Sono fidanzata da 10 anni, nessun problema con il mio fidanzato. Da 40 GG ho iniziato un nuovo lavor

24 risposte
Sono fidanzata da 10 anni, nessun problema con il mio fidanzato. Da 40 GG ho iniziato un nuovo lavoro. Il mio datore di lavoro, ha iniziato subito a mandarmi messaggi a cui ho risposto con piacere e che ho nascosto al mio fidanzato. Ha provato a baciarmi e non mi è piaciuto ,e per tale motivo lui ha iniziato ad allontanarsi. Mi è iniziato a mancare, ma poi in ufficio ci sono stati poi altri baci. Fino a che ieri, abbiamo fatto l'amore. Sua moglie è la mia responsabile al lavoro, lui ha18 anni più grande di me, e due figli. Io non sento alcun rimorso e nei confronti del mio fidanzato non sento alcun senso di colpa. Mentre al lavoro,quando sono con lui mi sento più forte emotivamente. Che ne pensate?
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, data la situazione le consiglio di rivolgersi a un professionista per elaborare il disagio che descrive. Credo che debba fare un po' di chiarezza interiore, in primis per se stessa. Ha mai pensato a un consulto psicologico?
Buona giornata.
Dott. Fiori

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Dr. Michele Arnaboldi
Psicologo, Psicologo clinico
Bovisio Masciago
Buon pomeriggio,
quello che ti consiglio è di riflettere sulla relazione che hai con il tuo ragazzo e se questa effettivamente ti appaga completamente o se per caso c’è qualche cosa che non va.per quanto riguarda questa situazione con il tuo capo sono cose che possono capitare ma personalmente ho visto tante situazioni di questo tipo che difficilmente portano a qualcosa di buono soprattutto quando poi si tratta di rinnovo del contratto.
Ovviamente dipende anche dalla frequenza con cui capitano queste cose.
Cordialmente
Dott. Michele Arnaboldi.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di ritagliarsi uno spazio per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dr. Salvatore Ciro Conte
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Carissima, intanto grazie per aver condiviso la sua storia con noi. Credo sia più opportuno che provi lei a rispondere alla sua domande e provare a comprendere come mai non prova disagio o senso di colpa nei confronti del suo fidanzato, e come mai questa relazione con il suo capo la rende "più forte emotivamente"? Cosa vuol dire secondo lei essere "più forte emotivamente"? Ritengo che siano dei buoni temi da approfondire in una consulenza psicologica con un professionista.

un cordiale saluto
Dott.ssa Daniela Benvenuti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Salve, secondo me deve chiarire e approfondire a se stessa i motivi per cui questa relazione la appaga psicologicamente e le aumenta l'autostima. Forse la inconscia competizione con un'altra donna? Si rivolga ad uno psicologo e approfondisca queste dinamiche che sicuramente, una volta eviscerate, la renderanno più consapevole e autenticamente più forte nel vero senso di questa dimensione. Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Dott.ssa Luciana Harari
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buonasera, è difficile dare una risposta senza conoscerla .Sarebbe opportuno che chiedesse una consulenza psicologica ,per comprendere più profondamente quello che le sta accadendo.Un caro saluto dottssa Luciana Harari
Dott.ssa Laura Perdisci
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Cagliari
Salve,
Credo che la domanda che la domanda da lei posta qui, potrebbe rivolgerla a se stessa. È una situazione complessa che merita ascolto interiore e perché no, anche di un professionista. Una consulenza può guidarla nell’esplorazione di questo vissuto e anche del rapporto di coppia. Forse la mancanza di rimorso parla di qualcosa a cui dare uno sguardo.
Resto a disposizione.
Un caro saluto
Dott.ssa Laura Perdisci
Dott. Gianmarco Simeoni
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Varese
Buonasera Gentile Utente, questa è una dinamica sicuramente interessante che andrebbe esplorata. Difficile dirle cosa ne penso a riguardo, le informazioni sono poche e le possibilità di approfondire molte. Se ne sente il bisogno, può pensare di intraprendere un percorso psicologico, così da divenire più consapevole del periodo che sta attraversando. Cordialmente, dott. Simeoni
Dott. Matteo Mossini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Sembrerebbe non avere ben chiare le idee su cosa vuole. In più le caratteristiche della relazione attualmente scoperta sembrano portare ad un vicolo cieco in cui non c’è un’idea di futuro. Le ragioni possono essere varie e le soluzioni molteplici, avrebbe bisogno di un percorso psicologico per chiarirsi meglio, esaminando anche eventuali blocchi o paure.
Dott.ssa Maria Lombardo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Meta
Buonasera, una situazione è molto ingarbugliata e rischiosa per il suo equilibrio. Ha fatto benissimo ad interrogarci, magari troverà uno stimolo nel iniziare un percorso di benessere in modo da non distruggere tutto ciò che ha. Saluti, se vuole mi contatti. Dott.ssa Maria Lombardo
Dott. Stefano Ventura
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Gentile Amica,

se la situazione è quella che descrive, sembra che le sia tutto chiaro, perché ci chiede un parere?

