Buongiorno, dopo quattro incontri, io e lui ci siamo detti a vicenda che non è scattata la scinti

24 risposte
Buongiorno,

dopo quattro incontri, io e lui ci siamo detti a vicenda che non è scattata la scintilla.

Lui si è descritto più volte selettivo e in cerca di una relazione seria, ma negli anni ha avuto diverse frequentazioni e amicizie particolari e anche con me, dopo aver detto di non sentire la chimica, era comunque disposto a proseguire in una frequentazione senza ufficializzare per vedere se le cose si potessero evolvere - a parer mio scusa palese per arrivare a fare sesso, visto che ho detto subito di non essere una da incontri occasionali- . E in quell’occasione infatti -dove ci siamo detti queste cose- abbiamo concluso con un incontro intimo, nonostante gli avessi ripetuto più volte che io non prendo in considerazione le frequentazioni, specie se includono anche il sesso - il che significa che o non si fa o si fa una volta ed è la prima e ultima perchè tolto lo sfizio perdo totalmente stimolo-. Il giorno dopo è stato il primo giorno in cui non si è fatto sentire mentre anche la comunicazione via messaggio era sempre stata costante durante il mese di frequentazione tra un appuntamento e l’altro.

Ho dedotto da tutte queste cose - comportamenti in contrasto con le affermazioni e segnali misti - che più che selettivo, sia bisognoso di conferme e attenzioni e che mi abbia frequentato per lustrarsi l’ego, essendo io piuttosto sulle mie ed effettivamente selettiva, quindi gli ho proposto di rimanere amici dicendo che non vedevo un possibile sviluppo su altro e lui ha acconsentito per poi farsi risentire dopo tre settimane di silenzio da parte di entrambi.

Al che gli ho detto con molta trasparenza che in queste tre settimane mi sono resa conto di non voler neanche proseguire un’amicizia perché ho percepito che lui mette l’approvazione e le conferme altrui prima del desiderio autentico di conoscere qualcuno e io invece, anche nell’amicizia, cerco autenticità e che quindi non ci vedo sullo stesso livello. A questo messaggio lui non ha mai risposto, nonostante sappia che ci rivedremo, perché io vado spesso in un locale che lui frequenta tutte le settimane.

Vorrei capire se l’assenza di risposta è una totale indifferenza che conferma il suo falso interesse nei miei confronti o se sia una reazione passivo-aggressiva dettata da rabbia non espressa direttamente e dovuta al rifiuto.

Chiedo anche come potrei comportarmi quando inevitabilmente lo vedrò per non arrecare danno ulteriore alla situazione, ma soprattutto anche a me stessa.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Dott. Giuseppe Mirabella
Psicologo, Psicologo clinico
Modica
Buongiorno, dalle sue parole emerge una lucidità notevole nell’analizzare quanto accaduto. L’assenza di risposta può riflettere disinteresse, disagio o una modalità evitante di gestione del confronto: in ogni caso, ciò che conta non è cosa pensa lui, ma quanto lei abbia già compreso i suoi bisogni emotivi e il valore dell’autenticità per sé stessa. Quando lo rivedrà, mantenga coerenza con ciò che ha già espresso: gentilezza, fermezza e nessun bisogno di giustificarsi. Questo è il modo migliore per non farsi più del male e preservare la propria dignità.
Dr. Giuseppe Mirabella
Da un punto di vista analitico, la situazione che descrive sembra ruotare intorno a un tema centrale: il conflitto tra il desiderio autentico di connessione e il bisogno narcisistico di conferma, da entrambe le parti — seppur in forme differenti.
La persona che ha frequentato pare muoversi all’interno di una dinamica relazionale poco integrata, in cui parole e comportamenti non coincidono. Questo può indicare un attaccamento insicuro e un’identità affettiva non del tutto consolidata. Il silenzio successivo al suo messaggio potrebbe quindi rappresentare una difesa passiva: non necessariamente segno di indifferenza, ma una modalità evitante di gestire il rifiuto.

