Buon pomeriggio, da quasi un anno ho conosciuto una ragazza che inizialmente la consideravo solament

18 risposte
Buon pomeriggio, da quasi un anno ho conosciuto una ragazza che inizialmente la consideravo solamente un'amica, ma poi mi sono innamorato. Lei mi ha sempre trattato con amore puro, il che mi faceva capire che anche lei era particolarmente interessata a me, che provasse qualcosa per me, anche nelle conversazioni in chat. Ho notato però da qualche giorno che c'è qualcosa che non avevo assolutamente previsto: lei ha paura di iniziare una relazione. Mi ama, ma non riesce ad ammetterlo perché ha paura di rovinare tutto.
Mi piacerebbe che qualcuno, persino un psicologo, sapesse dirmi il modo migliore per aiutarla, il problema è che io non mi fido più della psicoterapia perchè in passato ho avuto una neuropsichiatria infantile, ma che mi ha fatto più male che bene, mi ha reso debole e nemmeno la mia famiglia riesce a capirlo, motivo per cui non mi fido più nemmeno di loro.
Però allo stesso tempo mi rendo conto che ho bisogno di qualche consiglio se voglio fare qualcosa....
Spero in delle risposte che mi aiutino.... buona giornata
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.

Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buonasera. Si accorge che le sue esperienze passate condizionano il suo presente, bloccando le sue possibilità per il futuro? La Neuropsichiatria infantile è ben diversa dalla psicoterapia, come ogni psicoterapeuta è diverso per formazione e per modalità relazionale. Se vorrà darsi la possibilità di confronto io sono disponibile, avrà sicuramente più dettagli per fare delle valutazioni.
Buongiorno,
capisco come possa sentirsi, soprattutto dopo un'esperienza terapeutica del passato che sente che l'ha indebolita ed una problematica attuale di difficile gestione. Mi permetto però di farle notare che neuropsichiatria infantile e psicoterapia sono due cose molto diverse e che, in questo momento della sua vita, è evidente il suo bisogno di affidarsi (è il motivo stesso per cui chiede consiglio), probabilmente per rafforzarsi e rafforzare la fiducia in sé stesso. Si ricordi che siamo in grado di dare agli altri (e quindi aiutarli) quando abbiamo già abbastanza per noi stessi e lei vorrebbe aiutarla la ragazza di cui racconta! Quindi, il mio consiglio e di darsi un'altra possibilità, dandola, a sua volta ad uno psicoterapeuta che possa esserle utile. D'altronde, con la sua esperienza passata, sono sicura che in brevissimo tempo sarà in grado di capire se il professionista scelto è quello giusto per lei.
Rimango a disposizione.
dott.ssa Nadja Pagliaro
Quando un amicizia é molto bella si fa fatica a "rovinarla" per tentare una "storia" e se non andasse bene? Perderei anche la relazione amicale. Allora magari, specie se alle prime esperienze si temporeggia un po. Lei sia onesto e si apra, condivida i suoi sentimenti, ed abbia la corretta pazienza. E ricordi che per ogni persona c'è uno psicologo adatto, ma come per i medici e altre figuri professionali non sempre si incontra quello giusto per noi, per le nostre sensazioni. Per cui, dato che adesso sente il bisogno della psicologia, quella che permette di comprendere e aiutare gli altri, ne scelga uno, ora é grande si lasci guidare dal suo intuito, nelle amicizie le é stato utile.
Buon giorno, grazie molte per la sua condivisione. Capisco come sia per lei difficile riuscire a gestire la situazione che ha descritto. Non esiste un'unica soluzione, né tanto meno una soluzione giusta, ma quello che, in questa circostanza, può provare a fare lei, di fronte ai timori della ragazza, è interrogarsi ed ascoltarsi rispetto ai suoi personali bisogni: qual è il suo desiderio? Quali sono i suoi sentimenti a riguardo? Una volta che li avrà individuati, provi a condividerli con la ragazza e ad avere con lei una comunicazione aperta e onesta.
Mi spiace anche molto per come si possa essere sentito durante e a seguito del percorso con la Neuropsichiatra infantile in passato, tanto da arrivare a sentirsi indebolito e sfiduciato. Allo stesso tempo però, come già indicato dai colleghi, la figura dello psicoterapeuta è ben diversa da quella del neuropsichiatra e in aggiunta ogni professionista è diverso da un altro, sia per caratteristiche personologiche, capacità, competenze, approccio, formazione...Se al momento sente la necessità di un aiuto psicologico, valuti la possibilità di rivolgersi a qualche professionista: già dai primissimi incontri potrà capire se è la persona giusta per lei, anche solo ascoltando e capendo come si sente lei in quella relazione terapeutica. Le auguro di fare un buon percorso. Cordiali saluti, dott.ssa Zenucchi
