Buongiorno, ho 26 anni e sono in un periodo buio della mia vita dal quale non riesco ad uscire. Non

24 risposte
Buongiorno, ho 26 anni e sono in un periodo buio della mia vita dal quale non riesco ad uscire.
Non riesco a decidere tra due uomini molto importanti, uno il mio ex compagno con cui sono stata 5 anni con cui ho avuto e sento tutto ora un legame emotivo forte e l altro il mio attuale ragazzo con cui invece ho un intesa fisica davvero fortissima, come due calamite fin dalla prima volta che ci siamo visti.
Il mio errore ad oggi è stato iniziare a frequentare questa persona durante gli ultimi mesi della mia relazione, il che mi ha creato una grande confusione perché da una parte mi relazionavo con una nuova persona , il prototipo di ragazzo mio ideale fisicamente con cui c'è stata una chimica fortissima da subito e dall' altra l abitudine la pace la sicurezza del mio compagno ma anche alcune problematiche che mi avevano fatto stancare come gelosia eccessiva e un fattore importante l età, il mio ex 39 anni mentre l attuale 29.
Ad oggi mi ritrovo in un periodo di depressione da cui sola non riesco ad uscire e a prendere la miglior decisione .
In questo periodo non ho mai perso del tutto i contatti con il mio ex, ci siamo anche visti più volte, fino a un mese fa avevamo una casa insieme e non riesco a staccare del tutto da lui, quando sto con lui mi sento in pace non mi manca nulla ma non sento la stessa attrazione che provo per la nuova persona, mentre quando sono con l altra persona sono completamente a mio agio fisicamente , passionale come non mai ma non riesco a sentire un legame emotivo per me di pace di sicurezza come con il mio ex.
Non riesco a rinunciare a questo fuoco, questa chimica nonostante penso al mio ex continuamente e sento sempre la sua mancanza .
A complicare le cose la nuova persona lavora con me quindi gestire questo fuoco è difficile e sarebbe difficile chiudere la cosa ma è una lotta continua perché nonostante per lui è una relazione molto seria, conosco la sua famiglia e tutto è molto più immaturo emotivamente e spesso mi ritrovo in ansia perché non ho attenzioni, non sento l amore forte come lo voglio io , quei piccoli pensieri che si fanno per la propria Ragazza le preoccupazioni quando sto male e ancora non è una persona che ama molto spendere quindi difficilmente mi sento coccolata, anche difficile essere invitata a mangiare una pizza fuori, al momento vivo a casa di lui e di sua mamma fino a quando non sarà pronta una casa in affitto che dovrebbe diventare nostra .
È parecchio che il mio istinto mi chiede se davvero è la persona per me, lui mi include molto ma abbiamo anche una cultura diversa ama stare in mezzo a tante persone fare festa mentre io avevo una vita più tranquilla e di coppia.
Il mio ex non mi ha mai fatto mancare nulla, abbiamo sempre fatto tantissime cose insieme, attivita piu tranquille come piace a noi, qualsiasi cosa era al mio fianco e mi ha sempre trattata come una principessa ma l inclusione della famiglia e degli amici era un po' più problematica, per la sua gelosia.
Il mio errore mi sono fatta trasportare dalla passione fisica con questa persona ma ho il senso di colpa che potevo fare di più e potevamo iniziare una terapia di coppia oltre che individuale per proteggere il nostro legame, da sei mesi a questa parte la mia sofferenza è sempre la stessa e nonostante il mio ex sia un po' complicato penso sempre a lui .
Ad oggi mi sento appagata solo fisicamente ma sono molto triste e mi chiedo se il legame ancora aperto mi impedisce di vivermi del tutto il nuovo oppure devo prendere la consapevolezza che il nuovo non è compatibile con la mia persona con i miei bisogni.
Devo uscire al più presto da questa situazione per non fare male a me e alle altre due persone
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno,
grazie per aver condiviso con tanta sincerità un momento così delicato della sua vita. Da ciò che descrive, emerge un forte conflitto interiore, alimentato da bisogni affettivi, sensi di colpa, insicurezze e un profondo senso di confusione.

Le relazioni che ha vissuto e sta vivendo sembrano rappresentare due poli opposti del suo mondo emotivo: da un lato la stabilità, la protezione e il senso di “casa” che ha sperimentato con il suo ex compagno, dall’altro la passione intensa, l’attrazione e la novità che ha trovato nella nuova relazione.

Non è raro che in certe fasi della vita si crei una frattura interna tra il bisogno di sicurezza emotiva e quello di vitalità e attrazione fisica. Ma quando si rimane “bloccati” tra due persone, può essere utile non concentrarsi esclusivamente su quale dei due uomini scegliere, ma piuttosto chiedersi: chi sono io oggi e di cosa ho davvero bisogno per stare bene?
Talvolta, la difficoltà nel decidere riflette un bisogno più profondo: quello di ritrovare sé stessi, i propri valori, i propri confini e desideri autentici, al di là della presenza o meno di una relazione.

È comprensibile anche il senso di colpa che sta vivendo: iniziare una nuova relazione mentre la precedente non era del tutto chiusa può generare molta confusione e dolore, ma è importante non punirsi, bensì provare a comprendere cosa l’ha portata a fare determinate scelte e quale messaggio stava cercando di ascoltare dentro di sé.

La convivenza attuale, la dipendenza abitativa, la differenza culturale e valoriale, unite alla mancanza di attenzioni emotive nella nuova relazione, sembrano accentuare il suo stato di malessere. Mentre il legame con il suo ex, seppur emotivamente ancora vivo, potrebbe essere in parte idealizzato nel confronto con le mancanze attuali.

Tutto questo è molto complesso e sarebbe ingiusto pensare di poter risolvere questa situazione da sola o con una “scelta giusta” presa di impulso.
Per uscirne, serve tempo, cura e uno spazio protetto in cui elaborare i suoi vissuti, le sue emozioni, i suoi bisogni e il suo passato relazionale.

Per questo motivo è utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista, che possa accompagnarla in un percorso di consapevolezza e aiutarla a ritrovare stabilità e chiarezza.

