarico per aver fatto grandi rinunce nel tentativo non riuscito di ricostruire una relazione che si ritiene importante. Ciò che mi colpisce è la sua definizione delle dinamiche che si sono stabilite tra Lei e la sua ex fidanzata: "condannarla in questo loop continuo". Quest'ultima definizione credo racchiuda il nocciolo del problema o, meglio, del meccanismo che è alla base della disfunzionalità relazionale e che porta con sé tutti i vissuti emotivi e psicologici che ne derivano. La decisione di rivolgersi ad un professionista che l'aiuti e la sostenga nel rimettere ordine nella gestione delle sue relazioni e nel dare il giusto posto alle sue priorità sia nelle relazioni sia nelle scelte di vita, credo sia una decisione importante a cui dovrebbe dare corso.
Cordialmente.
Buongiorno,
potrei dirle tante cose, che le potrebbero suonare vuote all'esterno di un rapporto di terapia. Posso solo farle pensare a cosa accadeva nella sua vita all'epoca del suo crollo emotivo?
Partirei da li, insieme a lei, per capire cosa sia successo e come poter tornare a stare bene, prima con se stessa e poi con una altra persona.
Lavinia
potrei dirle tante cose, che le potrebbero suonare vuote all'esterno di un rapporto di terapia. Posso solo farle pensare a cosa accadeva nella sua vita all'epoca del suo crollo emotivo?
Partirei da li, insieme a lei, per capire cosa sia successo e come poter tornare a stare bene, prima con se stessa e poi con una altra persona.
Lavinia
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Gentile utente, mi dispiace tanto per ciò che ha scritto. Leggo tanta sofferenza nelle sue parole ma anche la voglia di affrontare tutto ciò che nella reazione non è andato. Probabilmente un percorso di supporto psicologico potrebbe essere la scelta giusta per lei: la aiuterebbe a comprendere le cause e la preparerebbe ad aprirsi nuovamente nelle relazioni sentimentali. Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Dott. Luca Rochdi
Carissima, senti nel suo racconto il vissuto complesso e traumatico con se stessa. Sarebbe opportuno approfondire con almeno un colloquio ma già dal suo racconto pare che abbia la tendenza all'autosabotaggio sia nelle relazioni che nelle scelte di stabilità lavorativa. Spesso chi ritiene di non meritare l'amore tende a mettere in atto inconsciamente comportamenti che finiscono per allontanare l'altro. Anche se non ci sono reali minacce, la paura della relazione innesca un cortocircuito. Si tratta di un modo per anticipare e controllare una possibile fine della relazione, per evitare di soffrire o di essere delusi. Concordo con lei sulla necessità di farsi supportare per uscire dal vortice di sofferenza che da anni ormai la accompagna e trovare la serenità necessaria per implicarsi in una relazione stabile. Un caro saluto spero di esserle stata d' aiuto. Sono a disposizione per necessità. Dott.ssa Anna Verrino.
Ciao, prima di tutto voglio riconoscere il coraggio che hai nel condividere la tua esperienza così aperta e sincera. La situazione che stai vivendo è davvero difficile, e il fatto che tu stia cercando di comprendere e affrontare i tuoi comportamenti e le tue emozioni è un passo importante, anche se so che ti sembra di essere in un periodo di grande confusione e sofferenza.
La tua esperienza riflette una lotta tra ciò che senti e ciò che desideri per te stessa, tra l'amore che provi e i dubbi che ti assalgono. Questi conflitti interiori sembrano essere alimentati da insicurezze, paure e forse da un desiderio di riscatto che ti ha spinto a cercare soluzioni al di fuori di te, come il rapporto con un'altra persona o le decisioni legate al lavoro, ma che purtroppo non sono riuscite a darti la pace che cerchi.
Le tue difficoltà relazionali, così come i tuoi pensieri ossessivi e la mancanza di fiducia, sembrano essere legati a una forma di ansia e a un'incertezza profonda su te stessa e su come ti percepisci. Questi dubbi e insicurezze ti hanno fatto agire in modo che, in un momento di sofferenza, ti sembrava l'unica via per affrontarli, ma in realtà, ti hanno allontanata ancora di più da ciò che desideravi veramente.
Il fatto che tu riconosca di aver bisogno di un aiuto psicologico è un passo molto importante, perché ti permette di affrontare e comprendere a fondo le radici di questi comportamenti e le emozioni che provi. Spesso, quando ci sentiamo in balia dei nostri pensieri e delle nostre paure, è difficile vedere chiaramente la situazione e comprendere perché facciamo certe scelte. Un terapeuta esperto potrebbe aiutarti a capire le cause di questi dubbi, come l'ansia o la paura di non essere abbastanza, e a trovare delle strategie per affrontarli in modo sano.
