Il nio compagno mi ha chiesto di accompagnarlo nella lotta alla sua dipendenza da alcool. Come pisso

23 risposte
Il mio compagno mi ha chiesto di accompagnarlo nella lotta alla sua dipendenza da alcool. Come pisso stargli vicino? Cosa può fare un partner bon convivente?
Buonasera, esistono molti modi per stare vicino a chi deve combattere una dipendenza come quella del suo compagno. Da quello che scrive non mi è chiaro se ha già iniziato un percorso, se così non fosse il primo passo è quello di rivolgersi ad un servizio e/o professionista esperto in problemi di dipendenza e accompagnarlo alle eventuali prime visite. Se invece il percorso fosse già stato avviato sarebbe molto utile mantenere un atteggiamento comprensivo, empatico e di supporto. Rimango a disposizione qualora avessero necessità mi contatti, un saluto

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La Sua richiesta è un po’ generica, vaga e mi fa fare la fantasia che Lei si senta un po’ smarrita, che abbia voglia di fare ma non sa bene cosa. C’è da comprendere la richiesta del Suo compagno e come Lei si sente rispetto a questa richiesta. Se lui è seguito da una struttura territoriale (Ser.D) la Sua richiesta potrebbe avere a che fare con lo stargli vicino nell’affrontare questo percorso, del quale potrebbe “beneficiare” anche Lei seguendo un programma all’interno dell’ASL. Se invece, il suo compagno non è seguito, la Sua richiesta potrebbe essere un po’ pesante per lei, farle sperimentare impotenza e confusione. Lavoro da anni nell’ambito delle dipendenze, “solo” stando vicino al suo compagno non potrà “salvarlo” ne aiutarlo, anzi potrebbe caricarsi di una sofferenza emotiva enorme. Può aiutarlo a rivolgersi ad una struttura territoriale e seguire anche Lei un percorso. Se ha bisogno di indicazioni non esiti a contattarmi. Spero di avere risposto alla sua domanda. Un abbraccio
Buonasera!Credo che il richiedere aiuto sia il passo più importante e non sempre è così scontato. Può contattare un centro specializzato in queste dipendenze, saranno loro ad aiutare il suo compagno e a darle indicazioni utili per stargli vicino e venir fuori dal problema. Farlo da soli mi sembra impresa ardua e non c'è motivo di affrontare tutto senza un supporto specialistico e con esperienza.
In bocca al lupo
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera, mi sembra importante la richiesta del suo compagno di volere la sua vicinanza in questo percorso molto difficile nel vincere la dipendenza da alcool. Ci sono molti centri anche ospedalieri dove il suo compagno potrebbe essere aiutato. Inoltre l'Anonima alcolisti è molto valida sia per la persona dipendente che per i famigliari per imparare come essere d'aiuto alla persona che è vicino a chi ne soffre. Per quanto riguarda alla struttura ospedaliera si rivolga al suo medico curante che vi saprà consultare per il meglio, cordiali saluti, dott. Eugenia Cardilli.
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Gentile utente dalla sua richiesta non si comprende bene se il suo compagno ha iniziato oppure no un percorso riabilitativo o terapeutico. In tal caso è importante che lei cerchi di seguire le indicazioni degli operatori che lo seguono per trovare il modo più adeguato per supportarlo.
Se invece vuole indirizzarlo in un percorso di cura si rivolga al Ser.D di competenza territoriale oppure ad enti del privato sociale che si occupino di dipendenze. Le suggerisco inoltre di trovare uno spazio di supporto anche per lei qualora sentisse faticoso e difficile sostenere il suo compagno in un percorso sicuramente non facile.
Un caro saluto
Dott.ssa Anna Tomaciello
Salve la richiesta del suo compagno di uscire dall'alcolismo è già un primo passo. Come detto dai Colleghi ci sono strutture pubbliche o private che possono aiutarlo. A volte può essere utile recarsi da uno psichiatra e fare anche una psicoterapia che lo aiuti a liberarsi dalla dipendenza.
Dott.ssa Milvia Verginelli
Gentile Utente,
Da quello che scrive non mi è chiaro se il suo compagno ha già iniziato un percorso di cura per la sua dipendenza e vuole che lei lo sostenga attraverso incontri programmati per i familiari degli alcolisti oppure le sta chiedendo di accompagnarlo anche nel chiedere aiuto presso i servizi territoriali di competenza (sert/serd).
Se sente in un modo o nell’altro di voler essere un sostegno per il suo compagno, può affidarsi agli operatori del centro presso il quale si rivolge, I quali la sapranno indirizzare verso la strada più adatta a lei.
I miei saluti. Dr.ssa Marta Fuscà
Buonasera. È possibile che vi sia un progetto di coppia che motiva il suo compagno a smettere? Sicuramente farlo per qualcuno apparentemente motiva, ma il rischio di frustrazione o di interruzione del trattamento è più alto. Credo sia bene individuare intanto la.diagnosi di partenza, rivolgendosi ad un Sert o a un centro di salute mentale. Dopo si farà il trattamento più indicato (ambulatoriale, day hospital, comunità ). La cosa più importante però è prendere i primi contatti con il servizio (solitamente meglio nel.pubblico)
Buonasera,
è ammirevole il suo voler stare accanto al compagno nell'uscire dalla dipendenza, che fortunatamente riconosce come problema e ha chiesto aiuto. Occorre anche farsi supportare in questo percorso da dei professionisti: parlandone con il proprio medico di base e'o contattando il Servizio Pubblico per le dipendenze (Serd) del proprio territorio e/o cercando uno psicoterapeuta esperto in dipendenze. In bocca al lupo
Buongiorno, la strada delle dipendenze e contro dipendenze non è mai facile. Ci sono buoni centri di recupero, per la persona interessata e per familiari o congiunti, anche strutture pubbliche o gruppi di mutuo aiuto. Probabilmente il confronto con altre persone che vivono la sua stessa situazione può essere di supporto e aiuta la capacità di comprensione in toto. Però mi chiedevo: la richiesta di “stare vicino” è solo del suo compagno o anche un Suo desiderio? Cordiali saluti Dott Elisa Galantini
Come detto dai colleghi esistono centri appositi per la cura delle dipendenze sia pubblici che privati. Ci sono percorsi appositi in queste strutture anche per i familiari che la aiuteranno a sostenere il suo compagno e se stessa. Cari saluti
Gentile utente di mio dottore,

