Salve a tutti..Da circa un mesetto ho cominciato ad avere un malessere che hainiziato ad attanagliar

17 risposte
Salve a tutti..Da circa un mesetto ho cominciato ad avere un malessere che hainiziato ad attanagliarmi e mi sta portando a vivere male la mia quotidianità..Ho 34 anni e convivo con la mia compagna da più di 2 anni...Anche lei ha la mia stessa età 34,compiuti il mese scorso..La amo tantissimo e penso che nella mia vita che poteva capitarmi di meglio.È tutto ció che veramente cercavo da una relazione..Il problema é che purtroppo ora come ora non sento ne l'istinto ne la voglia di avere figli...al contrario lei mi ha detto che é una cosa che desidera fortemente..Io non mi sono mai esposto più di tanto perché non so se col passare del tempo potrei maturare un'altra idea,ma il tempo stringe e gli anni passano.Lei giustamente non vorrebbe provarci troppo tardi, quindi mi trovo in una situazione molto scomoda in cui so che se in un futuro neanche troppo lontano se non dovessi cambiare idea riguardo questa cosa, dovró dirglielo e più passa il tempo, più quest'ansia cresce perché so cosa andrei a perdere, la persona che amo di più al mondo..D'altra parte proprio non me la sento e non posso fare una scelta così importante solo per amore,per quanto grande sia.Non riesco ad immaginarmi un futuro senza di lei, ma non riesco ad immaginarmi un bambino nella mia vita nei prossimi 3 4 anni.Scherzando mi ha detto che vorrebbe cominciare a provarci verso i 37 anni e non oltre..Io non ho ancora le idee chiarissime a riguardo, ma so che non posso aspettare troppo e prendere una decisione in un momento in cui sarebbe troppo tardi per i suoi piani di vita.Lei é stata molto chiara..per amore non rinuncerebbe mai ad un sogno così grande.Sono in cura con una psicologa che mi sta aiutando molto, ma nella mia vita mai mi sono trovato davanti ad un bivio così complicato, quindi mi piacerebbe sentire anche più di un' opinione a riguardo.Grazie
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno caro utente, l'immagine del bivio rende molto l'idea di ciò che sta vivendo in questo momento della sua vita. Si tratta di decisioni molto importanti e, per questo, difficili. Soprattutto quando riguardano la coppia, ma ci si sperimenta distanti. Va molto bene che lei abbia un suo percorso personale in corso, questo può aiutarla a contattare le sue emozioni e ad affrontare questa situazione con più serenità. Forse però potrebbe aver senso, parallelamente al suo percorso, rivolgervi come coppia ad un professionista esperto. Questo può aiutarvi ad aprire quelle porte che fra le mura domestiche spesso restano chiuse e, magari, a scoprire nuove strade da percorrere per affrontare questo delicato argomento insieme.
Cari saluti
Dr.ssa Valentina Fazzi
Gentilissimo, grazie anzitutto per aver qui condiviso
Comincerei con il suggerirle di non giudicarsi troppo: è una sua scelta legittima quella di non desiderare una paternità, quanto meno al momento
I tempi che la società ci impone, sicuramente non sono i tempi di ciascuno di noi: "I tempi dell'Io, non sono i tempi dell'anima"
Apra un dialogo quanto più sincero anche con la sua compagna, trasmettendo anche a lei quelle che sono le sue emozioni più profonde, senza eccessivo timore verso quelle che potrebbero essere le reazioni di lei
La via del dialogo e del sano confronto, non è mai quella sbagliata
Un caro in bocca al lupo

