ciao sono ormai anni che soffro di attacchi di panico ansia terribile sulle malattie ecc, tutto ciò
31
risposte
ciao sono ormai anni che soffro di attacchi di panico ansia terribile sulle malattie ecc, tutto ciò dopo che ho avuto un tumore .. non vivo più ho sempre paura che ho qualcosa o che mi viene qualche infarto.. sono andata da un psicologo e psichiatra e mi hanno detto che sono ipocondriaca e scioccata dal trauma subito, ho preso delle gocce tra qui xanax che mi ha portato ad un aborto spontaneo ( non sapevo di essere incinta).. ora invece mi ritrovo in una bolla tutto quella che mi circonda e me stessa non è reale cerco ogni giorno di distrarmi ma penso che quello che faccio non è reale ho paura che ho qualcosa.. ma siccome faccio sempre visite mi dicono che non ho nulla , sto prenotando anche una tack alla testa per vedere se ho qualcosa o se sto diventando pazza.. mi sto rovinando la vita con questi pensieri
Salve, mi spiace molto per la situazione. Ritengo fondamentale proseguire la terapia psicologica per identificare i fattori di mantenimento che rendono vivo il disturbo. Come mai si affanna così tanto a cercare informazioni su eventuali malattie?
Cordialmente, dott. FDL
Cordialmente, dott. FDL
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Gentile Utente, ciò che racconta è tremendo poiché esprime un'esperienza di enorme sofferenza e disorientamento.
Lo spavento per la sua reale (e passata) malattia dev'essere stato enorme e, da ciò che racconta, credo che non sia stato possibile elaborare e digerire la molteplicità di elementi emozionali che da essa e con essa sono scaturiti ma che ora permangono, residuali, e che sono, in qualche modo, il pavimento su cui è costretta a muoversi.
La mia è un'ipotesi e qualora decidesse di verificarla, non abbia paura di sporcarsi le mani andando a recuperare quel materiale angoscioso; soprattutto se ha qualcuno al suo fianco disponibile ad accompagnarla (il suo terapeuta).
Un caro saluto,
Emanuele Cananzi
Lo spavento per la sua reale (e passata) malattia dev'essere stato enorme e, da ciò che racconta, credo che non sia stato possibile elaborare e digerire la molteplicità di elementi emozionali che da essa e con essa sono scaturiti ma che ora permangono, residuali, e che sono, in qualche modo, il pavimento su cui è costretta a muoversi.
La mia è un'ipotesi e qualora decidesse di verificarla, non abbia paura di sporcarsi le mani andando a recuperare quel materiale angoscioso; soprattutto se ha qualcuno al suo fianco disponibile ad accompagnarla (il suo terapeuta).
Un caro saluto,
Emanuele Cananzi
Gentile utente mi dispiace per il suo disagio.Le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale per lavorare sia sulla sua ansia (e attacchi di panico)sia su questi pensieri intrusivi . Seguendo un percorso sicuro troverà giovamento fino alla risoluzione del problema . Per qualsiasi informazione resto a sua disposizione . Un caro saluto
Gentile utente,
Quello che sta vivendo è tremendo e mi dispiace di cuore. Mi sento di dirle che un primo passo è già stato però fatto: ha già individuato il fattore scatenante, il momento da cui il malessere è iniziato!! Un percorso terapeutico potrebbe esserle utile per partire da qui, elaborando il trauma che ha vissuto, andando a osservare da vicino le emozioni e andando a ascoltare il suo corpo. Sarà un percorso estremamente difficile e doloroso, le auguro di trovare il coraggio per intraprenderlo!
Cordiali saluti!
Dott.ssa Roberta Fassino
Quello che sta vivendo è tremendo e mi dispiace di cuore. Mi sento di dirle che un primo passo è già stato però fatto: ha già individuato il fattore scatenante, il momento da cui il malessere è iniziato!! Un percorso terapeutico potrebbe esserle utile per partire da qui, elaborando il trauma che ha vissuto, andando a osservare da vicino le emozioni e andando a ascoltare il suo corpo. Sarà un percorso estremamente difficile e doloroso, le auguro di trovare il coraggio per intraprenderlo!
Cordiali saluti!
Dott.ssa Roberta Fassino
Gentile utente, purtroppo nei casi di ipocondria il controllo continuo del proprio stato di salute non fa altro che ingigantire il problema. Il suggerimento è quello di avviare una psicoterapia; la terapia breve strategica si è dimostrata spesso efficace per casi come il suo.
