Salve sto avendo un periodo un po’ pazzo diciamola così, sono fissata delle malattie di prendere su

20 risposte
Salve sto avendo un periodo un po’ pazzo diciamola così, sono fissata delle malattie di prendere su tutto, sarà forse per internet, vivo con una persona che ha L herpes labiale e ultimamente sono diventata fissata e maniacale ho paura di prenderlo ed infettarmi gli occhi che io già per blefarite devo lavarli mattina e sera quindi starci così a contatto ogni giorno. Ho paura del lavandino se mi cadesse qualche prodotto dopo che c’è stata quella persona che magari tocca qualcosa, insomma sto andando fuori di testa. Vedo e penso sia tutto sporco e infetto mi casca qualcosa di appena lavato per terra e penso che li ci ha calpestato quella persona e quindi va rilavata, sto impazzendo? Cosa dovrei fare? E se per caso penso che L ho preso vado fuori di testa soffro proprio. Sono malata?
Buongiorno, mi rendo conto che questo tipo di pensieri possano essere molto invalidanti poiché collegati alla paura di poter contrarre una malattia. Non parlerei ne di pazzia, ne di malattia, lascerei un momento da parte internet e le consiglio di contattare uno psicologo che possa aiutarla a contenere questa preoccupazione e capirne l'origine. Un saluto

