Buonasera, sono una ragazza di 20 anni e non sto attraversando un bel periodo, per questo ho deciso
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Buonasera, sono una ragazza di 20 anni e non sto attraversando un bel periodo, per questo ho deciso di scrivere qui. La mia relazione durata un anno e mezzo (con altrettanti anni di conoscenza, in cui ci sono state delle frequentazioni ma non costanza) é stata conclusa, non per mia scelta. Questa scelta é stata presa dall’altra persona in quanto non sentiva più di provare i sentimenti come una volta. Lui ha deciso di parlamene, non troppo tempo fa, esponendomi questo suo ‘sentimento’. Ha detto che avvertiva questa sensazione da più tempo, all’incirca due mesi e che non l’ha detto prima perché era convinto che la cosa si sarebbe potuta sistemare con il tempo. Io in questo momento mi sento assalita dai sensi di colpa di aver sbaglio tutto nella relazione, mi sento come se fossi stata io il problema di questa sua perdita dei sentimenti, e mi sento in colpa per non aver magari colto dei campanelli di allarme prima attraverso i quali magari si sarebbe potuta sistemare la situazione, venendoci incontro. Bisogna anche dire però che la relazione nell’ultimo periodo era diventata un po’ un “abitudine”, passavamo molto tempo assieme, forse troppo, e avevamo spesso dei litigi (dovuti forse in maggior parte al mio carattere insicuro) ma che riuscivamo a passare avanti, stando comunque bene assieme perché comunque assieme eravamo felici (o almeno era quello che io percepivo non avendo mai ricevuto nessun tipo di allarme da parte sua). Prima di giungere a questa decisione abbiamo avuto più incontri per discutere, in cui però lui era molto insicuro sulla sua scelta, e cambiava spesso opinione; partiva con l’idea di voler chiudere con me ma dopo un po’ di tempo passato a parlare si sentiva convinto dí “dare una ultima possibilità alla nostra relazione così se ci fossimo lasciati almeno eravamo consapevoli di averci riprovato”. (forse perché provava sensi di colpa nei miei confronti). Ovviamente così non é stato perché il giorno dopo ha deciso di chiudere definitivamente la nostra storia. Lui mi rassicura dicendo che questa cosa non sia dovuta a me, al mio modo di essere o alla relazione, ma é una cosa che lo ha riguardato anche in diversi ambiti: dice che ha perso i sentimenti per me, ma dice anche che contemporaneamente non si sentiva più attratto nemmeno dalle cose che amava fare una volta, ma che appunto avvertiva questa sensazione maggiormente con me, inoltre avvertiva molto la stanchezza fisica (specifico che comunque lui sia sempre stata una persona con delle difficoltà a livello psicologico) ma nonostante questo non passava mai del tempo a casa sua prendendosi i suoi spazi perché a detta sua “gli piaceva stare con me e lo faceva con piacere”. Nonostante questo dice comunque di volermi veramente tanto bene, che lui ci sarà sempre per me e che posso cercarlo in qualsiasi momento. Io nonostante questo però non smetto di avere i sensi di colpa pensando sia stato tutto dovuto a me, e mi sento in colpa per non essermene accorta prima anche se lui non ha mai fatto traspirare niente. Io ho ancora tante domande che mi pongo, come ad esempio se sia possibile passare dal provare tutto al non provare niente e non dare nessun segnale, non riuscire a farlo trasparire. Ora sto cercando di andare avanti ma ho sempre la speranza che lui possa tornare sui suoi passi come in passato, anche se so che é sbagliato.Al momento mi sento completamente svuotata, é come se avessi perso il pilastro più importante della mia vita, forse perché quando trovo qualcuno con cui sto bene do il 1000% di me stessa, dedicandomi completamente a quella persona, e poi quando le nostre strade si dividono sento di non avere più la ragione di andare avanti. In realtà ci sarebbero altri aspetti di cui parlare ma ho messo solo i punti forse più ripeto. So che il testo é un po’ lungo e forse poco comprensibile, ma ringrazio per le risposte, consigli, pareri in anticipo.
Ciao, leggendo il tuo racconto mi viene da dire che forse tutto quello che è successo non è completamente responsabilità tua. In una relazione si è sempre in due e quindi tu puoi chiederti che cosa desideri dal rapporto e cercare di esprimerlo nel modo piuù chiaro. Il resto spetta all'altra persona, che se ha delle difficoltà di espressione e di sicurezza può influenzare il tutto. Attenzione ai sensi colpa. Se hai bisogno sono a disposizione anche online. Saluti Dario Martelli
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Ciao cara,
grazie per aver condiviso con tanta sincerità quello che stai vivendo. Capisco quanta fatica e dolore possa portare la fine di una relazione, soprattutto quando non è stata una tua scelta. È naturale, in questi momenti, sentirsi sopraffatti dai sensi di colpa e chiedersi se si sarebbe potuto fare di più.
Quello che racconti, però, fa emergere un aspetto importante: la decisione del tuo ex non sembra legata a un tuo “errore”, ma a un suo vissuto personale di fatica e di perdita di interesse verso molte cose della sua vita, non solo la relazione. Questo non toglie il tuo dolore, ma può aiutarti a distinguere ciò che ti appartiene da ciò che non dipende da te.
Quando diamo tutta noi stesse a una relazione, è facile sentire che senza l’altro non resta più nulla. Ma il punto su cui lavorare, adesso, è proprio quello di riconoscere e ricostruire la parte di te che esiste indipendentemente dalla coppia: le tue passioni, i tuoi spazi, i tuoi desideri. Non è un percorso immediato, ma passo dopo passo ti aiuta a sentirti di nuovo “intera”, anche senza un pilastro esterno.
Il dolore che provi è reale e merita rispetto. Con il tempo potrai trasformarlo in occasione per conoscerti meglio e per imparare a prenderti cura di te con la stessa dedizione che sei abituata a riservare agli altri. Se senti che da sola è troppo pesante, parlare con un professionista potrebbe offrirti uno spazio sicuro per alleggerire questi pensieri e dare loro un senso nuovo.
Non sei sbagliata, né colpevole: stai attraversando un lutto affettivo, e come ogni lutto ha bisogno del suo tempo.
Un abbraccio e un grande in bocca al lupo,
Raffaella.
grazie per aver condiviso con tanta sincerità quello che stai vivendo. Capisco quanta fatica e dolore possa portare la fine di una relazione, soprattutto quando non è stata una tua scelta. È naturale, in questi momenti, sentirsi sopraffatti dai sensi di colpa e chiedersi se si sarebbe potuto fare di più.
Quello che racconti, però, fa emergere un aspetto importante: la decisione del tuo ex non sembra legata a un tuo “errore”, ma a un suo vissuto personale di fatica e di perdita di interesse verso molte cose della sua vita, non solo la relazione. Questo non toglie il tuo dolore, ma può aiutarti a distinguere ciò che ti appartiene da ciò che non dipende da te.
Quando diamo tutta noi stesse a una relazione, è facile sentire che senza l’altro non resta più nulla. Ma il punto su cui lavorare, adesso, è proprio quello di riconoscere e ricostruire la parte di te che esiste indipendentemente dalla coppia: le tue passioni, i tuoi spazi, i tuoi desideri. Non è un percorso immediato, ma passo dopo passo ti aiuta a sentirti di nuovo “intera”, anche senza un pilastro esterno.
Il dolore che provi è reale e merita rispetto. Con il tempo potrai trasformarlo in occasione per conoscerti meglio e per imparare a prenderti cura di te con la stessa dedizione che sei abituata a riservare agli altri. Se senti che da sola è troppo pesante, parlare con un professionista potrebbe offrirti uno spazio sicuro per alleggerire questi pensieri e dare loro un senso nuovo.