Gentile utente, spesso la diagnosi di tumore è vissuta come traumatica. A volte, tuttavia, la malattia in sé scatena delle emozioni difficili da gestire per una vasta gamma di ragioni, che sono però spesso connesse a paure più profonde, già presenti prima della diagnosi di tumore. Per tale ragione, continuare un lavoro psicoterapeutico può senza dubbio aiutarla a comprendere meglio quali sono le sue ferite aperte e a lavorare per ricucirle. Un caro saluto, dott.ssa Silvia Azzolina
Gentile Utente, mi dispiace molto per la sofferenza che sta provando. Una diagnosi di tumore è sempre un evento traumatico che mette in discussione ogni aspetto della propria vita. Mi sento di suggerirle, se non lo ha ancora fatto, di intraprendere un percorso di psicoterapia al fine di elaborare questo evento e poter così riprendere in mano la sua vita.
Un caro saluto
Un caro saluto
Salve, mi dispiace per la situazione che al momento sta vivendo, non è semplice. Come procede la terapia? Si fidi del proprio terapeuta, vedrà che le cose miglioreranno.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, non ho ben compreso se prosegue o meno la terapia presso i due professionisti. La invito caldamente a proseguire la terapia e darsi la possibilità di cambiamento. L'ipocondria, o ansia da malattia causa una notevole compromissione della qualità della vita. Le preoccupazioni riguardanti la salute, spesso interferiscono con le relazioni interpersonali, alterano la vita familiare e danneggiano le prestazioni professionali. Terapie cognitivo comportamentali e mindfulness risultano essere molto efficaci per questo disturbo. Un abbraccio
Dott.ssa Cinzia Borrello
Dott.ssa Cinzia Borrello
Buongiorno, mi dispiace moltissimo per la sua situazione. La malattia che purtroppo l'ha colpita qualche tempo fa sicuramente ha lasciato un enorme segno e non è raro in questi casi sfociare in ipocondria. Ha fatto benissimo a ricorrere ad un supporto psicologico con l'obiettivo di individuare e interrompere questi timori ipocondriaci che non la lasciano vivere. Mi rendo conto che i tentativi di rassicurazione siano inutili, per questo il mio consiglio è di affidarsi il più possibile al suo terapeuta che saprà sicuramente come accompagnarla in questo faticoso cammino. Le auguro di trovare la sua serenità.
Cordialmente, C.G.
Cordialmente, C.G.
Gentile utente,
Immagino la sofferenza ma non si arrenda perché l'ansia e l'ipocondria possono essere curate attraverso un percorso di psicoterapia.
Cari saluti
Immagino la sofferenza ma non si arrenda perché l'ansia e l'ipocondria possono essere curate attraverso un percorso di psicoterapia.
Cari saluti
Gentile Signora lei ben conosce quali sono le possibilità per affrontare le difficoltà che narra nella sua nota. Le due strade legate alla psicoterapia ed all'uso di farmaci sono quelle che si conoscono ed hanno una base scientifica solida. Pertanto continuando a lavorare dovrebbe avere dei risultati. I tempi sono difficili da stabilire in quanto le variabili che condiziona i risultati sono molte. Continui in questo percorso. Un cordiale saluto
Buongiorno,
oltre all'aspetto farmacologico la psicoterapia è essenziale per imparare a gestire l'ansia e superare le radici che la generano.
È un percorso non immediato ma è l'unico che potrà darle respiro.
Cordiali saluti.
Dott. Leonardo Gottardo.
oltre all'aspetto farmacologico la psicoterapia è essenziale per imparare a gestire l'ansia e superare le radici che la generano.
È un percorso non immediato ma è l'unico che potrà darle respiro.
Cordiali saluti.
Dott. Leonardo Gottardo.
Gentile utente, comprendo ciò che sente, è naturale provare paura e sentirsi non più al sicuro nella quotidianità dopo la sua esperienza. Potrebbe essere utile una consulenza psicologica che l'aiuti a gestire gli effetti di quanto vissuto, in modo da poter riacquisire una buona qualità di vita. Cordialmente. V.M.
Buonasera,
i traumi lasciano un segno talvolta pesante nella nostra vita, specie quando ci troviamo in un momento difficile e siamo più vulnerabili.
I farmaci nella grande maggioranza dei casi alleviano i sintomi o quantomeno ci rendono più pronti e disponibili per iniziare un percorso di psicoterapia.
A disposizione per chiarimenti, in bocca al lupo!
RM
i traumi lasciano un segno talvolta pesante nella nostra vita, specie quando ci troviamo in un momento difficile e siamo più vulnerabili.
I farmaci nella grande maggioranza dei casi alleviano i sintomi o quantomeno ci rendono più pronti e disponibili per iniziare un percorso di psicoterapia.
A disposizione per chiarimenti, in bocca al lupo!
RM
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione di profondo disagio e sofferenza.
Credo che sia fondamentale che contatti uno psicologo per iniziare un percorso terapeutico stabile: penso infatti che possa essere molto importante per lei avere uno spazio in cui poter parlare di tutti questi pensieri, in cui sentirsi protetta e ascoltata.
