Buongiorno. Vorrei un'opinione sulla nutrigenetica e sulla creazione di una dieta basata solamente s

16 risposte
Buongiorno. Vorrei un'opinione sulla nutrigenetica e sulla creazione di una dieta basata solamente sull'analisi del Dna e dei polimorfismi. Dall'analisi del mio DNA risultano positivi il metabolismo degli zuccheri, la sensibilita' al glutine e l'intolleranza genetica al lattosio. Correntemente non ho e non ho mai avuto nessun sintomo quando ingerisco lattosio e non ho mai avuto nessun problema nemmeno con il glutine. Mi chiedo se sia il caso di eliminare tutto quello che li contiene dalla dieta solo sulla base di una cosa che potrebbe essere una predisposizione. E' possibile che sia predisposta all'intolleranza al lattosio, ma che non l'abbia mai sviluppata?Mi sono sottoposta al test solamente perche' fatico a dimagrire e ci riesco solo avendo una dieta molto proteica ed eliminando quasi tutti i carboidrati complessi. Ora mi sono trovata a dover eliminare anche tutti i latticini e quel poco glutine che mangiavo(pane proteico nel toast la mattina). Tra l'altro sto pure ingrassando ulteriormente, probabilmente perche' tutto quello che e' Gluten free ha un livello di carboidrati molto piu' alto di quello che mangio di solito. Grazie.
Dott.ssa Maria Luz Viloria
Dietista, Nutrizionista
Reggio Emilia
Buongiorno, purtroppo quelle analisi non hanno basi scientifiche, gli unici test validi per valutare le allergie sono: Prick, Rast, Patch test e ISAC, FABER e ALEX test; per quanto riguarda le intolleranze invece sono: breath-test del lattosio, breath-test del glucosio e infine quello del lattulosio. Se lei non ha mai avuto problemi a digerire alimenti con il lattosio e con il glutine non ha senso eliminarli. Il mio consiglio è quello di intraprendere un percorso alimentare per calare di peso accompagnata da una dietista, così da capire come dimagrire senza rinunce, raggiungendo gli obiettivi desiderati e mantenerli nel tempo (evitando l'effetto yo-yo). Spero di esserle stata di aiuto, se lo desidera può prenotare una consulenza per intraprendere un percorso insieme.
Buona giornata, Dott.ssa Maria Luz Viloria

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Dott.ssa Paola Resasco
Nutrizionista, Dietista
Genova
Buongiorno concordo con quanto detto dalla collega
Cordiali saluti
Paola Resasco dietista nutrizionista
Buonasera, concordo con la collega che le ha risposto, non ha senso eliminare gruppi di alimenti sulla base di test che non hanno valenza, se lei non avverte sintomi particolari quando li consuma. Si faccia seguire da un professionista della nutrizione, non faccia da sola, altrimenti si instaura un meccanismo di frustrazione in quanto non vede i risultati sperati.

Saluti

Dott. Giacomo Severi
Buongiorno,
Purtroppo, facendo leva sul bisogno delle persone, si assiste sempre più alla diffusione (anche presso laboratori di analisi rinomati) di test per la diagnosi delle intolleranze alimentari, spesso proposti in batteria e a prezzi non esattamente economici.

I risultati che derivano da queste prove si basano però su criteri diagnostici poco attendibili e non riconosciuti dalla comunità scientifica.

Il consiglio è dunque quello di voltare pagina ignorando tali verdetti, informarsi correttamente (consultando, per esempio, ISSalute e EpiCentro e il documento consenso di SID, ADI, AMD, ANDID, SINU, SINUPE, SIO sulle intolleranze alimentari) e prendersi veramente cura della propria salute.

Come osservato da lei, una dieta da esclusione fai-da-te è una soluzione inefficace e frustrante; aggiungo che può comportare carenze nutrizionali e un rischio per la sua salute.

Adotti invece un piano alimentare vario ed equilibrato (elaborato da biologi, dietisti o medici) e svolga regolarmente dell'esercizio fisico, vedrà che riuscirà a perdere peso in maniera costante e sana.