Dr Eliana Nola
Gentile utente l'arrivo di un figlio all'interno della vita di coppia non è un evento da sottovalutare. La diade, la coppia, diventa triade e questo cambia totalmente l'equilibrio.
I suoi dubbi riguardo alla paternità denotano riflessività da parte sua ed è una grande opportunità che lei possa approfondire certe tematiche con la sua psicologa.
Gentile utente, grazie per la sua condivisione. È una situazione molto delicata e già il fatto che va da una psicologa mi sembra che sta prendendo seriamente la questione. Immagino che già sa che per una donna oltre al desiderio esiste una componente biologica che è reale e può costituire fonte di preoccupazione. A questo punto mi concentrerei più sull'assenza del suo desiderio. Sicuramente lo sta affrontando con la sua psicologa pertanto, le consiglio di continuare la terapia.
Cordiali saluti
Dott Paolo Lippi
Buongiorno,
anche se siamo accompagnati manteniamo una soggettività e un'unicità che ci differenzia per bisogni, desideri, obiettivi. Non vi è nulla di sbagliato nelle vostre esigenze seppur diverse, certo è che siamo di fronte a una crescita vostra e della coppia, non necessariamente questa diversità potrebbe portare a una separazione ma senz'altro si fa sempre più presente una presa di coscienza della vostra individualità di cui sarebbe bello poter discutere apertamente. Il fatto che sia seguito da uno psicologo è un valido aiuto per poter essere sostenuto in questo momento di crescita e autosvelamento.
Cordialmente, Valentina.
Buongiorno, in questa fase della vita sono molte le coppie che si trovano di fronte a questo bivio. L'avere un figlio rappresenta un grande cambiamento sul piano personale, di coppia e di famiglia. Certo che fa soffrire l'immaginare di perdere la persona che si ama ma fa anche soffrire immaginare di vivere una vita che non si desidera. Penso sia molto importante che nel suo percorso psicologico abbia l'opportunità di esplorare a fondo il perché di questa sua attuale posizione di non avere figli: è relativa ad una reale scelta di vita o sono presenti delle paure più profonde? Cordialmente Dott.ssa Estelle Clavier
Buongiorno,
le consiglio di continuare a riporre fiducia al professionista con cui sta affrontando un percorso terapeutico di consapevolezza dei suoi bisogni e desideri e di rendere palese anche i suoi dubbi a riguardo. Sono certa che l'aiuterà ad approfondire aspetti di sè.
Cordiali saluti
L.M.
Buonasera, ha descritto molto bene la situazione che le crea disagio ed è comprensibile quanto possa essere difficile gestire un tale conflitto per tutte le conseguenze che deriverebbero da una eventuale scelta. Il fatto che lei stia condividendo tutto ciò in questo spazio e stia affrontando il tutto all'interno di un percorso psicologico individuale denota una riflessione e un' assunzione di responsabilità, fondamentale ai fini di una adeguata presa di decisione. Consiglio di affrontare sinceramente l'argomento con la sua partner e prendere in considerazione l'idea di un percorso psicologico che coinvolga la coppia e che possa aiutarvi ad affrontare insieme questo momento.
Dott.ssa Alessandra Scidone
Buona sera e innanzitutto
grazie per aver condiviso questo suo momento di vita.
Comprendo il suo vissuto, diventare genitore è una tappa molto importante che richiedere elementi fondamentali tra cui volontà e consapevolezza per essere affrontata. Sono felice che lei si sia appoggiato all’aiuto di una collega con la quale osservare il suo momento di vita e capire insieme come viverlo e affrontarlo in modo sereno e funzionale. Non conoscenza lei e la sua compagna non è facile, ma quello che le posso consigliare è di lavorare sulla possibilità di parlare a cuore aperto con lei in merito a ciò che sente. Sembra banale, ma spesso ciò che ci sembra incomunicabile ha solo bisogno di essere messo in parole con la giusta delicatezza e dando il giusto peso a quello che sentiamo. Cerchi di lavorare , se se la sente, su cosa la porta ad avere paura di esporre ciò che sente. Comunicare ci permette di comprendere meglio ciò che sentiamo e di cui abbiamo bisogno e permette all’altro di fare altrettanto. Dalla comunicazione nasce comprensione.
Spero di esserle stata utile e le auguro ogni bene.

