Salve, ho 34 anni. In generale sono sempre stata una persona ansiosa. Ansia che fino ai 30 anni ho c

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Salve, ho 34 anni. In generale sono sempre stata una persona ansiosa. Ansia che fino ai 30 anni ho comunque sempre gestito in ogni occasione, un po' come se la mia mente avesse il sopravvento e la tenesse a bada. Da quando son o rimasta incinta le cose sono cambiate, da subito mi è sembrato di affrontare una cosa più grande di me, durante la quale ho vissuto nella paura di qualsiasi cosa. Dopo la nascita della bimba ci sono stati alti e bassi ma comunque affrontavo la quotidianità senza particolari disturbi. La situazione è precipitata a dicembre Dell anno scorso quando mia figlia ha avuto una crisi d'assenza e dopo la quale è emerso un problema neurologico che a primavera ci ha portato ad un intervento chirurgico. Tutto questo mi ha davvero distrutto anche se ho dovuto affrontare la situazione, e quindi stringere i denti. Superato ciò pensavo di ritrovare un po' di serenità interiore e invece da quest estate ho avuto vari episodi di ansia se non veri e propri attacchi di panico, avevo delle parestesie agli arti e mi ero convinta di aver qualche malattia neurologica anche se più dottori lo avevano escluso. Poi sono arrivati i vaccini, che mi hanno causato uno stato di ansia molto intenso. Per entrambe le dosi ho dovuto chiedere l'intervento del 118 per tachicardie intense. Da lì in poi non faccio più vita, vivo con la sensazione di ansia, tremore interno, tachicardie (soprattutto) continue. In ogni momento della giornata. A quale figura dovrei rivolgermi? Con uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale si risolve in questo caso? Assumo già da un po' gocce di EN, ma non in grandi quantità. Vorrei però evitare di prendere psicofarmaci. Premetto che ho fatto visita dal cardiologo e controllo alla tiroide. Grazie a chi risponderà
Salve, le indagini mediche sono importanti per escludere qualsiasi problema organico. Per lo stato di ansia che descrive gli psicofarmaci possono essere di supporto laddove i sintomi siano invalidanti. Per affrontare ciò che genera questo stato d'ansia il suggerimento è di rivolgersi ad uno psicoterapeuta. L'orientamento è secondario, l'importante è che si instauri una buona alleanza terapeutica.
La sua storia merita approfondimento e comprensione per riuscire a trovare la via della cura e generare un nuovo stato di serenità.
Rimango a disposizione, anche online.
A volte iniziare a prendersi cura di sé raccontando ha già un effetto positivo.
Dott.ssa Camilla Ballerini

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Buongiorno. Un intervento psicoterapeutico ad orientamento cognitivo-comportamentale potrebbe esserle particolarmente utile e, al tempo stesso, aiutarla ad acquisire una serie di strategie che, con il tempo, le consentirebbero di ridurre, sino a sospendere (sotto controllo medico), la terapia farmacologica prescrittale.
Cordiai saluti. Dott.ssa Marina Ceruti
Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Per quanto riguarda l'utilizzo dei farmaci si confronti sempre con il suo medico di fiducia. L'orientamento terapeutico non è importante, ciò che conta realmente è che lei si senta a suo agio. Diffidi da chi sostiene che un approccio psicologico è migliore di un altro.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Gentile utente, ha fatto bene fare opportune indagini mediche. I farmaci sono utili in situazioni invalidanti e sarebbe opportuno altresì rivolgersi ad un terapeuta per lavorare sulle sue difficoltà e sulla forte ansia che sta vivendo. Vedrà che ne troverà giovamento. L'orientamento cognitivo-comportamentale va bene. Cordiali saluti.
