Buongiorno, divorziata da un narcisista che purtroppo è riuscito a trattenere i figli con se, io son

19 risposte
Buongiorno, divorziata da un narcisista che purtroppo è riuscito a trattenere i figli con se, io sono dovuta andare via per serie motivazioni. Scopro che entrambi i nostri figli sono ludopatici. Cosa fare? Non ho il consenso del padre per farli aiutare, il minore scrive che ne uscirà solo mentre il maggiore nega di giocare.
Buonasera gentile Signora.
Mi rendo conto che la situazione non è delle più semplici da gestire, tutt'altro. Ci sono diverse persone coinvolte e diversi livelli di responsabilità.
Innanzitutto, è importante chiarire sei i suoi figli sono minorenni o maggiorenni: nel secondo caso, ahimè, l'unica via di uscita è riconoscere da parte loro il problema e decidere di farsi aiutare, per esempio in un certo Ser-D. Se non c'è la volontà personale di uscire dalla dipendenza del gioco d'azzardo, difficilmente si riesce a intervenire.
Nel caso siano, invece, minorenni e lei abbia le prove di questa dipendenza (comportamento compulsivo al gioco, grandi perdite di denaro, debiti, eccetera), sebbene non siano sotto la sua tutela, può rivolgersi agli organi di assistenza sociale segnalando il caso.
Spero che la situazione si risolva nel migliore dei modi.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese

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Gentile Utente,
la negazione di un genitore alla cura (psicofisica) è un grave indice di neglect genitoriale, come le confermerà qualsiasi avvocato. Il suo caso non è comprensibilmente chiaro nella sua complessità e non è il caso che lei lo descriva pienamente online. Il mio indirizzo, è quello di cercare primariamente una consulenza legale con un professionista esperto di diritto di famiglia, poiché il suo caso va, in primo luogo, gestito dal punto di vista legale tantopiù che vi è un minore che sembra non riceva assistenza e sia lasciato alle sue stesse "capacità" di uscire da solo dai problemi. Se, peraltro, è vero che il suo ex marito ha una caratteropatia (ha ricevuto diagnosi?) è bene che lei si cauteli non solo clinicamente ma anche legalmente e proceda nella maniera più corretta e strategica possibile.
Cordialità
dott. Alessandro Pedrazzi
buonasera e grazie per la condivisione, purtroppo il suo problema è descritto troppo in poche parole e ci sono vari elementi che dovrebbero essere analizzati. Le posso solo consigliare di iniziare un percorso di psicoterapia per trovare dapprima tutti i pezzi mancanti e poi risolvere il disagio che affligge i suoi figli. Sono disponibile anche per colloqui online. Cordiali saluti, D.ssa Cristina Sinno
Cara utente, posso solo immaginare cosa significhi per lei trovarsi in questa complessa dinamica. Come già altri colleghi hanno segnalato il primo tema è l'età dei suoi figli. In presenza di minori, e se lei è in possesso di prove da dare al servizio sociale più segnalare tale tema. Nel caso in sui fossero maggiorenni ahimè, le sue manovre di movimento sono ridotte. Se i suoi figli non riconoscono il problema o non si vogliono far aiutare non può obbligarli a rivolgersi ad un Ser-D può solo stargli vicino come genitore, cercando di comprendere il loro malessere. Qualsiasi si in generale il malessere di un individuo, se egli non ritiene di avere un "problema" o non vuole farsi aiutare non possiamo fare molto per lui/lei. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile Signora,
se i suoi figli sono minorenni ed ha anche una sola prova documentale, come uno scritto del minore dei suoi figli, che si dedicano al gioco d'azzardo, cosa vietata ai minorenni, può e anzi deve denunciare l'incuria nella quale sono tenuti dal suo ex marito sia ricorrendo ai Servizi Sociali del luogo di residenza dei ragazzi, sia chiedendo l'intervento d'urgenza del giudice competente tramite un legale di fiducia, eventualmente mediante il gratuito patrocinio, se ne ha i requisiti.
Diverso il discorso se i ragazzi fossero maggiorenni, nel qual caso non avrebbe strumenti giuridici e potrebbe appellarsi solo alle sue capacità persuasive per farli desistere.
Potrebbe giovarle in ogni caso trovare un sostegno psicologico, magari presso i Servizi di Salute Mentale della sua zona.
Le faccio i migliori auguri di risolvere questa drammatica situazione.
Buonasera. Comprendo la complessità della tua situazione. La ludopatia costituisce una problematica di notevole gravità, e l'assenza del consenso paterno introduce ulteriori complicazioni nella gestione dell'impasse. Potrebbe essere opportuno iniziare instaurando una comunicazione aperta con il genitore dei tuoi figli, enfatizzando l'importanza di intraprendere un percorso terapeutico. Qualora tale approccio risulti impraticabile, potrebbe essere valutata l'esplorazione di opzioni legali per garantire il benessere dei minori.
Gentile mamma, al di là dei giusti consigli dei miei colleghi, mi sento di suggerirle un sostegno psicologico che possa aiutare prima ancora dei suoi figli lei, ad elaborare il divorzio dal suo ex marito che definisce narcisista. A volte la miglior cosa che può fare un genitore per aiutare i suoi figli è dare spazio a se stesso. Fra l'altro divorziare in sè non è certo indolore, se da un narcisista ancora di più. Le auguro il meglio.
Mi dispiace per la situazione delicata che sta vivendo. È fondamentale cercare supporto legale per comprendere i Suoi diritti e proteggere il benessere dei Suoi figli. Consideri di intraprendere un percorso con uno psicologo specializzato in dipendenze per trovare strategie per avvicinare i Suoi figli al trattamento, rispettando le loro volontà e bisogni. Prioritario è garantire un ambiente sicuro e sostegno emotivo. Rimango a disposizione, Dott.ssa Francesca Gottofredi
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve, può procedere per vie legali (assumendosi il rischio che la situazione possa peggiorare) o iniziare a prendersi cura di sè, e capire in che modo si possa prendere cura dei suoi figli.
Gentile utente, se i ragazzi sono minorenni può parlarne con gli assistenti sociali, se sono maggiorenni purtroppo può fare un po meno. Provi a confrontarsi con uno specialista in materia. Cordialmente, Giada Di veroli
Salve. La situazione che descrive sembra parecchio complessa. Bisognerebbe saperne di più, tuttavia mi pare di capire che la sua sia una domanda anche rispetto a se stessa, alla posizione che occupa in questa famiglia... dal momento che per intraprendere questo tipo di percorsi è necessario un desiderio deciso, e non si può certo obbligare chi non vuole, perchè non cominciare da lei? Rettificando lei alcune cose, delle dinamiche familiari potrebbero modificarsi. Resto a disposizione. Cordialmente. Greta Tovaglieri
Buongiorno,
Se il padre non dà il consenso ad un trattamento l'unico modo è passare alle vie legali. Rifletterei però bene sulla cosa dato che i suoi figli sono contrari e probabilmente saboterebbero qualunque tipo di aiuto...
Dott. Marco Cenci
Buona sera, sicuramente per la separazione si è rivolta ad un avvocato, ci torni per capire come potere aiutare per lo meno il minorenne perchè se è realistico il problema di ludopatia dovete intervenire.
Gentilissima, la situazione andrebbe chiarita con un legale ed eventualmente con i servizi sociali qualora ci siano prove valide sulla ludopatia. Bisognerebbe anche comprendere, come già accennato dai colleghi, se i figli siano minorenni o meno perché questo cambia le carte in tavola.
Rifletta anche sulla possibilità di rivolgersi ad uno psicologo per un percorso di supporto rispetto alla sofferenza che questa situazione potrà comportare in lei.
Le mando un grosso in bocca a lupo.
Dott. Francesco Mangiafico - Psicologo
Salve, nel caso in cui si tratti di figli minorenni il consenso ad eventuale percorso di supporto psicologico deve essere dato da entrambi i genitori. Se il padre non dovesse essere d'accordo può rivolgersi agli organi competenti, magari segnalando il caso ai servizi sociali ed affidandosi ad un legale. Se i figli sono maggiorenni è necessaria la loro volontà a voler intraprendere un percorso di supporto psicologico. A seconda della gravità dei casi, tuttavia, vi sono proprio servizi territoriali che se ne occupano, con equipe multidisciplinare
La situazione che stai affrontando è sicuramente complessa e delicata. Se sospetti che i tuoi figli abbiano problemi di dipendenza da gioco, ecco alcune possibili linee guida:

