Da circa 3 mesi la mia ragazza ha iniziato un nuovo lavoro. Fin da subito, già durante il periodo di

24 risposte
Da circa 3 mesi la mia ragazza ha iniziato un nuovo lavoro. Fin da subito, già durante il periodo di formazione si ê creato un rapporto di amicizia con un suo collega SINGLE (anche lui assunto nello stesso periodo e della stessa età 25/27 a).
Fin qui nulla di incredibile, anche se vedendo che si scrivessere di tanto in tanto qualche messaggio dava fastidio , ma tutto sommato ok, poiché si trattava principalmente di lavoro o formazione.
Dopo questo corso iniziano a lavorare e diventano sempre piu amici, iniziano a scriversi costantemente, non c'ê mai un giorno di stop, inizia la mattina fino a sera e si ricontinua la conversazione, con l'unica cosa che non si scambiano il buongiorno e la buonanotte. Durante questi due mesi di lavoro vanno piu volte a cena insieme ad altri colleghi a pizzate o cene ( con tutto il gruppo di lavoro, non soli). Nel frattempo per tutti i due mesi continuano a scriversi.
Premessa la mia ragazza si ê trasferita fuori città affittando una casa per iniziare questo lavoro.
Finiti questi 2 mesi di lavoro (lavoro stagionale) torna in città, ma loro continuano a scriversi costantemente. A circa un mese dalla fine del lavoro la mia ragazza va a dormire due volte a casa di una sua amica/collega (so per certo che sia stata con l'amica) ma in questi giorni escono insieme ql gruppo di colleghi e ovviamente si rivedono. Stessa cosa pochi giorni fa, sempre a dormire dalla sua amica e escono praticamente con l'amica, il suo ragazzo, la mia ragazza e questo nuovo collega. Cosa che sembrebbe proprio un'uscita a 4.
Lei dice che ê un semplice rapporto di amicizia, che ê una persona con cui si trova, che non devo preoccuparmi, che ama solo me. Io sono terrorizzato dalla cosa e sono quasi convinto che ci sia dell interesse da parte di entrambi e che magari vogliano nasconderlo o nascondermelo.
Sto insieme alla mia compagna da 9 anni e circa 6 anni fa ê già capitato un episodio di tradimento, seppur lieve e non "portato a termine" e superato nel corso degli anni.
Nonostante questo lei continua a dire di amarmi, di volere solo me e mi racconta cosa quando esce con i suoi colleghi (dove c'ê anche lui)
Secondo voi ê campanello d'allarme e mi sta nascondendo qualcosa? Magari anche indirettamente? (Un interessamento frenato dal fatto di essere fidanzata e comunque felice con me) ?
AIUTO!
Dr. Emilio Ruffolo
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Cosenza
Comprendo quanto questa situazione possa essere destabilizzante per te, soprattutto considerando il tradimento passato che inevitabilmente colora il modo in cui leggi il presente. Il terrore che descrivi merita di essere accolto senza giudizio.
Ciò che mi colpisce della tua domanda è che stai cercando una conferma dall'esterno - da noi professionisti - su cosa stia "realmente" accadendo nella relazione tra la tua ragazza e il collega. Ma la verità è che noi non possiamo dirti se lei ti stia nascondendo qualcosa o meno. Nessuno può saperlo con certezza tranne loro due. Quello che possiamo fare insieme è aiutarti a esplorare una domanda diversa: come mai questa situazione ti terrorizza così tanto? Cosa ti dice questo terrore di te, del vostro legame, del peso che ha ancora quel tradimento di sei anni fa?
Dal punto di vista interazionista, è interessante notare come il tuo terrore possa influenzare la relazione stessa: più cerchi rassicurazioni, più controlli, più potresti alimentare proprio quelle dinamiche che temi. Paul Watzlawick direbbe che a volte le nostre "soluzioni" al problema finiscono per mantenerlo vivo.
La tua compagna ti comunica apertura e trasparenza, ma questa informazione sembra non bastare a calmare le tue paure. Questo ci suggerisce che forse il lavoro da fare non è tanto sulla "verità oggettiva" di ciò che accade tra lei e il collega, quanto piuttosto sulla ricostruzione della fiducia e sulla gestione dell'ansia che questo scenario ti genera. Ti suggerisco di considerare un percorso di coppia o individuale per esplorare questi temi con maggiore profondità.