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Salve. Un percorso psicoterapeutico può essere di molto aiuto. Un percorso che possa aiutarla a comprendere le cause del suo problema e che le permetta di esprimere ed elaborare i vissuti emotivi collegati alla causa ma anche al vissuto presente. Non è importante la metodologia ma una buona relazione che può permettere di stabilire l'alleanza terapeutica che si può creare tra terapeuta e paziente. Scelga la persona che la faccia sentire a suo agio, che le ispiri fiducia, con la quale può stabilire la relazione terapeutica per stimolare la fiducia in sé che può permetterle di liberarsi dalle angosce che l'affliggono. Distinti saluti
Salve. Rimarco la linea segnata dai miei colleghi. Ai fini terapeutici non è importante l'approccio che Lei sceglierà quanto piuttosto la relazione che instaurerà con il/la terapeuta. Altresì è importante l'aver escluso cause mediche. Per quanto riguarda il suo vissuto, sicuramente, nell'ambito di un percorso psicoterapeutico, sarà utile esplorare quali ambiti della Sua vita generano l'ansia eccessiva e cosa vi sia sulla sfondo di questa. Sovente, infatti, oltre alla paura di scenari catastrofici, l'ansia eccessiva ed invalidante nasconde emozioni e sentimenti che non ci permettiamo di esperire perché abituati a sopprimerli o a non riconoscerli. Resto a disposizione, anche online. Cordiali saluti.
Salve, mi dispiace per le difficoltà che ha affrontato negli ultimi anni. Purtroppo certe esperienze lasciano dei segni e da quello che scrive lei ne aveva già altre che sollecitavano un attivazione ansiosa già prima della gravidanza.
le consiglio di scegliere un percorso terapeutico "comodo" al di là dell'orientamento specifico del professionista, in fondo ogni approccio lavora al servizio del paziente e per il suo benessere. Scelga piuttosto la persona con cui si sente a suo agio e di cui sente di potersi fidare. Un saluto, Dott.ssa Antonella Abate
Salve, in relazione al farmaco si rivolga ad un medico di sua fiducia e non si affidi al suo buon senso o alla sua personale conoscenza di alcuni effetti di questi principi attivi. Per quello che riguarda la psicoterapia le letteratura in materia ci consente di ritenere che la situazione che descrive nella sua nota può essere trattata con queste tecniche. Ovviamente quale sarà il risultato che si può raggiungere si può vedere solo alla fine di questo percorso. In merito agli orientamenti teorici dei vari specialisti lasci a loro queste difficoltà. Sicuramente su questo sito potrà trovare uno specialista da contattare che le offre le dovute garanzie di professionalità. Un cordiale saluto
Salve,
La sua è una storia importante, che merita uno spazio personale di accoglienza ed elaborazione all'interno di una relazione terapeutica.
La psicoterapia è, infatti, una relazione. In quanto tale, è importante scegliere il terapeuta con cui ci si sente compresi e più a proprio agio, più che l'approccio utilizzato.
Cordialmente, EP
Sicuramente è opportuno che consulti uno psico-terapeuta al fine di avere una valutazione psico-diagnostica e un successivo piano terapeutico.