Un caro saluto,
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa

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Dott.ssa Elena Gianotti
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno, grazie per la sua difficile condivisione. Capisco che sta vivendo un contrasto interno fortissimo, che la dilania, e che ha bisogno di fare chiarezza dentro di sè per capire quale decisione prendere. Credo che ci siano molti pezzi da esaminare e approfondire insieme, come l'inizio della relazione con il suo ex, come vi siete conosciuti, che cosa l'ha fatta innamorare, com'è stata questa relazione, quali erano i punti di forza e di debolezza e come mai è finita: è finita perchè ha conosciuto l'attuale ragazzo? o per i problemi di gelosia? o entrambe le cose? anche l'età è un fattore rilevante da considerare, per capire come l'avete vissuto e in che modo ha inciso sulla vostra relazione. c'è bisogno di approfondire poi com'è cominciata la nuova frequentazione, che cosa l'ha attratta di questa connessione fisica fortissima, che cosa stava cercando in quel momento. Credo sia importante fare il punto di come si è sentita, come si sente e che cosa sta cercando, di che cosa ha bisogno, e penso che sia più semplice farlo con l'appoggio e il sostegno di un professionista di cui possa fidarsi e a cui possa affidarsi. Se avesse bisogno di ulteriore supporto o avesse domande mi trova a disposizione, anche online. Un caro saluto, dott.ssa Elena Gianotti
Dott.ssa Angela Ritella
Psicologo, Psicologo clinico
Turi
Il sentimento che prova per entrambi questi uomini sembra essere forte sia per l'uno che per l'altro, pur riconoscendo le naturali differenze nei due rapporti.
La confusione creatasi e la conseguente sofferenza provata, chiaramente non La aiutano a prendere una decisione con lucidità e piena consapevolezza.
Condivido l'importanza di risolvere questa situazione per la serenità Sua e delle altre due persone.
Sono a Sua disposizione per un confronto che possa aiutarLa a fare chiarezza e a prendere una decisione con i Suoi tempi e nel rispetto di tutte le persone coinvolte in questa storia.
Dott. Luca Fiorona
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buongiorno, mi spiace per la situazione complessa che sta attraversando. Per aiutarla ad uscire da questa situazione vorrei invitarla a riflettere su alcuni aspetti che potrebbero far chiarezza sui dubbi che riporta.
Perché l'età è per lei un fattore così importante? Riguarda un progetto di aver figli o una prospettiva sul futuro? Cosa nel suo ex compagno non la portava a sentire un'attrazione fisica? Come mai secondo lei prova ansia qualora il suo attuale ragazzo non le dedica attenzioni o lei non sente un amore intenso nei suoi confronti?
Riportando l'attenzione su di sé, sui bisogni che sente oggi e riflettendo sulle prospettive future potrebbe acquisire una maggiore consapevolezza rispetto a cosa desidera e scegliere ciò che ritiene più in linea con il suo sentire.
Qualora volesse essere accompagnata in queste riflessioni, rimango a disposizione. Un caro saluto, Dott. Luca Fiorona
Dott.ssa Claudia Torrente Cicero
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Saronno
Gentile utente, da ciò che racconta sembra che lei stia attraversando un momento di confusione interiore e fare chiarezza sui suoi bisogni emotivi potrebbe aiutarla a capire quale rapporto di coppia desidera.
I due partner sembrano soddisfare bisogni diversi, ma ugualmente presenti e importanti per lei.
Un percorso psicologico personale potrebbe aiutarla a fare chiarezza su di sè e sul momento di fatica che sta attraversando. A volte rischiamo di preoccuparci eccessivamente, dimenticando di ascoltarci.
Cordiali saluti, Dott.ssa Claudia Torrente Cicero
Dott.ssa Rosa Feola
Psicologo, Psicologo clinico
Firenze
Gentile utente,
potrebbe esserle utile approfondire i motivi che la portano a tale indecisione, rispetto a due partner che appaiono complementari. La scelta del partner ha a che fare con il soddisfacimento dei bisogni più profondi e, spesso, la costruzione di un nuovo legame inizia nel luogo e nel tempo della separazione dalla relazione precedente, per questo tendiamo a ricercare sia qualcosa che ci ricordi l'esperienza precedente, sia qualcosa che la differenzi. Questa ricerca dipende dai legami passati.

Un saluto
Dott.ssa Rosa Feola
Gentilissim*, grazie per aver condiviso con così tanta sincerità quello che stai vivendo. Quello che descrivi è un momento profondamente delicato, fatto di confusione, sensi di colpa, ma anche di bisogni legittimi di amore, sicurezza e autenticità. Essere divisa tra due legami così diversi, uno più profondo e stabile, l’altro più passionale ma incerto, può generare esattamente il tipo di sofferenza che stai vivendo ora, soprattutto se senti di aver perso contatto con ciò che davvero ti fa stare bene.
A volte, la difficoltà non è solo “scegliere” tra due persone, ma connettersi con sé stessi per capire cosa si desidera davvero, al di là della paura di ferire o di perdere. Ci sono tanti elementi emotivi, relazionali che meritano uno spazio protetto in cui poter essere guardati con calma, senza giudizio.

