Salve, sono una ragazza di 22 anni e sto con il mio ragazzo da 2 anni. Entrambi studiamo all’univers

23 risposte
Salve, sono una ragazza di 22 anni e sto con il mio ragazzo da 2 anni. Entrambi studiamo all’università e viviamo con le nostre rispettive famiglie. Per me è un periodo di grande confusione perché non so più cosa provo per lui e noto che ci sono tante cose che non vanno. Lui ha tante qualità, ma purtroppo ha anche un carattere molto difficile: diffidente, scontroso, a tratti egocentrico. Faccio molta fatica a inserirmi nei dialoghi se parla lui, sia se siamo in compagnia sia se siamo da soli. Devo stare attenta a ogni singola parola che dico perché è molto permaloso e altrimenti rischio di aprire litigi che non sembrano mai finire. Mi corregge di continuo e in ogni caso ne sa sempre più di me su tutto, oltre ad avere modi di fare a mio avviso poco educati in alcune situazioni. Purtroppo tutta questa serie di cose mi ha portata a non avere più molta voglia di passare del tempo con lui e in alcuni casi anche a evitare di reagire quando dovrei pur di evitare i litigi. Anche se sono molto giovane, e quindi non ho ancora pensieri prossimi su progetti futuri, tutto questo non mi porta a vederla come una relazione a lungo termine. Io ho provato a parlargli di tutte queste cose che non mi fanno stare bene in diverse occasioni, ma purtroppo senza ottenere dei risultati. I suoi lati positivi sono tanti e finora hanno sempre superato i lati negativi, ora però non so se la bilancia pende di più dall’altro lato, forse perché questi suoi modi di fare iniziano a pesarmi.
Alla domanda “mi ami?” che mi fa spesso per ricercare conferme, cosa dovrei rispondere?
Non so da dove partire..
Grazie
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive e per il periodo turbolento che state attraversando.
Ha provato a esporre a lui i propri pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata, con calma e senza giudizio?
Se lo ha fatto, ha trovato i riscontri che si aspettava? Credo che possa essere utile per lei ritagliarsi uno spazio da ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione di portata. Credo inoltre che un consulto psicologico possa essere utile per trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Dr. Ugo Ungaro
Psicologo, Psicoterapeuta
L'Aquila
Salve le questioni che pone sono sicuramente fonte di sofferenza per lei e forse un consulto che la aiuti a fare chiarezza sui temi emotivi che le creano questo stato di disagio potrebbe esserle utile. In ogni caso descrive e comunicare il proprio punto di vista senza tono aggressivi e rispettando quello del nostro interlocutore è un sistema che rende più agevole la comunicazione. Le rammento che fare chiarezza sui suoi aspetti personali che vengono coinvolti in questa situazione sicuramente le può essere di aiuto. Un cordiale saluto
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, la ringrazio per aver condiviso con noi il suo vissuto emotivo. Avete pensato a una terapia di coppia? Potrebbe aiutare il suo partner a prendere alcune consapevolezze.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dott.ssa Federica Maura Meloni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quartu Sant'Elena
Buongiorno,
in un contesto neutro potreste riuscire ad avere un confronto onesto, guidati da uno specialista magari potreste condividere dubbi e offrire alla vostra relazione una diversa opportunità.
a disposizione se ritenete,
Un saluto
Dott.ssa Federica Meloni
Dott.ssa Anna Paolantonio
Psicologo, Psicoterapeuta, Posturologo
Roma
Salve. La sua domanda evidenzia la confusione che sta vivendo. Un percorso psicoterapeutico può aiutarla a fare chiarezza sui suoi sentimenti e su ciò che è importante per lei in una relazione. Quando avrà chiarito cosa è importante per lei, valuti eventualmente la possibilità di una terapia di coppia per ricostruire su basi diverse questa relazione che al momento le crea più disagio che benessere. Distinti saluti
Dott.ssa Alice Carbone
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, mi dispiace molto per questa situazione e per gli stati d'animo che sta provando.
Credo però che decidere di scrivere, sfogarsi ed aprirsi, sia stata una scelta importante e coraggiosa.
Gli aspetti che descrive del suo ragazzo e della sua relazione non le piacciono. E giustamente non vuole più rimanere in silenzio a farsi correggere o per non farlo arrabbiare.
Il fondamento di ogni relazione è il rispetto, se non si sente rispettata, alla pari, partner equi in questo rapporto, è giusto che si stia facendo domande e ponendo dubbi.