Non sei sbagliata, né colpevole: stai attraversando un lutto affettivo, e come ogni lutto ha bisogno del suo tempo.
Un abbraccio e un grande in bocca al lupo,
Raffaella.
Buonasera gentile Utente,
desidero rassicurarti: ciò che stai vivendo è una reazione naturale dopo la conclusione di una relazione significativa. Il senso di colpa che descrivi (nei pensieri “se lo avessi saputo prima” o “come mai non me ne sono accorta”) nasce dal bisogno della mente di trovare una spiegazione e di mantenere un senso di controllo. In momenti dolorosi come questo, attribuirsi la responsabilità diventa un modo, spesso inconsapevole, per credere che la perdita si sarebbe potuta evitare se solo si fosse agito diversamente. Questo però non significa che tu abbia sbagliato o che la colpa ricada interamente su di te.
Le domande che ti poni sono comprensibili e fanno parte del normale processo di elaborazione. Tuttavia, il dolore e la confusione che provi indicano l’importanza di analizzare più a fondo le dinamiche che hanno portato alla rottura: la fine di un sentimento, infatti, non arriva mai all’improvviso, ma è il risultato di un percorso interiore che spesso rimane nascosto fino al momento della scelta finale.
Per alleggerire il peso del senso di colpa e dare nuovo significato a ciò che è accaduto, potrebbe esserti molto utile un percorso psicologico di sostegno: uno spazio sicuro in cui esplorare le tue emozioni, comprendere meglio quanto vissuto e trasformare questo dolore in un’occasione di crescita personale.
Se lo desideri, posso accompagnarti in questo cammino.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Sharon Panizza
desidero rassicurarti: ciò che stai vivendo è una reazione naturale dopo la conclusione di una relazione significativa. Il senso di colpa che descrivi (nei pensieri “se lo avessi saputo prima” o “come mai non me ne sono accorta”) nasce dal bisogno della mente di trovare una spiegazione e di mantenere un senso di controllo. In momenti dolorosi come questo, attribuirsi la responsabilità diventa un modo, spesso inconsapevole, per credere che la perdita si sarebbe potuta evitare se solo si fosse agito diversamente. Questo però non significa che tu abbia sbagliato o che la colpa ricada interamente su di te.
Le domande che ti poni sono comprensibili e fanno parte del normale processo di elaborazione. Tuttavia, il dolore e la confusione che provi indicano l’importanza di analizzare più a fondo le dinamiche che hanno portato alla rottura: la fine di un sentimento, infatti, non arriva mai all’improvviso, ma è il risultato di un percorso interiore che spesso rimane nascosto fino al momento della scelta finale.
Per alleggerire il peso del senso di colpa e dare nuovo significato a ciò che è accaduto, potrebbe esserti molto utile un percorso psicologico di sostegno: uno spazio sicuro in cui esplorare le tue emozioni, comprendere meglio quanto vissuto e trasformare questo dolore in un’occasione di crescita personale.
Se lo desideri, posso accompagnarti in questo cammino.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Sharon Panizza
Buonasera, sta attraversando un momento di profondo dolore, ed è del tutto naturale sentirsi svuotata, confusa e piena di dubbi. Quando investiamo tanto in una relazione, come ha fatto lei, la fine può farci perdere il senso di direzione e portarci a cercare colpe dove non ce ne sono.
I sensi di colpa che prova sono comprensibili, ma non sono necessariamente realistici. Lui stesso ha parlato di un malessere più ampio, che va oltre il vostro legame. In questi casi, non si tratta di errori o mancanze, ma di cambiamenti interni difficili da controllare.
Un percorso di psicoterapia umanistica potrebbe aiutarla a ritrovare il contatto con sé stessa, a distinguere l’amore autentico dalla dipendenza affettiva e a curare quella parte di sé che sente di non bastare. Anche la Mindfulness può essere utile per restare nel presente, accogliere il dolore senza giudizio e lasciar andare lentamente l’attaccamento. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
I sensi di colpa che prova sono comprensibili, ma non sono necessariamente realistici. Lui stesso ha parlato di un malessere più ampio, che va oltre il vostro legame. In questi casi, non si tratta di errori o mancanze, ma di cambiamenti interni difficili da controllare.
Un percorso di psicoterapia umanistica potrebbe aiutarla a ritrovare il contatto con sé stessa, a distinguere l’amore autentico dalla dipendenza affettiva e a curare quella parte di sé che sente di non bastare. Anche la Mindfulness può essere utile per restare nel presente, accogliere il dolore senza giudizio e lasciar andare lentamente l’attaccamento. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Buonasera, la ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità quello che sta vivendo, perché non è facile aprirsi in un momento di dolore e di fragilità come questo. Dalle sue parole emerge chiaramente quanto lei abbia investito nella relazione e quanto la sua chiusura le stia facendo sentire un forte senso di vuoto, quasi come se fosse venuto a mancare un pilastro fondamentale della sua vita. Quello che prova è assolutamente naturale: quando ci si dona completamente a qualcuno e si costruisce un legame profondo, la fine della relazione può essere vissuta come una perdita che toglie respiro, orientamento e motivazione. È comprensibile che in questo momento la sua mente stia cercando delle spiegazioni e che si colpevolizzi per non aver visto segnali o per aver pensato di non essere stata abbastanza. Questo è un meccanismo molto comune: il dolore ci porta spesso a cercare un colpevole e, non trovandolo fuori, lo rivolgiamo verso noi stessi. Ma ciò che lei descrive suggerisce che il suo ex partner stava attraversando un momento di difficoltà personale che andava oltre la relazione, con una perdita di interesse e motivazione anche in altre aree della sua vita. Questo fa pensare che non si tratti di un suo fallimento o di un suo errore, ma di un processo più ampio che riguardava lui e il suo mondo interno. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, è importante lavorare sul riconoscere e mettere in discussione i pensieri automatici che la portano a sentirsi responsabile di qualcosa che non dipende da lei. Quando le viene da dirsi “è colpa mia, non ho fatto abbastanza”, può provare a chiedersi quali prove concrete ci siano a sostegno di questo pensiero e quali invece vadano in direzione opposta. Spesso emerge che le prove reali sono molto meno consistenti rispetto alla forza con cui il pensiero negativo si impone. Inoltre, il dolore della separazione viene amplificato dalla tendenza a investire tutto se stessa in una relazione. Questo dimostra la sua grande capacità di amare e di dedicarsi, ma nello stesso tempo la espone a un rischio: quando tutto ruota attorno a una persona, il resto della vita passa in secondo piano, e se quel legame finisce, si ha la sensazione di non avere più punti di riferimento. Una strada su cui lavorare può essere quella di coltivare più aree della sua vita, distribuendo energie e affetti anche su amicizie, passioni, obiettivi personali. Questo non toglie nulla alla qualità delle sue relazioni amorose, anzi le rende più equilibrate e meno basate sulla paura di perdere. È normale anche che lei mantenga la speranza che lui possa tornare, perché il distacco è recente e la mente ha bisogno di tempo per elaborarlo. In questa fase, tuttavia, è importante darsi il permesso di accettare l’incertezza e di non basare il proprio benessere esclusivamente sull’attesa di un suo ritorno. Lavorare sul rafforzamento della propria autostima e sulla capacità di prendersi cura di sé può aiutarla a recuperare gradualmente un senso di stabilità che non dipenda esclusivamente da un’altra persona. Le emozioni che sta vivendo, per quanto dolorose, fanno parte di un percorso di elaborazione che richiede tempo e pazienza. Non deve sentirsi sbagliata per ciò che prova né per i pensieri che la tormentano. Con il tempo e con un lavoro su di sé sarà possibile trasformare questo dolore in un’occasione di crescita, imparando a riconoscere i suoi bisogni, i suoi confini e le sue risorse. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Gent.ma utente,
le potrà sembrare strano ma quello che prova adesso è assolutamente normale. La sofferenza fa parte della nostra vita, il dolore per la fine di una relazione, i sensi di colpa, la delusione, lo sconforto, sono sentimenti con cui è necessario convivere. Sono testimonianza della sincerità del suo affetto, di un periodo della sua vita che lei ha dedicato a qualcun altro. E va bene così! Lasci che queste emozioni, solo apparentemente negative, emergano con la loro forza: potrà provare rabbia, mancanza, potrà aver voglia di piangere, non trattenga nulla e poi... lasci andare!