Il fatto che lei abbia sentito il bisogno di chiarire anche dopo la conclusione apparente della relazione segnala la presenza di un’esigenza profonda di coerenza, autenticità e senso — qualità importanti, ma che talvolta possono tenerci legati a dinamiche non più vitali.

In una prospettiva anche spirituale — intesa come orientamento verso la verità interiore — questa esperienza potrebbe rappresentare un’occasione per ascoltare ciò che, dentro di lei, chiede di essere visto con maggiore consapevolezza, al di là dell’altro.

Se queste dinamiche le risuonano e sente che meritano uno spazio di ascolto e di approfondimento, potremmo affrontarle insieme in un percorso terapeutico.
Dott.ssa Jessica Furlan
Psicologo, Psicologo clinico
Fiumicino aeroporto
Buon pomeriggio. La sua chiarezza è stata ben recepita e dal comportamento del ragazzo in questione, potrebbero essere valide tutte le sue ipotesi, qui di sicuro non sapremo mai quale sia l'opzione giusta e che rispecchi la realtà,dato che, l'unico detentore della verità è la persona che ha messo in atto quel comportamento.
Le pongo una riflessione: invece di capire e focalizzarsi sui motivi del comportamento dell'altra persona, punti sul sentire ed ascoltare le sue sensazioni e percezioni quando rivedrà questa persona e solo vivendo il momento presente nel qui ed ora potrà avere le risposte che cerca...se nutre interesse verso un proseguo di frequentazione, se sarà possibile mantenere un rapporto di conoscenza, se rivederlo fa riaffiorare indifferenza e nessun interesse ad approfondire il perchè dei comportamenti che si sono realizzati.
Abbandoni la testa con la sua razionalità e si lasci travolgere dalle sensazioni del suo corpo che è l'unico ad indirizzarla nella giusta via, dove potrà trovare l'autenticità che cerca.
Spero di esserle stata di aiuto
Saluti
Dott.ssa Angela Ritella
Psicologo, Psicologo clinico
Turi
Entrambe le Sue ipotesi potrebbero essere corrette. Chiaramente si può soltanto ipotizzare la ragione che muove il comportamento altrui.
Se mai dovesse incontrarlo nuovamente, faccia semplicemente ciò che sente di fare in quel momento.
Sono a Sua disposizione qualora sentisse il bisogno di approfondire la questione e di capire come agire in risposta ad eventuali sviluppi della stessa.
Dott.ssa Giulia Masin
Psicologo, Psicologo clinico
Este
Gentile Paziente,
comprendo quanto possa essere deludente confrontarsi con comportamenti che non rispecchiano quanto dichiarato a parole. L’assenza di risposta al suo messaggio può essere interpretata come un evitamento, forse dettato da disagio o difficoltà nel gestire il rifiuto, più che da indifferenza reale. È una reazione che, pur non giustificabile, riflette un limite nella comunicazione emotiva.

Dalla dinamica descritta emerge una relazione sbilanciata, in cui lei ha mostrato chiarezza e coerenza, mentre l’altra persona sembra più mossa dal bisogno di conferme che da un’autentica intenzione di costruire.

Quando lo rivedrà, le suggerisco di mantenere un atteggiamento calmo e distaccato, coerente con la posizione che ha già espresso. Proteggere i propri confini emotivi, soprattutto dopo una delusione, è una forma di rispetto verso se stessi.