A disposizione per ulteriori domande, un cordiale saluto

Dott. Nicolò Gallo Curcio
Biologo nutrizionista
Buonasera,
Concordo con i miei colleghi.
Si affidi ad un professionista della nutrizione (biologi, dietista o medici) per valutare un piano su misura. Un alimentazione fai da te non solo è frustrante ma si vanno ad escludere gruppi alimentari senza nessuna validità scientifica.
Un caro saluto
Buongiorno la predisposizione non indica che ci sia la patologia in atto, per cui,se assumendo questi alimenti sta bene, non vedo perché deve eliminarli. Piuttosto, può effettuare una migliore rotazione degli alimenti durante la settimana.
Se non sta dimagrendo, nonostante stia seguendo un piano alimentare ipocalorico, è necessario comprendere come sia organizzata la sua giornata, capire i suoi orari, perché il problema può essere di natura ormonale: ovvero è necessario ripristinare il set clock ormonale.
Per delucidazioni ulteriori, mi contatti in privato.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Debora Caserio
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Salve,
I test da lei nominati (e purtroppo tanti altri) non hanno evidenza scientifica.
Non deve assolutamente eliminare nulla, tantomeno il glutine.
Faccia una consulenza personalizzata con un Professionista della Nutrizione in modo tale da avere una guida sicura nel suo percorso alimentare di dimagrimento e vedrà che riuscirà a risolvere.
Per qualsiasi dubbio, mi scriva pure un messaggio.
Saluti
Dott.ssa Andreana Torcivia
Dott.ssa Valentina Di Giovanni
Nutrizionista, Biologo della riproduzione
Roma
Salve, iniziamo con il dire che la nutrigenetica studia le variazioni di alcuni geni che possono influenzare la sua nutrizione.
Se da test genetici fatti con tampone boccale ed analizzati in laboratori specializzati, risultano dei polimorfismi allora è bene affidarsi a tali test, implementando tali esami però come nel caso dell'intolleranza al lattosio qualora fosse necessario con altri esami specifici ( breath test ).
infine si rivolga ad un nutrizionista o medico specializzato per aiutala nella sua dieta e qualora il professionista lo ritenga necessario andrà ad eliminare alcuni cibi dalla sua alimentazione