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Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, la relazione che descrive sembra essere in una fase delicata, in cui la presenza di questa nuova amicizia riattiva insicurezze, dubbi e timori che vanno ascoltati con attenzione e rispetto. Dal suo racconto, non emergono segnali oggettivi di un coinvolgimento oltre l’amicizia, ma è evidente che per lei questa vicinanza ha un forte impatto emotivo. Quando nella coppia uno dei due si sente minacciato da un legame esterno, è importante non ignorare quel sentire, ma comprenderne le radici. Può essere utile esplorare se le sue paure derivano solo da dinamiche attuali o se sono collegate a ferite passate che forse non si sono rimarginate del tutto. All’interno di un percorso di psicoterapia umanistica, si lavora molto sulla comunicazione autentica, sul riconoscimento dei propri bisogni emotivi e sulla costruzione di relazioni basate sulla trasparenza. Potrebbe essere utile, se lo desidera, affrontare queste paure in uno spazio sicuro e non giudicante, per evitare che si trasformino in accuse o tensioni croniche nella coppia.
In ottica Mindfulness, imparare ad ascoltare il proprio vissuto senza reagire in modo impulsivo può aiutarla a distinguere ciò che appartiene a un timore interno da ciò che è realmente presente nella relazione. A volte non è tanto il comportamento in sé ad essere allarmante, quanto il fatto che genera insicurezza e alimenta il bisogno di conferme. In questi casi, non è sempre utile cercare prove esterne, quanto piuttosto lavorare sul rafforzamento della fiducia, anche attraverso l’analisi bioenergetica che permette di dare spazio e voce alle emozioni trattenute nel corpo. Non posso dirle con certezza se la sua compagna stia nascondendo qualcosa, ma posso dirle che i suoi vissuti meritano ascolto e che affrontarli con l’aiuto di uno psicologo psicoterapeuta potrebbe aiutarla a comprendere meglio cosa sta accadendo dentro e fuori di lei. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dott.ssa MARIELLA BELLOTTO
Psicoterapeuta, Neuropsicologo, Psicologo
Vicenza
Buongiorno, grazie per aver condiviso la tua esperienza.
La situazione che riporti sembra riattivare una vulnerabilità legata al tema della fiducia e del controllo relazionale. Un lavoro psicoterapeutico può essere utile per analizzare questi vissuti, comprendere le dinamiche sottostanti e favorire una gestione più equilibrata delle emozioni. Se desideri, sono a disposizione per approfondirlo in seduta.
Mariella Bellotto
Dott.ssa Laura Elsa Varone
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Capisco perfettamente la sua preoccupazione e il forte senso di allarme. Trovarsi in una situazione in cui la propria storia passata (l'episodio di tradimento di 6 anni fa) si riattiva di fronte a un comportamento ambiguo della partner, è emotivamente molto faticoso.
​Non è possibile dare una risposta definitiva sulla fedeltà della sua ragazza o sulla presenza di un "campanello d'allarme" attraverso un parere online. Questo esulerebbe dai limiti di una consulenza clinica adeguata.
​Il punto centrale del suo racconto non è tanto "cosa stia facendo la partner" con il collega, ma cosa sta succedendo in lei in questo momento, e il significato che lei sta attribuendo a questi eventi.
​Dal suo racconto emergono due aspetti fondamentali che meriterebbero un approfondimento in un contesto clinico:
​L'Attivazione dello Schema Passato: Lei stesso menziona il tradimento di 6 anni fa. È probabile che la costante comunicazione e gli incontri con il collega stiano attivando un "copione" o uno "schema relazionale" già esistente, legato alla paura dell'abbandono, al senso di non meritevolezza o alla sfiducia. Questo non significa che il passato si stia ripetendo, ma che la sua mente sta usando le vecchie categorie per interpretare il presente, amplificando l'ansia e il terrore.
Lei è convinto che ci sia interesse e potenziale nascondimento, perché il suo sistema di significati personali le suggerisce che un certo livello di intimità emotiva con un altro uomo è pericoloso per la coppia. La sua ragazza, invece, attribuisce a questi eventi il significato di "amicizia innocua". Il problema non è chi ha ragione o torto, ma il conflitto tra i vostri due modelli di realtà e la vostra definizione di "confine accettabile" nella relazione.
L'ansia e la convinzione di "essere terrorizzato" sono indicatori importanti che non vanno ignorati.
Resto a disposizione
Un saluto
Dott. ssa Varone
Dott.ssa Claudia Mesto
Psicologo, Psicologo clinico
Bari
Salve, ogni relazione porta con sé momenti di chiarezza e altri di incertezza. È normale che, di fronte a situazioni nuove, si cerchi di dare un senso a ciò che si prova. Qualunque siano le emozioni che stai vivendo, meritano ascolto e rispetto. Prendersi il tempo per comprendere ciò che si sente è già un passo importante.
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Forlì
Salve, capisco la tua preoccupazione e il turbamento che stai vivendo, ma è importante distinguere tra segnali reali di rischio e proiezioni legate alla tua ansia e al tradimento passato che ancora pesa nella relazione.

Partiamo dai fatti oggettivi: la tua ragazza ha sviluppato un'amicizia intensa con un collega single durante un periodo di lavoro fuori città. Tu percepisci un interesse reciproco tra loro e temi che stia accadendo qualcosa che non ti viene detto.

