Buonasera, vorrei cercare di capire il comportamento di sempre di mia madre, ogni volta che qualcuno

24 risposte
Buonasera, vorrei cercare di capire il comportamento di sempre di mia madre, ogni volta che qualcuno la offende o fa qualcosa che lei non ritiene opportuno deve discutere con quella persona, ovvero non riesce ad andare oltre e questo l'ha portata ad isolarsi. Anche durante il mio matrimonio alcune atteggiamenti dei miei suoceri non le sono piaciuti dopo qualche giorno mi tormento affinché lo dicessi a mio marito perché non le era secondo lei stato portato rispetto, io avrei voluto evitare litigi, le dissi che alcuni atteggiamenti avevano dato noia anche a me ma non era necessario dirlo tanto non avrebbe dovuto avere per forza rapporti. Io sbagliando lo dissi a mio marito, ne parlammo con la madre e niente alla fine dopo 3 giorni dal matrimonio mi ritrovai a litigare con mia suocera e mio marito con mia madre. Ora dopo un anno io ho ripreso i rapporti con mia suocera anche perché da allora non ne abbiamo più parlato né io né lei. Lei sa come la penso e io come la pensa lei stop non abbiamo più riaperto il discorso e siamo andate avanti. Mio marito e mia madre a stento si salutano, perché mia madre non ha accettato che mio marito non le abbia dato ragione e mio marito non ha mai accettato gli insulti che mia madre gli ha rivolto. Conclusione mia madre mi rinfaccia che io come niente fosse ho un rapporto con mia suocera e lei no peraltro mia accusa che avrei dovuto interrompere i rapporti ma dico abitano poco distante da casa mia, mi fanno anche qualche piacere dato che entrambi i miei suoceri guidano come si fa a mantenere il punto per sempre in famiglia e poi lei avrebbe dovuto pensare a me e forse andare oltre anche lei avendo forse ragione su alcuni comportamenti. Premetto che mia madre al matrimonio era sola mio padre qualche anno fa l'ha lasciata e io non ho alcun rapporto con lui
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Cara paziente anonima
La situazione famigliare in questo caso( ma è molto frequente ) rispecchia la conflittualità che scatta nelle mamme nel momento in cui le figlie spiccano il volo
Non è semplice comprendere le motivazioni che portano sua mamma a Essere litigiosa perché bisognerebbe conoscere meglio e approfonditamente la sua storia personale
A carattere generale penso di poter dire che essendo insoddisfatta della sua vita magari non vede di buon occhio il suo rapporto con suo marito
Me consiglio per il suo benessere ( e quello di tutti ) di concentrarsi sul nuovo nucleo famigliare che ha costituito mettendo in secondo piano le figure genitoriali
È facile a dirsi più complicato nel da farsi ma consideri che un buon percorso terapeutico la può svincolare da problematiche di questo tipo
Dott lorenzini Maria Santa psicoterapeuta
Buonasera, quello che descrive sembra indicare che sua madre fatichi a tollerare i torti percepiti e senta il bisogno di affrontare ogni situazione, senza riuscire a lasciar correre. Questo atteggiamento, che probabilmente nasce sia da un carattere molto sensibile sia dal vissuto di solitudine dopo la separazione, finisce però per isolarla e complicare i rapporti, come accaduto con suo marito.
Lei invece si è trovata in una posizione delicata, da un lato il desiderio di non alimentare conflitti, dall’altro la pressione di sua madre a prendere posizione. La scelta di ristabilire un rapporto sereno con sua suocera non è un “tradimento”, ma un tentativo di proteggere la sua famiglia e di vivere con maggiore equilibrio. Sua madre, comprensibilmente ferita, tende a rinfacciarle questa scelta, ma non spetta a Lei risolvere le difficoltà che lei stessa non riesce a gestire.
In questi casi può essere utile mantenere chiarezza e fermezza, facendole capire che ne rispetta i sentimenti, ma che allo stesso tempo ha il diritto di coltivare rapporti familiari senza perpetuare conflitti. Una comunicazione calma e diretta, senza entrare nel merito di chi “ha ragione”, può aiutarla a non sentirsi più intrappolata tra due fronti.
Un caro saluto
La ringrazio per aver condiviso una situazione così delicata e personale, della quale comprendo la sua posizione difficile soprattutto perché si sente in mezzo a questa dinamica. Mi ha descritto una situazione molto chiara, che mi permette di individuare alcuni aspetti su cui è possibile lavorare. Il comportamento di sua madre, questa sua difficoltà a "lasciar andare" le offese percepite, sembra essere un pattern radicato che ha avuto conseguenze significative, portandola anche all'isolamento.
L'episodio con sua suocera e suo marito è l'esempio lampante di come il comportamento di sua madre, pur partendo da una percezione di mancanza di rispetto nei suoi confronti, abbia creato un circolo vizioso che ha danneggiato le relazioni di tutti, compresa la sua. La sua scelta di ricucire il rapporto con sua suocera, superando conflitti e rancori, è un segno di grande maturità e saggezza. Ha scelto di dare priorità alla serenità familiare e al suo benessere, e questo è un passo molto importante.
Sua madre invece sembra rimanere ancorata al rancore e alle passate incomprensioni, e la sua incapacità di superare l'accaduto e la richiesta che lei faccia altrettanto mostrano un profondo senso di insoddisfazione e di mancanza di controllo. Questo atteggiamento le impedisce di vedere la sua felicità e serenità familiare come prioritaria.
Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a gestire la relazione complessa con la mamma. È fondamentale che lei riconosca che ha fatto la scelta giusta per sé e per il suo matrimonio. Non deve sentirsi in colpa per aver ripreso i rapporti con sua suocera. Potrà imparare a stabilire confini, lavorando su come comunicare a sua madre, in modo assertivo, che lei ha il diritto di prendere decisioni sulla sua vita e sulle sue relazioni.
E' fondamentale anche apprendere a gestire il senso di colpa: spesso, quando i genitori ci mettono in una posizione difficile, proviamo un senso di colpa che ci spinge a compiacere le loro richieste. Imparare a riconoscerlo è il presupposto fondamentale per apprendere a gestirlo in modo sano.
Il suo percorso di crescita è separato da quello di sua madre e lei ha il diritto di proteggere la sua felicità e il suo matrimonio.
Dott.ssa Shana Baratto
Psicologo, Psicologo clinico
Levico Terme
Gentile utente,
grazie per la sua condivisione; mi arriva la sua fatica ed il suo dispiacere.
Intanto congratulazioni per il suo matrimonio; parto da qui, perché penso sia il focus sul quale potrebbe concentrare le sue energie.
Lei e suo marito vi siete sposati ed avete ufficializzato, a tutti gli effetti (nel mio vedere considero famiglie anche le coppie non sposate), la nascita della vostra famiglia. Siete una famiglia e come tale va tutelata. Il primo passo è mettere dei confini con le famiglie d'origine, che non sono muri che separano, ma argini che sostengono. Provi a parlarne con suo marito.
Detto questo, comprendo la fatica nel mettere dei confini con sua madre, soprattutto in un momento in cui si trova sola (se ho capito bene suo padre l'ha lasciata); ma diventa necessario se vuole tutelare la sua persona ed il suo matrimonio.
Le faccio i migliori auguri e rimango a disposizione, anche online.
Saluti,
dott.ssa Baratto
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buonasera,