Merita di essere felice e di stare con una persona con cui può essere spontanea, leggerà e serena.
In bocca al lupo per tutto e non lasci da parte i suoi sentimenti, i suoi vissuti e le sue sensazioni. Mai.
Per qualsiasi cosa, sono disponibile.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alice Carbone
Dott.ssa Ilaria Rasi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buonasera, puoi partire da quello di cui hai bisogno tu all'interno di una relazione, da quello che vorresti e che desideri. Puoi condividerlo con il tuo ragazzo, verificare se trovate un punto di incontro e quindi prendere le decisioni che meglio rispecchiano le tue necessità. Un saluto
Dott.ssa Tania Farris
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Sono d'accordo con il collega che le ha suggerito una terapia di coppia...se invece il suo fidanzato non volesse può sempre chiarirsi lei le idee in un percorso personale
Dott. Gianmarco Simeoni
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Varese
Buongiorno Gentile Utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Non posso entrare nel merito di ciò che deve fare o dire al suo fidanzato, piuttosto le chiederei di non sottovalutare questa sua parte, che mi pare di capire sia insoddisfatta della relazione. Lei ha già fatto anche dei tentativi per spiegare cosa non riesce più a vivere bene con lui: nel caso voglia fare altri tentativi, provi a focalizzare l'attenzione sui suoi bisogni, su quello che sente come mancante. Dire "Io ho bisogno di.." piuttosto che "Tu sei.." fa una grande differenza alcune volte. Questo chiaramente nel caso in cui non l'avesse già fatto. Cordialmente, dott. Simeoni
Dott.ssa Matilde Ciaccia
Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Carissima, mi dispiace per la situazione di confusione che stai vivendo. Purtroppo in questi casi non esiste la scelta più giusta di altre, ma quella che avverti più autentica e identitaria per te. Ciò che posso consigliarti, qualora questa sensazione di stallo dovesse continuare, è di richiedere un supporto psicologico che ti permetta di porre chiarezza ai tuoi dubbi e ai tuoi sentimenti.
Resto a disposizione, un caro saluto. Dott.ssa Matilde Ciaccia.
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Dott.ssa Daniela Benvenuti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Salve, da dove partire? Da te stessa e da ciò che veramente ti fa sentire valutata e amata. Se la confusione è tanta, credo che cercare un supporto psicologico sia utile. Le risposte spesso sono già dentro ognuno di noi, ma fare chiarezza non sempre è così immediato. Resto a disposizione, cari saluti. Dr.ssa Daniela Benvenuti
Dott.ssa Federica Leonardi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Ciao, mi permetto di darti del tu visto la giovane età. Mi arriva in maniera chiara la confusione che stai vivendo ed è comprensibile, è sempre molto difficile comprendere davvero cosa ci sta accadendo in una relazione quando ci ha dato tanto e siamo legati a quella persona. Da dove partire? Da TE! Hai fatto benissimo a parlarne con lui ma ora dovresti guardarti dentro...un pò più a fondo. Quali sono i miei desideri? Di cosa ho bisogno in questa fase della mia vita? Prova a partire da queste domande, prenditi del tempo con te stessa e se dovessi avere difficoltà a sciogliere quei nodi potresti pensare ad un consulto psicologico.
Ti auguro il meglio, se hai bisogno sono qui.
Dott.ssa Federica Leonardi
Dott.ssa Maria Lombardo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Meta
Buonasera, leggo e rispondo cercando di fare un pò di chiarezza in ciò che ho letto. Di terapia di coppia non parlerei; in definitiva state insieme da due anni e non avete in atto una convivenza o matrimonio. Sento una difficoltà di ascolto in ciò che ho letto, non vorrei che il pericolo è farsi coinvolgere troppo dalla personalità del suo ragazzo, le sue premesse sembrano chiare ma agire mi appare più difficile. Se crede in questo periodo complesso, mi rendo disponibile per un confronto ed un sostegno. Saluti
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Dott. Stefano Ventura
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Gentile Amica,
forse il punto da cui partire è proprio quello che provi. Ci hai descritto prevalentemente i lati negativi di questo rapporto. Come ti fa stare questo?
Quello che ti spingerebbe a chiudere il rapporto è chiaro: c'è qualcosa che te lo impedisce?

