• Dott.ssa Cecilia Mancini
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    Su di me

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    Sono Cecilia Mancini, psicologa con un background ricco e variegato sia ...

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    Formazione

    • A.S.P.I.C. Associazione per lo Sviluppo Psicologico dell’Individuo e della Comunità
    • Università di Roma La Sapienza
    • Università degli Studi Niccolò Cusano
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    Specializzazioni

    • Psicologia Clinica
    • Psicologia Perinatale
    • Psicologia del Lavoro
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    Tirocini

    • Unisan, Roma. Gruppo per pazienti con sintetizzazione centrale. Roma Aprile 2024- in corso
    • Emotionally Focused Theraphy con Andrea Pagani, Roma 09.2022 - 08.2023

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    Ho conosciuto la Dottoressa tramite passaparola e dopo averla incontrata mi sono sentito subito a mio agio. adesso ho uno spazio in cui posso essere me stesso, esprimermi liberamente e trovare conforto. grazie doc

    Dott.ssa Cecilia Mancini

    Grazie Edoardo per la recensione, è molto importante per me sapere che il percorso che stiamo facendo insieme sia così prezioso per te!

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    La Dott.ssa Mancini, é una professionista molto valida, attenta e molto empatica. Con grande delicatezza e professionalità mi ha seguita ed accompagnata nel mio percorso terapeutico, esplorando e affrontando insieme le mie difficoltà quotidiane. La consiglio a chi voglia intraprendere un percorso di scoperta personale. SM

    Dott.ssa Cecilia Mancini

    Ringrazio per questa recensione. Dottoressa Cecilia Mancini

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    Esperienza estremamente positiva. Già al primo incontro ho notato la professionalità, cortesia ed empatia della dott.ssa, qualità imprescindibili per il suo lavoro. Pienamente soddisfatto!

    Dott.ssa Cecilia Mancini

    Ringrazio per questa recensione, a presto in studio per continuare a crescere insieme!


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    Ho recentemente cominciato un percorso con la Dott.ssa Mancini e mi sono trovata subito a mio agio. Non solo mi ha fatto sentire accolta, ma soprattutto ho apprezzato la sua professionalità, qualità che ritengo essere fondamentale per poter affrontare con serenità e fiducia un percorso così impegnativo

    Dott.ssa Cecilia Mancini

    Grazie per questa recensione, i feedback come questi sono molto importanti per me. Arrivederci Dottoressa Cecilia Mancini


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    Ho consultato la dottoressa Cecilia Mancini per affrontare alcune questioni personali e devo dire che l'esperienza è stata estremamente positiva. La dottoressa si è dimostrata non solo professionale e competente, ma anche empatica e attenta alle mie esigenze emotive.


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    Risposte ai pazienti

    ha risposto a 2 domande da parte di pazienti di MioDottore

    ero da solo nella stanza, ho guardato la sedia, ho pensato a qualcosa (ma non so a cosa, non sapevo neanche dopo che è successo a cosa stavo pensando) poi mi è venuta ansia, il cuore batteva più veloce. mi sentivo anche come se qualcuno mi stesse guardando. c’era molto silenzio. non era la prima volta che succedeva. almeno una volta all’anno succede. Che ne pensate?

    Gentilissimo,

    Grazie per aver condiviso questa tua esperienza. Sembra che tu stia affrontando episodi di ansia che si manifestano in determinate situazioni, come quando ti trovi da solo in una stanza e ti concentri su qualcosa. Questo ti porta a sentirti molto ansioso, con il battito accelerato del cuore e la sensazione di essere osservato.

    È comprensibile che episodi del genere possano essere preoccupanti e avere un impatto significativo sulla tua vita quotidiana. Tuttavia, è importante sottolineare che senza una valutazione completa e un'analisi dettagliata della tua situazione, è difficile fare una diagnosi precisa o offrire un trattamento appropriato.

    Gli episodi di ansia possono derivare da una varietà di fattori, tra cui stress, esperienze passate, problemi emotivi o psicologici sottostanti. Per comprendere appieno ciò che stai vivendo e trovare il miglior approccio per gestire questi episodi, sarebbe utile esplorare più a fondo la tua storia personale, le tue esperienze di vita e qualsiasi altro sintomo o circostanza correlata.

    Ti incoraggio vivamente a cercare supporto professionale da parte di uno psicologo o di un professionista della salute mentale. Un professionista qualificato sarà in grado di condurre un'accurata valutazione della tua situazione, fornirti un'adeguata diagnosi e sviluppare un piano di trattamento personalizzato per aiutarti a gestire l'ansia e migliorare il tuo benessere emotivo.

    Inoltre, potrebbe essere utile tenere un diario per registrare gli episodi di ansia e le circostanze che li scatenano, così da fornire al professionista maggiori informazioni per una valutazione approfondita.