E' anche necessario che la terapia farmacologica venga seguita da uno psichiatra, affinchè sia sempre adatta alla situazione e ad eventuali cambiamenti.
E' sempre meglio quando psichiatra e psicologo lavorano insieme, per poter così tentare di affrontare i problemi da diversi punti di vista.
Ma mi raccomando, importante che i percorsi siano costanti e duraturi nel tempo. Vedrà che ne trarrà giovamento,
un caro saluto
Dott.ssa Alice Carbone
Credo che sia fondamentale che contatti uno psicologo per iniziare un percorso terapeutico stabile: penso infatti che possa essere molto importante per lei avere uno spazio in cui poter parlare di tutti questi pensieri, in cui sentirsi protetta e ascoltata.
E' anche necessario che la terapia farmacologica venga seguita da uno psichiatra, affinchè sia sempre adatta alla situazione e ad eventuali cambiamenti.
E' sempre meglio quando psichiatra e psicologo lavorano insieme, per poter così tentare di affrontare i problemi da diversi punti di vista.
Ma mi raccomando, importante che i percorsi siano costanti e duraturi nel tempo. Vedrà che ne trarrà giovamento,
un caro saluto
Dott.ssa Alice Carbone
Buongiorno, ciò che ha dovuto affrontare è senza dubbio molto doloroso e traumatico e il suo racconto esprime molta sofferenza.
Sembra evidente che il suo passato l'ha ragionevolmente segnata, andando a generare una serie di emozioni, pensieri, ansie e dubbi che non hanno avuto modo di essere elaborate e che, oggi, continuano a risuonare dentro di lei e a lasciare uno strascico emotivo di sofferenza e paura che si manifesta ed emerge nelle modalità da lei riportate.
Le consiglio un percorso di sostegno psicologico, per elaborare e comprendere meglio i suoi vissuti emotivi legati alla malattia, individuando le ferite ancora aperte, così da poterle ricucire e trovare un nuovo benessere.
Un caro saluto.
Sembra evidente che il suo passato l'ha ragionevolmente segnata, andando a generare una serie di emozioni, pensieri, ansie e dubbi che non hanno avuto modo di essere elaborate e che, oggi, continuano a risuonare dentro di lei e a lasciare uno strascico emotivo di sofferenza e paura che si manifesta ed emerge nelle modalità da lei riportate.
Le consiglio un percorso di sostegno psicologico, per elaborare e comprendere meglio i suoi vissuti emotivi legati alla malattia, individuando le ferite ancora aperte, così da poterle ricucire e trovare un nuovo benessere.
Un caro saluto.
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Gentile Utente, comprendo quanto la condizione che sta vivendo possa essere difficile da affrontare. un percorso psicologico potrebbe aiutarla ad approfondire e rendere consapevoli le dinamiche emotive che scateno la reazione ansiosa.
Per qualsiasi dubbio o necessità resto a disposizione.
Dott.ssa Claudia Monaca
Per qualsiasi dubbio o necessità resto a disposizione.
Dott.ssa Claudia Monaca
Gentile utente, l'esperienza che ha attraversato può essere di tipo traumatico e lasciare quindi delle conseguenze, come accaduto nel suo caso con gli attacchi di panico e d'ansia. Anche il senso di derealizzazione di cui sta facendo esperienza può essere legato ad un aspetto traumatico non elaborato rispetto alla sua malattia. Le consiglio di provare a riprendere il percorso originario di terapia (se lo ha lasciato) o di intraprenderne uno nuovo, anche online eventualmente, per elaborare i suoi vissuti e dare loro un senso. Rimango a disposizione per eventuali dubbi o domande. Un caro saluto, dott.ssa Marinella Balocco
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
gentile utente è evidente che tutto nasce da queste esperienze terribilmente traumatiche che l' ha costretta a fare i conti con la imprevedibilità e la fragilità dell esistenza attivando delle difese dissociative e una reazione fobica. spesso però sono i nostri tentativi di soluzione a rappresentare il problema qualora si dimostrino disadattivi e disfunzionali. Così nel suo caso il bisogno di ripristinare l' illusione del controllo, di tranquillizzarsi rispetto alla malattia, la costringe a esaminare ogni sensazione del suo corpo con preoccupazione in uno stato di continua ipervigilanza, ottenendo l'effetto opposto di quello desiderato ossia essere prigioniera di uno stato di ansia e preoccupazione continua. E' questo modello di risposta disadattivo e le convinzioni catastrofiche da cui è alimentato che è necessario modificare a mio parere, magari attraverso un percorso di ristrutturazione cognitiva, un cambio di prospettiva. Cosi come è importante poter esplorare e contattare attraverso, ad esempio,gli strumenti e le tecniche espressive della psicologia della gestalt e delle artiterapie le emozioni di paura, terrore, dolore, rabbia, impotenza...per confrontarsi con esse in modo graduale e protetto e ridimensionarle nel loro potere di condizionare e limitare il suo accesso ad un esperienza di vita piena e soddisfacente.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Buongiorno, capisco che non è stato facile affrontare l'aborto spontaneo. Probabilmente aver affrontato il percorso di cura legato al tumore, l'ha esposta a sviluppare livelli intensi di ansia e attacchi di panico.