La prima domanda che devi farti è: quanto di ciò che provi dipende dalla situazione reale, e quanto dal trauma del tradimento di sei anni fa? Quando viviamo un tradimento in una relazione, anche se apparentemente superato, resta una cicatrice profonda che può riattivarsi in presenza di situazioni che somigliano, anche vagamente, a quella precedente. La tua sensazione di essere "terrorizzato" e "quasi convinto" che ci sia interesse reciproco potrebbe essere influenzata da quel ricordo non del tutto elaborato, che ti rende ipervigilante e ti fa interpretare ogni segnale come conferma dei tuoi timori.

Detto questo, ci sono alcuni aspetti della situazione attuale che meritano riflessione. Una comunicazione quotidiana costante e continuativa con un'altra persona, soprattutto dopo che il contesto lavorativo comune è terminato, può effettivamente indicare che quella relazione sta assumendo uno spazio emotivo significativo. Non necessariamente significa tradimento o innamoramento, ma certamente significa che c'è un investimento affettivo importante. E questo, in una coppia, può creare squilibri e disagio legittimi.

Il fatto che la tua ragazza continui a scriversi con lui anche dopo la fine del lavoro stagionale, e che organizzi occasioni per rivederlo (dormendo dall'amica quando lui è nella stessa città, partecipando a uscite in cui lui c'è), indica che questa amicizia le sta dando qualcosa di significativo. Non posso dirti se ci sia o meno un interesse romantico nascosto,né da parte sua né da parte di lui, ma posso dirti che questa dinamica sta evidentemente creando in te una sofferenza che non puoi continuare a ignorare.

Ora, c'è anche un altro elemento da considerare: lei ti racconta delle uscite. Questo è un segnale importante. Se stesse vivendo una relazione clandestina o sentisse di fare qualcosa di sbagliato, probabilmente tenderebbe a nascondere, minimizzare, evitare di menzionare. Il fatto che ti dica dove va e con chi suggerisce che, dal suo punto di vista, non sta facendo nulla di male. Ma questo non significa che tu non abbia diritto di sentirti a disagio.

La vera questione qui non è tanto "lei mi sta tradendo o sta per tradirmi?", ma piuttosto: "come ci sentiamo entrambi rispetto a questa situazione? Cosa ci dice sulla nostra relazione? E cosa significa per noi il concetto di fedeltà, esclusività emotiva e confini nelle amicizie esterne?"

Io ti propongo di iniziare un percorso terapeutico prima di tutto per te che ti aiuterebbe a chiarire tutte le cose fin qui esposte, ma ti elenco anche alcune strategie pratiche:

1. Parlate apertamente, ma senza accuse.
Devi trovare il modo di dirle ciò che provi senza partire dall'assunto che ti stia nascondendo qualcosa. Usa un linguaggio in prima persona: "Io mi sento insicuro quando vedo che vi scrivete così tanto. Io ho paura di perdere il mio posto nella tua vita. Io sono spaventato perché il tradimento di sei anni fa mi ha lasciato delle ferite che si riaprono in situazioni come questa." Non dire "Tu mi stai tradendo" o "Tu ti stai innamorando di lui". Parte dalla tua vulnerabilità, non dall'accusa.

2. Chiedile cosa rappresenta per lei questa amicizia.
Non in tono inquisitorio, ma con genuina curiosità. Cosa trova in lui? Cosa le dà questa relazione? Cosa prova quando gli scrive? Questo non è per "incastrarla", ma per capire davvero cosa sta succedendo. A volte le persone sviluppano legami intensi con altre persone perché stanno cercando qualcosa che manca nella relazione principale, o semplicemente perché hanno trovato una sintonia su certi argomenti. Capire questo può aiutarvi entrambi.

3. Chiediti cosa vuoi davvero.
Se scoprissi che effettivamente prova un'attrazione per lui (anche non agita), cosa vorresti? Se lei ti dicesse che questa amicizia per lei è importante e non vuole interromperla, come ti sentiresti? E tu, cosa sei disposto a dare o a chiedere per sentirti sicuro nella relazione? Queste domande sono fondamentali per capire qual è il tuo bisogno autentico.

La verità è che dopo nove anni insieme, soprattutto con un tradimento nel mezzo, le relazioni attraversano fasi di crisi, di ridefinizione, di messa in discussione. Forse questa situazione è un'occasione per voi due di parlare davvero di come state, di cosa vi manca reciprocamente, di come vi immaginate il futuro.