    Ricorda che non sei solo in questo e che ci sono risorse e professionisti disponibili per aiutarti lungo il tuo percorso di guarigione e benessere emotivo. Se desideri ulteriori informazioni o supporto, non esitare a contattarmi o a cercare aiuto professionale.

    Nella speranza di esserti stata di sostegno,
    Dottoressa Cecilia Mancini

    Dott.ssa Cecilia Mancini

    Mi ha lasciata dopo un periodo di 4 mesi di litigi e incomprensioni, stavamo per fare un anno di relazione.



    Ho iniziato a sentirmi in amicizia/frequentazione con questo ragazzo , due anni fa a novembre, e da lì abbiamo iniziato a parlare molto e ci siamo trovati tanto bene. Ci mancavamo, ci cercavamo e tutto, uscivamo solo il fine settimana perché purtroppo abitiamo un po' lontani, però va bene così. Tra di noi durante la frequentazione cje è durata sette mesi, ci sono state cose pure, come abbracci e carezze, ed eravamo troppo timidi per baciarci a stampo all'inizio, finché dopo 4 mesi di frequentazione prima che se ne va lo prendo e lo bacio, e lui ci rimase molto felice. Da lì la nostra frequentazione arriva fino a Maggio dell'anno scorso, dove mi chiese di essere la mia fidanzata ed eravamo troppo felici. Ci abbiamo messo così tanto perché io volevo essere sicura di conoscerlo abbastanza per reputarlo fidanzato, e avevo paura e basta. E lui mi ha aspettata e mi ha fatta sentire compresa. Ora, quello che mi piaceva di lui era il suo modo goffo e impacciato di fare, la sua sensibilità e umorismo e anche il suo bell'aspetto che aveva. Ecco andava tutto molto bene. Durante i mesi abbiamo litigato come le coppie normali, lui sbagliava per il suo modo di non capire a priori lo sbaglio suo e quindi non commetterlo, io facevo la stessa cosa, e avevo il bruttto vizio di fargli il silenzio punitivo, che ad una certa ho smesso di fare per accordi tra di noi. Sono cose normali che capitano, tutti sbagliamo e ne parliamo. Solo che piano piano ci vedevamo sempre di meno, perché con la scuola che inizia e il fatto che viviamo un po' lontanini, ci vedevamo sempre di meno, e io ho iniziato arti marziali, che facevo e faccio tre volte a settimana, poi con lo studio e tutto, abbiamo avuto poco tempo per vederci. Ma andava comunque tutto bene. Durante il periodo invernale, attorno i 7 mesi di relazione ,abbiamo iniziato a litigare molto di più. Perché ci sentivamo sempre per chat e quindi ci sono SEMPRE stati fraintendimenti, in più io avevo iniziato a rimanerci male perché ultimamente non stava mostrando troppo affetto fisico come prima, o affetto in generale, cioè si lo faceva, ma molto meno, sembrava uno svogliato e un po' una ameba, allora da lì mi arrabiavo per questa cosa, perché appena ci incontravamo poteva passare un'ora ma se io non lo baciavo lui non mi baciava per primo, stessa cosa per gli abbracci, poi quando lo tenevo per mano sembrava che lo stessi tenendo dal guinzaglio, quindi ecco, è un po' scomoda come situazione. Ci piansi molto, però parlandone con lui ho avuto la possibilità di capire che per lui era un periodo un po' apatico, un po' così, quindi mi misi l'anima in pace e lui mi promise di cambiare.

    Tempo un mese fa esattamente la stessa cosa di prima, però aveva smesso di essere più energetico, mi amava ancora, so cosa state pensando, credetemi mi amava ancora, però per sapere della sua giornata bisognava tirarglielo via con le pinze e lui non è che mi chiedeva granché della mia, non è che parlava granché ecco. Però quando stavamo insieme che ci incontravamo durante la settimana, stavamo bene, certo qualche litigio c'era, perché capita, però ecco, stavamo bene, ci baciavamo, ci facevamo le carezze, ci allungavamo a letto e dormivamo insieme, io con la la testa sul suo petto, poi quando veniva a casa mia mi aiutava a cucinare…ecco era questo.