Se senti che potrebbe aiutarti, sono disponibile per un colloquio psicologico in cui possiamo iniziare insieme a fare ordine, trovare le priorità e restituire valore anche al tuo sentire. Non sei sola in questo momento, e chiedere supporto è già un passo molto importante.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
La ringrazio per la fiducia con cui ha deciso di raccontare questo momento così delicato e complesso della sua vita. Dalle sue parole emerge con grande chiarezza quanto lei stia vivendo una profonda sofferenza interiore e quanto stia cercando, con sensibilità e responsabilità, di fare chiarezza dentro di sé per non far male né a se stessa né alle persone coinvolte. Questo è già un segnale importante della sua consapevolezza e della sua volontà di affrontare la situazione in modo maturo. Quello che lei descrive è un conflitto che, dal punto di vista cognitivo-comportamentale, potremmo vedere come una lotta tra due sistemi di bisogni e valori che in questo momento stanno generando pensieri automatici e stati emotivi contrastanti. Da una parte il legame profondo e rassicurante con il suo ex compagno, che rappresenta per lei una base sicura fatta di stabilità, protezione e condivisione di uno stile di vita più in sintonia con ciò che la fa sentire a casa. Dall’altra il richiamo potente della passione fisica, quella sensazione di attrazione intensa che spesso ci cattura sul piano più immediato e viscerale e che ci fa sentire vivi, ma che da sola non sempre riesce a colmare i nostri bisogni più profondi di connessione emotiva e progettualità condivisa. È comprensibile che lei si senta bloccata e affaticata: il nostro cervello, di fronte a dilemmi come questo, tende a rimuginare, cercando una soluzione perfetta che però, nella realtà, spesso non esiste. Questa ricerca continua può diventare essa stessa fonte di ansia e depressione, come lei sta sperimentando. Proprio per questo, uno degli obiettivi potrebbe essere lavorare per interrompere questo ciclo di pensieri ripetitivi e focalizzarsi su ciò che davvero conta per lei nel lungo termine. In altre parole, più che chiedersi quale uomo scegliere, potrebbe provare a chiedersi: che tipo di vita desidero costruire? Quali valori voglio che guidino le mie scelte? Che caratteristiche deve avere un rapporto per farmi sentire serena, rispettata, amata e appagata su più livelli? Un altro punto che le suggerisco di esplorare riguarda il significato che lei attribuisce alla passione e alla stabilità. Spesso, nel confronto tra due legami così diversi, si finisce per idealizzare un aspetto e sminuire l’altro, alimentando la sensazione che ci manchi sempre qualcosa. Ma è importante ricordare che nessun rapporto è perfetto e che una relazione sana è quella che riesce, nel tempo, a integrare diversi bisogni: il desiderio, l’affinità emotiva, il rispetto reciproco, la possibilità di crescere insieme. Queste sono qualità che si possono coltivare e che vanno al di là del colpo di fulmine o del conforto immediato. Lei si trova ora in un momento in cui la sua mente è sovraccarica e la confusione la porta a sentirsi intrappolata. Proprio per questo le suggerirei, se possibile, di prendersi uno spazio di riflessione personale, anche con l’aiuto di uno psicologo, dove poter riorganizzare i suoi pensieri, osservare con maggiore distacco la situazione e fare scelte più allineate ai suoi veri bisogni e valori. Non c’è urgenza di una decisione immediata: ciò che conta è che la decisione che prenderà nasca da un processo consapevole, non dettato dalla paura, dai sensi di colpa o dall’ansia di dover dare una risposta subito. Il suo senso di colpa e il pensiero che avrebbe potuto fare di più con il suo ex raccontano quanto lei sia una persona che tiene profondamente ai legami e al rispetto per l’altro. Ma i rapporti, anche quando sono molto belli, talvolta attraversano delle crisi che non sempre si riesce a prevenire o risolvere come avremmo voluto. La cosa più utile ora è cercare di interrompere il giudizio verso se stessa e concentrarsi sul presente: cosa posso fare oggi per stare meglio e per avvicinarmi alla vita che desidero? La invito a ricordare che il malessere che sente ora non è una condanna e che può essere superato, passo dopo passo, anche grazie a un percorso di supporto che la aiuti a vedere più chiaramente dentro di sé e a sciogliere i nodi che la stanno facendo soffrire. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente ho letto con molta attenzione il suo racconto; le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico per esplorare meglio la situazione.
Mi farebbe piacere accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Dott.ssa Alina Mustatea
Psicologo, Psicologo clinico
Pomezia
Gentile paziente, da come scrivi, emerge chiaramente che sei una persona profonda, capace di riflessione e affettivamente molto coinvolta in entrambe le relazioni. E proprio per questo ti trovi in una situazione che logora, fatta di sentimenti contrastanti, senso di colpa, confusione e tristezza.

Quello che provi è più comune di quanto si pensi, soprattutto quando una storia importante finisce senza una vera chiusura emotiva e un’altra inizia in modo travolgente, ma ancora fragile nelle fondamenta. Non è semplice scegliere tra la pace dell’affetto sicuro e il fuoco della passione fisica, ma la vera domanda da porti è: con chi riesco a sentirmi pienamente vista, rispettata nei miei bisogni emotivi e serena nel lungo termine?

Al momento sembri vivere nel mezzo, e questo alimenta un senso di colpa continuo e una fatica emotiva che può davvero prosciugare. L’amore, infatti, non si basa solo su attrazione o abitudini, ma su un equilibrio tra corpo, mente e cuore.

Ti consiglierei di fermarti un momento, senza prendere decisioni affrettate. Inizia da te: prova a lavorare, magari con l’aiuto di uno psicologo, su ciò che desideri davvero per te, al di là di chi ti sta accanto ora. Perché la vera chiarezza arriva quando capiamo chi siamo e cosa ci fa bene, non solo chi ci fa battere il cuore.

