Buongiorno, Mi presento sono Nicolò ho 30 anni e sono sposato da 3. Con mia moglie ho sempre avuto

23 risposte
Buongiorno,
Mi presento sono Nicolò ho 30 anni e sono sposato da 3. Con mia moglie ho sempre avuto alti e bassi sia a causa della reciproca difficoltà di comunicazione ma soprattutto per i miei scatti di rabbia. Spesso mi sento ferito o attaccato da lei, anche per cose assolutamente di poco conto, reagisco in maniera aggressiva e sproporzionata, cosa che la ferisce moltissimo; questo comportamento si presenta solo con lei e non con altri amici o familiari. Solitamente questa mia rabbia dura poche ore seguita dalla consapevolezza e dal grande senso di colpa per come mi sono comportato. Spesso cerco una riconciliazione immediata, cosa che mia moglie spesso è riluttante a darmi, perché si sen
te ancora ferita e umiliata dal mio comportamento, cosa che aumenta ancora di più la mia frustrazione. Sono arrivato al punto di aver paura che tutto quello che faccio o dico, provochi in lei una reazione che a sua volta scateni in me questa rabbia e anche lei vive nella paura che una sua frase sbagliata scateni l'inferno. Ho anche ipotizzato, leggendo su internet che potrei avere un disturbo borderline della personalità, ma questa è solo una mia opinione ( e di mia moglie), non ne ho mai parlato con un professionista. Amo mia moglie sopra ogni cosa e lei non può più sopportare di essere ferita da me così e io non voglio perderla. Vorrei davvero tanto intraprendere un percorso che mi porti a gestire e se possibile eliminare questo mio comportamento. Come posso muovermi? Voi potete darmi indicazioni?
Carissimo Nicolò, in che situazioni specifiche si sente ferito e attaccato? Le reazioni di aggressività le appartengono da sempre o da un certo momento preciso? Sono qualcosa di nuovo per lei? Sono esclusivamente circoscritte al rapporto con sua moglie? Dal suo racconto sembra un circolo ininterrotto di causa-effetto che si autoalimenta. Inoltre, non si basi su quanto legge da internet poiché le motivazioni sottostanti la rabbia possono essere molteplici, riguardano la sua storia di vita (passata e presente) per cui questo non per forza implica una patologia specifica. Il disturbo borderline di personalità è molto più complesso ed articolato. Ritengo sia molto importante approfondire all'interno di un colloquio quanto ha scritto. Vorrei dedicarle più tempo e attenzione di quanto mi è possibile fare attraverso una risposta di poche righe per cui, se lo desidera, mi contatti privatamente. Un caro saluto

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Buongiorno, da quanto riferisce emerge la necessità di approfondire la tematica relativa alla rabbia che pare caratterizzare la sua modalità di rapportarsi. La sua storia di vita potrebbe offrire forse spunti su cui lavorare e magari comprendere da quali eventi e situazioni ha avuto origine. La motivazione con la quale riferisce di voler affrontare questa sua difficoltà è un punto di inizio molto importante. Da qui può partire per intraprendere un percorso che La aiuti a comprendere meglio i meccanismi che la portano a porsi con queste modalità. Sono d’accordo con la collega; non si può fare una diagnosi di personalità borderline su quest’unico elemento, su un’emozione (la rabbia)che ha difficoltà a gestire. Le suggerisco quindi di contattare un professionista che possa aiutarla a intraprendere un lavoro su di sé.
Un caro saluto
G.C.
Gent. utente, sono anch'io del parere che che sia improprio fare diagnosi di disturbo di personalità, tantopiù che lei riferisce che queste problematiche di gestione della rabbia sono presenti solo nello specifico rapporto con sua moglie. Piuttosto sarebbe utile indagare le motivazioni profonde di questo comportamento alla luce del suo personale percorso di vita e della vs storia di coppia. Lavorare su di sè è la strada migliore da percorrere, con l'aiuto di un professionista. Le faccio mille auguri e resto a disposizione per ulteriori chiarimenti. Dr.ssa Daniela Benvenuti
Gentilissimo utente! E' lodevole il modo lucido con cui descrive la sua situazione mettendosi anche nei panni di sua moglie. Questo aspetto è un ottimo punto di partenza perché prevenire dissidi futuri fra di voi, significa preservare e tutelare il vostro rapporto agendo nei tempi opportuni, prima che le cose peggiorino.
