Vorrei un consiglio utile su quello che mi è successo: Dopo 11 anni di relazione mi accorgo che no
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Vorrei un consiglio utile su quello che mi è successo:
Dopo 11 anni di relazione mi accorgo che non c'era più interesse da parte sua io ci ho provato in tutti i modi, ma non è servito a nulla, il dialogo non è mai mancato anzi avvolte anche troppo ma si parlava di tutt'altro tranne che dei nostri problemi, i nostri problemi venivano sempre in secondo piano! Abitavamo con i suoi e con la sorella, anche il sesso era un problema per lei, essendo uomo e avendo delle esigenze ultimamente facevo da me! A detta sua questo non andava bene ed è stato l'input per che poi la ha portata a tradirmi, io ho scoperto questo e me ne sono andato, questo succedeva l'anno scorso.Fra alti e bassi abbiamo ancora un legame di soldi che ci lega e ci ha portato a non aver mai chiuso completamente la porta! Lei dopo che sono andato via si è trasferita da lui in una settimana! Questo fino a novembre 2024 io nel frattempo ho cambiato regione e vita avviato la mia attività e sto facendo un percorso personale!Piano piano arriverò ai miei obiettivi, tornando a lei a novembre mi ha chiamato disperata e mi ha spiegato la situazione, io gli ho solo detto che fino a un certo punto la odiavo con tutte le mie forze ora è una persona a cui ho voluto bene per tanti anni e mi dispiace per lei, aggiungendo che cosa ci faceva con lui se non lo amava! Lei ha preso ed è tornata dai suoi, ci siamo sentiti da novembre fino al mese scorso più o meno una decina di volte! Dico fino al mese scorso perché sono tornato nella regione dove sta lei per motivi lavorativi, abbiamo deciso di vederci come amici e dopo un paio di aperitivi è scattato un bacio, a mente lucida io gli dissi che quel bacio c'è stato e non si può cancellare ma non cambia le scelte che ho fatto e che devo portare avanti e se ci sarà un ritorno sarà quando vedro un cambiato vero da parte sua e cmq non sarà nell'imminente! Il giorno dopo lei mi ha detto che aveva cominciato un percorso personale e mi avrebbe bloccato così non potevo interferire con questo, essendo che lei è ancora molto legata, gli dato ragione pensando fosse sincera, mentre ieri vengo a scoprire che sta mentendo di nuovo su tutto e che è tornata con il tipo con cui mi ha tradito, allora io gli ho scritto questo:
Ti ringrazio perché mi hai fatto capire che il sentore che avevo è ancora fondato, visto che come ipotizzavo sei tornata con lui, cmq le prese in giro e le cazzate hanno le gambe corte! Un consiglio spassionato rivediti le tue priorità senza prendere per c... le persone! buona vita..
Chiedo come mai certe persone sono portate a mentire così e pensano di poterla fare franca! cosa sbaglio? io non la cerco piu ( che poi non ho mai cercato io per primo) cosa dovrei fare?
Dopo 11 anni di relazione mi accorgo che non c'era più interesse da parte sua io ci ho provato in tutti i modi, ma non è servito a nulla, il dialogo non è mai mancato anzi avvolte anche troppo ma si parlava di tutt'altro tranne che dei nostri problemi, i nostri problemi venivano sempre in secondo piano! Abitavamo con i suoi e con la sorella, anche il sesso era un problema per lei, essendo uomo e avendo delle esigenze ultimamente facevo da me! A detta sua questo non andava bene ed è stato l'input per che poi la ha portata a tradirmi, io ho scoperto questo e me ne sono andato, questo succedeva l'anno scorso.Fra alti e bassi abbiamo ancora un legame di soldi che ci lega e ci ha portato a non aver mai chiuso completamente la porta! Lei dopo che sono andato via si è trasferita da lui in una settimana! Questo fino a novembre 2024 io nel frattempo ho cambiato regione e vita avviato la mia attività e sto facendo un percorso personale!Piano piano arriverò ai miei obiettivi, tornando a lei a novembre mi ha chiamato disperata e mi ha spiegato la situazione, io gli ho solo detto che fino a un certo punto la odiavo con tutte le mie forze ora è una persona a cui ho voluto bene per tanti anni e mi dispiace per lei, aggiungendo che cosa ci faceva con lui se non lo amava! Lei ha preso ed è tornata dai suoi, ci siamo sentiti da novembre fino al mese scorso più o meno una decina di volte! Dico fino al mese scorso perché sono tornato nella regione dove sta lei per motivi lavorativi, abbiamo deciso di vederci come amici e dopo un paio di aperitivi è scattato un bacio, a mente lucida io gli dissi che quel bacio c'è stato e non si può cancellare ma non cambia le scelte che ho fatto e che devo portare avanti e se ci sarà un ritorno sarà quando vedro un cambiato vero da parte sua e cmq non sarà nell'imminente! Il giorno dopo lei mi ha detto che aveva cominciato un percorso personale e mi avrebbe bloccato così non potevo interferire con questo, essendo che lei è ancora molto legata, gli dato ragione pensando fosse sincera, mentre ieri vengo a scoprire che sta mentendo di nuovo su tutto e che è tornata con il tipo con cui mi ha tradito, allora io gli ho scritto questo:
Ti ringrazio perché mi hai fatto capire che il sentore che avevo è ancora fondato, visto che come ipotizzavo sei tornata con lui, cmq le prese in giro e le cazzate hanno le gambe corte! Un consiglio spassionato rivediti le tue priorità senza prendere per c... le persone! buona vita..
Chiedo come mai certe persone sono portate a mentire così e pensano di poterla fare franca! cosa sbaglio? io non la cerco piu ( che poi non ho mai cercato io per primo) cosa dovrei fare?
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
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Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso la situazione che sta vivendo seppur così delicata. Per prima cosa mi soffermerei sul fatto che non è tanto utile cercare di capire il perchè del comportamento della sua ex, non siamo nella sua testa e non abbiamo una bacchetta magica per capire come mai si è comportata in questo modo. In secondo luogo provi a concentrarsi su se stesso e su ciò che è meglio per lei. Cerchi di andare avanti con la sua vita concentrandosi sul suo benessere emotivo e mentale e, se necessario, provi a stabilire dei limiti in modo da non permettere alla sua ex di manipolarla.
Spesso non è cattiveria o egoismo (come viene facile pensare, soprattutto se una situazione del genere ci riguarda in prima persona) quello che si cela dietro a questi comportamenti, ma piuttosto una “paura a lasciare andare” che può dipendere da un bisogno, piuttosto che da una volontà, di legarsi ad un’altra persona. Quello che conta è piuttosto come ti fa sentire questo comportamento recidivo da parte sua: senti di esserti illuso e che lei abbia di nuovo deluso le tue aspettative (nonostante i tuoi dubbi) riguardo un possibile ritorno?
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso la sua storia. Posso immaginare come questa relazione le abbia procurato molto dolore e delusione e da quello che dice, sembra che il lavoro che ha fatto su se stesso la ha aiutata a comprendere molte cose che non andavano e a ricercare ciò che è bene per lei. Mentire in una relazione, porta spesso a conseguenze spiacevoli da entrambe le parti e probabilmente chi mente, in fondo, lo sa. Allora cosa porta la persona a mentire, anche ripetutamente? Le bugie le possiamo considerare una forma di evitamento, per cui di fronte a una situazione scomoda può sembrare più facile fuggire dalla realtà e ripararsi dietro una realtà costruita, al fine di evitare il confronto sincero con l'altro che non è mai facile da sostenere. Come possiamo immaginare, nel lungo termine questa scelta ha conseguenze ben peggiori, tuttavia, quando prendiamo decisioni, sacrifichiamo spesso il vantaggio a lungo termine a favore del vantaggio immediato. A volte, neanche sapere questo ci basta ad accettare le scelte di chi ci mente, perchè il vissuto che proviamo è di umiliazione e risentimento, per questo è importante ascoltarci nella sofferenza provata e accoglierla come una reazione naturale rispetto a una forte esperienza spiacevole vissuta. Spero di esserti stata d'aiuto, rimango a disposizione. Dott.ssa Anna Tosi
Non è mai facile affrontare la fine di una relazione così lunga, la sensazione di essere stato tradito nella fiducia, la delusione, il tentativo sincero di ricostruire… e infine la nuova ferita che si è aperta.
Quando una relazione importante finisce, spesso restano delle domande aperte:
“Perché ha mentito?”, “Cosa ho sbagliato io?”, “Perché ci si comporta così?”
