Grazie di nuovo per i vostri messaggi che in parte cercano di attutire lo stato di confusione in cui

18 risposte
Grazie di nuovo per i vostri messaggi che in parte cercano di attutire lo stato di confusione in cui mi trovo. Va già meglio, forse è anche in parte frutto della terapia.
Vorrei chiedere come faccio a ricontattare il terapeuta e pretendere una risposta? E' davvero salutare continuare a disturbarlo con messaggi ed email? dal mio ultimo wa è passata una settimana, qualsiasi problema lui abbia avuto, avrebbe anche semplicemente potuto scrivere che è impegnato, come ha fatto in passato. Ed io ho sempre aspettato, a volte anche 3 settimane, nonostante la mia ansia. E' debilitante per me essere ignorati, proprio dal terapeuta. Io come persona, quando ho avuto seri problemi, non ho mai dimenticato le persone/amici che aspettavano me. La sua non risposta esprime il rispetto che lui ha per me, ha avuto e che forse io merito
Grazie di nuovo
Salve, la inviterei piuttosto a riflettere su come mai sia così difficile per lei sentirsi ignorato e su quali radici affonda questo disagio.
Cordialmente, dott FDL

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Buonasera, mi spiace si senta così turbato. Come mai il suo terapeuta nona ricontatta?comunque secondo me lei è il paziente per cui se si sente in ansia io non esiterei a contattarlo. Un caro saluto
Buonasera,
Non tutti i terapeuti sono disponibili ad essere contattati telefonicamente, se non per comunicazioni urgenti o di variazioni di orari e informazioni accordate per la terapia.
Quindi, sono questioni che dovrebbe comunicare al suo terapeuta con un confronto di persona in seduta.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Lei "pretende" una risposta dal suo terapeuta. Riferisce, inoltre, di "continuare a disturbarlo con messaggi e email". Conclude affermando che, in caso di bisogno, ha fornito la sua disponibilità nei confronti di persone/amici. Vale la pena che rifletta su alcune questioni cruciali: il terapeuta NON E' un amico, bensì un professionista che ha il diritto/dovere di stabilire dei confini all'interno del setting terapeutico. Non è da escludere che lei lo abbia oltrepassato e il suo terapeuta non la stia assecondando, ignorandola. Sarebbe utile affrontare apertamente la questione con lui (negoziando le modalità di contatto più opportune) e, soprattutto, capire da dove nasca la sua necessità/urgenza di "pretendere" e di non essere ignorato, che le genera lo stato d'ansia e di destabilizzazione che ha descritto.
Buongiorno,
credo che il suo terapeuta abbia concordato con lei l'eventuale disponibilità ad essere contattato in caso di necessità. E' buona prassi farlo, ogni percorso terapeutico ha una sua formulazione in merito. Può esserle utile comunicare al suo terapeuta la sua difficoltà, il poter tollerare l'attesa e la frustrazione che essa genera può essere esito del suo percorso. La invito a rifletterci.
Cordiali saluti L.M.
Gentile utente, reiterate richieste di aiuto al terapeuta non lo aiutano a capire quali siano veramente urgenti e quali no. E' possibile che lo specialista stia cercando di farle capire di contattarlo fuori orario solo per questioni che non siano in alcun modo rinviabili alla seduta successiva. Spero di averle fornito un chiarimento utile e le porgo cordiali saluti. Dr.ssa Mammano
Salve, le consiglio di fissare un appuntamento presso lo studio del terapeuta per avere le sue risposte che non possono essere date con un messaggio di whatsapp. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buon pomeriggio, comprendo il suo malessere ma forse fissare un appuntamento di persona per avere le risposte alle sue domande potrebbe esserle di grande aiuto e di chiarimento per lei e per la relazione con il suo terapeuta.