L'ansia di malattia è la nuova classificazione della vecchia ipocondriaca. E' classificata come una forma di ansia e consiste nella preoccupazione eccessiva e persistete di contrarre una malattia.
Da quello che ho letto percepisco il suo attuale disagio, perciò le consiglio di pensare alla possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico ad indirizzo cognitivo-comportamentale, elettivo per i disturbi d'ansia.
In bocca al lupo per tutto!
Spero di esserle stata d'aiuto a indirizzarla.
Buona giornata
L'ansia di malattia è la nuova classificazione della vecchia ipocondriaca. E' classificata come una forma di ansia e consiste nella preoccupazione eccessiva e persistete di contrarre una malattia.
Da quello che ho letto percepisco il suo attuale disagio, perciò le consiglio di pensare alla possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico ad indirizzo cognitivo-comportamentale, elettivo per i disturbi d'ansia.
In bocca al lupo per tutto!
Spero di esserle stata d'aiuto a indirizzarla.
Buona giornata
Il tuo vissuto è molto complicato e travagliato e è comprensibile che tu stia attraversando un periodo difficile. È importante capire che i tuoi sintomi non sono solo fisici ma hanno anche una componente psicologica legata alla tua esperienza di malattia e al trauma subito. È comprensibile che dopo un tumore la paura delle malattie e degli attacchi di panico possano aumentare e che tu possa sviluppare un’ipocondria.
È positivo che tu abbia cercato aiuto da psicologi e psichiatri, è importante continuare a lavorare su questi aspetti con l'aiuto di professionisti che possano supportarti nel processo di accettazione e elaborazione del trauma subito. È importante anche lavorare sulla gestione dell'ansia e degli attacchi di panico attraverso tecniche di rilassamento e di mindfulness.
È comprensibile che tu possa sentirti bloccata e isolata in una bolla, ma è importante ricordare che la tua realtà è reale e che è possibile uscire da questa situazione. È positivo che tu stia cercando aiuto e che tu stia programmando degli esami medici per tranquillizzare le tue paure. Tuttavia, è importante anche lavorare sulle tue paure e sulle tue ansie per poter recuperare la tua vita e ritrovare il benessere psicologico.
Continua a prenderti cura di te stessa e a cercare il supporto che ti serve, il percorso potrebbe essere lungo e tortuoso ma è importante non arrendersi e lavorare su te stessa per recuperare la tua serenità e la tua gioia di vivere. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione anche online.
Dott. Cordoba
È positivo che tu abbia cercato aiuto da psicologi e psichiatri, è importante continuare a lavorare su questi aspetti con l'aiuto di professionisti che possano supportarti nel processo di accettazione e elaborazione del trauma subito. È importante anche lavorare sulla gestione dell'ansia e degli attacchi di panico attraverso tecniche di rilassamento e di mindfulness.
È comprensibile che tu possa sentirti bloccata e isolata in una bolla, ma è importante ricordare che la tua realtà è reale e che è possibile uscire da questa situazione. È positivo che tu stia cercando aiuto e che tu stia programmando degli esami medici per tranquillizzare le tue paure. Tuttavia, è importante anche lavorare sulle tue paure e sulle tue ansie per poter recuperare la tua vita e ritrovare il benessere psicologico.
Continua a prenderti cura di te stessa e a cercare il supporto che ti serve, il percorso potrebbe essere lungo e tortuoso ma è importante non arrendersi e lavorare su te stessa per recuperare la tua serenità e la tua gioia di vivere. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione anche online.
Dott. Cordoba
Prenota subito una visita online: Consulenza online - 70 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Buongiorno,
Mi spiace sinceramente per il disagio espresso. Nel testo che ha scritto, si può leggere una descrizione molto personale dei suoi vissuti, tuttavia manca la richiesta.
Quindi, vorrei chiederle con che finalità si è rivolta agli specialisti di MioDottore, quali sono i suoi bisogni.
Un caro saluto, Dott. Daniele Morandin
Mi spiace sinceramente per il disagio espresso. Nel testo che ha scritto, si può leggere una descrizione molto personale dei suoi vissuti, tuttavia manca la richiesta.
Quindi, vorrei chiederle con che finalità si è rivolta agli specialisti di MioDottore, quali sono i suoi bisogni.