Non vivere nel terrore. Parla. Chiedi. Ascolta. E poi decidete insieme come muovervi.Un cordiale saluto,

Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologa clinica - Voice Dialogue - Mindfulness - Dreamwork
Dott.ssa Gloria Giacomin
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Gentile,
da quanto descrive, emerge una situazione che le sta generando molta insicurezza, paura e sfiducia, sentimenti pienamente comprensibili considerando anche la precedente esperienza di tradimento nella coppia. Quando nella relazione si verifica un evento che mina la fiducia, anche se in seguito viene “superato”, può restare una forma di vigilanza costante che si riattiva ogni volta che si presenta uno scenario percepito come simile o potenzialmente minaccioso.
Nel suo racconto si percepisce il bisogno di capire se dietro al legame tra la sua compagna e il collega si nasconda qualcosa di più di un’amicizia. Tuttavia, da ciò che riporta, non emergono elementi oggettivi che indichino con certezza un coinvolgimento sentimentale o fisico; ciò che appare chiaro è che questa nuova relazione amicale attiva in lei forti timori di esclusione e di perdita, probabilmente amplificati da quella ferita passata che non è stata del tutto elaborata.
È importante sottolineare che in una coppia stabile e di lunga durata come la vostra è naturale che ciascuno mantenga spazi personali e relazioni sociali autonome, ma perché questo sia vissuto in modo sereno è necessario che ci sia un clima di fiducia reciproca e comunicazione aperta. La sua compagna, a quanto pare, cerca di rassicurarla e condivide ciò che fa: questo può essere un segnale positivo, di trasparenza e volontà di non nascondere nulla.
Ciò non toglie che i suoi vissuti di ansia e sospetto meritino attenzione: più che concentrarsi nel “verificare” o “controllare” l’altro, può essere utile esplorare dentro di sé cosa la fa sentire così vulnerabile e come la precedente esperienza di tradimento abbia influenzato la sua percezione della fiducia. In questo senso, un breve percorso psicologico di sostegno potrebbe aiutarla a comprendere meglio le proprie reazioni emotive e a sviluppare modalità comunicative più efficaci con la sua partner, senza che la paura prenda il sopravvento.

Resto a disposizione,
Dott.ssa Gloria Giacomin
Dott.ssa Veronica De Iuliis
Psicologo, Psicologo clinico
Cogliate
Ciao,
da quello che racconti sembra che tu stia vivendo un forte stato di allerta, come se qualcosa dentro di te temesse di rivivere una ferita già conosciuta. Quando in passato c’è stato un episodio di tradimento, anche lieve, la fiducia può restare fragile e basta poco per riattivare la paura di essere di nuovo ferito.

In momenti così, più che capire se l’altro “nasconde qualcosa”, può essere utile chiederti cosa accade dentro di te quando senti questa paura: quali emozioni emergono, dove le senti nel corpo, e cosa ti fanno desiderare o temere.

La tua compagna sembra cercare di rassicurarti e mostrarti trasparenza: può essere importante provare a fidarti di ciò che ti dice, ma anche ascoltare il tuo bisogno profondo di sicurezza e di conferma. Spesso la gelosia parla proprio di questo bisogno, più che dell’altro.

In un percorso terapeutico, soprattutto di tipo gestaltico, si lavora proprio su questo ascolto: dare spazio a ciò che provi, senza giudicarti, per trasformare la paura in una maggiore consapevolezza di te e delle tue relazioni.

Un caro saluto,
Dott.ssa Veronica De Iuliis
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Capisco quanto questa situazione possa farti stare male. Quando si è in una relazione lunga e si percepisce un possibile avvicinamento del partner a un’altra persona, è normale provare ansia, paura e insicurezza, soprattutto se in passato ci sono stati episodi di tradimento.

Da ciò che racconti, la tua ragazza sembra voler mantenere trasparenza, raccontandoti quando esce e con chi, e questo è un segnale positivo. Tuttavia, la tua preoccupazione è altrettanto legittima: quando ci sono dei “precedenti” e si notano attenzioni costanti verso qualcun altro, anche solo a livello di messaggi, è comprensibile che scatti un allarme interiore.

È importante distinguere tra fatti concreti (es. un tradimento o menzogne) e sensazioni (la paura che possa succedere di nuovo). Entrambi vanno ascoltati, ma reagire solo sull’emotività può aumentare la distanza nella coppia. Ti consiglierei di parlare con lei in modo aperto, senza accusarla, ma esprimendo come ti senti e di cosa avresti bisogno per sentirti più tranquillo.

A volte, dietro queste situazioni, si nascondono bisogni di rassicurazione, fiducia o timori di perdita che meritano di essere compresi più a fondo.

