Buonasera, ho una relazione con uomo che è padre e al momento è separato dalla moglie da otto anni,
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Buonasera, ho una relazione con uomo che è padre e al momento è separato dalla moglie da otto anni, la moglie oltre alla gestione del figlio dipende da lui anche per la gestione dei suoi beni che ha affidato a lui e che ammontano a svariati milioni di euro ereditati di recente e per tutte le cose quotidiane, le telefonate giornaliere tra loro sono continue, ora lui ha acquistato casa e si è fatto prestare 200.000 mila euro da lei. Lei è presentissima nella famiglia di lui, ha contatti telefonici con suocera e cognate quasi tutti i giorni.
Non so come gestire questa cosa
Non so come gestire questa cosa
Buonasera,
la situazione che descrive mostra che, nonostante la separazione formale, il suo compagno è ancora molto preso nel “discorso” della sua ex-moglie: non tanto per i sentimenti, quanto per la funzione che lui svolge per lei — gestione, sostegno, presenza costante. In termini lacaniani, lui continua ad occupare per lei un posto simbolico a cui non ha realmente rinunciato.
Per questo lei si sente ai margini: non perché “ci sia ancora una storia”, ma perché il suo compagno non ha ancora ridefinito il proprio posto. Finché lui rimane legato da doveri, richieste e prestiti, la sua coppia si trova inevitabilmente in una posizione instabile.
La questione, dunque, non riguarda la ex-moglie, ma ciò che lui è disposto a spostare nel suo assetto soggettivo: quali limiti può mettere? quale posto le riconosce? che responsabilità assume verso la nuova relazione?
È su questo che diventa importante un dialogo chiaro: non per tagliare un legame, ma perché lui prenda posizione. È da quella posizione che può nascere uno spazio più definito per voi due.
la situazione che descrive mostra che, nonostante la separazione formale, il suo compagno è ancora molto preso nel “discorso” della sua ex-moglie: non tanto per i sentimenti, quanto per la funzione che lui svolge per lei — gestione, sostegno, presenza costante. In termini lacaniani, lui continua ad occupare per lei un posto simbolico a cui non ha realmente rinunciato.
Per questo lei si sente ai margini: non perché “ci sia ancora una storia”, ma perché il suo compagno non ha ancora ridefinito il proprio posto. Finché lui rimane legato da doveri, richieste e prestiti, la sua coppia si trova inevitabilmente in una posizione instabile.
La questione, dunque, non riguarda la ex-moglie, ma ciò che lui è disposto a spostare nel suo assetto soggettivo: quali limiti può mettere? quale posto le riconosce? che responsabilità assume verso la nuova relazione?
È su questo che diventa importante un dialogo chiaro: non per tagliare un legame, ma perché lui prenda posizione. È da quella posizione che può nascere uno spazio più definito per voi due.
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Buonasera,
capisco quanto questa situazione possa metterLa in difficoltà: la presenza costante della ex-moglie, la dipendenza economica e gestionale e i legami ancora molto attivi con la famiglia di lui possono creare confini poco chiari e farLa sentire in una posizione insicura.
In questi casi è importante che Lei chiarisca quali confini Le sono necessari per sentirsi rispettata e tutelata, e che li comunichi al partner in modo fermo ma non accusatorio. Se lui non è disposto a rinegoziare il rapporto con l’ex-moglie, soprattutto sul piano economico e decisionale, questo potrebbe indicarLe quale spazio reale è disponibile per la vostra relazione.
Se desidera approfondire il tema e definire insieme strategie più specifiche, posso proporLe un colloquio conoscitivo, in studio o online.
Un saluto,
dott.ssa Greta Pisano, Psicologa e psicoterapeuta
capisco quanto questa situazione possa metterLa in difficoltà: la presenza costante della ex-moglie, la dipendenza economica e gestionale e i legami ancora molto attivi con la famiglia di lui possono creare confini poco chiari e farLa sentire in una posizione insicura.
In questi casi è importante che Lei chiarisca quali confini Le sono necessari per sentirsi rispettata e tutelata, e che li comunichi al partner in modo fermo ma non accusatorio. Se lui non è disposto a rinegoziare il rapporto con l’ex-moglie, soprattutto sul piano economico e decisionale, questo potrebbe indicarLe quale spazio reale è disponibile per la vostra relazione.
Se desidera approfondire il tema e definire insieme strategie più specifiche, posso proporLe un colloquio conoscitivo, in studio o online.
Un saluto,
dott.ssa Greta Pisano, Psicologa e psicoterapeuta
Buongiorno. Se desidera chiarire i suoi pensieri, i sentimenti, i conflitti personali che sperimenta e le possibili insoddisfazioni o difficoltà che vive nel rapporto sentimentale, può provare a chiedere una consultazione e valutare la disponibilità ad una psicoterapia che la porti a trovare in sé le risposte che cerca. SG
Capisco quanto questa situazione possa risultare complessa e confusiva per lei. Da ciò che descrive, sembra che nella relazione tra il suo compagno e la sua ex moglie esistano ancora numerosi legami pratici ed emotivi, che vanno ben oltre la normale gestione condivisa di un figlio. È comprensibile che tutto questo possa generare insicurezza, senso di esclusione o difficoltà a capire quale sia il suo spazio nella relazione.
Il disagio che riporta è assolutamente normale, sono aspetti che chiunque, al tuo posto, avrebbe bisogno di comprendere meglio per sentirsi al sicuro nella relazione. Sarebbe importante fare una riflessione su qual è l’aspetto che le crea più disagio, la mancanza di confini chiari nella relazione con la ex, il timore che possa esserci un legame emotivo, il sentire ridotto lo spazio per la vostra relazione?
Una possibile strada è provare ad esprimere al suo compagno, in modo calmo e concreto, come questa situazione la fa sentire, senza accusare ma parlando dal suo punto di vista per capire in che modo lui è disposto a venirti incontro e a tutelare i confini della vostra relazione.
Se sente che la situazione la tocca più profondamente — per esempio nei temi della fiducia, del tuo valore o dei confini personali — potrebbe essere utile anche un confronto con un professionista, proprio per avere uno spazio neutro in cui elaborare cosa desidera davvero e cosa le serve per stare bene in una relazione.
Il disagio che riporta è assolutamente normale, sono aspetti che chiunque, al tuo posto, avrebbe bisogno di comprendere meglio per sentirsi al sicuro nella relazione. Sarebbe importante fare una riflessione su qual è l’aspetto che le crea più disagio, la mancanza di confini chiari nella relazione con la ex, il timore che possa esserci un legame emotivo, il sentire ridotto lo spazio per la vostra relazione?