Comunicazione aperta: Cerca di mantenere una comunicazione aperta con i tuoi figli. Ascolta le loro preoccupazioni e offri il tuo sostegno in modo compassionevole.
Coinvolgimento di un professionista: Anche se non hai il consenso del padre, potresti cercare il supporto di un professionista, come uno psicologo specializzato in dipendenze. Molti terapeuti sono abituati a lavorare con situazioni familiari complesse.
Documentazione e prove: Se possibile, cerca di documentare il comportamento dei tuoi figli in relazione al gioco d'azzardo. Questo potrebbe essere utile se mai dovesse essere necessario coinvolgere autorità legali.
Supporto legale: Consulta un avvocato per esplorare le opzioni legali riguardo alla situazione dei tuoi figli. Potresti aver bisogno di assistenza legale per ottenere il consenso del padre o valutare altre vie legali.
Prevenzione: Cerca di educare i tuoi figli sui rischi legati al gioco d'azzardo e fornisci loro informazioni sulla dipendenza. Puoi coinvolgere organizzazioni locali o consulenti scolastici.
Supporto per te stessa: Affrontare la situazione può essere molto stressante. Assicurati di cercare anche supporto per te stessa, come uno psicologo o un gruppo di sostegno.
Ricorda che la collaborazione con professionisti qualificati può essere fondamentale in questo contesto. Se hai difficoltà a ottenere il consenso del padre, consulta un avvocato per esplorare le tue opzioni legali. La salute e il benessere dei tuoi figli sono prioritari, e cercare aiuto è un passo importante nella giusta direzione.
Buongiorno gentile utente, la ringrazio intanto per la sua condivisione. Mi sembra una situazione molto complicata sulla quale, però, non è corretto esprimersi senza aver prima raccolto altri dati ed aver avuto occasione diretta di confronto con lei. Credo possa essere importante dedicarsi uno spazio di terapia in cui poter gestire questa situazione complessa e delicata con la giusta attenzione. Rimango a disposizione qualora avesse bisogno. Cordialmente, dott.ssa Camilla Centanni
Buon pomeriggio Gentile Utente,
mi dispiace molto per la situazione complessa che vi trovate a vivere Lei e i suoi figli, e capisco la sua preoccupazione.
avrei bisogni di farle alcune domande per meglio comprendere come poterl aiutare.
resto a disposizione
cortesi saluti

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