Per affrontare meglio questa difficoltà e capire come gestire le tue emozioni, può essere utile rivolgersi a uno specialista, che ti aiuti a leggere in modo più chiaro ciò che sta accadendo e a ritrovare equilibrio nella relazione.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, difficile dire cosa provi la sua ragazza, se si tratta di un suo modo di essere, del piacere che prova nel ricevere le attenzioni di un nuovo collega o se in realtà questo suo comportamento nasconda un reale interesse. Penso anche che, vista la giovane età e le poche esperienze, possa essere più incuriosita dalle novità e ciò non vuol dire che si tratti di tradimento o di mancanza di amore. Se è già successo in passato e se questo può aumentare la sua soglia di allerta, mi sembrerebbe opportuno aprire un dialogo su come tutto ciò la fa sentire. Solo il tempo, per il resto, darà le risposte che cerca.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott. Gianluigi Torre
Psicologo clinico, Psicologo
Terracina
Capisco profondamente la paura e il terrore che stai provando è un sentimento assolutamente legittimo e umano quando si percepisce un cambiamento così intenso e un'erosione dei confini nella propria relazione specialmente portando il peso di un precedente tradimento La tua reazione non è una gelosia immotivata è l'espressione di un istinto di protezione verso il vostro legame di nove anni Il tuo sistema di allarme interiore sta suonando forte perché ha paura che la storia si ripeta e hai tutto il diritto di sentirti spaventato e messo in discussione La dinamica che descrivi, la comunicazione costante e totalizzante che crea una vera e propria intimità emotiva unita alle uscite in una configurazione "a coppie", è un classico campanello d'allarme di una potenziale infedeltà emotiva Lei ti dice che ti ama e ti vuole ma l'amore non esclude la possibilità che in un momento di vulnerabilità come l'inizio di un nuovo lavoro fuori casa si possa sviluppare un legame emotivo esterno che pur non essendo intenzionalmente un tradimento sottrae tempo energia e confidenza al partner primario Questo ti fa sentire escluso e sostituito nel ruolo di confidente principale Il fatto che lei ti racconti le cose è un punto di partenza ma la sua incapacità di comprendere o limitare l'intensità del legame mostra che sta sottovalutando l'impatto emotivo che ha su di te e sulla vostra coppia Quello che stai vivendo è il dolore di vedere la tua sicurezza emotiva minacciata e non c'è nulla di sbagliato nel sentire questo ora il tuo compito è trasformare questa angoscia passiva in coraggio attivo per comunicare il tuo bisogno non con accuse ma esprimendo il tuo dolore e stabilendo i confini che sono necessari per proteggere il vostro spazio e la vostra fiducia.
Salve, è evidente che questa situazione le sta provocando molta ansia e insicurezza, ed è comprensibile, soprattutto considerando la vostra lunga storia insieme e un precedente episodio che ha già messo alla prova la vostra fiducia.

Da quello che racconta, non ci sono elementi oggettivi che provino un tradimento attuale da parte della sua compagna. Anzi, il fatto che lei ti parli apertamente delle sue uscite, racconta chi c’è e continui a dirti che la ama, è qualcosa che va riconosciuto come segno di trasparenza. Allo stesso tempo, però, è del tutto legittimo che senta un disagio rispetto a questo nuovo legame così intenso che lei ha instaurato con il collega. Ciò che conta davvero è capire come la fa sentire e come viene vissuto all’interno della vostra relazione. La sua paura che ci sia un “interessamento nascosto” forse non nasce solo da ciò che sta succedendo ora, ma anche da ferite non del tutto rimarginate legate al passato. È come se dentro di lei ci fosse una parte che non si sente più del tutto al sicuro, e che cerca segnali per potersi difendere da un possibile dolore.