Un caro saluto, Dott. Daniele Morandin
Gentilissima,
prima di tutto voglio esprimerle la mia comprensione e il mio sostegno per quello che sta vivendo. È evidente che sta attraversando un periodo estremamente difficile e doloroso, e sento il bisogno di dirle che **non è sola** in questo percorso. Le sue paure e preoccupazioni, seppur sembrino travolgerla, sono comprensibili e legate al grande trauma che ha vissuto. La sua esperienza con il tumore, e le conseguenze psicologiche che ne sono derivate, possono aver creato un vortice di ansia e paure che sembra molto difficile da controllare. Questo tipo di reazione, purtroppo, è abbastanza comune in persone che hanno affrontato eventi traumatici e gravi difficoltà fisiche.
Il fatto che lei stia vivendo una sensazione di distacco dalla realtà, come se tutto fosse "irreale" o "nella bolla", è spesso collegato a un forte stato di **ansia** e **stress post-traumatico**. La mente, quando è sopraffatta dalla paura, può reagire creando una sorta di "scudo" emotivo, una separazione dalla realtà per cercare di proteggersi. Questo può generare la sensazione di vivere come in un sogno o in uno stato di distacco da sé stessa e da ciò che la circonda.
Anche il suo continuo preoccuparsi per la salute, e la ricerca di rassicurazioni attraverso visite mediche o esami, è una risposta comune all'ansia e alla paura del "non sapere". Quando abbiamo vissuto una malattia grave, la paura che qualcosa possa tornare o che il nostro corpo possa nascondere qualcosa di pericoloso può diventare un pensiero costante e travolgente. Nonostante le rassicurazioni dei medici, il timore resta, e questo può generare un circolo vizioso che rende tutto ancora più difficile da affrontare.
Le consiglio di non sottovalutare quanto i suoi pensieri e le sue emozioni siano reali e significativi. Quello che sta vivendo non è una "follia" o qualcosa di da ignorare, ma una reazione umana comprensibile a ciò che ha attraversato. È una forma di sofferenza emotiva che, se riconosciuta e trattata, può migliorare. Il fatto che lei abbia cercato aiuto da uno psicologo e uno psichiatra è già un passo importante, ma è altrettanto importante che continui a esplorare la possibilità di un supporto psicoterapico per affrontare il trauma subito e per lavorare sui suoi pensieri ansiosi in modo più profondo. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) e altre forme di supporto psicologico sono molto utili per affrontare l'ipocondria e le paure legate alla salute.
Inoltre, è fondamentale che lei prenda cura di sé stessa anche sul piano emotivo. L'aborto spontaneo che ha vissuto è un evento doloroso, e le emozioni non elaborate legate a questa esperienza potrebbero intensificare la sua sofferenza psicologica. Parlarne con un professionista potrebbe aiutarla ad affrontare sia il trauma della malattia che quello della perdita, e a comprendere meglio come questi eventi influenzano i suoi pensieri e il suo stato emotivo.
Mi rendo conto che in questo momento, la paura di "perdere il controllo" possa sembrare opprimente, ma credo che sia importante concentrarsi sul fatto che **lei ha il potere di lavorare su questo**. Non è "pazza" e non sta vivendo qualcosa che non può essere affrontato. Con il giusto supporto, la sua sofferenza può essere alleviata e lei può trovare il modo di tornare a sentirsi più in sintonia con se stessa e con la realtà.
Le suggerisco di prendersi il tempo necessario per riflettere sulla possibilità di intraprendere un percorso terapeutico, dove possa esplorare i suoi sentimenti, affrontare le sue paure e imparare a vivere con maggiore serenità. Non c'è fretta, ma ogni passo che farà verso il suo benessere sarà un passo verso una vita più tranquilla e più piena.
Se sente di avere bisogno di supporto nella ricerca di una psicoterapia più mirata o di ulteriori indicazioni su come affrontare il suo stato emotivo, sono qui per aiutarla. La invito a non arrendersi alla paura, ma a prendere la sua sofferenza come un segnale che merita attenzione e cura.
Rimango a disposizione per un consulto e un eventuale percorso terapeutico.
Le assicuro che può farcela.
Dott.ssa Marta Landolina
prima di tutto voglio esprimerle la mia comprensione e il mio sostegno per quello che sta vivendo. È evidente che sta attraversando un periodo estremamente difficile e doloroso, e sento il bisogno di dirle che **non è sola** in questo percorso. Le sue paure e preoccupazioni, seppur sembrino travolgerla, sono comprensibili e legate al grande trauma che ha vissuto. La sua esperienza con il tumore, e le conseguenze psicologiche che ne sono derivate, possono aver creato un vortice di ansia e paure che sembra molto difficile da controllare. Questo tipo di reazione, purtroppo, è abbastanza comune in persone che hanno affrontato eventi traumatici e gravi difficoltà fisiche.