Sono domande umane, naturali. Ma purtroppo non sempre hanno risposte chiare o consolatorie.
Alcune persone faticano a essere oneste, con sé stesse prima ancora che con gli altri. Mentire può diventare un modo (sbagliato, ma frequente) per evitare il conflitto, il senso di colpa, o per non assumersi la responsabilità delle proprie scelte.
Questo non giustifica. Ma può aiutare a comprendere che quel comportamento parla più di lei che di te.
Se sente che dentro restano ancora nodi da sciogliere — delusione, rabbia, confusione — possiamo parlarne con calma in un colloquio.
A volte anche un solo spazio di ascolto autentico può fare chiarezza e alleggerire il peso che si porta dentro.
Mi contatti, se lo desidera. Sarà accolto.
Dott.ssa Stefania Conti, Psicologa
Quando una relazione importante finisce, spesso restano delle domande aperte:
“Perché ha mentito?”, “Cosa ho sbagliato io?”, “Perché ci si comporta così?”
Sono domande umane, naturali. Ma purtroppo non sempre hanno risposte chiare o consolatorie.
Alcune persone faticano a essere oneste, con sé stesse prima ancora che con gli altri. Mentire può diventare un modo (sbagliato, ma frequente) per evitare il conflitto, il senso di colpa, o per non assumersi la responsabilità delle proprie scelte.
Questo non giustifica. Ma può aiutare a comprendere che quel comportamento parla più di lei che di te.
Se sente che dentro restano ancora nodi da sciogliere — delusione, rabbia, confusione — possiamo parlarne con calma in un colloquio.
A volte anche un solo spazio di ascolto autentico può fare chiarezza e alleggerire il peso che si porta dentro.
Mi contatti, se lo desidera. Sarà accolto.
Dott.ssa Stefania Conti, Psicologa
Quando una persona ricorre alla menzogna o all’ambiguità relazionale in modo ripetuto, spesso sta mettendo in atto strategie di sopravvivenza apprese nel tempo. Si tratta di meccanismi di difesa che hanno radici profonde: il bisogno di evitare il conflitto, la paura dell’abbandono, l’incapacità di reggere il peso della responsabilità affettiva. Non sempre c’è consapevolezza in tutto questo, e spesso non c’è malizia, ma confusione e fragilità.
Nel tuo caso, ti sei trovato dentro a un intreccio complicato di dinamiche in cui l’altra persona: ha evitato a lungo di affrontare le difficoltà della relazione, ha cercato evasione anziché confronto, si è riavvicinata nel momento in cui percepiva un tuo distacco reale,
ha promesso cambiamento senza riuscire, però, a mantenerlo, ha chiuso i contatti dicendo di voler crescere, ma forse per non affrontare il confronto autentico.
Non sono scelte "cattive", ma azioni non ancora mature, espressione di un percorso che quella persona deve ancora compiere.
Tu hai avuto il coraggio di guardare in faccia la realtà, anche quando faceva male. Hai provato, hai dato fiducia, hai messo amore e presenza. E quando hai visto che nulla cambiava, hai preso in mano la tua vita: ti sei spostato, hai avviato un nuovo progetto, ti sei rimesso in cammino. Questo non è fallimento: è evoluzione.
In questo momento il punto non è chiederti “perché lei ha fatto certe cose?”,
ma riconoscere il valore del fatto che tu hai scelto di cambiare rotta, con lucidità e rispetto per te stesso. Non tutte le storie ricevono spiegazioni chiare. A volte la chiusura vera avviene non quando capiamo tutto, ma quando smettiamo di cercare risposte dove non ce ne sono. Cosa puoi fare ora?
Accetta che non avrai tutte le risposte. Alcune persone non sono in grado di spiegare né a sé stesse né agli altri il perché dei loro comportamenti. E cercare logica in dinamiche confuse può farti impantanare ancora.
Tieni il punto che hai già espresso: quel bacio non cancella ciò che è stato, e un ritorno — se mai dovesse esserci — non può nascere dal bisogno, ma da un cambiamento vero, che ora non c’è.
Bloccarla non è un atto infantile, ma un modo sano per proteggerti da una dinamica ambigua. Non è vendetta, è salvaguardia.
Infine: cosa hai imparato da tutto questo?
Questa domanda vale molto più di "cosa ho sbagliato".
Hai imparato che l'amore non basta se manca la reciprocità.
Hai imparato che il rispetto per sé stessi è una bussola.
Hai imparato che il tempo, a volte, serve per perdere qualcuno ma ritrovare se stessi.
Ora la direzione è una sola: continuare il tuo cammino.
Hai già dimostrato molto, a te stesso e agli altri.
E la lezione che porti con te è preziosa: l’amore ha senso se è reciproco, la chiarezza è una forma di cura, e la tua dignità non può più essere negoziabile.
Nel tuo caso, ti sei trovato dentro a un intreccio complicato di dinamiche in cui l’altra persona: ha evitato a lungo di affrontare le difficoltà della relazione, ha cercato evasione anziché confronto, si è riavvicinata nel momento in cui percepiva un tuo distacco reale,
ha promesso cambiamento senza riuscire, però, a mantenerlo, ha chiuso i contatti dicendo di voler crescere, ma forse per non affrontare il confronto autentico.
Non sono scelte "cattive", ma azioni non ancora mature, espressione di un percorso che quella persona deve ancora compiere.
Tu hai avuto il coraggio di guardare in faccia la realtà, anche quando faceva male. Hai provato, hai dato fiducia, hai messo amore e presenza. E quando hai visto che nulla cambiava, hai preso in mano la tua vita: ti sei spostato, hai avviato un nuovo progetto, ti sei rimesso in cammino. Questo non è fallimento: è evoluzione.
In questo momento il punto non è chiederti “perché lei ha fatto certe cose?”,
ma riconoscere il valore del fatto che tu hai scelto di cambiare rotta, con lucidità e rispetto per te stesso. Non tutte le storie ricevono spiegazioni chiare. A volte la chiusura vera avviene non quando capiamo tutto, ma quando smettiamo di cercare risposte dove non ce ne sono. Cosa puoi fare ora?
Accetta che non avrai tutte le risposte. Alcune persone non sono in grado di spiegare né a sé stesse né agli altri il perché dei loro comportamenti. E cercare logica in dinamiche confuse può farti impantanare ancora.
Tieni il punto che hai già espresso: quel bacio non cancella ciò che è stato, e un ritorno — se mai dovesse esserci — non può nascere dal bisogno, ma da un cambiamento vero, che ora non c’è.
Bloccarla non è un atto infantile, ma un modo sano per proteggerti da una dinamica ambigua. Non è vendetta, è salvaguardia.
Infine: cosa hai imparato da tutto questo?
Questa domanda vale molto più di "cosa ho sbagliato".
Hai imparato che l'amore non basta se manca la reciprocità.
Hai imparato che il rispetto per sé stessi è una bussola.
Hai imparato che il tempo, a volte, serve per perdere qualcuno ma ritrovare se stessi.
Ora la direzione è una sola: continuare il tuo cammino.
Hai già dimostrato molto, a te stesso e agli altri.
E la lezione che porti con te è preziosa: l’amore ha senso se è reciproco, la chiarezza è una forma di cura, e la tua dignità non può più essere negoziabile.
La tua storia è intensa, dolorosa e molto umana. Hai vissuto una relazione lunga, complessa, con tanti intrecci emotivi, familiari e pratici. Hai mostrato pazienza, disponibilità al dialogo, capacità di ricominciare, e stai lavorando su te stesso e sulla tua vita, il che è già un grande passo avanti.
Tuttavia, la delusione che provi ora è più che comprensibile, soprattutto quando, dopo tanta sofferenza, ti sei trovato di fronte a nuove bugie e a una dinamica che si ripete.
Perché certe persone mentono?
Chi mente in modo reiterato spesso ha difficoltà a gestire la responsabilità delle proprie scelte, la paura del giudizio o il timore dell’abbandono. A volte, mentire diventa un modo per evitare il conflitto, per tenere aperte più strade o per non affrontare la verità, nemmeno con se stessi. Ma mentire non è mai un modo sano di affrontare i problemi, soprattutto nelle relazioni affettive, dove la fiducia è il fondamento.
Cosa sbagli tu?
Nel tuo racconto, non c’è un errore vero e proprio da parte tua, se non forse quello – molto umano – di credere, ancora una volta, a una persona che già in passato aveva mostrato difficoltà nel rispettare i tuoi sentimenti e i tuoi confini. Spesso, chi è empatico e desideroso di un confronto sincero, tende a dare più di una possibilità. Questo non è un difetto, ma un aspetto che va protetto: l’empatia va anche diretta verso sé stessi.
