Salve a tutti, chiedo un controllo. C'è un modo per capire se si è narcisisti? Intendo proprio dal p

18 risposte
Salve a tutti, chiedo un controllo. C'è un modo per capire se si è narcisisti? Intendo proprio dal punto di vista clinico. Lo chiedo perché la situazione in cui mi trovo mi ha portato a pensare che mio marito possa esserlo e/o che potrei esserlo io. È una relazione tossica, dal mio lato ho preso coscienza di essere dipendente affettiva, ma lui non lo capisco. Qualunque cosa faccia o dica sono sempre sbagliata, colpevole di tutto, indegna ed incapace. Mi ha ripetutamente detto che senza di lui io sono niente. Ignora le mie richieste di confronto, mi manca di rispetto in ogni modo possibile, mi accusa di robe mai successe e nega che quello che ha fatto lui sia accaduto (ha detto che me lo sono sognato o che ho confuso lui con qualcun altro, come se avessi chissà quanti mariti). Però ho notato che anche io ho reagito come lui, quindi ora ho il dubbio e vorrei sapere davvero, in modo clinico, se c'è un modo per diagnosticare il narcisismo e/o altre patologie della personalità. Scusate se il testo è un pochino sconclusionato ma avrei davvero tantissimo da dire e ho cercato di fare un mega riassunto. Vi ringrazio in anticipo per il tempo che mi vorrete dedicare.
Grazie mille.
Gentilissima, immagino che non debba essere facile stare a fianco ad un marito così svalutante. Per comprendere i meccanismi alla base dei vostri comportamenti e valutare eventuali trattamenti sarebbe necessario rivolgersi ad uno psicologo/psicoterapeuta per una valutazione psicologica. L'utilità di un'eventuale diagnosi risiede proprio nell'individuazione del trattamento più adeguato alla tipologia di quadro clinico che emerge. Non è possibile esprimere un giudizio clinico sulla base dei dati che ci fornisce, suppongo lo comprenda, quindi la invito a rivolgersi ad un professionista che la saprà guidare anche nella gestione del rapporto con suo marito. Un caro saluto

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Buonasera e grazie per la condivisione. Mi rendo conto che non è facile riassumere in poche righe tutto il malessere della situazione che sta vivendo. Purtroppo mancano troppi elementi che mi impediscono di darLe una risposta esaustiva o addirittura una diagnosi. Se è arrivata a scriverci è perchè vuole conoscere e conoscersi, e questo è un passo fondamentale per intraprendere un percorso di psicoterapia per avere l'opportunità di essere seguita da uno specialista ed eventualmente iniziare, se suo marito è d'accordo, anche una consulenza di coppia. Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o chiarimento. Effettuo anche terapie online. Un caro saluto, D.ssa Cristina Sinno
Buongiorno. Rispondo subito alla prima domanda e la risposta è: sì, certamente. Per diagnosticare i disturbi di personalità ci sono gli psicologi e le psicologhe cliniche che si occupano proprio di fare questo lavoro tramite colloqui clinici e test standardizzati, costruiti proprio con questo scopo. Detto ciò vorrei commentare con l'obiettivo di fornire degli spunti per una riflessione più ampia. Capisco molto bene il bisogno di ricercare una conferma dietro il nome di un disturbo clinico, con l'idea di rendere più chiaro un modo di stare in coppia, del rapporto che si è creato... ma mi chiedo se questo sarebbe sufficiente per risolvere i problemi di una coppia. Mi chiedo, cosa vorrebbe ottenere davvero per sé questa persona che desidera un chiarimento "clinico". Vorrebbe allontanarsi dal suo compagno o vorrebbe avvicinarsi? Cosa la farebbe stare bene? Cosa potrebbe fare per stare bene? Essendo poi una psicologa sistemica leggo il quesito da lei portato come un problema di coppia e vedo in lei la voglia di risolvere, migliorare, stare meglio e che può essere analizzato e meglio compreso come tale. Possiamo lavorarci insieme. Se ha voglia di approfondire mi scriva in privato o prenda un appuntamento, facciamo il primo incontro e insieme decidiamo come muoverci. A presto
Gentile utente, un percorso psicologico potrebbe aiutarla ad avere una visione più chiara della sua relazione di coppia e a riflettere su ciò che vuole per se stessa. La diagnosi di narcisismo resta un'etichetta sterile che non comporta alcun cambiamento nella sua situazione. Un lavoro terapeutico per conoscersi meglio permette invece di trovare il proprio benessere e ottenere la relazione che si desidera.
Resto a disposizione anche online, in caso volesse farlo insieme.
Cordialmente, Dott.ssa Claudia Torrente Cicero
Salve, esistono sicuramente dei criteri che possano “inserire” la persona in una categoria piuttosto che in un’altra e queste linee guida vengono date dal DSM (Manuale Diagnostico).
La domanda però che le faccio è: qualora risultasse “patologico” il vostro muovervi, quali sarebbero le conseguenze? Il “narcisismo” diventerebbe la “giustificazione” nel rimanere insieme, visto che uno dei due ha un disturbo di personalità? Oppure, a prescindere, se già vien definita da lei “tossica” la relazione potrebbe essere questo il primo passo per capire come muoversi alternativamente rispetto a come sta già facendo? Le lascio queste domande per iniziare a ragionare non sul narcisismo in sé ma su quanto lei stia già “scomoda” nella relazione con suo marito.

