Gentile dottore, mio figlio soffre di una forte ansia che lo porta a compiere gesti stranissimi del

31 risposte
Gentile dottore,
mio figlio soffre di una forte ansia che lo porta a compiere gesti stranissimi del tipo: dopo la doccia fatica a vestirsi indossando gli slip e togliendoli più volte, inoltre quando si corica sembra avere difficoltà a salire nel suo letto. Il problema che se il rituale non è svolto come lui desidera diventa anche cattivo.
Tenga presente che sono sintomi che lui ha solo in casa, al di fuori si comporta come una persona normale. Che ne pensate?
Grazie mille
Cordiali saluti
Dott.ssa Veronica Tosi
Psicoterapeuta, Psicologo
Siena
Buongiorno gentile utente, per darle una risposta esaustiva avrei bisogno di ulteriori informazioni per poter inquadrare al meglio la situazione di suo figlio.
Sicuramente ha bisogno di essere aiutato per capire cosa c'è dietro a questi comportamenti "bizzarri".
Rivolgersi ad uno psicoterapeuta protrebbe essere di aiuto anche a voi familiari per capire che percorso intraprendere per aiutare suo figlio.
Rimango a disposizione per una consulenza online,
Cordiali Saluti
Dott.ssa Tosi Veronica

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Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, suo figlio è maggiorenne o minorenne? Comunque è importante non trascurare questi segnali che potrebbero essere meritevoli di attenzione clinica dunque vi invito a rivolgersi ad uno specialista per effettuare i dovuti approfondimenti.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, la sua preoccupazione è legittima e comprensibile. Se suo figlio è minorenne potreste voi per primi chiedere un consulto, per un inquadramento. A prescindere dall'età di suo figlio mi sento di consigliarle di provare ad avere una comunicazione onesta e sincera con suo figlio condividendo la sua preoccupazione per ciò che gli accade in alcuni momenti. Condiva con lui ciò che sente come genitore. Ascoltando ciò che lui ha da dire. Provi a proporre un aiuto che possa aiutare lui e lei. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott.ssa Daniela Longhi
Psicologo, Psicoterapeuta
Brescia
Buongiorno, comprendo la sua preoccupazione sia che il figlio sia minorenne o maggiorenne, una madre si preoccupa se i figli non stanno bene.
Le consiglio di rivolgersi a uno psicotereapeuta per comprendere meglio questi comportamenti (se il figlio è minorenne), se è maggiorenne sarebbe opportuno che fosse lui stesso a chiedere la consulenza. Rimango a disposizione per una consulenza online nel caso volesse maggiori chiarimenti.
Cordialmente, dott.ssa Daniela Longhi
Dott.ssa Cristina Sinno
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Buonasera e grazie per la condivisione. Dovrei avere qualche elemento in più per poterLe dare una risposta esaustiva. Dal momento che suo figlio ha questi comportamenti soltanto in casa, penso che debba consultare uno specialista e iniziare un percorso di psicoterapia per analizzare tutti i fattori scatenanti, in più non dice se suo figlio è maggiorenne o no. Resto a disposizione per qualsiasi informazione. Effettuo anche terapie online. Un caro saluto, D.ssa Cristina Sinno
Dott.ssa Francesca Cuoccio
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Corato
Gentile utente, mi dispiace per questa situazione, la sua apprensione è più che lecita perchè il quadro che descrive appare alquanto delicato. Provi innanzitutto a comunicare a suo figlio quello che la preoccupa, in seguito provi a consultare uno specialista, per meglio approfondire il caso.
Rimango a sua disposizione e la saluto, dott.ssa Cuoccio
Dott.ssa Michela Gorini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pesaro