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Buonasera, queste idee di possibile contaminazione non sembrano definire una pazzia, Piuttosto una perdita di sicurezze e equilibrio che probabilmente trovano la loro origine in altri significati. Sarebbe importante poter approfondire queste sensazioni e queste paure con uno psicoterapeuta, per trovare un significato utile per Lei. Il braccio di ferro con le nostre paure non sempre ci aiuta a trovare una via d’uscita alle questioni aperte. Un caro augurio Dottsa Elisa Galantini
Gentile Utente,
Mi unisco al parere delle colleghe e proverei a rimuovere l’etichetta di “pazzia” che sente di dare a ciò che sta vivendo. Il timore di contaminazione è molto diffuso, ed in questo periodo storico è anche comprensibile; il punto è renderci conto se il timore e le strategie per proteggercene cominciano ad occupare molto tempo nella giornata, fino a vincolarla. In questo caso è bene rivolgersi ad uno psicoterapeuta che la aiuti a riprendere controllo ed eviti eventuali cronicizzazioni complesse poi da scardinare. Resto a disposizione per chiarimenti. Un caro saluto
Gentile utente,
Mi unisco a quanto già affermato dai miei colleghi, metta da parte il concetto di malattia o follia, diciamo che sta manifestando il sintomo di un malessere che in questo momento la sta invalidando molto. Veda questi pensieri intrusivi come un campanellino di allarme e colga l’occasione per parlarne con uno psicologo, ma non per curare una malattia, solo al fine di ritrovare il proprio equilibrio e una maggiore serenità.
Un caro saluto dottoressa E.Bettini
Salve, no non è malata, sta attraversando un momento di difficoltà.
Questi pensieri intrusivi potrebbero nascondere altro, quindi la cosa migliore sarebbe intraprendere un percorso di psicoterapia per trovare le risposte che cerca.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buongiorno, il tipo di timore che qui illustra media il suo rapporto con un'altra persona: è questo che conta. Partirei da qui per un approfondimento. Valuti una psicoterapia. SM
Buongiorno, non parlerei di pazzia. Quello che racconta sembra essere molto invadente in questo periodo. Le consiglio di contattare uno psicologo per capire insieme a lui che cosa rappresentano questi pensieri. Qualora volesse, sono a disposizione. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Buongiorno, come sottolineato dai colleghi eviterei di etichettarsi come "pazza". Pensieri relativi al pericolo i contagio sono presenti normalmente nella popolazione; piuttosto ci si potrebbe interrogare su come lei ha imparato a rispondere a questi pensieri. Alcuni comportamenti, come il cercare su internet di cui parla, forniscono rassicurazioni nell'immediato ma vanno a rinforzare l'idea che "devo assolutamente fare qualcosa per togliermi il dubbio", sostenendo il circolo di pensiero.
Visto il carattere pervasivo della sintomatologia i cui riferisce, le consiglio di intraprendere un percorso di terapia per poter limitare gli effetti nella vita quotidiana e migliorare la sua qualità di vita.
dott. De Rosa Saccone
Buongiorno,
Non è pazza e nemmeno malata, ma deve solo comprendere e dare un senso alle sue paure e per questo potrebbe essere utile condividerle con uno psicologo che può aiutarla. Un cordiale saluto
Buonasera, quelli che descrive sembrano inquadrarsi come sintomi ipocondriaci di cui sarebbe più opportuno condividerli in un uno spazio terapeutico. Rimango a sua disposizione, un caro saluto Dr.ssa Claudia Sposini
Gentile Signora per il modo con cui descrive la sua situazione è molto probabile che lei non sia "pazza". Le preoccupazioni di cui parla che la preoccupano molto possono essere inquadrate in un diverso tipo di situazione che non ha nulla a che vedere con il concetto di pazzia tipico del linguaggio comune. Considerato il disagio, che questa situazione le provoca, è utile per lei valutare l'opportunità di contattare uno psicoterapeuta, che può facilmente individuare anche su questo sito. Di solito le psicoterapie riescono a mitigare questo tipo di disagio e sofferenza. Ovviamente la scelta spetta solo a lei. Si tratta di un passo molto significativo, nonostante ciò consideri che in realtà lo ha già iniziato chiedendo un parere. Visto che non è così difficile, perché non contiuare?
Un cordiale saluto
Salve, da quello che racconta sembrerebbero esserci svariate preoccupazioni relative alla propria salute e alla possibile contaminazione. Questo stato emotivo potrebbe favorire un pensiero ripetitivo negativo (automatico) con effetti negativi sullo stato ansioso. In questi casi potrebbe essere utile il consulto con uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale, il quale potrebbe aiutarla a lavorare sui pensieri intrusivi, sulle emozioni negative e sulla costruzione dei significati che ne sono alla base. Cordialmente.
Gentile signora, quello che sta vivendo non è un momento di pazzia, come gli altri colleghi le hanno risposto. Sta attraversando un momento di incertezze nella sua vita anche in altri ambiti? Questi pensieri di cui parla, che diventano tanto intrusivi quanto più cerchiamo di bloccarli, possono appunto diventare invalidanti. Per questo motivo le consiglio di rivolgersi subito ad uno psicologo per lavorare insieme sui suoi vissuti e sul significato di questi pensieri. Un caro saluto
Cara utente, i pensieri di tipo ansioso e le preoccupazioni se non gestite rischiano di diventare ospiti intrusivi e invalidanti. Sicuramente cercare risposte su internet potrebbe avere i suoi vantaggi a livello informativo, ma sicuramente dal punto di vista emotivo rischia di aumentare le ansie. Il consiglio è quello di provare a rivolgeresi ad un/una psicologo/a che possa accogliere la sua domanda e le sue preoccupazioni, ripensarle insieme e trovare strumenti adatti per gestirli.
Saluti
Buongiorno cara. Concordo pienamente dicendo anche io che non hai bisogno di parlare di "pazzia". In questo preciso momento storico sono sicuro che molte persone hanno il timore di essere contaminate o comunque possono presentare delle difficoltà di fronte ad episodi che forse prima passavano inosservati. Il mio consiglio è di contattare uno psicologo per un confronto iniziale e capire determinate cose che scrivendo qui non è possibile apprendere. Indagherei quanto questa tua modalità ha a che fare con il rapporto esistente con la persona che vive con te.
Rimango disponibile per ulteriori chiarimenti.
M.F.
Buongiorno. Il periodo storico che tutti stiamo vivendo non è tra i più facili, soprattutto perché il "nemico" è invisibile. Ciò che non si può vedere diventa difficile da controllare e gestire. Vissuti come i suoi, oggi, sono più comuni che in passato, proprio per via di questa situazione sanitaria globale. Il web è fonte di infinita conoscenza, ma anche una "trappola" per chi approccia ad internet alla ricerca di risposte alle proprie paure. Si finisce per alimentarle (le paure) e non a dissolvere i dubbi. Da come si descrive, sembra che questo stato ansioso la stia pian piano condizionando e questo potrebbe alla lunga diventare un handicap per un suo funzionamento adeguato e soddisfacente. La paura di essere "pazza" è comprensibile, ma proprio perché si pone il dubbio che lo sia, ci fa capire che è consapevole che qualcosa non stia funzionando e, dunque, dovrebbe tranquillizzarla sul fatto che "pazza" non è. Sicuramente in questo momento sono emerse alcune sue fragilità emotive, che si manifestano con questi sintomi, le cui radici sarebbero da indagare. Quindi, le consiglio di intraprendere un percorso di tipo psicologico. In un spazio individuale potrà analizzare le sue "paure" , trovarne le cause ed apprendere strategie efficaci per gestirle, affinché il suo funzionamento globale torni ad essere efficiente e soddisfacente. Cordialmente, dott. RC
Salve,
è evidentemente un periodo difficile, come tale dovrebbe contattare uno psicologo.
Un saluto,
MMM
Gentile utente, il momento storico che stiamo vivendo è un insieme di paura, dubbi e sconforti, quindi le vorrei normalizzare questo suo periodo che definisce "pazzo", e mi piacerebbe sostituirlo con difficile. Se certi pensieri diventano intrusivi e cerchiamo con tutte le nostre forze di bloccarli, non faranno altro che ripresentarsi ancora ed invadere la nostra quotidianità. E' importante dare spazio a questi pensieri, per attraversarli e comprenderli. Rimango a disposizione. Un caro saluto.
Buonasera,
credo che sia stato utile e importante per lei raccontarsi e cercare uno sfogo. Mi dispiace molto per la situazione di stress e ansia in cui si trova.
Soprattutto in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, penso che potrebbe esserle di aiuto contattare uno psicologo: avrebbe l'occasione di confrontarsi e portare tutte le sue domande e preoccupazioni, in un luogo di accoglienza e non giudizio.
Le auguro una buona serata,
un caro saluto
Dott.ssa Alice Carbone
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso.
Ritengo fondamentale che lei intraprenda un percorso psicologico al fine di indagare le cause, origini ed i fattori di mantenimento dei suoi sintomi onde evitare che la situazione possa irrigidirsi.
Cordialmente, dott. FDL

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