Il fatto che lei stia vivendo una sensazione di distacco dalla realtà, come se tutto fosse "irreale" o "nella bolla", è spesso collegato a un forte stato di **ansia** e **stress post-traumatico**. La mente, quando è sopraffatta dalla paura, può reagire creando una sorta di "scudo" emotivo, una separazione dalla realtà per cercare di proteggersi. Questo può generare la sensazione di vivere come in un sogno o in uno stato di distacco da sé stessa e da ciò che la circonda.
Anche il suo continuo preoccuparsi per la salute, e la ricerca di rassicurazioni attraverso visite mediche o esami, è una risposta comune all'ansia e alla paura del "non sapere". Quando abbiamo vissuto una malattia grave, la paura che qualcosa possa tornare o che il nostro corpo possa nascondere qualcosa di pericoloso può diventare un pensiero costante e travolgente. Nonostante le rassicurazioni dei medici, il timore resta, e questo può generare un circolo vizioso che rende tutto ancora più difficile da affrontare.
Le consiglio di non sottovalutare quanto i suoi pensieri e le sue emozioni siano reali e significativi. Quello che sta vivendo non è una "follia" o qualcosa di da ignorare, ma una reazione umana comprensibile a ciò che ha attraversato. È una forma di sofferenza emotiva che, se riconosciuta e trattata, può migliorare. Il fatto che lei abbia cercato aiuto da uno psicologo e uno psichiatra è già un passo importante, ma è altrettanto importante che continui a esplorare la possibilità di un supporto psicoterapico per affrontare il trauma subito e per lavorare sui suoi pensieri ansiosi in modo più profondo. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) e altre forme di supporto psicologico sono molto utili per affrontare l'ipocondria e le paure legate alla salute.
Inoltre, è fondamentale che lei prenda cura di sé stessa anche sul piano emotivo. L'aborto spontaneo che ha vissuto è un evento doloroso, e le emozioni non elaborate legate a questa esperienza potrebbero intensificare la sua sofferenza psicologica. Parlarne con un professionista potrebbe aiutarla ad affrontare sia il trauma della malattia che quello della perdita, e a comprendere meglio come questi eventi influenzano i suoi pensieri e il suo stato emotivo.
Mi rendo conto che in questo momento, la paura di "perdere il controllo" possa sembrare opprimente, ma credo che sia importante concentrarsi sul fatto che **lei ha il potere di lavorare su questo**. Non è "pazza" e non sta vivendo qualcosa che non può essere affrontato. Con il giusto supporto, la sua sofferenza può essere alleviata e lei può trovare il modo di tornare a sentirsi più in sintonia con se stessa e con la realtà.
Le suggerisco di prendersi il tempo necessario per riflettere sulla possibilità di intraprendere un percorso terapeutico, dove possa esplorare i suoi sentimenti, affrontare le sue paure e imparare a vivere con maggiore serenità. Non c'è fretta, ma ogni passo che farà verso il suo benessere sarà un passo verso una vita più tranquilla e più piena.
Se sente di avere bisogno di supporto nella ricerca di una psicoterapia più mirata o di ulteriori indicazioni su come affrontare il suo stato emotivo, sono qui per aiutarla. La invito a non arrendersi alla paura, ma a prendere la sua sofferenza come un segnale che merita attenzione e cura.
Rimango a disposizione per un consulto e un eventuale percorso terapeutico.
Le assicuro che può farcela.
Dott.ssa Marta Landolina
Gentile utente,
mi trovo in accordo con gran parte delle considerazioni espresse dai colleghi, che denotano un approccio professionale e rispettoso nei confronti del tema da lei esposto.
Cordiali saluti
mi trovo in accordo con gran parte delle considerazioni espresse dai colleghi, che denotano un approccio professionale e rispettoso nei confronti del tema da lei esposto.
Cordiali saluti
Buongiorno, dopo una malattia tumorale è assolutamente normale soffrire di quella che si chiama comunemente "Sindrome della Spada di Damocle" e cioè il timore di una ricaduta o di un pericolo imminente. E' importante che venga supportata al meglio da uno psicologo per gestire sia i controlli medici che i pensieri intrusivi inerenti alla malattia. La costanza nel supporto psicologico le permetterà di vedere giovamenti e di riattivare le sue capacità personali di gestione degli eventi e delle paure. Le consiglio quindi di riprendere con uno psicologo il percorso di supporto psicologico.
Ciao, grazie per aver condiviso quello che stai vivendo. Hai attraversato traumi profondi, e il tuo corpo e la tua mente stanno ancora cercando di proteggersi: questo può portare la sensazione di essere sempre in allerta, o di sentirsi “in una bolla”. Non stai impazzendo. Questi sono sintomi di un sistema nervoso sovraccarico, non segnali di pazzia.
