Salve, Credo di avere una forte derealizzazione e depersonalizzazione. Ho una grande paura in ques

18 risposte
Salve,
Credo di avere una forte derealizzazione e depersonalizzazione. Ho una grande paura in questo momento a causa dei sintomi, visto che sono persistenti e mi creano una sensazione di distacco dal corpo, che vedo lontano da me, dalla realtà che vedo distorta, tanto da avere la sensazione di dover riposare o vedere un film. Ho paura di avere una situazione mentale grave e di dover andare al Centro di salute mentale. Ho avuto episodi simili sporadicamente e continuativi durante una fase acuta molti anni fa per cui presi xanax, che funzionò dopo un mesetto circa. Ora ho nuovamente una fase acuta, in cui passo le giornate concentrata su me stessa e sui sintomi che ho, ho paura di non curare bene la causa e di peggiorare ogni giorno, tanto da perdere il contatto con la realtà intorno a me. Ho fatto tutti controlli medici per paura di avere cause organiche (tra cui elettroencefalogramma che risulta privo di anomalie e RMN della quale avrò risposte a breve). La derealizzazione mi peggiora specialmente se mi agito e mi impaurisco per questi sintomi o pensieri rimuginanti. Seguo una psicoterapeuta da poco, che sostiene essere tutto legata ad un'ansia generalizzata di base in fase acuta, solo che io vorrei capire se è davvero legato ad ansia oppure se ho la sindrome di derealizzazione, che mi fa paura e dunque come curarla e se va a peggiorare.
Buonasera, ha fatto bene a fare i dovuti controlli medici, ma ora le direi di affidarsi alla collega. Nel caso si tratti di episodi dissociativi, comunque la cura è la psicoterapia, con l'obiettivo di integrare le parti dissociate. Si potrebbe cercare nel passato per valutare se ci sono stati traumi singoli o continuativi che hanno contribuito ai sintomi e lavorare su quelli, per cui poterli esplorare ed elaborare in seduta. Un cordiale saluto
Dott.ssa Marina Bonadeni

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Gentile utente, grazie per la sua condivisione
Mi sento di consigliarle, di pari passo alla psicoterapia che sta già facendo, un consulto con un medico psichiatra che possa eventualmente darle anche un parere medico più approfondito
Il fatto che lei sia consapevole di tali sintomi, è già di per sé buon segno, quindi la invito a contattare uno psichiatra per avere una visione d'insieme circa i sintomi da lei riportati
Un caro in bocca al lupo!
Cordialmente,
Dr. E. Nola
Buongiorno.
Certo, ciò di cui parla ha un peso notevole.
Ma dice anche di avere aperto un percorso psicologico ed è una grande risorsa a cui può fare riferimento per chiarirsi le idee circa i sintomi di cui parla. E' importante fidarsi e affidarsi.
Buonasera. Grazie per aver condiviso la sua situazione con noi.
Ha sicuramente fatto bene a fare degli accertamenti, e ancor di più ad affidarsi ad una terapeuta. Sicuramente con questo percorso potrà giungere ad scoprire ed indagare le cause di questo problema. Cordialmente Dott. Antonino Genova
Gentilissima utente, potremmo vedere la tua situazione come un insieme di fattori che interagiscono tra loro. La derealizzazione e depersonalizzazione che stai sperimentando potrebbero essere legate a un'ansia generalizzata di base, come suggerito dalla tua psicoterapeuta. È importante considerare che la mente e il corpo sono strettamente collegati e che i sintomi che stai vivendo potrebbero essere una manifestazione di un disagio interno.
È positivo che tu stia già seguendo una psicoterapeuta, in quanto attraverso un percorso terapeutico potrai esplorare più a fondo le cause del tuo disagio e imparare strategie per affrontarlo in modo più costruttivo. È anche importante continuare a collaborare con i professionisti medici per escludere cause organiche dei tuoi sintomi.
Per quanto riguarda la sindrome di derealizzazione, è importante capire che si tratta di una condizione che può essere gestita e curata con l'aiuto di specialisti. I sintomi possono essere alleviati attraverso tecniche di gestione dell'ansia, che potrebbero includere la mindfulness, la respirazione profonda e il rilassamento muscolare.