Una possibile strada è provare ad esprimere al suo compagno, in modo calmo e concreto, come questa situazione la fa sentire, senza accusare ma parlando dal suo punto di vista per capire in che modo lui è disposto a venirti incontro e a tutelare i confini della vostra relazione.
Se sente che la situazione la tocca più profondamente — per esempio nei temi della fiducia, del tuo valore o dei confini personali — potrebbe essere utile anche un confronto con un professionista, proprio per avere uno spazio neutro in cui elaborare cosa desidera davvero e cosa le serve per stare bene in una relazione.
Gentile utente, posso solo immaginare il disagio che sente in questa intricata e delicata dinamica. Potrebbe essere però importante condividere come si sente con il suo partner in modo da trovare insieme una soluzione che metta entrambi a proprio agio. Senza dialogo non c'è possibilità di sciogliere i nodi. Parlatevi a cuore aperto. Cordialmente dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno, grazie per aver condiviso il suo vissuto. Dove finisce la vecchia coppia e dove inizia la vostra? Di tutto ciò che ha scritto sulla sua sofferenza, il suo compagno ne è a conoscenza? Partirei da qui.
Se vuole approfondire mi può contattare quando vuole.
Saluti, Dott.ssa Martina Prelati
Se vuole approfondire mi può contattare quando vuole.
Saluti, Dott.ssa Martina Prelati
Buonasera,
capisco quanto questa situazione possa metterla a disagio: quando si entra in una relazione in cui l’ex partner è ancora così centrale nella vita quotidiana, sia emotiva che pratica, è naturale sentirsi confusa, insicura o anche messa “ai margini”. Non c’è nulla di sbagliato in ciò che prova.
Da ciò che descrive, sembra che tra il suo compagno e la ex moglie ci sia un legame che, pur non essendo più affettivo sul piano sentimentale, rimane fortissimo sul piano della dipendenza e della gestione della vita quotidiana. Il fatto che lui continui a occuparsi di beni importanti, questioni pratiche, telefonate giornaliere e che ora abbia accettato anche un prestito consistente, crea un intreccio che rende difficile comprendere quali siano oggi i reali confini della loro relazione. È comprensibile che lei avverta tutto questo come una presenza costante e invasiva.
Il punto centrale, per lei, è poter capire quali confini sono accettabili nella sua relazione e quali invece la fanno sentire non tutelata. Ogni coppia trova un proprio equilibrio, ma questo equilibrio può esistere solo se i bisogni di entrambe le persone vengono riconosciuti. Per questo potrebbe essere importante parlare apertamente con il suo compagno, non per accusarlo, ma per condividere come questa vicinanza tra lui e la ex moglie impatti su di lei: il bisogno di sentirsi scelta, considerata e protetta è legittimo in qualsiasi relazione.
Allo stesso tempo, sarà prezioso osservare come lui reagisce a questa sua richiesta di chiarezza. Non tanto nelle parole, ma nella disponibilità a definire con la ex moglie dei limiti più sani, affinché la sua nuova relazione non sia costantemente attraversata da dinamiche passate che non gli appartengono più. Se non esiste ancora un vero “noi” riconosciuto, è difficile per lei trovare un posto emotivamente sicuro.
Se ha desiderio di parlarne in modo più approfondito, sono qui.
Un saluto,
Dott.ssa Susanna Brandolini
capisco quanto questa situazione possa metterla a disagio: quando si entra in una relazione in cui l’ex partner è ancora così centrale nella vita quotidiana, sia emotiva che pratica, è naturale sentirsi confusa, insicura o anche messa “ai margini”. Non c’è nulla di sbagliato in ciò che prova.
Da ciò che descrive, sembra che tra il suo compagno e la ex moglie ci sia un legame che, pur non essendo più affettivo sul piano sentimentale, rimane fortissimo sul piano della dipendenza e della gestione della vita quotidiana. Il fatto che lui continui a occuparsi di beni importanti, questioni pratiche, telefonate giornaliere e che ora abbia accettato anche un prestito consistente, crea un intreccio che rende difficile comprendere quali siano oggi i reali confini della loro relazione. È comprensibile che lei avverta tutto questo come una presenza costante e invasiva.
Il punto centrale, per lei, è poter capire quali confini sono accettabili nella sua relazione e quali invece la fanno sentire non tutelata. Ogni coppia trova un proprio equilibrio, ma questo equilibrio può esistere solo se i bisogni di entrambe le persone vengono riconosciuti. Per questo potrebbe essere importante parlare apertamente con il suo compagno, non per accusarlo, ma per condividere come questa vicinanza tra lui e la ex moglie impatti su di lei: il bisogno di sentirsi scelta, considerata e protetta è legittimo in qualsiasi relazione.
Allo stesso tempo, sarà prezioso osservare come lui reagisce a questa sua richiesta di chiarezza. Non tanto nelle parole, ma nella disponibilità a definire con la ex moglie dei limiti più sani, affinché la sua nuova relazione non sia costantemente attraversata da dinamiche passate che non gli appartengono più. Se non esiste ancora un vero “noi” riconosciuto, è difficile per lei trovare un posto emotivamente sicuro.
Se ha desiderio di parlarne in modo più approfondito, sono qui.
Un saluto,
Dott.ssa Susanna Brandolini
Da ciò che racconti, sembra che tu ti stia trovando dentro una relazione in cui i confini tra il tuo partner, la sua ex moglie e la sua famiglia d’origine non siano stati davvero ridefiniti dopo la separazione. Anche se non sono più una coppia da molti anni, il loro legame appare ancora molto attivo e funzionale: telefonate quotidiane, gestione dei beni, sostegno economico, presenza costante nella sua famiglia. Tutti elementi che rendono difficile percepire che quella relazione sia davvero “conclusa” sul piano emotivo e organizzativo.
Quando una nuova persona entra in un sistema familiare dove esistono dinamiche così forti e radicate, è normale provare disorientamento, confusione o persino una sensazione di invasione. Non è gelosia “immotivata”: è la percezione che il tuo spazio nella relazione fatichi a trovare una collocazione. Dal punto di vista, quello che emerge è una struttura in cui i confini sono molto permeabili, cioè non c’è una netta distinzione tra ciò che appartiene al passato e ciò che dovrebbe permettere alla nuova relazione di consolidarsi.
