Sposata da 20 anni, coppia felice, io da sempre più irruente lui uomo pacifico. 7 anni fa mio marito

18 risposte
Sposata da 20 anni, coppia felice, io da sempre più irruente lui uomo pacifico. 7 anni fa mio marito ha avuto un tumore fisicamente guarito, ma mai accettato e che ha avuto conseguenze sul suo lavoro che amava tantissimo con un cambio di mansioni che lo ha reso insoddisfatto. Ultimi 2 anni litigi con scontri verbali e offese (soprattutto mie nei suoi confronti) e riappacificazioni, ma apatia reciproca. Oggi mi dice che non mi ama più, mi vuole bene ma si vede da solo e si sente liberato di un peso dopo avermi detto questa cosa. Al momento non dorme a casa, ma ci vediamo comunque anche perchè abbiamo un figlio di 14 anni. Io sento la crisi, ma non pensavo che lui fosse già a questo punto. In settimana iniziamo terapia individuale con 2 professionisti diversi perchè non vuole farla di coppia. Cosa devo aspettarmi? E' già finita?
Gentile utente sicuramente la malattia di suo marito avrà causato danni non solo fisici ma psicologici quando accade un evento così difficile tutto viene messo a dura prova persino la relazione che dura da anni. Probabilmente suo marito ha bisogno di capire come sta e cosa vuole realmente ora, di ritrovare se stesso, ma anche lei reduce di delusioni grandi ne ha bisogno. Colga il percorso di psicoterapia come una grande occasione per fare questo e capire se quello che lega lei a suo marito è ancora amore o bene e rispetto. Se vuole non esisti a contattarmi anche per un parere. La saluto

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In realtà inizia ora. Questa relazione attualmente é come un auto alla quale sono mancate periodici controlli e revisioni ed ora si muove a malapena. Ci sono quindi molti eventi non elaborati sia da parte di suo marito che da parte sua. Averne preso coscienza e cominciare a lavorare per recuperare le competenze relazionali, coscienza di sé, della coppia e della famiglia é proprio il punto di partenza.
É come se ambedue abbiate accolto il problema e questo é un fattore positivo. Anche la consapevolezza e la richiesta d'aiuto sono elementi positivi. Metta tutto il suo impegno nel suo percorso, ricordando che l'obiettivo non é la sua relazione fine a sé stessa, ma la comprensione e il cambiamento generale di vita in meglio rispetto alla situazione attuale che, da come descritta é molto dolorosa.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
I momenti difficili rappresentano una sfida per tutti e innescano tanti cambiamenti, anche nelle relazioni con il proprio partner. La domanda che pone al termine della sua descrizione è emblematica dell'ansia che lei sta vivendo , della difficoltà a attraversare un cambiamento e le proprie insicurezze. Personalmente ritengo che il supporto psicologico sia utile ad entrambi per conquistare maggiore consapevolezza e serenità . La relazione che lei aveva con suo marito è finita. Sta per iniziarne una nuova da collocare su nuovi equilibri che sceglierete per la vostra felicità.
Mi dispiace sentire che stai attraversando una fase difficile nella tua relazione di lunga data. È comprensibile che ti senta preoccupata e confusa riguardo al futuro del vostro matrimonio.

L'inizio di una terapia individuale per entrambi è un passo positivo verso la comprensione di voi stessi e la ricerca di soluzioni ai problemi che avete affrontato. La terapia individuale può offrire uno spazio sicuro per esplorare i vostri pensieri, le vostre emozioni e le vostre preoccupazioni personali. Può anche aiutarvi a comprendere meglio i vostri bisogni e ad affrontare le difficoltà individuali che avete sperimentato.

È importante ricordare che la terapia richiede tempo e impegno da entrambe le parti. Non è possibile prevedere esattamente cosa accadrà durante il percorso terapeutico, ma può essere un'opportunità per riflettere sulla vostra relazione, sulle dinamiche che vi hanno portato alla situazione attuale e sulle possibilità di cambiamento e crescita personale.

La terapia individuale potrebbe anche fornire uno spazio per lavorare sulla comunicazione, sulla gestione dello stress e sull'autostima. È possibile che, attraverso questo percorso individuale, tu possa anche affrontare i tuoi sentimenti riguardo alla situazione attuale e trovare modi per accettare e affrontare le sfide che la vostra relazione sta affrontando.

È importante anche considerare l'importanza del vostro figlio in tutto questo processo. Continuare a comunicare apertamente e onestamente con lui, fornendogli supporto e stabilità, sarà fondamentale per il suo benessere.

