Non ho la certezza di aver bisogno di questo tipo di aiuto, ma è da un po’ di tempo a questa parte c

24 risposte
Non ho la certezza di aver bisogno di questo tipo di aiuto, ma è da un po’ di tempo a questa parte che non vivo bene, sono insoddisfatta, nonostante abbia un lavoro gratificante ho la costante sensazione di volere e dover cambiare la mia vita. Non ho più ambizioni e non so neanch’io cosa cerco. Quando la sera poggio la testa sul cuscino mi viene da piangere
ma non c’è un vero e proprio motivo. Piango come una stupida, sento un peso gicantesco sullo stomaco e a volte mi dispero ma non capisco qual è il mio malessere e da cosa deriva.
Grazie in anticipo per l’attenzione
Insoddisfazione, senso di pesantezza e di vuoto, tristezza, sono tutte emozioni / sensazioni / pensieri che portano sofferenza. A volte si può pensare che la sofferenza sia unicamente connessa al dolore fisico ("mi fa male la schiena in modo insopportabile") oppure a un dolore emotivo ("ho perso un mio caro"), ma la sofferenza è spesso legata a vissuti e pensieri che traduciamo con parole come "mi manca il senso di tutto, non riesco a capire da dove arrivi tutto questo, io sto bene non capsico, etc. etc.", come se stessimo cercando qualcosa che non c'è e talvolta ci giudichiamo per questo, alimentando così la sofferenza stessa.
Provare a guardare insieme a un professionista quello che le accade e come vive personalmente questa situazione, può essere una via per cominciare a osservarsi e conoscersi, abbassando, piano piano, la sofferenza.

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Concordo con il collega. Il fatto che lei abbia.un lavoro gratificante non deve farla sentire strana o in difetto nel provare questi sentimenti di insoddisfazione. L'esistenza umana è un alchimia e poterla decifrare aiuta a governarla
Voler conoscere l'origine del malessere e trovare una soluzione significa già aver fatto il primo passo .
Intraprendere un percorso psicologico con un professionista non può che esserle d'aiuto per fare chiarezza .
Il riconoscimento del suo stato di malessere è un passo fondamentale. La costante sensazione di insoddisfazione, disperazione che coinvolge la mente e il corpo è l'espressione sintomatica di un disagio interiore che ha bisogno di trovare le parole per esprimersi. A differenza di ciò a cui si è abituati a pensare la sofferenza non riguarda ciò che si ha oppure no nella forma più esteriore, ma si colloca sul livello dell'esperienza soggettiva del mondo che ciascuno vive. Uno spazio di parola psicoterapeutico, orientato psicoanaliticamente, può essere utile per trovare vie di accessibilità ed elaborazione della propria condizione esistenziale in un determinato periodo della vita.

Cordiali Saluti
Il mal di vivere arriva all'improvviso,una mazzata.
mandare .......giù i rospi.............. significa aprire la porta alla depressione.
vediamo assieme che cosa non hai digerito e troviamo la strada per aprire nuovi varchi al vivere.
Se sei in Liguria o Lombardia o piemonte puoi venire e vediamo di uscire dal tunnel...
I miei colleghi hanno già trovato parole sensibilmente adeguate per raccogliere questi suoi legittimi interrogativi circa ciò che sente, che la abita dentro e che non riesce momentaneamente a carpire in termini razionali, intellettivi, pragmatici...ma è proprio questo suo sentire se stessa insoddisfatta, insofferente, appesantita, che le permetterà di comprendersi meglio, scoprire ciò che desidera e ciò che è bene per lei, se si concederà uno spazio per ascoltarlo e tradurlo, in buona compagnia. Buon viaggio!
Bisogna sempre ascoltarsi, soprattutto quando non si sa da dove arrivi il malessere. La riuscita nel lavoro non è sinonimo di soddisfazione, di riuscita della persona anche se è certamente un aspetto centrale senza il quale si soffre.
Ognuno di noi ha molteplici ordini di bisogni, si parte da quelli legati alla sopravvivenza, alla sicurezza, al riparo per arrivare alla dimensione affettiva, relazionale e creativa.
Si può essere persone pienamente realizzate sul piano sociale ma non altrettanto su quello emotivo.
Un meccanismo difensivo chiamato dissociazione, spiega questi differenti meccanismi di funzionamento nella stessa persona. Si tratta di stati di funzionamento psichico che possono essere affrontati, migliorati o risolti con una psicoterapia .
Buonasera,

quello che lei descrive innanzitutto non è una sensazione rara nella popolazione di oggi: molto spesso improvvisamente si avverte un vuoto interiore dal dolore indecifrabile.
Nonostante la razionalità porti a fare i conti con i "successi" della vita, come lei accenna rispetto al suo lavoro, occorre potersi legittimare ed accogliere nella propria sofferenza o insoddisfazione.
Il non sapere da dove queste sensazioni hanno origine, ma l'essere spinta ad osservarle, pare già il primo passo verso un percorso di consapevolezza.
Intraprendere un percorso di psicoterapia, tra i tanti obiettivi, ha proprio quello di aumentare la consapevolezza di sè e della propria vita.