le la richiesta di aiuto è stata come credo rivolta ai servizi territoriali, sicuramente la presa in carico comprenderà anche un percorso psicoterapico in cui sarete coinvolti entrambe. Questo sicuramente porta aiutare lei ed il suo compagno ad affrontare una problematica molto complessa che richiede un approccio integrato.
La psicoterapia di coppia insieme con il resto del trattamento vi sara di essenziale aiuto in una situazione cosi complessa.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara

Buongiorno. Come molti colleghi le hanno già scritto, credo che il primo e più importante passo da compiere sarebbe quello di incoraggiare il suo compagno a rivolgersi a servizi territoriali specializzati per la cura delle dipendenze patologiche. Spesso queste strutture sono un po' temute e immaginate come luoghi "da drogati" o "da alcolisti", ma in realtà sono pensate apposta per aiutare le persone nella loro lotta e quasi sempre chi ci lavora ha un bagaglio di esperienza che una persona non addetta ai lavori e nemmeno un qualsiasi psicologo non specializzato in quell'ambito difficilmente possono vantare. Detto questo, se il suo compagno si è già rivolto ai servizi territoriali, a lei rimane l'arduo compito di affiancarlo senza sostituirsi a lui, di trasmettergli fiducia e ottimismo, pur senza dimenticare la fatica e il dolore e, infine, cosa che spesso rischia di passare in secondo piano, anche quello di prendersi cura di sé stessa. Non si dimentichi! Cordiali saluti. Dott Giulio Corrado
Cara utente, è comprensibile sentirsi spaesati in una situazione come questa e proprio per questo motivo è opportuno affidarsi a professionisti nel settore. Aiuteranno sia il suo compagno che lei a stargli vicino nel modo giusto. In bocca al lupo.
Dott.ssa Federica Leonardi
Cara Utente, penso che questo sia un passo importante e di fiducia da parte del suo compagno che va sostenuto e incoraggiato, ma si ricordi che la strada è molto lunga e piena di ricadute. La dipendenza è una brutta bestia che va affrontata con molta costanza, serietà e senza mai lasciarsi abbattere. Se lei è già andata al Sert della sua città, le avranno detto che la dipendenza alcolica viene affrontata in tanti modi, ma il lavoro di gruppo è un elemento fondamentale che sostiene nei momenti di difficoltà. Esistono gruppi in cui anche lei può partecipare insieme al suo compagno, solo così può essere un elemento importante verso la sua guarigione.Si informi bene, e buona vita.
Bellissima domanda...
Ovviamente non entriamo in merito alle questioni pratiche, concrete: lei troverà di certo il modo più congeniale per stare vicino al suo compagno, affidandosi a degli esperti per capire come è meglio muoversi onde evitare potenziali collusioni.
Ma l’aspetto qualificante riguarderà tutto quel gioco di proiezioni, di sovrapposizioni emotive tra di voi che la porteranno a fare i conti con le proprie, personali, uniche fragilità e nevrosi: e a scoprire quanto sia labile e sottile Il confine tra “normalità” e “patologia”.....
Le auguro davvero un buon lavoro..
Buon giorno, da quanto tempo persiste la dipendenza? Avete già provato a fare un percorso con un terapeuta?
Cordiali saluti,
Dott.ssa Beatrice Planas
Cara signora, non esiste una risposta uguale per tutti... Quello che mi sento di dirle è che la dipendenza da alcool è una "brutta bestia da domare ", ma con le giuste cure e la psicoterapia è possibile farcela. Lo/a psicoterapeuta che segue il suo compagno può aiutarla a sostenerlo nel modo migliore, dandole dritte più specifiche relative al suo caso. Certamente il suo rinforzo nei momenti in cui il compagno non cede e combatte la dipendenza è fondamentale, riempite il rapporto di comunicazione e condivisione, valorizzando come è bello stare insieme quando lui è "lucido". In bocca al lupo di cuore. Per altro, mi contatti tranquillamente. Cari saluti