Le consiglio pertanto di contattare uno psicoterapeuta e procedere con una valutazione del caso. In bocca al lupo
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve Nicolò,
Sono la dr.ssa Marta Fuscà. Leggendo il suo messaggio mi colpisce la sua volontà di crescere e migliorarsi per se stesso e nel rapporto con sua moglie. Questo è un ottimo punto di partenza per poter intraprendere un percorso di terapia personale come da lei pensato. In merito, e per rispondere alle sue domande, le posso dire di contattare una terapeuta, o consigliato da sue conoscenze o può cercarlo anche qui su miodottore, con il quale tenere dei colloqui conoscitivi iniziali al termine dei quali lei decide se il terapeuta, con il suo stile, le piace e sente di ricevere da lui/lei l’aiuto che cerca, e d’altra parte, il terapeuta le farà una restituzione di quello che sarà emerso nelle sedute, sia in base ad una ipotesi di diagnosi (in tal senso è sempre bene consultare un professionista e non affidarsi ad internet in quanto può trovare tutto ed il contrario di tutto) sia in base al percorso più adatto a lei da intraprendere.
Spero di esserle stata di aiuto. In bocca al lupo. Saluti. MF
Caro Nicolò, mi sembra che lei parta da un'ottima motivazione: conoscersi per migliorarsi, considerato che gli episodi raccontati non feriscono solo sua moglie ma anche lei stesso.
Le etichette diagnostiche non le servono, ancor meno in questo momento. Può, comunque, iniziare a cercare terapeuti nella sua zona che le trasmettano fiducia.
Buona fortuna.
Buonasera Nicolò. Poche righe non possono in nessun caso essere esaustive rispetto alla complessità dell'essere umano e del rapporto che unisce un uomo e una donna.
Consapevole di ciò la mia risposta vuole essere solo un punto di riflessione. Lei descrive il rapporto tra lei e sua moglie a partire dal matrimonio, ma lasciando trapelare che il suo atteggiamento, nei confronti di sua moglie, si è sempre manifestato attraverso sentimenti apparentemente contraddittori, amore e rabbia che si alternano senza un motivo apparente. Nel rapporto di coppia ognuno rivolge all'altro una domanda, che seppure inconsapevole e dunque non verbalizzata, caratterizza il rapporto. Ognuno chiede all'altro di offrirgli "quel qualcosa" per renderlo felice, per evitargli o far fronte a sofferenze e problemi. Attraverso questa domanda l'essere umano esprime anche il proprio disagio. Lei Nicolò con il suo comportamento cosa sta cercando di domandare a sua moglie? Cosa spera che lei riesca a fare affinché la sua rabbia si possa placare?
Lei ama sua moglie e viceversa, su questo non c'è dubbio. Nella letteratura analitica ciò che caratterizza il rapporto di coppia di chiama partner sintomo. Molto probabilmente (anche questo è solo un'ipotesi) il desiderio di sua moglie nei suoi confronti riguarda la possibilità di poterlo "salvare", aiutare a superare questo "qualcosa" che lei manifesta attraverso la rabbia.
Per fare chiarezza rispetto a cosa causa la sua rabbia credo sia opportuno iniziare una psicoterapia.
Tanti auguri per il suo futuro e quello del suo matrimonio.
Dott.ssa Di Mauro Grazia Maria
Caro Nicolò, è molto importante il collegamento spontaneo che ha fatto tra la facilità con la quale tende a sentirsi ferito e la velocità con la quale accede alla rabbia, quasi a dover restituire quel dolore. L'ideale, sarebbe poter approfondire gli episodi specifici nei quali si sente ferito e, ancor di più, approfondire cosa significhi sentirsi "ferito", sia in termini di emozioni che di significati. La rabbia, da ciò che racconta, appare un rifugio automatico e che sfugge al suo controllo, e l'unico tampone è il successivo senso di colpa che la segue e la promessa a sé stesso di non cascarci più, che però potrebbero nutrire proprio il nucleo che genera il tutto. Lei è già in una fase di differenziazione, ovvero legge quello che le accade come una conseguenza di un suo modo di attribuire significato agli eventi e non come una diretta conseguenza dei comportamenti di sua moglie, e tutto ciò è un'autentica gemma di consapevolezza. Provi a prendere contatto con uno Psicoterapeuta di sua fiducia per comprendere le origini di questa rabbia e per imparare gradualmente a regolarne la persistenza dentro di lei. Un caro augurio di buona fortuna
Buongiorno Nicolò, l'idea di intraprendere un percorso per gestire questa emozione straripante è un'ottima idea. Potrà capire da dove le viene, come mai esce in modo così travolgente e sembra incontrollabile e poter imparare nuovi modi per gestire le sue emozioni. Immagino che dev'essere spiacevole sia per lei che per sua moglie ma il fatto che lei chieda aiuto la porta già un passo avanti. Spesso mandiamo giù emozioni azzittendole perchè considerate spiacevoli o difficili o intollerabili e questo non fa altro che farle aumentare esponenzialmente perchè quella parte di lei che non può permettere di provarla si sente non vista e farà di tutto per sentirsi vista, anche esplodere per diventare un fenomeno relazionale.
