Salve io ho cominciato a bere da giugno aumentando gradualmente,fino ad agosto dove più o meno bevev

23 risposte
Salve io ho cominciato a bere da giugno aumentando gradualmente,fino ad agosto dove più o meno bevevo un giorno si e uno no(per bere intendo fino a sbronzarsi 2 o 3 birre) settimana scorsa invece ho bevuto per 4 giorni consecutivi.Il giorno dopo la birra era finita e in realtà non pensavo fosse un problema visto che cmq l abitudine non l ho ancora presa,e invece verso mezza giornata ho iniziato a sentirmi male,come in astinenza ero agitata,angosciata, mi è salito il mal di testa,il giorno dopo è stato anche peggio,mi sentivo bollente e più di tutto avevo un angoscia assurda,la cosa strana è che non sentivo nemmeno voglia di bere,riuscivo solo a pensare che mi sentivo come in astinenza e che quindi ero un alcolizzata,e mi ha un pò spaventata.Ora è una settimana che non bevo e forse oggi inizia ad andare meglio,il piano sarebbe di non bere per 5 o 6 mesi minimo, perchè appunto quello che vorrei sapere è se davvero devo considerarmi veramente un alcolizzata a vita?? È una domanda stupida forse,ma mi sembra assurdo,che nel giro di un mese o se proprio vogliamo 3,ci sia già rimasta sotto a vita, adirittura dovrei evitare anche l alcool nel cibo,tipo sfumare il risotto col vino...? L ultima cosa è che cmq ho problemi di salute e ho il sospetto che senza quelli cmq sarei stata meno male questa settimana,però nn so, grazie e scusate se è un pò lunga..
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso.
Ritengo fondamentale cercare di capire quale possa essere per lei la motivazione principale che l'ha portata a ricercare la gratificazione attraverso l'alcool al fine di lavorare per sostituire tale modalità con strategie e modalità più sane per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Un percorso psicologico dunque credo sia fondamentale.
Cordialmente, dott FDL

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Salve, che cosa prova quando beve? E in quali circostanze sente di più il bisogno dell'alcool? Comunque, un percorso psicologico potrebbe aiutarla a comprendere l'origine del disagio che descrive. Inoltre non si deve scusare, giustamente cerca di trovare una soluzione al problema.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buonasera, mi spiace per la situazione di fragilità che sta vivendo. Superi la preoccupazione di essere etichettata a vita come un'alcolizzata. Si rivolga però ad uno psicologo per poter essere ascoltata e tranquillizzata, per valutare la situazione nel suo complesso. Senz'altro l'aiuterà a trovare strategie più funzionali a fronteggiare situazioni stressanti e problematiche, scongiurando il rischio di cadere in cattive abitudini o dipendenze dannose per la salute.
Distinti Saluti,
Ilaria Cutuli
Buonasera, credo che sia importante intraprendere un percorso di psicoterapia per comprendere i motivi che la portano a consumare l'alcol e la funzione che assume questa sostanza nella sua vita e per trovare nuove modalità di gestione di eventi di vita stressanti e che generano sofferenza.
Cordiali saluti, Dott.ssa E.L.
Gentile Utente come i miei colleghi, sono del parere che un percorso psicologico possa essere per lei importante. A prescindere dalla possibilità di una dipendenza dall'alcool, potrebbe essere importante per lei, lavorare su questa angoscia che si è sviluppata, comprendere i vantaggi che "sbronzarsi" portava in quei momenti, soprattutto, da un punto di vista emotivo ed in un particolare momento della sua vita.
La psicoterapia aiuta i pazienti a non soffermarsi e identificarsi in un disturbo ma capire cosa attiva determinati comportamenti e lavorare su quello.
Cordiali saluti Dott. Battista Alessia
Salve, comprendo il disagio che sta vivendo, e probabilmente ci sono alcune questioni irrisolte nella sua vita che data la situazione potrebbe valere la pena affrontare con uno specialista. Purtroppo quando l'uso diventa abituale, il rischio è di sviluppare una dipendenza anche se solitamente si pensa di riuscire a mantenere un controllo di se e a smettere non considerando gli effetti che una dipendenza causa. Ci tengo a rassicurarla che in un percorso psicologico ha la possibilità di affrontare i motivi che hanno generato l'intensificarsi dell'uso di alcol, le possibilità di azione e le strategie e risorse che si possono mettere in campo, per gestire le situazioni problema e per prevenire eventuali ricadute.
Un saluto, Dott.ssa Matilde Ciaccia
Buonasera a lei. Per rispondere alla sua domanda, non credo che in tre mesi si possa considerare "alcolizzata a vita". Quello che però dovrebbe chiedersi è se a giugno ha cominciato a bere in conseguenza di qualche evento specifico o di qualche particolare situazione emotiva. Alla fine della sua mail inoltre accenna al fatto di avere problemi di salute: c'è un collegamento a suo avviso con l'uso di alcool? Ci sarebbero molte cose da esplorare e di sicuro un colloquio psicologico potrebbe aiutarla. Personalmente resto a disposizione per ulteriori domande e chiarimenti.
Buona serata.
Francesca Giovannelli
Gentile Lucia,