da quello che racconta emerge chiaramente quanto la situazione con sua madre sia complessa e dolorosa. La tendenza che lei descrive — ovvero il bisogno costante di affrontare ogni offesa o atteggiamento percepito come scorretto — sembra rendere difficile per sua madre “lasciar correre”, portandola a scontri frequenti e a un progressivo isolamento.

Questo modo di reagire potrebbe avere diverse radici: una sensibilità elevata rispetto al tema del rispetto, un forte bisogno di riconoscimento, o anche una fatica a gestire le emozioni negative senza trasformarle in conflitto. In aggiunta, il fatto che sua madre sia rimasta sola dopo la separazione dal padre potrebbe aver reso più forte il suo senso di vulnerabilità e il bisogno di difendersi da tutto ciò che percepisce come un attacco.

Per lei, trovarsi “in mezzo” a questi conflitti è sicuramente faticoso: da un lato sente il bisogno di proteggere il suo rapporto con suo marito e con la sua nuova famiglia, dall’altro avverte il peso delle richieste e delle aspettative di sua madre. Non è raro che in questi casi ci si senta colpevoli o divisi tra le due parti.

La scelta che ha fatto di andare avanti con sua suocera senza riaprire vecchi litigi sembra essere stata un passo maturo e funzionale al benessere della sua famiglia. Tuttavia, è comprensibile che sua madre non lo viva con la stessa serenità.

In situazioni come questa, può essere utile non solo comprendere le dinamiche, ma anche imparare a stabilire confini chiari, mantenendo però una comunicazione rispettosa e non conflittuale.