Le auguro il meglio.
Buonasera, confermando quanto già detto dai colleghi, cioè che è possibile tramite il colloquio e i test di personalità fare diagnosi, mi sento di aggiungere che, a prescindere dal tipo di personalità, quello che descrive rimanda chiaramente al ciclo della violenza psicologica. Credo sia fondamentale per lei avviare un percorso di sostegno tempestivamente, per prevenire conseguenze negative sul suo benessere mentale e sulla sua capacità di fidarsi degli altri. Le ricordo che non è sola e che molte donne sperimentano ogni giorno in silenzio queste sofferenze. Chiedere aiuto è il primo passo per spezzare questa catena di silenzio. Le auguro tanta serenità e sono disponibile per approfondire eventualmente insieme. Dott.ssa Thelma D’Amico
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Cara utente, per avere una diagnosi di qualsiasi tipo è importante rivolgersi ad un professionista. Comprendere i meccanismi che si innescano tra lei e suo marito sarà fondamentale per trovare nuovi modi di comunicare ed entrare in relazione. Ciò che mi sento di consigliarle è un percorso individuale per lei per scoprire cosa le accade e cosa si innesca dentro di lei. Ed eventualmente se lei e suo marito foste concordi potreste valutare un percorso di coppia. Rimango a disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile utente, mi dispiace per la situazione che descrive che immagino sia origine di grandi sofferenze e confusione. Al fine di una diagnosi vera e propria sarebbe necessario rivolgersi ad un professionista che possa raccogliere i dati sufficienti. Eppure credo che in questo momento il suo bisogno possa essere quello di essere creduta e accolta nel suo disagio, di avvertire la sensazione che qualcuno prenda sul serio la situazione che sta vivendo in casa con suo marito. Come detto dai colleghi credo sia importante per lei poter intraprendere un percorso con qualcuno che la sostenga nell'affrontare questa difficile situazione al fine di ritrovare un suo benessere psicologico e una sua sicurezza personale, a prescindere dalla diagnosi.
Restando a disposizione le auguro di trovare il supporto che ricerca. Cordialmente. Dott.ssa Ciaudano
Salve,
sono dispiaciuta per questo difficile momento con suo marito; certamente ci sono test e criteri per diagnosticare un disturbo piuttosto che un altro. Mi permetto di dire però che ,al di là della diagnosi, trovo che sia importante per Lei capire l'evoluzione della vostra relazione, capire quali credenze su di sé fanno sì che lei accetti questi comportamenti e li riagisca a sua volta, e infine riconoscere quali sono i suoi bisogni, sia in riferimento a se stessa sia verso la relazione con suo marito. Le auguro di trovare le risposte che cerca, cordiali saluti
Gentilissima, si è possibile capire se si è narcisisti. Ci si può rivolgere ad un/a professionista che restituisca una diagnosi.
Mi spiace per la situazione che lei e suo marito state vivendo. Sembra che siate rimasti impigliati in una dinamica di coppia abbastanza disfunzionale per voi come coppia ma anche come singoli individui. Le posso suggerire in tanto di cominciare con un percorso terapeutico suo individuale, per capire cosa c'è dietro queste dinamiche, e poi valutare la possibilità di un percorso di coppia. Io sono disponibile per l'avviamento di un percorso online, dott.ssa Anastasia Giangrande
Gentile Signora, mi dispiace molto per la situazione complicata che sta vivendo. Come le hanno detto i colleghi è possible effettuare un inquadramento diagnostico per poter stabilire se si parla di un disturbo di personalità. Io credo però che in primis ci sia da affrontare le fatiche che le causano l’avere accanto un uomo svalutante e con comportamenti (da ciò che ci riferisce) manipolatori.
Mi sento di consigliare a lei di intraprendere un percorso di sostegno psicologico per affrontare queste dinamiche disfunzionali che stanno caratterizzando la relazione con suo marito.
Disponibile per iniziare un percorso individuale in studio o on-line.
Un caro saluto,
Dott.ssa Emanuela Graziano
Buongiorno, servirebbero maggiori informazioni per poter esprimere un punto di vista certo. Indipendentemente dalla definizione di "narcisista" o meno, cosa la fa stare male? qual è l'obiettivo che si pone e che vorrebbe raggiungere? Rimango a disposizione nel caso in cui volesse approfondire, ricordi che più si rimane in una relazione tossica e più è difficile uscirne. Dott.ssa F. Gottofredi
Salve, piuttosto che sui sintomi e le diagnosi (dipendenza affettiva, narcisismo, relazione tossica) la invito a riflettere sulla sua relazione. Ogni comunicazione è lo specchio di sé, del proprio stato d'animo, delle proprie caratteristiche personali, e delle risposte dell'altro.
In questo momento di crisi e comunicazione così difficile, vi consiglio di rivolgervi ad uno specialista, quando lo vorrete, e di iniziare a prendervi cura di voi e della vostra relazione
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Gentile signora, il mio parere è che potrebbe esserle utile una consulenza psicologica. Intanto per poter esprimere più ampiamente tutto il suo disagio e poi per poter esere aiutata a riflettere su come lei sta vivendo questa relazione che definisce tossica. Al di là delle etichette diagnostiche, quali sono i motivi che la tengono dentro questa relazione? Che cosa le impedisce di uscire da qualcosa che lei sente tossico per sè? Resto a sua disposizione, anche online. Dott.ssa Franca Vocaturi
Gentile utente, qualsiasi cosa verrà detta per cercare di farle un quadro più ampio non sarà sufficiente per fare una diagnosi e sicuramente non sarà accurata. Per questo le conviene rivolgersi ad un professionista che, dopo un percorso, sarà in grado di dare le informazioni che lei richiede.
Posso dirle che ultimamente il termine " narcisista" fuoriesce molto frequentemente, spesso senza dargli i giusto peso.
Il narcisista è una persona che è autocentrata nel suo se, non si mette a disposizione per il benessere dell' altro. Privo di empatia e di messa in discussione personale.
Il suo post può sembrare una richiesta di aiuto, ciò che un narcisista non fa. Per quanto riguarda suo marito, possono essere varie le sue motivazioni. La squalifica è una delle caratteristiche di un narcisa ma potrebbe essere anche altro.
Buonasera. Ormai siamo veramente bombardati , soprattutto sui social, da informazioni totalmente errate, stigmatizzanti e fuorvianti rispetto a condizioni cliniche come il Disturbo Narcisistico di personalità. E di specchio, anche sulla dipendenza affettiva. Le diagnosi spettano ai professionisti grazie a colloqui clinici ed eventuali strumenti diagnostici per cui si ha un’adeguata formazione.
In psicoterapia si esplorano quelli che sono i propri schemi relazionali disfunzionali per acquisire consapevolezza. Uscire dalla dimensione “l’altro è… oppure l’altro mi fa…”, per soffermarsi invece su “le mie gambe funzionano come mai rimango in una relazione in cui non sto bene?”. Questo ha a che vedere con le mappe che abbiamo costruito nel corso della vita. Mappe che riguardano l’immagine che abbiamo di noi, degli altri, del mondo e anche le modalità relazionali che abbiamo appreso a partire dalle relazioni fondamentali. Mappe che devono essere aggiornate.
E’ assolutamente comprensibile che vedendo insoddisfatti bisogni umani fondamentali come quelli che ha brevemente scritto, la sofferenza sia inevitabile.
Allora in terapia si può lavorare affinché quella consapevolezza possa diventare anche capacità di autodeterminarsi, di avere potere su ciò che lei vuole e su questa relazione.
Nessun professionista potrà fare diagnosi sul suo partner, non solo per una questione etica e deontologica, ma anche perché non è quello il nodo della questione.
Possiamo però capire come stare in certe dinamiche relazionali con lui le risuonano.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, dott.ssa Martina Orzi
Mi dispiace sentire che stai attraversando una situazione difficile nella tua relazione. Tuttavia, è importante ricordare che non sono un professionista della salute mentale, quindi non posso diagnosticare condizioni specifiche o condurre valutazioni cliniche. Posso darti alcune informazioni generali sul narcisismo, ma per ottenere una diagnosi accurata e il supporto necessario, è fondamentale consultare un professionista della salute mentale, come uno psicologo o uno psichiatra.