Cosa dovresti fare ora?
Hai già intrapreso un percorso di crescita personale, stai costruendo la tua vita e hai messo dei paletti chiari. Il consiglio più utile è: continua su questa strada. Non permettere che le bugie degli altri minino la fiducia che hai costruito in te stesso. Se lei vuole restare nella sua confusione, quella è una sua responsabilità. Tu meriti coerenza, rispetto e sincerità.
Chi mente e tradisce più volte, spesso non cambia da solo, e non perché non possa cambiare, ma perché non ne ha ancora preso veramente coscienza.
Sarebbe utile e consigliato, per approfondire quanto vissuto e rafforzare ancora di più le tue scelte, rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Tuttavia, la delusione che provi ora è più che comprensibile, soprattutto quando, dopo tanta sofferenza, ti sei trovato di fronte a nuove bugie e a una dinamica che si ripete.
Perché certe persone mentono?
Chi mente in modo reiterato spesso ha difficoltà a gestire la responsabilità delle proprie scelte, la paura del giudizio o il timore dell’abbandono. A volte, mentire diventa un modo per evitare il conflitto, per tenere aperte più strade o per non affrontare la verità, nemmeno con se stessi. Ma mentire non è mai un modo sano di affrontare i problemi, soprattutto nelle relazioni affettive, dove la fiducia è il fondamento.
Cosa sbagli tu?
Nel tuo racconto, non c’è un errore vero e proprio da parte tua, se non forse quello – molto umano – di credere, ancora una volta, a una persona che già in passato aveva mostrato difficoltà nel rispettare i tuoi sentimenti e i tuoi confini. Spesso, chi è empatico e desideroso di un confronto sincero, tende a dare più di una possibilità. Questo non è un difetto, ma un aspetto che va protetto: l’empatia va anche diretta verso sé stessi.
Cosa dovresti fare ora?
Hai già intrapreso un percorso di crescita personale, stai costruendo la tua vita e hai messo dei paletti chiari. Il consiglio più utile è: continua su questa strada. Non permettere che le bugie degli altri minino la fiducia che hai costruito in te stesso. Se lei vuole restare nella sua confusione, quella è una sua responsabilità. Tu meriti coerenza, rispetto e sincerità.
Chi mente e tradisce più volte, spesso non cambia da solo, e non perché non possa cambiare, ma perché non ne ha ancora preso veramente coscienza.
Sarebbe utile e consigliato, per approfondire quanto vissuto e rafforzare ancora di più le tue scelte, rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
La ringrazio per aver condiviso la sua storia, così carica di emozioni, delusioni e riflessioni profonde. Si percepisce quanto lei abbia investito in questa relazione, con impegno sincero e con il desiderio di costruire qualcosa di importante, e quanto ora stia cercando, con grande dignità, di mettere ordine nella sua vita e nelle sue emozioni. Già il fatto che stia analizzando ciò che è accaduto e che stia ponendosi delle domande è un segno della sua voglia di crescere, di imparare dall’esperienza e di non lasciarsi trascinare in dinamiche che non le fanno bene. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, può essere utile riflettere su come spesso, in relazioni lunghe e complesse, si creino dei modelli relazionali che continuano a ripetersi anche quando ormai la relazione non funziona più. In questo caso lei ha mostrato più volte una grande disponibilità al dialogo e al confronto, cercando di capire e di trovare un equilibrio. Tuttavia, quando dall’altra parte non c’è la stessa chiarezza o coerenza, può nascere in lei quella sensazione frustrante di essere stato preso in giro, di essere stato deluso non solo nei fatti ma anche nella fiducia. È normale che lei si chieda perché certe persone mentano o sembrino pensare di poter ingannare gli altri senza conseguenze. Spesso queste bugie non sono necessariamente segno di cattiveria, ma possono derivare da insicurezza, paura di affrontare la realtà, bisogno di non perdere nessuno dei due legami, difficoltà a gestire la solitudine o a confrontarsi con le proprie contraddizioni. Ma questo, ovviamente, non giustifica il dolore che le bugie arrecano. Ciò che le sta accadendo ora è che, nonostante il legame sia finito, rimangono degli strascichi emotivi e delle domande che tendono a portarla a ripensare agli eventi, a cercare un senso o un perché. E questo è del tutto comprensibile, perché la sua mente cerca coerenza e vuole comprendere per poter chiudere davvero il capitolo. La cosa più utile che può fare ora, e che mi pare lei già stia cercando di fare, è mettere il focus su di sé e sul suo percorso. Si è già mosso in questa direzione avviando una nuova attività, cambiando contesto e dedicandosi alla sua crescita personale. Continui su questa strada. Ogni volta che si sente tentato di rimuginare su di lei o su ciò che avrebbe potuto essere, provi a riportare l’attenzione a ciò che sta costruendo ora, alle scelte che sta facendo e agli obiettivi che vuole raggiungere. È normale che certi pensieri ogni tanto emergano, ma può allenarsi a lasciarli andare senza dover trovare sempre una risposta definitiva alle sue domande su di lei. Non c’è nulla che lei stia sbagliando nel modo in cui si sta comportando adesso. Al contrario, sta dimostrando rispetto per sé stesso e chiarezza nei suoi valori. Il consiglio che posso darle è di proseguire a rafforzare i confini tra lei e questa persona, evitare di cercare altre spiegazioni o conferme da lei e concentrarsi su ciò che può controllare: i suoi comportamenti, i suoi obiettivi, le sue scelte. Se dovesse sentire che il peso emotivo di questa vicenda continua a rallentarlo o a tormentarlo, potrebbe essere utile valutare un percorso terapeutico che la aiuti a elaborare del tutto il distacco e a consolidare strategie per affrontare eventuali momenti di nostalgia o di rabbia. Lei ha già dentro di sé le risorse per voltare pagina: continui ad ascoltarsi e a rispettare quella parte di sé che cerca serenità e autenticità. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Gentile Utente,
dal suo racconto emerge una relazione lunga, intensa e vissuta con un forte investimento personale. È evidente che ha cercato, anche nei momenti più delicati, di mantenere un dialogo aperto e di dare spazio al confronto, pur in una situazione non semplice.
Le dinamiche che descrive (il vivere in casa con la famiglia di lei, la distanza emotiva crescente, la crisi dell’intimità) sono elementi che nel tempo possono mettere a dura prova anche legami consolidati, soprattutto se i problemi importanti vengono lasciati sullo sfondo.
Il tradimento, la rottura, il successivo riavvicinamento e infine la delusione recente creano un intreccio emotivo che, comprensibilmente, lascia domande aperte e un senso di instabilità. Chiedersi perché una persona possa mentire o comportarsi in modo contraddittorio è naturale. Spesso questi atteggiamenti derivano da fatiche interne non elaborate, insicurezze o difficoltà nel prendere davvero contatto con le proprie emozioni e nel sostenere le conseguenze delle proprie scelte.
Quello che colpisce, nel suo racconto, è la lucidità con cui sta affrontando il tutto oggi: ha dato una direzione nuova alla sua vita, ha avviato un percorso personale e sembra voler rimanere fedele a questa trasformazione.
Alcuni legami, anche se finiti, continuano a farci riflettere, a volte con amarezza, altre con consapevolezza. È da lì che, col tempo, può nascere qualcosa di nuovo e più autentico.
In questi casi, più che chiedersi “cosa fare”, può essere utile chiedersi cosa è giusto per sé, oggi, alla luce di ciò che si è vissuto e di ciò che si desidera diventare.
Un caro saluto,
Dott.ssa Maria Francesca Copani
dal suo racconto emerge una relazione lunga, intensa e vissuta con un forte investimento personale. È evidente che ha cercato, anche nei momenti più delicati, di mantenere un dialogo aperto e di dare spazio al confronto, pur in una situazione non semplice.
Le dinamiche che descrive (il vivere in casa con la famiglia di lei, la distanza emotiva crescente, la crisi dell’intimità) sono elementi che nel tempo possono mettere a dura prova anche legami consolidati, soprattutto se i problemi importanti vengono lasciati sullo sfondo.
Il tradimento, la rottura, il successivo riavvicinamento e infine la delusione recente creano un intreccio emotivo che, comprensibilmente, lascia domande aperte e un senso di instabilità. Chiedersi perché una persona possa mentire o comportarsi in modo contraddittorio è naturale. Spesso questi atteggiamenti derivano da fatiche interne non elaborate, insicurezze o difficoltà nel prendere davvero contatto con le proprie emozioni e nel sostenere le conseguenze delle proprie scelte.