Credo che nel caso delle dipendenze la cosa migliore sia affidarsi al servizio pubblico (SerD), che potrà accompagnare il suo compagno in un percorso di cura. Inoltre se lo ritiene opportuno può intraprendere a sua volta un percorso psicologico che possa sostenerla in questa difficile impresa che è lo stare accanto ad una persona dipendente.
Non è facile aiutare una persona dipendente da alcol, richiede tanta pazienza e sacrificio. Il primo passo da fare e contattare il dipartimento di sostanze legali e procedere con il primo trattamento da astinenza da alcol. Successivamente entra il gioco l'aspetto caratteriale del suo compagno, riuscirà a sopportare tale privazione? Questa fase è la più delicata e faticosa, le ricadute possono accadere da un momento all'altro. Penso che Lei in questo percorso deve essere sostenuta e consigliata da un professionista Psicologo Psicoterapeuta. In bocca al lupo per il suo compagno, un caro saluto
Salve, immagino che aiutare una persona con la quale siamo sul piano affettivo-emotivo coinvolti non è facile.
Dall'esperienza che ho vissuto lavorando come tirocinante psicologa-psicoterapeuta in un Ser-D ho sempre osservato che avere una risorsa affettiva vicina alla persona con dipendenza è molto importante per il paziente. Allo stesso modo il familiare coinvolto nel percorso terapeutico riabilitativo affronta numerose sfide e ostacoli. Nella fattispecie dell'alcol le consiglio di non avere in casa alcun tipo di bevanda alcolica e di limitare (addirittura evitare) all'inizio del percorso, la frequentazione di bar o ambienti affini. Inoltre lasciare poco o nulla del denaro a disposizione della persona coinvolta l'aiuta a non avere la possibilità di acquistare alcun tipo di sostanza.
I silenzi comunicativi, qualora si presentino è preferibile accoglierli, fanno parte del percorso di cura.
Valorizzare i momenti di vita familiare, avere una routine giornaliera aiuta tanto per ristabilire una routine nuova e funzionale alla riabilitazione.
Spero di essere stata d'aiuto per fornire brevi accorgimenti.
Le auguro che la situazione vada a migliorare e le faccio un grosso in bocca al lupo!
Dott.ssa Melania Filograna
Buonasera, stare vicino ad una persona con una dipendenza la metterà alla prova per diversi aspetti. Valuti di intraprendere un percorso di psicoterapia in modo da salvaguardare se stessa e proteggersi da situazioni potenzialmente dannose.

In bocca al lupo

Valentina
Buongiorno, grazie per la condivisione del suo vissuto. Stare accanto a una persona con una dipendenza non è semplice, il primo passo per accompagnarlo è sicuramente indirizzarlo ad uno specialista che potrà essergli di supporto e aiutarlo a trovare strategie utili per le sue esigenze. Lei potrà supportarlo in maniera comprensiva e di sostegno; anche per eventuali ricadute che purtroppo spesso ci sono in questi casi. Sicuramente sul vostro territorio troverete centri specializzati che si occupano anche di terapia di gruppo, che risulta molto utile in questi casi e anche lei potrà parteciparvi insieme a lui per sostenerlo al meglio.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti, Dott.ssa Maria De Masis

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