ciao sono ormai anni che soffro di attacchi di panico ansia terribile sulle malattie ecc, tutto ciò

23 risposte
ciao sono ormai anni che soffro di attacchi di panico ansia terribile sulle malattie ecc, tutto ciò dopo che ho avuto un tumore .. non vivo più ho sempre paura che ho qualcosa o che mi viene qualche infarto.. sono andata da un psicologo e psichiatra e mi hanno detto che sono ipocondriaca e scioccata dal trauma subito, ho preso delle gocce tra qui xanax che mi ha portato ad un aborto spontaneo ( non sapevo di essere incinta).. ora invece mi ritrovo in una bolla tutto quella che mi circonda e me stessa non è reale cerco ogni giorno di distrarmi ma penso che quello che faccio non è reale ho paura che ho qualcosa.. ma siccome faccio sempre visite mi dicono che non ho nulla , sto prenotando anche una tack alla testa per vedere se ho qualcosa o se sto diventando pazza.. mi sto rovinando la vita con questi pensieri
Salve, mi spiace molto per la situazione. Ritengo fondamentale proseguire la terapia psicologica per identificare i fattori di mantenimento che rendono vivo il disturbo. Come mai si affanna così tanto a cercare informazioni su eventuali malattie?
Cordialmente, dott. FDL

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Gentile Utente, ciò che racconta è tremendo poiché esprime un'esperienza di enorme sofferenza e disorientamento.

Lo spavento per la sua reale (e passata) malattia dev'essere stato enorme e, da ciò che racconta, credo che non sia stato possibile elaborare e digerire la molteplicità di elementi emozionali che da essa e con essa sono scaturiti ma che ora permangono, residuali, e che sono, in qualche modo, il pavimento su cui è costretta a muoversi.

La mia è un'ipotesi e qualora decidesse di verificarla, non abbia paura di sporcarsi le mani andando a recuperare quel materiale angoscioso; soprattutto se ha qualcuno al suo fianco disponibile ad accompagnarla (il suo terapeuta).

Un caro saluto,
Emanuele Cananzi
Gentile utente mi dispiace per il suo disagio.Le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale per lavorare sia sulla sua ansia (e attacchi di panico)sia su questi pensieri intrusivi . Seguendo un percorso sicuro troverà giovamento fino alla risoluzione del problema . Per qualsiasi informazione resto a sua disposizione . Un caro saluto
Gentile utente,

Quello che sta vivendo è tremendo e mi dispiace di cuore. Mi sento di dirle che un primo passo è già stato però fatto: ha già individuato il fattore scatenante, il momento da cui il malessere è iniziato!! Un percorso terapeutico potrebbe esserle utile per partire da qui, elaborando il trauma che ha vissuto, andando a osservare da vicino le emozioni e andando a ascoltare il suo corpo. Sarà un percorso estremamente difficile e doloroso, le auguro di trovare il coraggio per intraprenderlo!