Quello che colpisce, nel suo racconto, è la lucidità con cui sta affrontando il tutto oggi: ha dato una direzione nuova alla sua vita, ha avviato un percorso personale e sembra voler rimanere fedele a questa trasformazione.
Alcuni legami, anche se finiti, continuano a farci riflettere, a volte con amarezza, altre con consapevolezza. È da lì che, col tempo, può nascere qualcosa di nuovo e più autentico.
In questi casi, più che chiedersi “cosa fare”, può essere utile chiedersi cosa è giusto per sé, oggi, alla luce di ciò che si è vissuto e di ciò che si desidera diventare.
Un caro saluto,
Dott.ssa Maria Francesca Copani
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza con così tanta sincerità. Quello che ha raccontato mostra chiaramente quanto impegno e coraggio abbia messo nel rimettersi in piedi, nel cambiare vita e nel costruire un nuovo percorso personale, anche dopo una relazione così lunga e complessa.
Capisco bene la sua domanda: “Perché certe persone mentono e pensano di farla franca?”. Ma forse, più che cercare una risposta nel comportamento dell’altro, può essere utile riconoscere che spesso chi mente lo fa perché non è in grado di gestire le proprie ambivalenze emotive, le proprie paure o le conseguenze delle proprie scelte.
Lei, invece, ha scelto con coerenza, ha mostrato rispetto e lucidità, ha cercato di mantenere un rapporto civile anche dove c’era stato dolore. Non ha sbagliato nel concedere un’apertura: ha semplicemente agito con onestà e dignità.
Il nodo non è più capire lei, ma tutelare se stesso da dinamiche che rischiano di ferirla ancora e da legami che non sono più in grado di offrirle reciprocità e verità.
Ha già fatto molto. Il fatto che oggi non la cerchi più è un segnale chiaro: sta scegliendo se stesso, e questa è la strada giusta. Continui così, con determinazione ma anche con rispetto per la propria storia. È proprio da qui che può nascere qualcosa di nuovo e più autentico.
Un caro saluto.
Capisco bene la sua domanda: “Perché certe persone mentono e pensano di farla franca?”. Ma forse, più che cercare una risposta nel comportamento dell’altro, può essere utile riconoscere che spesso chi mente lo fa perché non è in grado di gestire le proprie ambivalenze emotive, le proprie paure o le conseguenze delle proprie scelte.
Lei, invece, ha scelto con coerenza, ha mostrato rispetto e lucidità, ha cercato di mantenere un rapporto civile anche dove c’era stato dolore. Non ha sbagliato nel concedere un’apertura: ha semplicemente agito con onestà e dignità.
Il nodo non è più capire lei, ma tutelare se stesso da dinamiche che rischiano di ferirla ancora e da legami che non sono più in grado di offrirle reciprocità e verità.
Ha già fatto molto. Il fatto che oggi non la cerchi più è un segnale chiaro: sta scegliendo se stesso, e questa è la strada giusta. Continui così, con determinazione ma anche con rispetto per la propria storia. È proprio da qui che può nascere qualcosa di nuovo e più autentico.
Un caro saluto.
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso la sua storia.
Capisco quanto possa essere frustrante e doloroso affrontare una relazione lunga in cui hai dato tanto senza ricevere chiarezza in cambio. In una prospettiva sistemica, le bugie spesso nascono non da cattiveria, ma da confusione interna e incapacità di gestire il conflitto.
Non hai sbagliato ad amare, ma forse hai mantenuto aperti spazi (emotivi o pratici) che hanno permesso all’altro di tornare senza un vero cambiamento. Ora che hai intrapreso un percorso tuo, il passo più sano è chiudere i legami ancora aperti, mettere confini chiari e continuare a investire su di te.
Chi mente spesso si perde da solo: tu invece ti stai ritrovando.
Capisco quanto possa essere frustrante e doloroso affrontare una relazione lunga in cui hai dato tanto senza ricevere chiarezza in cambio. In una prospettiva sistemica, le bugie spesso nascono non da cattiveria, ma da confusione interna e incapacità di gestire il conflitto.
Non hai sbagliato ad amare, ma forse hai mantenuto aperti spazi (emotivi o pratici) che hanno permesso all’altro di tornare senza un vero cambiamento. Ora che hai intrapreso un percorso tuo, il passo più sano è chiudere i legami ancora aperti, mettere confini chiari e continuare a investire su di te.
Chi mente spesso si perde da solo: tu invece ti stai ritrovando.
Gentile utente,
grazie per aver condiviso una storia così intensa. Il dolore che descrive nasce da una relazione lunga, in cui ha dato molto, spesso mettendo i problemi di coppia in secondo piano, forse nel tentativo umano di preservare il legame.
Dal punto di vista relazionale, ciò che accade in una coppia non è mai soltanto la somma di due individualità, ma il prodotto di una dinamica interattiva complessa, fatta di bisogni emotivi profondi, ruoli relazionali e talvolta inconsapevoli tentativi di riparare antiche frustrazioni.
Credo che lei abbia già compiuto passi importanti: ha cambiato vita, ha avviato un'attività, ha scelto di non inseguire. Ora potrebbe essere il momento di rielaborare in profondità il significato di questa storia, non per chiuderla in fretta, ma per comprenderne le radici emotive e il ruolo che ha avuto nel suo sviluppo affettivo. Se desidera iniziare un percorso, anche solo per esplorare questi vissuti con uno sguardo nuovo e non giudicante, resto a disposizione.
grazie per aver condiviso una storia così intensa. Il dolore che descrive nasce da una relazione lunga, in cui ha dato molto, spesso mettendo i problemi di coppia in secondo piano, forse nel tentativo umano di preservare il legame.
Dal punto di vista relazionale, ciò che accade in una coppia non è mai soltanto la somma di due individualità, ma il prodotto di una dinamica interattiva complessa, fatta di bisogni emotivi profondi, ruoli relazionali e talvolta inconsapevoli tentativi di riparare antiche frustrazioni.
Credo che lei abbia già compiuto passi importanti: ha cambiato vita, ha avviato un'attività, ha scelto di non inseguire. Ora potrebbe essere il momento di rielaborare in profondità il significato di questa storia, non per chiuderla in fretta, ma per comprenderne le radici emotive e il ruolo che ha avuto nel suo sviluppo affettivo. Se desidera iniziare un percorso, anche solo per esplorare questi vissuti con uno sguardo nuovo e non giudicante, resto a disposizione.
Buongiorno gentile Utente, il suo racconto mostra con chiarezza quanto sia stato coinvolto, investito e ferito all’interno di una relazione che ha avuto una durata significativa e un impatto profondo su di lei. Dopo undici anni di storia è del tutto naturale provare un insieme complesso di emozioni: rabbia, delusione, nostalgia, desiderio di chiarezza. La sua capacità di continuare il proprio cammino personale, di cambiare contesto e investire su di sé, è un segnale importante di resilienza e forza interiore.
La domanda che pone (ovvero come mai certe persone tendano a mentire e sembrino convinte di poterla “fare franca”) è comprensibile, ma purtroppo non ha una risposta univoca. Alcune persone faticano a gestire i conflitti interiori e, per paura di affrontare le conseguenze delle proprie scelte, scelgono la menzogna come forma di difesa. Non sempre mentire è un atto di puro cinismo; a volte è il tentativo (maldestro e disfunzionale) di tenere insieme contraddizioni che non si riescono a elaborare: il senso di colpa, il bisogno di approvazione, la paura di restare soli. Questo, naturalmente, non giustifica i comportamenti, ma può aiutare a comprenderne la radice.
Lei chiede anche cosa possa aver sbagliato. È una riflessione legittima e, in parte, sana. Ma va distinta dal cadere nel meccanismo della colpa. Da quanto racconta, ha tentato con onestà e trasparenza di far funzionare la relazione, ha accolto anche un contatto successivo pur avendo già preso le distanze. È chiaro che l’affetto e il legame con questa persona non sono spariti di colpo, e che dentro di lei vi sia stata una tensione tra il desiderio di voltare pagina e il bisogno umano di chiarezza e riconoscimento. Non c’è un errore nell’aver sperato o nell’essersi lasciato andare a un momento di vicinanza. C’è, invece, una ferita aperta che ha bisogno di tempo e cura per rimarginarsi.