Carissimo utente. Buongiorno
Mi dispiace tantissimo per la situazione che sta vivendo e le fa molto onore aver chiesto spiegazioni per un problema che non è direttamente suo, ma di sua sorella, ma per il bene che prova per lei è voluto andare in profondità .
Il fatto che sua sorella abbia preso coscienza che il rapporto con il cibo non è salutare è molto importante. Non so se ci sia una diagnosi, ma dai comportamenti che ha descritto il tutto mi riporta ad un disturbo alimentare. Purtroppo il ritrovarsi non è così facile, soprattuto a 19 anni quando ancora non si ha una idea precisa di chi si è e quale è il proprio posto nel mondo.
Quello che inoltre posso consigliare a tutti voi è di iniziare anche un percorso familiare, perché le dinamiche che si creano risultano a volte fatidiche per i comportamenti disfunzionali che un membro ha riguardo al cibo.
Sua sorella tornerà a stare bene e a sorridere, i disturbi alimentari ti entrano dentro e fanno molta fatica ad uscire.
Il primo sintomo è proprio quello di allontanarsi ed isolarsi, uno perché non ci si piace allo specchio e ci si vergogna terribilmente di se stessi e due perché non ci si sente all’altezza di niente e di nessuno,
Per non parlare dei rapporti sentimentali. Sua sorella ha bisogno di tempo solo per se stessa e per stare con voi.
In ogni caso sono specializzata per la cura dei DCA.
A disposizione
Dott.ssa Silvia Marcelletti
Buonasera! Nel Suo racconto c'è una frase che mi ha particolarmente colpito in più punti: " Mi piacerebbe che qualcuno, persino un psicologo, sapesse dirmi il modo migliore per aiutarla". La prima domanda che mi viene in mente è: perché ritiene che la ragazza abbia bisogno di essere "aiutata"? Lei dice che la Sua amica la ama ma non riesce ad ammetterlo; ma se non fosse così? Se la Sua amica Le volesse solo un bene infinito senza volere però alcuna relazione di tipo sentimentale? Se fosse come dice Lei penso che sarebbe utile che fosse la Sua amica a scrivere chiedendo consigli su come evitare la paura di una relazione. Nessuno può sostituirsi o incidere sulle volontà dell'altro, sia che si tratti di un'amica (o amico) o partner sperando di farlo agire come noi desideriamo.
Riguardo invece alle Sue precedenti esperienze con la neuropsichiatria, tra l'altro non sapendo quanti anni abbia Lei oggi, ovviamente non mi permetto di esprimere alcuna opinione perché sarebbero diversi gli elementi di cui parlare. C'è un punto però di cui dovrebbe tenere grande considerazione ed è proprio Lei a scriverlo dicendo "mi rendo conto che ho bisogno di qualche consiglio": probabilmente questa frase sottende una Sua richiesta di aiuto più complessa che non è solamente limitata alla storia raccontata. Non la sottovaluti. In bocca al lupo per tutto.
Buongiorno,
non c'è nulla che può fare se non aspettare che magari la ragazza in questione si senta pronta ad iniziare una relazione. È comprensibile che questo la possa far star male. Le dia tempo, magari piú in lá il vostro rapporto potrà evolvere come spera; spesso le cose che ci accadono sono imprevedibili.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, comprendo la sua voglia di trovare una soluzione ma in realtà nessuno può modificare la volontà di un'altra persona e nemmeno i suoi sentimenti in merito. Lei suppone che abbia dei problemi ma è la sua visione dei fatti, l'altra persona può non viverla in questo modo. Curioso che però cerchi un aiuto dalla categoria psicologi che accorpa, erroneamente, ai neuropsichiatri in quanto si tratta di due specializzazioni in ambiti diversi. Chissà che dentro di lei non abbia voglia di rielaborare quella esperienza passata che sembra averla segnata.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buon pomeriggio,

apprezzo sinceramente che abbia condiviso le sue preoccupazioni e le complessità dei suoi sentimenti in questa situazione delicata. È normale essere confusi e cercare il modo migliore per affrontare le sfide che la vita ci presenta.