per ulterori chiarimenti non esisti a contattarmi
Saluti dott.ssa Di Giovanni Valentina
Dott.ssa Linda Gambacorta
Nutrizionista
Cesena
Salve, come hanno riportato i miei colleghi questi test non sono attendibili. Per l'intolleranza al lattosio si deve eseguire il breath test (BTL) e per la celiachia marker sierologici + biopsia duodenale. Se questi test sono negativi non ha senso escludere glutine e lattosio dalla propria alimentazione. Inoltre siccome lei non ha alcun sintomo se introduce lattosio o glutine, non deve nemmeno fare i test diagnostici validati. Per quanto riguarda il dimagrimento è necessario un deficit calorico, cosa che ha raggiunto inizialmente escludendo molti alimenti che mangiava normalmente. Se in questo momento sta mettendo su peso, il motivo è che sta mangiando più di quello che consuma. Il modo corretto per dimagrire però non è escludere a priori gruppi alimentari, senza motivazioni valide (come la salute o la propria morale). Un'eccessiva restrizione può portare, oltre che a scompensi nella dieta, anche alla comparsa di comportamenti negativi nei confronti del cibo (abbuffate, sensi di colpa,...). Le consiglio di chiedere aiuto per impostare una corretta alimentazione, ipocalorica se deve dimagrire, che includa tutti i gruppi alimentari e che si concentri anche sulla costruzione di un buon rapporto con il cibo.
Cordiali saluti
Non conoscendo la tipologia di test e il laboratorio dove li ha svolti non ne giudico la validità.
Ma quello che le posso dire che anche se ci fosse una predisposizione genetica per una eventuale patologia, intolleranza o allergia questa dovrebbe comunque prima essere validata con i test sopradescritti dai colleghi onde evitare l'eliminazione casuale di nutrienti importanti.
Secondo punto una predisposizione non indica una patologia in atto. Ma per passare da una predisposizione ed una manifestazione effettiva servono anche una serie di fattori scatenanti di tipo alimentare, farmacologico, ambientale, stressogeni etc.
Tutto questo viene studiato da un'altra branca della biologia che è l'epigenetica che spiega come l'espressione genica venga influenzata dall'ambiente esterno.
Per semplificare, lei potrebbe avere una predisposizione genetica alla celiachia ma non manifestarla mai in tutta la vita. Dunque una semplice predisposizione non è indicazione per l'eliminazione del glutine se non in presenza anche di altri marcatori specifici quali analisi cliniche e biopsia duodenale.
Spero di essere stata abbastanza chiara.
La invito a contattarmi senza problemi per avere ulteriori informazioni e per la preparazione di un piano alimentare studiato su misura per le sue esigenze.
Cordiali Saluti.
Dott.ssa Chiara Sala
Concordo con i miei colleghi che hanno chiaramente espresso il concetto facendo riferimento a testi ed evidenze scientifiche.
Cordialmente
Dott.ssa Fabiana Avallone
Te lo dico con un master universitario in nutrigenetica sulle spalle... La nutrigenetica è indubbiamente il futuro, ma al momento è un futuro MOLTO lontano!
Dott. Luca Agostini
Nutrizionista
Piove di Sacco
La nutrigenetica è una disciplina interessante, ma è importante considerarla con cautela: i risultati del test genetico spesso indicano predisposizioni (o probabilità aumentate), ma non significano necessariamente che si manifesteranno sintomi o intolleranze cliniche. La presenza di polimorfismi genetici per la sensibilità al glutine o per l’intolleranza al lattosio, ad esempio, indica che potrebbe esserci una predisposizione, ma se non ha mai avuto sintomi, non è necessario eliminare questi alimenti dalla dieta. Ecco alcune considerazioni: - Predisposizione vs. Manifestazione: Avere una predisposizione genetica non equivale a sviluppare un’intolleranza. È possibile essere portatori del gene associato a un’intolleranza al lattosio o a una sensibilità al glutine senza mai manifestare sintomi. Le intolleranze dipendono anche da fattori ambientali e dallo stato dell’intestino, e quindi non necessariamente si manifesteranno. - Peso e Alimenti senza Glutine: I prodotti senza glutine possono avere un contenuto di carboidrati o di calorie più elevato rispetto ai loro equivalenti con glutine. Se il glutine non le causa sintomi, non è necessario evitarlo; piuttosto, è possibile gestire il consumo di carboidrati complessi per mantenere il controllo del peso. - Gestione dell’Intolleranza al Lattosio: Per il lattosio, esistono alternative a basso contenuto di lattosio o latticini senza lattosio che può reintegrare se non ha sintomi. Non c’è bisogno di evitare completamente i latticini, a meno che non inizi a riscontrare problemi. - Equilibrio Alimentare: Ridurre drasticamente i carboidrati e aumentare le proteine è una strategia comune per il dimagrimento, ma una dieta equilibrata con una corretta gestione dei macronutrienti, eventualmente monitorata da un professionista, può supportare meglio il metabolismo e la composizione corporea.
