Ciao a tutti, sono una ragazzina di 13 anni e soffro di derealizzazione da un anno.. Io soffro molto
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Ciao a tutti, sono una ragazzina di 13 anni e soffro di derealizzazione da un anno.. Io soffro molto di ansia e sono molto timida quindi forse è stato questo.
Ne ho parlato con i miei genitori ma ci scherzano su e io non so che fare.
Ho paura di non tornare alla normalità.
Ne ho parlato con i miei genitori ma ci scherzano su e io non so che fare.
Ho paura di non tornare alla normalità.
Cara 13enne come mai conosci un termine così specifico? Chi ti ha detto che soffri di questo disturbo? Se stai male, come mai i Tuoi ne ridono? Cerca di far vedere la Tua sofferenza, non nasconderla e chiedi loro che cerchino un terapeuta che lavori con i minorenni. Auguri. Scrivici quando starai meglio.
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Buongiorno,
da quanto scrivi, non capisco se qualche specialista ti abbia prospettato questa diagnosi e o se sia una sensazione che ti accorgi di vivere.
Hai fatto molto bene a parlarne con i tuoi genitori. Cerca di fare capire loro che quanto stai vivendo, al di là del nome che gli dai ti fa soffrire e che loro prendendoti in giro non ti aiutano. Suggerisci loro la possibilità di accedere anche per un breve percorso, ad un sostegno di psicoterapeutico, per aiutarti ad attraversare questo momento di difficoltà.
Si possono informare se sia possibile usufruire di strutture pubbliche territoriali (consultorio famigliare, ambulatorio neuropsicologia ad esempio), oppure rivolgersi ad un psicoterapeuta di loro scelta.
Al limite, prova a parlarne con il tuo medico di base.
Spero di esserti stata utile. Se i tuoi genitori hanno ulteriori domande, sono a disposizione.
Cordialmente
Giorgia Tolio
da quanto scrivi, non capisco se qualche specialista ti abbia prospettato questa diagnosi e o se sia una sensazione che ti accorgi di vivere.
Hai fatto molto bene a parlarne con i tuoi genitori. Cerca di fare capire loro che quanto stai vivendo, al di là del nome che gli dai ti fa soffrire e che loro prendendoti in giro non ti aiutano. Suggerisci loro la possibilità di accedere anche per un breve percorso, ad un sostegno di psicoterapeutico, per aiutarti ad attraversare questo momento di difficoltà.
Si possono informare se sia possibile usufruire di strutture pubbliche territoriali (consultorio famigliare, ambulatorio neuropsicologia ad esempio), oppure rivolgersi ad un psicoterapeuta di loro scelta.
Al limite, prova a parlarne con il tuo medico di base.
Spero di esserti stata utile. Se i tuoi genitori hanno ulteriori domande, sono a disposizione.
Cordialmente
Giorgia Tolio
Cara, come scrive il collega, mi colpisce il termine "derealizzazione" da te utilizzato, potresti forse averlo letto da internet? Questa è una grande fonte di informazione da non prendere però alla lettera perché ogni stato d'animo, sintomo o evento vissuto deve essere contestualizzato un base al tuo vissuto personale e momento di vita. Comprendo la sensazione di non essere compresa dai tuoi genitori ma ti invito a continuare a cercare una strada per comunicare con loro o eventualmente con il tuo pediatra. In bocca al lupo
Ciao! E' particolare che tu abbia usato un termine così specifico, che significato dai tu alla derealizzazione? E' giusto che tu ne abbia parlato con i tuoi, certo non è piacevole non essere presi sul serio.
In che modo e con quali parole hai comunicato queste sensazioni ai tuoi genitori, quale è stata la richiesta che hai fatto loro? forse la prossima volta puoi 'aggiustare' il modo in cui comunichi così da essere ascoltata.
Credo che sia importante che tu porti avanti il tuo bisogno, la necessità di capire cosa c'è che non va, parlandone anche con il tuo pediatra o medico di base.