Rispetto alla tua domanda su se la vostra relazione sia già finita, è difficile dirlo con certezza. Le relazioni possono attraversare fasi di crisi e cambiamento, e può essere necessario tempo, sforzo e impegno per capire cosa si desidera davvero e se si può lavorare per ricostruire una connessione significativa.

La terapia individuale potrebbe essere solo l'inizio del percorso verso il recupero e la guarigione della vostra relazione. Potrebbe essere utile esplorare l'opportunità di una terapia di coppia in futuro, se entrambi siete disposti a considerarla.

Ricorda che sei l'unica persona che può decidere quale sia il percorso migliore per te. Ascolta te stessa, segui il tuo cuore e fai attenzione al tuo benessere emotivo durante questo periodo.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno. Se desiderasse condividere la sua esperienza e lasciare una recensione sul mio profilo, sarebbe molto apprezzato. Le recensioni positive mi aiutano a migliorare e a fornire supporto a più persone come lei.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione con me, e spero di sentirla presto!
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Gentile utente, leggendo la sua domanda mi sono sorti alcuni interrogativi, uno in particolare…parla di apatia reciproca e poi si “stupisce” che suo marito le abbia detto che non la ama più e si chiede se è davvero finita…Credo che la domanda principale che mi viene da porle ma…lei lo ama ancora? O è ferita perché la decisione è arrivata da lui e forse si era abituata a “questo status quo” e il cambiamento la preoccupa? La terapia individuale serve per chiarirle dentro di lei quali siano i suoi sentimenti e per affrontare in ogni caso un cambiamento che possa essere con o senza suo marito. In bocca al lupo.
Buonasera signora, il percorso che entrambi avrete intrapreso è importante e vi porterà a scegliere con serenità ciò che è 'buono' per ciascuno di voi. Un caro saluto, Maria dr. Zaupa
Buongiorno, mi spiace per la situazione che riporta, è un bene che iniziate il vostro percorso, spero che all'interno del quale troverà risposte alle sue domande. Avete provato a parlare sul come mai lui non vuole fare terapia di coppia e quali sono le sue di aspettative?
Gentile Utente, è difficile darle una risposta autentica, le sue intenzioni sono chiare, quelle di suo marito meno, quantomeno nelle ragioni. Al netto della delicata diagnosi che lui ha ricevuto e dei cambiamenti che ne sono conseguiti, sembra che le contesti qualcosa. Dice di sentirsi liberato, ma libero da che cosa esattamente? Cosa della relazione con lei genera tanto malessere, che ha gestito prima con distanza e riappacificazioni provvisorie, ed ora con la separazione? Non so quali siano i motivi per i quali rifiuta una terapia di coppia, ma il fatto che la voglia individuale sembra indicare il bisogno di tracciare un confine che non sarà superato da lei, di crearsi uno spazio che sia solo suo. È faticoso comunicare in un assetto simile, e la terapia che inizierà anche lei che ci scrive la aiuterà a capire come potersi muovere. Le auguro il meglio. Un caro saluto
Carissima, credo sia impossibile rispondere alla sua domanda con così pochi elementi. Senza dubbio la crisi è profonda, forse questo inizio di terapia individuale può essere utile a comprendere meglio se ci sono disponibilità e possibilità per ricostruire. Sembrerebbe, sulla base di quanto ha scritto, che in suo marito ci sia anche rabbia e risentimento: il percorso individuale potrebbe essere utile a renderlo più disponibile all'ascolto e più lucido nell'affrontare i nodi del vostro rapporto. Le auguro le migliori cose e resto a disposizione per qualsiasi necessità. Dottor Montanaro
Buonasera,
grazie per la sua condivisione.
La malattia è un evento critico, inatteso, che crea disordine, insicurezza, rabbia per i grandi cambiamenti che si subiscono.
Purtroppo tra i grandi cambiamenti, il dolore e la rabbia minano eventuali relazioni esterne e di coppia, mettendo quest'ultima a dura prova.
Effettivamente anche lei porta dietro un bagaglio di litigi che suppongo, l'avranno ferita molto, ed una situazione inattesa che avrà messo in stallo la bellezza di stare in coppia e di condividere momenti insieme a tre: per tale ragione il percorso individuale sarà un cammino lungo dove poter esplorare le sue fragilità e risorse e lo stesso passo farà suo marito.
Potrete re-incontrarvi o lei potrà riscoprire un nuovo modo di vivere.
Cordiali saluti
Dott.ssa FF
Salve, non le posso dare una risposta al suo comprensibile quesito. Tuttavia la scelta di rivolgervi a uno psicologo è la cosa migliore che potevate fare. Si prenda il giusto tempo e lo conceda anche a suo marito e avrà le risposte che desidera. Non abbia fretta. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Gentilissima,
Sicuramente in ogni matrimonio ci sono momenti di difficoltà tali da mettere in discussione tutto e arrivare a pensare che sia finita. Naturalmente, per arrivare a una risposta definitiva serve tempo e il percorso psicologico che intraprenderete vi aiuterà sicuramente, seppur non come coppia ma singolarmente, a comprendere che cosa desiderate davvero.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Ferrucci
Sembra che con questa domanda voglia anticipare quello che uscirà, volente o nolente, dai vostri percorsi con gli psicologi.
Da quello che ha scritto è chiaro che le difficoltà sono iniziate a seguito della malattia di suo marito e quindi son d'accordo nella scelta di un percorso individuale piuttosto che di coppia. In questo caso direi che bisognerà attendere gli effetti delle terapie per capire che svolta prenderà la relazione
Buongiorno, è difficile rispondere alla domanda che lei pone senza conoscere bene il contesto, i vissuti e la vostra storia. La malattia, irrompe all'improvviso creando sofferenza e sconvolgimento nei propri "tran tran" quotidiani, ponendoci anche domande su quanto siamo soddisfatti della nostra vita. Lei parla di "apatia reciproca" tuttavia non ha ancora chiaro se vuole chiudere o proseguire il suo rapporto di coppia.
Per questo penso che la decisione di iniziare un percorso terapeutico, anche se non di coppia, sia ottima sia per conoscere meglio voi stessi che per comprendere i vostri reali bisogni individuali e le aspettative di coppia. Questo sicuramente vi potrà aiutare a confrontarvi con maggiore chiarezza e rispetto sui vostri reciproci sentimenti , desideri e progetti futuri. Cordialmente dott.ssa Stefania Palmacci
Capisco che la situazione che stai vivendo sia molto difficile e dolorosa. È comprensibile che tu ti senta confusa e spaventata.