Sarebbe utile e consigliato, per approfondire meglio queste dinamiche familiari e trovare strategie adeguate, rivolgersi ad uno specialista.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Raffaella Tardi
Psicologo, Psicologo clinico
Acerra
Ciao cara, si sente tutta la fatica che porti addosso. Essere figlia e, allo stesso tempo, moglie ti mette in una posizione delicata: da un lato c’è tua madre, che sembra non riuscire ad andare oltre i torti subiti e che ti trascina dentro i suoi conflitti, dall’altro c’è la tua nuova famiglia, che ha bisogno di uno spazio sereno. È naturale che tu ti senta in mezzo e che il peso di tutto questo sia enorme.
Il modo in cui tua madre vive le relazioni sembra occupare molto spazio nella tua vita. Ti chiede di schierarti, di prendere parte, e a volte il suo giudizio sembra avere ancora un forte potere su di te. Proprio per questo sarebbe importante lavorare sul distinguere i suoi bisogni dai tuoi, imparando a proteggere i rapporti che per te hanno valore senza sentirti colpevole per scelte che non coincidono con le sue.
Sono nodi profondi, che spesso hanno radici antiche. Affrontarli con l’aiuto di un professionista può permetterti di dare un posto nuovo al legame con tua madre, così che non diventi più un peso, ma un rapporto che sai gestire senza che condizioni tutta la tua vita.
Prendersi cura di questi aspetti insieme a uno psicologo può davvero aiutarti a ritrovare maggiore libertà e serenità nelle tue relazioni.
Capisco quanto sia doloroso sentirsi intrappolata tra le esigenze di chi ami: non sei sola in questa fatica e meriti di trovare un modo per stare meglio, passo dopo passo.

Un abbraccio, Raffaella.
Dott.ssa Elena Dati
Psicologo, Psicologo clinico
Crema
Buongiorno,
Capisco bene quanto possa essere faticosa questa situazione: si trova in mezzo tra due persone importanti, con sensibilità e modi molto diversi di affrontare i conflitti. Sua madre sembra avere bisogno di difendere sempre la propria posizione, forse anche per una fragilità legata alla solitudine, mentre lei sta cercando di costruire un equilibrio nella nuova famiglia. È naturale sentirsi in colpa o accusata, ma non è suo compito “scegliere da che parte stare”: ha diritto a mantenere rapporti sereni con chi desidera, senza dover interrompere legami per dovere. Forse può aiutarla provare a mettere dei confini chiari, riconoscendo il dolore di sua madre ma senza farsi trascinare in conflitti che non le appartengono.
Resto a disposizione, un caro saluto.
Dott.ssa Elena Dati
Salve, quello che descrive è una situazione complessa, che tocca diversi livelli: il modo di essere di tua madre, le dinamiche familiari che si sono innescate intorno al matrimonio e la tua posizione di figlia e di moglie “in mezzo” a due mondi che non riescono a comunicare. Tua madre sembra avere bisogno di essere riconosciuta, non tollerando offese o ambiguità. Il consiglio che posso darti è quello di differenziarti da tua mamma, sei in un momento della tua vita in cui ti stai costruendo la tua famiglia con tuo marito. Rimane il rispettarla come madre, ma non lasciarti trascinare dai suoi confilitti.
Spero di esserle stata d'aiuto.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Rizzo
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Forlì
Buongiorno, da quello che ho compreso la relazione tra tua madre e il mondo esterno è spesso caratterizzata da rigidità e difficoltà a lasciar andare le situazioni percepite come ingiuste. Il suo bisogno di confrontarsi e discutere quando si sente offesa sembra riflettere un forte desiderio di controllo e riconoscimento: lei fatica a tollerare l’ambiguità o il disaccordo, e questo l’ha portata progressivamente all’isolamento.

Il comportamento che descrivi, insistere perché tu riporti i torti subiti o “difenda” la sua posizione, sembra essere una modalità per ottenere sostegno e legittimazione, ma allo stesso tempo scarica su di te la responsabilità del conflitto, mettendoti in una posizione difficile, tra il desiderio di proteggere l’armonia e quello di rispettare i suoi bisogni.

Il caso specifico del matrimonio mostra come questa dinamica abbia avuto conseguenze anche sulle relazioni familiari più ampie: ma mentre tu sei riuscita a elaborare e a mantenere un equilibrio con tua suocera, tua madre continua a trattenere il risentimento, e questo alimenta conflitti indiretti.

La frustrazione che prova e il rinfacciarti il rapporto con tua suocera indicano come il suo senso di ingiustizia sia centrale nella sua esperienza, spesso più importante del mantenimento della relazione con te o del benessere generale della famiglia.

