Carissimi dottori Sono Michela, molti di voi la mia storia in breve la conoscono già. Come già sap

21 risposte
Carissimi dottori
Sono Michela, molti di voi la mia storia in breve la conoscono già.
Come già sapete vivo in un contesto familiare dove non c’è amore, ne affetto, ne un abbraccio, ne un come stai? Hai bisogno di qualcosa?!
No, ma tante offese, non sono buona non servo a niente, stai a casa tutti i giorni se hai bisogno di qualcosa vai a fare la P....
Mio “ padre” se lo si può definire padre e
Inesistente per me.
Non gli importa di me.
Il mio ragazzo, sei anni insieme, non posso lavorare altrimenti lo perdo, motivo perché sto a casa sempre ma nel frattempo subisco offese continue.
Ma non solo, non posso avere amici, non posso ne parlare ne salutare un uomo perché per il mio ragazzo non sono seria se lo faccio, tanto è vero che anni fa misero delle zizzanie su di me, dicendo che io per rispetto che mia madre era amica di una signora, io e il figlio di questa signora ci salutavamo, parlavamo, e non è assolutamente vero, lo posso giurare che Non è vero.
Anche se salutare non è una mancanza di rispetto, io nonostante ciò non l’ho mai fatto..
E il mio ragazzo non mi ha mai creduto perché non ho fatto la pazza, mi mise le mani addosso e non solo quella volta, ogni tanto mi tratta male mi offende anche perché è geloso e dice chissà che facevi quando nn stavi con me, non posso ne lavorare ne avere amici ne fare sport, ne mettere una gonna ne niente di niente perché lui non vuole,altrimenti lo perdo, vi domanderete perché accetti tutto questo?In realtà non lo so,anche se mi offende mi fa male, poi quando sta bene mi fa sentire una principessa, ed io ci tengo moltissimo a lui.
Ho solo 21 anni e dottori vi giuro che non ho mai mai fatto nulla di sbagliato.
E non c’è la faccio più a subire tutti questi maltrattamenti, non mangio sempre, ho dei disturbi alimentari, sono sottopeso di 7 kg, e passo come vittima ma in realtà non riesco a mangiare perché non sto bene.
Non c’è la faccio più mi esplode la testa, me la prendo con me stessa quando non vengo creduta quando vengo trattata male mi do i schiaffi da sola, do pugni sul muro urlo mi vengono delle crisi isteriche e scoppio a piangere.
Dottori ho paura di trovarmi un lavoro perché perdo il mio ragazzo è ci soffro da morire, sto male a casa.
Preferirei morire, sono stanca, che ho fatto di male?
Sono sbagliata?
Non so più cosa fare.


Un abbraccio fortissimo Michela.
Carissima Michela, proprio perché non è nuova all'interno di questo portale ed è già da molto tempo che descrivere un malessere che non tende a mutare che le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo tramite consulenza online. Se lo desidera, rimango a disposizione.

