Salve mi chiamo Milena Migliorelli sono sposata da 17anni, purtroppo solo ora mi accorgo che mio mar

21 risposte
Salve mi chiamo Milena Migliorelli sono sposata da 17anni, purtroppo solo ora mi accorgo che mio marito è veramente una persona possessiva e geloso in quanto non posso andare a casa con le colleghe, mi sono iscritta a clown di corsia per volontariato era favorevole ma ora ogni volta è una discussione per fare formazione e servizio dice che non si fida della gente , che è geloso degli altri ha paura che io lo tradisca nonostante gli ho detto che non lo farei mai. Lui è una persona depressa con farmaci in atto che non è seguito come dovrebbe prende,Zarali e gocce . Chiedo aiuto non voglio che il nostro matrimonio finisca ma lui non vuole affrontare la cosa insieme da uno psicologo, mentre il suo è uno psicoterapeuta 100€ ogni volta...Grazie a chi vorrà consigliarmi.
Buongiorno. Non è semplice rispondere al suo scritto (e al non detto, che tra le righe si legge). Il dubbio è salvare il matrimonio, salvare se stessa e non sto se ci siano eventualmente dei figli. Forse ciò che potrebbe fare è capire cosa è importante per lei, quali bisogni e desideri, fantasie e progetti reali, in questo momento si stanno confondendo o reprimendo. Potrebbe eventualmente andare lei da un professionista per un sostegno? In prima battuta la mia sensazione è che uno spazio e un tempo tutto suo vada ripristinato. Cordialmente SP

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Gentilissima Mirella,
come già detto dalla mia collega è difficile riuscire a dare una risposta immediata.
Emerge la sua difficoltà nel trovare uno spazio tutto suo, una dimensione personale cosi come allo stesso tempo, emerge, la volontà di salvare la relazione con suo marito. è anche vero però che non possiamo pretendere dall'altro qualcosa che al momento non è pronto ad affrontare.
Credo che possa essere giusto prendersi il suo spazio anche in questo, concentrandosi su se stessa ed iniziando una terapia personale. Forse a questo potrà seguire una maggiore e migliore conoscenza di se stessa e di ciò che si muove intorno a lei.
Cordiali saluti
Dott.ssa Maria Angela Caputo
Condividere la vita con un coniuge depresso non è facile. Per poter aiutare suo marito, avere una vita insieme positiva, è necessario che lei stia bene, che possa realizzare i suoi interessi. Penso che sia centrale, anche per la salute psichica del suo compagno, che lei non rinunci a quello che per lei è importante.
Nella mia esperienza personale e anche professionale, le cose accadono quando si è pronti per affrontarle. In quel momento noi siamo in grado di trovare le soluzioni e di perseguirle se crediamo ci possano essere veramente di aiuto. Mi pare di capire che in lei qualcosa è scattato e sta cercando una soluzione. Sono sicura che troverà quella giusta.
Salve, Milena. Mi potrei sbagliare, ma ho l'impressione che suo marito porti sulle spalle il peso di una vita difficile, forse costellata di episodi che ha vissuto come tradimenti o abbandoni da parte di persone importanti per lui. Sembrerebbe che questo bagaglio di sofferenza lo abbia reso molto diffidente nei confronti delle altre persone, anche molto vicine a lui, nel disperato tentativo di proteggersi da nuovi tradimenti e abbandoni, che magari potrebbero confermare ai suoi occhi l'idea di essere una persona indegna, che merita di essere messa da parte. Penso che suo marito cerchi in lei una persona che lo ami autenticamente, ma sembra essere così travolto dalla paura di essere tradito da portare nel rapporto con lei soprattutto gelosia e tentativi di controllo. Immagino che non debba essere semplice per lei continuare a stargli vicino.
Visto che la gelosia di suo marito fa soffrire entrambi, penso che affrontarla assieme, come aveva suggerito lei, sia la cosa più indicata. Suggerirei però di intraprendere il percorso di coppia con uno psicologo diverso da quello che segue suo marito, dal momento che rischierebbe di non essere sufficientemente neutrale nell'accogliere quello che gli portate. In alternativa, se non ci fossero le condizioni per una terapia di coppia, penso che potrebbe esserle utile prendersi uno spazio tutto suo, rivolgendosi a uno/a psicologo/a a cui possa esprimere tutte le difficoltà che sta attraversando in questo momento e trovare assieme a lui/lei dei modi di stare di fronte alla sofferenza di suo marito che non facciano soffrire anche lei e che, magari, aiutino entrambi a stare un po' meglio.