Il percorso psicologico ti permetterebbe di esplorare meglio te stessa, i tuoi schemi di pensiero e le tue reazioni emotive. Lavorare su di sé, anche se doloroso, è il primo passo per guarire e per imparare a prendere decisioni che siano in linea con il tuo benessere e i tuoi valori. In questo momento potresti sentirti persa, ma non sei "sbagliata" o "indegna", come magari ti sembra, sei semplicemente una persona che sta cercando di fare i conti con un dolore profondo e con le sue insicurezze.
Riconoscere che hai bisogno di aiuto è il primo passo per cambiare. Ti invito a considerare con attenzione un percorso psicoterapeutico che possa accompagnarti in questo processo di comprensione e crescita. E ricorda che, anche se il dolore che stai vivendo ora è intenso, c'è sempre la possibilità di ricostruire una vita più sana e in armonia con te stessa.
Spero che tu possa trovare la forza per affrontare questa fase e per prenderti il tempo che ti serve per guarire. La strada è difficile, ma con il giusto supporto puoi sicuramente trovare una via di uscita.
La tua esperienza riflette una lotta tra ciò che senti e ciò che desideri per te stessa, tra l'amore che provi e i dubbi che ti assalgono. Questi conflitti interiori sembrano essere alimentati da insicurezze, paure e forse da un desiderio di riscatto che ti ha spinto a cercare soluzioni al di fuori di te, come il rapporto con un'altra persona o le decisioni legate al lavoro, ma che purtroppo non sono riuscite a darti la pace che cerchi.
Le tue difficoltà relazionali, così come i tuoi pensieri ossessivi e la mancanza di fiducia, sembrano essere legati a una forma di ansia e a un'incertezza profonda su te stessa e su come ti percepisci. Questi dubbi e insicurezze ti hanno fatto agire in modo che, in un momento di sofferenza, ti sembrava l'unica via per affrontarli, ma in realtà, ti hanno allontanata ancora di più da ciò che desideravi veramente.
Il fatto che tu riconosca di aver bisogno di un aiuto psicologico è un passo molto importante, perché ti permette di affrontare e comprendere a fondo le radici di questi comportamenti e le emozioni che provi. Spesso, quando ci sentiamo in balia dei nostri pensieri e delle nostre paure, è difficile vedere chiaramente la situazione e comprendere perché facciamo certe scelte. Un terapeuta esperto potrebbe aiutarti a capire le cause di questi dubbi, come l'ansia o la paura di non essere abbastanza, e a trovare delle strategie per affrontarli in modo sano.
Il percorso psicologico ti permetterebbe di esplorare meglio te stessa, i tuoi schemi di pensiero e le tue reazioni emotive. Lavorare su di sé, anche se doloroso, è il primo passo per guarire e per imparare a prendere decisioni che siano in linea con il tuo benessere e i tuoi valori. In questo momento potresti sentirti persa, ma non sei "sbagliata" o "indegna", come magari ti sembra, sei semplicemente una persona che sta cercando di fare i conti con un dolore profondo e con le sue insicurezze.
Riconoscere che hai bisogno di aiuto è il primo passo per cambiare. Ti invito a considerare con attenzione un percorso psicoterapeutico che possa accompagnarti in questo processo di comprensione e crescita. E ricorda che, anche se il dolore che stai vivendo ora è intenso, c'è sempre la possibilità di ricostruire una vita più sana e in armonia con te stessa.
Spero che tu possa trovare la forza per affrontare questa fase e per prenderti il tempo che ti serve per guarire. La strada è difficile, ma con il giusto supporto puoi sicuramente trovare una via di uscita.
l fatto che tu abbia riconosciuto la necessità di un percorso psicologico è un passo fondamentale, perché ti permette di affrontare queste difficoltà in modo più consapevole e supportato.
Dal racconto che hai condiviso, emergono molte emozioni contrastanti: un amore intenso ma conflittuale, dubbi che ti tormentano e paure legate alla tua autostima e alla tua capacità di essere amabile. Questi schemi potrebbero derivare da esperienze passate che ti influenzano nel presente, come ansia da abbandono, insicurezza, o difficoltà a gestire le relazioni in modo equilibrato.
Un percorso psicologico ti permetterebbe di esplorare le radici di questi comportamenti e sentimenti, analizzando cosa li scatena e come affrontarli in modo più sano potrebbe aiutarti a comprendere e modificare i pensieri e le reazioni che alimentano l’ansia, la gelosia e il senso di colpa. Inoltre, un lavoro sulla tua autostima potrebbe essere molto utile per riscoprire il valore di te stessa al di fuori delle relazioni e imparare a fare scelte più consapevoli per il tuo benessere emotivo.
Ti invito a considerare il supporto psicologico come un'opportunità per dare voce a questi pensieri confusi, capire meglio te stessa e trovare nuovi strumenti per vivere relazioni più equilibrate e soddisfacenti. Se ti va di continuare a parlarne e raccontarmi gli altri dettagli, sono qui per ascoltarti e offrirti il mio supporto in questo percorso.