È bello sentire che si preoccupa così profondamente per questa ragazza e che desidera comprendere come poterla sostenere al meglio. È importante riconoscere che le emozioni e le paure di ciascuno possono influenzare la decisione di intraprendere una relazione. Il fatto che sia disposta ad ammettere la sua paura dimostra una certa consapevolezza di sé e dei propri sentimenti.

Tuttavia, è essenziale rispettare i confini e i tempi di ciascun individuo. Se lei ha manifestato i suoi sentimenti e le ha offerto il suo supporto, è un passo importante verso la comprensione reciproca. È possibile che lei abbia avuto esperienze passate che influenzano le sue paure attuali, e forse potrebbe essere opportuno suggerirle di cercare il supporto di uno psicologo, se è disposta ad ascoltare questa opzione.

Capisco che abbia avuto esperienze negative con la psicoterapia in passato, ma è importante considerare che ogni terapeuta e ogni esperienza sono unici. La relazione terapeutica può variare notevolmente da un professionista all'altro. Se scegliesse di dare un'altra possibilità alla psicoterapia, potrebbe trovare un professionista con cui si sente a suo agio e capace di offrire il sostegno di cui ha bisogno.

Tuttavia, rispetto le sue decisioni e comprendo le sue riserve. Cerchi di mantenere un dialogo aperto e sincero con la ragazza che le sta a cuore, dimostrando empatia e rispetto per i suoi sentimenti. Alla fine, la scelta di intraprendere una relazione è personale e dovrebbe essere basata sulla volontà e sulla capacità di entrambe le persone di affrontare le sfide insieme.

Spero che trovi le risposte e il sostegno che sta cercando per prendere le decisioni giuste per sé.