Gentile utente, lei usa la parola rituale, dunque sembrano essere gesti ripetitivi, un circolo da cui suo figlio non riesce – posto che non sappiamo se lo voglia – uscirne, e anche posto che ne sia consapevole, poiché lei non lo precisa. Evidentemente i gesti ripetitivi possono essere frutto di una difesa contro un’angoscia. I sintomi ci servono come difesa (ma anche come tornaconto per qualche cosa). Bisognerebbe indagare su cosa sta dietro questi sintomi e manifestazioni comportamentali ripetitive. Uso la parola angoscia perché se il ragazzo non riesce a svolgere il rituale, diventa cattivo, lei scrive. Certo la reazione sarebbe a quel punto di difesa non verso l’altro ma verso un’angoscia propria più profonda. Poi lei scrive “come desidera”, ecco che qui si aprirebbero questioni. La lascio riflettere sul da farsi. Come scrivono altri colleghi, potrebbe portare queste questioni con suo figlio da uno psicoterapeuta, qualora suo figlio fosse minore, esplicitando la sua preoccupazione, davanti a suo figlio e al terapeuta, come in effetti è. Evidentemente la parola e la possibilità di parola sciolgono l’effetto comportamentale, ove ci sia un buon incontro con il professionista. D’altronde, se suo figlio fosse maggiorenne invece, occorre sia lui a scegliere di recarsi presso qualcuno, possibilmente anche a scegliere qualcuno che gli sembri opportuno all’ascolto delle sue questioni. A voi la scelta.
Dott.ssa M. Gorini
Gentile utente, da quello che lei descrive parrebbe ci sia un quadro sottostante di tipo ansioso che porta a sviluppare sintomi di questo tipo. E' una situazione che non va sottovalutata e sicuramente da porre all'attenzione di un professionista che può davvero fare la differenza, aiutando suo figlio a decodificare tali sintomi e venire a capo della loro origine. La saluto e spero il meglio per lei.
Dott.ssa Valentina Di Giovanni
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve,
Potrebbe trattarsi di una problematica di tipo ossessivo compulsiva, ma è necessaria una valutazione della situazione più approfondita. Le consiglio una consultazione psicologica per valutare meglio la problematica.
Cordiali saluti
Dott.ssa Di Giovanni
Dott.ssa Arianna Magnani
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Gambettola
Salve, le informazioni non sono sufficienti per una potenziale diagnosi clinica,anche se lasciano presagire ad un disturbo d'ansia,però se la situazione le crea preoccupazione e pensa che crei disagio e difficoltà a suo figlio, potrebbe ipotizzare di confrontarsi in merito, (assieme a suo figlio preferibilmente)con il medico di base. Potrebbe poi proporre a suo figlio di svolgere un primo colloquio con un psicologo per valutare se gli può essere d'aiuto e si potrebbe sentire a suo agio in un spazio di ascolto per sé stesso.
Dott.ssa Orianna Miculian
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trieste
Gentilissima, immagino la sua preoccupazione. Darle una risposta sulla nase dei pochi elementi che ci ha fornito è letteralmente impossibile. Parli con suo figlio della sua preoccupazione e rivolgetevi a un professionista che possa definire meglio la situazione indicandovi come affrontarla.
Cordialmente
Dott.ssa Miculian
Dott.ssa Daniela Trenta
Psicologo, Psicoterapeuta
Chieti
Buongiorno, capisco il suo desiderio di richiedere un confronto con uno specialista, le informazioni che riferisce descrivono la sua preoccupazione per i comportamenti di suo figlio. E' importante che i suoi pensieri trovino una risposta piuttosto che restali tali, affinchè lei si senta sollevata, ascoltata e dia significato non solo ai comportamenti di suo figlio, ma anche alla sua apprensione. Per farlo è necessario un confronto diretto con un professionista, perchè per dare un significato ai sintomi è necessario avere informazioni sull'anamnesi personale e familiare, sulla manifestazione dei sintomi, sui tentativi di risoluzione e altre...Chiedere risposte qui è un primo passo, poi potrebbe rivolgersi ad uno specialista affinchè acquisisca tutte le informazioni necessarie per comprendere la situazione e la aiuti ad affrontarla attraverso il percorso più adeguato.
Un caro saluto
Dott.ssa Daniela Trenta
Dott.ssa Daniela Pinto