    Però lui mi aveva promesso di cambiare e in un mese è ritornato a farmi mancare di attenzioni di base che solitamente si danno in una relazione. Allora lì ci rimasi tanto tanto male, e ne parlammo di nuovo e promise di cambiare di nuovo. I conflitti però continuavano e avevo bisogno di spazio, gli chiesi una settimana di pausa a cui lui era molto contrario, questa pausa durò praticamente 4 giorni perché ci mancavamo troppo, e tornati a parlare mi disse che effettivamente gli serviva e mi ha data meno per scontata. Apposto, tutte le cose belle che vi ho detto continuavano, ci sono sempre state, e io stavo comunque bene in sua presenza, malgrado tutto io con lui ci volevo stare, anche se in quel periodo io gli dissi solo che non sapevo che provare perché mi mancava a sentire l'amore come prima. Però c'è un motivo per il quale non mi sono mai arresa. I conflitti continuavano, e lui non sembrava capire che se non si svegliava non poteva mantenere una relazione, allora decisi di lasciarlo, ed è stato devastante perché non volevo farlo veramente, ma pensavo che così facendo ci avrei dato lo shock necessario per rimetterci in carreggiata, gli riscrissi la sera dopo e lui era felicissimo e io altrettanto perché ci amavamo ancora.

    Ci rincontrammo iniziammo a uscire di nuovo e tempo 4 o 3 giorni, siamo tornati insieme.

    alla fine il mio lasciarlo è stata una grandissima cazzata perché semplicemente era inutile perché lo amava ancora e gli ho riscritto subito, però comunque continuando passa un mese e noi litighiamo e io nell'ultimo periodo cioè quello più recente, perché mi ha lasciata recentemente, stavo male per problemi, familiari, scolastici e personali e anche per il fatto che appunto litigavamo abbastanza spesso. allora gli rispondevo un po' a monosillabi perché stavo male e lui mi rispose un po' male dicendomi che dovevo alzarmi su di morale che sembrava che parlavo con un manichino e io ci rimasi male perché quando lui faceva la stessa cosa gli ho chiesto come stava e lui invece non si è preoccupato in quel modo di me.

    Il giorno dopo di questa vicenda andai a casa sua e litighiamo di nuovo per un fraintendimento soltanto che invece di affrontarlo io mi mi si a piangere e lui rimase seduto sul suo letto col telefono e ci siamo evitati di parlare. dopo aver pranzato siamo tornati in camera sua e abbiamo iniziato a litigare perché io volevo spiegargli la motivazione per il quale io c'ero rimasta male, abbiamo iniziato a parlarci uno sopra l'altro e io mi sono messa a piangere e quella era la prima volta che mi mettevo a piangere davanti a lui.

    Stavo già male per i motivi precedentemente elencati, Poi avevo paura di perderlo perché io mi sono messa paura, in più quel giorno mentre litigavamo mi disse che soltanto perché avevo il ciclo non voleva dire che io dovevo fare così e quindi mi sono sentita male perché non potevo crederci che il mio fidanzato che amavo tanto avesse potuto dire una cosa del genere.

    Quando mi misi a piangere mi disse "ma perché piangi" e poi siccome non gli rispondevo perché, cazzo, stavo piangendo, si mise al telefono aspettando che ritorni a parlargli. Questa cosa fu un po' brutta, perché penso che se una persona ti piange vicino come minimo non ti metti al telefono. so che nell'ultimo periodo i problemi li ho cacciati prevalentemente io per il mio nervosismo eccetera eccetera, però io quando lui creava i problemi non mi sono mai arresa non ho mai smesso di cercarlo e non ho mai smesso di amarlo.

    il giorno dopo di quest'ultima vicenda che fu quella più brutale, la mattina mi scrisse e iniziamo a parlare e finì con lui che mi lasciò.

    da quando che mi ha lasciata Io sto completamente una merda, non c'è giorno che non piango, Vorrei tanto che tornassimo insieme, ma lui mi ha spiegato ieri che non vuole rifrequentarmi perché ha paura dei conflitti, non se la sente di ritornare insieme a me, non se la sente di ri frequentarmi romanticamente. il fatto è che non è passato nemmeno una settimana da quando che mi ha lasciata, quindi probabilmente ha bisogno di tempo per sentire effettivamente la mia mancanza e rendersi conto che magari mi ama ancora anche se quando ieri l'ho chiamato ha detto che appunto non vuole rifrequentarmi che non so se mi ama ancora ma è molto probabile di no che non prova più niente.

    io gli dissi che secondo me aveva bisogno di tempo perché era molto confuso e lui mi disse che comunque vada non avrebbe voluto cambiare la sua opinione però il fatto è che qualche giorno prima di lasciarci anche se noi litigavamo ci amavamo tanto ci chiamavamo amore alla fine parlavamo scherzavamo si tirava avanti ecco, non capisco perché è il momento in cui in teoria ho iniziato a dare io i problemi lui si è arreso subito cioè capisco che dopo tutti i guai che abbiamo passato sei stato comunque male e sei arrivato un po' al tuo limite ma lui ha completamente ignorato il fatto che arrivati ad un certo punto delle relazioni ci saranno le litigate pesanti e brutte e da lì che si inizia a vedere il vero valore della relazione e il commitment che dobbiamo metterci. Che ne pensate?

    durante quest'ultimo periodo non sapevo che cosa effettivamente gli frullava in testa ma perché semplicemente non me l'aspettavo, lui ieri mi disse che il suo "perdere sentimenti" era dovuto al fatto che lui non ne ha parlato quando eravamo ancora in tempo e che ha lasciato che questa cosa se lo rimangi dentro e che effettivamente lui prendesse questa brutta decisione.