Le emozioni hanno un loro naturale effetto transitorio, ma lasciano sempre delle informazioni importanti. Con i tempi giusti potrà osservare non solo di aver superato questa esperienza, ma anche che attraverso essa sarà cresciuta e migliorata come persona.
Abbiamo bisogno delle avversità, degli scontri, del dolore, per essere persone migliori. Non ci sono scorciatoie, la vita è piena di insidie, ma non per questo non può essere meravigliosa.
So che la sua speranza è che le cose tornino come prima, che il ragazzo torni sui suoi passi, che possa cambiare, ma perché sta desiderando questo? Per sentirsi meglio con sé stessa? Non è nel cambiamento degli altri, o delle loro opinioni, che troverà il suo benessere personale, ma solo nel suo personale cambiamento. Le cose non tornano, non può pretendere che le persone cambino, né tantomeno cercare di farlo. Lasci andare il passato, lasci che il ragazzo prenda le sue decisioni e si comporti come meglio crede. Ma, nel frattempo, può lavorare su sé stessa, permettendo alle emozioni di avere il loro naturale sviluppo e che di farle capire cosa è effettivamente sotto il suo controllo, l'esperienza e la saggezza che questa situazione le sta portando, le opportunità che si ripresenteranno nell'immediato futuro per ritrovare armonia e soddisfazione.
A vent'anni si vivono emozioni intense e avventure di vita che possono essere entusiasmanti o dolorose nel giro di pochi giorni, ed è il periodo della vita in cui si imparano più cose su sé stessi, in cui si decidono le priorità, in cui si acquisisce consapevolezza della propria fragilità, ma anche delle proprie incredibili potenzialità. Non lasci che pensieri inutili e ridondanti la distolgano dal presente, provi a sganciarsi dalla ruminazione e metta attenzione sulle piccole cose intorno a lei, ciò che la fa stare bene, le buone abitudini, le passioni, le relazioni significative, si goda ogni emozione positiva che altrimenti passerebbe inosservata. Vedrà, in fin dei conti, che la vita è bella e va vissuta giorno per giorno, zigzagando tra le difficoltà, tra i momenti difficili, ma è così ricca di opportunità per essere felici.
Se ha bisogno, sono a disposizione, anche online. Le auguro il meglio, Dott. Antonio Cortese
le potrà sembrare strano ma quello che prova adesso è assolutamente normale. La sofferenza fa parte della nostra vita, il dolore per la fine di una relazione, i sensi di colpa, la delusione, lo sconforto, sono sentimenti con cui è necessario convivere. Sono testimonianza della sincerità del suo affetto, di un periodo della sua vita che lei ha dedicato a qualcun altro. E va bene così! Lasci che queste emozioni, solo apparentemente negative, emergano con la loro forza: potrà provare rabbia, mancanza, potrà aver voglia di piangere, non trattenga nulla e poi... lasci andare!
Le emozioni hanno un loro naturale effetto transitorio, ma lasciano sempre delle informazioni importanti. Con i tempi giusti potrà osservare non solo di aver superato questa esperienza, ma anche che attraverso essa sarà cresciuta e migliorata come persona.
Abbiamo bisogno delle avversità, degli scontri, del dolore, per essere persone migliori. Non ci sono scorciatoie, la vita è piena di insidie, ma non per questo non può essere meravigliosa.
So che la sua speranza è che le cose tornino come prima, che il ragazzo torni sui suoi passi, che possa cambiare, ma perché sta desiderando questo? Per sentirsi meglio con sé stessa? Non è nel cambiamento degli altri, o delle loro opinioni, che troverà il suo benessere personale, ma solo nel suo personale cambiamento. Le cose non tornano, non può pretendere che le persone cambino, né tantomeno cercare di farlo. Lasci andare il passato, lasci che il ragazzo prenda le sue decisioni e si comporti come meglio crede. Ma, nel frattempo, può lavorare su sé stessa, permettendo alle emozioni di avere il loro naturale sviluppo e che di farle capire cosa è effettivamente sotto il suo controllo, l'esperienza e la saggezza che questa situazione le sta portando, le opportunità che si ripresenteranno nell'immediato futuro per ritrovare armonia e soddisfazione.
A vent'anni si vivono emozioni intense e avventure di vita che possono essere entusiasmanti o dolorose nel giro di pochi giorni, ed è il periodo della vita in cui si imparano più cose su sé stessi, in cui si decidono le priorità, in cui si acquisisce consapevolezza della propria fragilità, ma anche delle proprie incredibili potenzialità. Non lasci che pensieri inutili e ridondanti la distolgano dal presente, provi a sganciarsi dalla ruminazione e metta attenzione sulle piccole cose intorno a lei, ciò che la fa stare bene, le buone abitudini, le passioni, le relazioni significative, si goda ogni emozione positiva che altrimenti passerebbe inosservata. Vedrà, in fin dei conti, che la vita è bella e va vissuta giorno per giorno, zigzagando tra le difficoltà, tra i momenti difficili, ma è così ricca di opportunità per essere felici.
Se ha bisogno, sono a disposizione, anche online. Le auguro il meglio, Dott. Antonio Cortese
Buongiorno, grazie per aver scritto con tanta sincerità: già questo è un passo importante. Quello che stai vivendo è molto doloroso e comprendo la fatica che descrivi, il senso di colpa e il continuo chiederti se avresti potuto fare diversamente. È naturale che, dopo una rottura non scelta da te, la mente cerchi spiegazioni e spesso le rivolga contro se stessi.
Dalle tue parole sembra però che lui stesso stava attraversando un momento difficile, che riguardava non solo la vostra relazione ma anche altri aspetti della sua vita. Questo non toglie nulla al tuo dolore, ma può aiutarti a ricordare che non tutto dipende da te.
Ora è normale sentirti svuotata e confusa: stai elaborando una perdita importante. Non c’è bisogno di avere tutte le risposte subito, ma di concederti tempo e gentilezza verso te stessa mentre attraversi questa fase.
Prova a prenderti il tempo che ti serve per elaborare questa perdita: le emozioni intense che provi sono una parte normale del processo di separazione. Non c’è un “modo giusto” o un tempo prestabilito per superare un dolore così. Quello che puoi fare è accogliere le tue sensazioni, senza giudicarti, e magari parlarne con persone di fiducia o con un professionista, se senti che può aiutarti.
Un caro saluto,
Dott.ssa Lucia Seri
Dalle tue parole sembra però che lui stesso stava attraversando un momento difficile, che riguardava non solo la vostra relazione ma anche altri aspetti della sua vita. Questo non toglie nulla al tuo dolore, ma può aiutarti a ricordare che non tutto dipende da te.
Ora è normale sentirti svuotata e confusa: stai elaborando una perdita importante. Non c’è bisogno di avere tutte le risposte subito, ma di concederti tempo e gentilezza verso te stessa mentre attraversi questa fase.