In questo momento potrebbe esserti utile spostare l’attenzione da “lei e il collega” a “voi due come coppia”.
Se sente che questa situazione la sta "consumando" e non riesce a trovare una serenità interiore, può considerare di iniziare un percorso personale di supporto psicologico.
Dott.ssa Marta Vanola
Psicologo, Psicologo clinico
Abbiategrasso
Buongiorno. In risposta alla sua richiesta di aiuto, mi preme sottolinearle che sia normale il suo essere in allarme: dopo un tradimento passato e vedendo un legame stretto tra lei e un collega, la sua mente sta cercando di proteggerla.
Da quanto descrive, però, non ci sono prove di inganno, ma può esserci una vicinanza emotiva, tra la sua compagna ed il collega, che la mettono a disagio.
Il punto chiave non è controllare la sua compagna, ma parlare apertamente di come si sente, senza accuse (ad esempio esplicitando: “mi fa stare male la vostra confidenza, mi riattiva la paura di perderti”).
Inoltre una consulenza di coppia breve può aiutare a gestire gelosia e comunicazione prima che logorino il rapporto. Cordialmente M.V.
Buongiorno, quello che riporti mostra una forte attivazione emotiva da parte tua: ansia, paura, sospetto, gelosia. Tutte emozioni legittime, ma che sembrano anche riattivate da qualcosa di più profondo (probabilmente dal vecchio tradimento di sei anni fa). Anche se l’episodio fu “superato”, è possibile che dentro di te sia rimasta una parte ancora in allerta, pronta a riattivarsi quando percepisce un possibile rischio di perdita o tradimento.
Da quello che descrivi, la tua compagna mantiene una comunicazione aperta con te (ti racconta, non nasconde le uscite) e dichiara di amarti e volere solo te.
Tuttavia, è vero che l’intensità del legame con il collega può rappresentare una zona ambigua: un confine tra l’amicizia e una forma di intimità emotiva che, pur non essendo fisica, può creare disagio nel partner. Per tale motivo sarebbe bene dichiarare il tuo vissuto emotivo alla tua ragazza, ma anche indagarlo per capire quanto c'è di tuo e quanto deriva invece esclusivamente dalla situazione. Infatti, il tuo “terrore” non è solo paura di perderla, ma anche paura di rivivere un dolore già provato. La tua mente, di fronte a segnali ambigui, tende a riempire i vuoti con ipotesi catastrofiche, come meccanismo di difesa (“se mi preparo al peggio, non soffrirò di nuovo”).
Questo però alimenta un ciclo di controllo e ansia che rischia di logorarti e, paradossalmente, di creare tensione nella coppia, rinforzando la distanza che temi.
Non ci sono segnali certi di tradimento, ma un campanello d’allarme relazionale sì: qualcosa nella vostra coppia ha bisogno di essere riequilibrato, soprattutto nei bisogni di attenzione, fiducia e sicurezza emotiva.
Dott.ssa Arianna Savastio
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentilissimo, è comprensibile che la situazione ti faccia sentire a disagio, specialmente se percepisci un cambiamento nella relazione o una distanza. Le emozioni che provi sono legittime e possono essere un segnale utile per capire cosa stai vivendo tu in questa relazione, al di là di ciò che accade realmente tra loro due. Forse può essere utile chiederti: cosa mi fa più paura in questa dinamica? E che bisogno sta emergendo per me in questo momento? Non si tratta di puntare il dito su di lei o di trarre conclusioni affrettate, ma di riconoscere cosa stai sentendo e trovare un modo per esprimerlo con autenticità, senza accusare. Magari condividendo il tuo vissuto più che i tuoi sospetti, puoi aprire uno spazio di confronto che vi avvicina, piuttosto che allontanarvi. Le auguro il meglio e resto a disposizione. Dott.ssa Arianna Savastio
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno,
capisco bene quanto questa situazione le stia creando inquietudine: quando si riattiva una paura legata a un episodio di tradimento passato, anche piccoli segnali possono risvegliare un forte senso di allarme e di perdita di fiducia. È una reazione umana e comprensibile.
Da ciò che racconta, la sua compagna le comunica con una certa trasparenza cosa fa e con chi, e questo è un elemento importante — segno che, almeno sul piano esplicito, non sta cercando di nascondere la relazione con questo collega. Tuttavia, quello che le sta accadendo dentro non riguarda solo i fatti, ma anche le emozioni profonde che questi fatti riattivano: la paura di essere sostituito, il senso di vulnerabilità, il ricordo del dolore di un precedente tradimento.
Non possiamo sapere con certezza cosa provi la sua compagna per questa persona, ma possiamo leggere questo momento come un campanello di allarme interno, più che esterno: il suo sistema emotivo sta dicendo che ha bisogno di sicurezza, di chiarezza e di sentirsi di nuovo al centro del legame.
Le suggerirei di non concentrarsi solo sul “cosa sta succedendo tra loro”, ma di provare a parlare con la sua compagna di cosa succede dentro di lei: spieghi con calma che non è un volerla controllare, ma un bisogno di ricostruire fiducia dopo un episodio passato che ha lasciato una ferita. In queste situazioni, il modo in cui si comunica fa la differenza: più che accusare, condividere vulnerabilità può aiutare entrambi a capire come proteggere la relazione.
A volte non è necessario che ci sia un tradimento concreto perché una relazione attraversi una crisi: basta che uno dei due senta che l’altro si sta “emotivamente allontanando”. È proprio da qui che si può ripartire, se si riesce a trasformare la paura in dialogo.
Se sente che l’ansia sta diventando troppo forte o che fatica a distinguere tra ciò che percepisce e ciò che accade realmente, un breve percorso di supporto psicologico individuale può aiutarla a gestire l’iper-vigilanza, a ritrovare centratura e a comprendere cosa vuole davvero dal rapporto.
Non è debolezza chiedere aiuto: è un modo per proteggere se stessi e la relazione da dinamiche che, se lasciate andare, rischiano di logorare entrambi.
Gentile ospite,

la ringrazio per aver condiviso ciò che sta vivendo. Comprendo bene quanto possa essere difficile gestire la preoccupazione che descrive: dopo tanti anni di relazione e con un precedente episodio di tradimento, è del tutto naturale che emergano timori e pensieri di sfiducia. Quando si avverte anche solo la possibilità di una minaccia al proprio legame affettivo, la mente tende a restare in allerta, cercando conferme o segnali che possano spiegare ciò che si teme.

Dalle sue parole traspare un forte desiderio di capire se dietro al comportamento della sua compagna possa esserci qualcosa di nascosto, ma anche la volontà di non accusarla ingiustamente. Questa tensione tra fiducia e paura è molto delicata: da una parte non vuole rischiare di essere ingenuo, dall’altra teme di rovinare il rapporto con sospetti forse infondati.