Un caro saluto,
Giulia Masin
Dott.ssa Viviana Costa
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, la tua riflessione è molto lucida e mostra che hai ascoltato a fondo te stessa. Di fronte a comportamenti incoerenti e segnali misti, è naturale interrogarsi su quanto ciò che viene detto corrisponda davvero a un’intenzione autentica. L’assenza di risposta al tuo messaggio può essere letta come una difficoltà a confrontarsi con una comunicazione chiara e diretta, forse perché tocca qualcosa che mette in discussione il suo modo di relazionarsi.
Buongiorno,
grazie per la fiducia con cui ha condiviso una situazione delicata e complessa.
L’assenza di risposta da parte sua non sembra semplice indifferenza, ma piuttosto una reazione passivo-aggressiva: un modo per evitare il confronto diretto dopo un rifiuto, forse per proteggere il proprio ego. Il suo silenzio non ha nulla a che fare con il suo valore o con la validità delle sue parole, ma riflette più che altro un'incapacità di gestire in modo maturo una comunicazione onesta.
Lei si è comportata con coerenza e rispetto, ed è importante che continui a tutelarsi. Se dovesse incontrarlo, mantenga un atteggiamento neutro e sereno: non ha nulla da dimostrare, né da chiarire ulteriormente. Restare fedele alla propria posizione è il modo migliore per non farsi del male e chiudere con dignità.
Dott.ssa Alina Mustatea
Psicologo, Psicologo clinico
Pomezia

Gentile utente,quando le parole e i comportamenti non coincidono, è il comportamento che racconta la verità.
Hai colto con molta chiarezza questa dissonanza nel suo modo di relazionarsi: si è definito “selettivo”, ma ha cercato un rapporto senza impegno dopo aver dichiarato di non sentire la scintilla. Questo non è selettività, ma ambivalenza, e forse anche bisogno di validazione più che desiderio reale di costruire qualcosa.
L’assenza di risposta al tuo messaggio finale potrebbe essere una forma di passivo aggressività, sì un modo per non affrontare la frustrazione del rifiuto. Ma anche il silenzio è una risposta e spesso dice: “non voglio mettermi in discussione”.
Quando lo rivedrai, il tuo obiettivo non dev’essere “non arrecare danno”, ma proteggerTi
Ti suggerisco un atteggiamento cordiale ma distaccato: uno sguardo sereno, magari un semplice cenno di saluto, ma niente che apra spiragli ambigui. In questo modo mantieni la tua coerenza e preservi la tua pace, senza alimentare né gelo né confusione.
Hai agito con chiarezza, autenticità e rispetto. Questo è già un atto di cura verso te stessa.
Non serve fare altro.