Hai il diritto di stare bene. E meriti un amore che sia completo, non una lotta interiore continua. Un passo alla volta, puoi uscire da questo tunnel.
Dott.ssa Francesca Casolari
Psicologo, Psicologo clinico
Modena
salve, puo fare dei pro e contro di ognuno e decidere in base a quello o con chi ha più attenzioni grazie
Dott.ssa Emanuela Borri
Psicologo, Psicologo clinico
Meda
Ti ringrazio per aver condiviso così tanto di te. Le parole che hai scritto parlano di un dolore profondo, di una confusione che ti pesa ogni giorno, ma anche di una grande capacità di sentire, di analizzare, di volerti bene a sufficienza da cercare una strada per uscirne.
Quello che stai vivendo non è solo una scelta tra due persone, ma un punto di svolta importante nella tua vita: una parte di te sente il bisogno di sicurezza, radici, complicità profonda, e un’altra parte desidera passione, libertà, nuovi scenari. E in mezzo ci sei tu, con i tuoi bisogni, i tuoi sensi di colpa, la tua storia, e la fatica di capire cosa è davvero amore e cosa è solo abitudine, cosa è fuoco vitale e cosa è solo un’illusione.
È naturale sentirsi persi in un momento così.
Quando il cuore è diviso, si attiva una sorta di lotta interna, dove ogni scelta sembra avere un costo alto: se resti, rinunci alla novità; se vai, perdi la pace e ciò che conosci. Eppure la tua confusione – così viva, così presente da sei mesi – non è un nemico, ma un segnale. Ti sta dicendo che hai bisogno di fermarti un attimo e rimettere al centro te stessa. Non come donna in relazione, ma come persona.
Perché forse, oggi, la vera domanda da farti non è: “Chi scelgo?” ma piuttosto:
“Cosa mi serve per sentirmi davvero bene? Cosa mi manca, di cosa ho bisogno oggi, come voglio essere amata?”
Da quello che racconti, stai vivendo in uno squilibrio: ti senti appagata solo in parte, ma mai del tutto. Eppure hai dentro di te un’intelligenza emotiva fortissima, perché sai riconoscere che il problema non è solo uno dei due uomini. Il punto, forse, è che non ti stai ascoltando fino in fondo. Stai cercando di adattarti, di non fare male a nessuno, ma così facendo stai soffocando i tuoi bisogni più autentici.
Non sei sbagliata per esserti fatta trasportare dalla passione, non sei sbagliata se senti la mancanza di ciò che ti dava il tuo ex, non sei sbagliata se oggi ti senti stanca e triste. Sei solo umana, vulnerabile, e in un momento in cui servirebbe più cura, più ascolto e più chiarezza – prima di tutto verso te stessa.
Ti consiglio, con molta delicatezza, di regalarti uno spazio tutto tuo. Un percorso di sostegno psicologico individuale potrebbe aiutarti tantissimo a uscire da questa nebbia, a ritrovare le forze, e a capire cosa è davvero giusto per te, senza giudicarti e senza fretta.
A volte ci vuole tempo per tornare a scegliere con lucidità. Ma tu hai già fatto il primo passo: ammettere che stai male e che hai bisogno di uscire da questa situazione.
Non sei sola.
E c’è una via d’uscita, anche se ora non riesci ancora a vederla.
Dott. Francesco Giampaolo
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile lettrice,
La sua lettera tocca il cuore di uno dei conflitti emotivi più dolorosi che una persona possa attraversare: trovarsi divisa tra sicurezza affettiva e passione, tra ciò che la mente riconosce come giusto e ciò che il corpo desidera intensamente. A 26 anni, questa battaglia interiore può sembrare devastante, ma la sua capacità di analizzare con tanta lucidità la situazione dimostra una maturità emotiva che sarà fondamentale per uscire da questo periodo buio.
Quello che sta vivendo è un classico conflitto emotivo tra sicurezza affettiva e passione, una delle dinamiche relazionali più complesse che esistano. Il suo cuore è letteralmente diviso tra due dimensioni fondamentali dell'amore: l'intimità emotiva profonda e l'attrazione fisica travolgente.
Non è superficiale o sbagliata per aver bisogno di entrambe le dimensioni: la sicurezza emotiva e l'attrazione fisica sono bisogni umani legittimi e fondamentali. Il problema nasce quando una singola relazione non riesce a soddisfare entrambi questi aspetti, creando quella devastante sensazione di incompletezza che descrive.
La sua sofferenza di sei mesi testimonia quanto profondo sia questo conflitto. Il fatto che pensi costantemente al suo ex mentre è fisicamente coinvolta con il nuovo partner non indica confusione mentale, ma piuttosto che il suo cuore sa cosa le manca in ciascuna relazione. Con il suo ex trovava pace, sicurezza, attenzioni costanti e uno stile di vita compatibile con i suoi valori. Con il nuovo partner sperimenta quella connessione fisica rara e preziosa, ma le mancano la maturità emotiva e l'investimento affettivo che desidera.
È importante riconoscere che l'inizio della nuova relazione durante gli ultimi mesi della precedente ha creato una sovrapposizione emotiva che rende impossibile elaborare completamente la fine della storia con il suo ex. Questo "legame ancora aperto", come lei stesso lo definisce, impedisce sia di investire pienamente nella nuova relazione sia di elaborare il lutto della precedente. La tristezza che sta vivendo è spesso la conseguenza di questa impasse emotiva prolungata.
La differenza generazionale tra i due uomini aggiunge un ulteriore livello di complessità. A 39 anni, il suo ex aveva probabilmente raggiunto una maturità relazionale che si traduceva in attenzioni costanti, inclusione totale e investimento economico ed emotivo nella coppia. A 29 anni, il nuovo partner potrebbe ancora essere in una fase di sviluppo emotivo, più concentrato su socializzazione e divertimento che sull'intimità di coppia profonda.
La convivenza attuale con il nuovo partner e sua madre, unita al fatto che lavorate insieme, ha creato una situazione di "intrappolamento" che può rendere ancora più difficile vedere la situazione con chiarezza. Quando le circostanze esterne ci obbligano a restare vicini a qualcuno, diventa complicato distinguere tra desiderio autentico e abitudine forzata.
Il fatto che il suo istinto le chieda continuamente se questa persona è davvero giusta per lei è un segnale importante che non dovrebbe ignorare. L'intuizione femminile raramente sbaglia quando si tratta di compatibilità relazionale a lungo termine. Se dopo mesi di convivenza sente ancora questa incertezza profonda, probabilmente il suo inconscio ha già identificato incompatibilità fondamentali nei valori, nelle priorità e negli stili di vita.
La sua osservazione sulla mancanza di "piccoli pensieri" e attenzioni quotidiane è particolarmente significativa. Questi gesti, apparentemente banali, sono in realtà i mattoni su cui si costruisce l'intimità emotiva duratura. Una relazione può sopravvivere senza passione travolgente, ma difficilmente prospera senza cura quotidiana e investimento emotivo costante.
Il senso di colpa per non aver provato la terapia di coppia con il suo ex è comprensibile, ma non dovrebbe diventare un peso che la paralizza. Le relazioni finiscono per motivi complessi, e spesso quando si arriva al punto di contemplare un tradimento emotivo, significa che problemi profondi esistevano già da tempo. La gelosia eccessiva che menziona può essere molto tossica e distruttiva per l'autostima e l'autonomia personale.