è chiaro che la l’ansia, lo stress, le paure profonde e irrazionali, i problemi relazionali e di personalità - ed in particolare le dipendenze di lunga data -, i problemi psicologici sono propriamente non un disturbo, ma i sintomi di un disturbo, che riguarda chiaramente tutta la personalità, nel presente come nella Sua storia personale.

È possibile che, con un approccio specifico alla problematica, che potremmo presumibilmente chiamare psico-educativo, si potrebbe ottenere in tempi non lunghi sia una risoluzione della problematica in questione, sia un miglioramento, di riflesso, del più complessivo stato generale d’ansia, di stress e di insicurezza.

In tal senso, una focalizzazione strategica sul sintomo e una rieducazione psicologica appaiono senz’altro adeguati.

In alternativa, una soluzione più radicale sarebbe – su tempi più lunghi - affrontare una terapia del ‘profondo’, che risolva le radici dell’ansia e della depressione e, di conseguenza, anche i suoi sintomi.

Tale approccio potrebbe in tal caso essere valido per ristrutturare le parti immature e ancora infantili della Sua personalità ed eliminare dai suoi ‘meccanismi’ quei granelli che – per così dire – ne ostacolano il corretto e felice funzionamento in direzione della crescita personale e dello sviluppo adulto della Sua identità, oltre ogni psicopatologica insicurezza e disistima.

Le invio cordiali saluti.