Prova a prenderti il tempo che ti serve per elaborare questa perdita: le emozioni intense che provi sono una parte normale del processo di separazione. Non c’è un “modo giusto” o un tempo prestabilito per superare un dolore così. Quello che puoi fare è accogliere le tue sensazioni, senza giudicarti, e magari parlarne con persone di fiducia o con un professionista, se senti che può aiutarti.
Un caro saluto,
Dott.ssa Lucia Seri
Buonasera, in realtà il tuo racconto è molto chiaro e comprensibile e descrive è un quadro molto frequente nelle relazioni giovanili dove si intrecciano dinamiche complesse. Quello che emerge è che il partner stava attraversando quello che sembra un periodo di apatia generale, perdita di interesse non solo verso di te ma verso tutte le attività che prima lo appassionavano, stanchezza fisica, difficoltà psicologiche pregresse. Questi elementi suggeriscono più una condizione depressiva che un problema relazionale specifico.
La tua tendenza ad assumersi tutte le responsabilità ("sensi di colpa per aver sbagliato tutto") è comprensibile ma non corrisponde alla realtà. Le relazioni sono sempre una co-creazione, e quando finiscono raramente è per colpa di una sola persona. L'abitudinarietà che tu stessa riconosci e i litigi frequenti erano probabilmente segnali di una dinamica che si era incagliata, ma questo non ti rende responsabile del crollo emotivo del partner.
Riguardo alle tue domande sui sentimenti che si spengono improvvisamente: Sì, è possibile che i sentimenti sembrino svanire rapidamente, soprattutto quando una persona attraversa periodi di depressione o apatia. In questi casi, l'incapacità di sentire emozioni positive si generalizza, ma viene spesso attribuita erroneamente alla relazione perché è l'ambito più intimo e quotidiano.
Quello che descrivi: investire completamente te stessa in una relazione fino a perdere il senso di identità quando finisce, è un meccanismo che merita attenzione. Questo modo di amare, pur generoso, può diventare soffocante per l'altro e soprattutto pericoloso per la propria stabilità emotiva.
Ritengo molto importante per te avviare un percorso terapeutico per elaborare non solo il dolore di questa perdita, ma anche per riconoscere e modificare questo pattern relazionale che ti espone a sofferenze eccessive. Devi lavorando sulla costruzione di una identità più solida e indipendente che ti permetta di amare senza perderti, mantenendo quella capacità di dedizione che ti caratterizza, ma in modo più equilibrato. Sono disponibile ad accompagnarti in questo percorso di crescita e guarigione. Un caro saluto,
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologa clinica - Voice Dialogue - Mindfulness - Dreamwork
La tua tendenza ad assumersi tutte le responsabilità ("sensi di colpa per aver sbagliato tutto") è comprensibile ma non corrisponde alla realtà. Le relazioni sono sempre una co-creazione, e quando finiscono raramente è per colpa di una sola persona. L'abitudinarietà che tu stessa riconosci e i litigi frequenti erano probabilmente segnali di una dinamica che si era incagliata, ma questo non ti rende responsabile del crollo emotivo del partner.
Riguardo alle tue domande sui sentimenti che si spengono improvvisamente: Sì, è possibile che i sentimenti sembrino svanire rapidamente, soprattutto quando una persona attraversa periodi di depressione o apatia. In questi casi, l'incapacità di sentire emozioni positive si generalizza, ma viene spesso attribuita erroneamente alla relazione perché è l'ambito più intimo e quotidiano.
Quello che descrivi: investire completamente te stessa in una relazione fino a perdere il senso di identità quando finisce, è un meccanismo che merita attenzione. Questo modo di amare, pur generoso, può diventare soffocante per l'altro e soprattutto pericoloso per la propria stabilità emotiva.
Ritengo molto importante per te avviare un percorso terapeutico per elaborare non solo il dolore di questa perdita, ma anche per riconoscere e modificare questo pattern relazionale che ti espone a sofferenze eccessive. Devi lavorando sulla costruzione di una identità più solida e indipendente che ti permetta di amare senza perderti, mantenendo quella capacità di dedizione che ti caratterizza, ma in modo più equilibrato. Sono disponibile ad accompagnarti in questo percorso di crescita e guarigione. Un caro saluto,
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologa clinica - Voice Dialogue - Mindfulness - Dreamwork
Buonasera, grazie per aver condiviso qui la sua esperienza, non è semplice mettersi così a nudo e parlare della propria sofferenza. Quello che descrive è un momento molto doloroso, e la sua reazione è comprensibile: quando un legame significativo si interrompe, è naturale sentirsi svuotati, pieni di dubbi e con il pensiero che “forse avrei potuto fare qualcosa di diverso”. Allo stesso tempo, quello che lei racconta evidenzia quanto investa tanto, forse tutto, nelle relazioni, al punto da sentirsi senza punti di riferimento quando finiscono. Questa modalità, se da un lato la porta a vivere intensamente i legami, dall’altro rischia di lasciarla molto fragile di fronte alle separazioni.
Il dolore che prova oggi ha bisogno di tempo per essere elaborato, ma può diventare anche l’occasione per guardarsi dentro, per comprendere meglio i propri bisogni, i propri confini e come coltivare risorse personali oltre alla relazione.
Se sente che la sofferenza e i pensieri di colpa stanno diventando troppo gravosi, potrebbe essere utile valutare un percorso psicologico: uno spazio sicuro dove esplorare questi vissuti e ritrovare equilibrio, senza affrontare tutto da sola.
Le auguro con affetto di prendersi cura di sé in questo momento e di concedersi il tempo necessario per guarire. Buona serata!
Il dolore che prova oggi ha bisogno di tempo per essere elaborato, ma può diventare anche l’occasione per guardarsi dentro, per comprendere meglio i propri bisogni, i propri confini e come coltivare risorse personali oltre alla relazione.
Se sente che la sofferenza e i pensieri di colpa stanno diventando troppo gravosi, potrebbe essere utile valutare un percorso psicologico: uno spazio sicuro dove esplorare questi vissuti e ritrovare equilibrio, senza affrontare tutto da sola.
Le auguro con affetto di prendersi cura di sé in questo momento e di concedersi il tempo necessario per guarire. Buona serata!
Buonasera, grazie per aver condiviso con tanta sincerità quello che stai vivendo.
Quello che descrivi è una reazione molto comune alla fine di una relazione, soprattutto quando la chiusura non è stata una tua scelta. I sensi di colpa che senti spesso nascono dal tentativo di comprendere e dare un senso a ciò che è accaduto, ma è importante ricordare che la perdita dei sentimenti dell’altro non è necessariamente legata a qualcosa che hai fatto o non fatto. Le relazioni si evolvono e a volte le persone cambiano, anche senza che ci sia un errore o una mancanza da parte tua.
Il fatto che tu ti senta svuotata e come se avessi perso un pilastro importante della tua vita indica quanto fossi coinvolta emotivamente e quanto investissi nella relazione. Questo è del tutto naturale. Allo stesso tempo, sperare che lui possa tornare sui suoi passi è comprensibile, ma è utile riconoscere che la realtà dei sentimenti degli altri spesso non può essere cambiata solo dal desiderio o dall’impegno di una persona.
Potresti trovare utile concentrarti su te stessa, sul tuo benessere emotivo e sulle tue passioni, anche se in questo momento può sembrare difficile. Prendersi cura di sé, riconoscere i propri bisogni e sentimenti senza colpevolizzarsi, è un passo fondamentale per elaborare il lutto della relazione e ritrovare stabilità emotiva.
Riguardo alle tue domande, è possibile che una persona passi da sentimenti intensi a una diminuzione o scomparsa di attrazione senza darne segnali chiari. Questo non significa che tu abbia fatto qualcosa di sbagliato; semplicemente i sentimenti sono complessi e possono cambiare per motivi personali dell’altra persona, indipendenti dal partner.