Dal punto di vista psicologico, la sua situazione potrebbe richiedere una decisione coraggiosa: accettare che forse nessuna delle due relazioni attuali può darle la completezza emotiva che cerca. Questo non significa che sia condannata a scegliere tra sicurezza e passione per sempre, ma piuttosto che potrebbe aver bisogno di un periodo di solitudine per elaborare questi conflitti e definire chiaramente le sue priorità relazionali.
Il mio consiglio è di concedersi una pausa da entrambe le relazioni per almeno alcuni mesi. Solo nella distanza emotiva da entrambi gli uomini potrà capire cosa sente realmente e cosa desidera per il suo futuro. Questo significa probabilmente affrontare cambiamenti pratici difficili - trovare una nuova sistemazione abitativa, gestire la situazione lavorativa, elaborare il senso di solitudine - ma è l'unico modo per uscire da questo ciclo emotivo distruttivo.
La tristezza che sta vivendo non si risolverà fino a quando non prenderà una decisione definitiva. L'incertezza prolungata è uno dei maggiori fattori di stress psicologico e può portare a un deterioramento significativo del benessere mentale. Considerare un supporto psicologico in questo momento non è solo consigliabile, ma necessario per aiutarla a navigare questa transizione complessa.
Ricordi che a 26 anni ha ancora tempo per costruire una relazione che integri sia sicurezza emotiva che passione fisica. Non deve accontentarsi di relazioni incomplete per paura di restare sola. L'amore maturo e completo esiste, ma richiede spesso la pazienza di aspettare la persona giusta e il coraggio di lasciare andare quelle sbagliate, per quanto ci abbiano dato momenti di felicità.
La sua sofferenza attuale è il prezzo della mancanza di chiarezza, ma può trasformarsi in saggezza se le permette di definire con precisione cosa cerca in una relazione e di non accettare compromessi sui suoi bisogni fondamentali. Meritate una relazione che la faccia sentire completa, sicura e desiderata allo stesso tempo.
Dott. Amedeo Fonte
Psicologo, Psicologo clinico
Pescara
Buongiorno, leggendo le sue parole emerge con molta chiarezza quanto si trovi immersa in una tensione che non è solo tra due uomini, ma piuttosto tra due modalità di essere, due modi di stare nella relazione, forse anche due immagini di sé che sembrano contendersi la scena. Da una parte la calma, la sicurezza, una sorta di continuità affettiva che la lega a ciò che ha già conosciuto, anche nei suoi aspetti problematici, come la gelosia o il divario generazionale, ma che comunque rappresenta una forma di dimora, un luogo in cui, mi pare di capire, lei si è sentita riconosciuta e protetta. Dall’altra parte un’esperienza accesa, viva, che sembra chiamarla in un linguaggio più corporeo, immediato, come se la spingesse verso una dimensione più pulsionale, meno ordinata, ma anche meno stabile. Ciò che la agita profondamente, e che lei stessa riconosce, è che entrambe queste figure le restituiscono qualcosa di sé, ma nessuna delle due sembra contenere tutto ciò che lei cerca, e questo crea una frattura interiore che sembra non trovare soluzione razionale. Non è infrequente che quando il desiderio si fa così complesso e contraddittorio emerga una sorta di paralisi, un sentirsi incapaci di scegliere, come se ogni scelta comportasse una perdita troppo dolorosa. Ma si è chiesta se davvero si tratta solo di scegliere tra due persone o piuttosto tra due modi di vivere se stessa, tra ciò che è stato e ciò che potrebbe essere, tra l’ideale dell’amore stabile e quello dell’amore travolgente. C’è qualcosa, nelle sue parole, che parla di un legame che non si è mai davvero chiuso e di un altro che non si è mai davvero aperto. E in questo interregno, in questa zona grigia, si insinua quella che lei chiama depressione, che forse è anche il segno di una frattura più profonda, qualcosa che la invita a fermarsi, non tanto per decidere in fretta, ma per ascoltarsi con più attenzione. Si sente in colpa, dice, e pensa che avrebbe potuto fare di più per salvare la relazione precedente: può darsi, ma si chieda anche se quel senso di colpa non sia il segnale che dentro di lei qualcosa non ha ancora potuto separarsi, o non ha ancora trovato un modo proprio di lasciarsi alle spalle ciò che è stato, per poter eventualmente scegliere qualcosa di nuovo, non come fuga, ma come atto. Lei parla del suo istinto, e mi chiedo se ha avuto davvero modo di ascoltarlo nel silenzio, lontano dalle richieste degli altri, dai doveri, dalle aspettative, dalle paure. Perché forse è lì, in quel luogo intimo e non rumoroso, che potrebbe affiorare una risposta che non le dica cosa è giusto fare, ma la aiuti a comprendere meglio cosa oggi ha davvero senso per lei. Se questo momento la sta facendo soffrire così tanto, non lo prenda solo come un fallimento, ma anche come un passaggio necessario, un tempo in cui qualcosa dentro di lei si sta riorganizzando, e ha bisogno di essere ascoltato con rispetto. Si conceda la possibilità di abitare questo smarrimento non come una debolezza, ma come una ricerca autentica di sé. Se sente che da sola non riesce a dare voce a questa ricerca, potrebbe considerare l’idea di intraprendere un percorso personale che le permetta di stare con maggiore libertà di fronte a ciò che oggi la lega e ciò che la spinge a desiderare, senza dover rinunciare alla complessità che la abita.
Dr. Riccardo Sirio
Psicologo, Psicologo clinico
Trofarello
Capisco che ti trovi in una situazione complessa e dolorosa, divisa tra due relazioni che suscitano emozioni contrastanti. La tua esperienza riflette una condizione comune: la difficoltà di elaborare una relazione passata mentre si è coinvolti in una nuova. Questo può portare a confusione, senso di colpa e ansia, come hai descritto.
È importante riconoscere che la tua sofferenza non è una debolezza, ma una risposta naturale a una situazione emotivamente intensa. La difficoltà nel distaccarsi dal tuo ex compagno, nonostante le problematiche passate, può essere legata a legami affettivi profondi e a una mancanza di chiusura emotiva. Allo stesso tempo, l'intensità della nuova relazione potrebbe essere influenzata da un desiderio di evasione o da una ricerca di conferme emotive.
Per affrontare questa situazione, potrebbe essere utile dedicare del tempo a riflettere sulle tue emozioni e sui tuoi bisogni. Considera di esplorare questi temi con un professionista, che possa aiutarti a comprendere meglio te stessa e a prendere decisioni più consapevoli.
Ricorda che è normale sentirsi smarriti in momenti come questo. Con il supporto adeguato e una riflessione profonda, potrai trovare la strada che meglio risponde al tuo benessere emotivo.
Dott.ssa Serena Vitale
Psicologo, Psicologo clinico, Sessuologo
Pescara
Buongiorno,
la sua riflessione è intensa e molto lucida, nonostante il dolore che traspare in ogni riga. È evidente che sta vivendo un conflitto profondo tra il bisogno di stabilità emotiva e quello di passione e vitalità, tra il conforto della relazione passata e l’attrazione travolgente per quella attuale.

