Buona sera sono anni che la sera prima di andare a letto assumo gocce di Xanax ultimamente ave
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Buona sera sono anni che la sera prima di andare a letto assumo gocce di Xanax ultimamente avendo avuto attacchi di panico con difficoltà ad addormentarmi lo psichiatra mi ha prescritto mezza pasticca di zolpeduar da assumere un paio di ore dopo il Xanax e riesco a prendere sonno, spesso ,però mi capita di non riuscire ugualmente ad a addormentarmi posso in questi casi prendere l'altra mezza pasticca di Zolpeduar
Grazie anticipatamente della risposta.
Goffredo
Grazie anticipatamente della risposta.
Goffredo
Gentile Goffredo,
capisco quanto possa essere difficile affrontare l'insonnia e gli attacchi di panico, soprattutto quando persistono nel tempo.
Per quanto riguarda la gestione dei farmaci, è importante sapere che gli psicologi non si occupano di prescrizioni né di modifiche nella terapia farmacologica: per questo è fondamentale confrontarsi direttamente con il proprio psichiatra, che potrà valutare la situazione nel dettaglio e indicare le modalità corrette di assunzione.
Nel frattempo, se lo desidera, può affiancare al percorso farmacologico anche un supporto psicologico, per affrontare insieme le cause dell’ansia e migliorare il sonno da un punto di vista emotivo e relazionale.
Rimango a disposizione per qualunque chiarimento.
Dott.ssa Veronica Savio
capisco quanto possa essere difficile affrontare l'insonnia e gli attacchi di panico, soprattutto quando persistono nel tempo.
Per quanto riguarda la gestione dei farmaci, è importante sapere che gli psicologi non si occupano di prescrizioni né di modifiche nella terapia farmacologica: per questo è fondamentale confrontarsi direttamente con il proprio psichiatra, che potrà valutare la situazione nel dettaglio e indicare le modalità corrette di assunzione.
Nel frattempo, se lo desidera, può affiancare al percorso farmacologico anche un supporto psicologico, per affrontare insieme le cause dell’ansia e migliorare il sonno da un punto di vista emotivo e relazionale.
Rimango a disposizione per qualunque chiarimento.
Dott.ssa Veronica Savio
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Buonasera Goffredo,
per quanto possa essere che un ulteriore aggiustamento farmacologico possa aiutarla meglio, c'è da tenere in conto che, generalmente, lo psicofarmaco non è in grado di essere risolutivo di per sé e spesso la sua funzionalità è limitata nel tempo, sia per motivi fisiologici sia, però, psicologici.
Se le motivazioni profonde e spesso poco conosciute e poco visibili che determinano quel tipo di malessere non sono esplorate, continuano ad agire imperterrite, causando prima questo, poi quell'altro sintomo. L'attacco di panico, più di altri sintomi, si colloca proprio tra quelli per cui andare a guardare più da vicino cosa sta succedendo aiuta particolarmente.
Pensi quindi alla possibilità di una consultazione psicologica da affiancare ai farmaci, vedrà che sarà la combinazione migliore.
Un saluto
Dott. Luca Bacchiega
per quanto possa essere che un ulteriore aggiustamento farmacologico possa aiutarla meglio, c'è da tenere in conto che, generalmente, lo psicofarmaco non è in grado di essere risolutivo di per sé e spesso la sua funzionalità è limitata nel tempo, sia per motivi fisiologici sia, però, psicologici.
Se le motivazioni profonde e spesso poco conosciute e poco visibili che determinano quel tipo di malessere non sono esplorate, continuano ad agire imperterrite, causando prima questo, poi quell'altro sintomo. L'attacco di panico, più di altri sintomi, si colloca proprio tra quelli per cui andare a guardare più da vicino cosa sta succedendo aiuta particolarmente.
Pensi quindi alla possibilità di una consultazione psicologica da affiancare ai farmaci, vedrà che sarà la combinazione migliore.
Un saluto
Dott. Luca Bacchiega
Salve, le consiglio di parlarne apertamente con lo psichiatra che la segue. Non si faccia problemi, parli apertamente ed esprima le sue domande e perplessità se ne ha. Sono sicura che lo specialista, conoscendola, sappia meglio di chiunque altro cosa fare.