È importante che tu possa parlare con lui non accusando, ma spiegando cosa senti, cosa ti crea fatica e quali bisogni hai nella relazione. Più che chiederti se ciò che lui fa con la ex moglie sia giusto o sbagliato, la domanda centrale diventa: lui è disponibile a rinegoziare questi confini per proteggere il vostro legame? Perché in una coppia sana, quando uno dei due esprime un disagio, l’altro mostra ascolto e disponibilità a ricalibrare le proprie modalità.
Non è necessario che lui interrompa il rapporto con la sua ex moglie, soprattutto se ci sono responsabilità condivise, ma è fondamentale capire quanto di ciò che mantiene sia realmente indispensabile e quanto invece derivi da abitudini, sensi di responsabilità, o semplicemente da una struttura relazionale rimasta invariata negli anni.
Un altro aspetto importante è quello di chiederti che posto desideri avere nella sua vita e se, nelle condizioni attuali, ti senti davvero riconosciuta e tutelata. A volte, più che cambiare gli altri, è utile osservare come la situazione ti fa stare, quali limiti per te sono irrinunciabili e quanto l’altra persona è pronta a prenderli in considerazione.
Se pensi sia necessario ti inviterei a considerare l'aiuto di un professionista, che eventualmente può aiutarti ad approfondire quello che provi più intensamente e a gestire le reazioni di lui quando gli esprimerai il tuo disagio.
Quando una nuova persona entra in un sistema familiare dove esistono dinamiche così forti e radicate, è normale provare disorientamento, confusione o persino una sensazione di invasione. Non è gelosia “immotivata”: è la percezione che il tuo spazio nella relazione fatichi a trovare una collocazione. Dal punto di vista, quello che emerge è una struttura in cui i confini sono molto permeabili, cioè non c’è una netta distinzione tra ciò che appartiene al passato e ciò che dovrebbe permettere alla nuova relazione di consolidarsi.
È importante che tu possa parlare con lui non accusando, ma spiegando cosa senti, cosa ti crea fatica e quali bisogni hai nella relazione. Più che chiederti se ciò che lui fa con la ex moglie sia giusto o sbagliato, la domanda centrale diventa: lui è disponibile a rinegoziare questi confini per proteggere il vostro legame? Perché in una coppia sana, quando uno dei due esprime un disagio, l’altro mostra ascolto e disponibilità a ricalibrare le proprie modalità.
Non è necessario che lui interrompa il rapporto con la sua ex moglie, soprattutto se ci sono responsabilità condivise, ma è fondamentale capire quanto di ciò che mantiene sia realmente indispensabile e quanto invece derivi da abitudini, sensi di responsabilità, o semplicemente da una struttura relazionale rimasta invariata negli anni.
Un altro aspetto importante è quello di chiederti che posto desideri avere nella sua vita e se, nelle condizioni attuali, ti senti davvero riconosciuta e tutelata. A volte, più che cambiare gli altri, è utile osservare come la situazione ti fa stare, quali limiti per te sono irrinunciabili e quanto l’altra persona è pronta a prenderli in considerazione.
Se pensi sia necessario ti inviterei a considerare l'aiuto di un professionista, che eventualmente può aiutarti ad approfondire quello che provi più intensamente e a gestire le reazioni di lui quando gli esprimerai il tuo disagio.
Capisco quanto possa essere complesso e destabilizzante muoversi in una relazione dove il confine tra passato e presente sembra continuamente sfumare. È come entrare in una casa già arredata da qualcun altro: ogni oggetto, ogni abitudine, ogni telefonata quotidiana ti ricorda che lì, prima di te, c’era una storia che non è mai stata del tutto chiusa.
Quello che descrivi non parla solo di una ex moglie ancora molto presente, ma di un intreccio profondo di ruoli, dipendenze, abitudini consolidate negli anni. Otto anni di separazione, eppure un legame che continua ad assomigliare a una sorta di “famiglia estesa”, dove lui rimane punto di riferimento non solo per il figlio, ma anche per lei, per la sua quotidianità, per la gestione dei beni, addirittura per un prestito importante. E tu ti ritrovi in mezzo a una trama che non hai scritto tu, ma che in qualche modo ora ti coinvolge. È comprensibile che tu ti senta confusa o forse anche messa da parte. Quando una relazione nuova nasce accanto a una dinamica così forte e così radicata, è naturale chiedersi dove si possa trovare il proprio posto. Non è gelosia, non è insicurezza: è il bisogno umano di sentirsi riconosciuti, considerati, scelti davvero.
In questi casi, più che giudicare ciò che è giusto o sbagliato, può essere utile guardare con delicatezza a ciò che senti tu. La domanda non è se la loro relazione dovesse essere diversa, ma se la situazione così com’è ti permette di stare bene, di sentirti rispettata e vista. A volte gli equilibri del passato resistono perché nessuno li ha mai messi davvero in discussione, perché funzionavano per tutti — fino a quando nella scena entra una nuova persona, con una nuova sensibilità, un nuovo modo di vivere i confini e l’intimità.
Parlarne con lui, non in tono accusatorio, ma in tono autentico e vulnerabile, potrebbe essere un passo importante. Non per chiedergli di tagliare improvvisamente i legami, ma per comprendere insieme quali confini possono essere ridisegnati per permettere alla vostra relazione di avere spazio, forma e dignità. Perché un amore nuovo, per crescere, ha bisogno di un terreno libero, non di uno frammentato tra mille richiami del passato.
In tutto questo, ricordati che non sei sbagliata: stai solo cercando di capire se c’è posto per te, e questo bisogno è profondamente umano.
E se senti che potrebbe esserti di aiuto esplorare meglio tutto questo in uno spazio protetto, sono disponibile per un colloquio conoscitivo. Sarebbe un momento tranquillo, senza alcun impegno, per mettere ordine alle emozioni, ascoltarti davvero e capire insieme quale direzione desideri prendere. A volte basta un primo incontro per sentirsi meno soli dentro le proprie domande.
Quello che descrivi non parla solo di una ex moglie ancora molto presente, ma di un intreccio profondo di ruoli, dipendenze, abitudini consolidate negli anni. Otto anni di separazione, eppure un legame che continua ad assomigliare a una sorta di “famiglia estesa”, dove lui rimane punto di riferimento non solo per il figlio, ma anche per lei, per la sua quotidianità, per la gestione dei beni, addirittura per un prestito importante. E tu ti ritrovi in mezzo a una trama che non hai scritto tu, ma che in qualche modo ora ti coinvolge. È comprensibile che tu ti senta confusa o forse anche messa da parte. Quando una relazione nuova nasce accanto a una dinamica così forte e così radicata, è naturale chiedersi dove si possa trovare il proprio posto. Non è gelosia, non è insicurezza: è il bisogno umano di sentirsi riconosciuti, considerati, scelti davvero.
