Buona sera, sono una donna di 48 anni. Solo di recente ho preso consapevolezza del fatto che il mio

26 risposte
Buona sera, sono una donna di 48 anni. Solo di recente ho preso consapevolezza del fatto che il mio senso di soffocamento.. Quel mio continuare a cercare di respirare profondamente e conseguente agitazione sono attacchi di panico (la sera peggiora) .. Il problema è che ne soffro da quando ero bambina e ciclicamente mi ritorna e mi sembra che peggiori. Da circa 15 anni assumo En anche per i miei problemi di insonnia... Sono disperata perché mi sembra proprio di soffocare e non riesco a fare niente serenamente... Ho cercato di affrontare il problema anche con l'omeopatia ma nonostante un miglioramento iniziale basta poco che tutto torna come prima anzi peggio. Vorrei non prendere medicinali ma non posso stare così male perché tutta la mia vita, fisica, sociale affettiva ne risente..
Grazie
Gentile Utente,
data la difficoltà che riporta e la necessità di trovare una soluzione, le consiglio di rivolgersi ad uno specialista in psicoterapia che possa accompagnarla in un percorso psicoterapeutico, così da poter conoscere e gestire il suo disagio.

Buona giornata,
Dott. Fabrizio Pace

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Salve, per quanto riguarda l'assunzione dei farmaci si confronti sempre con il suo medico di fiducia. Inoltre, scrive di soffrire di attacchi di panico, quindi un percorso psicologico potrebbe aiutarla a gestire meglio la situazione.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buonasera, gli attacchi di panico, soprattutto se sono frequenti, compromettono la qualità della vita. Per ricominciare a sentirsi meglio le consiglio di intraprendere un percorso psicoterapeutico. Resto a disposizione, un cordiale saluto. Dott.ssa Georgia Silvi
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare che meriterebbe di essere condiviso. I suoi vissuti, anch'essi così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
La sofferenza può raggiungere livelli non sopportabili soprattutto quando si innesca il circolo vizioso della paura. La paura di soffocare e quindi la sensazione di "fame d'aria" che origina il ricorso a respiri accentuati per essere rassicurata che una quantità sufficiente di ossigeno entri nel suo corpo. Una quantità sufficiente alla sopravvivenza pone una domanda importante correlata proprio al tema della sopravvivenza. Il respiro, infatti, è la prima attività che compiamo quando veniamo al mondo, il primo segnale che ci siamo e che siamo vivi.
Sarebbe utile sapere com'è andato il suo parto, ci sono state complicanze? il nostro corpo immagazzina memorie molto antiche, perinatali addirittura e se c'è stata esperienza traumatica non elaborata il sintomo persiste perché la memoria non elaborata resta sospesa. EMDR potrebbe essere un valido aiuto ed è praticabile anche da remoto.
Spero di averle acceso alcuni interrogativi utili ad ampliare la riflessione.
Salve. Per i farmaci si rivolga al medico, se volesse indagare sulle cause degli attacchi di panico, valuti la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a comprendere perché fin da bambina ha sentito questo senso di soffocamento. Gli attacchi di panico vanno compresi, sono sintomi che si manifestano per dare dei segnali che qualcosa non va nel modo di affrontare la vita, che si vive una vita soffocante perché non si riesce ad essere se stessi. Un percorso psicoterapeutico può aiutarla in ciò. Distinti saluti
Buona sera, intanto grazie per la sua condivisone. Le consiglio di iniziare un percorso di psicoterapia per poter affrontare le tematiche che le creano sofferenza. Gli attacchi di panico sono un segnale, sono il risultato del tentativo di ridurre la paura. Nello specifico alla base dell'attacco di panico ci sono due paure:
- paura di perdere il controllo della propria mente
- paura di morire di paura
Rispetto al suo racconto ci sono parecchi aspetti che andrebbero indagati, si dia la possibilità di rivolgersi ad uno psicoterapeuta che la aiuterà in questo percorso.
Cordialmente,
dott.ssa Chiara De Battisti
Gentile Signora, se ha già consultato un medico di sua fiducia che ha escluso una causa organica che spieghi questa situazione forse è arrivato il momento di rivolgere l'attenzione sugli aspetti psicologici. Valuti la possibilità di contattare uno psicoterapeuta per approfondire questi aspetti. Un cordiale saluto