Dal racconto che hai condiviso, emergono molte emozioni contrastanti: un amore intenso ma conflittuale, dubbi che ti tormentano e paure legate alla tua autostima e alla tua capacità di essere amabile. Questi schemi potrebbero derivare da esperienze passate che ti influenzano nel presente, come ansia da abbandono, insicurezza, o difficoltà a gestire le relazioni in modo equilibrato.
Un percorso psicologico ti permetterebbe di esplorare le radici di questi comportamenti e sentimenti, analizzando cosa li scatena e come affrontarli in modo più sano potrebbe aiutarti a comprendere e modificare i pensieri e le reazioni che alimentano l’ansia, la gelosia e il senso di colpa. Inoltre, un lavoro sulla tua autostima potrebbe essere molto utile per riscoprire il valore di te stessa al di fuori delle relazioni e imparare a fare scelte più consapevoli per il tuo benessere emotivo.
Ti invito a considerare il supporto psicologico come un'opportunità per dare voce a questi pensieri confusi, capire meglio te stessa e trovare nuovi strumenti per vivere relazioni più equilibrate e soddisfacenti. Se ti va di continuare a parlarne e raccontarmi gli altri dettagli, sono qui per ascoltarti e offrirti il mio supporto in questo percorso.
Buonasera, ho letto con attenzione la sua storia e sento forte la sofferenza che porta con sé. Le vicende che descrive sono state molto intense, cariche di emozioni profonde e contrastanti, e il modo in cui le ha vissute dimostra quanto per lei i legami affettivi siano centrali e significativi. Comprendo bene il dolore legato alla perdita della sua relazione e la fatica nel convivere con i pensieri ossessivi, i dubbi continui e il senso di colpa che l’hanno accompagnata a lungo. Quando si trova immersi in dinamiche di questo tipo, spesso la mente diventa come una trappola che continua a riproporre domande, dubbi, interpretazioni, e ci si sente impotenti, come se non ci fosse modo di spegnere quel rumore interno. Da un punto di vista cognitivo comportamentale, ciò che lei descrive può avere a che fare con un funzionamento ansioso caratterizzato da ruminazione e pensieri intrusivi. Quando questi pensieri prendono il sopravvento, la persona tende a cercare rassicurazioni, a confessare dubbi, a ripetere mentalmente episodi per capire se ha sbagliato o meno, entrando in un circolo vizioso che alimenta ancora di più l’ansia. In questi momenti è naturale che si cerchi di coinvolgere la persona amata per trovare sollievo, ma a lungo andare questo processo rischia di logorare la relazione, proprio come lei ha descritto. Vorrei però sottolineare che questo non significa che lei sia “sbagliata” o “indegna”, come dice di sentirsi. Al contrario, quello che emerge è la sua profonda sensibilità, il bisogno di chiarezza e di amore, e la difficoltà a gestire emozioni intense che la travolgono. Spesso chi vive queste esperienze ha imparato a mettere in dubbio se stesso, a criticarsi duramente e a sentirsi in colpa, ma un percorso terapeutico può aiutarla a riconoscere questi schemi e a lavorare per spezzarli. Il fatto che lei abbia già letto libri e cerchi spiegazioni è un segno importante di consapevolezza e desiderio di cambiamento. Tuttavia, come lei stessa ha intuito, affrontare questi meccanismi richiede un percorso strutturato, con strumenti pratici e strategie mirate. In terapia cognitivo comportamentale, ad esempio, si lavora sull’imparare a riconoscere i pensieri disfunzionali, a gestire l’ansia senza esserne travolti, a costruire una relazione più equilibrata con se stessi e con gli altri. Inoltre, si dà spazio anche alle emozioni: non solo a comprenderle, ma a imparare a tollerarle senza che diventino un peso ingestibile. La sua sofferenza attuale, per quanto dolorosa, può diventare un punto di partenza per imparare a conoscersi meglio e costruire un nuovo modo di stare nelle relazioni, con più sicurezza e fiducia in sé stessa. Non significa dimenticare ciò che è accaduto o cancellare il dolore, ma dare un senso a questa esperienza e trasformarla in una spinta verso una versione di sé più solida e consapevole. Il passo che sta valutando, quello di iniziare un percorso psicologico, appare davvero fondamentale. È un investimento che non serve solo a superare questa specifica vicenda, ma a costruire basi più stabili per il suo futuro emotivo e relazionale. Non si tratta di “curare” una parte sbagliata di sé, ma di prendersi cura della sua sensibilità e imparare a darle forma e direzione. Capisco quanto lei ora si senta intrappolata tra colpa, vuoto e bisogno di chiarezza, ma proprio in questi momenti è importante affidarsi a un percorso che la aiuti a uscire da questa spirale e a riscoprire risorse che forse ora le sembrano lontane. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
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