È normale avere paura di peggiorare e di perdere il contatto con la realtà, ma è importante ricordare che ci sono risorse e supporto disponibili per aiutarti a superare questa fase acuta. Continua a lavorare con la tua psicoterapeuta e non esitare a chiedere supporto anche da parte dei professionisti medici. È possibile che con il giusto approccio terapeutico e il supporto adeguato, tu possa superare questa fase e ritrovare il contatto con te stessa e con la realtà circostante. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
Dott. Cordoba.
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Gentile utente, sono molto dispiaciuto per la gravità della sua sintomatologia e per l'impatto che ha su di lei. Le consiglierei di esternare tale preoccupazione anche al suo terapeuta e nel caso i sintomi interferissero in maniera troppo incisiva anche nel suo percorso psicologico, potreste valutare l'idea di un consulto psichiatrico. Un caro saluto, Dott. Marco Squarcini
Cara persona, i sintomi che descrivi, come la derealizzazione e la depersonalizzazione, possono essere associati a un disturbo d'ansia. È incoraggiante sapere che hai già iniziato un percorso con una psicoterapeuta, che può aiutarti a esplorare le cause di questi sintomi e sviluppare strategie per gestirli efficacemente. È importante ricordare che la diagnosi specifica può essere determinata solo da un professionista della salute mentale. Continua a lavorare con la tua terapeuta per comprendere meglio la natura dei tuoi sintomi e per sviluppare un piano di trattamento adeguato. Rimango a disposizione. Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Buongiorno, potrebbe richiedere un consulto psichiatrico per approfondire i sintomi che descrive. Inoltre potrebbe prescriverle una terapia farmacologica in grado di attenuarli mentre ci lavora con la psicoterapeuta.
Buonasera. Credo sia molto importante che abbia iniziato un percorso psicoterapeutico per affrontare le difficoltà che sta sperimentando. Si confronti direttamente con la dott.ssa condividendo con lei le sue preoccupazioni ed i suoi vissuti, valutando, passo dopo passo, i modi migliori per prendersi cura di sé e ritrovare il proprio benessere e la propria salute. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Buongiorno, mi spiace per lo stato di sofferenza in cui i suoi sintomi la fanno vivere. Credo abbia fatto bene ad intraprendere una psicoterapia e probabilmente uno psichiatra potrebbe integrare il percorso che sta facendo con un aiuto farmacologico , questo per alleviare un po' la sintomatologia.
Si dia del tempo e la situazione dovrebbe migliorare . La invito comunque a portare tutti i suoi dubbi e perplessità alla dottoressa che la segue.
Rimango a disposizione. Dott.ssa Stefania Pasquadibisceglia
Buongiorno,

le manifestazioni di cui parla molto spesso accompagnano i disturbi d'ansia.
Questi ultimi sono trattabili con successo attraverso l'ausilio integrato della psicoterapia con la farmacoterapia. Continui pure il percorso iniziato, vedrà che con il tempo riuscirà ad uscire dalla morsa dei suoi sintomi.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, bene aver eseguito gli esami strumentali e aver intrapreso un percorso con una psicoterapeuta che sicuramente avrà inquadrato la situazione. In questo momento è utile però condividere dubbi, paure, incertezze e perplessità con la professionista di riferimento, in modo da poter lavorare su questi aspetti specifici e sui significati sottostanti. Al tempo stesso può comunque confrontarsi con la terapeuta circa la possibilità di avvalersi anche di una consulenza psichiatrica, per valutare un supporto farmacologico.
Cordiali saluti, dott. Vittorio Mangiameli
Buongiorno. La dissociazione, solitamente derivante da episodi di natura traumatica (PTSD, traumi complessi e/o attaccamento disorganizzato in famiglia), è una reazione di difesa disfunzionale che la sua mente utilizza per proteggere (in malo modo) parti vulnerabili di lei, legate a determinate esperienze spiacevoli o traumatiche vissute e che si attivano di fronte a determinati stimoli (associati a suddette esperienze). Il distacco, la sensazione di vuoto, e/o altri fenomeni, sono reazioni che si attivano credendo di aiutarla a gestire alcune parti di lei che si attivano troppo e che è probabile le provochino una disregolazione emotiva: "distaccarsi" dà un effetto analgesico, tranquillante, ma solo per un breve periodo di tempo, perchè a sua volta dà la sensazione di non avere il controllo sulla realtà e ciò può provocare ansia e rimuginio. La soluzione c'è ovviamente, è necessario un percorso di cura che possa aiutarla a sostituire tali meccanismi di difesa disfunzionali da strategie di difesa più funzionali e ancorate alla realtà, dandole sicurezza e aiutarla a vivere la realtà per come è, senza fondersi con i suoi pensieri negativi. E' un percorso ch necessita impegno, ma con determinazione ce la si può fare!