Questa situazione può essere molto dolorosa per te, perché mette in conflitto il rispetto per tua madre con il desiderio di vivere relazioni più serene e funzionali. Mantenere un equilibrio familiare “per sempre” spesso non significa convincere tutti ad avere lo stesso punto di vista, ma piuttosto stabilire confini chiari: capire fino a dove puoi accogliere i sentimenti e le lamentele di tua madre senza assumerti la responsabilità dei suoi conflitti e delle sue emozioni, e allo stesso tempo mantenere rapporti sani e funzionali con gli altri membri della famiglia.

Avere a che fare con tua madre è impegnativo e di certo LEI avrebbe bisogno di un sostegno psicologico, ma penso che sarebbe utile anche a te, per aiutarti a chiarire e consolidare i tuoi confini emotivi, sviluppare strategie per comunicare con tua madre senza farti coinvolgere nei suoi conflitti e anche ridurre il senso di colpa che può accompagnare il desiderio di autonomia relazionale. Valuta seriamente questa possibilità. Un cordiale saluto,
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologa clinica - Voice Dialogue - Mindfulness - Dreamwork
Buonasera,
dalle sue parole emerge quanto questa situazione la faccia sentire in mezzo a due fuochi, divisa tra la relazione con sua madre e la vita con suo marito e i suoi suoceri. È comprensibile che si senta sotto pressione: da un lato desidera preservare la serenità nella sua famiglia, dall’altro avverte il peso delle richieste e delle pretese di sua madre.
Il comportamento di sua madre, come lo descrive, sembra legato alla difficoltà a lasciar correre di fronte a episodi vissuti come mancanze di rispetto. Questo atteggiamento può portarla a conflitti ripetuti e a un isolamento che poi ricade anche sulle persone a lei più vicine. La sua storia personale (come l’essere rimasta sola dopo la separazione) probabilmente accentua questo bisogno di riconoscimento e di protezione del proprio ruolo.
Per lei, invece, è importante imparare a differenziare i suoi bisogni da quelli di sua madre, riconoscendo che può avere un buon rapporto con i suoceri senza che questo significhi “abbandonarla”. Stabilire confini chiari, pur con delicatezza, è una forma di cura anche verso se stessa.

Un percorso di supporto psicologico potrebbe aiutarla a:
gestire il senso di colpa che sente verso sua madre,
rafforzare la comunicazione con suo marito,
definire confini più sani nelle relazioni familiari.

Io sono una psicologa e ricevo sia online che in presenza a Verona: se lo desidera, possiamo approfondire insieme queste dinamiche per aiutarla a trovare un equilibrio più sereno tra i diversi legami familiari.

Un caro saluto, Dott.ssa Francesca Cristina Quintiliano
Dott.ssa Francesca Cavara
Psicologo clinico, Psicologo
Este
Buongiorno, grazie per aver condiviso la complessa situazione con sua madre e i rapporti familiari.
È comprensibile sentirsi in difficoltà quando i comportamenti degli altri generano tensioni, ma purtroppo non è possibile comprenderli a fondo dall’esterno, né modificare le scelte o le reazioni altrui “per interposta persona”.

Potrebbe considerare di intraprendere lei stessa un percorso psicologico, che può essere molto utile per imparare a gestire le sue emozioni, stabilire confini chiari e affrontare i conflitti in modo più sereno, senza sentirsi responsabile del comportamento degli altri.

L’obiettivo non è cambiare chi ci sta accanto, ma acquisire strumenti per preservare il nostro benessere e mantenere relazioni equilibrate, anche in famiglia.