con i migliori auguri
dr. Ventura
Dott.ssa Silvana Zito
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno gentile utente, da come esprime il suo coinvolgimento nella relazione sembra la stia vivendo con piacere. Poiché è una situazione alquanto comune, fin qui nulla da aggiungere! La riflessione nasce dal suo atteggiamento, "ho rifiutato il primo bacio" non per riflettere relazione con il suo ragazzo o su se stessa se volesse una relazione con questa persona, ma perché "non mi è piaciuto". Questo equivalente un po' all'emozione di disgusto che diventa in seguito bisogno "mi è iniziato a mancare". Puntualizza che la moglie è la sua responsabile e lei si sente protetta emotivamente, piu forte in presenza di lui. In tale quadro, tenga conto del ruolo di quest'uomo. È il capo, l'autorità, il potere. Cosa veramente rappresenta per lei nel contesto del suo vissuto? E rispetto a quest'uomo cosa rappresenta il suo fidanzato? Per una sua serenità futura consiglierei vivamente un consulto psicoterapeutico. Cordialità Dott.ssa Silvana Zito
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Dott.ssa Silvia Sauco
Psicologo, Psicologo clinico
Monza
Gentile utente, da che cosa deriva il suo bisogno di chiedere un parere? Da come ha descritto, questa relazione la fa sentire più forte emotivamente e non in colpa verso il suo ragazzo, che cosa potrebbe darle un consiglio esterno? Rimango a disposizione e le mando un caro saluto
Dott. Felice Schettini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno. Della sua descrizione mi colpisce in particolare un aspetto: dice di non aver provato rimorso nè senso di colpa in relazione al suo fidanzato dopo quanto accaduto, dopodiché chiede il nostro parere; credo che più importante del parere esterno, di un/a professionista (o di altre persone), sia centrale poter comprendere il senso ed il significato che ha per lei questa esperienza. Cosa pensa lei rispetto al fatto di non aver provato rimorso o senso di colpa verso se stessa ed il suo fidanzato e cosa le fa sentire questo? Se le è chiaro cosa sia successo e sta succedendo credo dovrebbe poter vedere, e sentire, gradualmente, anche delle direzioni abbastanza chiare attraverso le quali poter affrontare la situazione; se invece sentisse il bisogno di avere uno spazio di ascolto e di elaborazione di questa esperienza, al fine di comprenderne più a fondo il significato e fare maggiore chiarezza, potrà riflettere sulla possibilità di rivolgersi ad un/a professionista. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Buonasera, sarebbe importante che lei rivolgesse a se stessa queste domande, e riflettesse su quale possa essere la risposta. Perché non ha senso di colpa rispetto al suo compagno con il quale ha una relazione così lunga? Perché si sente 'emotivamente forte' quando vive l'altra relazione? Le manca forse qualcosa nella sua relazione attuale?
Potrebbe parlare di questi suoi dubbi e vissuti con uno psicologo, per cercare di fare chiarezza dentro di lei e trovare le risposte.
Resto a disposizione per qualunque chiarimento, un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,

potrebbe esserle utile fermarsi a riflettere su quanto le stia accadendo in questo momento particolare della sua vita. Un percorso di supporto psicologico potrebbe aiutarla in tal senso a schiarirsi le idee anche rispetto alla strada che la sua vita sta intraprendendo. Anche il fatto che la relazione col suo compagno annua esaurito la passione di un tempo avrebbe bisogno di esser rivista. Quanto questa nuova relazione è funzionale magari a non vedere i problemi presenti all interno di tale relazione di coppia? Nel caso avesse bisogno di un consulto non esiti a contattarmi in privato.
Cordiali saluti.
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Valeria Blandino
Psicologo, Psicoterapeuta
Ispica
Buon pomeriggio, immagino sia difficile trovarsi in questa situazione di confusione. Probabilmente ci sono delle cose da "vedere" e risolvere che riguardano la sua attuale relazione. Cosa le manca, cosa non va, cosa non le piace di questa storia col suo ragazzo. Come invece la fa sentire la nuova relazione? Intraprendere un percorso personale potrebbe aiutarla a fare chiarezza su quali sono i suoi bisogni oggi. Per qualsiasi chiarimento non esiti a contattarmi privatamente.
Dott.ssa Valeria Blandino
Dr. Emanuele Incoronato
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve, io credo che, per il suo caso, potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di individuare le cause più profonde della sua problematica relazionale. Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Gentile utente, dovrebbe rivolgere alcune domande a se stessa. Sta mescolando molti aspetti della sua vita e il rischio è di non avere chiarezza degli obiettivi futuri che dentro di sé desidera veramente. Come mai non prova senso di colpa nei confronti del suo ragazzo? Questo aspetto che informazioni le dà della sua relazione con lui? Perché questa storia con il capo la rende forte? Cosa prova nei confronti della moglie? Leggendola ho avuto la sensazione di una rivalsa... Verso chi o cosa non saprei dire. Spero di esserle stata utile.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, non mi è chiaro su che cosa vorrebbe avere un'opinione. Potrebbe formulare una domanda più specifica? Resto a disposizione per dubbi e chiarimenti. Un caro saluto.
Dott. Giacomo Cresta
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Grazie per aver condiviso la sua esperienza. Da quello che scrive, sembra che questa relazione con il suo datore di lavoro abbia per lei un forte impatto emotivo, legato forse al contesto lavorativo e al potere che questa dinamica porta con sé. La mancanza di rimorso nei confronti del suo fidanzato potrebbe indicare che il suo attuale rapporto non la coinvolge più come prima, o che sta cercando qualcosa di nuovo che questa situazione le sta momentaneamente offrendo. Tuttavia, è importante riflettere sulle possibili conseguenze, sia sul piano personale che professionale, considerando anche il coinvolgimento della moglie e il ruolo di potere del suo datore di lavoro. Potrebbe essere utile esplorare cosa l’abbia portata a questa scelta e cosa desideri davvero per sé e per il suo futuro.
Dott.ssa Cristiana Danese
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Gentile utente, sicuramente questi avvenimenti sono un' occasione per interrogarsi sul suo modo di stare nelle relazioni e sulla relazione con il suo fidanzato. Purtroppo le informazioni fornitemi sono poche per dare un parere che possa esserle utile. La invito a intraprendere un percorso di sostegno psicologico che sicuramente la potrà aiutare a fare maggiore chiarezza dentro di sé. Se lo vorrà sono a sua disposizione anche online. Cordialmente, Dott.ssa Cristiana Danese psicologa
Dott.ssa Cecilia Scipioni
Psicologo, Neuropsicologo
Casalgrande
Salve,