Sarebbe utile e consigliato per approfondire questi sentimenti e ricevere supporto concreto nel processo di elaborazione della perdita rivolgersi a uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Quello che descrivi è una reazione molto comune alla fine di una relazione, soprattutto quando la chiusura non è stata una tua scelta. I sensi di colpa che senti spesso nascono dal tentativo di comprendere e dare un senso a ciò che è accaduto, ma è importante ricordare che la perdita dei sentimenti dell’altro non è necessariamente legata a qualcosa che hai fatto o non fatto. Le relazioni si evolvono e a volte le persone cambiano, anche senza che ci sia un errore o una mancanza da parte tua.
Il fatto che tu ti senta svuotata e come se avessi perso un pilastro importante della tua vita indica quanto fossi coinvolta emotivamente e quanto investissi nella relazione. Questo è del tutto naturale. Allo stesso tempo, sperare che lui possa tornare sui suoi passi è comprensibile, ma è utile riconoscere che la realtà dei sentimenti degli altri spesso non può essere cambiata solo dal desiderio o dall’impegno di una persona.
Potresti trovare utile concentrarti su te stessa, sul tuo benessere emotivo e sulle tue passioni, anche se in questo momento può sembrare difficile. Prendersi cura di sé, riconoscere i propri bisogni e sentimenti senza colpevolizzarsi, è un passo fondamentale per elaborare il lutto della relazione e ritrovare stabilità emotiva.
Riguardo alle tue domande, è possibile che una persona passi da sentimenti intensi a una diminuzione o scomparsa di attrazione senza darne segnali chiari. Questo non significa che tu abbia fatto qualcosa di sbagliato; semplicemente i sentimenti sono complessi e possono cambiare per motivi personali dell’altra persona, indipendenti dal partner.
Sarebbe utile e consigliato per approfondire questi sentimenti e ricevere supporto concreto nel processo di elaborazione della perdita rivolgersi a uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno gentile Utente, innanzitutto vorrei dirle che dalle sue parole emerge in modo chiaro quanto lei stia vivendo con sofferenza questa rottura e quanto sia profondo il coinvolgimento che ha avuto in questa relazione. Quando una storia finisce, soprattutto se non per nostra scelta, è naturale sentirsi svuotati, spaesati e attraversati da sensi di colpa o di inadeguatezza. Spesso ci si domanda se si sarebbe potuto fare di più, se non si siano colti segnali, se la responsabilità sia in qualche modo nostra. Questo fa parte del tentativo della mente di dare un senso a un evento doloroso, ma rischia di trasformarsi in un’accusa ingiusta rivolta a sé stessi.
Nel suo racconto si percepisce come lei abbia investito moltissimo nella relazione, arrivando a dare “il 1000%” di sé, come scrive. Questo modo di amare è intenso e sincero, ma può avere un effetto collaterale: il rischio di mettere l’altro al centro della propria vita fino a sentirsi privi di un “pilastro” quando quel legame viene meno. Non significa che lei abbia sbagliato ad amare così, ma che forse in questo momento può essere utile riflettere su quanto sia importante avere anche spazi e risorse personali che le appartengono indipendentemente dalla relazione.
Rispetto al suo ex partner, lei stessa riferisce che lui non ha perso interesse solo verso di lei, ma anche verso attività che prima gli davano piacere. Questo fa pensare a una difficoltà più ampia che non riguarda esclusivamente la vostra storia, ma il suo modo di attraversare un momento di vita. In questo senso, non è corretto che lei si assuma da sola la responsabilità della rottura. Le emozioni e i sentimenti cambiano nel tempo, e può accadere che una persona smetta di sentire ciò che provava, anche senza segnali evidenti o senza riuscire a comunicarlo chiaramente all’altro.
Il dolore che lei prova oggi è comprensibile e reale, e il tempo sarà un alleato importante per poterlo elaborare. Allo stesso tempo, questo momento può diventare anche un’occasione preziosa per conoscersi meglio, per imparare a non colpevolizzarsi e a costruire basi solide dentro di sé che non dipendano esclusivamente dall’altro. È normale che lei mantenga dentro di sé la speranza che lui torni, ma non si giudichi per questo: fa parte del processo di distacco. Con il tempo potrà spostare l’attenzione da ciò che ha perso a ciò che può costruire di nuovo.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Nel suo racconto si percepisce come lei abbia investito moltissimo nella relazione, arrivando a dare “il 1000%” di sé, come scrive. Questo modo di amare è intenso e sincero, ma può avere un effetto collaterale: il rischio di mettere l’altro al centro della propria vita fino a sentirsi privi di un “pilastro” quando quel legame viene meno. Non significa che lei abbia sbagliato ad amare così, ma che forse in questo momento può essere utile riflettere su quanto sia importante avere anche spazi e risorse personali che le appartengono indipendentemente dalla relazione.
Rispetto al suo ex partner, lei stessa riferisce che lui non ha perso interesse solo verso di lei, ma anche verso attività che prima gli davano piacere. Questo fa pensare a una difficoltà più ampia che non riguarda esclusivamente la vostra storia, ma il suo modo di attraversare un momento di vita. In questo senso, non è corretto che lei si assuma da sola la responsabilità della rottura. Le emozioni e i sentimenti cambiano nel tempo, e può accadere che una persona smetta di sentire ciò che provava, anche senza segnali evidenti o senza riuscire a comunicarlo chiaramente all’altro.
Il dolore che lei prova oggi è comprensibile e reale, e il tempo sarà un alleato importante per poterlo elaborare. Allo stesso tempo, questo momento può diventare anche un’occasione preziosa per conoscersi meglio, per imparare a non colpevolizzarsi e a costruire basi solide dentro di sé che non dipendano esclusivamente dall’altro. È normale che lei mantenga dentro di sé la speranza che lui torni, ma non si giudichi per questo: fa parte del processo di distacco. Con il tempo potrà spostare l’attenzione da ciò che ha perso a ciò che può costruire di nuovo.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Buongiorno. La sofferenza che sta provando ora è normale, specialmente a fronte di un importante investimento emotivo nei confronti di una persona. Dal suo messaggio mi sembra che lei stia avendo difficoltà nell'accettare i motivi della rottura da parte del suo ex partner, in quanto da parte sua la relazione funzionava bene; dunque, non comprendendo perché per lui non fosse così, tende ad attribuire la responsabilità unicamente a se stessa, dandosi la colpa per i sentimenti provati dal suo ex. Uno spazio terapeutico potrebbe essere di supporto nell'affrontare il lutto della relazione e comprendere e comprendersi in questo momento di difficoltà.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Alessia Della Bella
Resto a disposizione.
Dott.ssa Alessia Della Bella
Ciao, grazie per esserti esposta in questo portale. Io spesso sottolineo che la relazione è composta da due persone e quindi le "colpe" sono spesso di entrambi. Si è due esseri diversi che si incastrano al meglio per un equilibrio di coppia e si viene a compromessi, rinunce per guadagnarci in comprensione, sentimenti... ognuno sà bene che cosa comporta. Detto questo ti tranquillizzerei sul fatto che non hai "colpe" e probabilmente se qualcosa hai sbagliato (siamo esseri umani ed errare è umano) lui forse non ti ha dato l'occasione di rimediare. Ma da quello che riporti lui ad oggi indipendentemente da te forse ha bisogno di altri ritmi, spazi e si è allontano per le sue millemila ragioni.