Cordiali saluti!
Dott.ssa Roberta Fassino
Gentile utente, purtroppo nei casi di ipocondria il controllo continuo del proprio stato di salute non fa altro che ingigantire il problema. Il suggerimento è quello di avviare una psicoterapia; la terapia breve strategica si è dimostrata spesso efficace per casi come il suo.
Gentile utente, spesso la diagnosi di tumore è vissuta come traumatica. A volte, tuttavia, la malattia in sé scatena delle emozioni difficili da gestire per una vasta gamma di ragioni, che sono però spesso connesse a paure più profonde, già presenti prima della diagnosi di tumore. Per tale ragione, continuare un lavoro psicoterapeutico può senza dubbio aiutarla a comprendere meglio quali sono le sue ferite aperte e a lavorare per ricucirle. Un caro saluto, dott.ssa Silvia Azzolina
Gentile Utente, mi dispiace molto per la sofferenza che sta provando. Una diagnosi di tumore è sempre un evento traumatico che mette in discussione ogni aspetto della propria vita. Mi sento di suggerirle, se non lo ha ancora fatto, di intraprendere un percorso di psicoterapia al fine di elaborare questo evento e poter così riprendere in mano la sua vita.
Un caro saluto
Salve, mi dispiace per la situazione che al momento sta vivendo, non è semplice. Come procede la terapia? Si fidi del proprio terapeuta, vedrà che le cose miglioreranno.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, non ho ben compreso se prosegue o meno la terapia presso i due professionisti. La invito caldamente a proseguire la terapia e darsi la possibilità di cambiamento. L'ipocondria, o ansia da malattia causa una notevole compromissione della qualità della vita. Le preoccupazioni riguardanti la salute, spesso interferiscono con le relazioni interpersonali, alterano la vita familiare e danneggiano le prestazioni professionali. Terapie cognitivo comportamentali e mindfulness risultano essere molto efficaci per questo disturbo. Un abbraccio
Dott.ssa Cinzia Borrello
Buongiorno, mi dispiace moltissimo per la sua situazione. La malattia che purtroppo l'ha colpita qualche tempo fa sicuramente ha lasciato un enorme segno e non è raro in questi casi sfociare in ipocondria. Ha fatto benissimo a ricorrere ad un supporto psicologico con l'obiettivo di individuare e interrompere questi timori ipocondriaci che non la lasciano vivere. Mi rendo conto che i tentativi di rassicurazione siano inutili, per questo il mio consiglio è di affidarsi il più possibile al suo terapeuta che saprà sicuramente come accompagnarla in questo faticoso cammino. Le auguro di trovare la sua serenità.
Cordialmente, C.G.
Gentile utente,
Immagino la sofferenza ma non si arrenda perché l'ansia e l'ipocondria possono essere curate attraverso un percorso di psicoterapia.
Cari saluti
Gentile Signora lei ben conosce quali sono le possibilità per affrontare le difficoltà che narra nella sua nota. Le due strade legate alla psicoterapia ed all'uso di farmaci sono quelle che si conoscono ed hanno una base scientifica solida. Pertanto continuando a lavorare dovrebbe avere dei risultati. I tempi sono difficili da stabilire in quanto le variabili che condiziona i risultati sono molte. Continui in questo percorso. Un cordiale saluto
Buongiorno,
oltre all'aspetto farmacologico la psicoterapia è essenziale per imparare a gestire l'ansia e superare le radici che la generano.
È un percorso non immediato ma è l'unico che potrà darle respiro.

Cordiali saluti.
Dott. Leonardo Gottardo.
Gentile utente, comprendo ciò che sente, è naturale provare paura e sentirsi non più al sicuro nella quotidianità dopo la sua esperienza. Potrebbe essere utile una consulenza psicologica che l'aiuti a gestire gli effetti di quanto vissuto, in modo da poter riacquisire una buona qualità di vita. Cordialmente. V.M.
Buonasera,
i traumi lasciano un segno talvolta pesante nella nostra vita, specie quando ci troviamo in un momento difficile e siamo più vulnerabili.
I farmaci nella grande maggioranza dei casi alleviano i sintomi o quantomeno ci rendono più pronti e disponibili per iniziare un percorso di psicoterapia.