Buongiorno Milena, leggendola mi ha colpita la sua affermazione riguardo al fatto che solo ora, dopo 17 anni, si accorge della gelosia e possessività di suo marito. Perche' solo ora? Non ho altre informazioni e non la conosco, dunque non posso fare ulteriori riflessioni, ma glielo indico come punto da approfondire. Concordo con il suggerimento dei colleghi sull'opportunita' per lei di aumentare la consapevolezza dei suoi desideri e dei suoi progetti attraverso colloqui di sostegno psicologico. Potrebbe sentirsi così più serena e sicura nei confronti di suo marito, e fargli capire con chiarezza ciò che lei vuole. Non di rado la gelosia del partner suscita smarrimento e confusione, fa nascere dubbi sulle proprie buone intenzioni e toglie forza alla propria voce. A disposizione. Un cordiale saluto. Dott.ssa Cinzia Bugni Batte
Salve, penso che la gelosia è un sentimento che fa stare molto male, come lei scrive nella sua domanda suo marito è sempre in allarme ed ha paura di essere abbandonato. Stranamente lei se ne accorta dopo 17 anni di matrimonio, forse questa gelosia è intervenuta solo in questo ultimo periodo? Peccato che suo marito si rifiuta di eseguire degli incontri di coppia, perchè vi potrebbe aiutare, tramite la terapia, a capirvi meglio perchè da quello che si legge non vi conoscete molto e forse anche per questo non riuscite a trovare i vostri spazi, specialmente lei. La saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Salve Milena Concordo con quanto già detto ai miei colleghi relativamente al fatto che sembra strano si sia accorta solo ora che suo marito è una persona Gelosa E possessiva. È molto probabile invece che nel corso del tempo la fase dell'innamoramento abbia lasciato il posto a un sentimento più concreto che lascia la possibilità di identificare e riconoscere anche i difetti.
In questo momento leggo Tuttavia tra le sue parole un timore per questo matrimonio Chissà forse non necessariamente legato alla gelosia . perché non prova a proporre una consulenza di coppia? Per lei invece sarebbe utile un lavoro individuale che le permetta di capire quale sia la sua strada
Salve,dopo 17 anni di matrimonio pare abbia contattato il desiderio di occuparsi un pò di se stessa coltivando interessi diversi da prima (uscire con le colleghe ed iscriversi ad un corso). Suo marito non accetta questo cambiamento che non toglie nulla affettivamente alla vostra relazione.
Una psicoterapia individuale potrebbe esserle di aiuto. Iniziare una terapia di coppia pare non fattibile. Forse in un secondo momento.
Un saluto
Buongiorno Milena,
consideri la possibilità di iniziare un percorso di psicoterapia individuale che possa aiutarla a capire meglio la situazione e possa darle gli strumenti adeguati per poterla affrontare al meglio.
Salve Milena, in circostanze del genere non è detto che una terapia di coppia possa portare risultati, questo perchè spesso chi ha un atteggiamento simile a quello di suo marito è convinto di essere nel giusto. Pertanto è probabile che si opponga alla terapia anche se dovesse essere in grado di trascinarcelo con la forza.
Però, dato che vivete insieme, è possibile agire in maniera indiretta su di lui e sulle sue convinzioni semplicemente cambiando il suo modo di agire nei confronti di suo marito.
Un esempio per comprendere ciò di cui sto parlando può essere quello di assecondare i suoi pensieri invece di provare a giustificarsi: questa manovra eviterà la classica escalation di rabbia e gelosia.
Ovviamente il tema andrebbe approfondito, valutando in maniera corretta quanto ci si può spingere nel provocare la gelosia e quanto invece possa essere meglio semplicemente evitare di rispondere alle provocazioni.
Gentile Milena,
il fatto che dopo 17 anni di matrimonio si stia interrogando sulla vostra relazione di coppia è un indice da una parte dell'importanza che ha per lei il matrimonio, dall'altra può essere un'occasione per domandarsi quale sia la sua parte nella vostra vita di coppia? Perché ha accettato per lungo tempo la gelosia di suo marito e solo ora non la sopporta più? Ama ancora suo marito? A tutti questi interrogativi può fare fronte con un percorso di psicoanalisi, per (ri) trovare sé stessa e ciò che lei più profondamente desidera. Un caro saluto, dottoressa Margherita Maggioni.