In che modo e con quali parole hai comunicato queste sensazioni ai tuoi genitori, quale è stata la richiesta che hai fatto loro? forse la prossima volta puoi 'aggiustare' il modo in cui comunichi così da essere ascoltata.
Credo che sia importante che tu porti avanti il tuo bisogno, la necessità di capire cosa c'è che non va, parlandone anche con il tuo pediatra o medico di base.
Buongiorno, se sente le sue problematiche e la sua sofferenza invalidanti provi a parlare ancora con i suoi genitori cercando di esprimere con forza il suo disagio. Se non dovesse trovare una risposta adeguata esistono sportelli anche gratuiti per adolescenti. Non conosco la sua città di appartenenza ma non esiti a contattarmi in privato per ulteriori informazioni. Un caro saluto Dott Elisa Galantini
Ciao. Non so se sia derealizzazione, ma sicuramente se a 13 anni scrivi su questo sito sicuramente stai soffrendo. Fai capire ai tuoi genitori questo tuo dolore e chiedi loro di farti parlare incontro uno psicologo esperto nei disturbi legati alla tua età per farti aiutare. Buona giornata
Cara ragazza, quella della "derealizzazione" è un'etichetta molto specifica, e dal momento che racconti che i tuoi genitori l'hanno presa un po' sotto gamba, ipotizzo che sia il frutto di un'autodiagnosi tramite internet e non di una visita specialistica. Tutti quanti ci consultiamo con google, però dobbiamo prendere un con le pinze ciò che troviamo. Non abbiamo molte informazioni su di te, se non che soffri molto di ansia, e questo ci basta. Prova a far capire a mamma e papà che stai vivendo questo problema molto seriamente e che hai bisogno del loro supporto, e con il loro consenso prendete contatto con uno psicologo. L'ansia si può gestire, e il ritorno alla normalità è assolutamente a portata di mano. Coraggio, in bocca al lupo!
Salve. Come hanno sottolineato i miei colleghi, usi un termine molto preciso che fa riferimento ad una condizione di sofferenza psicologica complicata ed a volte di difficile condivisione. Mi domando come mai i tuoi genitori abbiano un atteggiamento così poco empatico. Sono comunque certo che troverai il modo di far capire ai tuoi la tua reale situazione.
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli.
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli.
Cara ragazza,
Molto bene che hai parlato con i tuoi genitori, sei stata coraggiosa! Purtroppo a volte gli altri fanno un po’ di fatica a capire come stiamo veramente...e questo fa male. Però mi sembra di capire che stai attraversando un periodo difficile della tua vita e che non stai bene: quindi ti consiglio di provare a parlare ancora con i tuoi, cercando di far capire loro che hai bisogno del loro aiuto in questo momento delicato. Potresti proporre loro di accompagnarti a parlare almeno con il vostro medico di base: lui può farsi un’idea chiara di come stai e consigliare a te e ai tuoi genitori una modo per farti stare meglio, magari rivolgendovi a uno psicologo.
I migliori auguri,
Dott Carrera
Molto bene che hai parlato con i tuoi genitori, sei stata coraggiosa! Purtroppo a volte gli altri fanno un po’ di fatica a capire come stiamo veramente...e questo fa male. Però mi sembra di capire che stai attraversando un periodo difficile della tua vita e che non stai bene: quindi ti consiglio di provare a parlare ancora con i tuoi, cercando di far capire loro che hai bisogno del loro aiuto in questo momento delicato. Potresti proporre loro di accompagnarti a parlare almeno con il vostro medico di base: lui può farsi un’idea chiara di come stai e consigliare a te e ai tuoi genitori una modo per farti stare meglio, magari rivolgendovi a uno psicologo.