prof. Roberto Pasanisi
(psicologo clinico e psicoterapeuta, Ordine degli Psicologi della Campania; già direttore dei Dipartimenti e docente, Polo Universitario "Principe di Napoli"; Direttore, CISAT)
Buongiorno.
È comprensibile che si sia preso un grosso spavento e che abbia avuto idee condizionate dall'andamento delle sue giornate nell'ultimo periodo. Delle domande che potrebbe porsi è "perchè ho sentito il bisogno di cominciare a bere fino a sbronzarmi e cosa sto cercando di allontanare o avvicinare dentro di me con l'assunzione di alcool."
Da come ha descritto la situazione sembrerebbe più che i pensieri le siano sfuggiti di mano e che ci sia stata un escalation di sensazioni e paure che abbiano condizionato l'idea che aveva di essere un alcolista.
Ad ogni modo le suggerisco di confrontarsi con uno specialista della salute mentale per aiutarla meglio a comprendere questo suo momento di difficoltà cosi da aiutarla a trovare tutte le risposte di cui ha bisogno.
Cordiali saluti,
Dottor Corteggiano Dario.
Salve, avverto tanta paura nel tuo messaggio....
La prima domanda che mi pongo è perché bevi ogni giorno?
Qual è il tuo bisogno?...
Sento di consigliarti un percorso psicoterapico....starai sicuramente meglio...
Salve, concordo con il suggerimento di seguire un percorso, sia esso di sostegno, per affrontare la sua attuale criticità, sia esso al contrario un percorso psicoterapico, per andare ad affrontare le sue problematiche più in profondità. In ogni caso, come già suggeritole da altri colleghi, l'alcol può essere stato usato per coprire alcune angosce o alcune tristezze, che forse in giugno sono aumentate o che erano già presenti e in giugno si è semplicemente accorta che poteva "tamponarle" con l'alcol, il quale però presenta molti effetti collaterali dannosi, soprattutto se usato ripetutamente. In ogni caso lei non può essere definita "alcolizzata". Infatti, almeno a sentire i vecchi "alcologi" (cioè operatori sanitari delle Alcologie), se si "regge" per più di 5/6 giorni, non si può essere definiti alcolisti (e lei riferisce di iniziare a sentirsi meglio dopo una settimana), anche se, in base a quanto riferisce, non sarebbe il caso di sottovalutare la problematica. Per un consiglio più dettagliato servirebbero altri dati, come il suo peso, il preciso quantitativo di alcol assunto (le birre erano da 33 o da 66 cl?), i problemi fisici che la interessano, la relativa terapia farmacologica assunta, la sua età, ecc.. Pertanto, oltre a contattare uno psicologo, se possibile, le suggerirei di parlarne con il medico che la segue, infatti, ad esempio, degli esami ematici mirati potrebbero fornire indicazioni relativamente ad un'eccessiva sensibilità all'alcol o sull'interferenza con le sue problematiche fisiche, a condizione però che non venga sottoposta a giudizi morali, poiché se si tratta di un problema è un problema riconosciuto come un problema psicologico e sanitario, e non come qualcosa di cui sentirsi colpevoli e nel caso di inutili colpevolizzazioni punitive è meglio rivolgersi ad un altro specialista.
Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Sarebbe molto importante capire a cosa le serve l'utilizzo dell'alcool, e per comprendere questo è necessario un intervento psicoterapico che la aiuti a fare chiarezza e a trovare una modalità diversa e più funzionale di esprimere un disagio. Cordialmente, Dott.ssa Valentina Maccioni
Gentilissima, credo sia importante dare un significato alla situazione che sta vivendo, con un nuovo punto di vista che possa essere considerato assieme a un professionista attraverso un percorso terapeutico.
Tutto ciò che viene fuori non è altro che la richiesta d'aiuto del disagio che si vive. Le auguro di trovare il suo significato e nuove "lenti" che le permettano di vedere e agire nel modo più funzionale per lei. Cordialmente, Dott.ssa Veneziano.
Gentile utente, sembra sentirsi molto disorientata e timorosa di perdere il controllo della sua vita e del suo benessere. Con l'aiuto di uno psicologo potrebbe comprendere le motivazioni che l'hanno spinta a fare uso dell' alcol per sentirsi bene o meglio, per non sentire qualcos'altro. Infatti, spesso il ricorso all'alcol è una sorta di auto-cura
Resto a sua disposizione.
Un cordiale saluto, Dott.ssa Pamela Cornacchia
Gentile, leggendo il suo messaggio ho percepito chiaramente un grande carico di angoscia: l'idea di doversi considerare o etichettare come "alcolizzata a vita" a causa di questa breve e probabilmente unica esperienza di assunzione in eccesso di una sostanza mi fa pensare che, in questo momento, il suo schema di appercezione della realtà tenda al pensiero catastrofico. Sono numerose le domande che invece mi pongo, riflettendo sul suo scritto: le è già accaduto in passato o è la prima volta? L'inizio è stato casuale o ritiene possa essere legato ad eventi o episodi specifici? Sente di riuscire ad appagare qualche bisogno quando cede al desiderio di bere? Lo fa in particolari circostanze? La comprensione di ciò che le accade richiederebbe l'inquadramento del suo stile di vita, sarebbe necessario comprendere se in questo momento lei riesca ad assolvere in modo soddisfacente ai compiti vitali (amore, amicizia, lavoro) o se ci sia qualche area deficitaria in cui sente di "non funzionare" sufficientemente bene. La comprensione richiede anzitutto di abbandonare la tendenza al giudizio ed anche ad auto-giudicarsi, ad attribuirsi etichette. Forse intraprendere un percorso di maggiore conoscenza di sè potrebbe essere una buona idea. Un caro saluto. SR