In questi casi, più che giudicare ciò che è giusto o sbagliato, può essere utile guardare con delicatezza a ciò che senti tu. La domanda non è se la loro relazione dovesse essere diversa, ma se la situazione così com’è ti permette di stare bene, di sentirti rispettata e vista. A volte gli equilibri del passato resistono perché nessuno li ha mai messi davvero in discussione, perché funzionavano per tutti — fino a quando nella scena entra una nuova persona, con una nuova sensibilità, un nuovo modo di vivere i confini e l’intimità.
Parlarne con lui, non in tono accusatorio, ma in tono autentico e vulnerabile, potrebbe essere un passo importante. Non per chiedergli di tagliare improvvisamente i legami, ma per comprendere insieme quali confini possono essere ridisegnati per permettere alla vostra relazione di avere spazio, forma e dignità. Perché un amore nuovo, per crescere, ha bisogno di un terreno libero, non di uno frammentato tra mille richiami del passato.
In tutto questo, ricordati che non sei sbagliata: stai solo cercando di capire se c’è posto per te, e questo bisogno è profondamente umano.
E se senti che potrebbe esserti di aiuto esplorare meglio tutto questo in uno spazio protetto, sono disponibile per un colloquio conoscitivo. Sarebbe un momento tranquillo, senza alcun impegno, per mettere ordine alle emozioni, ascoltarti davvero e capire insieme quale direzione desideri prendere. A volte basta un primo incontro per sentirsi meno soli dentro le proprie domande.
Gentile utente,
mi chiedo da quanto tempo vada avanti questa relazione vada avanti con queste modalità e che impegno avete preso l'uno per l'altra. Indubbiamente lei ha tutto il diritto di essere in pensiero per l'attuale situazione e di portare alla luce il problema. Per inizare una nuova relazione è necessario avere una chiara idea dei confini, di ciò che lei e quest'uomo state costruendo e ciò che invece rappresenta il passato, forse non risolto a sufficienza per lui. I figli restano, ma la gestione del resrto denota una mancanza di una reale seprazione tra gli ex coniugi che andrebbe risolta e indagata. Lei può di certo esporre le sue perplessità sul loro rapporto e cercare chiarimenti, da lì vedrà come e sè il suo compagno accoglierà la sua posizione e potrà fare le sue valutazioni, consapevole di quello che realmente questa persona può offrirle. Le auguro buona fortuna.
Dott.ssa Pazzola Annalisa
mi chiedo da quanto tempo vada avanti questa relazione vada avanti con queste modalità e che impegno avete preso l'uno per l'altra. Indubbiamente lei ha tutto il diritto di essere in pensiero per l'attuale situazione e di portare alla luce il problema. Per inizare una nuova relazione è necessario avere una chiara idea dei confini, di ciò che lei e quest'uomo state costruendo e ciò che invece rappresenta il passato, forse non risolto a sufficienza per lui. I figli restano, ma la gestione del resrto denota una mancanza di una reale seprazione tra gli ex coniugi che andrebbe risolta e indagata. Lei può di certo esporre le sue perplessità sul loro rapporto e cercare chiarimenti, da lì vedrà come e sè il suo compagno accoglierà la sua posizione e potrà fare le sue valutazioni, consapevole di quello che realmente questa persona può offrirle. Le auguro buona fortuna.
Dott.ssa Pazzola Annalisa
Buonasera — grazie per aver condiviso una situazione così complessa. Capisco che ti faccia sentire insicura e confusa: la presenza continua dell’ex moglie (telefonate quotidiane, gestione economica, prestiti, rapporti con la famiglia di lui) dice che il legame tra loro è ancora fortemente attivo e questo influisce direttamente sulla vostra relazione.
Ecco come puoi affrontare la cosa, in modo pratico e rispettoso:
Prenditi un momento per chiarire cosa senti e cosa vuoi.
Quali comportamenti ti danno più fastidio o ti fanno sentire trascurata?
Qual è il tuo limite non negoziabile (es. trasparenza su soldi, riduzione dei contatti giornalieri, ruolo dell’ex nella gestione della casa)?
Parla con il tuo partner in modo chiaro e non accusatorio.
Usa frasi in prima persona (“Io mi sento…”, “Ho bisogno che…”) invece di attaccarlo.
Chiedi spiegazioni concrete sul prestito, sul ruolo che l’ex svolge e su come intende gestire tali rapporti in futuro.
Chiedi limiti concreti e accordi pratici.
Per esempio: orari per le telefonate con l’ex, trasparenza su operazioni finanziarie importanti, chiarimento dei ruoli (chi si occupa di cosa in casa).
Se le interferenze continuano, definire insieme cosa fare (es. mediazione, riduzione contatti).
Valuta i rischi pratici e la tutela personale.
Se ci sono soldi e prestiti importanti, informati (anche legalmente) su eventuali obblighi o responsabilità. Proteggi la tua situazione (documenti, eventuale separazione patrimoniale futura).
Osserva i fatti, non solo le parole.
Le promesse e le parole sono utili, ma conta ciò che cambia nel comportamento: diminuiscono le telefonate? cambia il coinvolgimento della moglie nella vita quotidiana?
Considera supporto esterno (terapia di coppia o individuale).
Un percorso di coppia può aiutare a negoziare confini e ruoli. Un percorso individuale ti aiuta a chiarire i tuoi bisogni e prendere decisioni serene.
In sintesi: definisci i tuoi limiti interiori, apri un confronto calmo e concreto con il partner chiedendo accordi realizzabili, tutela la tua posizione su questioni economiche, e valuta l’aiuto di professionisti se la situazione resta confusa o stressante.
È consigliabile approfondire questa situazione con uno specialista per lavorare sia sugli aspetti emotivi personali sia, se necessario, su quelli pratici e legali.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Ecco come puoi affrontare la cosa, in modo pratico e rispettoso:
Prenditi un momento per chiarire cosa senti e cosa vuoi.
Quali comportamenti ti danno più fastidio o ti fanno sentire trascurata?
Qual è il tuo limite non negoziabile (es. trasparenza su soldi, riduzione dei contatti giornalieri, ruolo dell’ex nella gestione della casa)?