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Buongiorno Michela, mi spiace sentirla così addolorata e forse un po' spaventata perchè in questo momento non sa come uscire da questa situazione. Suggerisco anche io di rivolgersi a uno psicologo in modo da poter iniziare da questa sua scelta personale un percorso di rinnovamento. Chissà quante sorprese le può riservare una strada di questo tipo, può cercare uno psicologo dell'ASL del suo territorio di residenza, oppure uno psicologo privato, magari nella sua città ci sono anche gruppi Donna (Spazio Donna, Spazio di Ascolto) coordinati da psicologi, può cercare un sostegno psicologico online, oppure di persona quando si potrà nuovamente uscire dalla propria casa.
Penso sia importante questo tipo di scelta per differenziarsi dai percorsi che sta facendo nella sua vita con le persone di riferimento a cui è molto legata, ad esempio quello con il suo fidanzato, oppure con i suoi familiari. Lo spazio condiviso con uno psicologo è un percorso in cui verrà accompagnata a capire meglio se stessa nella sua autonomia e autenticità, così da scoprire le proprie risorse personali che l'aiuteranno a scegliere i compagni del suo percorso di vita, ad esempio accettando quelli che ha già ma riuscendo a non farsi travolgere dai loro giudizi, oppure cambiando compagni di strada e cercando figure più vicine alle sue aspettative e ai suoi bisogni.
Gentilissima,
ci sono situazioni, come la sua, complesse , che vanno affrontate con i giusti tempi e in ‘luoghi’ adatti.
E’ centrale per lei liberarsi da queste doppie catene in cui si ritrova imbrigliata e sentirsi libera di poterlo fare senza vivere la paura di avere preso alcune decisioni.
Può richiedere un primo colloquio on line qui sul portale a pagamento o invece recarsi al cim di zona ( con il solo pagamento ticket)
Sono a sua disposizione
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Cara Michela, la sua situazione familiare la spinge inconsciamente a ripetere certe dinamiche anche nella sua vita privata e nei confronti di sè stessa. I disturbi alimentari sono frutto di tutto il contesto e della sua storia. Le suggerisco ancora una volta, come più volte le ho ribadito, di contattare un centro di psicoterapia pubblico, visto che non ha un suo stipendio. L'agire prima possibile le eviterà di "incancrenire" certi schemi di cui non è consapevole. I problemi possono essere risolti e vivere una vita soddisfacente è diritto di tutti. Dott.ssa Valeria Randisi
Ciao Michela, scrivere qua penso possa esserti d'aiuto perche' forse mentre lo dici ad altri poi puoi capirti meglio anche tu. Tanti professionisti fanno il primo colloquio gratuito, quindi anche solo per provare, soprattutto ora che siamo isolati, perche' non ti sperimenti per una volta, non solo a "de-scriverti" ma a parlarti, proprio. Non e' facile aprirsi e immagino che per te lo sia ancora di meno visto che non hai avuto esperienze di ascolto cosi' importanti, ma sai, non ci si finisce mai di stupire nella vita, se si ha il coraggio di dare fiducia a qualcuno si "rischia" anche di incontrarlo e di poter condividere con questi un pezzo della propria strada. Buona crescita personale Michela, e tanto, tanto coraggio
Carissima Michela racconti sempre con pathos e sofferenza le tue esperienze di vita. Non c’è nulla di sbagliato in te. Mi viene però da consigliarti un percorso terapeutico. Potresti approfittare di questo momento per iniziarne uno con la consulenza online così da avere un professionista a cui rivolgerti e che possa accompagnarti in questo tuo percorso di vita. Ti auguro il meglio, coraggio. Cordialmente Gian Piero Dott Grandi
Cara Michela rispondo alla tua domanda, se così la vogliamo chiamare, per darti tutta la mia disponibilità a cercare insieme una soluzione a tutta la tua sofferenza.
Ci sono centri anti-violenza per donne maltrattate che supportano la persona durante tutto il percorso con persone adeguatamente preparate.
NON puoi sopportare una situazione simile ... è normale e già il fatto che tu sia riuscita a scrivere qui significa che hai già la consapevolezza che vuoi cambiare la tua vita. Ti consiglio di scrivere però in privato, per la tua incolumità, visto ciò che descrivi dei tuoi familiari che invece di proteggerti ti aggrediscono.
Questo ciclo vizioso in cui sei entrata e non per colpa tua ma per la cattiveria degli altri va interrotto quanto prima.
Non esitare a contattarmi in privato ( ovviamente le domande sono gratuite) e inizia a cercare un punto di accoglienza per le donne vittime di abusi della tua città ...ma fallo!!!
Hai 21 anni ... tutta la vita davanti e deve essere vissuta liberamente senza tutto questo dolore che mista toccando davvero il cuore.
Ti abbraccio forte.
Livia
Buongiorno Michela, già da tempo ti trovi all'interno di questo malessere, di cui ci hai dato modo di offrirci. Esiste sempre un primo passo per uscire da una problematica. Devi chiederti se sei pronta a farlo questo primo passo, se sei disposta a "lanciare una corda" affinché dall'altra parte una persona, un professionista della relazione d'aiuto possa darti una mano a tirarti fuori dalla sofferenza che provi. Nella tua famiglia purtroppo non ci sono alleati autentici al tuo sostegno. Ci sono persone che chiedono da te l'impossibile, che pretendono da te, ma che non ti vedono per quella che sei. Non hanno questa capacità di cogliere la tua identità, per le loro fragilità e insicurezze. Non per cattiveria. Ti suggerisco davvero di iniziare a parlare con uno psicologo per preservare la tua personalità da ulteriori stress emotivi, che paghi ingiustamente. Come altri colleghi ti hanno detto, puoi rivolgerti ad un terapeuta privato che ti segua anche con incontri on line, oppure chiedendo un consulto al Csm del quartiere in cui vivi. Con l'augurio di un tuo primo passo, cari saluti! Dr Cameriero Vittorio
Cara Michela, Ti consiglio urgente di rivolgerti ad un Psicoterapeuta. Se hai bisogno contattami.
Gentile Michela, mi dispiace sentirla ancora così in difficoltà, il periodo che stiamo vivendo sicuramente non la aiuta… Quello che mi sento di consigliarle in questo momento è di rivolgersi ad uno psicologo, magari online, oppure di avere un po’ di pazienza e cercare sul suo territorio un professionista che possa accompagnarla in un percorso che la porti a capire e conoscere meglio se stessa e la aiuti a trovare in sé gli strumenti e le risorse per uscire da modelli di relazione familiare e affettiva per lei evidentemente fonte di profonda sofferenza. Si faccia aiutare, non aspetti ancora…
Gentile Michela,

molto semplice: deve iniziare al più presto possibile, prima che sia troppo tardi, una accurata psicoterapia 'del profondo'.

