Buongiorno, potreste spiegarmi in che modo l'indice glicemico influisce sulla dieta? Di cosa si trat

16 risposte
Buongiorno, potreste spiegarmi in che modo l'indice glicemico influisce sulla dieta? Di cosa si tratta esattamente?
Buongiorno,
Si definisce indice glicemico (IG) la velocità con la quale i carboidrati di un alimento vengono assorbiti. Assieme al carico glicemico (CG), ovverosia la misura dell'impatto sulla glicemia di una data quantità di carboidrati presenti in un pasto, trattasi di valori che, se elevati, si correlano al rischio di sviluppare il diabete mellito di tipo 2.

Alimenti con alto IG/CG provocano un rapido aumento della glicemia postprandiale, determinando una maggiore risposta insulinica per il contenimento del picco glicemico. Un introito eccessivo e/o prolungato di tali alimenti richiede quindi un'aumentata richiesta di insulina, con rischio di sovraccarico delle cellule beta del pancreas e possibile esaurimento della loro capacità secretoria.

Possono influenzare la risposta glicemica numerosi fattori (tipologia di zuccheri, digeribilità dell'amido, metodi di cottura, forma fisica degli alimenti, presenza di anti-nutrienti, proteine, grassi e fibra alimentare nel pasto), i quali vengono accuratamente considerati nell'elaborazione di un piano alimentare personalizzato.

Per altre curiosità non esiti a contattarmi, un cordiale saluto
Dott. Nicolò Gallo Curcio
Biologo nutrizionista

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salve, concordo con quanto detto dal collega e vorrei aggiungere che in partcolare in una dieta bilanciata per cui che contenga carboidrati proteine e grassi in proporzioni giuste, è necessario stare attenti anche alle combinazioni perchè le faccio un esempio:
se mangio una mela come spuntino quello zucchero potrebbe alzare la glicemia e down successivo mi porta molta fame in particolare di zucchero per cui andrò alla ricerca di biscotti e mi sembrerà che la mela scatena in me la fame o come si dice "apre lo stomaco". Se però associata alla mela io mangio 2/3 noci allora la frutta secca farà sentire la sazietà dei grassi e manterrà la risposta insulinemica e glicemica standard per cui non avrò fame successivamente.
Molti alimenti o associazioni determinano i famosi picchi come ad esempio Pasta al sugo oppure le carote lesse o bollite che spesso troviamo nel brodo, anche lo zucchero nel caffè per questo spesso associato al caffè si ha voglia di dolce. Come rimediare? anzitutto ridurre il bollito, successivamente aumentare la fibra come ad esempio usare cereali integrali come farro al posto della pasta, mangiare la verdura in particolare verde e usare tante spezie come ad esempio la cannella nel caffè al posto di tanto zucchero. Le spezie aiutano a ridurre il picco e quindi la fame successiva.
Questo per sommi capi è come la glicemia è influenzata ed influenza l'alimentazione. per qualsiasi altra domanda resto a disposizione.
Dott.ssa Valeria Papa
Biologa nutrizionista
Buonasera i colleghi hanno risposto in modo perfetto al suo quesito. Posso aggiungere che se ha tendenza o familiarità per l’aumento del peso, deve considerare l’indice glicemico in ogni suo pasto , evitare gli spuntini di sola frutta , suddividere la sua alimentazione in tre pasti completi e bilanciati.
Ovviamente bisogna personalizzare sempre ogni percorso. Rimango a disposizione per chiarimenti. Cordiali saluti
buona sera , i colleghi sono stati molti esaustivi
saluti
dott.ssa antelmi
Dott. Marco Ringressi
Nutrizionista
San Miniato
Buongiorno, concordo su tutto quello che hanno scritto i colleghi in precedenza. Aggiungo solo che in una persona sana, senza problemi e che svolge regolare attività fisica, quando i fabbisogni calorici sono coperti e gli apporti proteici sono adeguati e se la dieta è bilanciata, sia il carico glicemico sia l'indice glicemico sono parametri che possono stare in secondo piano. Cordiali saluti e a disposizione.
Dr. Gaetano Conforto
Nutrizionista, Omeopata, Medico di medicina generale
Siracusa
Caro utente, per dieta cosa intende? equilibrare la propria massa corporea ( aumentare i muscoli o ridurre il grasso addominale) oppure curarsi: gli alimenti sono terapia oppure malattia. Dopo un primo successo del concetto di indice glicemico, è molto più importante conoscere l'indice insulinemico dei cibi ( i valori sono molto diversi dall'indice e dal carico glicemico): si metterebbe le mani nei capelli il sapere i valori elevatissimi di insulina a seguito di cibi definiti con indice glicemico " normale". L'iperinsulinemia è la causa delle malattie croniche, sia provocata dagli alimenti che dallo stress. Per cui l'obiettivo dovrebbe essere la conoscenza di ciò che un alimento, un pensiero, possono fare nel nostro corpo e non la semplice conseguenza di una " dieta". Faccio consulenze e approcci terapeutici anche on-line. Buona Pasqua:))
Buongiorno, concordo con tutto quello detto in precedenza dai mie colleghi e vorrei sottolineare l'importanza di associare una adeguata quota di fibre idrosolubili ogni giorno specie quando si assumono cibi con medio-alto apporto di carboidrati, meglio se questi ultimi sono complessi, in modo che la fibra permetta un più lento assorbimento intracellulare del glucosio evitando pertanto di avere indesiderati picchi glicemici, e contemporaneamante possiamo anche aiutare il nostro assetto lipidico a restare nella norma
Dott.ssa Luisa Aruanno
Nutrizionista
Roma
Buonasera, mi aggrego a quanto detto in maniera esaustiva dai miei colleghi.
Buonasera, mi associo a quanto detto dai miei colleghi precedentemente! A presto! Dott. Vincenzo Marzolla
Dott.ssa Simone Marano
Endocrinologo
Palestrina
La definizione di indice glicemico la può trovare ovunque ed è stata correttamente esposta dai colleghi. Il suo peso all'interno di una dieta dipende da vari fattori, innanzitutto se è una persona sedentaria o attiva/sportiva, in quest'ultimo caso ha un peso ridotto sicuramente. La condizione fondamentale è che se si mangia poco (regime ipocalorico) le fluttuazioni glicemiche hanno poco valore per la salute in quanto la conta calorica ha il peso maggiore nel metabolismo degli zuccheri. Il miglioramento dei parametri glicemici è secondario all'indice glicemico degli alimenti, in primis parliamo di un peso corretto, una dieta bilanciata e una corretta attività fisica. Non esiti a contattarmi per ulteriori chiarimenti!
Dott.ssa Francesca Drufuca
Nutrizionista
Monza
Buonasera, concordo con quanto detto dai colleghi e mi chiedo anche se lei è interessata a comprendere questo per una persona sana o diabetica, tipo 1 o 2. Esistono nel web delle tabelle che indicano chiaramente l'indice glicemico degli alimenti. Dott.ssa Drufuca
Dr. Daniele Del Corpo
Nutrizionista
Roma
Buongiorno, l'indice glicemico misura la velocità con cui si alza la glicemia (quantità di glucosio presente nel sangue) assumendo 50 grammi di carboidrati di un dato alimento (e non 50 grammi di alimento). La carota per esempio ha un indice glicemico alto ma il contenuto di carboidrati per 100 grammi è modesto, questo vuol dire che per arrivare a 50 grammi di carboidrati di carote dovremmo mangiarne circa 500 grammi. L'indice glicemico è dunque un parametro qualitativo e non quantitativo che è stato superato da altri parametri più significatici come carico glicemico, indice insulinico e carico insulinico. Per ulteriori informazioni mi contatti senza problemi.
Dott. Andrea Arrigo
Nutrizionista, Dietista, Dietologo
Oristano
Buongiorno.
L'indice glicemico è un parametro fornito agli alimenti per valutare l'innalzamento degli zuccheri nel sangue dopo il loro consumo.
E' un parametro che lascia il tempo che trova, in quanto andrebbe valutato il carico glicemico e non l'indice, questo perché sono poi le quantità ingerite di un determinato alimento o più alimenti a far variare gli zuccheri nel sangue.
Facendo un esempio, se consuma un cibo integrale con valore ipotetico 60IG x 300g avrà un carico di 180IG, se consuma un alimento con valore 90IG x 50g avrà un carico di 45IG, questo per farle capire che in fin dei conti dipende da "quanto consuma quella fonte", senza poi parlare come l'indice glicemico possa variare in base all'accoppiamento con alcuni alimenti, con la loro cottura ecc..