Resto a disposizione da remoto

Dott.ssa Silvia Polizzi Andreeff
Buonasera, provi a richiedere una consulenza (online se lo fa in questo periodo).
Ottime cose, Dottor Andrea De Simone
Buonasera, chiedere aiuto è sicuramente l'approccio migliore.
Potrebbe provare a rivolgersi ad un professionista per una psicoterapia individuale oppure potrebbe coinvolgere la sua compagna in una psicoterapia di coppia, dal suo racconto emergono delle dinamiche di coppia che potrebbe essere significativo indagare in seduta.
Dott. Marenco Simone
Buonasera, le sconsiglio innanzitutto di non fare delle auto - diagnosi leggendo da internet, e comunque non credo sia essenziale porsi delle "etichette", piuttosto cercare di comprendere come affrontare le difficoltà che riferisce. Questo lo si può fare in terapia, dovrebbe anche capire dove origina e come gestire la sua rabbia. Non escluderei la possibilità di alcune sedute di coppia. Cordiali saluti
Gentile utente. Ha fatto una descrizione della sua situazione toccando la parte emotiva e la cosa più importante è quella di mettersi ne panno dell'altro con il quale succedono queste dinamiche cioè la sua moglie. La situazione non si ripete con altre persone che le stanno vicino come colleghi o amici. Inoltre le consiglio di non basarsi sul materiale trovato su internet. Dal mio punto di vista è utile contattare un collega per iniziare una valutazione della problematica. Non sono da escludere anche problematiche di coppia. Cordialmente.
Dott. Emiliano Tavanxhiu
Salve. Come i colleghi, mi complimento della sua capacità di analizzare le dinamiche relazionali e i vissuti di entrambi. Ogni rapporto è frutto di un equilibrio di vari sentimenti, tra cui anche la rabbia. La rabbia è una reazione normale se espressa ingiusta misura e in situazioni adeguate. Se il suo problema è di lunga storia e non si esprime solo nel rapporto con il partner, inizierei a lavorare sulla gestione della rabbia. Se invece la rabbia viene fuori particolarmente in tale rapporto, allora vi suggerisco un percorso di coppia perché è allora il vostro modello comunicativo e relazionale che va messo in discussione. In bocca al lupo
Buongiorno Nicolò,
è molto bello sapere che lei ama tanto sua moglie ed è proprio per questo che le suggerisco di intraprendere un percorso individuale e in parte anche di coppia che vi aiuti nella comunicazione, spesso involontariamente giudicante e mortificante per entrambi. Stare insieme significa anche imparare a gestire insieme i reciproci limiti che riportate, evitando ciò che all'altro può dispiacere. Rendere felice l'altro significa proprio questo "evitare ciò che all'altro/a può dare fastidio". Cominciate dalle piccole cose: a volte mordendosi la lingua per evitare di ferire l'altro con una parola in più o scatti di rabbia che mettono in circolazione frustrazione ed infelicità. Imparatevi ad amare ed a apprezzare individualmente, concentratevi sugli aspetti positivi del vostro stare insieme e ricominciate ad usare le seguenti parole:
Grazie- Scusa- Permesso.
Vi auguro di ritrovare un equilibrio che piano piano vi porterà verso la serenità e mi auguro anche un tocco di felicità per entrambi.
Cordiali saluti
Dr.ssa Iolanda Lo Bue
Caro Nicolò, è sempre importante mettersi in gioco e tentare di cambiare quei comportamenti che si reputano non adeguati alla situazione. D'altra parte pur avendone consapevolezza difficilmente si riesce a cambiarli. In casi come il suo è importante che a mettersi in gioco sia la coppia e non solo il singolo membro. Una terapia di coppia potrà mettere in luce come certe dinamiche si scatenino e come possano essere modificate da entrambe i partener. Ne parli con sua moglie ed insieme rivolgetevi ad un/a terapeuta di coppia. Un caro saluto, Dr.sa Giovanna Silvestri
Buongiorno,
emerge la difficoltà relazionale nei confronti della moglie verso la quale probabilmente si sente inadeguato reagendo in modo impulsivo alle sue osservazioni che vive come attacchi.