Se desidera, sono disponibile (anche online) per accompagnarla in questo percorso.
Dott.ssa Lilja Iaconianni
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buon pomeriggio, dalle sue parole mi arriva forte il bisogno di mettere dei confini più netti tra lei e le persone che le sono vicine, a partire da sua madre, ma anche rispetto suo marito e sua suocera ad esempio, per far chiarezza dentro di sé e prendere lo spazio che merita.
Districarsi tra dinamiche familiari, in questo caso anche "allargate", è sempre difficile: ci si può sentire tirate da una parte a dall'altra e quasi avere difficoltà a capire quale sia la cosa giusta da fare. Il fatto è che non esiste una cosa giusta in assoluto, ma quello che è giusto secondo il punto di vista di ognuno, in questo caso il suo. Il rischio, nel tentativo di far andare tutti d'accordo, come mi sembra abbia cercato di fare lei all'inizio, spesso porta a creare più fraintendimenti che altro.
Al centro della sua vita c'è lei e da questo deve partire. I comportamenti di sua madre e le conseguenze che essi determinano, non sono una sua responsabilità. Lei può scegliere di rimanere vicino a sua madre, di darle dei suggerimenti ed eventualmente starle vicino per supportarla, ma senza che tutto questo interferisca con la sua vita e le sue priorità.
La invito a fermarsi, a prendersi del tempo in cui entrare in contatto con sé stessa e mettersi in ascolto dei suoi bisogni e dei suoi desideri. Ci vuole coraggio per riuscire ad affermare sé stessi, ma quando si riesce a farlo, ci si sente più stabili e sicuri.
Consideri la possibilità di intraprendere un percorso individuale di terapia, che possa aiutarla a far luce e prendere maggiore consapevolezza delle dinamiche che le creano disagio e malessere.
Resto a disposizione per ulteriore sostegno.
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buongiorno, da così poco non si può sapere perché sua madre si comporti così. La invito piuttosto a riflettere su cosa le cambierebbe sapere il motivo. È lei in quanto figlia che forse si sente in qualche modo, chiamata a soddisfare le esigenze di sua madre? Forse dovrebbe pensare che lei è adulta e può scegliere senza sentirsi in colpa, in funzione di ciò che lei ritiene sia giusto. Mi pare che non sia forte il confine che separa la sua vita da quella di sua madre. Comprendo che ciò possa creare problemi e che il desiderio di essere in pace con tutti sia legittimo; ma questo si può ottenere solo se c'è chiarezza di ruoli e rispetto reciproco. Forse un dialogo vero, fatto di descrizione di sentimenti e desideri, può essere proficuo.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Claudia Mesto
Psicologo, Psicologo clinico
Bari
Gentile Signora, da quanto descrive emergono dinamiche familiari complesse, in cui il bisogno di riconoscimento e la difficoltà nel gestire il conflitto sembrano avere un ruolo centrale. Potrebbe essere valido valutare un percorso di supporto psicologico individuale, che possa aiutarla a rafforzare i confini emotivi, gestire i sensi di colpa e sviluppare strategie comunicative più funzionali. Anche sua madre, se lo desiderasse, potrebbe beneficiare di un sostegno psicologico mirato, utile per elaborare vissuti personali e migliorare la qualità delle relazioni. Cordialmente
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, dalle sue parole emerge chiaramente quanto si senta in difficoltà nel trovarsi in mezzo a due figure così importanti e allo stesso tempo così in conflitto tra loro. Da un lato c’è sua madre, che fatica a lasciar correre e tende a reagire in modo diretto e conflittuale a tutto ciò che percepisce come un’offesa o una mancanza di rispetto. Dall’altro c’è la sua nuova famiglia, con cui lei ha scelto di costruire un legame stabile e duraturo, e che rappresenta per lei un punto di riferimento fondamentale. È comprensibile che si senta intrappolata tra queste due realtà, perché ogni tentativo di mediazione sembra finire con tensioni e accuse reciproche. Il comportamento di sua madre, così come lo descrive, può essere letto alla luce della sua storia personale e della sofferenza che ha vissuto. Dopo la separazione dal padre, si è ritrovata sola e questo può aver accentuato la sua sensibilità ai gesti di rispetto e di riconoscimento da parte degli altri. Quando percepisce di non ricevere ciò che ritiene di meritare, reagisce in maniera rigida e frontale, come se non riuscisse a tollerare l’idea di lasciar correre. Questa modalità, pur comprensibile sul piano emotivo, ha come conseguenza l’isolamento, perché spinge gli altri ad allontanarsi invece che a riavvicinarsi. Lei si trova inevitabilmente a dover gestire il peso delle reazioni di sua madre. Il senso di colpa che prova quando le viene rinfacciato di aver ripreso i rapporti con la suocera è il segno di quanto sia forte il bisogno di sua madre di sentirsi difesa e sostenuta solo da lei. Tuttavia, nella sua esperienza è evidente anche la consapevolezza che mantenere rapporti equilibrati con i suoi suoceri è importante per il suo benessere e per quello della sua famiglia. Il fatto che lei sia riuscita a ricostruire un rapporto con sua suocera, senza riaprire vecchie ferite e andando avanti, dimostra una capacità di resilienza e di pragmatismo che le appartiene e che può diventare una risorsa per gestire anche i legami più complessi. Dal punto di vista cognitivo comportamentale, quello che si può osservare è una dinamica in cui sua madre tende a interpretare ogni mancato sostegno come un tradimento personale e ogni gesto di mediazione come un venir meno al legame esclusivo con lei. Questo modo di pensare alimenta conflitti e rafforza in lei la convinzione di essere sola contro tutti, facendola reagire in modo aggressivo. Per lei invece diventa fondamentale riuscire a riconoscere che le responsabilità delle reazioni di sua madre non sono sue e che mantenere rapporti sereni con i suoi suoceri non significa tradirla, ma semplicemente prendersi cura della sua vita e del suo equilibrio familiare. La difficoltà maggiore rimane quella di imparare a mettere dei confini chiari, senza sentirsi in colpa, perché i suoi bisogni sono diversi da quelli di sua madre. Dire “no” o non schierarsi non vuol dire abbandonarla, ma permettere a se stessa di costruire uno spazio di serenità nella sua nuova vita coniugale. Probabilmente sua madre non riuscirà a cambiare facilmente il suo modo di vedere le cose, ma lei può lavorare sul proprio modo di rispondere, imparando a non farsi trascinare nelle discussioni e a non sentirsi responsabile dei conflitti che nascono dai suoi atteggiamenti. È una sfida complessa, perché i legami familiari toccano corde profonde e i sentimenti di amore e di colpa spesso si intrecciano. Ma già il fatto che lei rifletta su queste dinamiche, che cerchi di capire e che abbia a cuore la serenità di tutti, è un segnale molto importante del suo equilibrio e della sua forza. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,
il tema qui riportato è molto importante e ha che fare con la definizione dei confini all'interno della relazione con sua madre. Può lavorare su questi aspetti all'interno di uno spazio di ascolto più ampio come quello di una psicoterapia. Pensi alla possibilità di affidarsi ad uno specialista, con il tempo potrà gestire la sua vita relazionale con grande serenità.

