Esperienze
La psicoanalisi è per me da intendersi come occasione per ripartire e per riannodare la sofferenza al desiderio di ogni soggetto. La parola e l'ascolto sono da sempre la bussola della mia pratica psicoanalitica.
Specializzato presso la scuola di specializzazione ad orientamento psicoanalitico IRPA di Milano e membro della Società Psicoanalitica di Milano e di Jonas Onlus.
Approccio terapeutico
Aree di competenza principali:
- Psicologia scolastica
- Psicosomatica
Principali patologie trattate
- Ansia ,
- Depressione ,
- Disturbi dell'umore ,
- Disturbo ossessivocompulsivo ,
- Disturbo post traumatico da stress ,
- +14 a11y_sr_more_diseases
Indirizzi (2)
Via Giuseppe Pecchio 18, Milano 20131
Disponibilità
Telefono
Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
Disponibilità
Telefono
Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
Prestazioni e prezzi
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Colloquio psicologico
70 € -
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Consulenza online
70 € -
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Psicoterapia individuale
Da 70 € -
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Bonus Psicologo - Consulenza Psicologica
Da 70 € -
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Psicoanalisi
Da 70 € -
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Recensioni
9 recensioni
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G
G.G.
Apprezzo molto la sua trasparenza e la chiarezza con cui spiega i processi terapeutici, il che mi ha permesso di essere più coinvolto e partecipe nel mio percorso di crescita personale. Ogni sessione è stata un passo avanti verso una maggiore consapevolezza e serenità.
• Studio Privato • colloquio psicologico •
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C
CB
Il Dottor Cadente è molto qualificato e attento ai suoi pazienti. Ha saputo ascoltare e guidarmi durante tutto il percorso terapeutico. Grazie a lui sto ottenendo ottimi risultati.
• Studio Privato • psicoterapia individuale •
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V
V.B.
Dottore semplicemente perfetto nei sui interventi.
Sa dove poter intervenire con toni pacati e precisi.
Lo consiglio assolutamente.• Studio Privato • psicoanalisi •
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A
A. G.
Sempre disponibile, cordiale e cortese.
Grazie ancora per il percorso svolto insieme.• Altro • Altro •
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S
S.C.
Ottimo terapeuta, sempre disponibile e gentile. Mi ha trasmesso sin da subito ottime sensazioni che poi ho ritrovato nella terapia.
• Studio Privato • psicoterapia individuale •
Dr. Elia Cadente
La ringrazio per queste parole. Disponibilità e accoglienza sono una bussola imprescindibile in un rapporto psicoterapeutico.
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A
Adele
Il dottor Cadente è stato da subito molto disponibile e accogliente, mi sono sentita ascoltata con attenzione e mai giudicata, per questo ho continuato la cura anche se lavoro molto e ho sempre pochi orari disponibili, ma il dottore mi è venuto incontro. È stato sempre puntuale agli appuntamenti e molto chiaro nelle spiegazioni quando gli ho chiesto qualcosa sul percorso. Non è sempre facile trovare psicologi chiari, almeno nella mia esperienza, quindi posso solo consigliare il dottor Cadente.
• Studio Privato • psicoterapia individuale •
Dr. Elia Cadente
Grazie per le belle e preziose parole.
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D
D. G.
Il dottor Elia Cadente è un professionista competente e molto preparato. Lo consiglio.
• Studio Privato • psicoterapia individuale •
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G
G.C.
Il dottor Cadente mi ha trasmesso da subito cordialità e professionalità, sensazioni che poi si sono confermate nel corso delle sedute. Consiglio vivamente di affidarvi a lui
• Studio Privato • psicoterapia individuale •
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P
P. Q.
Il dottor Cadente mi ha messo fin da subito a mio agio, ha affrontato il problema con professionalità ed efficacia, dando degli insight che non esiterei a definire illuminanti, circa la mia questione. È un professionista estremamente cortese, disponibile, umano, che mi sento di raccomandare caldamente a coloro che ne avessero bisogno; state mettendovi in buone mani.