A disposizione per chiarimenti, in bocca al lupo!
RM
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione di profondo disagio e sofferenza.
Credo che sia fondamentale che contatti uno psicologo per iniziare un percorso terapeutico stabile: penso infatti che possa essere molto importante per lei avere uno spazio in cui poter parlare di tutti questi pensieri, in cui sentirsi protetta e ascoltata.
E' anche necessario che la terapia farmacologica venga seguita da uno psichiatra, affinchè sia sempre adatta alla situazione e ad eventuali cambiamenti.
E' sempre meglio quando psichiatra e psicologo lavorano insieme, per poter così tentare di affrontare i problemi da diversi punti di vista.
Ma mi raccomando, importante che i percorsi siano costanti e duraturi nel tempo. Vedrà che ne trarrà giovamento,
un caro saluto
Dott.ssa Alice Carbone
Buongiorno, ciò che ha dovuto affrontare è senza dubbio molto doloroso e traumatico e il suo racconto esprime molta sofferenza.
Sembra evidente che il suo passato l'ha ragionevolmente segnata, andando a generare una serie di emozioni, pensieri, ansie e dubbi che non hanno avuto modo di essere elaborate e che, oggi, continuano a risuonare dentro di lei e a lasciare uno strascico emotivo di sofferenza e paura che si manifesta ed emerge nelle modalità da lei riportate.
Le consiglio un percorso di sostegno psicologico, per elaborare e comprendere meglio i suoi vissuti emotivi legati alla malattia, individuando le ferite ancora aperte, così da poterle ricucire e trovare un nuovo benessere.
Un caro saluto.
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Gentile Utente, comprendo quanto la condizione che sta vivendo possa essere difficile da affrontare. un percorso psicologico potrebbe aiutarla ad approfondire e rendere consapevoli le dinamiche emotive che scateno la reazione ansiosa.
Per qualsiasi dubbio o necessità resto a disposizione.
Dott.ssa Claudia Monaca
Gentile utente, l'esperienza che ha attraversato può essere di tipo traumatico e lasciare quindi delle conseguenze, come accaduto nel suo caso con gli attacchi di panico e d'ansia. Anche il senso di derealizzazione di cui sta facendo esperienza può essere legato ad un aspetto traumatico non elaborato rispetto alla sua malattia. Le consiglio di provare a riprendere il percorso originario di terapia (se lo ha lasciato) o di intraprenderne uno nuovo, anche online eventualmente, per elaborare i suoi vissuti e dare loro un senso. Rimango a disposizione per eventuali dubbi o domande. Un caro saluto, dott.ssa Marinella Balocco
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
gentile utente è evidente che tutto nasce da queste esperienze terribilmente traumatiche che l' ha costretta a fare i conti con la imprevedibilità e la fragilità dell esistenza attivando delle difese dissociative e una reazione fobica. spesso però sono i nostri tentativi di soluzione a rappresentare il problema qualora si dimostrino disadattivi e disfunzionali. Così nel suo caso il bisogno di ripristinare l' illusione del controllo, di tranquillizzarsi rispetto alla malattia, la costringe a esaminare ogni sensazione del suo corpo con preoccupazione in uno stato di continua ipervigilanza, ottenendo l'effetto opposto di quello desiderato ossia essere prigioniera di uno stato di ansia e preoccupazione continua. E' questo modello di risposta disadattivo e le convinzioni catastrofiche da cui è alimentato che è necessario modificare a mio parere, magari attraverso un percorso di ristrutturazione cognitiva, un cambio di prospettiva. Cosi come è importante poter esplorare e contattare attraverso, ad esempio,gli strumenti e le tecniche espressive della psicologia della gestalt e delle artiterapie le emozioni di paura, terrore, dolore, rabbia, impotenza...per confrontarsi con esse in modo graduale e protetto e ridimensionarle nel loro potere di condizionare e limitare il suo accesso ad un esperienza di vita piena e soddisfacente.
Cordiali saluti
Buongiorno, capisco che non è stato facile affrontare l'aborto spontaneo. Probabilmente aver affrontato il percorso di cura legato al tumore, l'ha esposta a sviluppare livelli intensi di ansia e attacchi di panico.
L'ansia di malattia è la nuova classificazione della vecchia ipocondriaca. E' classificata come una forma di ansia e consiste nella preoccupazione eccessiva e persistete di contrarre una malattia.
Da quello che ho letto percepisco il suo attuale disagio, perciò le consiglio di pensare alla possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico ad indirizzo cognitivo-comportamentale, elettivo per i disturbi d'ansia.
In bocca al lupo per tutto!
Spero di esserle stata d'aiuto a indirizzarla.
Buona giornata

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