I migliori auguri,
Dott Carrera
Ciao giovane ragazza, effettivamente scrivi un termina che una ragazza di 13 anni difficilmente ne conosce il significato. Cmq penso che sia giusto che tu ne parli con i tuoi genitori di ciò che ti sta succedendo e quali sono i tuoi pensieri. Solo loro possono aiutarti nel trovare un bravo psicoterapeuta che si occupa di adolescenti, a cui puoi spiegare tutti i tuoi pensieri e ciò che maggiormente ti turba, ciao e buon proseguimento, dott. Eugenia Cardilli
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Ciao cara, usi un termine molto specifico, come detto anche dai miei colleghi. Hai fatto benissimo a parlare con i tuoi genitori del tuo stato d'animo, forse non hanno ben compreso la tua sofferenza. Prova a spiegar loro che davvero avresti bisogno di qualcuno che ti aiuti ad affrontare questo tuo momento particolare. Trovate insieme uno psicologo al quale affidarti per poter esprimere le tue emozioni e il tuo malessere, così da poter nel tempo star meglio. Resto a disposizione, per te e i tuoi genitori. Un caro saluto, dott.ssa Paola De Martino
Buongiorno,
non so se sia davvero "derealizzazione" ma sicuramente da ciò che scrivi sento molta preoccupazione. Credo sia stato saggio condividere con la tua famiglia...prova a sensibilizzarli sul fatto che sei davvero spaventata e che vorresti una mano per capire meglio la situazione con chi lo fa di mestiere. A 13 anni sono frequenti i momenti di spaesamento e difficoltà ma forse se opportunamente accompagnata potrai essere aiutata a dare il giusto peso a ciò che ti sta accadendo dentro.
Resto a disposizione e intanto un caro saluto.
Dott.ssa Uguccioni
non so se sia davvero "derealizzazione" ma sicuramente da ciò che scrivi sento molta preoccupazione. Credo sia stato saggio condividere con la tua famiglia...prova a sensibilizzarli sul fatto che sei davvero spaventata e che vorresti una mano per capire meglio la situazione con chi lo fa di mestiere. A 13 anni sono frequenti i momenti di spaesamento e difficoltà ma forse se opportunamente accompagnata potrai essere aiutata a dare il giusto peso a ciò che ti sta accadendo dentro.
Resto a disposizione e intanto un caro saluto.
Dott.ssa Uguccioni
Cara ragazza, mi colpiscono molto le tue parole. Non sempre è semplice far capire agli altri come ci sentiamo, cosa stiamo passando, le difficoltà che abbiamo e spesso questo può farci sentire soli, a disagio e disperati. Tu però non sei sola, riaffronta in modo diverso il discorso con i tuoi genitori, cerca di non spiegare troppo i sintomi ma piuttosto la profondità del tuo disagio, esprimendogli il bisogno da parte tua di recarti in un consultorio per un colloquio gratuito che possa darti informazioni importanti. Se dovessi aver bisogno di farmi domande o chiedermi un consiglio, rimango volentieri a tua disposizione.
Dott.ssa Federica Leonardi
Dott.ssa Federica Leonardi
Ciao. Capisco la tua sofferenza e inizio dicendoti che queste cose passano, se contatti uno specialista che ti aiuta a capire e a superare quello che sta succedendo. I genitori, a volte, non capiscono l'importanza della sofferenza, e se ci scherzano su, non lo fanno perchè non gli interessa, ma perchè non vogliono credere che la loro figlioletta possa soffrire. Prova a contattare uno psicologo che possa aiutarti così da poter uscire da questa situazione che ti causa disagio.