In conclusione, la nutrigenetica è uno strumento che può offrire informazioni utili, ma la sua applicazione dovrebbe essere personalizzata e contestualizzata alla risposta reale del corpo. Potrebbe essere utile confrontarsi con un nutrizionista esperto in nutrigenetica per trovare un equilibrio tra queste predisposizioni e la gestione efficace della dieta.
Distinti saluti
Dr Luca Agostini
Dr. Filippo Mensi
Nutrizionista
Verona
Buongiorno, la dieta del DNA è qualcosa che si avvicina molto ad una truffa, visto il prezzo di un analisi del DNA e la totale assenza di scientificità. Esistono test genetici per malattie genetiche, che quindi mettono in correlazione SINGOLI geni e polimorfismi ad essi associati con una "dis/malfunzione". Nel caso del glutine vi è il test genetico, questo indaga su polimorfismi HLA-DQ2 e HLA-DQ8, ma c'è da dire che al netto della forte correlazione (in quanto ci dice soltanto che un individuo potrebbe essere predisposto) non rappresenta il "gold standard" diagnostico (per quelle ci vuole biopsia intestinale, accompagnata da test sierologici specifici positivi). Lo stesso vale per il lattosio, cui gold standard rimane il Test del respiro. Mi permetto di essere franco con lei, il mio non vuole essere essere cinismo, ma spero che il mio messaggio possa evitare a lei ed altri di spendere soldi inutilmente e intanto continuare a non stare bene, sia patologicamente parlando, sia esteticamente con se stessi; L'aumento di peso è imputabile ad uno sbilancio calorico in entrata, risolvibile rivedendo in primis quantitativamente (e poi qualitativamente) la propria dieta, non da meno l'attività fisica e lo stile di vita generale. Le dirò di più, di fronte ad un intolleranza o allergia, che portano a malassorbimento, quello che si potrebbe osservare è un improvviso calo di peso e non il contrario. Infine la fatica a dimagrire, potrebbe essere imputata a pregresse diete con effetti yo-yo per le quali il suo corpo si è adattato a calorie più basse di quelle di cui necessiterebbe, non ponendo quindi delle basi sufficienti per instaurare un deficit calorico sostenibile (e in questo caso, ci sono altre strategie, se ha bisogno può contattarmi e prenotare una visita). Saluti!
Dott. Michael Clemente
Nutrizionista
Cassina de' Pecchi
La nutrigenetica ha basi scientifiche, ma le prove sull’efficacia delle diete basate sul DNA sono ancora limitate. Le interazioni tra geni, alimentazione e stile di vita sono complesse, e spesso i test genetici (quasi inutili) danno consigli simili a una dieta equilibrata generale. Al momento, il loro utilizzo ha una forte componente di Marketing rispetto a reali benefici pratici.
Cordialmente
Buongiorno! Comprendo perfettamente la sua perplessità riguardo ai risultati del test nutrigenetico e alle raccomandazioni dietetiche che ne conseguono, soprattutto in assenza di sintomi. È un tema molto interessante e dibattuto.
La nutrigenetica e le diete basate sull'analisi del DNA:
L'idea alla base della nutrigenetica è affascinante: personalizzare l'alimentazione in base al nostro profilo genetico per ottimizzare la salute, il peso e la risposta metabolica ai nutrienti. L'analisi del DNA può identificare polimorfismi genetici, ovvero piccole variazioni nella sequenza del DNA, che possono influenzare il modo in cui il nostro corpo metabolizza i nutrienti e reagisce a determinati alimenti.
Tuttavia, è fondamentale sottolineare che la nutrigenetica è un campo ancora in evoluzione. Sebbene la ricerca stia facendo progressi, l'interpretazione dei risultati e la loro applicazione pratica nella creazione di diete personalizzate non sono ancora standardizzate e universalmente accettate dalla comunità scientifica.
Le sue specifiche risultanze:
* Metabolismo degli zuccheri "positivo": Questo risultato potrebbe indicare una predisposizione a una risposta insulinica più elevata o a una maggiore facilità nell'immagazzinare i carboidrati. Tuttavia, non significa necessariamente che debba eliminare completamente gli zuccheri, ma piuttosto che potrebbe beneficiare di una gestione più oculata del loro consumo, preferendo fonti a basso indice glicemico e controllando le porzioni.