Da ciò che racconta, emergono due legami molto diversi: uno con il suo ex compagno, caratterizzato da una forte connessione emotiva, stabilità e condivisione, ma anche segnato da aspetti difficili come la gelosia e un maggiore controllo. Dall’altra parte, il nuovo rapporto è animato da una chimica fisica fortissima, da un’attrazione immediata e profonda, ma con molte lacune sul piano emotivo, dell’attenzione, della reciprocità e della visione di vita.

Questa ambivalenza è molto comprensibile. Ci sono legami che ci fanno sentire “a casa”, ma che magari con il tempo hanno smesso di nutrire altre parti di noi. E ci sono incontri che ci accendono, che risvegliano una parte più istintiva, ma che non riescono a offrire la sicurezza e la presenza di cui abbiamo bisogno per costruire qualcosa di profondo. Il punto, però, è che in questo momento la situazione in cui si trova sta diventando fonte di sofferenza continua. E il dolore che prova non deriva solo dalla difficoltà di scegliere tra due persone, ma soprattutto dalla sensazione di essersi allontanata da sé stessa.

Sente di aver seguito la passione, ma si chiede se abbia messo da parte i suoi veri bisogni. Sente la mancanza del suo ex, ma sa che anche quella relazione non era perfetta. Si interroga se il legame ancora aperto con lui le impedisca di vivere pienamente la relazione nuova, oppure se sia proprio questa nuova relazione, pur ricca di attrazione, a non essere realmente compatibile con chi è e con ciò che desidera.

A tutto questo si aggiunge un senso di colpa profondo, per aver lasciato qualcosa che forse si poteva salvare con più impegno e dialogo. Ma il senso di colpa, se non viene compreso e contenuto, rischia di diventare un ostacolo alla lucidità. È importante riconoscere che, anche nelle scelte confuse o impulsive, non c’è necessariamente colpa, ma solo il tentativo – a volte goffo, altre volte disperato – di cercare di stare meglio.

In questo momento, più che decidere con chi stare, è fondamentale che lei si dia il tempo e lo spazio per ritrovare sé stessa. Non può essere l’una o l’altra persona a definire il suo benessere. Prima di tutto, deve ascoltarsi. Riscoprire quali sono i suoi bisogni reali, i suoi valori, il suo modo di amare e di sentirsi amata. Può essere molto utile un percorso psicologico per elaborare tutto ciò che sta vivendo, dare un senso a quello che prova, uscire da questo blocco e trasformare la sofferenza in consapevolezza.

Ritrovare la propria direzione non significa negare ciò che ha vissuto, ma capire che non è obbligata a restare in qualcosa che la rende triste. Ha il diritto di scegliere una strada che la faccia sentire pienamente rispettata, amata e vista per ciò che è. In fondo, questo momento così difficile potrebbe anche essere l’inizio di una nuova fase della sua vita, più autentica e allineata con ciò che sente profondamente.

Un caro saluto.
Dott.ssa Ilenia Colasuonno
Psicologo, Psicologo clinico
Cerveteri
Buongiorno,
quello che stai vivendo è davvero delicato, e ti voglio dire subito che non sei sola né “sbagliata” nel provare tutta questa confusione. Quando si è nel mezzo di una relazione che finisce e un’altra che comincia, è naturale sentire il cuore diviso, e spesso non si tratta solo di scegliere tra due persone… ma di ritrovare se stessi.

Da come scrivi si percepisce che hai dentro di te due bisogni forti, entrambi legittimi: da un lato il desiderio di sicurezza, di stabilità emotiva, di sentirti vista e amata in profondità. Dall’altro, la passione, l’attrazione, quel fuoco che ti fa sentire viva nel corpo. Non è strano desiderarli entrambi, ma a volte non si trovano nello stesso posto, e questo crea dolore.

Hai anche una lucidità importante: ti accorgi che nella nuova relazione mancano attenzioni, premure, una sintonia emotiva che per te è fondamentale. Eppure resti, forse anche perché l’intensità fisica può diventare un’ancora quando ci si sente persi. Allo stesso tempo, il legame con il tuo ex non si è mai davvero chiuso, e sembra custodire una parte di te che hai paura di perdere.

Hai ragione nel dire che da sola è difficile venirne fuori. Non perché tu non ne sia capace, ma perché certe situazioni non si risolvono solo con la logica. Servono spazio, tempo, e uno sguardo esterno che ti accompagni a capire cosa desideri davvero, al di là del senso di colpa, della paura di sbagliare o del bisogno di non ferire nessuno. Una terapia individuale potrebbe aiutarti moltissimo a fare chiarezza dentro di te, senza pressioni, partendo da un’unica domanda: “Di che cosa ho bisogno per stare bene, oggi?”