Un caro augurio,
Dott.ssa Elisabetta Giuli
Salve, a volte erroneamente pensiamo che il malessere debba essere conseguenza di ciò che ci accade nella vita, ma non è sempre cosi, a volte anche avendo una vita apparentemente perfetta non si è sereni.L a serenità la si conquista non tanto con quello che si ha ma prevalentemente con il modo nel quale ci si rapporta e ci si spiega il mondo che ci circonda. Capita di incontrare persone che per varie ragioni hanno una vita difficile e pure sono serene. La serenità deriva da un percorso interiore , da una elaborazione ed una accettazione dei propri vissuti. Accettare il proprio malessere è un primo passo verso questa ricerca, concordo con i miei colleghi nel consigliarle quando vorrà e quando si sentirà pronta un percorso di crescita personale che non necessariamente debba essere un psicoterapia. Spero di esserle stata utile e la invito a ricontattarmi qualora lo ritenga utile.

dott.ssa Rosalba Cardillo
Salve, a volte sembra avere una vita soddisfacente e non si capisce perchè ci si sente tristi.
La tristezza sembra l'emozione dominante in questo momento. Cerca la causa ma non la trova e si sta domandando da dove viene tutto quello che prova.
Inizi un percorso psicoterapeutico per essere supportata nella sua ricerca e poter cosi riacquisire la sua serenità.