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentilissima, la famiglia di origine, nelle fasi comprese nel ciclo di vita ( infanzia, adolescenza, giovinezza e età adulta) offre un contributo fondamentale in diversi ambiti se i confini tra i membri sono ben definiti piuttosto che sfumati o assenti. In quest'ultimo caso alimentano fusione emotiva, ostacolo l'autonomia individuale e lo sviluppo personale. Le suggerisco di iniziare un percorso di psicoterapia e confrontarsi sulle dinamiche familiari che sta vivendo, al fine di evitare che si strutturi un'eventuale dipendenza dove i bisogni suoi vengono confusi con quelli degli altri membri e si utilizzano manipolazione e senso di colpa per mantenere la coesione. Assecondare i bisogni degli altri e ignorare i propri porta a sentirsi frustrati e tristi e a lungo termine avere difficoltà a definire la propria identità e i propri obiettivi.
Spero di essere stata di aiuto
Resto disponibile
Cordiali saluti
Dott.ssa Silvana Zito
Dott.ssa Silvana Zito
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentilissima, la famiglia di origine, durante le fasi del ciclo di vita (infanzia, adolescenza, giovinezza e età adulta) offre ai suoi membri un contributo fondamentale in diversi ambiti.
Quando in una famiglia i confini tra i membri sono sfumati o assenti, generano confusione emotiva che, a sua volta, ostacola l'autonomia individuale e lo sviluppo personale. Le suggerisco di iniziare un percorso di psicoterapia per riflettere sulle dinamiche familiari che sta vivendo. Un supporto psicologico per gestire il rischio di un comportamento di dipendenza dove i bisogni di un dei suoi familiari vengono confusi con i suoi e la manipolazione e il senso di colpa, percepiti nella norma, mantengono la coesione. Evitare il cambiamento cognitivo e comportamentale e mantenere questo stato di cose ostacola la separazione e l’individualizzazione con difficoltà, a lungo termine, di definire la propria identità e perseguire i propri obiettivi.
Spero di essere stata di aiuto
Resto disponibile
Cordialità
Dott.ssa Silvana Zito
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, la situazione che descrive mette bene in luce quanto possano essere delicate le dinamiche familiari, soprattutto quando si intrecciano generazioni diverse, aspettative e sensibilità personali. Sua madre, da quanto racconta, sembra avere un forte bisogno di affermare la propria posizione ogni volta che percepisce di essere stata offesa o non rispettata. Questo atteggiamento, che probabilmente l’ha accompagnata a lungo, può essere un modo per difendersi da un senso di vulnerabilità più profondo e per sentirsi riconosciuta. Tuttavia, come lei ha ben osservato, la conseguenza è spesso l’isolamento e la creazione di conflitti difficili da ricomporre.