• Studio Privato • psicoanalisi lacaniana •
Risposte ai pazienti
ha risposto a 15 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno, mi chiamo Cristina e scrivo, nonostante la vergogna che provo (i veri problemi, mi dico, sono ben altri) perché mi sento bloccata in una sorta di spirale tossica dalla quale, da sola, non riesco ad uscire. Ho 47 anni, fino a 9 anni fa ho vissuto in una città dove avevo amicizie, genitori, lavoro, seppur precario e non sempre appagante. Un posto dove era facile spostarsi attraverso i mezzi di trasporto pubblici. Poi ho conosciuto il mio attuale compagno e, quindi, mi sono trasferita nel suo paese, dove i mezzi pubblici di trasporto sono scarsi, dove non ho amicizie, dove la gente è chiusa, fredda e indifferente, diversissima dal luogo da cui provengo, per cui è difficile fare amicizia, specie dai 40 anni in su. La mia famiglia ovviamente è rimasta dove vivevo prima, nella mia città natale. Inoltre, qui, non un lavoro, un po' per la difficoltà di trovarlo e, negli ultimi anni, perché non ho più cercato, volendo avere la libertà di andare e tornare dalla mia città natale per aiutare i miei genitori ormai anziani. Dunque, a intervalli mensili faccio la pendolare tra la mia città natale e dove vivo con il mio compagno. Quando torno nella mia città natale va tutto bene. Sto benissimo. Quando, invece, mi ritrovo nel paese del mio compagno sto male. Soffro di solitudine, e vivo praticamente di noia. Una noia che mi soffoca e mi spegne. Somatizzo feroci mal di testa dalle troppe letture e feroci mal di stomaco. Non mi fido della gente del posto che ho constatato sulla mia pelle essere, appunto, fredda e indifferente. Non ho amici. Non amo la palestra. E ogni cosa mi sembra irraggiungibile, in quanto si trova in città, costringendomi a guidare, per giunta in strade che non conosco, quando prima, nel mio paese, bastavano un treno o un autobus. Qui, in questo posto, tutto è spento, grigio, povero. Povere, culturalmente, le persone e poveri i luoghi, privi di stimoli e occasioni. Un trasferimento del mio compagno nel mio paese è impossibile, al momento, non è fattibile. Un mio ritorno nel mio paese, idem, dato che dovrei andare a vivere con i miei genitori. Non so come uscirne. Mi sento sbagliata io. Sento che la noia che provo mentre aspetto che il mio compagno torni dal lavoro è sempre più un muro. Ho come perso quello slancio interiore, la curiosità di vedere come sarà ogni giorno nuovo, che ho sempre avuto, l'entusiasmo, l'allegria. Leggo compulsivamente, è la mia unica salvezza. Cerco stimoli, slancio, vitalità, contro tutto il grigiore che sento circondarmi. Solo spesso non basta. La testa mi scoppia... e mi ritrovo a guardare una stanza circondata di solitudine, di noia, di nostalgia. Ricordando gli anni della scuola, pieni di voci, di scoperte, di attività. Come posso uscire da questa spirale? Grazie.
Buonasera Cristina.
E' importante poter riflettere sulle proprie scelte e non lasciarsi abitare dal sentimento del sentirsi sbagliati. Questo cambiamento nella sua vita, questo passaggio viene da lei descritto come difficile e poco vitalizzante. E' quello che si aspettava? La noia, la nostalgia e la solitudine sono emozioni che necessitano una elaborazione soggettiva rispetto alla condizione attuale che sente di vivere. C'è sempre una via di uscita. C'è sempre la possibilità di poter riscrivere il proprio presente.
Poter parlare ed affrontare tali emozioni in un percorso di psicoterapia le potrebbe essere di grande aiuto al fine di ritrovare lo slancio vitale che in questo momento avverte come perduto.
Un caro saluto.
Dr. Elia Cadente
Sto effettuando psicoterapia da 2 anni per una depressione reattiva; purtroppo al trauma che mi ha portato a sentirmi (letteralmente in pezzi) se ne sono aggiunti altri, e non posso negare il supporto che ho avuto dal mio terapeuta. Da un po' di tempo però, mi sembra che la psicoterapia si sia arenata. Parlo, parlo, parlo e quello che ottengo sono le solite frasi che ormai potrei scrivermi su bigliettino e leggerle. Sento che non mi sta dando più niente. Io ho agito su di me e cambiato quanto più possibile, rafforzandomi nei miei punti deboli e accettandoli anche.
La situazione esterna, non posso cambiarla. Non posso modificare i comportamenti aggressivi dei miei familiari, né trovare un partner così, semplicemente uscendo di casa, ,o rifarmi un giro di amicizie dopo varie trasferimenti all'età di 40 anni. Volontariato ? Si, grazie, sono socia attiva di 3 attività. I soci o sono già amici fra loro o sono troppo giovani o troppo vecchi, quindi non sono persone con cui riesco a legare (ho 40 anni). Cerco di uscire quando posso ma le difficoltà economiche mi bloccano: il lavoro, non c'è, e vorrei non leggere anche qui le solite banalità: sono attiva ed iscritta a corsi di formazione, sto cercando in tutta Italia e non posso andarmene di casa con 400 euro al mese; per me è difficile vivere così, sono abituata ad essere indipendente dall'età di 16 anni e vivere di nuovo con i miei, con una madre aggressiva (verbalmente e fisicamente) e un fratello che finge di non vedere, tira giù ogni mio progresso. Non ho mai amato il luogo dove vivo, mi sono sempre spostata molto e no, il vicino odioso lo era 20 anni fa e lo resta adesso.
Non so se continuare con la psicoterapia, se è inutile col mio terapeuta o inutile in generale.
Vi chiedo la cortesia di NON consigliarmi di rivolgermi ad uno psichiatra per dei farmaci: non risolverebbero la situazione, oltre al fatto che ho fatto visita da 3 diversi specialisti che si sono rifiutati di prescrivermi alcunché, perché sono i miei familiari a doversi curare in tal senso, non io per procura; non ne trarrei beneficio e mi fido dei professionisti che mi hanno visitata.
E possibile che la psicoterapia arrivi ad un punto morto ? Due anni non sono tanti ? Io ho provato a parlarne con il mio terapeuta ma la risposta è sempre "capitano periodi in cui si rallentano i progressi". A me sembrano fermi, non rallentati.
Buonasera.
E' importante che lei possa condividere questa riflessione con il suo terapeuta. Interrogare questo "punto morto" per capire cosa significhi e se rappresenta una resistenza nel percorso della psicoterapia o un effettivo bisogno di rivolgersi ad altro professionista.
Un cordiale saluto
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