Bisognerebbe comprendere meglio il rapporto che ha per prima cosa con se stesso, poi quali sono stati i suoi rapporti con la sua famiglia d'origine o altre compagne della sua vita in modo tale da comprendere e trasformare queste modalità disfunzionali al suo valore personale , alla sua relazione di coppia e in generale alle relazioni con gli altri.
Gentilissimo Nicolò, le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia ad indirizzo psicoanalitico in modo da indagare in profondità cosa la fa reagire nel modo rabbioso e impulsivo che descrive. Ogni individuo ha dei conflitti, bisogni e paure inconsce che ne influenzano il comportamento e le relazioni sociali. Prenderne consapevolezza è solo un primo passo. Se lei è disposto ad impegnarsi in un percorso di psicoterapia potrà raggiungere, col tempo, un nuovo benessere che le permetterà di stare meglio con se stesso e con gli altri.
Buongiorno Nicolò, innanzitutto stia lontano dalle diagnosi online: sono pericolose e prive di qualsiasi utilità (e accuratezza). Lei fa una descrizione accurata e precisa delle dinamiche di coppia, che permettono di comprendere bene cosa accade. Il fatto che questa situazione emerga solo con Sua moglie consente di orientare il lavoro nello specifico delle esperienze con lei: quando scatta? cosa avviene? ha notato ricorrenza di situazioni specifiche che elicitano la rabbia? Il percorso con il professionista muoverebbe da qui i primi passi. L'"eliminazione" del comportamento è una domanda che va affrontata e verosimilmente ridisegnata: se si arrabbia, è opportuno comprenderne i motivi, prima di decidere acriticamente che si tratta di una reazione emotiva da annullare e soffocare. Solo in questo modo possono emergere quei significati, che la rabbia esprime, che Lei non riesce ad esprimere altrimenti in quei momenti. Inoltre, dal Suo racconto emerge una totale responsabilità da parte Sua... cosa molto improbabile, nelle relazioni! Cominci un percorso individuale ma non escluda che, in qualche momento, Sua moglie venga contattata per una seduta in coppia. In bocca al lupo. DMP
Caro Nicolò
Apprezzo tanto la sua onestà e apertura sia nel considerare Le sue vulnerabilità che nel mostrarsi sensibile e attento a sua moglie.
Penso sia opportuno iniziare un percorso di psicoterapia e valutare assieme alla persona che deciderà meritare la sua fiducia un percorso individuale e/o di coppia.
Non si scoraggi e vedrà che andrà tutto bene.
Caro Nicolò, ci ha fornito un immagine eccezionalmente lucida di sè, del suo modo di relazionarsi e delle sue difficoltà. Lei è consapevole che del suo ruolo nelle difficoltà che le capitano. ha già fatto un passo importante. non si trattenga dal fare l’ultimo: porti queste cose da uno psicoterapeuta. Un saluto
Caro utente, mi unisco ai colleghi nel ritenere improprio effettuare diagnosi di disturbo di personalità, soprattutto tenendo presente quanto dice, ossia che tale difficoltà nella gestione della rabbia si presenti solo nella relazione con sua moglie. Piuttosto ritengo utile esplorare le motivazioni profonde di queste sue esplosioni di emotività, attribuendogli significato alla luce della sua personale storia passata nonché quella di coppia. La invito pertanto a prendere un considerazione la possibilità di intraprendere un percorso di psicoterapia, poiché lavorare su di sè con l’aiuto e la guida di un professionista è senza dubbio la strada migliore da percorrere. Un caro saluto. Dr.ssa Tamara Muratore
Buongiorno e grazie per la sua condivisione. Le sconsiglio di fare autodiagnosi, anche perché la sua ipotesi potrebbe essere molto più grave e spaventosa di quello che potrebbe essere nella realtà e che un/a bravo/a psicoterapeuta potrebbe diagnosticarle. Le consiglio un percorso psicoterapeutico, possibilmente ad orientamento psicodinamico e con un focus sul corpo, per cercare di individuare le cause più profonde e antiche di queste sue reazioni, analizzare le dinamiche relazionali consce e inconsce e i significati da lei attribuiti ai comportamenti di sua moglie, riuscire ad accogliere, ascoltare e gestire le sue emozioni e attivare quindi i cambiamenti necessari a vivere una vita relazionale piena, serena e soddisfacente. Rimango a disposizione, cari saluti, d.ssa Paola Pellegrino

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