Ti auguri il meglio
Ti auguri il meglio
Buongiorno. Sei molto giovane e, al contempo, sembri essere già consapevole di alcune tue difficoltà e preoccupata per esse. Mi domando dove tu abbia sentito il termine "derealizzazione" e se qualcuno lo abbia riferito alla tua situazione. Ti è stato spiegato cosa significhi e per quale motivo si adatti alla tua situazione? Penso sia importante che, se avverti una sofferenza, tu possa condividerla con la tua famiglia e con le persone che si prendono cura di te, in modo da rivolgersi a un professionista se necessario. Auguri per la tua ricerca, Ambra Salustri
Ciao cara, se pensi di avere bisogno di aiuto ma i tuoi genitori non sono al momento disposti ad accettarlo, potresti cercare di parlarne con un'insegnante oppure un parente o una figura vicina ai tuoi genitori di cui ti fidi e che ti possa aiutare a far capire ai tuoi genitori che il tuo disagio è importante e che hai bisogno di essere aiutata a comprendere questi sintomi e soprattutto la "paura di non tornare alla normalità". un caro saluto
Ciao cara...la tua è un'età molto particolare nella quale è molto più frequente di quanto si possa pensare andare incontro a sensazioni diffuse di disagio e timore di affrontare anche i normali compiti della vita quotidiana. Sono certa che, provando a parlarne ancora con i tuoi genitori e spiegando loro che stai soffrendo, non esiteranno a chiedere un aiuto specialistico.
Io sono a disposizione per te.
Buona fortuna! Un caro saluto
Io sono a disposizione per te.
Buona fortuna! Un caro saluto
Ciao, anche se il termine deralizzazione non dovesse rappresentare esattamente quanto stai sperimentando, è comunque preoccupante il malessere che denunci. Può accadere che un genitore possa porsi in modo superficiale innanzi ad una dichiarazione di disagio simile, dal momento potrebbe presentarsi la difficoltà ad accettare che un figlio possa star male o che possa essere tradotto solo come un atteggiamento finalizzato alla richiesta di attenzioni. Ma sono certo che insistendo, parlandone più accuratamente, i tuoi genitori non saranno più "sordi" alla richiesta d'aiuto.
In bocca al lupo!
In bocca al lupo!
ciao, perchè non provi a vedere uno psicologo? potrebbe aiutarti a capire e a risolvere, non aspettare molto tempo, sei stata già coraggiosa a scrivere qui e a chiedere aiuto, adesso fai un altro passo :)
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Salve tu pensi di essere dissociata dall'ambiente esterno o il tuo modo di vivere è sentirti fuori contesto? Devi farti fare una giusta diagnosi da un professionista, vista l'età potrebbe essere una situazione transitoria. Fatti aiutare dai tuoi a cercare un valido psicoterapeuta.
Dott.ssa Milvia Verginelli
Dott.ssa Milvia Verginelli
Ciao, essendo giovane ti do del tu.
Sono d'accordo con i miei colleghi, come fai a conoscere concetti così specifici? Comunque, dovresti parlarne in modo serio con i tuoi familiari.
Buona giornata.
Dott. fiori
Sono d'accordo con i miei colleghi, come fai a conoscere concetti così specifici? Comunque, dovresti parlarne in modo serio con i tuoi familiari.
Buona giornata.
Dott. fiori
Salve, prima di rivolgerti ad uno specialista dovresti riuscire a comunicare con i tuoi genitori. Fargli capire il disagio che stai provando è il primo passo da affrontare.
MMM
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Buonasera, mi dispiace per questo periodo così difficile. Credo che prima di tutto possa farle bene parlare con i suoi genitori del peso di quello che sta vivendo, affinché la sostengano a intraprendere una psicoterapia per sé; un percorso di terapia può aiutarla capire i significati di queste ansie e degli episodi di derealizzazione. Se ne avesse bisogno può contattarmi. Un caro saluto dott.ssa Silvia Di Chio
Gentile utente, soprattutto in questi casi è importante prenotare una visita con uno psicoterapeuta.
Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu
Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu
Gentilissima utente la derealizzazione è un disturbo psicologico che può essere causato da vari fattori, tra cui l'ansia e il timore. È importante che tu continui a parlare dei tuoi sintomi con i tuoi genitori e, se necessario, cerchi supporto da uno psicologo o uno psicoterapeuta specializzato in disturbi legati all'ansia e alla derealizzazione. È normale avere paura di non tornare alla normailtà, ma con l'aiuto adeguato è possibile affrontare e superare questa condizione. Non sottovalutare i tuoi sintomi e cerca il supporto necessario per affrontarli. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione anche online.
Dott. Cordoba
Dott. Cordoba
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Buongiorno cara,
mi spiace per quello che stai attraversando, ti sono vicino.
‘Derealizzazione’ è un termine molto tecnico e specifico. È stato forse qualche specialista a usare questa parola?
Se ho compreso bene, senti che i tuoi genitori sminuiscano le tue difficoltà, scherzandoci su.
Se hai bisogno di supporto, non esitare a contattare me o un altro specialista.
Un caro saluto, Dott. Daniele Morandin
mi spiace per quello che stai attraversando, ti sono vicino.
‘Derealizzazione’ è un termine molto tecnico e specifico. È stato forse qualche specialista a usare questa parola?
Se ho compreso bene, senti che i tuoi genitori sminuiscano le tue difficoltà, scherzandoci su.
Se hai bisogno di supporto, non esitare a contattare me o un altro specialista.
Un caro saluto, Dott. Daniele Morandin
Ciao carissima. La tua riflessione e la tua preoccupazione per te stessa, è davvero lodevole. Hai a cuore la tua salute mentale e questo ti onora più di qualsiasi altra cosa. Non preoccuparti, alla tua età tante cose sono transitorie. Tuttavia, il fatto di esternarlo è molto importante. Ti suggerisco di provare a mostrare coi modi giusti il disagio che provi per questa situazione e valutate insieme tutto ciò che bisogna fare. Ma soprattutto: non metterti etichette, hai 13 anni è naturale sentirsi in certi modi talvolta. Non fare ricerche su internet, piuttosto insieme ai tuoi genitori, se è il caso, rivolgetevi ad uno specialista.
Rimango a disposizione per un consulto.
Dr.ssa Marta Landolina
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Dr.ssa Marta Landolina
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Salve, capisco perfettamente il tuo disagio. La derealizzazione è un'esperienza spaventosa, soprattutto per una ragazza di 13 anni. È comprensibile che tu ti senta persa e spaventata. Vorrei dirti che non sei sola, molti adolescenti soffrono di derealizzazione, spesso legata all'ansia e alla timidezza. È importante che tu sappia che la derealizzazione è un disturbo che può essere curato. Non devi aver paura di non tornare alla normalità. Ti consiglio di parlare con i tuoi genitori in modo più approfondito. Spiega loro quanto questa esperienza ti fa soffrire e quanto ti senti sola. Digli che hai bisogno del loro aiuto e del supporto di un professionista. Se i tuoi genitori non dovessero capire, parlane con un adulto di cui ti fidi: un insegnante, un parente o un amico. La derealizzazione è un problema reale e non devi affrontarlo da sola.
Ciao, mi sento di tranquillizzarti sul fatto che tutto può tornare alla normalità e che questi momenti di difficoltà sono transitori. Prova ad esprimere con sincerità ai tuo genitori il desiderio di essere aiutata e supportata. Magari da uno psicologo con cui ti senti libera di parlare in serenità.
Carissima,
grazie di cuore per aver condiviso questa sua richiesta.
Come ha scoperto di soffrire di derealizzazione?
La paura di non tornare alla normalità è legittima. In questo momento è spaventata e confusa. Il mio consiglio è quello di parlarne nuovamente con i suoi genitori e di chiedere il sostegno ed il supporto di un professionista psicologo/psicoterapeuta che possa aiutarla a superare questo momento. Lo chieda ai suoi genitori, ne parli con loro.
Io sono qui, resto a disposizione nel caso in cui lo desiderasse.