È importante riconoscere che, più che un gesto concreto, a disturbarla sembra essere la costanza e l’intensità del legame tra la sua compagna e il collega. Scriversi quotidianamente, anche dopo la fine del lavoro, può rappresentare un investimento emotivo che supera la semplice amicizia professionale. Questo non implica necessariamente un tradimento, ma rende comprensibile il suo disagio: probabilmente avverte una forma di esclusione o una perdita di intimità emotiva che la fa soffrire.
Più che chiedersi se lei stia mentendo o nascondendo qualcosa — domanda alla quale nessuno può darle una risposta certa — può essere utile concentrarsi su che effetto tutto questo ha su di lei e su cosa desidererebbe che cambiasse nella relazione. Si sente messo da parte? Le manca la complicità di un tempo? Le sembra che la sua compagna si apra di più con questo collega che con lei? Rispondere a queste domande può aiutarla a comprendere i propri bisogni, prima ancora di analizzare il comportamento dell’altro. Quando scrive di sentirsi “terrorizzato”, sembra riemergere anche la ferita legata al passato. È possibile che quel tradimento, pur superato razionalmente, abbia lasciato dentro di lei una vulnerabilità che ora si riattiva. In questi casi, è frequente sviluppare una sorta di ipervigilanza emotiva: ogni gesto o parola dell’altro viene interpretato come potenziale minaccia. Questo può portare, senza volerlo, a controlli o confronti che non rassicurano davvero, ma rischiano di aumentare la distanza nella coppia.

Una via più costruttiva potrebbe essere condividere ciò che prova senza muovere accuse, spiegando il suo vissuto con sincerità e calma. Potrebbe dirle, ad esempio:
“So che non stai facendo nulla di male, ma questo rapporto così costante con il tuo collega mi fa stare male, perché riattiva in me paure del passato e la sensazione di poterti perdere. Avrei bisogno di capire meglio che posto ho oggi nella tua vita.”