    Il fatto che mentre parlavamo si mise a piangere e si sentiva un po' una merda a riguardo, anche se non voleva cambiare idea, mi fa pensare che effettivamente gli manca un po' e che forse c'è un briciolo di speranza dietro perché se hai veramente smesso di amarmi al 100% non te ne frega niente di me e quindi non ti saresti messo a piangere. Quindi io penso che almeno l'1% ci sia ancora e che devo dargli tempo. perché effettivamente si poteva ancora continuare se lui mi avesse parlato dei suoi problemi si sarebbe potuto aggiustare quindi io speravo che mi potessi dare un'altra chance per farlo sentire meglio e lasciarlo sfogare di quello che non ha avuto il coraggio di fare durante l'ultimo mese.

    ma ora come ora non se la sente quindi io penso che dovremmo fare del no contact perché ad una certa forse gli mancherò veramente e deciderà di ritornare a frequentarmi. Ma siccome temo che lui si possa scordare di me anche se penso che non lo farà, avevo pensato di vederlo almeno una volta al mese per farlo sentire bene in mia presenza e in un qualche modo ri frequentarci occasionalmente per Ecco lasciare sempre e comunque una piccola impronta di me su di lui perché io lo amo ancora e sono disposta a fare veramente di tutto. Ho capito i miei errori e spero un giorno tornerà, penso che dandogli spazio alleggerisco sicuramente la situazione. Però non gli riscriverò almeno per adesso, l'ultima volta è stato devastante appunto con me che piango e lui che piange che dice che la sua decisione l'ha presa, io che lo pregò di darmi un'altra possibilità.
    L'ultimo verdetto da parte sua è stato in sintesi che, non prova più niente, per lui sono oggettivamente una bella ragazza, e che ha paura di litigare di nuovo come prima e non vuole rifrequentarmi. Non è passato nemmeno un mese dalla rottura. Non so cosa fare, per ora mi faccio i fatti miei ma sto troppo male.

    Cara,
    Prima di tutto, voglio riconoscerti il coraggio che hai dimostrato nel condividere la tua esperienza. È evidente che la tua relazione è stata attraversata da alti e bassi, conflitti e momenti di intimità profonda. Capisco quanto possa essere difficile affrontare l'ipotesi della fine di una relazione così significativa, soprattutto quando ci sono ancora sentimenti coinvolti.
    Vorrei però invitarti a prenderti un momento per te stessa. È normale sentirsi devastati dopo una rottura, soprattutto quando ci si sente così investiti emotivamente come hai descritto. È importante concederti il tempo e lo spazio necessari per elaborare le tue emozioni e guadagnare chiarezza su ciò che desideri per te stessa nel futuro.

    Dal tuo racconto emerge chiaramente il desiderio di riparare la relazione e di far sì che il tuo ex compagno si renda conto dell'importanza della vostra connessione. Tuttavia, è essenziale riconoscere che ogni persona ha il diritto di prendere decisioni che sente essere nel proprio interesse emotivo e psicologico. È comprensibile che tu voglia dare il tuo contributo per riparare la situazione, ma è altrettanto importante rispettare la volontà e i confini dell'altro.

    La tua proposta di "no contact" potrebbe essere un passo importante verso la riflessione. Trascorrere del tempo lontano l'uno dall'altro potrebbe permettere a entrambi di guadagnare chiarezza sulle proprie emozioni e sulle dinamiche della relazione. Questo periodo di distanza potrebbe anche fornire l'opportunità di concentrarti su te stessa, sulle tue passioni e sui tuoi obiettivi personali.

    Inoltre, è importante ricordare che non sei responsabile del cambiamento o del benessere emotivo del tuo ex compagno. Anche se è comprensibile il desiderio di aiutare e sostenere chi ami, ogni persona è responsabile del proprio benessere.

    Infine, vorrei incoraggiarti a considerare l'importanza del perdono, sia per te stessa che per il tuo ex compagno. Il perdono non significa necessariamente ripristinare la relazione, ma piuttosto rilasciare il risentimento e la rabbia che possono ostacolare il tuo percorso di vita.

    Ti invito a esplorare le risorse disponibili per te, come il supporto di amici fidati, la consulenza professionale o la partecipazione a gruppi di sostegno. Affrontare una rottura può essere un processo doloroso e complesso, ma con il tempo e il sostegno giusto, è possibile guarire e crescere da questa esperienza.

    Ti auguro tutto il meglio,
    Dr.ssa Cecilia Mancini

    Dott.ssa Cecilia Mancini

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