Il disturbo narcisistico di personalità è una condizione che può essere diagnosticata da un professionista della salute mentale. Comprende una serie di caratteristiche comportamentali e di personalità, tra cui un bisogno eccessivo di ammirazione, una mancanza di empatia, una grandiosità dell'io, un senso di superiorità e la tendenza a sfruttare gli altri per raggiungere i propri obiettivi. Tuttavia, solo un professionista esperto può confermare se una persona soddisfa i criteri per questa diagnosi.

È importante anche tenere presente che, sebbene possa sembrare che tu abbia reagito in modo simile in alcune situazioni, non necessariamente significa che tu sia anche narcisista. Le dinamiche nelle relazioni tossiche possono portare a comportamenti controproducenti e reattivi da entrambe le parti.

Se ritieni di trovarsi in una relazione tossica e desideri cercare aiuto o avere un confronto più approfondito sulla situazione, considera di contattare uno psicologo o uno psicoterapeuta. Possono lavorare con te per comprendere meglio la situazione, esplorare le dinamiche della tua relazione e fornirti strumenti per affrontare la situazione in modo più sano.

La terapia individuale o di coppia può essere utile per esplorare i problemi nella relazione e sviluppare strategie per migliorare la comunicazione e il benessere emotivo. Sono disponibili anche risorse e linee telefoniche di sostegno per situazioni di abuso emotivo o psicologico.

Ricorda che cercare aiuto è un passo importante verso il benessere e la salute mentale, e non dovresti esitare a farlo se ritieni di aver bisogno di supporto.

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