Hai già fatto molto chiedendo aiuto, e immagino quanto sia faticoso non sentirsi mai davvero al sicuro. Ma uscire da questo stato è possibile, non sei sola. Un passo alla volta, Insieme
Dr.ssa Cecilia Mancini
Hai già fatto molto chiedendo aiuto, e immagino quanto sia faticoso non sentirsi mai davvero al sicuro. Ma uscire da questo stato è possibile, non sei sola. Un passo alla volta, Insieme
Dr.ssa Cecilia Mancini
Gentile Signora,
Capisco quanto dolore e quanta stanchezza porti con sé dopo una malattia importante, il corpo guarisce più in fretta della mente: la paura resta vigile, come se dovesse prevenire l’imprevisto di allora.
Quella sensazione di vivere “in una bolla”, di non riconoscere il reale, non è follia: è un modo con cui la psiche prova a schermarsi da un terrore troppo intenso, non c’è niente di “sbagliato” in Lei; c’è una ferita che chiede tempo, ascolto e un luogo sicuro dove essere guardata senza ricorso continuo alla conferma medica.
Le visite hanno un ruolo, ma quando diventano l’unico modo per placare l’angoscia alimentano il sospetto e la sfiducia nel corpo.
In un percorso clinico stabile e protetto, l'obiettivo non è convincerla che non ha nulla, bensì dare un senso a ciò che sente: la memoria del trauma, il lutto per ciò che ha perso, la paura che ogni segnale corporeo annunci una catastrofe, quando l’ondata dell’ansia sale, provi a radicarsi nel presente: si sieda, appoggi bene i piedi, senta il peso del corpo sulla sedia, descriva a voce bassa ciò che vede nella stanza; respiri lentamente contando i respiri. Mi rendo conto che non è una bacchetta magica, ma è un ponte tra l’allarme e una possibilità di contatto con sé.
Le suggerisco di concordare con il suo medico un piano di controlli chiaro, limitando gli esami “di sicurezza” fuori da quel perimetro: è un modo per restituire al corpo dignità e alla mente un confine e, se non lo ha già fatto, porti in terapia anche il dolore per l’aborto e la paura legata ai farmaci: poter dire questo timore in un luogo che la tiene e la pensa è parte della cura, purtroppo l’ansia non sparirà “a comando”, ma può trasformarsi quando trova parole, ritmo e relazione; gradualmente, l’idea di “impazzire” lascerà spazio alla possibilità di sentirsi intera.
Non è la sua paura a definirla: è il coraggio con cui, ogni giorno, sceglie di restare nella vita affrontandola con coraggio.
Cordiali Saluti Dott.ssa Jessica Bombino
Capisco quanto dolore e quanta stanchezza porti con sé dopo una malattia importante, il corpo guarisce più in fretta della mente: la paura resta vigile, come se dovesse prevenire l’imprevisto di allora.
Quella sensazione di vivere “in una bolla”, di non riconoscere il reale, non è follia: è un modo con cui la psiche prova a schermarsi da un terrore troppo intenso, non c’è niente di “sbagliato” in Lei; c’è una ferita che chiede tempo, ascolto e un luogo sicuro dove essere guardata senza ricorso continuo alla conferma medica.
Le visite hanno un ruolo, ma quando diventano l’unico modo per placare l’angoscia alimentano il sospetto e la sfiducia nel corpo.
In un percorso clinico stabile e protetto, l'obiettivo non è convincerla che non ha nulla, bensì dare un senso a ciò che sente: la memoria del trauma, il lutto per ciò che ha perso, la paura che ogni segnale corporeo annunci una catastrofe, quando l’ondata dell’ansia sale, provi a radicarsi nel presente: si sieda, appoggi bene i piedi, senta il peso del corpo sulla sedia, descriva a voce bassa ciò che vede nella stanza; respiri lentamente contando i respiri. Mi rendo conto che non è una bacchetta magica, ma è un ponte tra l’allarme e una possibilità di contatto con sé.
Le suggerisco di concordare con il suo medico un piano di controlli chiaro, limitando gli esami “di sicurezza” fuori da quel perimetro: è un modo per restituire al corpo dignità e alla mente un confine e, se non lo ha già fatto, porti in terapia anche il dolore per l’aborto e la paura legata ai farmaci: poter dire questo timore in un luogo che la tiene e la pensa è parte della cura, purtroppo l’ansia non sparirà “a comando”, ma può trasformarsi quando trova parole, ritmo e relazione; gradualmente, l’idea di “impazzire” lascerà spazio alla possibilità di sentirsi intera.
Non è la sua paura a definirla: è il coraggio con cui, ogni giorno, sceglie di restare nella vita affrontandola con coraggio.