è normale comunque provare diverse emozioni alla fine di una storia perchè l'impegno, l'amore e sè stessi sono stati messi in gioco. Ora è il momento di sentire quel dolore, rabbia, tristezza o qualunque emozioni provi in questo momento, permettendoti di perdonarti e lasciare poi andare quando sarai pronta.
Se hai bisogno di approfondire e ascoltarti meglio io sono qui,
Dott.ssa Casumaro Giada
è normale comunque provare diverse emozioni alla fine di una storia perchè l'impegno, l'amore e sè stessi sono stati messi in gioco. Ora è il momento di sentire quel dolore, rabbia, tristezza o qualunque emozioni provi in questo momento, permettendoti di perdonarti e lasciare poi andare quando sarai pronta.
Se hai bisogno di approfondire e ascoltarti meglio io sono qui,
Dott.ssa Casumaro Giada
Gentile utente,
grazie per la sua dettagliata condivisione.
La rottura di una relazione è sicuramente un momento faticoso, ma è anche un momento costellato da tanti interrogativi, ai quali alle volte si fa fatica a trovare risposta. Potrà sembrare banale dirlo, ma all'interno di una relazione non si è mai soli, quindi tutto ciò che avviene, o non avviene in essa, dipende da tutte le persone coinvolte; pertanto la fine di questa relazione non è una sua sola responsabilità. Inoltre, ogni cosa avviene in tempi specifici.
Non entro nel merito degli interrogativi che interessano il suo ex compagno, ai quali penso che lui sia l'unico a poter dare risposta, ma mi colpiscono certe espressioni con le quali racconta i suoi vissuti. In particolare, quando lei dice "è come se avessi perso il pilastro più importante della mia vita" o il "sento di non avere più la ragione di andare avanti"; soprattutto visto che aggiunge che è un vissuto che ha caratterizzato la fine di ogni sua relazione.
Questo momento di fatica, nel quale potrà sperimentare tristezza per la fine della relazione o frustrazione per ciò che poteva fare e non ha fatto (emozioni fisiologiche nella situazione nella quale si trova), potrebbe diventare un momento fertile per esplorare come lei sa stare all'interno delle relazioni e scoprire delle cose di se stessa che potrebbero aiutarla nella costruzione di una relazione futura.
Per tali ragioni, le suggerirei degli incontri con uno specialista, con la finalità di esplorare la sua modalità relazionale, al fine di una crescita personale.
Rimango a disposizione, anche online.
Cordialmente,
dott.ssa Baratto
grazie per la sua dettagliata condivisione.
La rottura di una relazione è sicuramente un momento faticoso, ma è anche un momento costellato da tanti interrogativi, ai quali alle volte si fa fatica a trovare risposta. Potrà sembrare banale dirlo, ma all'interno di una relazione non si è mai soli, quindi tutto ciò che avviene, o non avviene in essa, dipende da tutte le persone coinvolte; pertanto la fine di questa relazione non è una sua sola responsabilità. Inoltre, ogni cosa avviene in tempi specifici.
Non entro nel merito degli interrogativi che interessano il suo ex compagno, ai quali penso che lui sia l'unico a poter dare risposta, ma mi colpiscono certe espressioni con le quali racconta i suoi vissuti. In particolare, quando lei dice "è come se avessi perso il pilastro più importante della mia vita" o il "sento di non avere più la ragione di andare avanti"; soprattutto visto che aggiunge che è un vissuto che ha caratterizzato la fine di ogni sua relazione.
Questo momento di fatica, nel quale potrà sperimentare tristezza per la fine della relazione o frustrazione per ciò che poteva fare e non ha fatto (emozioni fisiologiche nella situazione nella quale si trova), potrebbe diventare un momento fertile per esplorare come lei sa stare all'interno delle relazioni e scoprire delle cose di se stessa che potrebbero aiutarla nella costruzione di una relazione futura.
Per tali ragioni, le suggerirei degli incontri con uno specialista, con la finalità di esplorare la sua modalità relazionale, al fine di una crescita personale.
Rimango a disposizione, anche online.
Cordialmente,
dott.ssa Baratto
Ciao, grazie per aver condiviso la tua esperienza con tanta apertura. Quello che stai vivendo è molto doloroso e si percepisce quanto tu ti senta svuotata e in colpa. È normale che in questo momento ti domandi se sia stata colpa tua, se avresti potuto fare di più o accorgerti prima di certi segnali. Quando una relazione finisce senza che l’abbiamo deciso noi, è quasi spontaneo cercare in noi le ragioni della rottura.
Dalle tue parole, però, emerge chiaramente che lui stesso stava vivendo un periodo di grande confusione e di difficoltà personali. Questo significa che non è stata una tua mancanza a determinare la fine. Può succedere che i sentimenti cambino anche senza segnali evidenti, e questo non significa che tu abbia “sbagliato tutto”. In una coppia entrano in gioco due persone con i loro vissuti, e non sempre l’amore è sufficiente a far superare le difficoltà.
È naturale che tu senta ancora la speranza che possa cambiare idea, perché la perdita è recente e il vuoto che lascia è forte. Ma ora è importante che tu ti conceda tempo per prenderti cura di te, per ritrovare interessi, amicizie e spazi tuoi, anche se all’inizio può sembrare impossibile. Ricordati che una relazione non è l’unico pilastro della tua vita, anche se in questo momento lo percepisci così. Con il tempo il dolore si trasformerà e lascerà spazio a nuove possibilità, e ciò che oggi ti sembra una fine potrà diventare l’inizio di un percorso diverso.
Dalle tue parole, però, emerge chiaramente che lui stesso stava vivendo un periodo di grande confusione e di difficoltà personali. Questo significa che non è stata una tua mancanza a determinare la fine. Può succedere che i sentimenti cambino anche senza segnali evidenti, e questo non significa che tu abbia “sbagliato tutto”. In una coppia entrano in gioco due persone con i loro vissuti, e non sempre l’amore è sufficiente a far superare le difficoltà.
È naturale che tu senta ancora la speranza che possa cambiare idea, perché la perdita è recente e il vuoto che lascia è forte. Ma ora è importante che tu ti conceda tempo per prenderti cura di te, per ritrovare interessi, amicizie e spazi tuoi, anche se all’inizio può sembrare impossibile. Ricordati che una relazione non è l’unico pilastro della tua vita, anche se in questo momento lo percepisci così. Con il tempo il dolore si trasformerà e lascerà spazio a nuove possibilità, e ciò che oggi ti sembra una fine potrà diventare l’inizio di un percorso diverso.
Ciao, grazie per aver condiviso con tanta sincerità quello che stai vivendo, capisco bene quanto possa essere doloroso attraversare una rottura inaspettata, soprattutto quando la decisione non parte da te.
È normale in questi momenti sentirsi sopraffatti dai sensi di colpa e chiedersi se si sarebbe potuto fare qualcosa di diverso. Tuttavia, dalle tue parole emerge chiaramente che lui stesso ha riconosciuto come questo cambiamento riguardasse in generale il suo stato interiore e non fosse legato soltanto a te o al tuo modo di essere. Quando una persona attraversa un periodo di difficoltà, può accadere che la percezione dei sentimenti si offuschi o cambi improvvisamente, senza che ci sia necessariamente una colpa dall’altra parte.
Il fatto che tu tenda a dare il “1000%” nelle relazioni parla del tuo grande investimento emotivo, ma al tempo stesso può lasciarti svuotata se l’altro non riesce a ricambiare con la stessa intensità. Per questo, adesso può essere prezioso riportare lo sguardo verso di te: ritrovare il tuo centro, ricordarti che il tuo valore non dipende da una relazione ma da chi sei come persona.
