Buongiorno, sono una donna di 28 anni e mi sento in preda a costanti sentimenti di angoscia, panico

20 risposte
Buongiorno, sono una donna di 28 anni e mi sento in preda a costanti sentimenti di angoscia, panico e inadeguatezza dopo l'improvviso abbandono da parte di un uomo che mi aveva convinta di desiderare una relazione con me. Conosco questa persona, di dieci anni più grande, tre anni fa: inizialmente accetto a malincuore il suo rifiuto, perché è impegnato e non ne vuole sapere. Dopo un anno e mezzo mi cerca: incredula e anche speranzosa, decido di aprirmi alla comunicazione con lui, dietro sua richiesta. Pochi mesi dopo esserci sentiti e visti qualche volta, in amicizia (benché io fossi ancora innamorata di lui), decide di non sentirmi più perché vuole stare solo, la storica compagna lo ha lasciato. Attendo i suoi tempi finché ad inizio pandemia ricompare: sembra volere un dialogo con me, ma dopo qualche telefonata rompe di nuovo i contatti dicendo che vuole stare solo. Con grande dolore accetto di nuovo questo rifiuto,finché la scorsa estate mi ricontatta nuovamente per dirmi che desidera una relazione con me. io ho voluto essere prudente, ma ho ceduto poco dopo di fronte alle sue parole convincenti perché stavo affrontando una disgrazia familiare tuttora presente, e questa "relazione" mi aveva fatto rinascere. Per lavoro era distante ma ci sono stati scambi quotidiani finché, dopo un paio di mesi, arriviamo a degli incontri intimi, dove però non si hanno rapporti sessuali completi (ho voluto aspettare). Lui accetta la mia posizione e desidera continuare a vederci. Mi ripete che è interessato, io gli credo: iniziano le nuove chiusure, ma io sono serena grazie a questa relazione, in cui inizialmente quest'uomo mi fa sentire sempre desiderata. Per quasi 7 mesi ricevo quotidianamente sue telefonate, con tanto di scambi sentimentalmente significativi in cui da parte sua emerge addirittura il desiderio di convivere con me. Mi viene chiesto anche di confidare elementi molto dolorosi del mio passato relazionale, spacciando la cosa come condivisione necessaria per reciproca fiducia. In prossimità delle riaperture, verso fine aprile, di colpo dirada i contatti. Preoccupata, aspetto dei giorni e a maggio cerco di parlargli per capire se stia bene: mi viene detto che ha cambiato idea e non vuole legami sentimentali stabili, e che io devo accettare che le cose cambino, perché ciclicamente lui fa così, e vuole stare solo. Delusa e affranta da questa reazione, decido di avere dei chiarimenti: ottengo in tutta risposta insulti e accuse di immaturità, come se essersi innamorati di lui significasse essere una ragazzina. Mi viene detto che sono stupida per il fatto di aver voluto fare luce sulla contraddittorietà e incongruenza di parole e fatti, oltretutto in una situazione delicata come le mia in cui ero particolarmente fragile. Dopo le offess ricevute, come se non fosse successo niente, mi viene detto che è interessato a me e dovremo parlarne di persona...sono succube di questo tira e molla ormai da mesi, e non mi do pace finché non avrò le spiegazioni che cerco per questo atteggiamento. Da giugno ho deciso di seguire una psicoterapia transazionale, in seguito alla frustrazione e all'ansia causate da questa situazione: il panico abbandonico è il protagonista di questa mia fase di vita. Mi sento distrutta e chiedo se sia ragionevole, come io penso, mettere alle strette questa persona per farmi spiegare, almeno, il motivo per cui ha voluto farmi credere a qualcosa che sapeva benissimo di non voler realizzare. O, perlomeno, cosa lo ha spinto di colpo a cambiare idea dopo tutti quei mesi: se la noia, il senso di gratificazione già soddisfatto, o la paura dell'intimità che ha sempre dichiarato di cercare - senza mai realizzarla -.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso.
E mi spiace molto per l'episodio che ha vissuto, comprendo quanta sofferenza le possa aver portato.
Ritengo pertanto fondamentale che lei possa ritagliarsi uno spazio per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione vissuta; un consulto psicologico credo possa essere per lei importante al fine, soprattutto, di trovare strategie utili per riacquistare il proprio benessere psicofisico tenendo presente che gli eventi non possono cambiare, ahimè, bensì può essere modificata l'idea e la valutazione di se stessi in merito agli episodi vissuti.
Cordialmente, dott FDL

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Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Scrive di essere già seguita da una psicologa, continui a confrontarsi con la professionista. Con il tempo vedrà che le cose miglioreranno.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buonasera, non posso che esprimerle empatia per questa difficile situazione. E' sempre estremamente difficoltoso scegliere quanto esporsi e quanto permettersi di vivere le proprie emozioni in una condizione di così grande instabilità relazionale. Se da un lato si è sentita rivitalizzata, solitudine e rifiuto l'hanno ferita ulteriormente in una condizione di già presente fragilità. E' stata coraggiosa ad affidarsi all'aiuto di ad un terapeuta: gli dia fiducia ed esponga ogni sua perplessità (è lì apposta per lei per sostenerla ed aiutarla), dandosi il tempo di comprendere quali siano i giusti passi da fare nel pieno rispetto di sé stessa.