Non esiste la scelta perfetta, ma esiste una scelta che ti fa sentire più vicina a te stessa. E quella vale sempre la pena trovarla.
Dott.ssa Giada Di Egidio
Psicologo, Psicologo clinico
Corropoli
Gentile Utente, grazie per la condivisione.
Dal tuo racconto emerge come punto centrale che ti trovi in una posizione sospesa, in cui nessuna delle due relazioni ti dà pienamente ciò di cui hai bisogno, ma ognuna tocca parti diverse e importanti di te. Mi sembra che la scelta non sia solo tra due persona ma tra due strade interiori, due parti di te che sembrano in conflitto: da una parte il bisogno di sicurezza, di cura, di legame emotivo; dall’altra il desiderio, la passione, la vitalità che riaccende sensazioni forti. Il punto forse però, non è decidere “chi” scegliere, ma comprendere prima chi sei tu oggi e di cosa hai realmente bisogno. Parli di depressione, di un periodo buio, questo merita attenzione non solo per risolvere il dilemma relazionale, ma per prenderti cura del tuo mondo interno, che oggi è stanco, forse deluso, forse troppo occupato a tenere tutto insieme. Quello che stai vivendo è molto più comune di quanto si pensi, ma affrontarlo senza giudizio può davvero cambiare il modo in cui ti relazioni con l’altro, e soprattutto con te stessa. Uno spazio psicologico di ascolto potrebbe essere un regalo da fare a te stessa, non per ricevere consigli, ma per ritrovare la bussola emotiva che oggi sembra smarrita.
Se vuoi uscirne, comincia da dentro.
Dott.ssa Giada Di Egidio
Dott.ssa Ambra Bottari
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno,
le tue parole raccontano un dolore profondo, fatto di dubbi, sensi di colpa e desideri che sembrano in contrasto tra loro. È comprensibile sentirsi bloccati quando si è combattuti tra due legami così diversi, ma entrambi significativi.

Da un lato c'è la sicurezza, l’intimità emotiva, la cura profonda del tuo ex; dall’altro la passione, la novità, l'attrazione fisica intensa con l’attuale partner. Il tuo cuore è diviso, ma in fondo stai cercando qualcosa che racchiuda entrambi questi mondi: un amore che sia anche desiderio, una passione che sia anche casa.

È importante però notare un punto che tu stessa hai espresso con grande lucidità: oggi ti senti triste, non vista nei tuoi bisogni, e ti stai adattando a una relazione che ti lascia un senso di vuoto, nonostante l’intensità fisica.

Forse non si tratta di scegliere “chi dei due”, ma di tornare ad ascoltarti davvero: cosa desideri per te, oggi? Quali parti di te vuoi proteggere e coltivare?

Anche se ora ti sembra tutto confuso, questo momento può diventare l’inizio di un percorso più profondo verso te stessa. Hai bisogno di tempo, di ascolto autentico, e forse — come già intuisci — di un aiuto terapeutico per mettere ordine in ciò che provi, senza giudizio.

Non devi risolvere tutto subito, ma puoi iniziare da una domanda semplice: con chi mi sento davvero me stessa, nella mia verità più intima?
Da lì, pian piano, si fa chiarezza.
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, le sue parole descrivono con grande chiarezza e profondità un momento di vita complesso, carico di emozioni contrastanti, in cui il cuore e la mente sembrano tirarla in direzioni opposte. Mi colpisce la lucidità con cui descrive le due relazioni e i vissuti profondamente diversi che esse le evocano: da una parte la sicurezza, la protezione, la profondità emotiva di un legame lungo e costruito nel tempo; dall’altra, la vitalità, la passione e l’attrazione intensa e travolgente di una nuova conoscenza che però, nel tempo, sembra non riuscire a nutrire altrettanto i suoi bisogni più profondi.

Non è raro, in fasi come questa, sentirsi “bloccati”, quasi sospesi tra due poli, ciascuno dei quali rappresenta una parte di sé: quella che cerca stabilità, cura e profondità, e quella che ha bisogno di sentirsi viva, desiderata, stimolata. Entrambe sono autentiche e degne di ascolto, ma non sempre coincidono in una sola persona, e questa consapevolezza può farci sentire divisi, confusi, in colpa. Tuttavia, non si tratta di una colpa, ma di una fase di evoluzione personale, spesso necessaria per poter comprendere cosa davvero si cerca oggi, al di là di ciò che si è cercato in passato o di ciò che ha acceso una scintilla in un momento di cambiamento.

Il fatto che lei riconosca la possibilità di un “errore”, nel senso di non aver investito prima in una terapia di coppia o individuale con il suo ex, è segno di una coscienza molto matura. Ma è altrettanto importante evitare di impiegare il presente per rivivere un passato idealizzato o per tentare di sanare qualcosa che, nonostante il bene reciproco, ha mostrato dei limiti. La nostalgia e la mancanza possono amplificare i ricordi positivi, oscurando le ragioni che l’hanno spinta ad aprirsi ad altro. Allo stesso tempo, ciò che ora sperimenta nella relazione attuale – seppur intensa fisicamente – le restituisce una quotidianità che sente manchevole, distante dai suoi bisogni affettivi e valoriali. E questa dissonanza, se reiterata nel tempo, può portare a un senso profondo di smarrimento, come sembra stia accadendo ora.

Questa condizione, per quanto dolorosa, può essere anche un’opportunità preziosa per ritrovare se stessa, i suoi desideri, ciò che davvero oggi la fa sentire amata, vista e rispettata. La decisione tra due relazioni non si risolve con un confronto razionale tra pregi e difetti, ma spesso passa da un processo di chiarificazione personale: dove sono io, cosa voglio oggi, chi sono diventata. Solo da qui, dal centro di sé, possono poi diramarsi le scelte più allineate e sane, per lei e per le persone coinvolte.

Rimanere in un limbo può solo prolungare la sofferenza e, come dice lei stessa, rischia di ferire non solo sé ma anche chi le sta vicino. Per questo credo che un percorso psicologico individuale potrebbe essere per lei non solo un sostegno, ma anche uno spazio sicuro dove potersi orientare con più chiarezza, libertà e gentilezza verso se stessa.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Dott.ssa Gaia Evangelisti
Psicologo, Psicologo clinico
Genzano di Roma
Salve, la ringrazio per aver condiviso una parte così intima e complessa della sua vita. Quello che sta vivendo è profondo, autentico e non facile da risolvere in poche parole, ma cerchiamo di fare chiarezza insieme.
Ha due bisogni molto forti ma distinti:
- Fusione emotiva e sicurezza (che ha con il suo ex).
- Passione e attrazione fisica (che ha con il suo attuale partner).