E' importante che comprenda anche le radici della sua ansia . Sicuramente avere strategie per affrontarla è fondamentale, ma comprendere perché come dice lei "è sempre stata ansiosa" potrebbe risultare di grande aiuto. Può ascoltare gratuitamente il Podcast Le Stanze Della Paura, disponibile gratuitamente su Spotify, Google, Pocket Cast e Breaker . Troverà molte informazioni sui disturbi d'ansia, sulle loro cause, e strumenti di auto aiuto che uniti alla terapia le saranno utili sia nei momenti di maggiore difficoltà, sia per favorire il rilassamento psico-fisico. Può anche seguire la pagina Facebook Le Stanze Della Paura Podcast. Buona serata. Bruno Ramondetti
Le consiglio, senza dubbio una psicoterapia che la renda consapevole le cause, i contesti, i meccanismi di difesa e le strategie di sopravvivenza che sono alla base del malessere psicosomatico e somatopsichico che l'affligge da tanto tempo. Gli psicofarmaci che lei sta assumendo non risolvono le ragioni del suo star male e sono apportatori alla lunga di effetti collaterali negativi e di dipendenza. Le consiglio pertanto uno psicoterapeuta medico che sia in grado di supportarla non solo con la psicoterapia ma anche con medicinali innocui e naturali: i Flori di Bach, gli Omeopatici i Nutraceutici, i Fitoterapici e i Psicoprobiotici. Cordialità da Michele Iannelli
Buonasera, è stata brava nell' affrontare tutto da sola tenendo a bada l ansia sottostante Ora la sua ansia chiede di essere presa in cura e necessita un/una brava psicoterapeuta che la sostenga e la guidi nella ricerca della comprensione delle sue ansie.Non esiti Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Buonasera. Mi spiace per le difficili situazioni che ha vissuto e che sta vivendo e per la sofferenza che sta affrontando in questo momento in relazione ai vissuti d'ansia che riferisce. Certamente per affrontare le difficoltà e la situazione che descrive potrebbe essere molto importante rivolgersi ad uno/a psicoterapeuta, che non è necessario sia di uno specifico orientamento (ciò che è fondamentale per il successo del trattamento è che si instauri una buona alleanza terapeutica tra professionista e cliente/paziente), permettendosi in tal modo uno spazio di ascolto e di lavoro su se stessa con l'obiettivo di realizzare un cambiamento personale che possa permetterle di ritrovare la propria sicurezza e la propria salute. Per quanto riguarda l'aspetto farmacologico è importante valutare più approfonditamente la situazione avendo come riferimento specifico per questo aspetto uno psichiatra (o il medico che le ha prescritto il farmaco) con il quale confrontarsi in merito all'uso del farmaco che sta assumendo in questo momento ed alla possibilità di poterne evitare l'assunzione con l'inizio di un percorso psicologico. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Salve, grazie per questo accurato racconto. Il suo vissuto pervasivo di ansia risulta essere, allo stato attuale, davvero invalidante e richiede un intervento psicoterapico con il quale affrontare i suoi "Temi" più profondi che hanno generato nel tempo l'instaurarsi di circuiti disfunzionali che si sono consolidati. Niente però è irreversibile. La relazione terapeutica è la base da cui partire. Oltre a questo, l'EMDR, con un terapeuta qualificato, potrebbe essere davvero d'aiuto. Rimango a disposizione anche online. Cordialmente. Dott.ssa Francesca Mandis
Buongiorno gentile utente, sono molto dispiaciuta per la situazione che sta vivendo. In merito alla terapia farmacologica, si confronti sempre con il suo medico di fiducia. L'orientamento terapeutico non è importante, ciò che conta realmente è che lei si senta a suo agio. Diffidi da chi sostiene che un approccio psicologico è migliore di un altro.
AV
Buongiorno, grazie per aver scritto di sé stessa in questo momento difficile. Mi spiace per la situazione che sta vivendo e spero con la giusta attenzione di rispondere alle sue domande. Se i medici hanno escluso patologie organiche (neurologi, cardiologi e altri medici) le consiglio di rivolgersi a uno psichiatra per il farmaco e a un psicoterapeuta per una psicoterapia. Le questioni che riporta si affrontano durante un percorso di psicoterapia: come il sintomo di ansia si è modificato nel tempo e come il suo modo di reagire ha funzionato fino a un certo punto in cui non ha più dato beneficio. Purtroppo si sono verificati vari eventi che hanno accentuato una sua sensibilità che si manifesta con l’ansia (“sono sempre stata una persona ansiosa”). L’assunzione di un farmaco può generare ulteriori preoccupazioni (come i vaccini), comprendo la preoccupazione in merito ma l’abbinamento di terapia farmacologica e psicoterapia su dati di ricerca scientifica porta a buoni risultati. Per la scelta dell’orientamento del terapeuta le consiglio un terapeuta cognitivo comportamentale o per lo meno una persona che le dia fiducia. Saluti
Gentile Signora, ha affrontato con coraggio i problemi di sua figlia. Ora è tempo di dedicarsi al suo stato di salute. Consulti uno Psicoterapeuta, magari se lo faccia suggerire dal Medico che le ha prescritto il farmaco o dal Cardiologo, oppure lo selezioni tra i Professionisti che le stanno rispondendo. Resto a sua disposizione. Cordialmente, dr.ssa M. Di Iorio.