Goffredo, la ringrazio per aver condiviso una parte così delicata del suo vissuto. Comprendo bene quanto possa essere difficile affrontare serate e nottate segnate dall’insonnia e dagli attacchi di panico. L’ansia serale e le difficoltà a prendere sonno sono molto più comuni di quanto si immagini, ma spesso chi le vive si sente solo, soprattutto quando le ore si allungano nel silenzio notturno. Credo sia importante sottolineare quanto sia fondamentale che queste valutazioni farmacologiche restino sotto la supervisione del suo psichiatra, che conosce a fondo la sua storia e saprà consigliarla nel modo più sicuro e adeguato per lei. Al di là del farmaco in sé, mi preme però farle notare che l’insonnia, specie quando legata all’ansia, si alimenta anche di pensieri anticipatori e di timori che si presentano proprio nel momento in cui la mente e il corpo dovrebbero rilassarsi. Un percorso di sostegno psicologico, in particolare di tipo cognitivo-comportamentale, può aiutarla molto a lavorare su questi meccanismi. Ad esempio, si possono esplorare le abitudini serali, le strategie di rilassamento, la gestione dei pensieri ricorrenti e dei timori legati al non riuscire a dormire. Spesso il timore di non dormire diventa esso stesso una miccia che mantiene attivo lo stato di allerta, impedendo quel naturale abbandono che il sonno richiede. Accanto al supporto del medico, quindi, può valutare di affiancare un percorso psicologico mirato, per sentirsi meno solo nella gestione di questa difficoltà. L’obiettivo non è solo dormire di più, ma soprattutto sentirsi più tranquillo, sicuro e in grado di affrontare le serate con meno paura. Si ricordi che chiedere aiuto è un segno di forza. Parli apertamente con il suo specialista di tutti i dubbi che ha, anche dei momenti in cui il farmaco non sembra bastare. Con chiarezza e gradualità, potrà trovare la soluzione più adatta e forse iniziare a costruire anche strumenti diversi, alternativi o complementari al farmaco, per affrontare l’insonnia e l’ansia. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Salve, chieda allo psichiatra. Deve sempre chiedere al medico che le ha prescritto il farmaco se vuole apportare un cambiamento nella posologia.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
Salve, la difficoltà nel gestire l’insonnia e gli attacchi di panico, nonostante l’assunzione combinata di benzodiazepine (come lo Xanax) e ipnotici (come lo Zolpidem/Zolpeduar), è un tema che merita attenzione clinica.
Le modalità e i dosaggi dei farmaci per l’ansia e il sonno devono essere sempre personalizzati e valutati da uno psichiatra, considerando la risposta individuale, la tolleranza e i possibili effetti collaterali. Le consiglio di non modificare autonomamente il dosaggio dello Zolpeduar e di confrontarsi quanto prima con lo specialista che la sta seguendo, così da trovare il giusto equilibrio terapeutico e favorire un sonno più stabile e sicuro.
Sarebbe opportuno se potesse recarsi da uno psicoterapeuta per integrare il farmaco al lavoro psicologico su di se.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Le modalità e i dosaggi dei farmaci per l’ansia e il sonno devono essere sempre personalizzati e valutati da uno psichiatra, considerando la risposta individuale, la tolleranza e i possibili effetti collaterali. Le consiglio di non modificare autonomamente il dosaggio dello Zolpeduar e di confrontarsi quanto prima con lo specialista che la sta seguendo, così da trovare il giusto equilibrio terapeutico e favorire un sonno più stabile e sicuro.
Sarebbe opportuno se potesse recarsi da uno psicoterapeuta per integrare il farmaco al lavoro psicologico su di se.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Buon pomeriggio Goffredo, se può prendere o meno l'altra metà della compressa non lo so perché non sono un medico.
Sono però una psicologa specializzanda in psicoterapia e mi sentirei di condividerle che la comunità scientifica è ormai concorde sul fatto di abbinare, a un percorso farmacologico, un percorso psicoterapeutico dal momento che tale combinazione produce maggiori risultati rispetto alla sola assunzione di farmaci.
Il mio consiglio dunque è quello di scegliere un professionista che possa aiutarla.
Un caro saluto,
dott.ssa Francomano Ilaria
Sono però una psicologa specializzanda in psicoterapia e mi sentirei di condividerle che la comunità scientifica è ormai concorde sul fatto di abbinare, a un percorso farmacologico, un percorso psicoterapeutico dal momento che tale combinazione produce maggiori risultati rispetto alla sola assunzione di farmaci.
Il mio consiglio dunque è quello di scegliere un professionista che possa aiutarla.
Un caro saluto,
dott.ssa Francomano Ilaria
Per tutte le questioni farmacologiche è necessario rivolgersi al medico prescrittore
Buongiorno, alla terapia farmacologica andrebbe affiancato un percorso di psicoterapia per il treattamento dell'ansia. Cordiali saluti.