Cordiali saluti,
Ilaria
Buongiorno, le attese sono sempre momenti difficili. Magari la ragazza in questione non è ancora pronta ad instaurare una relazione amorosa o non se la sente di rischiare di rovinare l'equilibrio nel quale si trova e che la fa star bene per una relazione amorosa che non si sa come possa andare. Può scegliere di rispettare i suoi tempo o dichiararsi. In questo secondo caso, però, dovrebbe parlare dei suoi sentimenti, senza prendere di dare voce a quelli della ragazza poiché se vorrà li condividerà lei stessa.
Per quanto riguarda la sua richiesta di aiuto, credo che lei abbia confusione sulla definizione dei ruoli: lo psicoterapeuta è molto differente dal neuropsichiatra infantile. Non so per quali problematiche i suoi genitori s rivolsero a quello specialista, ma credo che giudicare una categoria da un'unica esperienza sia riduttivo e la porti a non trovare l'aiuto di cui ha bisogno. Magari provi ad essere meno rigido ed influenzato dal passato, chissà, magari scoprirà delle cose positive. Resto a disposizione per qualsiasi curiosità.
Un caro saluto, Dr.ssa Claudia Palmini
Carissimo
Dalle sue parole emerge la sofferenza per la sua relazione con questa ragazza che non si sente pronta per una storia più stabile.
In un rapporto ci dovrebbe essere sempre chiarezza rispetto a quello che vogliamo ed è importante rispettare i confini emotivi e fisici che l’altro ci comunica.
Tutto ciò potrebbe essere doloroso ma anche necessario per riprendere in mano la propria vita e lasciare all’altro la possibilità di capire ciò che vuole veramente.
Purtroppo le esperienze traumatiche possono lasciarci delle ferite e poterle elaborare attraverso l’aiuto di un professionista della salute potrebbe essere utile.
Rimango a disposizione anche on line
Un caro saluto
Dott.ssa Claudia Margutti
Buongiorno,
rifletta su questo piccolo ma grande aspetto, la sua richiesta è paradossale: chiede da un lato di avere dei consigli e nello stesso tempo riferisce che non crederà nei consigli che sta chiedendo, per mancanza di fiducia in generale.
Le farò una domanda: pensa di agire in questo modo anche in altre circostanze?
Per rispondere invece alla sua richiesta di aiuto: Secondo lei, cosa dovrebbe fare? Quale modo dovrebbe utilizzare per avvicinarsi un pochino di più verso il raggiungimento dell'obiettivo che per lei consiste nella conquista della ragazza?
Se vuole proseguiamo il discorso in separata sede.
Saluti,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Gentile utente, buon giorno e grazie per la sua generosa condivisione. Mi colpisce molto il suo racconto, in particolar modo il rispetto e la cura con cui tratta il " problema" della sua ragazza. Spesso si cerca aiuto per le persone che abbiamo vicino e che hanno troppa paura di chiederlo. Mi sento pertanto di dirle di provare a stare vicino alla sua compagna e di ascoltare anche i suoi bisogni. Comprendo appieno l'essere scottati dalla precedente esperienza con la neuropsichiatra, ma non tutte le relazioni danno esiti negativi. Il fatto che lei sta chiedendo aiuto in qualche modo mi fa capire che una parte di lei si fida ancora. Spero di esserle stata d'aiuto, per quanto possibile. Cordialmente,
Dott.ssa Ledda
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Buonasera, immagino che la situazione che sta vivendo con questa ragazza possa apparirle poco chiara e crearle confusione, tuttavia l'unico modo per comprendere veramente se lei è disposta a mettersi in gioco in una relazione amorosa è quello di comunicarle con semplicità e sincerità i sentimenti che sta provando e nel contempo ascoltarla per cercare di comprendere quali sono le sue reali aspettative.
Curioso che lei scriva per chiedere un parere a noi psicologi tenendo a precisare che a seguito dei suoi trascorsi con un neuro psichiatra non si fida di psicologi e psicoterapeuti, facendo confusione con la tipologia di formazione dei differenti professionisti e nello stesso tempo mostrando un'apertura per poter comprendere meglio cosa sta vivendo in questo momento! Le auguro che trovi presto le risposte giuste che sta cercando soprattutto per se stesso. Se lo desidera sono a disposizione per un consulto anche online. Cordialmente dottoressa Stefania Palmacci
Mi rendo conto che sia una situazione difficile da vivere nella quotidianità: le relazioni con l'altro possono diventare un vero e proprio campo minato, se non sappiamo come muoverci al loro interno.
Un buon modo per orientarsi può essere quello di iniziare con il condividere ciò che si prova, a modo nostro, cosicché l'altro sappia la natura dei nostri sentimenti.
Se pensi che questa ragazza provi qualcosa per te e che abbia bisogno di una spinta per esporsi, perché non provi ad aprire con lei un dialogo in proposito, iniziando con il portarle le tue impressioni? Questo potrebbe essere uno stimolo per iniziare una comunicazione sincera in cui potersi dire sinceramente quel che si sente, a scanso di equivoci.
Rimango a disposizione, qualora avessi altre domande.
Coraggio!
Caro Utente, innanzitutto vorrei ringraziarla per aver condiviso con noi la sua storia e la sua sofferenza. Quando si tratta di questioni, argomenti psicologici (che si tratti di rapporti sociali, disagi personali, o dei disturbi, autostima, motivazione etc..) dare risposte con così poche informazioni su di una piattaforma web, è difficile. Ognuno di noi è diverso e per comprenderlo fino in fondo bisogna ascoltarlo attentamente e porre le giuste domande.
Detto questo, le consiglio di rivolgersi a uno psicologo con il quale riesca ad entrare in sintonia e intraprendere un percorso di sostegno o supporto psicologico così da poter indagare a fondo le sue emozioni, i suoi pensieri e il suo modo di percepire sé stesso e il mondo circostante. In questo modo è possibile raggiungere quel benessere che ognuno di noi si merita.
Rimango in attesa per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Linda Trogi
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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