con i migliori auguri,
dr.Ventura
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Cara ragazza,

lei è portatrice di una istanza di coppia, per tanto potrebbe esser opportuno affrontare in un setting terapeutico di coppia le problematiche da lei evidenziate. Lo specialista per eccellenza in questi casi è uno psicoterapeuta sistemico-relazionale esperto in terapia di coppia. In terapia di coppia si lavora affinché i partner imparino a relazionarsi in modo armonico e amorevole, a prescindere dalle difficoltà personali delle persone prese come singole (difficoltà che potrebbero essere affrontate in una terapia individuale).
E’ la coppia che si mira a far funzionare in una terapia di coppia.
In terapia di coppia avreste la possibilità di contattare le vostre autentiche emozioni e i vostri profondi bisogni affettivi (spesso frustrati). Ciò viene facilitato dal fatto di trovarsi in un ambiente riservato e protetto che è quello appunto della psicoterapia di coppia.
Durante il percorso psicoterapeutico potreste accorgervi gradualmente che i comportamenti distruttivi sono il risultato di emozioni e di bisogni non riconosciuti né soddisfatti.
Potreste rendervi conto di non essere mai riusciti ad esprimere ciò che profondamente vi interessa. Ed avreste la possibilità, qualora lo desideriate e sareste pronti ad impegnarvi, di apprendere nuove modalità di comunicare e di prendersi cura dei bisogni emotivi di entrambi. Potrebbe aiutarvi a trovare un nuovo equilibrio e coronare il sogno di continuare a stare insieme.
Nella speranza di aver orientato con queste poche righe la domanda di cui si è fatta portatrice.

Cordiali Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Dott.ssa Giulia Liorni
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Terni
Carissima, ti sono molto vicina nella situazione che stai affrontando. Passare dei momenti in cui si prova confusione, anche all'interno della coppia, è del tutto normale, fa parte del ciclo di vita di ognuno di noi. Io mi soffermerei sui tuoi vissuti rispetto alla relazione e sopratutto sul fatto che ti senti svalutata in sua presenza. Io ripartirei da te stessa, dalla tua persona, dai tuoi bisogni, dal tuo benessere.
Rimango a disposizione, anche online.
Un saluto, Dott.ssa Liorni
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, da ciò che scrive deduco che forse non si sente libera e a suo agio con il suo ragazzo. Evitare i conflitti è utile ma non deve tradursi nel non poter esprimere i suoi bisogni, i suoi pensieri... se stessa.
Valuti se da sola riesce a chiarirsi, a capire cosa la lega a questo ragazzo, perché lo ha scelto, se è felice o, al contrario, cosa le impedisce di chiudere la relazione. Se si accorge che ha bisogno di aiuto, può contattare uno psicoterapeuta.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Carolina Cascino
Psicologo
Palermo
Gentile Utente,
Nella suo messaggio mi sembra che ci sia già una risposta alla sua grande confusione. La paura della sua reazione non dovrebbe ostacolare la scelta di allontanarsi dalla persona che attualmente non la fa stare bene, non la fa sentire valorizzata e amata.
Resto a sua disposizione
Cordiali saluti
Dottoressa Carolina Cascino
Dott.ssa Roberta Romiti
Psicologo, Psicologo clinico
Salerno
Cara Utente, dalle sue parole emerge chiaramente una grande sofferenza. La difficoltà maggiore sembra derivare dal sentirsi limitata nel poter esprimere se stessa all'interno della relazione. Le suggerisco di prendersi del tempo per riflettere e comprendere quali sono i bisogni e i motivi che la spingono a vivere questa relazione, per poi poter rispondere alla domanda che lei ha posto a tutti noi. Se sentisse il bisogno di parlarne con un professionista, rimango a disposizione. Un caro saluto, dott.ssa Roberta Romiti
Dott.ssa Letizia Mulas
Psicologo, Psicologo clinico
Alghero
Salve,

Forse dovrebbe partire da se stessa, da cosa la fa stare bene e cosa la fa stare male.
Ritagliarsi uno spazio per sé stessa con uno specialista la potrebbe aiutare a capire quali siano i meccanismi che la spingono a sopportare determinate situazioni anche a scapito della sua felicità, per capire anche se si trovi o meno in una relazione tossica con dipendenza affettiva da una o l’altra parte.