In ogni caso se è un soggetto normopeso e in salute non si faccia problemi.
Cordialmente
Dott. Luca Agostini
Nutrizionista
Piove di Sacco
L'indice glicemico (IG) misura la velocità con cui un alimento contenente carboidrati aumenta la glicemia (livello di zucchero nel sangue). Gli alimenti a basso IG rilasciano energia più lentamente, aiutando a controllare l'appetito e mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue. Preferire alimenti a basso IG è utile per la gestione del peso e per chi soffre di diabete o resistenza insulinica.

Distinti saluti,
Dr. Luca Agostini
Buongiorno,
l'indice glicemico (IG) è la velocità con cui un determinato alimento contenente carboidrati, causa l'innalzamento della glicemia nel sangue.
L'IG varia da alimento ad alimento poichè è influenzato dalla composizione dell'alimento (presenza di fibre, grassi e proteine) che può rallentare l'assorbimento dei carboidrati contenuti.
Ma l'IG è un valore che non tiene conto della quantità di carboidrati contenuti nell'alimento: per questo è più utile il Carico glicemico.
Detto questo, l'indice glicemico influisce sul dimagrimento o sulla salute? No, ad influire sul dimagrimento sono le Kcal introdotte. Se i pasti sono ben equilibrati sia nelle porzioni che nei nutrienti, in soggetti sani non bisogna preoccuparsi dell'indice glicemico o del carico glicemico.
Buonasera. In poche parole l’indice glicemico misura la velocità con cui un alimento contenente carboidrati aumenta i livelli di glucosio nel sangue dopo essere stato ingerito. Si esprime con un numero da 0 a 100, dove 100 rappresenta il picco glicemico provocato dal glucosio puro (o dal pane bianco). Alimenti ad alto IG (come pasta, riso, dolci) fanno aumentare rapidamente la glicemia. Al contrario, alimenti a basso IG (come legumi, verdure, cereali integrali) ne determinano un aumento più lento e graduale. Scegliere alimenti a basso indice glicemico può portare diversi benefici, come una maggiore sazietà e controllo dell’appetito, grazie a una digestione più lenta.
Tuttavia, nonostante il terrorismo mediatico che si vede ogni giorno sui social, è importante ricordare che l’IG da solo non è sufficiente a determinare la “qualità” di un alimento. Occorre sempre considerare anche il contesto complessivo della dieta e dello stile di vita. Rimango a disposizione per chiarimenti o ulteriori approfondimenti. Un caro saluto.

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