Le mando un caro saluto.
Dott.ssa Teresa Schillaci
grazie di cuore per aver condiviso questa sua richiesta.
Come ha scoperto di soffrire di derealizzazione?
La paura di non tornare alla normalità è legittima. In questo momento è spaventata e confusa. Il mio consiglio è quello di parlarne nuovamente con i suoi genitori e di chiedere il sostegno ed il supporto di un professionista psicologo/psicoterapeuta che possa aiutarla a superare questo momento. Lo chieda ai suoi genitori, ne parli con loro.
Io sono qui, resto a disposizione nel caso in cui lo desiderasse.
Le mando un caro saluto.
Dott.ssa Teresa Schillaci
Gentile utente, la derealizzazione può essere una risposta all’ansia, soprattutto in età adolescenziale. È importante che tu venga ascoltata con serietà. Ti consiglio di chiedere supporto a uno psicologo, anche attraverso la scuola o il medico di base. Con l’aiuto giusto si può stare meglio. Dott.ssa Aurora Corso.
Ciao, posso solo immaginare quanto possa essere difficile vivere queste sensazioni, soprattutto alla tua età, in cui le emozioni sono già generalmente molto forti.
Quello che descrivi è una reazione che a volte il nostro sistema mette in atto quando si sente molto sotto pressione, come nel caso dell’ansia, e tenta di "congelarsi".
Hai fatto bene a parlarne con i tuoi genitori, anche se non ti sei sentita presa sul serio. Purtroppo può capitare che i genitori tendano a minimizzare perché non conoscono questo genere di cose oppure siano in difficoltà nell'affrontare la sofferenza dei loro figli.
Quello che puoi fare ora è chiedere ai tuoi genitori di portarti da una persona che possa aiutarti davvero, come uno psicologo (per esempio a scuola, se c'è). Una strada per stare meglio esiste, e si può percorrere insieme a qualcuno che ha gli strumenti per capire e condividere quello che stai vivendo.
Quello che descrivi è una reazione che a volte il nostro sistema mette in atto quando si sente molto sotto pressione, come nel caso dell’ansia, e tenta di "congelarsi".
Hai fatto bene a parlarne con i tuoi genitori, anche se non ti sei sentita presa sul serio. Purtroppo può capitare che i genitori tendano a minimizzare perché non conoscono questo genere di cose oppure siano in difficoltà nell'affrontare la sofferenza dei loro figli.
Quello che puoi fare ora è chiedere ai tuoi genitori di portarti da una persona che possa aiutarti davvero, come uno psicologo (per esempio a scuola, se c'è). Una strada per stare meglio esiste, e si può percorrere insieme a qualcuno che ha gli strumenti per capire e condividere quello che stai vivendo.
Cara utente,
Ho altre ragazze della tua età tra i miei pazienti e immagino bene che non sentirti capita dai tuoi genitori può farti sentire un po’ persa. Se vuoi puoi contattarmi e come prima cosa magari vediamo se è davvero derealizzazione o forse è solo molta ansia, sempre che tu non abbia avuto una diagnosi medica. Non abbatterti, sei molto giovane e puoi risolvere la questione, cerca di far comprendere ai tuoi genitori che senti il bisogno di iniziare un percorso psicologico, ne hai il diritto.
Un caro saluto,
Dottoressa Serena Vitale
Ho altre ragazze della tua età tra i miei pazienti e immagino bene che non sentirti capita dai tuoi genitori può farti sentire un po’ persa. Se vuoi puoi contattarmi e come prima cosa magari vediamo se è davvero derealizzazione o forse è solo molta ansia, sempre che tu non abbia avuto una diagnosi medica. Non abbatterti, sei molto giovane e puoi risolvere la questione, cerca di far comprendere ai tuoi genitori che senti il bisogno di iniziare un percorso psicologico, ne hai il diritto.
Un caro saluto,
Dottoressa Serena Vitale
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