Cordiali saluti.
Dott.ssa Daniela Chieppa
Gentilissimo,
capisco la sua situazione, non deve esser facile trovarsi in difficoltà e sentire l'urgenza di risolvere, tuttavia, sono convinta che il collega che l'ha seguita l' abbia in qualche modo accolta, forse dandole qualcosa su cui riflettere, ma soprattutto, come ognuno di noi fa, ponendo dei limiti a quello che può essere un rapporto al di fuori del contesto dell'ora di colloquio.
Provi a contattarlo negli orari e nelle disponibilità da lui fornite, provando a rimandare l'urgenza telefonica, laddove possibile, ad un incontro in presenza.
Cordialmente
Dr.ssa Noemi Carrieri - Firenze
buonasera,
credo che sia molto utile ricontattarlo per poter chiedere un appuntamento in setting terapeutico per evitare fraintendimenti tipici della comunicazione messaggistica.
Sicuramente può chiarire con lui il suo disagio.
Saluti
Dott.ssa Supino
Buongiorno, penso che le sia utile esprimere e parlare di questi suoi vissuti direttamente nella prossima seduta con il suo terapeuta.
Un saluto,
Dott. Alessandro D'Agostini
Salve,
la terapia è ancora in corso o è terminata? Qualora fosse in corso le suggerisco di far presente la sua esigenza al terapeuta quando vi vedete e capire in che modalità sentirsi al di fuori dello spazio terapeutico, qualora fosse terminata, invece, mi domando come siate rimasti d'accordo per ulteriori necessità.
Cordialmente, Dott.ssa Sara Molinaro
Buonasera, una buona terapia prevede una chiara definizione iniziale della cornice di lavoro, che comprende anche le modalità di comunicazione tra paziente e terapeuta. Inoltre, sarebbe molto prezioso per l'andamento del trattamento poter discutere ed analizzare insieme questa sua necessità, oltre che questo suo senso di sofferenza derivante dal fatto di non riuscire a ricevere una risposta tempestiva. Cordiali saluti.
Buongiorno! Non è molto chiara la cornice che delimita il percorso che ha intrapreso e che "regola" anche le modalità delle comunicazioni telefoniche. Forse, una riflessione andrebbe fatta sulla dinamica bisogno - risposta dell'altro, che sembra far vibrare corde piuttosto delicate. Non so se può servire ad alleviare la sua sensazione di essere dimenticato, ma il terapeuta non deve darle ciò che Lei chiede, ma ciò di cui Lei ha bisogno. Buon proseguimento
Gentile utente di mio dottore,
sarebbe opportuno chiedesse un appuntamento affinché possa avere un confronto con lo specialista sulle tematiche che porta. Nessun terapista offre la possibilità di parlare attraverso messaggi o telefonate, questo ne va anche della tutela del paziente.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, non condivido la parte finale del suo scritto in cui dice che la non risposta rappresenta forse il rispetto che lei merita. Non ci siamo. Lo psicologo non è un suo amico ma un professionista per cui è tenuto a rispondere in ambito professionale nelle ore e nei tempi ragionevoli. Non dare una risposta per troppo tempo (che può essere anche negativa) se non ha una spiegazione plausibile (tipo un grave problema o impedimento) mi dispiace dirlo ma è indice di scarsa professionalità. Soprattutto da parte di professionisti di materie psicologiche in cui è inclusa la conoscenza delle "regole" comunicative e dove siamo i primi a sapere che la non risposta è un atto di grave mancanza di considerazione.
Buonasera, concordo con i colleghi nel fissare una seduta e concordare i confini comunicativi all' interno dei quali potete muovervi eventualmente anche fuori seduta. Senza questa chiarezza si rischia di sentirsi abbandonati, anche se l intenzione da parte della o del terapeuta non è quella.
Saluti
Dott.ssa Villa
Un caro saluto
Buonasera, non esplicita con che frequenza fa terapia. Il ritmo, generalmente adeguato in un processo di cura, è di una volta a settimana soprattutto se lei ha il legittimo bisogno di risposte alle sue domande. Intanto ne parli apertamente con chi la segue perché se viene meno la fiducia il lavoro potrebbe risentirne. Mi pare di capire che i suoi vissuti necessitano di un rapporto più assiduo per potere parlare dei suoi sentimenti in seduta e non via chat o email.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

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