la situazione che descrivi è complessa e delicata sia dal punto di vista emotivo che etico. Da un lato, ciò che racconti evidenzia un’esperienza intensa che ti fa sentire “forte emotivamente” sul lavoro; dall’altro, coinvolge più persone, tra cui il tuo fidanzato e la moglie del collega, e comporta dinamiche di tradimento e violazione di confini professionali.

Alcuni punti di riflessione:

l’assenza di rimorso nei confronti del tuo partner non elimina il fatto che la relazione extraconiugale possa avere conseguenze negative per tutti i coinvolti;

l’attrazione e il senso di potere emotivo che provi sul lavoro possono essere legati a meccanismi di eccitazione, novità e trasgressione, non necessariamente a un reale appagamento affettivo o personale;

proseguire questa dinamica potrebbe complicare la tua vita privata, la carriera e le relazioni future, e generare stress o conflitto inaspettato;

fermarsi e prendersi un momento di analisi dei propri sentimenti e bisogni può aiutarti a capire se la spinta verso questa relazione è collegata a insoddisfazioni personali o professionali e come agire in modo coerente con te stessa.

Può essere utile parlarne con uno psicologo per esplorare le motivazioni interne che ti spingono verso questa situazione e valutare scelte più consapevoli, evitando che il comportamento danneggi te o gli altri. Saluti
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Gentile utente,

il modo in cui descrive questa situazione mostra che sta vivendo qualcosa di molto complesso, che coinvolge diversi livelli emotivi e di significato: la relazione stabile con il suo compagno, il legame appena nato con il datore di lavoro, il contesto professionale e le dinamiche di potere che inevitabilmente si intrecciano in un rapporto di questo tipo.

Il fatto che non provi senso di colpa non significa superficialità: spesso, quando un coinvolgimento emotivo o fisico nasce in un momento di cambiamento, la mente tende a sospendere il giudizio morale per concentrarsi su ciò che fa sentire vivi, forti o desiderati. È possibile che ciò che la attrae in questo rapporto non sia solo l’uomo in sé, ma la sensazione di potere e di valore personale che percepisce quando è con lui, in contrasto con il ruolo più stabile e prevedibile che occupa nella relazione di lunga data.

Tuttavia, è importante considerare anche le conseguenze: il suo datore di lavoro è una figura gerarchicamente superiore e sposata, elementi che rendono questa relazione fortemente asimmetrica e potenzialmente rischiosa, sia sul piano emotivo sia su quello lavorativo.

Potrebbe esserle utile, prima di compiere ulteriori scelte, fermarsi a riflettere su alcune domande:

1.Che cosa sto cercando davvero in questa storia?
2.Cosa rappresenta per me questa attrazione, al di là della persona?
3.Quali bisogni miei non sono stati espressi o riconosciuti nella relazione con il mio compagno?

Un percorso psicologico le permetterebbe di leggere con più lucidità ciò che sta accadendo, distinguendo il desiderio autentico dalla spinta a colmare un vuoto o a sentirsi confermata. È un momento in cui può imparare molto di sé, purché scelga di guardare alla situazione non come “giusta o sbagliata”, ma come un segnale di qualcosa che dentro di lei chiede ascolto.

Dott.ssa Sara Petroni

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