Se avesse ulteriori domande o bisogno di una consulenza, non esiti a contattarmi in privato.
Solitamente lavoro con persone con simili fragilità.
Le auguro a prescindere il meglio.
Dott.ssa chiara Lo Re
Psicologa Psicoterapeuta
Sedi a Torino e Asti
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Buongiorno,
Io mi fiderei di quello che le ha detto la collega che l'ha vista in modo più approfondito di quanto possiamo fare noi tramite internet... Se sente che ciò che le ha detto non è per lei sufficiente o qualcosa non la convinge ne parli con lei.
Dott. Marco Cenci
Salve, ascolti la dottoressa che segue e pazienti,non possiamo da internet estrapolare piu' della professionista che la segue, abbia fiducia.
Gentile utente,
prima di tutto desidero esprimerle la mia vicinanza in questo momento in cui sta vivendo sensazioni così intense e sconcertanti.
La derealizzazione e la depersonalizzazione sono esperienze che, sebbene possano sembrare spaventose, rientrano in un quadro di sintomi conosciuti all'interno del panorama psicologico e sono spesso associati a stati di forte ansia o di stress.
È comprensibile la paura che si possa trattare di qualcosa di molto serio, specialmente quando si percepisce un senso di distacco dalla realtà e dal proprio corpo; ma prendere in mano la sua situazione come sta facendo, cercando aiuto e affrontando i sintomi, è già un passo importante.
L'attenzione e la cura con cui ha cercato di escludere cause organiche attraverso controlli medici dimostrano una sua pro-attività nella gestione del suo benessere. Tuttavia, è anche essenziale affrontare queste sfide con un supporto psicologico, come sta facendo con la sua psicoterapeuta.
Dare a queste esperienze un nome, come il disturbo d’ansia o la sindrome di derealizzazione, è parte di un processo terapeutico che aiuta a definire percorsi di cura e comprensione, ma non dimentichi che, sebbene sia naturale cercare diagnostiche ed etichette, ogni persona è unica e, di conseguenza, ogni percorso è personale. La sua psicoterapeuta sembra avere individuato l'ansia come fattore sottostante; focalizzarsi su questo può aiutarla a trovare strategie per gestire la condizione. Con il tempo e il lavoro congiunto, la vostra relazione terapeutica potrà aiutarla a districare la matassa di sentimenti e pensieri che sta sperimentando.
Invece di concentrarsi sulla paura del deterioramento, le chiedo: questo momento, dal suo punto di vista, può essere vissuto come un' occasione di accettazione, di lavoro e di scoperta di nuovi aspetti del suo sé?
Con pazienza, comprensione e gli strumenti adatti, sono sicura potrà ritrovare una connessione stabile con la realtà e con il suo sé.
Il sentiero può essere impervio, ma la guida professionale che ha cercato e la sua volontà di affrontare e risolvere la situazione possono condurla verso una serenità duratura.
Con sincero incoraggiamento, dott.ssa Carlotta Soldan
Grazie di vero condiviso la sua esperienza. Condivido ciò che le hanno già risposto gli altri colleghi. Compresa l’importanza di affidarsi al percorso che ha già intrapreso affinché possa approfondire. Aggiungo solo che la possibilità di staccarsi dal corpo e vedersi dall’esterno non sempre è patologica. È una delle possibilità della nostra coscienza. Che può rimanere risvegliata anche fuori dal corpo. E che può viaggiare. Non conoscere questa possibilità può spesso far paura e aumentare il senso di derealizzazione. Quando invece si impara a padroneggiarla, può essere una possibilità in più. Le auguro di cuore il meglio. Un caro saluto. Dott.ssa Simona Vanetti
Buongiorno, grazie per aver condiviso le sue paure.
Personalmente credo che abbia fatto bene a fare tutti gli accertamenti per escludere cause organiche, il fatto che lei abbia iniziato una terapia personale è una grande risorsa all'interno della quale potrà esplorare le cause di questi suoi vissuti emotivi e valutare insieme alla sua psicoterapeuta il percorso più giusto da seguire. Non abbia paura di condividere con la sua terapeuta questo suo malessere, è importante che lei sia al corrente di tutto ciò che la turba.
Cordiali saluti
Dott.ssa Erika Castagneri

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