Ha fatto bene a porre dei limiti, a prendere le distanze quando ha constatato di nuovo incoerenza e ambiguità. A questo punto, per proteggere il suo percorso e la sua serenità, la cosa più utile è proprio rimanere fedele a questa linea: non cedere al bisogno di ulteriori spiegazioni, né cadere nel circolo delle recriminazioni. Le risposte che cerca forse non arriveranno mai da lei, ma possono maturare dentro di lei attraverso il lavoro su sé stesso che ha già cominciato.
Le relazioni lunghe e significative lasciano segni profondi, e non è strano che ci voglia tempo per elaborarne davvero la fine. Ma se c'è una direzione che oggi sembra preziosa da seguire, è quella che ha già scelto: dare spazio a sé, ai propri valori, a ciò che le dà dignità e pace. Non è lei ad aver sbagliato nel desiderare chiarezza e rispetto. Forse il nodo sta proprio nel dare il giusto peso a chi non è stato in grado di offrirli.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
La domanda che pone (ovvero come mai certe persone tendano a mentire e sembrino convinte di poterla “fare franca”) è comprensibile, ma purtroppo non ha una risposta univoca. Alcune persone faticano a gestire i conflitti interiori e, per paura di affrontare le conseguenze delle proprie scelte, scelgono la menzogna come forma di difesa. Non sempre mentire è un atto di puro cinismo; a volte è il tentativo (maldestro e disfunzionale) di tenere insieme contraddizioni che non si riescono a elaborare: il senso di colpa, il bisogno di approvazione, la paura di restare soli. Questo, naturalmente, non giustifica i comportamenti, ma può aiutare a comprenderne la radice.
Lei chiede anche cosa possa aver sbagliato. È una riflessione legittima e, in parte, sana. Ma va distinta dal cadere nel meccanismo della colpa. Da quanto racconta, ha tentato con onestà e trasparenza di far funzionare la relazione, ha accolto anche un contatto successivo pur avendo già preso le distanze. È chiaro che l’affetto e il legame con questa persona non sono spariti di colpo, e che dentro di lei vi sia stata una tensione tra il desiderio di voltare pagina e il bisogno umano di chiarezza e riconoscimento. Non c’è un errore nell’aver sperato o nell’essersi lasciato andare a un momento di vicinanza. C’è, invece, una ferita aperta che ha bisogno di tempo e cura per rimarginarsi.
Ha fatto bene a porre dei limiti, a prendere le distanze quando ha constatato di nuovo incoerenza e ambiguità. A questo punto, per proteggere il suo percorso e la sua serenità, la cosa più utile è proprio rimanere fedele a questa linea: non cedere al bisogno di ulteriori spiegazioni, né cadere nel circolo delle recriminazioni. Le risposte che cerca forse non arriveranno mai da lei, ma possono maturare dentro di lei attraverso il lavoro su sé stesso che ha già cominciato.
Le relazioni lunghe e significative lasciano segni profondi, e non è strano che ci voglia tempo per elaborarne davvero la fine. Ma se c'è una direzione che oggi sembra preziosa da seguire, è quella che ha già scelto: dare spazio a sé, ai propri valori, a ciò che le dà dignità e pace. Non è lei ad aver sbagliato nel desiderare chiarezza e rispetto. Forse il nodo sta proprio nel dare il giusto peso a chi non è stato in grado di offrirli.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Buongiorno. Credo che non sia mai facile affrontare la fine di un rapporto importante durato come diceva molti anni. Io credo che lei sia sulla buona strada e mettere dei confini con questa persona è essenziale per Lei come per la sua vita. Continui su questa strada e continui nel suo percorso personale che sta facendo. Quello che lei definisce uno sbaglio in realtà, è un emozione che sta provando che le consiglio di approfondire nel suo spazio personale con la psicoterapeuta che la segue. Inoltre le dico che domandarsi il perchè certe persone sono portate a mentire non credo sia la domanda corretta da porsi, piuttosto rifletta sul come si è sentito quando ha scoperto la bugia e sul come si è sentito mentre eravate insieme in questi anni, troverà le sue risposte in questo.
Le auguro una buona giornata e soprattutto le auguro di affrontarsi piano piano e di scegliersi.
Le auguro una buona giornata e soprattutto le auguro di affrontarsi piano piano e di scegliersi.
Gentile utente, talvolta le persone ricorrono alla menzogna perché non riescono ad affrontare il conflitto che nasce tra i loro desideri profondi e le aspettative che sentono gravare dall’esterno. Mentire diventa una strategia per gestire l’angoscia che deriva da scelte difficili, sentimenti ambivalenti o responsabilità che sembrano troppo pesanti da sostenere. Nel caso della sua ex compagna, sembra che lei abbia una profonda difficoltà a riconoscere con chiarezza ciò che vuole, oscillando tra desideri contraddittori che la spingono continuamente a fare un passo avanti e due indietro. Lei non sta sbagliando nell’allontanarsi; anzi, il suo istinto di proteggersi e di concentrarsi sul proprio percorso personale dimostra una maturità importante. È comprensibile che si senta ferito, perché in fondo cerca la verità e una relazione basata sulla fiducia reciproca, elementi che con questa persona sembrano al momento difficili da raggiungere. Forse ciò che può aiutarla ulteriormente è esplorare, con il sostegno di un percorso psicoanalitico, cosa la lega ancora interiormente a questa persona e cosa significa per lei riuscire a mettere un punto definitivo. Nel mio approccio, profondamente orientato alla comprensione delle dinamiche affettive inconsce, il paziente viene accompagnato verso la scoperta di ciò che lo muove veramente nelle relazioni, permettendogli così di sciogliere quei nodi invisibili che mantengono legami dolorosi.
Le offro pertanto la possibilità di contattarmi direttamente per una consulenza, in cui troverà uno spazio sicuro e libero da giudizi, dove il suo vissuto sarà accolto con rispetto e attenzione.
Rimango a disposizione per qualsiasi necessità. Un cordiale saluto, dottoressa Laura Lanocita.
Le offro pertanto la possibilità di contattarmi direttamente per una consulenza, in cui troverà uno spazio sicuro e libero da giudizi, dove il suo vissuto sarà accolto con rispetto e attenzione.
Rimango a disposizione per qualsiasi necessità. Un cordiale saluto, dottoressa Laura Lanocita.
Gentile paziente,la tua domanda è molto centrata: cosa porta certe persone a mentire e cosa puoi fare tu, ora?
Mentire può essere un modo per evitare conflitti, sensi di colpa o responsabilità. A volte chi mente non vuole perdere una persona ma nemmeno rinunciare a ciò che l’ha portata a cercare altrove. Non sempre è per cattiveria, ma spesso per immaturità emotiva, incapacità di affrontare il dolore o per il bisogno di sentirsi approvati e amati anche quando le scelte fatte sono incoerenti.
Cosa potresti fare tu adesso?
Hai già fatto tanto: hai preso distanza, hai cambiato vita, stai investendo su di te. Il bacio recente e il contatto riaperto non sono un errore: sono parte del processo umano di chiusura e chiarimento. Non devi colpevolizzarti. Il passo successivo, ora, è davvero lasciarla andare mentalmente ed emotivamente. Questo significa accettare che lei è così com’è — e che probabilmente non cambierà nel modo che tu speri.
Cosa sbagli?
Non stai sbagliando. Forse hai sperato ancora, con dignità e rispetto, che ci fosse spazio per una riparazione vera. Ma non è un errore sperare quando si è amato a lungo. L’unico rischio, ora, è restare bloccato su “perché lo ha fatto”, quando la vera domanda utile è: “cosa voglio io per me, da ora in poi?”
Un caro saluto
Dott.ssa A.Mustatea
Mentire può essere un modo per evitare conflitti, sensi di colpa o responsabilità. A volte chi mente non vuole perdere una persona ma nemmeno rinunciare a ciò che l’ha portata a cercare altrove. Non sempre è per cattiveria, ma spesso per immaturità emotiva, incapacità di affrontare il dolore o per il bisogno di sentirsi approvati e amati anche quando le scelte fatte sono incoerenti.
Cosa potresti fare tu adesso?
Hai già fatto tanto: hai preso distanza, hai cambiato vita, stai investendo su di te. Il bacio recente e il contatto riaperto non sono un errore: sono parte del processo umano di chiusura e chiarimento. Non devi colpevolizzarti. Il passo successivo, ora, è davvero lasciarla andare mentalmente ed emotivamente. Questo significa accettare che lei è così com’è — e che probabilmente non cambierà nel modo che tu speri.
Cosa sbagli?