Il fatto che tuo marito non ti ami più è un grande cambiamento, e ci vorrà del tempo per elaborarlo.

È importante che tu ti prenda cura di te stessa in questo momento. Assicurati di dormire a sufficienza, di mangiare cibi sani e di fare esercizio fisico regolarmente. È anche importante parlare con qualcuno di cui ti fidi, come un amico, un familiare o un terapista.

La terapia individuale può essere un'esperienza utile per te, in quanto ti permetterà di esplorare le tue emozioni e di sviluppare strategie di coping.

È difficile dire cosa aspettarsi dalla terapia. È possibile che la terapia possa aiutare tuo marito a capire i suoi sentimenti e a trovare un modo per ricostruire la relazione. Tuttavia, è anche possibile che la terapia non sia in grado di salvare la relazione.

Se la terapia non dovesse avere successo, è importante che tu ti prepari alla possibilità di un divorzio.

Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti a superare questo momento difficile:

Prenditi cura di te stessa.
Parla con qualcuno di cui ti fidi.
Ascolta le tue emozioni.
Sii paziente e comprensiva con te stessa.
Non dare per scontato che la terapia possa salvare la relazione.
Ti auguro tutto il meglio in questo momento difficile.
Mi dispiace sentire che stai attraversando una crisi nella tua relazione. La terapia individuale può essere un buon primo passo per entrambi, poiché vi darà l'opportunità di esplorare i vostri sentimenti e pensieri individualmente. Non posso prevedere l'esito della terapia, ma potrebbe aiutarvi ad affrontare le dinamiche di coppia, a comunicare in modo più efficace e a comprendere meglio i vostri bisogni e desideri. È importante essere aperti al processo e lavorare su voi stessi. La terapia potrebbe aiutarvi a prendere decisioni più informate sul futuro della vostra relazione.
Gentile utente, da Psicologo e da espero in Psiconcologia, le posso dire che malattie importanti come quelle oncologiche, possono essere davvero impattanti sia a livello fisico ma soprattutto emotivo per i pazienti. È impossibile prevedere come andrà la terapia che state per iniziare ma sicuramente la sua accettazione di intraprendere un supporto per la coppia, non fa pensare che sia tutto perso (ovviamente è una mia supposizione non conoscendo la persona).
Il consiglio che posso dare ad entrambi è di agire per il bene di vostro figlio, i ragazzi, soprattutto durante l'adolescenza che è un periodo molto critico della vita, risentono molto delle tensioni soprattutto se provengono dai loro cari.
Vi auguro il meglio!
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi

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