Buon giorno Milena, concordo anch'io con i colleghi e anche a me sorge spontanea la domanda del perché ha aspettato tutto questo tempo per formulare la Sua richiesta d'aiuto. Si è soffermata sulla possessività di suo marito, atteggiamento che certamente sta generando in Lei vissuti di disagio. La terapia di coppia può certamente essere utile ma non è da escludere la possibilità che lei segua un suo personale percorso di psicoterapia individuale date che suo marito ne ha già uno in corso. Con un collega psicoterapeuta potrà maggiormente soffermarsi a ragionare e riflettere non solo sul suo disagio ma potrà entrare maggiormente in contatto con quelle che sono le sue risorse psicologiche vuoi interne vuoi esterne. Nella speranza che possa trovare maggiore serenità le porgo cordiali saluti. Gian Piero Grandi
Salve, credo anche io che probabilmente lei ora è “pronta” per accorgersi della gelosia di suo marito e di quanto questo limiti la vostra felicità. Proverei di nuovo a proporre a suo marito un percorso di coppia.
Marta Calderaro
Buongiorno. Innanzitutto purtroppo lo psicoterapeuta è il professionista corretto in questo senso - e non lo psicologo. Nulla vieta però di trovarne uno più economico, se lo desidera. Personalmente consiglierei a Lei un percorso individuale, volto a comprendere cosa desidera e cosa è meglio per il Suo futuro, più che una terapia di coppia. Il significato "mio marito è geloso e possessivo", emerso dopo anni, modifica gli equilibri e non rende assolutamente scontato il proseguire del rapporto che Lei tuttavia "non vuole finisca". Questa dicotomia va messa a tema e affrontata; solo dopo aver compreso effettivamente perché emerge ora e quale scelta progettuale sia per Lei identitaria e autentica si potrà eventualmente affrontare una terapia volta a sistemare le cose (ma è possibile che, a quel punto, non serva nemmeno più). Inizi quanto prima una consulenza (anche Lei da uno psicoterapeuta, non da uno psicologo!) e di certo troverà giovamento. In questo momento della Sua vita è assolutamente necessario e opportuno riprendere in mano la progettualità in modo identitario e onesto. Cordialità, DMP
Buongiorno,
parto da una semplice considerazione: non si può cambiare gli altri, ma solo se stessi!! Vorrebbe un marito meno geloso, meno possessivo, meno depresso ed è giusto che lo desideri, perché sono presupposti per stare bene insieme. Il punto è che suo marito non sembra disposto ad occuparsene insieme a lei. Sta facendo il suo percorso psicoterapico e questo produrrà il suoi cambiamenti, magari in modo lento, ma succederà.
Nel frattempo dovrebbe occuparsi di se stessa, facendo quello che la fa stare bene: il suo corso ad esempio. SE vuole può andarci lo stesso la uno psicologo, ma da sola, visto che lui non vuole, e cercare un confronto e un supporto, perché deve essere difficile affrontare tutto questo da sola.
Rosanna De Pace
Sorge spontanea la domanda, come mai lei ha impiegato tutti questi anni per accorgersi della gelosia di suo marito? È necessario che lei riesca a capire i reali suoi bisogni e cosa vorrebbe rivedere nella sua relazione. Converebbe che lei iniziasse uno percorso psicoterapeutico per poter imparare a vivere in modo migliore la relazione con suo marito, senza rinunciare ai suoi bisogni e lasciando che lui continua il suo percorso terapeutico. Cordiali saluti
Buonasera, le consiglio vivamente di pensare ad intraprendere un percorso tutto suo e di valutare nel suo percorso psicoterapico quelle che sono le sue esigenze ed analizzare le sue domande (anche nuove). riuscire a trovare spazi propri è una necessità per un benessere totale. le faccio i miei auguri.
Buongiorno, come mai vorrebbe intraprendere una terapia di coppia? Forse per lei è più opportuno intraprendere una percorso individuale, ovviamente non dallo stesso terapeuta di suo marito.
Saluti
Buongiorno, suo marito sta seguendo un suo percorso di cui sicuramente necessita da quanto descritto, perchè non valutare di fare anche lei un percorso psicoterapeutico? Sicuramente potrebbe aiutarla sia per capire quali siano i suoi bisogni che per sostenerla nel malessere emotivo, che sicuramente riscontrerà per via del rapporto con suo marito.
Salve, Milena, mi sorge spontanea una domanda: come è stata la vostra vita di coppia, prima di questi ultimi tempi? È successo qualcosa che ha provocato un cambiamento in suo marito? È cambiato qualcosa in lei?
Stando a quello che scrive, suo marito risente di un umore depresso e sta sostenendo una psicoterapia individuale. Lui non si sente sicuro della vostra relazione e degli altri. Ma, a lei, chi ci pensa? Se suo marito non vuole affrontare una terapia insieme, lei -ovviamente- non può obbligarlo.
Tuttavia, può comunque riflettere su se stessa e investire sul suo benessere personale. Sarebbe un primo passo importante, per un eventuale percorso che possa aiutarla ad irrobustire la capacità di affermare se stessa e le proprie legittime aspirazioni.

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