Non stai sbagliando. Forse hai sperato ancora, con dignità e rispetto, che ci fosse spazio per una riparazione vera. Ma non è un errore sperare quando si è amato a lungo. L’unico rischio, ora, è restare bloccato su “perché lo ha fatto”, quando la vera domanda utile è: “cosa voglio io per me, da ora in poi?”
Un caro saluto
Dott.ssa A.Mustatea
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Mi viene da chiederle come mai chiede cosa sbaglia lei: ha la sensazione che questa persona si sia comportata così per colpa di qualcosa che ha fatto lei? Quando chiede che cosa deve fare, che cosa intende? Cerca ancora qualcosa da questa relazione, oppure si chiede come fare per chiuderla? O ancora, soffre per questa situazione e non sa come lasciarsela alle spalle? Io credo che una relazione di 11 anni non sia acqua fresca, e che possa essere complicato e doloroso lasciarla andare. Non mi è chiaro esattamente il suo obiettivo e il suo desiderio, e mi piacerebbe poter approfondire meglio i suoi interrogativi con lei, ma sicuramente in una situazione così complessa e così dolorosa, per il comportamento di lei e per il tempo speso insieme, il mio suggerimento è quello di intraprendere un percorso che possa supportarla nell'elaborare questa relazione, perchè possa darle il giusto posto, per poter continuare la sua vita con il benessere che merita (ha detto che ha intrapreso un percorso personale, che non ho capito se è ancora in essere oppure se è terminato). Se avesse bisogno di ulteriore supporto mi trova a disposizione, anche online. Un caro saluto, dott.ssa Elena Gianotti
Fa bene a pensare alla sua vita e ai suoi progetti.
La vulnerabilità e la sincerità che lei vede negli altri è la sua stessa e non si giudichi per questo. Le sue intenzioni sono buone e vedrà che con la terapia e un lavoro su di sè saprà affinare i suoi strumenti di osservazione per selezionare e smascherare le bugie intorno a lei.
Continui per la sua vita e tutto quello che le succede serve sempre a qualcosa, ringrazi ogni situazione così imparerà da esse.
Spero di esserle stata di aiuto
Saluti
La vulnerabilità e la sincerità che lei vede negli altri è la sua stessa e non si giudichi per questo. Le sue intenzioni sono buone e vedrà che con la terapia e un lavoro su di sè saprà affinare i suoi strumenti di osservazione per selezionare e smascherare le bugie intorno a lei.
Continui per la sua vita e tutto quello che le succede serve sempre a qualcosa, ringrazi ogni situazione così imparerà da esse.
Spero di esserle stata di aiuto
Saluti
Buongiorno,
La tua esperienza riflette dinamiche relazionali complesse e dolorose.
Riconoscere i segnali di una relazione tossica è fondamentale. Comportamenti manipolativi, comunicazione disfunzionale e mancanza di rispetto reciproco sono indicatori comuni. Queste dinamiche possono erodere la fiducia e il benessere emotivo.
In situazioni come la tua, è importante stabilire confini chiari e proteggere il proprio benessere emotivo. Cercare supporto da amici fidati o professionisti può aiutare a comprendere meglio la situazione e a prendere decisioni consapevoli per il futuro.
Ricorda che meriti rispetto, sincerità e relazioni sane. Prendersi cura di sé stessi è il primo passo verso la guarigione e la crescita personale.
Fonti
La tua esperienza riflette dinamiche relazionali complesse e dolorose.
Riconoscere i segnali di una relazione tossica è fondamentale. Comportamenti manipolativi, comunicazione disfunzionale e mancanza di rispetto reciproco sono indicatori comuni. Queste dinamiche possono erodere la fiducia e il benessere emotivo.
In situazioni come la tua, è importante stabilire confini chiari e proteggere il proprio benessere emotivo. Cercare supporto da amici fidati o professionisti può aiutare a comprendere meglio la situazione e a prendere decisioni consapevoli per il futuro.
Ricorda che meriti rispetto, sincerità e relazioni sane. Prendersi cura di sé stessi è il primo passo verso la guarigione e la crescita personale.
Fonti
Buonasera, mi dispiace per l'accaduto, quello che sta provando è comprensibile e legittimo. Capita di attribuirsi responsabilità e colpe che non ci appartengono, sentirsi responsabili di eventi che non dipendono dalle nostre azioni. Il mio consiglio è di ricominciare un percorso psicologico che possa supportarla in questo momento di fragilità e che possa permetterle di lavorare sull'autostima.
La domanda giusta che ora deve porsi è: " Che cosa ho imparato su di me e su ciò che voglio davvero in una relazione?".
Resto a disposizione, buona serata!
La domanda giusta che ora deve porsi è: " Che cosa ho imparato su di me e su ciò che voglio davvero in una relazione?".
Resto a disposizione, buona serata!
Gentile ospite,
grazie per aver condiviso una parte così delicata e significativa della tua storia. Comprendere e dare un senso a ciò che si è vissuto è già un atto di grande forza e consapevolezza.
Hai vissuto una storia lunga e complessa, che ti ha messo davanti a scelte difficili, delusioni profonde e una grande prova di forza personale. La tua domanda su perché certe persone mentano è legittima, e dolorosa.
Alcune persone mentono per paura: di perdere affetto, di affrontare i propri errori, di restare sole. Spesso non lo fanno con l’intento diretto di ferire, ma il risultato è comunque lo stesso. Nel caso della tua ex, è evidente che non ha mai fatto chiarezza dentro di sé, e invece di assumersi la responsabilità delle sue scelte, ha preferito oscillare tra due realtà, lasciando dietro ferite e confusione.
Ma quello che conta davvero adesso non è più lei. Sei tu. Tu hai dimostrato lucidità, rispetto per te stesso, forza nel rimetterti in piedi, nel cambiare città, nel creare nuove basi per la tua vita. Non hai inseguito, non hai implorato, hai mantenuto la dignità anche quando sarebbe stato facile lasciarsi andare alla rabbia. Il tuo messaggio finale lo dimostra: è chiaro, netto, senza offese gratuite. È il modo migliore per chiudere davvero.
Ora il punto è lasciare che tutto questo resti dove deve stare: nel passato. Non perché non sia stato importante, ma perché tu sei pronto per altro. Continua a lavorare su di te, a crescere, a coltivare le tue nuove radici. E quando sarà il momento, lascia spazio a qualcuno che sappia sceglierti con chiarezza, rispetto e responsabilità.
Elabora tutto quello che è successo. Pianta dei semi per dei fiori i cui colori saranno scelti da te :)
Hai già fatto un grande lavoro. Adesso è tempo di guardare avanti !
grazie per aver condiviso una parte così delicata e significativa della tua storia. Comprendere e dare un senso a ciò che si è vissuto è già un atto di grande forza e consapevolezza.
Hai vissuto una storia lunga e complessa, che ti ha messo davanti a scelte difficili, delusioni profonde e una grande prova di forza personale. La tua domanda su perché certe persone mentano è legittima, e dolorosa.
Alcune persone mentono per paura: di perdere affetto, di affrontare i propri errori, di restare sole. Spesso non lo fanno con l’intento diretto di ferire, ma il risultato è comunque lo stesso. Nel caso della tua ex, è evidente che non ha mai fatto chiarezza dentro di sé, e invece di assumersi la responsabilità delle sue scelte, ha preferito oscillare tra due realtà, lasciando dietro ferite e confusione.
Ma quello che conta davvero adesso non è più lei. Sei tu. Tu hai dimostrato lucidità, rispetto per te stesso, forza nel rimetterti in piedi, nel cambiare città, nel creare nuove basi per la tua vita. Non hai inseguito, non hai implorato, hai mantenuto la dignità anche quando sarebbe stato facile lasciarsi andare alla rabbia. Il tuo messaggio finale lo dimostra: è chiaro, netto, senza offese gratuite. È il modo migliore per chiudere davvero.
Ora il punto è lasciare che tutto questo resti dove deve stare: nel passato. Non perché non sia stato importante, ma perché tu sei pronto per altro. Continua a lavorare su di te, a crescere, a coltivare le tue nuove radici. E quando sarà il momento, lascia spazio a qualcuno che sappia sceglierti con chiarezza, rispetto e responsabilità.
Elabora tutto quello che è successo. Pianta dei semi per dei fiori i cui colori saranno scelti da te :)
Hai già fatto un grande lavoro. Adesso è tempo di guardare avanti !