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, suo figlio ha trovato, attraverso un rituale, la possibilità di adattarsi in modo creativo alla realtà che per qualche ragione sperimenta come dolorosa.
La sua fatica va certamente indagata con uno specialista.
Saluti
Dott.ssa Sara Lampronti
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Ferrara
Salve, la sua preoccupazione è legittima e comprensibile in quanto madre. Le consiglio di provare a parlare con suo figlio in modo sincero condividendo le sue preoccupazione per quello che vede in quei momenti. Poi sarebbe importante chiedere il supporto di un professionista che vi possa aiutare nella gestione di questi comportamenti e dell'aspetto emotivo che li accompagnano.
Dott.ssa Ombretta Di Teodoro
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Ariccia
Gentile utente, la sua preoccupazione è del tutto lecita. Ne parli con suo figlio, in modo da esprimere la sua apprensione e anche per capire se ha consapevolezza del suo funzionamento. E Poi le consiglio di rivolgersi ad un professionista. Un caro saluto, Dott.ssa Ombretta Di Teodoro
Dott.ssa Elena Palmucci
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile Signora,
per una risposta dettagliata avrei bisogno di avere maggiori informazioni rispetto alla situazione, ancora meglio sarebbe poter incontrare anche suo figlio.
Sembrerebbe comunque evidente una quota di sofferenza sufficiente a richiedere l'inizio di una psicoterapia,
motivo per il quale le consiglierei di provare a confrontarsi con suo figlio sulla possibilità di sostenere un primo colloquio psicoterapeutico.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti o per un eventuale colloquio,
cordialmente
Dott.ssa Elena Palmucci
Dott.ssa Carmen Rizzuti
Psicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
Roma
Gentile signora,
la situazione che lei riporta e le manifestazioni che suo figlio ha sono meritevoli di attenzione clinica.
Per una risposta più puntuale sarebebro necessarie più informazioni (da quanto tempo succede? quali sono le altre manifestazioni di ansia? età del figlio? ecc ecc).
Le suggerisco di rivolgersi ad uno picoterapeuta per un consulto immediato in modo che il problema non si cronicizzi nel tempo.
Resto a disposizione.
Saluti.
Dott.ssa Carmen Rizzu
Dott.ssa Brunella Mobrici
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Legnano
Gentile utente, certamente servirebbe avere un quadro della situazione più completo, ma sembrerebbe che i comportamenti di suo figlio siano di natura ossessivo-compulsiva, Vi consiglio di rivolgervi ad uno psicoterapeuta per una consulenza, potrebbe essere il caso di intraprendere un percorso di terapia per capire le motivazioni sottostanti questi comportamenti e aiutare suo figlio a trovare strategie più funzionali per la gestione delle emozioni o dei pensieri.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Brunella Mobrici
Dott.ssa Sofia Faustini
Psicologo, Psicoterapeuta
Parma
Talvolta certi rituali bizzarri o comportamenti inspiegabili possono trovare una spiegazione all'interno di un percorso di terapia. Un buon professionista potrebbe aiutare suo figlio a gestire questa forte ansia che avverte.
Non ho sufficienti dettagli per esprimermi oltre. Rimango a disposizione. Saluti
Dott.ssa Maria Giulia Mensa
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, sebbene la sua descrizione possa portare a supporre che si possa trattare di sintomi con caratteristiche di tipo ossessivo, le suggerirei sicuramente di rivolgersi ad uno specialista in modo tale da poter approfondire la situazione. All'interno di un colloquio si potrebbe dare maggiore spazio alla problematica da lei riportata. Ad esempio, quanti anni ha suo figlio? da quanto tempo sono comparsi questi bizzarri comportamenti? un confronto con uno psicoterapeuta con cui ricostruire la storia dei sintomi potrebbe aiutarla a fare luce sulla situazione. Resto a sua disposizione per un confronto anche online e intanto le faccio i miei auguri. Cordiali saluti