Quello che la sta facendo soffrire è che non trova entrambi questi bisogni in una sola persona e questo crea confusione, senso di colpa, smarrimento.

Non ha elaborato la fine del legame con il suo ex. Il fatto che vi siate visti, che vi sentiate ancora, che fino a poco fa condividevate casa… tutto questo non le ha permesso di "chiudere". È come se il suo cuore fosse ancora in un luogo, mentre il suo corpo è in un altro. È normale che si senta spezzata.

Il nuovo legame non la nutre emotivamente. Non si sente amata nel modo in cui ha bisogno. C’è una grande attrazione, ma mancano cura, protezione, presenza, piccole cose che per lei fanno la differenza.
Non deve prendere necessariamente una decisione velocemente.
1. Si fermi. Respiri. Metta una pausa ai due rapporti (se possibile).
Anche due settimane di distacco vero (senza sentirli, senza vederli) possono aiutarla a sentire la sua voce più autentica. Non sarà facile, ma è cruciale per ritrovarsi.
Ciò che mi sento di consigliarle è di iniziare un percorso con uno/a psicologo/a. Ha parlato di depressione e difficoltà emotive profonde: non le affronti da sola. Quello che sta vivendo è tanto e un terapeuta può aiutarla ad esempio a:
- elaborare il lutto della relazione lunga;
- distinguere amore da dipendenza emotiva;
- capire cosa davvero vuole (non solo cosa teme di perdere);
- ritrovare forza per decidere, per lei, non per paura o colpa.

Si chieda sinceramente: "Chi sono oggi e di cosa ho bisogno ora?"
Le sue necessità sembrano chiare: vuole un amore profondo, attento, che non sia solo passione, ma anche presenza, che la faccia sentire amata e non in lotta per esserlo.
La passione bruciante spesso arriva proprio quando ci si sente “in gabbia”, soffocati, trascurati, spenti. È un bisogno sano, umano. Ma la passione da sola non regge una vita a due. Così come la stabilità senza attrazione può diventare una prigione.

La domanda quindi non è solo: “chi dei due?”, ma piuttosto:
- Quale tipo di relazione voglio costruire da adesso in poi?
- Chi, realisticamente, può camminare con me in quella direzione?

A volte si è più attaccati all’idea di una persona (o del passato con lei), che alla persona stessa oggi e a volte si scelgono relazioni che danno quello che pensiamo di meritare… invece di quello che realmente farebbe stare bene.

Se desidera lavorare su quanto sopra, mi rendo disponibile.

Un caro saluto.

Dott.ssa Gaia Evangelisti, Psicologa.
Dott. Dario Martelli
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Torino
Buonasera, forse la nuova relazione che la coivolge molto fisicamente è avvenuta per qualcosa che nella vecchia relazione era insoddisfatto. Forse non è indipensabile che la nuova relazione debba per forza ricalcare gli schemi della vecchia come la convivenza. Forse lei ha bisogno di un periodo con lei stessa anche per capire il ruolo di queste due parti che esistono entrambe nella sua vita. Magari un percorso psicologico la può aiutare. se vuole a disposizione anche online. Saluti cordiali
Dott.ssa Jessica Furlan
Psicologo, Psicologo clinico
Fiumicino aeroporto
Buongiorno, le consiglio di iniziare un percorso di supporto psicologico personale così da capire cosa sta provando e cosa sente. Deve avere un momento per sè stessa in cui chiarirsi le idee. Quello che mi ritorna dal suo racconto sono alcune riflessioni che le lascio come spunto per indagare sè stessa: le attenzione dell'altro sono per lei l'indicatore del suo valore personale? Che significato dà alla gelosia del suo ex compagno?Quest'ultima è per lei un elemento che le fa sentire interesse e considerazione da parte dell'altro?
E' mai stata sola o è sempre passata da una relazione all'altra?
Cos'è che sente che sta alimentando questa depressione?
Il suo stato d'animo del momento può essere dovuto a molti fattori insieme, e solo un'analisi approfondita dei suo malessere e della sua storia personale potrà aiutarla nel trovare un nuovo equilibrio e stabilità.
Ascolti i suoi bisogni e necessità, si prenda del tempo per fare chiarezza così da capire cosa le serve attualmente, altrimenti, vive solo nell'immaginazione del " se avessi fatto diversamente, sarebbe andata così..." e viceversa, sono tutti giudizi che sta avendo su sé stessa che non le servono a ritrovare il suo benessere psico-fisico.
Spero di esserle utile
Saluti
Dott. Vincenzo Capretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buon pomeriggio.
Quello che descrivi è una situazione molto complessa e dolorosa, e la confusione che senti è comprensibile: sei divisa tra sicurezza emotiva e legame profondo con il tuo ex, e attrazione fisica e novità con l’attuale ragazzo. È naturale provare senso di colpa, tristezza e ansia in questi casi.
Quello che emerge chiaramente è che, al momento, nessuna delle due relazioni ti sta dando piena soddisfazione: con l’ex hai sicurezza e legame, ma poca passione; con l’attuale hai passione e intensità fisica, ma mancano stabilità e profondità emotiva.
Alcuni punti chiave da considerare:
Riconoscere i tuoi bisogni reali: sicurezza, amore, attenzione, compatibilità di valori e stile di vita.
Chiarezza con te stessa: prova a distinguere tra desiderio fisico e legame emotivo. Entrambi sono importanti, ma non sempre coesistono.
Spazio e tempo: ridurre i contatti con l’ex può aiutarti a capire se la tua scelta è guidata dall’abitudine o dall’amore autentico.
Supporto professionale: un percorso con uno psicologo può aiutarti a elaborare i sentimenti, gestire il senso di colpa e prendere decisioni più consapevoli senza farti travolgere dall’ansia o dalla passione momentanea.
Non c’è fretta: l’importante è prendersi cura di te stessa e non ferire nessuno agendo d’impulso. Dare priorità alla tua serenità emotiva ti aiuterà a scegliere in modo più chiaro e sano. Resto a disposizione su qualunque canale.

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