Cordiali Saluti Dott.ssa Jessica Bombino
Salve, quello che racconta fa capire quanta sofferenza e quanta paura stia vivendo, soprattutto dopo un’esperienza traumatica come un tumore e una perdita. È comprensibile che, dopo eventi così forti, la mente e il corpo rimangano in allerta e che l’ansia prenda la forma della paura costante di essere malata o di perdere il controllo: non è un segno di “pazzia”, ma una reazione a un trauma che non ha ancora trovato spazio per essere elaborato e curato.
Le sensazioni di irrealtà e di vivere “in una bolla” sono comuni in queste condizioni e rappresentano spesso un modo con cui la mente cerca di proteggersi da emozioni troppo intense. Il fatto che lei stia cercando aiuto e che riesca a mettere in parole tutto questo è già un passo importante. Le suggerisco di proseguire in un percorso di cura psicologica che le permetta non solo di contenere i sintomi, ma di dare significato e voce a ciò che ha vissuto, così da non affrontarlo da sola e poter ritrovare gradualmente stabilità e continuità nella sua esperienza. Un caro saluto, Dott. Diego Gitano - Psicologo Napoli
Le sensazioni di irrealtà e di vivere “in una bolla” sono comuni in queste condizioni e rappresentano spesso un modo con cui la mente cerca di proteggersi da emozioni troppo intense. Il fatto che lei stia cercando aiuto e che riesca a mettere in parole tutto questo è già un passo importante. Le suggerisco di proseguire in un percorso di cura psicologica che le permetta non solo di contenere i sintomi, ma di dare significato e voce a ciò che ha vissuto, così da non affrontarlo da sola e poter ritrovare gradualmente stabilità e continuità nella sua esperienza. Un caro saluto, Dott. Diego Gitano - Psicologo Napoli
Esperti
Domande correlate
- Salve a tutti, sono una ragazza di 28 anni e da quando ero al liceo hanno iniziato a presentarsi dei periodi in cui cadevo in un sonno profondo, ero capace di dormire anche tutto il giorno..mi sentivo un vegetale, vivevo come se mi sentissi in una bolla non percependo il senso della realtà. Questi episodi…
- Buonasera, ho mia figlia di 18 anni che soffre di disturbi alimentari da 5 anni e da 3 assume abilify 10 mg e da novembre 2020 le hanno aggiunto brintellix 10mg. Sembrerebbe non avere più disturbi legati all’alimentazione ma da qualche mese accusa fenomeni di depersonalizzazione e derealizzazione. Possono…
- salve, sono passati ormai 5/6 mesi da quando mi sono fumato uno spinello e sono stato malissimo con una sensazione di derealizzazione e depersonalizzazione fortissima da quel giorno sono sempre in derealizzazione è una cosa orribile mi sento sempre perso come se stessi vivendo in un sogno, ci sono momenti…
- Buongiorno sono Valeria ho 40 anni e da quando ne avevo 19 che ho derealizzazione ansia ....nn so più cosa devo fare
- ciao a tutti sono una ragazza e già da un po’ di giorni mi sento “strana” ho provato ad informarmi su internet per vedere se i miei sintomi combaciassero ad un disturbo. bene questi sintomi sono difficili da spiegare e vanno ad “episodi”, mi sento come se fossi fuori dal mio corpo, è una sensazione orribile.…
- Salve,ho 22 anni e 3 mesi fa sono iniziata a stare male avendo giramenti di testa sensazione di svenire ansia tremori,nausea,fiato corto,mi manca il respiro a volte ,respiro velocemente,ho paura di perdere la memoria ho paura di tutto,paura di morire,e dopo qualche settimana si sono presentati senso…
- Buonasera, sono Pietro, volevo chiedere un informazione, io ho 29 anni e ultimamente mi succede una cosa molto strana.... ecco appunto mi succede proprio questo inizio a sentirmi strano come se mi stesse succedendo qualcosa , mi sudano le mani ma sono fredde, mi suda un pò la fronte ma in realtà sto…
- Salve,da 1 mese io mi sono chiusa in me stessa e ho paura di tutto e vivo come se fossi dentro a una corazza di pensieri,lo psichiatra mi ha consigliato olanzapina.Olanzapina riuscira a farmi uscire da questa corazza ?Sono preoccupata
- buonasera a tutti sono una ragazza di 30 anni e da circa 2 anni la mia vita è cambiata. Inizio col dire che un giorno di inizio febbraio 2019 mi sono svegliata con un forte giramento di testa, tanto forte da costringermi a rimanere a letto tutto il giorno. Nei giorni seguenti la situazione non è andata…
- Buongiorno ho 55 anni e da quando avevo 12 anni che soffro di derealizzazione curata il tutti modi da psicologi, psicoterapeuti e pasticche di tutti tipi ma mai passata . C è qualcuno che mi vuole aiutare?
Vuoi inviare una domanda?
I nostri esperti hanno risposto a 67 domande su Derealizzazione
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.