
Via Livio Andronico 61, Roma 00136
Il primo colloquio con la Dottoressa è sempre online
Leggi di più02/07/2021
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Il primo colloquio con la Dottoressa è sempre online
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Punteggio generale
L'ho rincontrata dopo quasi 10 anni e per me rimane sempre la n. 1. Seria e professionale, empatica e umana.
Ho trovato nella dottoressa, ciò che cercavo da tempo. Accoglienza, professionalità, preparazione e anche puntualità che denota rispetto per il prossimo.
Grazie Dottoressa
Mi sono sentito a mio agio fin da subito, molto empatica, professionale e attenta ad ogni minimo dettaglio.
La Dottoressa è una donna competente, speciale e attenta ai bisogni dei suoi pazienti. Con questo percorso sto migliorando moltissimo e sono più sicura di me. Sono davvero riconoscente alla Dottoressa per tutto ciò che sta facendo e per l’amore e la cura che impiega nel fare il suo lavoro.
La dottoressa riesce a centrare ogni punto importante della comunicazione così restituendo input brevi ma molto puntuali ed efficaci. La consiglio vivamente a chi voglia affrontare nodi irrisolti che rendono pesante la conduzione giornaliera della vita.
Una dottoressa speciale, con cui condividere un tempo di guarigione e cura di qualità
Empatia ascolto gentilezza professionalità. Mi sono sentita a mio agio da subito. Comprensione del paziente. Ti fa sentire accolta e accompagnata. Con attenzione alle emozione ed ai problemi esposti. Ama il suo lavoro.
Buona empatia, mi sono sentita a mio agio anche se è la prima volta che incontro una psicologa per i miei problemi. So che ci sarà una soluzione al dolore. Grazie.
ha risposto a 23 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno,
da un pó tempo ho iniziato a frequentare un ragazzo di 25 anni con cui mi trovo benissimo. Purtroppo però questo ragazzo ha iniziato a avere atteggiamenti con me particolari: gelosie improvvise senza un motivo, momenti in cui voleva lasciarmi senza che ci fosse una vera motivazione ecc
Diceva di stare benissimo con me ma allo stesso tempo preferiva allontanarsi per paura di soffrire, per paura che mi potessi stancare di lui e dei sui comportamenti
Questo ragazzo è seguito da una specialista che le ha diagnosticato la sindrome dell’abbandono.. so che il percorso è lungo e ci dovrà lavorare molto sopra. Solo che non so bene come poterlo aiutare, lui cerca sempre rassicurazioni e io cerco di dargliele in ogni modo.. vorrei sapere però come comportarsi con una persona che ha questi pensieri? Premetto che i pensieri non sono costanti, ma quando gli prendono non riesce a fidarsi di quello che gli dico
Scrivo qui perché vorrei veramente stargli vicino, ci tengo tanto a lui e vorrei nel mio piccolo aiutarlo in qualche modo, ma non so bene come poterlo fare e se c’è un modo per poterlo aiutare
Grazie mille
Essere una persona libera e sicura , autentica è una buona soluzione a questi problemi relazionali. Tale atteggiamento consente a lei di sapere che i conflitti che lui porta nella relazione sono certamente problemi affettivi che lui deve risolvere in terapia. Per quanto riguarda lei se appunto è libera sicura e autentica potrà riparare con la sua spensieratezza tali riedizioni copionali del suo ragazzo, attraverso un amore sincero ma non preoccupato Altrimenti lui si incartera ' nei suoi personali conflitti creando la cosiddetta profezia che si auto avvera, indurrà in lei la paura dell'abbandono proiettandole il suo copione. Quindi forse potrebbe valutare un supporto e un rinforzo per gestire al meglio tali grovigli. Un saluto
Buona sera,
Ho un bimbo di un anno.
Ho sempre visto e gestito tutto io.
2 mesi fa andiamo in ferie e al rientro noto che si è legato profondamente al padre. Se esce di casa lui piange , se esco io e c e suo padre li non fa una piega. Se va a prenderlo lui salta di gioia, se vado io è semplicemente contento di vedermi ma nulla di che (una volta invece non era così). Inoltre mi pizzica la faccia prima di dormire facendomi molto male. Ogni sera. Mi cerca solo per dormire e bere il latte e mi fa male questa cosa
Credo che tutto sia peggiorato da quando l'ho mandato al nido. Meno di un mese fa. Mi ha sempre pizzicato o morso, ma non così forte. Se è in braccio al papà e gli parlo sembra infastidito da me. Non capisco il perché. Il papà lo vede solo la sera dalle 20 in poi o dalle 19 in poi. Io e lui stavamo sempre assieme.
Buongiorno. Leggendo le sue parole ho colto un tema ricorrente che non so se è recente o antico, quello di sentirsi in credito e di non sentire che gli altri ricambino adeguatamente. Diciamo che è una domanda. Cioè quanto questo tema le appartiene e quanto è fortemente sollecitato dalla maternità? Inoltre ho intravisto anche un pensiero relativo alla competitività e mi chiedo se anche quello non sia una nota storica. se l'altro ottiene forse toglie a me. Sembrerebbe che tolga e che siano due rapporti in antitesi, a lei da i pizzichi al papà i sorrisi. Il papà è rappresentativo naturalmente della fase di gioco, la mamma per vari mortivi culturali è più addetta alle cure. naturalmente questa distinzione può divenire flessibile e anzi vorrei proprio che fosse così culturalmente. Ma di fatto probabilmente il bambino esprime semplicemente un entusiasmo per la fase di gioco che gli si prepara ogni volta che torna il papà o di complicità forse inevitabile. Io vorrei solo dirle che non è detto che lei sia depauperata da questo. Le due cose si posso integrare molto bene. Forse il bambino sente tensione e preoccupazione per questo e risponde con tensione. Sono tutte ipotesi naturalmente. Ma le voglio dire di puntare molto sulla fiducia in se e di credere in se stessa anche quando suo figlio diventerà adolescente e le chiuderà la porta di stanza. se c'è un'adeguata autostima il figlio va e poi torna pizzica e poi carezza.
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