Gentile sig.ra ciò che Lei descrive sembra essere un disturbo d'ansia generalizzato che però trova anche origine in eventi di vita particolarmente stressanti che hanno in un certo senso destrutturato alcune sue certezze. Anche la gravidanza stessa e la maternità per il gravoso compito di cura e le responsabilità che ne derivano, possono mettere a dura prova alcuni equilibri fino a quel momento seppur precari con una qualche stabilità. Certamente anche la pandemia ha scosso gli animi di molte persone e causato disagio per la natura improvvisa e imprevedibile del fenomeno. Sono certa che alcuni colloqui conoscitivi con uno spacialista psicoterapeuta possono esserLe utile per comprendere in quale modo e quale percorso intraprendere per poter star meglio. Le terapie cognitivo - comportamentali sono alcune delle tante possibili terapie che Lei potrebbe intraprendere, credo che sia importante innanzitutto costruire un rapporto di stima e fiducia con il proprio curante prima ancora di sceglierlo in base all'orientamento. Un percorso di psicoterapia ed eventualmente anche un supporto farmacologico più individualizzato grazie al contributo dello specialista psichiatra potrebbero permetterle di migliorare la sua qualità di vita.
Buongiorno carissima
quando si vivono un momento di paura e stress psico-fisico forte come è stato quello che passato per a malattia della sua bambina, inevitabilmente c'è un cedimento. Prima le energie sono tutte per l'altro, la persona amata, poi quando il momento critico è superato si cede, il mondo sembra crollarci addosso, ci si sente ammalati. L'importante è non voler controllare tutto, lasciare libero il corpo di riposarsi dopo tanta tensione. Non crede che è venuto il suo turno di essere ascoltata, capita e seguita, da se stessa in primis, poi da un bravo psicoterapeuta? Cari saluti
Dott.ssa Margherita Biavati
Convivere con un'ansia invasiva come quella che descrive è un'esperienza devastante, ma questo già lo sa...a cui comunque ha saputo far fronte, anche in una circostanza in cui un'ansia notevole è giustificabile (problemi di salute della piccola), segno che le risorse ci sono.
Suggerisco caldamente di contattare un terapeuta EMDR, tecnica estremamente efficace nel risolvere disturbi d'ansia.
E si prenda cura di Sé!
Salve, grazie per la sua domanda. Immagino che sentire quelle sensazioni di ansia molto intensa non sia piacevole. Con un intervento cognitivo-comportamentale avrà modo di abbassare i livelli di attivazione e di ridurre l'ansia in termini di frequenza, durata e intensità. Tale approccio ha una buona evidenza scientifica e protocolli di intervento efficaci. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per affrontare la situazione è stare bene. Sono sicura che con il sostegno di un professionista lo stato di ansia andrà ad attenuarsi e diventerà del tutto gestibile.
Per domande e dubbi sarà mia premura risponderle.
Buona giornata
Dott. ssa Melania Filograna
Buonasera,
penso che la situazione che descrive debba essere molto complessa sia sul piano emotivo e psicologico individuale che nella relazione con sua figlia ed il suo compagno.
La maternitá spesso porta con se' il rischio che alcune fragilita' pregresse possano inasprirsi ed che lei possa scoprirne le motivazioni piu' profonde.
L'inizio di una psicoterapia, con un approccio che possa essere quello piu' adatto a lei stessa ed alle sue preferenze, le potra' essere certamente di grandissimo aiuto.
Spero possa risolvere a breve le sue difficolta''
Dot..sa Silvia Nuzzo
Buongiorno, le consiglio di intraprendere un percorso psicoterapeutico che si affianchi agli accertamenti medici.
Un caro saluti

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