Salve, concordo con lei che la condizione in cui sta vivendo risulti invalidante, e che vada affrontata il prima possibile. Per quanto riguarda i farmaci più idonei per lei, le consiglio - se non lo fa già - di farsi seguire da uno psichiatra. I farmaci però, come lei stessa sta constatando, possono solo tamponare il disagio. Le consiglio quindi di intraprendere un percorso psicoterapeutico, in modo da individuare i fattori che la tengono in scacco in questo modo. Le auguro vivamente di star bene presto! D.ssa Rita D'Onofrio
Gentile, mi dispiace molto che lei stia affrontando un momento della sua vita in cui si è manifestata un'insorgenza di sintomi cosi intesa. Le consiglio come prima di non dare per scontato che il suo sia effettivamente Panico. Questo mi permetto di dirglielo perché più e più volte pazienti che mi dicono di soffrire di attacchi di panico, in realtà dopo approfondita (e seria) diagnosi scoprono che si tratta di forte Ansia o di sintomi Paucisintomatici. Questo per spiegarle innanzitutto di non incrementare la sua agitazione e per capire a fondo quali sono le miglior tecniche che dovrebbe richiedere per cercare di ottenere una totale e duratura remissione della sintomatologia. In questi casi io consiglio sempre di attuare dei protocolli cognitivi-comportamentali e di desensibilizzazione che permettono di poter far scendere drasticamente i livelli di ansia del paziente nel giro di 8/10 sedute (protocollo A. Wells) e di integrare successivamente con terapia psicodinamica che ci permette di evitare le ricadute. Se a questo si aggiunge un lavoro di EMDR sul trauma il paziente viene accolto nel processo di cura a tutto tondo. Purtroppo sono pochi gli psicologi che sanno integrare le tecniche cognitive-comportamentali con quelle psicodinamiche e che hanno abbastanza esperienza per gestirle entrambe. Non si scoraggi perché si trova sempre la giusta soluzione per ogni problematica. Se volesse chiarimenti o contattarmi, sarei felice di accoglierla in un percorso specifico per lei. Un cordiale saluto, Dott. A. Lepri.
Salve, tra i suoi tentativi di raggiungere il benessere dovrebbe considerare la possibilità di intraprendere un percorso psicologico.
I farmaci possono sicuramente essere di supporto, se la terapia farmacologica viene strettamente prescritta e seguita da uno specialista, ma una ricerca interiore delle cause e/o, comunque, una conoscenza del suo funzionamento interno con obiettivo l’elaborazione di sue personali strategie per combattere il malessere, credo, sia indispensabile. Le auguro di trovare la sua strada verso il benessere.
G.S.
Gent.le signora, mi spiace molto per il suo senso di soffocamento. Sono convinta che, rivolgendosi ad uno psicoterapeuta e cominciando una psicoterapia, potrà pian piano sentirsi meglio e ritrovare energie che ora sono bloccate a causa del suo malessere.
Gent.ma, sarebbe davvero utile si rivolgesse ad uno specialista per capire meglio il suo disagio e impostare un lavoro psicoterapeutico. Queste sue sensazioni che descrive sono stati di ansia che sembra vivere in modo decisamente limitante per sé e questa è la ragione fondamentale per cui potrebbe trarre giovamento da un aiuto terapeutico. E' importante che non smetta di cercare aiuto e di curarsi: non si abbatta, anche se ci sono momenti in cui le sembra di tornare indietro o peggiorare. Le cose possono certamente migliorare. SG
Gentile Signora, gli attacchi di panico sono un sintomo sentinella che presuppongono una causa alla base, curare il sintomo senza indagare la causa non serve a molto, o meglio serve temporaneamente, presto o tardi gli attacchi potrebbero riaffacciarsi, come è capitato a lei. A corredo degli attacchi vi è anche l 'insonnia, quindi credo sia opportuno per lei, per il suo benessere a 360°, iniziare un trattamento farmacologico ben impostato per le sue necessità (si deve rivolgere ad uno psichiatra o neuropsichiatra) integrato con un trattamento psicoterapico. Cordiali saluti. Dott Papi
Gentile signora capisco il suo problema e proprio per questo le consiglio di rivolgersi ad un professionista che la possa aiutare ad individuare le cause del suo malessere per poter poi trovare una soluzione.
Le porgo i miei saluti