In questo modo sposta il discorso dal controllo al bisogno, offrendo all’altro la possibilità di comprendere le sue emozioni anziché difendersi.
Concludendo non ci sono elementi certi che indichino un tradimento, ma il suo disagio è reale e merita ascolto. Cerchi di usare questo momento non per indagare, ma per capire meglio cosa sente dentro di lei, cosa le manca e che tipo di connessione desidera costruire nella coppia.
una Buona serata a Lei.
Dott.ssa Letizia Turchetto
Psicologo, Psicologo clinico
Ponte di Piave
Gentile Utente, buona sera. Posso comprendere la fatica che questa dinamica le comporta, e ne sono sinceramente dispiaciuta. Elaborare un tradimento non è un processo semplice, anzi, e comporta sia una ricostruzione attenta della fiducia che un'analisi delle dinamiche, delle criticità e degli investimenti vostri e della vostra relazione. Posso comprendere quindi che di fronte a situazioni come quella di cui parla, che lasciano dei quesiti e degli insoluti, possano esitare in insicurezze e difficoltà emotive. A tal riguardo, nonostante le spiegazioni che la sua ragazza le fornisce e i possibili approfondimenti del caso, ritengo sia importante da parte sua accogliere il proprio sentire, i suoi vissuti di fatica e di difficoltà che tutta questa situazione le comporta, il senso di disorientamento, e tutti gli insoluti che inevitabilmente si vengono a creare e che le comportano sofferenza. Una comunicazione onesta e distesa, con cui condivide quanto esperito con la persona che le sta accanto da 9 anni, potrebbe essere una via percorribile se lei lo ritiene. Potrebbe inoltre rivelarsi utile a lei, aprirsi uno spazio in cui portare e lasciar fluire le sue emozioni e riflettere su eventuali preoccupazioni e ansie qualora si presentino, potrebbe esserle di giovamento e la aiuterebbe ad acquisire una conoscenza di sè e dei suoi desideri più profondi a prescindere da quanto accade esternamente.
Resto a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Letizia Turchetto
Spesso le emozioni di paura e, a volte, di gelosia sono una richiesta di aiuto, prima di tutto a se stessi. Possono anche derivare da un senso di vulnerabilità o da un bisogno profondo di sicurezza e di appartenenza. Quindi sì, possono essere un campanello d’allarme, anche se la sua ragazza è totalmente sincera e coerente con ciò che dice.
Per essere più concreti, si potrebbe anche, solo per alcune sedute, separare il suo mondo interiore — cioè i suoi sentimenti, desideri e timori — dal suo mondo esteriore, ovvero le necessità della sua partner e di entrambi, intesi come coppia.
Se da un lato è un bene che sia riuscito a fare una spiegazione dettagliata dei tempi e dei modi con cui la sua fidanzata sta vivendo questa relazione d’amicizia arricchente, dall’altro lato mi sembra una tematica molto importante, per questo reputo importate che lei comprenda se la sta assimilando lentamente oppure ci sono delle tematiche ancora inesplorate, che le stanno creando dolore. Questo lo potrà dire solo lei. Se così fosse, potrebbe minare in lei il senso di sicurezza e di fiducia nelle proprie capacità, nel saper affrontare le difficoltà e nell’esprimere anche i propri bisogni e desideri.
In un percorso insieme, andremmo a osservare più dettagliatamente i suoi punti di forza, lasciandole la possibilità di scegliere quali parti esplorare tra quelle che le stanno creando più difficoltà.
Rimango a disposizione.
Capisco la sua preoccupazione e il senso di ansia che sta vivendo in questo momento. Quello che descrive è molto comune in chi ha vissuto esperienze passate di tradimento o minaccia alla fiducia nella coppia. È importante distinguere tra ciò che percepisce e ciò che è realmente accaduto, il fatto che la sua compagna condivida con lei le uscite e confermi il suo affetto è un segnale di trasparenza e di volontà di rassicurarla, anche se il suo corpo e la sua mente faticano a sentirsi tranquilli. Ciò che sembra generare più disagio non è solo il comportamento dell’altra persona, ma il modo in cui questo attiva emozioni legate a esperienze passate e alla paura di perdere la relazione.
In questi casi può essere utile affrontare la situazione su un primo livello che riguarda la coppia, aprirsi in modo sincero, senza accusare, spiegando come ci si sente, e chiedere rassicurazioni in termini di affetto e presenza. Il secondo riguarda se stessi, riconoscere le proprie insicurezze, capire quali trigger emotivi fanno nascere gelosia e ansia, e imparare a gestirli in modo costruttivo. Anche piccoli strumenti quotidiani, come fermarsi a respirare quando emergono pensieri di sospetto, scrivere ciò che si sente o parlarne con uno psicologo, possono aiutare molto.
Non è detto che ci sia un reale campanello d’allarme, ma è chiaro che questa situazione la fa sentire vulnerabile e mette in luce bisogni emotivi importanti. Lavorare su fiducia, confini e gestione dell’ansia può aiutarla a vivere la relazione con maggiore serenità, senza sentirsi sopraffatto da paure e sospetti. Un caro saluto
Salve paziente anonimo
Premesso che un rapporto sano si basa su fiducia e rispetto.
.. Nei rapporti lunghi spesso non si cresce insieme quindi molto dipende da come la persona si trova all'interno della coppia..magari la sua compagna ha solo. La necessità di viversi liberamente la gioia di un nuovo lavoro e nuove conoscenze
L'amore è un altra cosa
Insieme si condivide il *noi*
Diventa però importante condividere con onesta amore e passione lo spasso condiviso... Questo significa che piuttosto che soffrire in silenzio condivida le sue ansie con la sua donna
Le parli ma soprattutto coltivi / coltivate il vs amore... I terzi compaiono e trovano spazio quando c è già una crepa da qualche parte
In bocca al lupo
Dott.ssaLorenzini Maria santa psicoterapeuta
Dott.ssa Virginia Bosca
Psicologo, Psicologo clinico
Calizzano
Buongiorno, se vorrà approfondire in colloquio le pongo una domanda: il tradimento di 6 anni fa è stato veramente metabolizzato? La aspetto in colloquio, se vorrà.
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,
lei è portatore di una istanza di coppia, ed è in un percorso di coppia che andrebbero affrontate le problematiche di cui parla. Ne parli anche con la sua compagna, sarebbe un occasione di crescita e di confronto per entrambi. Cordiali Saluti Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Cecilia Giobbe
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Capisco bene la sua preoccupazione: quando una vecchia ferita legata alla fiducia si riattiva, anche situazioni apparentemente innocue possono risultare difficili da gestire. Da un punto di vista più ampio,, ciò che sta accadendo non riguarda solo la sua ragazza e il collega, ma anche il modo in cui la vostra relazione sta reagendo a un cambiamento importante: un nuovo lavoro, la distanza, nuovi legami. È naturale che questo generi insicurezza.
La sua paura può essere vista come un segnale di bisogno di sicurezza e di vicinanza, più che come una prova di tradimento. Invece di concentrarsi sul sospetto, potrebbe essere utile condividere con la sua ragazza come si sente, senza accusarla: ad esempio, “mi accorgo che faccio fatica a fidarmi e ho paura di perderti, mi piacerebbe capire insieme come ritrovare equilibrio”. In questo modo sposta il dialogo dal controllo alla relazione, favorendo un confronto più autentico. Anche il fatto che la sua ragazza le racconti cosa fa può essere letto come un tentativo di rassicurarla. Forse questo momento può diventare un’occasione per ridefinire i vostri confini e i modi di sentirvi più uniti.

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