Un caro saluto Dott.ssa Elena Zito
Buongiorno cara. Ci racconta una situazione senza via uscita! Apesa, ancora una volta, a ciò che quest'uomo le può dare o le nega di dare. Eppure è senza via d'uscita solo in apparenza e certamente non per una persona intelligente come lei. Cerchi in lei le risposte piuttosto sul perchè sia caduta in questa situazione ed sia finita a rendersi, come cupamente lei scrive, "succube" delle mancanze di quest'uomo; è questa l'indicazione che posso darle. Interroghi cioè il suo desiderio per primo, e non quello in negativo dell'uomo. Coraggio! un saluto
Gentile Utente, mi dispiace per il malessere che riporta. Credo sia utile per Lei proseguire con la Psicoterapia in corso, in questo modo troverà sicuramente le risposte che cerca. Umanamente cerchiamo risposte nell’altro, per comprendere le ragioni di un comportamento che ci sfugga. Non sempre però l’altro è in grado di darcele, ed inoltre la maggior parte delle volte le risposte che otteniamo non alleviano la nostra sofferenza. Credo che sia più utile per Lei in questo momento cercare di comprendere che cosa l ha portata a restare agganciata ad una relazione che, da quanto scrive, le ha portato sofferenza già dai primi momenti. Il percorso terapeutico in corso la aiuterà a ritrovare il suo equilibrio e maggiore serenità. Cordialmente, Dott.ssa Laura Della Ratta
Cara utente, più che chiedersi perché lui abbia agito quei comportamenti, bisognerebbe chiedersi perché lei abbia avuto il disperato bisogno di lui. I sentimenti vanno di pari passo al discernimento e al rispetto di se stessi.
Lei si è lasciata trasportare e manipolare, da chi ha sicuramente problemi suoi abbastanza importanti.
Può essere stata una situazione in cui si cercava nel partner la compensazione di un bisogno mancante.
Quanta sofferenza e smarrimento emotivo emerge da questa condivisione, precisa e dettagliata. Hai saputo seguire con attenzione ogni nuovo "aggancio". Cosa ti aggancia alla personalità di quest'uomo? Mi risuona molto la tua frase "mi faceva sentire desiderata". Hai scelto la terapia transazionale che è una buona strada. Ti soddisfa? Sembra che cerchi altre risposte. I "giochi" relazionali che si instaurano in una dinamica da " tira e molla " sono sconvolgenti e capisco il tuo dolore e il sentimento di inadeguatezza. Mettiti in ascolto e cerca di capire che tipo di aiuto tu stia cercando. Cerca di capire il tuo bisogno principale.
Cara, dalle sue parole si coglie quanta sofferenza ed esasperazione ci sia dietro questa richiesta di confronto. Dolori così profondi, soprattutto se scatenati da dinamiche relazionali, sono la cartina di tornasole di "qualcosa di nostro" che si sta riattivando. E' verosimile pensare che non avrà mai delle risposte soddisfacenti cercandole in questa persona. Piuttosto, sarà un utile spunto nel suo percorso di conoscenza di sè stessa all'interno del suo percorso di terapia.
Le faccio un grande in bocca al lupo.
Buongiorno,
Condivida i suoi dubbi con la sua terapeuta. Mi permettto di suggerirle di cercare di capire cosa rappresenta lui nella sua vita.
Buongiorno, mi dispiace per questa sua sofferenza. Ha fatto bene ad intraprendere un percorso terapeutico, spero che l'aiuti a trovare serenità e anche risposte, non da questo uomo,ma da se stessa, riaposte alla sua difficoltà di lasciare andare una persona che le procura tanta angoscia e insicurezza. Cerchi di volersi bene e di accettare di meritare molto di più da una relazione. In bocca al lupo.
Claudia m
Buongiorno e grazie per essere riuscita ad esprimere la sua sofferenza. Posso immaginare che non sia facile ma penso che possa aiutarla parlarne con il suo terapeuta ed esprimere i suoi dubbi e le sue perplessità. L'alleanza terapeutica è fondamentale per la riuscita della terapia.
Si dia la possibilità di stare meglio.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Un caro saluto,
dott.ssa Chiara De Battisti
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Gentile utente, mi dispiace per il suo vissuto di inadeguatezza e per il senso di disperazione che emerge chiaramente dalle sue parole. Lei chiede se sia o meno ragionevole mettere quest'uomo alle strette per costringerlo a dare delle spiegazioni. Personalmente credo che, anche qualora lui le desse delle motivazioni a spiegazione del suo comportamento (e non è detto che ciò accada), questo non scioglierà il nodo emotivo che si è creato dentro di lei. A volte la nostra mente ci inganna, facendoci credere che una volta trovata la "soluzione" al di fuori di noi tutto andrà a posto, mentre il più delle volte il percorso è più lungo e articolato, e si svolge nella melma delle nostre motivazioni inconsce. A questo proposito, la sua decisione di intraprendere un percorso terapeutico è già un primo, importantissimo passo. Le auguro di rifiorire quanto prima, dott.ssa Jessica Maranza.