Buongiorno,
Questa domanda dovrebbe porla al medico che le ha prescritto il farmaco
Dott. Marco Cenci
Questa domanda dovrebbe porla al medico che le ha prescritto il farmaco
Dott. Marco Cenci
Gentile Goffredo, dovrebbe parlare direttamente con lo psichiatra o con il medico curante rispetto alla posologia e assunzione di farmaci. Ha mai pensato, se non lo sta già facendo, di intraprendere un percorso psicologico per andare alle cause dei suoi attacchi di panico?
Saluti
Elisabetta
Saluti
Elisabetta
Buonasera Goffredo,
comprendere le difficoltà legate al sonno soprattutto quando si accompagnano a momenti di ansia è importante e il tuo racconto lo evidenzia chiaramente.
Quando si assumono farmaci come lo xanax e lo zolpeduar ogni variazione anche minima andrebbe sempre valutata insieme allo specialista che conosce la tua storia clinica e che ha prescritto la terapia.
A volte anche piccoli segnali come la difficoltà a prendere sonno, nonostante la terapia, meritano uno spazio di confronto per capire se c’è qualcosa da ricalibrare o approfondire.
Non è mai una debolezza chiedere aiuto anzi spesso è il primo passo per tornare ad ascoltarsi davvero. Se senti che questo momento lo richiede concediti la possibilità di parlarne con chi può aiutarti a trovare risposte su misura per te e se senti che potrebbe esserti utile un confronto anche con me sai dove trovarmi
comprendere le difficoltà legate al sonno soprattutto quando si accompagnano a momenti di ansia è importante e il tuo racconto lo evidenzia chiaramente.
Quando si assumono farmaci come lo xanax e lo zolpeduar ogni variazione anche minima andrebbe sempre valutata insieme allo specialista che conosce la tua storia clinica e che ha prescritto la terapia.
A volte anche piccoli segnali come la difficoltà a prendere sonno, nonostante la terapia, meritano uno spazio di confronto per capire se c’è qualcosa da ricalibrare o approfondire.
Non è mai una debolezza chiedere aiuto anzi spesso è il primo passo per tornare ad ascoltarsi davvero. Se senti che questo momento lo richiede concediti la possibilità di parlarne con chi può aiutarti a trovare risposte su misura per te e se senti che potrebbe esserti utile un confronto anche con me sai dove trovarmi
salve, lo chieda al suo psichiatra
Buongiorno,
per queste domande tecniche riguardanti la farmacoterapia la invito a rivolgersi al suo psichiatra: è l'unico che ha le competenze per prescrivere e gestire la terapia farmacologica.
per queste domande tecniche riguardanti la farmacoterapia la invito a rivolgersi al suo psichiatra: è l'unico che ha le competenze per prescrivere e gestire la terapia farmacologica.
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua situazione.
Il sonno disturbato, specie se accompagnato da attacchi di panico, è spesso il segnale di qualcosa che dentro di noi chiede ascolto. I farmaci possono offrire un sollievo temporaneo, ma difficilmente risolvono ciò che tiene svegli: pensieri ricorrenti, tensioni emotive, paure non elaborate. È proprio qui che una psicoterapia può aiutarla, offrendo uno spazio sicuro per comprendere cosa accade dentro di sé nelle ore in cui tutto tace e la mente sembra farsi più inquieta.
Conoscere le sue modalità di addormentamento, le emozioni che emergono prima di dormire, il modo in cui si è abituato a "tenere a bada" il disagio, può essere il primo passo per costruire un nuovo equilibrio, più stabile e profondo.
Per ogni eventuale approfondimento sono a sua disposizione, anche online, il primo colloquio è gratuito.
Un caro saluto,
Dott. Mauro Terracciano.
Il sonno disturbato, specie se accompagnato da attacchi di panico, è spesso il segnale di qualcosa che dentro di noi chiede ascolto. I farmaci possono offrire un sollievo temporaneo, ma difficilmente risolvono ciò che tiene svegli: pensieri ricorrenti, tensioni emotive, paure non elaborate. È proprio qui che una psicoterapia può aiutarla, offrendo uno spazio sicuro per comprendere cosa accade dentro di sé nelle ore in cui tutto tace e la mente sembra farsi più inquieta.
Conoscere le sue modalità di addormentamento, le emozioni che emergono prima di dormire, il modo in cui si è abituato a "tenere a bada" il disagio, può essere il primo passo per costruire un nuovo equilibrio, più stabile e profondo.