Parla con il tuo partner in modo chiaro e non accusatorio.
Usa frasi in prima persona (“Io mi sento…”, “Ho bisogno che…”) invece di attaccarlo.
Chiedi spiegazioni concrete sul prestito, sul ruolo che l’ex svolge e su come intende gestire tali rapporti in futuro.
Chiedi limiti concreti e accordi pratici.
Per esempio: orari per le telefonate con l’ex, trasparenza su operazioni finanziarie importanti, chiarimento dei ruoli (chi si occupa di cosa in casa).
Se le interferenze continuano, definire insieme cosa fare (es. mediazione, riduzione contatti).
Valuta i rischi pratici e la tutela personale.
Se ci sono soldi e prestiti importanti, informati (anche legalmente) su eventuali obblighi o responsabilità. Proteggi la tua situazione (documenti, eventuale separazione patrimoniale futura).
Osserva i fatti, non solo le parole.
Le promesse e le parole sono utili, ma conta ciò che cambia nel comportamento: diminuiscono le telefonate? cambia il coinvolgimento della moglie nella vita quotidiana?
Considera supporto esterno (terapia di coppia o individuale).
Un percorso di coppia può aiutare a negoziare confini e ruoli. Un percorso individuale ti aiuta a chiarire i tuoi bisogni e prendere decisioni serene.
In sintesi: definisci i tuoi limiti interiori, apri un confronto calmo e concreto con il partner chiedendo accordi realizzabili, tutela la tua posizione su questioni economiche, e valuta l’aiuto di professionisti se la situazione resta confusa o stressante.
È consigliabile approfondire questa situazione con uno specialista per lavorare sia sugli aspetti emotivi personali sia, se necessario, su quelli pratici e legali.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Buonasera,
capisco profondamente la sua confusione e il suo disagio: convivere con una presenza così forte dell’ex moglie, con telefonate quotidiane, contatti continui con la famiglia di lui e addirittura prestiti importanti di denaro, può far sentire fuori posto e creare molta insicurezza. E glielo dico da donna a donna: è una situazione che tocca corde sensibili, perché entra direttamente nel tema del “posto che occupiamo” nella vita dell’uomo che amiamo.
Proprio per questo voglio offrirle una riflessione professionale, ma anche complice e umana.
1. Non faccia la “copia” dell’ex: sia la versione più stabile e luminosa di sé stessa
Un uomo che ha vissuto per molti anni con una persona tende inevitabilmente a fare confronti interni. È umano.
Ma la strada non è cercare di imitarla: se l’ex dipende da lui “per ogni cosa”, lei invece mostri indipendenza, autosufficienza, solidità — pur restando una donna che permette al suo uomo di prendersi cura di lei.
Gli uomini vivono anche di istinti protettivi: non gli tolga questa possibilità, ma non diventi nemmeno il suo “progetto di salvataggio”.
2. Crei la vostra rete di vita, interessi e intimità
Per cambiare questa dinamica è importante creare nuove abitudini che diventino naturali e quasi indispensabili per entrambi.
La chiave è spostare il focus dal passato — e dall’ex — al presente che state costruendo.
Da donna a donna le suggerisco di creare un “mondo vostro” fatto di cose belle, leggere, condivise:
un corso di ballo da fare insieme
iscriversi in palestra o fare yoga
organizzare attività nuove, piccole avventure
cucinare i suoi piatti preferiti
trattare con gentilezza e calore suo figlio
Quando un uomo si sente sicuro, coccolato, divertito e coinvolto, lentamente sposta il baricentro verso il presente, verso ciò che lo fa stare bene.
Non succede da un giorno all’altro: serve pazienza, costanza, dolcezza e nuove abitudini.
3. E il figlio? È impossibile spostarlo o toglierlo — ed è un bene così
Un padre che rimane presente, che protegge e si occupa del figlio, mostra che è responsabile e che ama davvero.
E questo è un segnale positivo anche per lei: un uomo che ama e cura un figlio saprà farlo anche con eventuali futuri figli.
La cosa migliore che può fare è diventare per questo ragazzo una presenza gentile, senza entrare troppo nella sua vita personale ma facendogli capire che lei non è un ostacolo.
4. L’ex è molto presente. Ma qual è la sua “lezione”?
La situazione che sta vivendo è un insegnamento.
Lo so, sembra una frase astratta… ma in realtà è molto concreta.
Le chiedo:
Cosa può imparare lei da tutto questo?
Forse lavorare su:
il proprio senso del possesso,
imparare a creare i confini sani,
imparare avere e dare la fiducia,
elaborare le proprie paure e le proprie insicurezze.
L’universo ci mette di fronte esattamente ciò che ci serve per crescere.
E quando la lezione è integrata, il “rebus” smette di ripresentarsi.
5. Come gestire la dipendenza dell’ex da lui?
La ex moglie dipende da lui per:
la gestione del figlio,
la gestione di beni importanti,
la quotidianità,
le telefonate giornaliere,
persino un prestito di 200.000 euro.
Questo crea confusione nei ruoli.
Non può eliminarla dalla loro vita, ma può ridefinire i suoi limiti interni:
Non entri in competizione con lei.
Non cerchi di “controllare” ciò che lui deve fare come padre o come gestore dei beni.
Si concentri su ciò che lei può diventare nella vita di quest’uomo: una presenza stabile, femminile, serena, attraente e centrata.
È questo che, nel tempo, cambia davvero le gerarchie emotive.
6. Una domanda importante per lei
Se smettesse di guardare ciò che l’ex fa o non fa…
e guardasse solo alla qualità del tempo che voi due vivete insieme, cosa cambierebbe?
Perché se quando siete soli finite per litigare parlando dell’ex, il momento intimo si rovina — e diventa naturale che lui eviti queste situazioni.
Lei può trasformare questo spazio:
diventi la zona di pace, non di battaglia.
Se desidera posso aiutarle nella gestione di questa situazione con i consigli più mirati durante le sedute della consulenza on line
sempre disponibile dott.ssa Doudina Ioulia
capisco profondamente la sua confusione e il suo disagio: convivere con una presenza così forte dell’ex moglie, con telefonate quotidiane, contatti continui con la famiglia di lui e addirittura prestiti importanti di denaro, può far sentire fuori posto e creare molta insicurezza. E glielo dico da donna a donna: è una situazione che tocca corde sensibili, perché entra direttamente nel tema del “posto che occupiamo” nella vita dell’uomo che amiamo.
Proprio per questo voglio offrirle una riflessione professionale, ma anche complice e umana.