E.C.
Salve. la scelta di avere un figlio è una cosa importante che merita tutte le attenzioni che lei sta dedicando. La sua compagna ha maturato questa volontà ed è giusto che la persegua mentre lei non ancora ed è giusto nello stesso modo. Nessuno ha torto o ragione, nessuno ama di più o meno l'altro. Sono momenti e scelte personali che esulano dal rapporto di coppia. Sono certo che la sua psicologa saprà aiutarla nel comprendere cosa realmene vuole e come fare. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Gentile utente, per appianare questo dubbio che tanto la attanaglia e le crea una condizione di disagio, consiglierei, con la sua terapeuta di fiducia, di prevedere degli incontri di coppia durante i quali esporre le proprie paure e perplessità con l'ausilio di un professionista che vi sostenga nel trovare il compromesso accettabile per entrambi. Molto spesso l'intervento di un soggetto esterno alla coppia permette di ridefinire i problemi e trovare soluzioni percorribili con un problem solving individualizzato. Spero che questo spunto di riflessione le possa essere utile e la saluto cordialmente. Dr.ssa Sara Mammano
Gentile signore, premetto che andrebbe valutata la sua richiesta di ulteriori opinioni, nonostante sia in carico ad una collega e che per poterlo fare sarebbe necessario avere elementi di conoscenza non desumibili dal suo scritto. Mi permetterei di osservare che lei ha espresso la preoccupazione circa il rischio di prendere una decisione “troppo tardi per i suoi piani di vita”, cioè il piano di vita della sua compagna. Mi pare utile che lei si confronti con la sua compagna e poi, magari rivolgendovi ad un terapeuta di coppia, affrontare insieme le difficoltà manifestate, per riuscire a procedere alla successiva fase del vostro ciclo vitale familiare che include la genitorialità, per costruire, cioè, un” vostro piano di vita”; lei potrebbe continuare il suo percorso individuale. Cordialità
Dott. Pietro Borraccino

Leggendo il suo messaggio ho sentito una chiara spinta a voler intervenire, seppur fugacemente, in questo percorso che lei descrive come "decisionale". Lei parla di BIVIO, e questo probabilmente, restringendo il suo campo di possibilità oltre che il suo campo visivo, la fa sentire "alle strette" o comunque costretto a dover scegliere senza prima "sentire", ma è proprio per questo che il suo percorso terapeutico in atto, mai come ora è l'UNICA VIA, perché lei non ha di fronte un bivio, ma un campo sterrato da esplorare, esplorando il suo desiderio paterno, le sue personali aspettative sul futuro, il suo passato da figlio, riappropriandosi dei propri desideri e lasciando andare alcune paure, solo così potrà divincolarsi, e la scelta sarà SUA. Non esiste decisione giusta o sbagliata e forse non esiste alcuna decisione, esiste un "sentire". Le auguro di disegnare il suo percorso. Cordialmente Dott.ssa Roberta Simeoli
Gentile utente, è comprensibile che lei stia affrontando una decisione difficile. È positivo che stia cercando supporto psicologico. La comunicazione aperta con la sua compagna è fondamentale. Potrebbe anche esplorare la possibilità di coinvolgerla nelle sue sessioni con la psicologa per discutere insieme delle vostre prospettive e trovare un terreno comune. La comprensione reciproca potrebbe aiutare a delineare il futuro della vostra relazione.
Un saluto
Dott.ssa Giulia Cosi
Buongiorno, sicuramente la scelta di avere un figlio è un cambiamento importante per la diade, Lei sta già affrontando un percorso individuale di supporto psicologico, ma sarebbe importante iniziarne uno di coppia per dar voce anche alle richieste della Sua compagna e poterLe esprimere le proprie preoccupazioni con l'aiuto di un professionista. Dott.ssa Elena Epilotti
Gentile utente, capisco che la situazione che si trova ad affrontare sia complessa e delicata, coinvolgendo entrambi lei e la sua compagna in una decisione così importante.

È perfettamente normale sentirsi incerti e avere dubbi di fronte alla prospettiva di diventare genitori. È fondamentale che si prenda il tempo necessario per riflettere sui suoi desideri e le sue paure legate alla paternità, e che riesca ad aprirsi sinceramente con la sua partner. Forse, grazie a una comunicazione aperta e rispettosa, potrete trovare insieme un compromesso o una soluzione che vi renda entrambi felici.

Le consiglio di continuare a esplorare i suoi pensieri e sentimenti con il sostegno della sua psicologa, e di cercare un dialogo costruttivo con la sua compagna. Ricordi che prendere decisioni così importanti richiede tempo e attenzione, e che è fondamentale ascoltare e rispettare i bisogni e i desideri di entrambi i partner.

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