Per ogni eventuale approfondimento sono a sua disposizione, anche online, il primo colloquio è gratuito.
Un caro saluto,
Dott. Mauro Terracciano.
Buongiorno, per monitorare gli effetti della cura o cambiare farmaco, deve rivolgersi allo psichiatra che glieli ha prescritti. Le suggerirei di affiancare alla cura un percorso di psicoterapia.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente di mio dottore,
inizi anche una psicoterapia. Un percorso psicologico la aiuterà a comprendere meglio le ragioni inconsce del suo malessere potendo così guardare con il tempo ad un benessere più a lungo termine.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
inizi anche una psicoterapia. Un percorso psicologico la aiuterà a comprendere meglio le ragioni inconsce del suo malessere potendo così guardare con il tempo ad un benessere più a lungo termine.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno Goffredo, per la terapia farmacologica le suggerisco di confrontarsi con il suo psichiatra per valutare se provare un aggiustamento o meno. Quello che mi sento di dirle è di valutare se potrebbe esserle utile iniziare un percorso di supporto psicologico per avere degli strumenti in più che possano aiutarla con le difficoltà del sonno. A volte le difficoltà di addormentamento possono avere un'influenza psicologica.
Dall'avere una buona igiene del sonno a sperimentare tecniche di mindfulness e regolazione emotiva prima dell'addormentamento.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Dall'avere una buona igiene del sonno a sperimentare tecniche di mindfulness e regolazione emotiva prima dell'addormentamento.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Caro Goffredo, qualsiasi variazione sulla terapia farmacologica va sempre condivisa con lo psichiatra di riferimento. Sono certa che parlandone con lui, troverai la soluzione una soluzione adeguata.
Salve,
sull'assunzione dei farmaci deve chiedere allo psichiatra, possibilmente, quello prescrittore della sua ultima terapia, poichè conosce la sua anamnesi. Potrebbe integrare la psicoterapia alla farmacologia. Combinare i due approcci può essere in diversi casi la strada migliore.
sull'assunzione dei farmaci deve chiedere allo psichiatra, possibilmente, quello prescrittore della sua ultima terapia, poichè conosce la sua anamnesi. Potrebbe integrare la psicoterapia alla farmacologia. Combinare i due approcci può essere in diversi casi la strada migliore.
Buongiorno,
è in un percorso psicologico o psicoterapeutico?
è in un percorso psicologico o psicoterapeutico?
Buongiorno,
le do un consiglio personale, non si affidi mai a internet per quello che è il discorso farmacologico ma faccia sempre riferimento al suo medico di fiducia perché conosce la sua storia clinica, la sua persona ed è il professionista più indicato per gestire insieme la terapia farmacologica.
Un abbraccio,
Dr.ssa Giorgia Ferrucci
le do un consiglio personale, non si affidi mai a internet per quello che è il discorso farmacologico ma faccia sempre riferimento al suo medico di fiducia perché conosce la sua storia clinica, la sua persona ed è il professionista più indicato per gestire insieme la terapia farmacologica.
Un abbraccio,
Dr.ssa Giorgia Ferrucci
Gentile utente mi dispiace tanto per ciò che ha raccontato. Per le informazioni sui farmaci, le consiglio di contattare lo psichiatra che la segue; le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico per capire le cause di ciò che ha descritto ed avere maggiori risultati e più duraturi nel tempo, così come consigliato dalla letteratura più recente.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Buonasera Goffredo,
Penso possa essere importante confrontarsi con lo psichiatra che la segue così da valutare insieme eventuali cambiamenti alla terapia in atto. Modificare autonomamente la dose dei farmaci può comportare rischi o effetti indesiderati.
Può inoltre essere utile, se lo desidera, parlare con uno psicologo o psicoterapeuta: un percorso di supporto può aiutare a gestire l’ansia e i momenti di difficoltà, offrendo strumenti per affrontare gli attacchi di panico e favorire un sonno più sereno.
Penso possa essere importante confrontarsi con lo psichiatra che la segue così da valutare insieme eventuali cambiamenti alla terapia in atto. Modificare autonomamente la dose dei farmaci può comportare rischi o effetti indesiderati.
Può inoltre essere utile, se lo desidera, parlare con uno psicologo o psicoterapeuta: un percorso di supporto può aiutare a gestire l’ansia e i momenti di difficoltà, offrendo strumenti per affrontare gli attacchi di panico e favorire un sonno più sereno.
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