Cordialmente
Dott. Giacomo Cresta
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Salve, comprendo la sua confusione e il momento difficile che sta attraversando. Le sue riflessioni sulla relazione sono legittime e possono essere segnali importanti da ascoltare. Quando ci si trova a fronteggiare dinamiche di relazione difficili, come quella che descrive, è naturale sentirsi indecisi e insicuri riguardo ai propri sentimenti. Se i lati negativi della relazione iniziano a prevalere, come la difficoltà nella comunicazione e i continui litigi, è normale sentirsi distante e in conflitto. Riguardo alla domanda del suo ragazzo, potrebbe essere utile esprimere la verità in modo onesto ma delicato, evidenziando che, nonostante i sentimenti che ha per lui, ci sono aspetti della relazione che la rendono insicura. È importante non ignorare il suo benessere emotivo e cercare di capire se la relazione rispetta le sue necessità.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Salve, grazie per essersi aperta con tanta sincerità e profondità. È evidente quanto lei stia affrontando un momento complesso e doloroso, fatto di dubbi, confusione emotiva e bisogno di chiarezza. Le sue parole raccontano di una relazione vissuta con impegno e serietà, ma anche con una crescente fatica interiore che non può essere ignorata. Quando in una relazione iniziano a emergere con frequenza situazioni che generano tensione, insoddisfazione o addirittura un senso di allerta nel parlare liberamente, qualcosa sta cambiando. E spesso, questo cambiamento non avviene da un giorno all’altro, ma si costruisce nel tempo, con piccoli segnali che inizialmente tendiamo a giustificare, minimizzare o mettere da parte. Lei ha descritto molto chiaramente questo processo: ha riconosciuto le qualità del suo ragazzo, ha cercato più volte il dialogo, ha fatto uno sforzo per capirlo e per adattarsi, ma ora si trova in una fase in cui il costo emotivo di tutto questo adattamento sembra diventare troppo alto. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, è importante osservare i pensieri che si attivano in lei quando interagisce con il suo compagno. Ad esempio, il fatto che senta di dover pesare ogni parola, di evitare reazioni per non litigare, di avere meno voglia di passare del tempo con lui, sono indicatori che il suo stato emotivo è sotto pressione. Le emozioni negative che si accumulano nel tempo possono modificare la percezione del legame, alterare il desiderio, e anche offuscare la capacità di progettare un futuro insieme. Ed è normale, comprensibile e umano che tutto ciò le faccia sorgere il dubbio su cosa provi davvero. Una delle questioni che porta è particolarmente delicata: la domanda “mi ami?” che il suo ragazzo le rivolge spesso. Questa richiesta di conferma può nascondere in lui una fragilità, un bisogno di sicurezza affettiva. Tuttavia, se per lei questa domanda diventa un peso, o se non sente più una risposta autentica dentro di sé, rispondere solo per rassicurarlo rischia di allontanarla ancora di più dalla verità emotiva che sta cercando. In questi casi, forzarsi a dire ciò che non si sente davvero può far crescere un senso di disconnessione e insoddisfazione, fino a compromettere il rapporto. Non sapere cosa si prova non è un fallimento. È un segnale. Significa che qualcosa dentro di lei sta cercando spazio, forse un bisogno di libertà, di ascolto, di autenticità. E la confusione, che lei descrive con lucidità, è spesso un primo passo verso una maggiore consapevolezza. In questi momenti, può essere utile chiedersi: “Come mi sento dopo una giornata passata con lui?”, “Posso essere davvero me stessa in questa relazione?”, “Questa persona mi fa sentire più forte, più serena, più viva?” Le risposte non arrivano sempre subito, ma porsi queste domande con sincerità aiuta a orientarsi. Infine, non c’è una regola su quando o se chiudere una relazione. Ma è importante dare valore alle proprie emozioni, ai segnali del corpo, al proprio senso di benessere. Lei ha tutto il diritto, a ventidue anni come in qualsiasi altra età, di scegliere relazioni in cui possa sentirsi rispettata, ascoltata e sostenuta. E, se sente che qualcosa sta cambiando, parlarne apertamente con se stessa è il primo atto di amore verso la propria vita. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Gentile utente,
le sue parole descrivono con grande lucidità una situazione che spesso si manifesta quando, dopo un periodo iniziale di equilibrio, si inizia a percepire che la relazione non consente più di esprimersi in modo autentico. La sensazione di dover pesare ogni parola, di evitare i conflitti e di sentirsi corretta o svalutata indica che sta vivendo un rapporto sbilanciato sul piano del potere e della libertà personale.

Non si tratta solo di “litigi” o di caratteri diversi, ma del fatto che — come riferisce — lei non riesce più a sentirsi spontanea, e questo nel tempo logora l’interesse, l’affetto e anche il desiderio di stare insieme. È naturale quindi che oggi si chieda se lo ami ancora: non è una mancanza di sentimento, ma il segnale che il modo in cui la relazione funziona non risponde più ai suoi bisogni emotivi.

Alla sua domanda “mi ami?”, forse la risposta più sincera non è un sì o un no immediato, ma qualcosa come: “In questo momento sento confusione, non riesco a stare bene dentro la relazione e ho bisogno di capire cosa desidero davvero.” Dire la verità, anche con delicatezza, è il modo più rispettoso verso entrambi.

Può essere utile prendersi un tempo di riflessione per sé, senza sentirsi in colpa: capire se ciò che la lega a lui è ancora amore o piuttosto abitudine, affetto o timore di ferirlo. A volte la crescita personale porta a riconoscere che una relazione non è più il luogo in cui ci si sente liberi di essere se stessi — e accorgersene è già un segno di maturità.

— Dott.ssa Sara Petroni

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