1. Non faccia la “copia” dell’ex: sia la versione più stabile e luminosa di sé stessa
Un uomo che ha vissuto per molti anni con una persona tende inevitabilmente a fare confronti interni. È umano.
Ma la strada non è cercare di imitarla: se l’ex dipende da lui “per ogni cosa”, lei invece mostri indipendenza, autosufficienza, solidità — pur restando una donna che permette al suo uomo di prendersi cura di lei.
Gli uomini vivono anche di istinti protettivi: non gli tolga questa possibilità, ma non diventi nemmeno il suo “progetto di salvataggio”.
2. Crei la vostra rete di vita, interessi e intimità
Per cambiare questa dinamica è importante creare nuove abitudini che diventino naturali e quasi indispensabili per entrambi.
La chiave è spostare il focus dal passato — e dall’ex — al presente che state costruendo.
Da donna a donna le suggerisco di creare un “mondo vostro” fatto di cose belle, leggere, condivise:
un corso di ballo da fare insieme
iscriversi in palestra o fare yoga
organizzare attività nuove, piccole avventure
cucinare i suoi piatti preferiti
trattare con gentilezza e calore suo figlio
Quando un uomo si sente sicuro, coccolato, divertito e coinvolto, lentamente sposta il baricentro verso il presente, verso ciò che lo fa stare bene.
Non succede da un giorno all’altro: serve pazienza, costanza, dolcezza e nuove abitudini.
3. E il figlio? È impossibile spostarlo o toglierlo — ed è un bene così
Un padre che rimane presente, che protegge e si occupa del figlio, mostra che è responsabile e che ama davvero.
E questo è un segnale positivo anche per lei: un uomo che ama e cura un figlio saprà farlo anche con eventuali futuri figli.
La cosa migliore che può fare è diventare per questo ragazzo una presenza gentile, senza entrare troppo nella sua vita personale ma facendogli capire che lei non è un ostacolo.
4. L’ex è molto presente. Ma qual è la sua “lezione”?
La situazione che sta vivendo è un insegnamento.
Lo so, sembra una frase astratta… ma in realtà è molto concreta.
Le chiedo:
Cosa può imparare lei da tutto questo?
Forse lavorare su:
il proprio senso del possesso,
imparare a creare i confini sani,
imparare avere e dare la fiducia,
elaborare le proprie paure e le proprie insicurezze.
L’universo ci mette di fronte esattamente ciò che ci serve per crescere.
E quando la lezione è integrata, il “rebus” smette di ripresentarsi.
5. Come gestire la dipendenza dell’ex da lui?
La ex moglie dipende da lui per:
la gestione del figlio,
la gestione di beni importanti,
la quotidianità,
le telefonate giornaliere,
persino un prestito di 200.000 euro.
Questo crea confusione nei ruoli.
Non può eliminarla dalla loro vita, ma può ridefinire i suoi limiti interni:
Non entri in competizione con lei.
Non cerchi di “controllare” ciò che lui deve fare come padre o come gestore dei beni.
Si concentri su ciò che lei può diventare nella vita di quest’uomo: una presenza stabile, femminile, serena, attraente e centrata.
È questo che, nel tempo, cambia davvero le gerarchie emotive.
6. Una domanda importante per lei
Se smettesse di guardare ciò che l’ex fa o non fa…
e guardasse solo alla qualità del tempo che voi due vivete insieme, cosa cambierebbe?
Perché se quando siete soli finite per litigare parlando dell’ex, il momento intimo si rovina — e diventa naturale che lui eviti queste situazioni.
Lei può trasformare questo spazio:
diventi la zona di pace, non di battaglia.
Se desidera posso aiutarle nella gestione di questa situazione con i consigli più mirati durante le sedute della consulenza on line
sempre disponibile dott.ssa Doudina Ioulia
Gentile Utente, buongiorno e grazie per aver condiviso qui il suo vissuto. Posso immaginare che la situazione non sia semplice e che il carico emotivo che essa comporta sia notevole e ne sono sinceramente dispiaciuta. Forse potrà apparire superfluo, ma la prima riflessione che vorrei condividere con lei riguarda la possibilità di ricavarsi un momento di apertura sincera e onesta con il suo compagno. Tale occasione potrebbe tornarle utile non solo per portare a lui chiaramente come si sente e cosa sta provando in questo momento, ma per riflettere assieme a lui sull'importanza dei confini in questa dinamica complessa. Inoltre, il confronto potrebbe esserle di grande aiuto per comprendere in modo più approfondito quali sono le vostre rispettive posizioni e preoccupazioni attuali.
Resto a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Letizia Turchetto
Resto a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Letizia Turchetto
Buongiorno, capisco quanto questa situazione possa essere faticosa e confusa per te. Da come la descrivi, sembra che il tuo compagno e la sua ex moglie, pur essendo separati da molti anni, abbiano mantenuto un legame molto stretto, che va oltre la semplice gestione del figlio. Questo può creare un senso di invasione, insicurezza o poca chiarezza sui confini della vostra relazione, ed è comprensibile che tu ti senta disorientata. Non sei “gelosa”: stai percependo confini poco chiari, quando due ex partner continuano ad avere contatti così quotidiani, economici e familiari, si crea un triangolo relazionale in cui tu rischi di sentirti sempre “la terza”. Questo non è un problema tuo: è una dinamica oggettivamente complessa. Il fatto che lui gestisca il patrimonio di lei, che si facciano prestiti di grande entità, che si parlino quotidianamente e che lei sia così coinvolta nella sua famiglia indica che il processo di separazione emotiva forse non è davvero completato.
È fondamentale capire se lui riconosce questo e se è disposto a ridefinire i confini. È importante che tu riconosca il tuo limite, non devi adattarti a una situazione che ti crea disagio solo per “essere comprensiva”. In una relazione sana, entrambi dovrebbero potersi sentire al posto giusto e quando una dinamica richiede un grande sforzo per essere tollerata, spesso significa che qualcosa è sbilanciato. Sicuramente bisognerebbe trovare spazio per parlarne con lui, perchè tu ne stai iniziando a soffrire.
Se vorrai approfondire resto a disposizione.
Buona giornata.
Dott.ssa Giulia Raiano
È fondamentale capire se lui riconosce questo e se è disposto a ridefinire i confini. È importante che tu riconosca il tuo limite, non devi adattarti a una situazione che ti crea disagio solo per “essere comprensiva”. In una relazione sana, entrambi dovrebbero potersi sentire al posto giusto e quando una dinamica richiede un grande sforzo per essere tollerata, spesso significa che qualcosa è sbilanciato. Sicuramente bisognerebbe trovare spazio per parlarne con lui, perchè tu ne stai iniziando a soffrire.