Salve. Continui nel suo percorso psicoterapeutico e chiarisca con se stessa come mai vorrebbe chiarezza con una persona che è stata ambigua fin dall'inizio. Il vissuto emotivo dell'abbandono può esserle utile per stimolare la fiducia in sé, che l'aiuterà a non far dipendere il suo benessere o malessere dagli altri. Distinti saluti
Gentile utente, le sue parole trasmettono tutto il malessere che sta provando in questo periodo. Mi dispiace per la situazione affettiva e familiare che sta attraversando. Spesso riteniamo che una spiegazione sufficiente da parte del partner che decide di andarsene sia sufficiente a lenire il dolore delle ferite. Purtroppo non è così. Le consiglio di affidarsi al percorso di psicoterapia che ha intrapreso, fiduciosa di sé, delle sue capacità e risorse per fronteggiare la perdita e uscirne con una maggiore consapevolezza di sé. Le auguro tutto il bene.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Silvia Venditti
Buongiorno, mi dispiace per la difficile situazione che sta vivendo. Capisco che ci sia il desiderio di cercare le risposte alle sue domande ponendole a lui, tuttavia credo sua fondamentale per lei cercare le risposte dentro di sè. Leggo che è gia seguita da una psicoterapeuta quindi le consiglio di esporre queste paure e dubbi a lei, e di affidarsi. Cordialmente, Dott.ssa Valentina Maccioni
Salve, invece di cercare ed aspettare una risposta da lui , perchè non rivolgere queste domande a se stessa. Credo che sia per lei importante chiedersi perchè è così attratta da una persona che alterna momenti di vicinanza a momenti di lontananza, mentre lei, se non ho capito male, ha bisogno da certezze e stabilità. Il comportamento di lui è esattamente il contrario.
Continuare il suo percorso di psicoterapia potrà far luce su questo aspetto.
Buonasera, e grazie per l'onestà con cui ha parlato della sua situazione. Il fatto che lei stia affrontando un percorso con uno psicologo le darà la possibilità di fare luce su quello che è il suo sentire, prima ancora che sulla situazione in generale. Di fronte a situazioni di grande frustrazione o difficoltà è sempre bene partire prima di tutto da se stessi. Non molli e continui ad investire su se stessa e sono convinto che le risposte che cerca emergeranno, prima di tutto, dentro di lei. Certo di un suo successo, le faccio lo stesso i miei migliori auguri.
Cordialmente
Andrea Brumana
Cara utente, mi dispiace molto per tutto il dolore che traspare tra le righe del suo racconto. Conosco la terapia transazionale e le auguro di riuscire a ridecidere il suo copione, per uno più autentico per sè stessa. Si affidi al collega che già ha scelto per la terapia.
Dott.ssa Antonella Abate
Buonasera. Leggendo la sua domanda non ho potuto non notare quanto fosse rivolta all'esterno, all'altro, e quanto fosse assente una domanda su di sé. Ha senza ombra di dubbio fatto bene a rivolgersi a un terapeuta e mi auguro voglia cogliere l'occasione di sfruttare questo spazio per interrogare se stessa, per guardare se stessa, per conoscere i propri meccanismi di adattamento e di difesa, i propri reali desideri e le proprie paure più profonde. Mi permetto infine di darle un feedback su ciò che mi sembra di leggere tra le righe, ovvero un evitamento dell'intimità, attraverso il vissuto di un innamoramento etereo, che non pretende concretezza, ma chiede progettazione, paradossalmente. Le auguro di proseguire il suo percorso coltivando una sana curiosità verso se stessa che la porti a maturare una buona dose di amor proprio. Cordiali saluti, dott. Gualazzi.
Buongiorno,
mai chiedere all'oste se il suo vino è buono! Il signore in questione non potrà che rivoltare la frittata per il semplice diritto di non mettersi in questione. Crede che lui sappia perché è costretto a comportarsi cosi? Ne dubito.
Usi la terapia per accedere alle sue Risorse!
Quando sentirà di poter vivere da sola, paradossalmente potrà aprirsi a nuove costruttive relazioni.
Sia stella e non pianeta. Una stella stabene con un'altra stella: io ti illumino e tu mi illumini.
Le dedico una frase di Fritz Perls (fondatore della Gestalt Therapy): "Faccio le mie cose e tu fai la tua cosa. Non sono in questo mondo per soddisfare le tue aspettative e non sei in questo mondo per riempire il mio. Tu sei tu e io sono me e se ci capita di incontrarci, è bellissimo. In caso contrario, non c'è niente da fare"
Essere dipendenti da qualcuno non è buono per lo sviluppo della persona o per la sua salute emotiva.
La saluto cordialmente.

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