Dr. Fabiano Gulisano
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Viagrande
Dalle sue parole emerge un quadro di sofferenza che probabilmente necessita di un approfondimento diagnostico e di un adeguato supporto terapeutico.
I comportamenti che descrive come ripetitivi e ritualizzati, farebbero pensare a strategie Ossessivo-Compulsive per ridurre l'ansia. L'ansia che suo figlio prova potrebbe essere il fattore scatenante di questi rituali. L'ansia è una risposta naturale e fisiologica allo stress, ma quando diventa eccessiva e interferisce con la vita quotidiana può diventare un problema.
Per comprendere meglio la situazione di suo figlio è necessario raccogliere informazioni sui sintomi, sulla loro frequenza e intensità; sul contesto ambientale per capire come mai sono legati ad un ambiente specifico; esplorare il vissuto, la sfera emotiva e relazionale di suo figlio, valutare la presenza di altri fattori, come traumi o eventi stressanti. In questo modo si potrà valutare se iniziare un percorso terapeutico su misura.
Dott.ssa Maria De Masis
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Portici
Buongiorno, comprendo la preoccupazione per suo figlio. Purtroppo servirebbero maggiori informazioni per poter avanzare delle ipotesi. Le consiglio di rivolgersi a uno psicotereapeuta per comprendere meglio questi comportamenti. Nel caso in cui suo figlio fosse maggiorenne, la scelta di iniziare un percorso dovrà essere condivisa da lui e volontaria. Rimango a disposizione per qualsiasi evenienza o eventuali dubbi.
Dott.ssa Maria De Masis
Dr. Francesco Conti
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve signora, comprendo la preoccupazione per la condizione di suo figlio che probabilmente necessiterebbe di un aiuto per comprendere le ragioni per le quali mette in atto questi comportamenti e che tipo di "rischio" sente o pensa di provare nel momento il cui non fa quelle azioni nel modo che per lui è corretto.
Quello che credo sia necessario è provare a far riflettere suo figlio sull'opportunità di chiedere un aiuto perchè una richiesta fatta in prima persona e pienamente consapevole è un prerequisito fondamentale per la riuscita di un intervento psicoterapeutico.
Cordiali saluti
Dott. Francesco Conti
Dott.ssa Marianola Vini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Palermo
buongiorno suo figlio dovrebbe rivolgersi ad uno specialista psicoterapeuta per far luce su questi sintomi, che sono spia di qualche vissuto emotivo che non può essere facilmente esplicitato. ovviamente questa è una decisione che suo figlio deve prendere liberamente. Difficile dare una risposta con gli elementi che lei porta. Certo è significativo che tali disturbi si presentino soltanto in casa. Io inizierei a riflettere da questo elemento. buona giornata
Prof. Jose Ramon Fiore
Psicoterapeuta, Psicologo
Bari
Cara signora, suo figlio non "si comporta" come una persona normale,ma "è" una persona normale. Lei parla di aspetti che richiamano dei sintomi ossessivi, ma certamente sono necessari maggiori approfondimenti. Induca fiducia nel ragazzo e lo indirizzi verso un percorso psicoterapeutico, che gli sarà certamente utile
Dott.ssa Giorgia Colombi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Monterotondo
Gentile utente è comprensibile la sua preoccupazione. Non è possibile fornire una diagnosi certa da ciò che riporta, ma i comportamenti di suo figlio denotano sicuramente un forte disagio e soprattutto sembra stiano diventando impattanti sulla quotidianità. La inviterei innanzitutto a parlarne con lui, e a rivolgervi poi ad un terapeuta, chiedendo in prima persona un aiuto se minorenne, accompagnandolo nel supporto nel caso sia maggiorenne, è possibile in entrambi i casi una terapia familiare per rispondere alle preoccupazioni condivise.
Un saluto, Dott.ssa Giorgia Colombi
Dott. Mauro Vargiu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Milano
Gentile utente,