Gentile lettore,
La sua storia riflette una dinamica relazionale purtroppo comune nelle relazioni a lungo termine che attraversano una crisi profonda. Dopo undici anni insieme, scoprire un tradimento e assistere a comportamenti manipolatori può generare confusione emotiva e dolore intenso. La sua domanda su perché alcune persone mentono ripetutamente tocca il cuore della psicologia delle relazioni disfunzionali.
La sua ex-partner manifesta quello che in psicologia chiamiamo "pattern di evitamento emotivo". Quando una persona evita sistematicamente di affrontare i problemi di coppia, come lei stesso ha notato, crea un terreno fertile per comportamenti distruttivi. Il tradimento spesso nasce non tanto da mancanza d'amore quanto da incapacità di gestire l'intimità emotiva e la responsabilità relazionale. Nel vostro caso, vivere con i familiari di lei e la mancanza di intimità fisica hanno certamente contribuito a questa dinamica disfunzionale, anche se naturalmente nulla giustifica il tradimento.
Le bugie ricorrenti nascono da diverse motivazioni psicologiche profonde. Nel caso della sua ex-partner, sembrano emergere paura dell'abbandono, difficoltà nel gestire la solitudine e incapacità di assumersi la responsabilità delle proprie scelte. Quando una persona torna ripetutamente da voi dopo avervi tradito, spesso cerca sicurezza emotiva piuttosto che amore autentico. Il fatto che sia passata direttamente da voi all'altro uomo, per poi tornare a cercarvi quando quella relazione è entrata in crisi, conferma questo pattern di dipendenza emotiva e incapacità di stare sola con se stessa.
Scoprire un tradimento dopo una relazione decennale rappresenta un vero trauma emotivo. La sua reazione iniziale di rabbia seguita da una progressiva elaborazione del distacco dimostra un percorso di guarigione sano. Il fatto che abbia intrapreso un percorso personale, cambiato regione e avviato una nuova attività testimonia resilienza e capacità di reinventarsi dopo una delusione amorosa. Questa capacità di ricostruire la propria vita è fondamentale per superare il trauma del tradimento.
La sua decisione di mantenere le distanze è corretta dal punto di vista psicologico. Quando qualcuno alterna momenti di avvicinamento a nuovi tradimenti, crea quello che chiamiamo "intermittent reinforcement", un meccanismo che può creare dipendenza emotiva. Il bacio dopo gli aperitivi rappresentava probabilmente per lei un test per verificare se avesse ancora potere emotivo su di lei, mentre la successiva scusa del "percorso personale" per bloccarla era solo l'ennesima manipolazione. Il suo messaggio finale, diretto ma non aggressivo, pone un limite sano a questa dinamica tossica.
La domanda "cosa sbaglio?" rivela un'auto-riflessione importante, ma è fondamentale capire che non è responsabile dei comportamenti disonesti altrui. La sua scelta di non cercarla più è corretta. Alcune persone mentono ripetutamente perché hanno imparato che questo comportamento permette loro di evitare le conseguenze delle proprie azioni e di mantenere aperte multiple opzioni relazionali. Non è una questione di quanto valgano le persone che ingannano, ma di loro immaturità emotiva e mancanza di integrità personale.
Questa esperienza, per quanto dolorosa, può diventare un'opportunità di crescita. Riconoscere i segnali di manipolazione emotiva, valorizzare la comunicazione autentica e non accettare compromessi sui propri valori fondamentali sono lezioni preziose per future relazioni. Il tradimento subito non definisce il suo valore né la sua capacità di amare e essere amato in modo sano.
La sua ex-partner continuerà probabilmente i suoi pattern comportamentali finché non affronterà le proprie problematiche profonde. Lei invece ha già dimostrato la forza di allontanarsi da una situazione tossica e ricostruire la propria vita. Non cerchi di comprendere o giustificare le bugie altrui: focalizzi la sua energia sul proprio benessere e sulla costruzione di un futuro emotivamente sano. La guarigione dal tradimento richiede tempo, ma ogni giorno di distanza da relazioni manipolatorie è un passo verso la libertà emotiva e la possibilità di incontrare persone capaci di amore autentico e rispetto reciproco.
Il mio consiglio è di continuare il suo percorso di crescita personale e professionale, mantenendo ferma la decisione di non rispondere a future eventuali richieste di contatto da parte sua. Lei merita una relazione basata su fiducia, rispetto e onestà, valori che purtroppo la sua ex-partner ha dimostrato di non possedere
La sua storia riflette una dinamica relazionale purtroppo comune nelle relazioni a lungo termine che attraversano una crisi profonda. Dopo undici anni insieme, scoprire un tradimento e assistere a comportamenti manipolatori può generare confusione emotiva e dolore intenso. La sua domanda su perché alcune persone mentono ripetutamente tocca il cuore della psicologia delle relazioni disfunzionali.
La sua ex-partner manifesta quello che in psicologia chiamiamo "pattern di evitamento emotivo". Quando una persona evita sistematicamente di affrontare i problemi di coppia, come lei stesso ha notato, crea un terreno fertile per comportamenti distruttivi. Il tradimento spesso nasce non tanto da mancanza d'amore quanto da incapacità di gestire l'intimità emotiva e la responsabilità relazionale. Nel vostro caso, vivere con i familiari di lei e la mancanza di intimità fisica hanno certamente contribuito a questa dinamica disfunzionale, anche se naturalmente nulla giustifica il tradimento.
Le bugie ricorrenti nascono da diverse motivazioni psicologiche profonde. Nel caso della sua ex-partner, sembrano emergere paura dell'abbandono, difficoltà nel gestire la solitudine e incapacità di assumersi la responsabilità delle proprie scelte. Quando una persona torna ripetutamente da voi dopo avervi tradito, spesso cerca sicurezza emotiva piuttosto che amore autentico. Il fatto che sia passata direttamente da voi all'altro uomo, per poi tornare a cercarvi quando quella relazione è entrata in crisi, conferma questo pattern di dipendenza emotiva e incapacità di stare sola con se stessa.
Scoprire un tradimento dopo una relazione decennale rappresenta un vero trauma emotivo. La sua reazione iniziale di rabbia seguita da una progressiva elaborazione del distacco dimostra un percorso di guarigione sano. Il fatto che abbia intrapreso un percorso personale, cambiato regione e avviato una nuova attività testimonia resilienza e capacità di reinventarsi dopo una delusione amorosa. Questa capacità di ricostruire la propria vita è fondamentale per superare il trauma del tradimento.
La sua decisione di mantenere le distanze è corretta dal punto di vista psicologico. Quando qualcuno alterna momenti di avvicinamento a nuovi tradimenti, crea quello che chiamiamo "intermittent reinforcement", un meccanismo che può creare dipendenza emotiva. Il bacio dopo gli aperitivi rappresentava probabilmente per lei un test per verificare se avesse ancora potere emotivo su di lei, mentre la successiva scusa del "percorso personale" per bloccarla era solo l'ennesima manipolazione. Il suo messaggio finale, diretto ma non aggressivo, pone un limite sano a questa dinamica tossica.
La domanda "cosa sbaglio?" rivela un'auto-riflessione importante, ma è fondamentale capire che non è responsabile dei comportamenti disonesti altrui. La sua scelta di non cercarla più è corretta. Alcune persone mentono ripetutamente perché hanno imparato che questo comportamento permette loro di evitare le conseguenze delle proprie azioni e di mantenere aperte multiple opzioni relazionali. Non è una questione di quanto valgano le persone che ingannano, ma di loro immaturità emotiva e mancanza di integrità personale.
Questa esperienza, per quanto dolorosa, può diventare un'opportunità di crescita. Riconoscere i segnali di manipolazione emotiva, valorizzare la comunicazione autentica e non accettare compromessi sui propri valori fondamentali sono lezioni preziose per future relazioni. Il tradimento subito non definisce il suo valore né la sua capacità di amare e essere amato in modo sano.
La sua ex-partner continuerà probabilmente i suoi pattern comportamentali finché non affronterà le proprie problematiche profonde. Lei invece ha già dimostrato la forza di allontanarsi da una situazione tossica e ricostruire la propria vita. Non cerchi di comprendere o giustificare le bugie altrui: focalizzi la sua energia sul proprio benessere e sulla costruzione di un futuro emotivamente sano. La guarigione dal tradimento richiede tempo, ma ogni giorno di distanza da relazioni manipolatorie è un passo verso la libertà emotiva e la possibilità di incontrare persone capaci di amore autentico e rispetto reciproco.