Un saluto
Salve, lei inizia la sua domanda con la frase " non ho la certezza di aver bisogno di questo aiuto", penso che non è detto che tutti i suoi dubbi, tristezze e malumori, potrebbero essere elaborati in un setting. Dove potrebbe trovare tramite una psicoterapia una risposta ai suoi malesseri, le auguro di trovare ciò che sta cercando e le auguro di trovare la sua serenità, cordiali saluti, dott. Eugenia Cardilli
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Buongiorno.
I colleghi hanno già ampiamente risposto a riguardo. Vorrei solo sottolineare ciò che ho colto come Psicoterapeuta Espressiva: quel peso sullo stomaco. Nel mio lavoro di Psicoterapeuta utilizzo anche la Danza Movimento Terapia, grazie alla quale è possibile esprimere e dare un senso ai contenuti emotivi che non sempre si possono esprimere attraverso la parola. A volte si esprimono attraverso dei segnali corporei ed è da lì che si può partire per attribuirgli un significato. Forse potrebbe provare un percorso di questo tipo, o comunque anche una Psicoterapia verbale di cornice psicodinamica. Saluti.
Buongiorno. Lei descrive chiaramente una sofferenza profonda: "non vivo bene, sono insoddisfatta... non ho più ambizioni e non so neanch'io cosa cerco. Quando la sera poggio la testa sul cuscino mi viene da piangere... sento un peso gigantesco sullo stomaco e a volte mi dispero". Perché quindi ritiene di non aver bisogno di un supporto psicologico? Intraprendere un percorso psicoterapeutico la aiuterebbe a capire il motivo di questa sofferenza, riuscirebbe a comprendere cosa c'è o cosa manca nella sua vita che nell'ultimo periodo le ha fatto sorgere questo malessere, perché queste emozioni non emergono a caso, c'è sempre un significato e individuarlo è essenziale per modificare il proprio stato d'animo e attivarsi per migliorare la propria vita. Le consiglio di provare a intraprendere un percorso psicoterapeutico di orientamento psicodinamico.
Rimango a disposizione.
Cordialmente, Dott.ssa Mariavittoria Zanchetta
Buon giorno a lei. Grazie per la sua domanda che suscita la mia attenzione. Sarebbe opportuno provare a conoscerLa meglio per capire insieme quali strategie possono essere più o meno opportune da apportare. La vita può presentare sovente momenti di tristezza che se non adeguatamente affrontati rischiano di diventare invalidanti sino a sfociare in una costante sensazione e vissuti di malessere generalizzati. Le consiglio di rivolgersi a uno psicoterapeuta clinico al fine di iniziare accurata psicodiagnosi così da conoscere insieme quelle che sono le sue risorse e le aree che possono necessitare di accurato e mirato intervento psicologico. Cordialmente Gian Piero Grandi
Buongiorno, chiedere aiuto non è un segnale di debolezza, anzi.
Potrebbe comprendere meglio la sua situazione con pochi incontri e chiarire in modo risolutivo questa sua "insoddisfazione".
Ottime cose, Dott. Andrea De Simone
Gentilissima, le difficoltà che riferisce configurano un quadro con caratteristiche "depressive" (senza che questo implichi necessariamente una diagnosi ed essa relativa!). Questo è sempre legato, come d'altro canto Lei coglie già da sè molto bene, alla progettualità e agli orizzonti di attesa: il ripiegamento su di sè (riduzione di voglia, umore) e l'ansia relativa sono le spie di una difficoltà legata alla Sua attuale indecisione rispetto a sè è a ciò che vuole. È fondamentale comprendere la Storia che la ha portata qui, dove è ora, in che contesto Lei fa esperienza e in che modo l'orizzonte di attesa è venuto meno provocando la sintomatologia attuale. Il colloquio anamnestico psicoterapeutico sara fondamentale a chiarire tale intersezione tra passato, presente e futuro per porre le basi di un percorso volto a risolvere tutto. Con motivazione e impegno sarà in grado di afferrare quella parte di esperienza che Lei adesso non riesce a cogliere e a riconfigurare identitariamente nella Storia di vita. Ne vale la pena: contatti uno psicoterapeuta! In bocca al lupo, cordialmente. DMP
Salve,
anche se lei non riesce ancora a capire la causa della sua sofferenza, sicuramente tale condizione le genera malessere e come tale non va sottovalutato, ma affrontato. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta in modo da trovare un sostegno e comprendere cosa si cela dietro questo suo stato.
Saluti.
Buona sera,.... non vivo bene, sono insoddisfatta, nonostante abbia un lavoro gratificante ho la costante sensazione di volere e dover cambiare la mia vita. Non ho più ambizioni e non so neanch'io cosa cerco... Molti in periodi particolari della propria vita si ritrovano nella sua stessa situazione le cause possono essere di varia natura psico-sociali, biologiche, dovute a cambiamenti nella regolazione di neurotrasmettitori quali noradrenalina e serotonina, o a malattie croniche o deficienze alimentari, come per esempio la carenza di vitamina B12. Non vanno poi dimenticate le cause genetiche, dalle informazioni che da non si può fare alcuna ipotesi.È pertanto consigliabile rivolgersi al medico curante, allo psicologo o allo psicoterapeuta che potrà indicare, se necessario, diversi supporti, quali, ad esempio, consigli comportamentali, trattamenti farmacologici e psicoterapia cognitivo-comportamentale. Non sottovaluti questo stato ... se avesse febbre forte andrebbe dal Medico ? Giusto? Allora cosa è che la blocca a chiedere aiuto a Psicologi o a Psicoterapeutici?
Carissima,
Spesso le insoddisfazioni e le sofferenze che proviamo hanno radici profonde e sono presenti anche quando apparentemente va tutto bene o non abbiamo molto di cui lamentarci.
Molto spesso è necessario fare un lavoro di ascolto e conoscenza di se stessi per comprenderne le motivazioni e soprattutto ritrovare un senso di pienezza e di benessere.
Un caro in bocca al lupo!
Salve, spesso la causa di questi stati può essere attribuita sia a cause recenti che pregresse, per capire meglio il tutto le consiglio un professionista di cui possa riuscire a fidarsi totalmente.
MMM
Migliorare la nostra vita è un dovere; non sempre sappiamo come fare e sicuramente la psicoterapia è un'opportunità per aprire altri scenari.
La mente mente, ma il corpo non mente mai e prima o poi presenta il conto. Avere soddisfazioni nel lavoro è importantissimo, ma non sicuramente sufficiente. Ci sono più ambiti in cui sviluppare le nostre potenzialità. Cerchi un terapeuta nel Suo territorio e intraprenda un cammino. Il viaggio nella nostra anima è l'unico che valga veramente la pena di iniziare. Buona vita!
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Un'emozione speso sottovalutata è il desiderio. E' quello che ci spinge a muoverci nella vita: è la spinta alla progettualità, a una meta ambita, a una vita soddisfacente.
Non necessariamente è un evento traumatico a facri stare male, ma può essere l'assenza di un fattore che ci motiva. Mi permetto di consigliarle una terapia dove possa analizarre se stessa e costruire gradualmente altri scenari più soddisfacenti. In bocca al lupo.
Gentilissima utente, grazie per aver condiviso con noi questo suo momento di vita. Non sempre è un motivo palese e chiaro a scatenare il malessere nelle persone, come sta succedendo a lei. Spesso l'insoddisfazione è celata dietro cause più profonde, che potrebbero essere indagate assieme ad un professionista. Ha già fatto il primo passo per chiedere aiuto, ora si affidi a chi ritiene più adeguato, il cuscino non ha più bisogno delle sue lacrime!
In bocca al lupo e cari saluti
Dott.ssa Alessandra Cristofaro

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