Buon pomeriggio. Il problema dell' alcohol è proprio quello di " agganciare" la persona poco a poco, prima è un passatempo divertente che disinibisce solamente e fa sentire più sicuri di sé, più socialmente attraenti, per poi, piano piano, diventare una dipendenza vera e propria ed inoltre fisica. Devi sentirti orgogliosa di esserti accorta a tempo che questa diversione stava diventando invece una dipendenza vera e propria. Sei sulla strada giusta credimi, ma devi comunque cercare di capire le motivazioni sottostanti a tale comportamento autolesionista, capendo se è un problema di autostima, di relazione con gli altri o familiare. Ti consiglio un percorso psicologico che ti possa offrire un insight più approfondito e specifico alla tua situazione.
Buona fortuna e sii orgogliosa della tua forza di volontà. Brava. Dottoressa C. M
Salve, mi spiace molto per la situazione descritta. Ritengo comunque utile intraprendere un percorso psicologico al fine di elaborare pensieri e le emozioni connessi alla situazione descritta e trovare strategie utili per fronteggiarla. Se sceglierà di affidarsi ad un professionista, io faccio anche consulti online, resto a disposizione, Dott.ssa G.Mangano
Buonasera,
comprensibilmente emerge dal suo racconto preoccupazione per il cambiamento avvenuto nella sua vita da giugno ad oggi.
Non mi focalizzerei su pensieri del tipo :"sarò alcolizzata a vita" o etichette personali, non le sono d'aiuto. Rimanga come possibile nel qui ed ora e nel presente. Valuterei invece un consulto psicologico e la possibilità di intraprendere un percorso di terapia che le possa dare strumenti efficaci per la comprensione dei comportamenti disfunzionali legati al consumo di alcol. Potrebbe così acquisire strategie funzionali per l'elaborazione di pensieri e la gestione di stati emotivi sottostanti all'utilizzo della sostanza.
Può inoltre rivolgersi al suo medico di fiducia per approfondimenti sulla sua salute.
Rimango a disposizione se necessita di supporto, anche in modalità online.
Un caro saluto Dott.ssa Alessia Malaguti
Buongiorno, il mio invito è di intraprendere un percorso psicologico che la aiuterà a comprendersi e a comprendere il significato di quanto le sta accadendo. Un caro saluto, dott.ssa Giada D'Amico
Gentile utente, dal suo messaggio emerge una comprensibile ansia e paura in merito alle novità che le stanno accadendo. Mi occupo di Dipendenze Patologiche, soprattutto da Alcol, da quello che riferisce le posso innanzitutto consigliare di capire le motivazioni che l'hanno spinta cercare gratificazione nell'alcol con tale intensità: sta fronteggiando un periodo di maggior ansia? L'alcol la aiutava a sentirsi meno ansiosa, più rilassata? I sintomi fisici che lei descrive sono compatibili con una astinenza da alcol, che tuttavia scompaiono piuttosto rapidamente, qualora lei si renda conto di ciò che sono e eviti quindi di togliersi questi sintomi bevendo ulteriore alcol. Dal suo racconto, emerge voglia di capire cosa le sta succedendo, per evitare che l'alcol diventi un problema "per tutta la vita", e mi sento di dirle che questo è il primo passo, forse uno dei più importanti, affinché lei riesca davvero a non arrivare alla dipendenza. Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico che la aiuti a capire il significato che potrebbe avere l'alcol nella sua vita, affinchè possa trovare strategie più funzionali per fronteggiare l'ansia e l'eventuale desiderio e gestire gli stati emotivi sottostanti all'utilizzo dell'alcol.
Qualora avesse bisogno di ulteriori informazioni, sia in merito alla dipendenza che relativamente alle strutture territoriali presenti, può contattarmi privatamente. Qualora necessitasse di un supporto psicologico, rimango a diposizione con colloqui online o nel mio studio a Parma.
Un caro saluto, Dott.ssa Asya Cappalli.
Gentilissima ,
mi colpisce molto la consapevolezza che lei ha del suo disagio e dei problemi di salute di cui fa solo un cenno ma di grande importanza. Spesso l’alcol ci si mostra come un mezzo attraverso il quale stare meglio ma lei sembra sapere benissimo che così non e’ . Allora, e’ probabile che ricevere un sostegno da una persona in grado di capirla potrà sostituire quel mezzo e venire davvero in suo aiuto
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. Vedo che ha una grossa consapevolezza interna relativa al suo disagio correlato all'eccessivo abuso di alcool , spesso lo possiamo utilizzare come mezzo o come strategia per poter star meglio in quel momento. Ma al tempo stesso siamo consapevoli che a lungo andare porterà a dei disagi sia fisici che psichici.
La invito di conseguenza a trovare un'altra strategia per far fronte alla sua sofferenza interna , una ad esempio potrebbe essere quella di iniziare un sostegno psicologico , con una persona in grado di capirla e conoscerla.
un caro saluto
Gentile utente,
mi dispiace per la situazione di disagio che sta vivendo.
I meccanismi che innescano la dipendenza variano da persona a persona per questo è molto importante conoscere le dinamiche che spingono un individuo ad agire in un determinato modo, inoltre, dalle sue parole si evince ancor di più una preoccupazione legata al fatto di sentirsi una persona dipendente dall'alcol, fatto che andrebbe approfondito senz'altro con uno specialista.
Le consiglio, dunque, di intraprendere un percorso di psicoterapia che le permetterà di dare un nome alla situazione che sta attraversando e le fornirà gli strumeti utili a fronteggiare le situazioni di disagio.
Un caro saluto, dott.ssa Jessica Rossi

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