mi trovo in accordo con gran parte delle considerazioni espresse dai colleghi, che denotano un approccio professionale e rispettoso nei confronti del tema da lei esposto.

Cordiali saluti
Dott.ssa Adriana Vicario
Psicologo, Psicologo clinico
Lusciano
Gentil* utente, grazie per aver condiviso con noi il vissuto di suo figlio. La inviterei a richiedere il consulto di uno specialista (neuropsichiatra, psichiatra, psicologo) per avere un quadro completo rispetto a ciò che sta raccontando a noi. In questo modo può comprendere se è una fase passeggera o potrebbe esserci altro. Il mio consiglio è provare a mantenere la calma fino a quando non avrà la situazione più chiara. Le faccio un in bocca a lupo e se ha bisogno, resto a disposizione. Cari saluti.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Gentile genitore,

Da ciò che descrive, il comportamento di suo figlio potrebbe essere legato a una forma di ansia che si manifesta attraverso rituali ripetitivi e schemi rigidi. Questi rituali potrebbero avere la funzione di ridurre una tensione interna o di gestire un disagio emotivo, tipico di alcuni disturbi d’ansia, come il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) o altre forme di difficoltà nella regolazione emotiva. Il fatto che questi comportamenti si manifestino solo in casa potrebbe indicare che si tratta di un ambiente in cui sente di poter esprimere il suo disagio più liberamente.

È importante non sottovalutare questi segnali, soprattutto se i rituali diventano fonte di stress per lui e per la famiglia, o se la sua reazione emotiva quando non riesce a portarli a termine è particolarmente intensa. Un supporto specialistico può aiutare a comprendere meglio la natura di questi comportamenti e a individuare strategie efficaci per affrontarli, migliorando così il benessere di suo figlio.

Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista che possa valutare la situazione in modo più approfondito e guidare un eventuale percorso di supporto.

Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
Dott.ssa Valentina De Chiara
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Brescia
Gentile signora, comprendo la sua preoccupazione di fronte a questi comportamenti di suo figlio, soprattutto perché sembrano causargli disagio e, quando interrotti, generare reazioni negative. È positivo che lei abbia notato come questi sintomi si manifestino principalmente in ambiente domestico, un aspetto importante da considerare. I comportamenti che descrive, come la difficoltà a compiere azioni quotidiane (vestirsi, salire sul letto) ripetendo i gesti più volte e la reazione di irritabilità se interrotto, potrebbero suggerire la presenza di comportamenti ritualistici.
Suggerisco di intraprendere un percorso psicologico, così da esplorare più a fondo la situazione e affrontare i pensieri e le emozioni legati ad essa, con l’obiettivo di trovare maggiore serenità.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valentina De Chiara
Dott.ssa Cecilia Cicchetti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentile mamma, grazie per aver condiviso con tanta sincerità ciò che sta vivendo con suo figlio. Quello che descrive – i rituali legati alla doccia e al momento di andare a letto, la difficoltà a gestire la frustrazione quando qualcosa non va come lui vorrebbe – sono segnali importanti di un disagio interiore che suo figlio sta faticando a contenere. Spesso questi comportamenti rappresentano un modo per cercare di gestire ansie o emozioni difficili da esprimere a parole, specialmente nei più giovani.

Il fatto che questi sintomi emergano prevalentemente in casa può significare che è l’ambiente in cui si sente più sicuro a mostrare questa sofferenza, un luogo dove il suo mondo emotivo può manifestarsi anche in modo faticoso. È importante accoglierlo senza giudizio, con pazienza e calore, cercando di restare vicina a lui anche nei momenti di difficoltà.

Il percorso di un supporto psicoterapeutico, soprattutto con un approccio psicodinamico, può aiutare suo figlio a esplorare più a fondo cosa c’è dietro questi gesti e queste ansie, dandogli strumenti per riconoscere e affrontare emozioni e conflitti nascosti che faticano a emergere. Non si tratta solo di “modificare il comportamento”, ma di capire il senso profondo di ciò che lo agita.

Nel frattempo, le consiglio di non avere fretta, di continuare a mostrargli vicinanza e comprensione, anche quando la situazione si fa complessa, perché il cambiamento richiede tempo e uno spazio sicuro in cui sentirsi accolti. Se desidera, posso aiutarla a individuare un professionista esperto che possa accompagnarvi in questo percorso.

Resto a disposizione per ogni suo dubbio o bisogno. Non è sola in questo cammino.

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