Ogni relazione, anche quando si conclude, è un’occasione per comprendere meglio noi stessi: ci mostra le nostre paure, i nostri bisogni profondi ma anche le risorse che siamo chiamati a manifestare. Sono esperienze che, con il tempo, ci aiutano a capire cosa possiamo portare con noi e cosa possiamo migliorare nelle relazioni future.
È naturale avere ancora domande e speranze, ma non sempre è possibile ottenere tutte le risposte dall’altro. Col tempo, ciò che oggi appare come una perdita totale molto dolorosa potrà trasformarsi in un’opportunità di crescita e di consapevolezza, per costruire un benessere che parta prima di tutto da te.
Se senti il bisogno di essere accompagnata nell'elaborazione di questo momento, non esitare a contattare.
Buona fortuna!
Un cordiale saluto.
Dott.ssa Erika Marrafino, Psicologa e Counselor.
È normale in questi momenti sentirsi sopraffatti dai sensi di colpa e chiedersi se si sarebbe potuto fare qualcosa di diverso. Tuttavia, dalle tue parole emerge chiaramente che lui stesso ha riconosciuto come questo cambiamento riguardasse in generale il suo stato interiore e non fosse legato soltanto a te o al tuo modo di essere. Quando una persona attraversa un periodo di difficoltà, può accadere che la percezione dei sentimenti si offuschi o cambi improvvisamente, senza che ci sia necessariamente una colpa dall’altra parte.
Il fatto che tu tenda a dare il “1000%” nelle relazioni parla del tuo grande investimento emotivo, ma al tempo stesso può lasciarti svuotata se l’altro non riesce a ricambiare con la stessa intensità. Per questo, adesso può essere prezioso riportare lo sguardo verso di te: ritrovare il tuo centro, ricordarti che il tuo valore non dipende da una relazione ma da chi sei come persona.
Ogni relazione, anche quando si conclude, è un’occasione per comprendere meglio noi stessi: ci mostra le nostre paure, i nostri bisogni profondi ma anche le risorse che siamo chiamati a manifestare. Sono esperienze che, con il tempo, ci aiutano a capire cosa possiamo portare con noi e cosa possiamo migliorare nelle relazioni future.
È naturale avere ancora domande e speranze, ma non sempre è possibile ottenere tutte le risposte dall’altro. Col tempo, ciò che oggi appare come una perdita totale molto dolorosa potrà trasformarsi in un’opportunità di crescita e di consapevolezza, per costruire un benessere che parta prima di tutto da te.
Se senti il bisogno di essere accompagnata nell'elaborazione di questo momento, non esitare a contattare.
Buona fortuna!
Un cordiale saluto.
Dott.ssa Erika Marrafino, Psicologa e Counselor.
Buongiorno, le consiglio un percorso di sostegno psicologico. Cordiali saluti.
La situazione che descrivi è molto comune dopo la fine di una relazione, soprattutto quando si è stati molto coinvolti e ci si è dati completamente. È naturale sentire sensi di colpa e domandarsi se avresti potuto fare qualcosa di diverso, ma in realtà non sei responsabile dei sentimenti dell’altro. Il fatto che lui abbia perso interesse o attrazione non implica un “fallimento” da parte tua: i sentimenti cambiano e non sempre ci sono segnali evidenti o prevedibili, soprattutto in persone che, come hai detto, hanno anche loro difficoltà personali e psicologiche.
Il passaggio da provare “tutto” a non provare più nulla può accadere, anche senza segnali chiari, perché le emozioni non seguono sempre logiche lineari e possono essere influenzate da fattori interni (stato emotivo, stanchezza, problemi personali) più che dal comportamento dell’altro. Il fatto che lui continui a dirti che ti vuole bene e che ci sarà per te indica che il legame affettivo rimane, ma la scelta di interrompere la relazione è sua e va rispettata.
Per affrontare questo momento, è importante riconoscere che il senso di vuoto è normale e che il distacco richiede tempo. Cercare di mantenere contatti con amici, dedicarti a interessi e attività che ti fanno stare bene e accettare i tuoi sentimenti senza giudicarli può aiutare a ritrovare equilibrio. La speranza che lui torni è naturale, ma coltivare la tua autonomia emotiva e imparare a vivere senza dipendere dai segnali dell’altro è fondamentale per la tua serenità.
Il passaggio da provare “tutto” a non provare più nulla può accadere, anche senza segnali chiari, perché le emozioni non seguono sempre logiche lineari e possono essere influenzate da fattori interni (stato emotivo, stanchezza, problemi personali) più che dal comportamento dell’altro. Il fatto che lui continui a dirti che ti vuole bene e che ci sarà per te indica che il legame affettivo rimane, ma la scelta di interrompere la relazione è sua e va rispettata.
Per affrontare questo momento, è importante riconoscere che il senso di vuoto è normale e che il distacco richiede tempo. Cercare di mantenere contatti con amici, dedicarti a interessi e attività che ti fanno stare bene e accettare i tuoi sentimenti senza giudicarli può aiutare a ritrovare equilibrio. La speranza che lui torni è naturale, ma coltivare la tua autonomia emotiva e imparare a vivere senza dipendere dai segnali dell’altro è fondamentale per la tua serenità.
Quello che stai vivendo è un dolore enorme, e il modo in cui lo racconti fa capire quanto tu ci abbia creduto e quanto ti sia data a questa relazione. È normale sentirsi svuotata e senza direzione: quando una relazione finisce, soprattutto se per te era il centro della vita quotidiana, è come se crollasse un pilastro.
Capisco bene anche i tuoi sensi di colpa: quando qualcuno ci lascia, la mente tende a cercare una spiegazione e spesso la colpa la rivolgiamo contro noi stessi. Ma da quello che scrivi, non emerge che tu abbia fatto “qualcosa di sbagliato” che ha causato la fine. Lui stesso ti ha detto che la sua perdita di sentimenti non riguarda solo la relazione, ma anche altri aspetti della sua vita: stanchezza, disinteresse per ciò che prima gli piaceva, difficoltà psicologiche già presenti. Non sei tu la causa di tutto questo, anche se la tua mente ora continua a ripeterti che “se me ne fossi accorta prima, forse…”.
Sì, può succedere di passare dal provare molto al sentire meno, e non sempre chi lo vive riesce a comunicarlo chiaramente. A volte per paura di ferire, a volte perché spera che passi da solo, a volte perché non riesce a leggere bene ciò che prova. Il fatto che lui non abbia mandato segnali non significa che tu non sei stata attenta, ma che lui non riusciva a mostrarli.
Il tuo modo di amare, dando il 1000%, ti fa vivere tutto con intensità: questo è un valore, ma comporta anche che quando perdi quella persona ti sembra di non avere più un motivo per andare avanti. In realtà il motivo non è mai solo nell’altro, ma anche in te: ricostruire significa imparare a coltivare spazi tuoi, passioni tue, relazioni che non siano solo la coppia. Questo ora ti sembra impossibile, ma è proprio quello che ti permetterà di non sentire più che la tua ragione di vita dipende interamente da chi hai accanto.
La speranza che lui torni è comprensibile, ma rischia di bloccarti. Avere speranza non è sbagliato, ma non puoi vivere aspettando che sia lui a ridarti equilibrio: la direzione va trovata dentro di te.
Quello che ti aiuterebbe ora è non restare sola con questo dolore. Parlane con persone di fiducia, cerca supporto psicologico se puoi: avere uno spazio dove mettere ordine nei pensieri e nei sensi di colpa ti permetterà di non logorarti. Non sei sbagliata, non sei stata “il problema”: sei una ragazza che ha amato con tutto ciò che aveva e che ora deve affrontare una perdita. Con tempo e cura, il vuoto che senti oggi non sarà più così totale.