* Sensibilità al glutine: Avere una predisposizione genetica alla sensibilità al glutine non implica necessariamente sviluppare la celiachia (una malattia autoimmune) o una sensibilità non celiaca al glutine con sintomi evidenti. Molte persone con questa predisposizione genetica tollerano il glutine senza problemi per tutta la vita.
* Intolleranza genetica al lattosio: Similmente alla sensibilità al glutine, la presenza di una predisposizione genetica all'intolleranza al lattosio (legata al gene LCT che codifica per l'enzima lattasi) non significa che lei abbia o svilupperà sicuramente un'intolleranza con sintomi. Molte persone con questa predisposizione continuano a produrre una quantità sufficiente di lattasi per digerire il lattosio senza problemi, soprattutto se il consumo è regolare e moderato. È assolutamente possibile essere predisposti geneticamente ma non aver mai sviluppato l'intolleranza.
La sua situazione attuale e i suoi dubbi:
Il fatto che lei non abbia mai manifestato sintomi dopo l'ingestione di lattosio o glutine è un'informazione cruciale. Basare una restrizione dietetica completa unicamente su una predisposizione genetica, in assenza di sintomi, è un approccio che va valutato con molta cautela.
Eliminare intere categorie di alimenti come i latticini e il glutine può portare a diverse problematiche:
* Restrizione eccessiva della dieta: Questo può rendere l'alimentazione meno varia, meno piacevole e potenzialmente carente di alcuni nutrienti importanti.
* Impatto sociale: Seguire una dieta molto restrittiva può essere difficile da gestire nella vita sociale.
* Aumento di peso paradossale: Come lei ha giustamente notato, molti prodotti senza glutine sono spesso più ricchi di carboidrati raffinati e possono avere un indice glicemico più alto rispetto alle loro controparti contenenti glutine, contribuendo potenzialmente all'aumento di peso.
La mia opinione e i miei consigli:
* Non elimini drasticamente alimenti senza una chiara evidenza di intolleranza o sensibilità basata sui suoi sintomi. Il suo corpo è il miglior indicatore. Se non ha mai avuto problemi con lattosio e glutine, non c'è una ragione medica stringente per eliminarli completamente solo sulla base di un test genetico.
* Concentri la sua attenzione su una dieta equilibrata e sana: L'approccio che lei ha notato funzionare per la perdita di peso (dieta moderatamente proteica e controllo dei carboidrati complessi) è spesso efficace per molte persone. Si concentri sulla qualità degli alimenti, sulla varietà e sul controllo delle porzioni.
* Rivaluti il test nutrigenetico con un professionista esperto: Discuta i risultati del suo test con un nutrizionista o un medico con una solida formazione in nutrigenetica. Un professionista competente potrà aiutarla a interpretare i risultati nel contesto della sua storia clinica, dei suoi sintomi e del suo stile di vita, fornendole raccomandazioni più mirate e meno restrittive.
* Approccio graduale e osservazione: Se proprio desidera esplorare l'impatto di una leggera riduzione di lattosio o glutine, potrebbe provare a ridurne gradualmente l'assunzione e osservare attentamente se nota cambiamenti nel suo benessere o nella sua capacità di perdere peso. Tuttavia, questo dovrebbe essere fatto con cautela e sotto la guida di un professionista.
* Priorità alla massa magra: Il suo obiettivo di aumentare la massa magra è saggio. Si concentri su un adeguato apporto proteico (senza eccessi), sull'allenamento di forza e su un apporto calorico leggermente superiore al suo mantenimento, scegliendo fonti di carboidrati complessi di buona qualità (verdura, legumi, cereali integrali in porzioni controllate).
In conclusione, ritengo che non sia giustificato eliminare completamente lattosio e glutine dalla sua dieta unicamente sulla base di una predisposizione genetica, in assenza di sintomi. È più probabile che la chiave per la sua gestione del peso risieda in un approccio alimentare equilibrato, personalizzato in base alle sue esigenze metaboliche e al suo stile di vita, piuttosto che in restrizioni basate su potenziali predisposizioni non manifestate.
Spero che questa mia opinione le sia utile. Resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti o se desidera approfondire altri aspetti. A presto!

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