Il mio consiglio è di continuare il suo percorso di crescita personale e professionale, mantenendo ferma la decisione di non rispondere a future eventuali richieste di contatto da parte sua. Lei merita una relazione basata su fiducia, rispetto e onestà, valori che purtroppo la sua ex-partner ha dimostrato di non possedere
Capisco che non dev’essere stato affatto facile vivere tutto questo. Undici anni di relazione non si cancellano facilmente, e quello che racconti fa trasparire quanto tu ci abbia messo il cuore, anche quando la situazione stava già traballando. È normale che tu ti senta deluso, arrabbiato e anche un po’ stanco di dover sempre “capire” chi, alla fine, non è stato onesto fino in fondo con te.
Ti sei impegnato, hai provato a parlare, a restare, a dare un’altra possibilità. E alla fine, sei anche riuscito a rimetterti in piedi, cambiando vita, regione, lavoro. Questo è un segnale forte: hai scelto te stesso. Hai avuto il coraggio di ricominciare.
Quanto a lei, è evidente che non ha le idee chiare o, peggio, non ha il coraggio di essere sincera con se stessa e con gli altri. Il fatto che ti abbia cercato più volte e poi, in silenzio, sia tornata da chi ti ha tradito dice tanto su di lei, ma niente su di te. Non è una tua colpa se qualcuno mente: purtroppo, alcune persone non sanno affrontare le proprie responsabilità e si rifugiano in bugie, finché possono.
Tu chiedi: “Cosa sbaglio?”
Da fuori, quello che si vede è che forse hai dato troppo a chi non era in grado di darti lo stesso. Hai lasciato aperta una porta, magari per affetto, o perché speravi di vedere un cambiamento reale… ma alla fine hai capito che non c’era nulla da salvare. E infatti, ora non la cerchi più.
E fai bene. Non è debolezza averci riprovato, è umanità. Ma è forza vera sapere dire basta.
Continua a lavorare su te stesso, sui tuoi obiettivi, sulla tua serenità. Chi mente si prende in giro da solo prima ancora che gli altri. Tu invece sei andato avanti, e non c’è cosa più sana di questo.
Ci sarà un tempo in cui questa storia non farà più male, solo un po’ meno rumore.
Dott.ssa Monica Cecconi
Ti sei impegnato, hai provato a parlare, a restare, a dare un’altra possibilità. E alla fine, sei anche riuscito a rimetterti in piedi, cambiando vita, regione, lavoro. Questo è un segnale forte: hai scelto te stesso. Hai avuto il coraggio di ricominciare.
Quanto a lei, è evidente che non ha le idee chiare o, peggio, non ha il coraggio di essere sincera con se stessa e con gli altri. Il fatto che ti abbia cercato più volte e poi, in silenzio, sia tornata da chi ti ha tradito dice tanto su di lei, ma niente su di te. Non è una tua colpa se qualcuno mente: purtroppo, alcune persone non sanno affrontare le proprie responsabilità e si rifugiano in bugie, finché possono.
Tu chiedi: “Cosa sbaglio?”
Da fuori, quello che si vede è che forse hai dato troppo a chi non era in grado di darti lo stesso. Hai lasciato aperta una porta, magari per affetto, o perché speravi di vedere un cambiamento reale… ma alla fine hai capito che non c’era nulla da salvare. E infatti, ora non la cerchi più.
E fai bene. Non è debolezza averci riprovato, è umanità. Ma è forza vera sapere dire basta.
Continua a lavorare su te stesso, sui tuoi obiettivi, sulla tua serenità. Chi mente si prende in giro da solo prima ancora che gli altri. Tu invece sei andato avanti, e non c’è cosa più sana di questo.
Ci sarà un tempo in cui questa storia non farà più male, solo un po’ meno rumore.
Dott.ssa Monica Cecconi
Gentile utente,
la sua storia mostra una cosa molto importante: ha già scelto la strada più sana, quella del distacco e della ricostruzione personale, e sta imparando a dare valore alla coerenza e al rispetto reciproco. La delusione che sente è naturale — non tanto per la fine della relazione in sé, quanto per il modo in cui l’altra persona continua a muoversi, alternando fragilità, bugie e ritorni improvvisi.
Provo a spiegarle cosa potrebbe esserci dietro a questi comportamenti e come può gestirli:
1. Perché mente e torna indietro
Quando una persona non ha ancora elaborato davvero la fine di una storia o non ha una base stabile di sé, tende a muoversi per bisogno, non per scelta consapevole.
La menzogna in questi casi non serve tanto a ingannare l’altro, quanto a proteggersi dalla vergogna, dal senso di colpa o dalla paura di restare sola.
Può mentire anche per “controllare il danno”, cercando di mantenere più legami aperti per sentirsi meno vuota.
In sostanza, non agisce con cattiveria deliberata, ma con immaturità emotiva: non riesce a reggere la coerenza tra ciò che prova e ciò che fa.
2. Perché Lei continua a restarne colpito
Dopo undici anni di vita insieme è normale che una parte di Lei cerchi ancora coerenza da chi ha amato — come se capire “perché” potesse restituire senso alla storia. Ma in realtà non è questione di capire lei: è questione di accettare che quella persona non è più in grado di offrirle ciò che cerca.
3. Cosa fare adesso
Mantenga la distanza, anche se a volte la curiosità o la rabbia spingono a scrivere ancora: ogni contatto la risucchia nel vecchio schema “lei confonde / Lei cerca chiarezza”.
Non cerchi giustizia emotiva da lei: chi vive nella menzogna non può offrirla.
Continui a concentrarsi su di sé e sul percorso che ha già avviato: è l’unico campo dove può ottenere risultati concreti e duraturi.
Se sente che la rabbia o la delusione sono ancora troppo presenti, può essere utile lavorare con uno psicologo su come chiudere interiormente la relazione, in modo da trasformarla in esperienza di crescita, non in ferita aperta.
4. Una frase chiave per ricordarsi di sé
“Non posso cambiare chi mente, ma posso scegliere di non vivere in quella bugia.”
Ha già mostrato forza, dignità e lucidità. Ora la vera sfida non è capire lei, ma non permettere più che la sua instabilità condizioni il suo percorso.
Dott.ssa Sara Petroni
la sua storia mostra una cosa molto importante: ha già scelto la strada più sana, quella del distacco e della ricostruzione personale, e sta imparando a dare valore alla coerenza e al rispetto reciproco. La delusione che sente è naturale — non tanto per la fine della relazione in sé, quanto per il modo in cui l’altra persona continua a muoversi, alternando fragilità, bugie e ritorni improvvisi.
Provo a spiegarle cosa potrebbe esserci dietro a questi comportamenti e come può gestirli:
1. Perché mente e torna indietro
Quando una persona non ha ancora elaborato davvero la fine di una storia o non ha una base stabile di sé, tende a muoversi per bisogno, non per scelta consapevole.
La menzogna in questi casi non serve tanto a ingannare l’altro, quanto a proteggersi dalla vergogna, dal senso di colpa o dalla paura di restare sola.
Può mentire anche per “controllare il danno”, cercando di mantenere più legami aperti per sentirsi meno vuota.
In sostanza, non agisce con cattiveria deliberata, ma con immaturità emotiva: non riesce a reggere la coerenza tra ciò che prova e ciò che fa.
2. Perché Lei continua a restarne colpito
Dopo undici anni di vita insieme è normale che una parte di Lei cerchi ancora coerenza da chi ha amato — come se capire “perché” potesse restituire senso alla storia. Ma in realtà non è questione di capire lei: è questione di accettare che quella persona non è più in grado di offrirle ciò che cerca.
3. Cosa fare adesso
Mantenga la distanza, anche se a volte la curiosità o la rabbia spingono a scrivere ancora: ogni contatto la risucchia nel vecchio schema “lei confonde / Lei cerca chiarezza”.
Non cerchi giustizia emotiva da lei: chi vive nella menzogna non può offrirla.
Continui a concentrarsi su di sé e sul percorso che ha già avviato: è l’unico campo dove può ottenere risultati concreti e duraturi.
Se sente che la rabbia o la delusione sono ancora troppo presenti, può essere utile lavorare con uno psicologo su come chiudere interiormente la relazione, in modo da trasformarla in esperienza di crescita, non in ferita aperta.
4. Una frase chiave per ricordarsi di sé
“Non posso cambiare chi mente, ma posso scegliere di non vivere in quella bugia.”
Ha già mostrato forza, dignità e lucidità. Ora la vera sfida non è capire lei, ma non permettere più che la sua instabilità condizioni il suo percorso.
Dott.ssa Sara Petroni
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