Il fatto che lei, dopo il matrimonio, abbia scelto di riprendere i rapporti con sua suocera dimostra la sua capacità di distinguere tra il bisogno di mantenere un clima familiare sereno e il desiderio di non rimanere prigioniera di vecchi rancori. Sua madre, invece, sembra più bloccata su un piano rigido, come se cedere o lasciar correre significasse perdere dignità o non valere abbastanza. Non è raro che persone che hanno vissuto esperienze di solitudine o di abbandono (come può essere la separazione da suo padre) tendano a reagire con grande forza a ciò che viene percepito come mancanza di rispetto, perché riattiva ferite più antiche.

Il punto difficile, come lei ben nota, è che sua madre sembra chiederle una lealtà totale, quasi a scapito della sua vita coniugale. Qui si inserisce per lei un compito delicato: riuscire a mantenere una posizione chiara in cui continui ad avere cura della relazione con sua madre, ma senza sacrificare il suo matrimonio e il rapporto con la famiglia di suo marito. Non è semplice, ma può essere utile provare a comunicare a sua madre che il suo rapporto con lei non dipende da quello con i suoi suoceri. Sono piani diversi, e lei ha il diritto di scegliere di mantenere relazioni funzionali e rispettose laddove sia possibile, senza sentirsi costretta a “schierarsi”.

Può darsi che sua madre fatichi ad accettare questa distinzione, ma se lei riesce a restare ferma e coerente, senza cadere nelle accuse e nei sensi di colpa, col tempo potrà dare un messaggio chiaro: lei la rispetta e le vuole bene, ma non può vivere al posto suo né assumersi tutti i suoi conflitti. È comprensibile che sua madre abbia difficoltà ad andare oltre, ma allo stesso tempo è importante che non sia lei a rimanere intrappolata in questa rigidità.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Dott.ssa Letizia Turchetto
Psicologo, Psicologo clinico
Ponte di Piave
Gentile Utente, la ringrazio per aver condiviso qui il suo sentire attuale.
A volte risulta complicato riuscire a mantenere buoni rapporti con la propria famiglia di origine e l'intera famiglia allargata acquisita in seguito al matrimonio. Posso comprendere la sua fatica nel tentare di gestire le richieste di sua madre e quelle dei suoi suoceri. Il quesito che le pongo però è se davvero necessario porsi questo obiettivo. Nella scelta di vivere assieme, lei e suo marito avete intrapreso un percorso nuovo, solo vostro, che vi porterà a condividere spazi, scelte, intraprendere nuovi passi che appunto, avete scelto siano i vostri. In tutto questo, potreste trovarvi in dinamiche in cui non avreste l'approvazione o la partecipazione di altri, ma è la vostra ad essere la protagonista. Ciò non significa che dobbiamo isolarci dal resto del mondo, ma che abbiamo la possibilità di cambiare punto di vista e priorità relative a coppia e dinamiche esterne. Inoltre, teniamo presente che accontentare tutti i nostri cari nelle nostre scelte di vita forse è possibile, forse non sempre, ma se ridefiniamo le priorità abbiamo già fatto tanto per noi. Cosa ne dice?
Resto a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Letizia Turchetto
Dott.ssa Chiara Lisa Lovati
Psicologo, Psicologo clinico, Terapeuta
Milano
Dalle sue parole emerge chiaramente quanto lei si sia trovata — e si trovi tuttora — in una posizione difficile, cercando di mediare tra i bisogni, i conflitti e le aspettative altrui, spesso a discapito della propria serenità. È comprensibile che questo generi fatica, confusione e anche un senso di colpa, pur non avendo fatto nulla di "sbagliato" nel voler preservare i legami familiari e andare avanti.
Il comportamento di sua madre, come lei descrive, sembra rispondere a un bisogno molto forte di giustizia personale, di riparazione del torto subito e di riconoscimento. Alcune persone fanno molta fatica a tollerare l’idea di essere state sminuite o ignorate, e reagiscono con la necessità impellente di “rimettere le cose a posto”, anche a costo di compromettere le relazioni. Dietro a questo atteggiamento, spesso si celano ferite antiche, insicurezze o un vissuto di abbandono e mancato riconoscimento, che possono portare ad atteggiamenti rigidamente difensivi e a difficoltà nel lasciar correre o “fare un passo indietro”.
È altrettanto importante riconoscere il suo bisogno di equilibrio: lei ha cercato di proteggere i rapporti familiari senza negare ciò che ha vissuto, trovando un compromesso che le permettesse di andare avanti. Il fatto che sua madre le rinfacci oggi questa scelta può essere letto non tanto come un giudizio reale su di lei, quanto piuttosto come un’espressione del proprio dolore e della difficoltà a sentirsi esclusa o "non difesa".
Non è semplice trovarsi tra due fuochi, soprattutto quando le persone coinvolte sono così vicine affettivamente. In questi casi, può essere utile iniziare a distinguere ciò che appartiene a lei – ai suoi bisogni, ai suoi valori, ai suoi confini – da ciò che appartiene all’altro, senza sentirsi in dovere di “risolvere” ogni frattura.
Se sente il bisogno di riflettere meglio su come proteggere il suo benessere emotivo all’interno di queste dinamiche familiari e su come gestire le richieste (esplicite o implicite) che le arrivano da sua madre, resto a disposizione. Non esiti a contattarmi per approfondire.
Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Lisa Lovati
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Da quello che racconti emerge una dinamica molto chiara: tua madre fatica a lasciar correre, ha bisogno di “chiarire” e di rivendicare le sue ragioni ogni volta che si sente offesa o non rispettata. Questo atteggiamento, che probabilmente la accompagna da sempre, le crea conflitti e la porta a isolarsi, perché non tutti sono disposti ad affrontare continuamente scontri frontali.