Se vorrai approfondire resto a disposizione.
Buona giornata.
Dott.ssa Giulia Raiano
Salve, grazie per aver condiviso un momento delicato della sua vita e che sta attraversando. Iniziare un percorso di supporto, può aiutarla ad approfondire alcuni sui tratti, alcune sue emozioni e vissuti per poter gestire al meglio ogni situazione. Resto a sua disposizione.
Capisco perfettamente. La situazione che descrive è delicata e può generare molta insicurezza. Dal suo racconto emerge che l’ex moglie del suo partner ha un coinvolgimento molto forte nella sua vita: gestisce questioni economiche importanti, mantiene contatti quotidiani con lui e con la sua famiglia, e continua a essere presente anche nella vita domestica. Questo può farla sentire messa da parte o insicura, ed è comprensibile.
In questi casi, la cosa più importante è stabilire dei confini chiari. Non può cambiare il passato del suo partner, né il legame che lui ha con la madre dei suoi figli, ma può tutelare se stessa e la relazione che avete oggi. È fondamentale che il suo partner diventi consapevole di quanto la presenza così invadente dell’ex moglie possa influire sulla vostra relazione e sul suo benessere emotivo.
Parlare con lui in maniera aperta e sincera, senza accusarlo, può essere un primo passo importante. Può spiegargli come si sente, quali comportamenti la mettono a disagio e perché, sottolineando che non si tratta di controllo, ma di rispetto e attenzione reciproca. Ad esempio, il continuo coinvolgimento finanziario o le telefonate quotidiane che esulano da questioni essenziali possono farla sentire esclusa e poco considerata.
Allo stesso tempo, è fondamentale proteggere il suo spazio emotivo. Cercare di non farsi coinvolgere nei dettagli della vita dell’ex moglie, mantenere interessi e rapporti personali, e non sentire il bisogno di competere o controllare la situazione, aiuta a ridurre stress e frustrazione.
In definitiva, il cuore della questione non è limitare il rapporto del suo partner con l’ex moglie, ma far capire che nella relazione attuale devono esserci rispetto, trasparenza e priorità emotiva reciproca. Se il suo partner è disposto a riconoscere il problema e ad agire, è possibile creare un equilibrio che tuteli entrambi.
Se vuole, posso aiutarla a pensare a come affrontare la conversazione con lui in modo concreto e senza creare conflitto.
In questi casi, la cosa più importante è stabilire dei confini chiari. Non può cambiare il passato del suo partner, né il legame che lui ha con la madre dei suoi figli, ma può tutelare se stessa e la relazione che avete oggi. È fondamentale che il suo partner diventi consapevole di quanto la presenza così invadente dell’ex moglie possa influire sulla vostra relazione e sul suo benessere emotivo.
Parlare con lui in maniera aperta e sincera, senza accusarlo, può essere un primo passo importante. Può spiegargli come si sente, quali comportamenti la mettono a disagio e perché, sottolineando che non si tratta di controllo, ma di rispetto e attenzione reciproca. Ad esempio, il continuo coinvolgimento finanziario o le telefonate quotidiane che esulano da questioni essenziali possono farla sentire esclusa e poco considerata.
Allo stesso tempo, è fondamentale proteggere il suo spazio emotivo. Cercare di non farsi coinvolgere nei dettagli della vita dell’ex moglie, mantenere interessi e rapporti personali, e non sentire il bisogno di competere o controllare la situazione, aiuta a ridurre stress e frustrazione.
In definitiva, il cuore della questione non è limitare il rapporto del suo partner con l’ex moglie, ma far capire che nella relazione attuale devono esserci rispetto, trasparenza e priorità emotiva reciproca. Se il suo partner è disposto a riconoscere il problema e ad agire, è possibile creare un equilibrio che tuteli entrambi.
Se vuole, posso aiutarla a pensare a come affrontare la conversazione con lui in modo concreto e senza creare conflitto.
Non tutti siamo aperti a gestire le famiglie allargate in quanto i confini non sono netti e per chi è " nuovo a queste dinamiche " è normale sentire molto disagio. Credo possa parlare con il suo compagno in modo sereno, esplicitare le sue paure, i suoi dubbi e il suo disagio e in questo modo almeno sarà chiaro cosa sta attraversando ( sono implicati i confini. l'attaccamento, la gelosia ecc). Se in questa situazione non ci fosse spiraglio di trovare la serenità pensi bene alla sua pace e e sono certa che saprà cosa è meglio per lei.
Buonasera, posso capire che sia una situazione difficile per lei. L'unica strada mi sembra esporre le sue paure e l'insicurezza che questo menage le procura al suo compagno. Lei , forse, ha bisogno di confermare la sua importanza per lui. Se ha bisogno di aiuto o di consulenza sono disponibile anche online. Saluti Dario Martelli
Gentile utente,
la situazione che descrive non è semplice, perché all’interno della relazione che sta vivendo esistono ancora dinamiche molto forti tra il Suo partner e l’ex moglie, che vanno oltre la normale co-genitorialità. La dipendenza economica, la gestione dei beni, i prestiti importanti, le telefonate quotidiane e la presenza costante della sua famiglia d’origine rendono difficile per Lei capire quale sia davvero il confine tra una separazione “formale” e un legame che, nella pratica, non sembra essersi mai riorganizzato.
È naturale che provi disagio: non è gelosia, ma la percezione che nella relazione non ci sia uno spazio chiaro e protetto per la coppia. In questi casi, più che concentrarsi su ciò che fa l’ex moglie, è fondamentale osservare ciò che fa il Suo partner: quanto è consapevole del peso che queste dinamiche hanno su di Lei? Quanto è disposto a rivedere i confini con la sua ex per tutelare il nuovo rapporto?
Una conversazione aperta con lui è il primo passo: non in termini accusatori, ma esprimendo il Suo bisogno di una relazione dove le priorità, le responsabilità e le distanze siano definite in modo chiaro. Se lui non riconosce il problema o non mostra disponibilità a riequilibrare la situazione, è comprensibile che Lei si senta insicura e fatichi a costruire un progetto stabile.