Non c'è né ci potrà mai essere un'altra soluzione.

Ma questa è, effettivamente, una soluzione della Sua vasta, antica e complessa problematica.

Il resto è fuffa.

Cordiali saluti.


prof. Roberto Pasanisi
psicologo clinico psicoterapeuta
Polo Universitario "Principe di Napoli"
Salve. Ritengo sia opportuno per l'evoluzione del suo percorso compiere il passo di consultare uno specialista anche online. Assecondando questa sua capacità di descrivere bene quanto prova.

Cordialità

Massimiliano Trossello
Carissima Michela, non sei sbagliata, anzi. Hai solo bisogno di prendere in mano la tua vita, che finora è stata segnata da sofferenza e dolore e soprattutto spinta da condizionamenti di cui è ormai ora di sbarazzarsi. Serve un orientamento, un prendere le redini in mano di ciò che ti spetta e di cui hai diritto. Serve un metodo che ti aiuti ad uscire dalla situazione in cui sei e che ti aiuti a non soffrire più.
Cara Michela stai aspettando troppo e hai raggiunto il limite. Noi online non possiamo fare nulla se non suggerirti di rivolgerti al consultorio più vicino. Perdere un amore malato è come togliersi in tempo un cancro prima che sia troppo tardi. Solo così puoi ridare dignità alla tua vita affettiva, lavorativa e di salute fisica e mentale che ora stai perdendo. Non c'è giorno da attendere.
Cara Michela, non dia credito alle voci distruttive e compia un’azione che sostenga la sua vita. Come le hanno suggerito i colleghi chieda e cerchi aiuto.
Resto a disposizione.
Saluti carissimi.
Salve, le consiglio di condividere la sua problematica con il suo medico di famiglia, che potrà indirizzarla presso uno specialista nell'ausl di riferimento del suo territorio ed aggiungere un percorso di cura psicologica. Cordialmente, Dr. Francesco della Gatta
Cara Michela, spero che dopo tanti consigli ricevuti, sia riuscita a prendere una decisione, e ad iniziare almeno online quantomeno delle consultazioni psicologiche, se non un vero e proprio percorso di psicoterapia, che, come già suggeritole, potrebbe richiedere appena possibile pure un supporto integrato, ad esempio tramite un'associazione, come un centro "antiviolenza". Nel caso non l'abbia ancora fatto, non perda tempo, e qualora possa servirle, mi contatti con un messaggio privato, poiché, a partire della mia esperienza psicologico-forense, forse potrei fornirle ulteriori indicazioni, per le quali, vista la sua particolare situazione, la riservatezza risulterebbe consigliata.
Cara Michela, la situazione che descrive con tanta emotività mi fa percepire che lei ha bisogno urgente di aiuto. Mi è venuto in mente una piccola leonessa piena e bisognosa in gabbia, una gabbia buia. Sappia che esiste uno spiraglio di luce e questo la potrebbe far uscire da questa situazione o almeno farla respirare un po' e questo è il poter parlare con qualcuno che la possa comprendere, al di fuori di quella gabbia familiare! Ci sono tanti servizi psicologici, come hanno detto precedentemente i miei colleghi ed è arrivato il momento di usufruirne, prima che la cosa possa peggiorare. Lei stessa lo sta dichiarando con le sue parole. Se ha bisogno può scrivermi, le potrò dare delle indicazioni in base alla sua città di provenienza. Mi raccomando, concretizzi questa sua richiesta di aiuto il prima possibile. Buona giornata! D.ssa Rosanna Cuccia
Buongiorno Michela, ricambio l'abbraccio.
La sua situazione mi tocca il cuore così, come credo, a molti colleghi. Colgo nella sua richiesta un senso di impotenza. Non c'è una ricetta per stare meglio che possa venire dall'esterno, a meno che noi non scegliamo di uscire dalla gabbia per stare meglio.
Mi rendo disponibile per un colloquio, se lo desidera, per aiutarla ad orientarsi per stare meglio nel presente e in futuro, e per capire come portare un cambiamento nel suo malessere.
Un forte abbraccio *
Cara Michela come ti hanno prontamente suggerito i colleghi anche io sento di consigliarti un percorso terapeutico da iniziare al più presto così da avere la possibilità di imparare a conoscerti, a crescere per poi svincolarti da certi legami nocivi presenti nella tua vita. Coraggio. Un caro saluto.
Dott.ssa Sara Lolli
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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