Il problema si riflette su di te, perché lei ti trascina dentro le sue battaglie, ti fa sentire responsabile di farle avere giustizia e pretende che tu prenda posizione. È comprensibile che tu, volendo mantenere la pace, abbia cercato di mediare, ma così ti sei trovata tra due fuochi: da una parte tua madre, dall’altra tuo marito e i suoi genitori. È naturale che tu ti senta stanca di portare questo peso.

La scelta che hai fatto di riprendere un rapporto con tua suocera, senza tornare sull’episodio, è stata matura: hai trovato un modo per andare avanti senza continuare a scavare nella ferita. Tua madre invece è rimasta ferma lì, convinta che non sia stato giusto per lei non avere riconoscimento e pretendendo che anche tu rompessi i rapporti per solidarietà. In realtà questa è una richiesta che mette te in una posizione impossibile, perché ti chiede di sacrificare la tua serenità e i tuoi rapporti pur di “difenderla”.

La verità è che tua madre non riesce a distinguere tra il suo dolore e la tua vita. Probabilmente il fatto di essere stata lasciata da tuo padre e di essere rimasta sola l’ha resa ancora più sensibile al rispetto e al sentirsi considerata. Ma questo non giustifica che ti chieda di interrompere i rapporti con tua suocera. È importante che tu ti senta libera di coltivare le relazioni che ti fanno stare bene, senza dover portare sulle spalle le rigidità di tua madre.

Non sei tu a sbagliare perché hai scelto la via della pace e della normalità. È lei che, per la sua difficoltà a lasciar andare, non riesce a superare il rancore. Non puoi cambiare il suo modo di reagire, ma puoi proteggere i tuoi confini: rispettare come lei si sente, ma non lasciarti obbligare a comportamenti che non rispecchiano i tuoi valori e che ti farebbero solo soffrire.

Dott.ssa De Pretto
Salve, mi dispiace molto che lei si trovi in questa complessa situazione familiare, ne comprendo la difficoltà e lo stato d'animo negativo che ne consegue. Sembrerebbe che il problema principale sia un conflitto familiare irrisolto e una difficoltà nella comunicazione accompagnato da una mancanza di confini. Credo sia opportuno che lei inizi a stabilire limiti chiari con sua madre rispetto a invasioni di tipo verbale e comportamentale, senza alcuna indulgenza. E' solo cosi' che possiamo proteggere il nostro benessere. A volte essere chiari e deludere qualcuno è necessario per creare relazioni autentiche. Inoltre le consiglio di rispettare lo spazio e le opinioni di sua madre proprio come sua madre deve rispettare le sue. Se sua madre pensa che i suoi suoceri si siano comportati male non cerchi di farle cambiare idea, per intenderci. Piuttosto inviti sua madre a rispettare anch'essa la sua opinione e la indirizzi a rivolgere le accuse o i malcontenti ai diretti interessati. In questo modo favorisce una comunicazione chiara con sua madre, rispettandone i pensieri e si estranea dal mettere in atto comportamenti o conversazioni che lei non vuole. E' importante che lei definisca i confini con sua madre. Detto ciò, mi rendo conto che una semplice risposta non possa dar vita a un cambiamento di sistemi comunicativi ben radicati, quindi la invito a intraprendere un percorso di crescita personale cosi' da poter migliorare il suo benessere.
Un caro saluto,
Dott.ssa Doriana Leprotti

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