Dr.ssa Lucia Ciarini
Buongiorno, le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta. Ha atteso già fin troppo tempo, non si abbatta e non perda le speranze. Un saluto
Gentile Sig.ra, comprendo la difficoltà di convivere con il suo sintomo, leggo che ne soffre da quando era bambina. I sintomi hanno sempre un significato ed una funzione. Ha ragione quando dice che non può stare così male ed io aggiungo che ha diritto ad una migliore qualità della vita. Prenda in considerazione l'idea di intraprendere un percorso psicoterapeutico. La psicoterapia da ottimi risultati in situazioni similari alla sua. Si rivolga ad un professionista della sua zona o valuti anche la possibilità online se la sente più adatta.
La saluto e le auguro di stare meglio prestissimo.
gentile signora mi dispiace per la sua sofferenza, credo che sia necessaria nel suo caso una diagnosi accurata in un ottica olistica che tenga conto ad esempio di aspetti psicologici e psiconeurologici, i sintomi che riporta potrebbero essere una manifestazione di uno squilibrio neurovegetativo con implicazione del sistema vagale. In un ottica integrata psiconeurofisiologica, un iperattivazione simpaticotonica cronica può avere origine da esperienze traumatiche non elaborate o da relazioni di attaccamento primario caratterizzate da imprevedibilità o evitamento ansioso. Potrebbe prima di intraprendere un percorso di psicoterapia comunque indicata, fare un test neurofisiologico per una valutazione del sistema nervoso autonomo è un esame semplice e non invasivo. Non si scoraggi in ogni caso il suo problema è affrontabile e risolvibile.
Buongiorno,
purtroppo gli attacchi di panico non svaniscono da soli... Reputo che dovrebbe quanto prima iniziare un percorso di psicoterapia per capirne le cause e poterci lavorare sù, altrimenti (mi dispiace dirlo) continueranno ad essere dei fedeli compagni di vita.
Non è impossibile farli scomparire, ma bisogna mettersi in gioco con grande impegno.
In bocca al lupo!
Le cose più difficili per un essere umano sono comprendere i propri desideri e metterli in atto e, per quanto siano forti le pressioni ambientali, se non lo si fa arrivano i malesseri e i “sintomi psicosomatici”. Consideri la felicità come un picco, non come uno stato, che ha il diritto-dovere come essere umano di raggiungere per vivere appieno. Ora la sua grande sfida non stia nel porsi le domande giuste che le siano da guida per raggiungere quell'equilibrio e chiarezza su se stessa e quella serenità che le sfugge. Siccome saprà che non vi sono formule magiche e risolutive al di là di una volontà forte, penso che un percorso terapeutico o di counselling possa accompagnarla e sostenerla nella sua ricerca. Sono a sua disposizione in presenza e online.
Un caro saluto
Cara utente, rispetto all'assunzione dei farmaci la invito a confrontarsi sempre con il suo medico di fiducia. Inoltre, riferisce un forte malessere ad oggi invalidante che riconduce ad attacchi di panico. Ha mai valutato l’idea di intraprendere un percorso psicoterapeutico? Sarebbe senz’altro utile nella gestione e comprensione di quanto le sta accadendo oggi. Un caro saluto. Dott.ssa Tamara Muratore
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Buongiorno. Vorrei darle una mia restituzione circa quello che lei riporta. Innanzitutto l'approccio farmacologico va bene, anche se a volte va riadattato con la supervisione a distanza di tempo di un neurologo o di uno psichiatra e ha una maggiore efficacia se integrato con un un approccio psicologico psicoterapeutico, perché mente e corpo sono collegati ed è bene procedere seguendo entrambe le strade, ma anche perché a causa di questa lunga esperienza negativa lei probabilmente ha assimilato un'idea di sé, delle convinzioni che la bloccano. pertanto il farmaco aiuta a ridurre dei sintomi ma poi è lei come persona che si dà la spinta fondamentale per un cambiamento più radicato. Spesso il respiro è alterato proprio dall'ansia e durante gli attacchi di panico sicuramente, che è facile che aumentino la sera quando si fa una sorta di resoconto della propria giornata con pensieri che possono essere negativi se non si è andati a fondo dell'evento generatore che li ha attivati. Spero di esserle stata utile. Si è sempre in tempo. non si arrenda mai
Buongiorno,
Gli attacchi di panico si possono imparare a gestire con un adeguato percorso di psicoterapia e non è sempre necessario assumere farmaci.
Buonasera, mi dispiace per il disagio sperimentato. Capisco che vivere con la paura di poter sperimentare un attacco di panico non è piacevole. Le posso consigliare di annotare su di un foglio i pensieri che le passano per la mente quando inizia ad avvertire il senso di soffocamento e chiedersi: "Cosa mi sta passando per la mente?" .Una volta individuati i pensieri potrebbe chiedersi se questi pensieri la fanno stare bene?
Ad esempio: "Mi sentirò male e sarà terribile, nessuno mi potrà aiutare". Questo tipo di pensiero dice cose vere? L'aiuta a stare bene?
Le consiglio di prendere in considerazione la possibilità di iniziare un percorso psicoterapeutico cognitivo-comportamentale, elettivo per i disturbi d'ansia.
E' un tipo di terapia molto pratica e con obiettivi specifici. Il paziente impara a padroneggiare specifiche tecniche, ad esempio delle tecniche di gestione dell'ansia.
Rimango a disposizione per domande e dubbi
In bocca al lupo!
Buona serata
Gentile utente, in merito ad una ipotetica assunzione dei farmaci si confronti sempre con il suo medico di fiducia. Inoltre, forse data la sua sintomatologia, potrebbe trarre beneficio da un percorso terapeutico.
cordiali saluti
AV
Buonasera signora.
Da quello che descrive (cartteristiche dei sintomi, intensità e durata) e dalla sana motivazione che ha nel voler star bene, le consiglio di rivolgersi ad uno professionista psicoterapeuta con cui poter valutare accuratamente la natura del suo disagio e poter pianificare un trattamento mirato, in concomitanza alla consulenza medica al fine di verificare l'efficacia della terapia farmacologica.
A disposizione.
Dott.ssa Carmen Rizzuti

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