Dott.ssa De Pretto
Capisco bene anche i tuoi sensi di colpa: quando qualcuno ci lascia, la mente tende a cercare una spiegazione e spesso la colpa la rivolgiamo contro noi stessi. Ma da quello che scrivi, non emerge che tu abbia fatto “qualcosa di sbagliato” che ha causato la fine. Lui stesso ti ha detto che la sua perdita di sentimenti non riguarda solo la relazione, ma anche altri aspetti della sua vita: stanchezza, disinteresse per ciò che prima gli piaceva, difficoltà psicologiche già presenti. Non sei tu la causa di tutto questo, anche se la tua mente ora continua a ripeterti che “se me ne fossi accorta prima, forse…”.
Sì, può succedere di passare dal provare molto al sentire meno, e non sempre chi lo vive riesce a comunicarlo chiaramente. A volte per paura di ferire, a volte perché spera che passi da solo, a volte perché non riesce a leggere bene ciò che prova. Il fatto che lui non abbia mandato segnali non significa che tu non sei stata attenta, ma che lui non riusciva a mostrarli.
Il tuo modo di amare, dando il 1000%, ti fa vivere tutto con intensità: questo è un valore, ma comporta anche che quando perdi quella persona ti sembra di non avere più un motivo per andare avanti. In realtà il motivo non è mai solo nell’altro, ma anche in te: ricostruire significa imparare a coltivare spazi tuoi, passioni tue, relazioni che non siano solo la coppia. Questo ora ti sembra impossibile, ma è proprio quello che ti permetterà di non sentire più che la tua ragione di vita dipende interamente da chi hai accanto.
La speranza che lui torni è comprensibile, ma rischia di bloccarti. Avere speranza non è sbagliato, ma non puoi vivere aspettando che sia lui a ridarti equilibrio: la direzione va trovata dentro di te.
Quello che ti aiuterebbe ora è non restare sola con questo dolore. Parlane con persone di fiducia, cerca supporto psicologico se puoi: avere uno spazio dove mettere ordine nei pensieri e nei sensi di colpa ti permetterà di non logorarti. Non sei sbagliata, non sei stata “il problema”: sei una ragazza che ha amato con tutto ciò che aveva e che ora deve affrontare una perdita. Con tempo e cura, il vuoto che senti oggi non sarà più così totale.
Dott.ssa De Pretto
Ciao, grazie per aver condiviso con tanta sincerità quello che stai vivendo. Capisco quanto possa essere doloroso ritrovarsi improvvisamente senza quel punto di riferimento così importante, e sentire il peso dei sensi di colpa chiedendoti se avresti potuto fare di più. È normale che in queste situazioni la mente cerchi risposte e si domandi se sia stata “colpa tua”, ma non sempre i sentimenti cambiano per un motivo preciso o per un errore di qualcuno: a volte è un processo che riguarda l’altra persona e il suo mondo interiore. In questo momento ciò che può aiutarti è concederti di vivere il dolore, senza giudicarti, e allo stesso tempo iniziare a prenderti cura di te stessa. È un passaggio difficile, ma può diventare anche l’occasione per riscoprire nuove parti di te e imparare a dosare meglio quell’energia che hai sempre donato tutta all’altro. Se senti che da sola è troppo faticoso, uno spazio di ascolto psicologico può darti sostegno e alleggerire questo peso: un luogo sicuro in cui dare voce alle tue emozioni, ridurre il senso di colpa e ricostruire passo dopo passo il tuo equilibrio.
Ciao, grazie per aver condiviso con tanta sincerità quello che stai attraversando. È davvero difficile affrontare la fine di una relazione, soprattutto quando ci si sente travolti dai sensi di colpa e dal dubbio. Vorrei rassicurarti su una cosa importante: la fine di una relazione quasi mai è colpa di una sola persona, e spesso i cambiamenti nei sentimenti possono accadere in modo graduale e silenzioso, senza segnali evidenti.
Il fatto che tu abbia dato tanto di te stessa è un segno di quanto ti sia impegnata e di quanto ci tenessi; questo è un valore, non un errore. È normale sentirsi svuotati dopo una perdita così significativa, ma con il tempo potrai ritrovare il tuo equilibrio e la tua forza.
Se ti va, può essere utile parlare con qualcuno che ti accompagni in questo percorso, per darti strumenti per gestire i pensieri e le emozioni che stai vivendo. Ricorda che meriti di stare bene e di costruire relazioni sane e appaganti, a partire da te stessa. Se sei interessata puoi consultare il mio profilo su Mio Dottore Un caro saluto Dott.ssa Ilaria Redivo
Il fatto che tu abbia dato tanto di te stessa è un segno di quanto ti sia impegnata e di quanto ci tenessi; questo è un valore, non un errore. È normale sentirsi svuotati dopo una perdita così significativa, ma con il tempo potrai ritrovare il tuo equilibrio e la tua forza.
Se ti va, può essere utile parlare con qualcuno che ti accompagni in questo percorso, per darti strumenti per gestire i pensieri e le emozioni che stai vivendo. Ricorda che meriti di stare bene e di costruire relazioni sane e appaganti, a partire da te stessa. Se sei interessata puoi consultare il mio profilo su Mio Dottore Un caro saluto Dott.ssa Ilaria Redivo
Buonasera. La ringrazio per la fiducia e per avermi raccontato una situazione così dolorosa e confusa. Nonostante la lunghezza, il suo racconto è molto chiaro e rivela una profonda sensibilità e intelligenza emotiva.
È perfettamente comprensibile che in questo momento lei si senta svuotata e assalita dai sensi di colpa. Quando un amore così importante finisce per decisione altrui, l'istinto più comune è cercare la colpa in sé stessi, perché questo dà l'illusione di poter controllare l'evento. Ma la realtà è quasi sempre molto più complessa.
Visto il livello di distress che sta provando, l'eccessivo senso di colpa che la assale, e soprattutto la tendenza a basare la sua felicità e la sua motivazione unicamente sul partner, le consiglio caldamente di iniziare un percorso di psicoterapia quanto prima.
Lei è una ragazza giovane e consapevole. Il coraggio di scrivere e riconoscere la sua sofferenza è già il primo, fondamentale, passo verso la guarigione. Non aspetti che la speranza irrealistica (il suo ritorno) svanisca da sola; si dia il permesso di essere aiutata a ritrovare la gioia di vivere indipendentemente da lui.
È perfettamente comprensibile che in questo momento lei si senta svuotata e assalita dai sensi di colpa. Quando un amore così importante finisce per decisione altrui, l'istinto più comune è cercare la colpa in sé stessi, perché questo dà l'illusione di poter controllare l'evento. Ma la realtà è quasi sempre molto più complessa.
Visto il livello di distress che sta provando, l'eccessivo senso di colpa che la assale, e soprattutto la tendenza a basare la sua felicità e la sua motivazione unicamente sul partner, le consiglio caldamente di iniziare un percorso di psicoterapia quanto prima.
Lei è una ragazza giovane e consapevole. Il coraggio di scrivere e riconoscere la sua sofferenza è già il primo, fondamentale, passo verso la guarigione. Non aspetti che la speranza irrealistica (il suo ritorno) svanisca da sola; si dia il permesso di essere aiutata a ritrovare la gioia di vivere indipendentemente da lui.
è comprensibile che tu ti senta di aver perso il tuo pilastro, forse però l'aver dato tutto a questo ragazzo ti ha fatto perdere te stessa, cosa hai dato a te nella relazione, dov'eri tu? dove sei tu adesso, il senso di colpa nel non aver fatto di più ma le cose si fanno in due, da sola non si può sorreggere nulla, va tutto in pezzi. Prova a guardarti come guardi lui, con amore, rispetto e la forza di averci provato, nonostante tutto.
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