Una coppia può funzionare solo se entrambe le parti sono libere di investire senza interferenze costanti. Quando i confini non esistono, o non vengono rispettati, è importante chiarirli prima di procedere oltre.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Sara Petroni – Psicologa
la situazione che descrive non è semplice, perché all’interno della relazione che sta vivendo esistono ancora dinamiche molto forti tra il Suo partner e l’ex moglie, che vanno oltre la normale co-genitorialità. La dipendenza economica, la gestione dei beni, i prestiti importanti, le telefonate quotidiane e la presenza costante della sua famiglia d’origine rendono difficile per Lei capire quale sia davvero il confine tra una separazione “formale” e un legame che, nella pratica, non sembra essersi mai riorganizzato.
È naturale che provi disagio: non è gelosia, ma la percezione che nella relazione non ci sia uno spazio chiaro e protetto per la coppia. In questi casi, più che concentrarsi su ciò che fa l’ex moglie, è fondamentale osservare ciò che fa il Suo partner: quanto è consapevole del peso che queste dinamiche hanno su di Lei? Quanto è disposto a rivedere i confini con la sua ex per tutelare il nuovo rapporto?
Una conversazione aperta con lui è il primo passo: non in termini accusatori, ma esprimendo il Suo bisogno di una relazione dove le priorità, le responsabilità e le distanze siano definite in modo chiaro. Se lui non riconosce il problema o non mostra disponibilità a riequilibrare la situazione, è comprensibile che Lei si senta insicura e fatichi a costruire un progetto stabile.
Una coppia può funzionare solo se entrambe le parti sono libere di investire senza interferenze costanti. Quando i confini non esistono, o non vengono rispettati, è importante chiarirli prima di procedere oltre.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Sara Petroni – Psicologa
Buongiorno, la situazione di cui lei parla mi sembra sicuramente molto complessa, capisco che sia pesante e difficile da gestire. Mi interesserebbe capirne meglio alcuni aspetti (ha scritto che la ex moglie dipende da lui, ma anche che lui ha dovuto chiedere 200mila euro a lei). Penso sarebbe importante per lei prendersi un suo spazio in cui elaborare il suo vissuto, nelle varie sfaccettature e con tutta la sofferenza che comporta.
Saluti
Dott. Federico Bartoli
Saluti
Dott. Federico Bartoli
Buongiorno, comprendo la difficoltà di gestire una personalità cosi importante, ma deve focalizzare l'attenzione prima di tutto su quanto tutto questo sia per lei soffocante e pesante da reggere e in seconda battuta il fatto che lui nonostante la presenza costante di questa donna ha scelto lei, di stare con lei e non con la sua ex moglie!
Buongiorno, cosa intende per “gestire questa cosa”? Provo a risponderle dicendo che può partire dal capire come questa situazione la fa sentire, e quali sono gli obiettivi relazionali con questo uomo. Un saluto
Gentile paziente,
la situazione che descrivi è comprensibilmente fonte di insicurezza e confusione: quando un ex partner continua a essere così presente nella vita quotidiana, familiare ed economica di una persona, diventa difficile vivere la relazione con serenità. I confini tra loro non sembrano realmente definiti, e questo ti porta a percepire una dinamica che assomiglia più a una “continuità di coppia” che a una separazione.
La forte dipendenza economica e gestionale, le telefonate quotidiane, il coinvolgimento della famiglia di lui e il prestito di una somma così rilevante indicano che fra loro esiste ancora un legame molto stretto, anche se non sentimentale. Il punto centrale non è se si vogliano bene o no, ma quanto tutto questo interferisca con il tuo spazio emotivo all’interno della relazione.
È importante che tu possa esprimere con chiarezza cosa ti fa stare male e che lui sia disponibile a rinegoziare i confini con l’ex moglie, in un modo che sia rispettoso di tutti ma anche sano per la vostra coppia. Se questo non accade, il rischio è che tu viva costantemente in un ruolo secondario o poco protetto.
Se vuoi esplorare insieme come gestire questa complessa dinamica relazionale, ti invito a prenotare un colloquio.
Dott.ssa Alina Mustatea – Psicologa clinica, giuridica,psicodiagnosta, coordinatore genitoriale.
la situazione che descrivi è comprensibilmente fonte di insicurezza e confusione: quando un ex partner continua a essere così presente nella vita quotidiana, familiare ed economica di una persona, diventa difficile vivere la relazione con serenità. I confini tra loro non sembrano realmente definiti, e questo ti porta a percepire una dinamica che assomiglia più a una “continuità di coppia” che a una separazione.
La forte dipendenza economica e gestionale, le telefonate quotidiane, il coinvolgimento della famiglia di lui e il prestito di una somma così rilevante indicano che fra loro esiste ancora un legame molto stretto, anche se non sentimentale. Il punto centrale non è se si vogliano bene o no, ma quanto tutto questo interferisca con il tuo spazio emotivo all’interno della relazione.
È importante che tu possa esprimere con chiarezza cosa ti fa stare male e che lui sia disponibile a rinegoziare i confini con l’ex moglie, in un modo che sia rispettoso di tutti ma anche sano per la vostra coppia. Se questo non accade, il rischio è che tu viva costantemente in un ruolo secondario o poco protetto.
Se vuoi esplorare insieme come gestire questa complessa dinamica relazionale, ti invito a prenotare un colloquio.
Dott.ssa Alina Mustatea – Psicologa clinica, giuridica,psicodiagnosta, coordinatore genitoriale.
Buonasera gentile utente. Grazie per avere condiviso la tua situazione, riesco a percepire la fatica e il senso di difficoltà che stai vivendo in questo momento. Dalle tue parole mi sembra che la presenza costante della ex nella vita del tuo partner e della sua famiglia, così come la gestione economica, possano farti sentire sopraffatta e insicura. Leggendoti mi sono venute spontanee alcune domande che potrebbero aiutarti a esplorare meglio questa situazione complessa. Qual è la tua paura più grande in questo momento? Ci sono delle situazioni o delle dinamiche che ti mettono più in difficoltà? Che cosa ti farebbe sentire più tranquilla? Il tuo partner è consapevole di questa tua fatica? Sono domande delicate e sarebbe opportuno osservarle all'interno di un percorso psicologico. Il supporto di un professionista infatti potrebbe accompagnarti a esplorare le tue risposte a queste e altre domande, aiutandoti a trovare una maggiore chiarezza e benessere. Se hai piacere, posso essere io quella professionista, posso accompagnarti volentieri in questo viaggio.
Ti auguro una buona giornata, dottoressa Arianna Broglia
Ti auguro una buona giornata, dottoressa Arianna Broglia
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