Un caro saluto
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso con tanta lucidità e onestà questa esperienza, che certamente non è semplice né da vivere né da analizzare. Da ciò che scrive emerge con chiarezza un bisogno profondo di autenticità e coerenza, e anche la volontà di prendersi cura di sé tutelando i propri valori e la propria emotività. Quando si entra in una dinamica relazionale dove le parole e i comportamenti dell’altro sembrano non allinearsi, è naturale che sorgano confusione e dubbi, soprattutto se ci si è esposti con sincerità e chiarezza. La sua sensazione che lui fosse più interessato a una conferma del proprio valore o a un appagamento momentaneo piuttosto che a un reale desiderio di connessione profonda è plausibile, alla luce dei segnali che ha descritto. Non di rado, infatti, alcune persone possono confondere la ricerca di intimità con il bisogno di essere desiderati o accettati, finendo per muoversi in relazioni non per ciò che l'altro rappresenta realmente, ma per quello che rispecchia del proprio bisogno di approvazione. La sua scelta di allontanarsi ulteriormente, anche dalla proposta di un'amicizia, sembra coerente con il rispetto di sé e dei propri limiti emotivi. Riconoscere che una relazione, anche solo amicale, può non essere sana o costruttiva, richiede consapevolezza e coraggio. L’assenza di risposta da parte sua può essere interpretata in modi diversi. Potrebbe trattarsi di una forma di chiusura passivo-aggressiva, una modalità di gestire il rifiuto senza affrontarlo esplicitamente, oppure di una vera e propria indifferenza. In entrambi i casi, però, l’assenza di un confronto diretto può essere vista come un’ulteriore conferma di una difficoltà da parte sua nel sostenere rapporti basati sul confronto autentico e sulla comunicazione emotiva. Per quanto riguarda gli incontri futuri in luoghi condivisi, le suggerisco di rimanere fedele al rispetto che ha mostrato verso se stessa finora. Non è necessario forzare interazioni né sentirsi in obbligo di mantenere un rapporto formale. Può scegliere, con piena libertà, come comportarsi in base a ciò che le farà sentire più serena: mantenere una distanza discreta, un saluto cortese e distaccato, oppure semplicemente ignorare la sua presenza se questo è ciò che la tutela maggiormente. In situazioni come questa, è utile riportare l’attenzione su ciò che si vuole costruire nelle relazioni: reciprocità, ascolto, rispetto, presenza reale. E se una persona, per quanto inizialmente interessante, non è in grado di sostenere questa qualità di scambio, è sano lasciarla andare, anche se questo comporta un senso di vuoto momentaneo. La chiarezza con cui ha saputo vedere e descrivere la situazione è già un segnale importante della direzione in cui sta andando. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Giada Casumaro
Psicologo, Terapeuta, Professional counselor
Rovereto sulla Secchia
Buongiorno, credo che il non farsi sentire possa avere diverse significati che solo lui potrà dirti se lo vorrà. Può essere una sua difesa oppure un voltare pagina e continuare per la sua strada. Direi che in ogni caso la tua idea sia stata confermata ed è importante che tu sia in pace con la tua scelta. Nel momento in cui vi rincontrate senti semplicemente cosa vuoi fare e ascoltati: può essere anche solo un semplice saluto da lontano, due chiacchiere oppure lui che ti ignora o viceversa. Non c'è un giusto o sbagliato ma i pensieri e le sensazioni di quel momento. Può darsi che decida di non frequentare più quel locale, le ipotesi sono tantissime ma solo vedendo come reagisci a quel momento saprai cosa è giusto per te.
Rimango disponibile,
Dott.ssa Casumaro Giada
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Salve, ciò che descrivi sembra indicare una dinamica in cui i bisogni e le aspettative non erano allineati e questo ha generato confusione e disappunto. L’assenza di risposta può essere interpretata sia come indifferenza sia come una forma di evitamento dovuta a disagio o rabbia non espressa, entrambe risposte comuni di fronte a un rifiuto che fa male. Per tutelare te stessa quando lo incontrerai, può essere utile mantenere un atteggiamento distaccato e rispettoso, evitando di alimentare conflitti o tensioni. Puoi scegliere di limitare il contatto a un saluto formale, concentrandoti su ciò che ti fa stare bene senza aspettative, riconoscendo che la tua serenità viene prima di tutto. In questo modo limiti il rischio di ulteriori stress e proteggi il tuo equilibrio emotivo. Dott.ssa Francesca Gottofredi
Dott.ssa Ilaria Bresolin
Psicologo, Neuropsicologo
Breda di Piave
Gentile utente, capisco il bisogno di voler dare un senso ai comportamenti dell’altro, soprattutto quando si percepisce incoerenza tra parole e azioni.
Penso però sia anche importante sottolineare che noi non possiamo sapere con certezza quale sia la reale motivazione dietro il comportamento di lui. Quindi, per spostare il focus su qualcosa che noi possiamo controllare e modificare, può essere utile chiedersi perché per lei sia così importante avere una risposta univoca. Se sapesse con certezza che è indifferente o arrabbiato, cambierebbe qualcosa nel suo modo di sentirsi o di agire?
Per quanto riguarda il momento in cui inevitabilmente lo incontrerà, lei di cosa sente di aver bisogno? In linea di massima potrebbe essere utile mantenere un atteggiamento neutro, cioè evitare di rientrare in una dinamica che forse ha già deciso di chiudere.
Spero di esserle stata d’aiuto, dott.ssa Ilaria Bresolin.
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, e sue riflessioni mostrano una buona capacità di lettura emotiva, sia di sé che dell’altro, e questo è già un grande strumento di tutela.
Rispetto al comportamento di lui, è possibile che l’assenza di risposta nasconda una reazione passivo-aggressiva, un disagio nel gestire il rifiuto o semplicemente una mancanza di reale interesse. In questi casi, non sempre si tratta di “indifferenza totale”, ma piuttosto di un’incapacità o mancanza di volontà nell’affrontare una comunicazione chiara e adulta. Il silenzio dopo la sua risposta, rispettosa ma decisa, può essere il modo con cui lui prova a sottrarsi a un confronto diretto o a una perdita di controllo. Questo comportamento, però, non è responsabilità sua e non cambia il valore della sua scelta. Ha messo un confine sano e lo ha fatto con lucidità, proteggendo sé stessa da una dinamica ambigua e poco autentica. Quando lo incontrerà, le consiglio di mantenere un atteggiamento neutro ma dignitoso: un semplice cenno, se lo desidera, o nessuna interazione se sente che anche solo un gesto rischierebbe di riaprire una ferita o creare fraintendimenti. Non deve fingere cordialità se non la sente, ma neanche scendere su un piano che la esponga a ulteriore disconferma. Ciò che conta davvero è che continui a rimanere fedele a sé stessa e al suo modo di vivere le relazioni, che merita di essere rispettato. Le situazioni confuse spesso lasciano strascichi, ma i confini chiari aiutano a ritrovare equilibrio e chiarezza interiore. Se sente che l’incontro potrebbe destabilizzarla, può anche valutare di prendersi una pausa dal contesto, almeno per un po’, finché non si sentirà più solida rispetto a quanto accaduto.
Le suggerisco di cercarsi un buono psicoterapeuta con il quale intraprendere una psicoterapia individuale, le sarebbe di grande aiuto.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli

Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Forlì
Buongiorno, hai gestito questa esperienza con lucidità e ascoltando i tuoi bisogni e i tuoi confini. Ciò che racconti mette in luce un’interazione in cui, a dispetto delle parole , non c’è stata reale reciprocità. L'assenza di risposta al tuo ultimo messaggio può avere più significati, ma in ogni caso rappresenta una chiusura nella comunicazione. Potrebbe trattarsi di indifferenza (tipica di chi si relaziona in modo strumentale), oppure di una reazione passivo-aggressiva legata a una ferita narcisistica, soprattutto se, come tu stessa intuisci, la tua indipendenza e coerenza hanno fatto emergere una sua fragilità. In entrambi i casi il suo non è un comportamento maturo né rispettoso.

Quando lo incontrerai di persona, il tuo obiettivo non deve essere “non danneggiare” la situazione, ma non danneggiare te stessa. Mantieni il contatto con la tua coerenza e la tua dignità: un saluto cordiale, se ritieni, può bastare. Non è necessario fingere leggerezza o tentare di “sistemare” qualcosa che non ti appartiene più. Il tuo atteggiamento sarà la tua risposta più chiara.

Ciò che resta ora è forse solo il bisogno di metabolizzare le emozioni connesse all’illusione di un possibile incontro autentico e la delusione. In questo, potresti esplorare in terapia se e come queste dinamiche risuonano con esperienze precedenti, o se c’è un tema ricorrente nel rapporto con l’ambivalenza, con chi offre segnali misti o cerca conferme anziché relazioni vere. SArebbe il più bel regalo che puoi farti. Un caro saluto
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologa clinica – Voice Dialogue – Dreamwork – Mindfulness
Dott. Luca Fiorona
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buon pomeriggio, mi spiace per la situazione che si è venuta a creare tra lei e questo ragazzo e comprendo le domande che le sorgono in merito. Rispetto alle motivazioni per le quali lui non abbia voluto rispondere al suo messaggio si potrebbero fare delle ipotesi senza però riuscire a dedurre veramente ciò che l'ha spinto ad agire in quel modo. Dico questo perché non si è a conoscenza di cosa significa realmente per questa persona la vostra frequentazione, le sue intenzioni, l'interruzione di comunicazione per tre settimane e la successiva ricomparsa. Credo che riflettere su quale importanza ha avuto per lei ciò che è successo, ma anche su quali siano le sue intenzioni attuali e future con questa persona di cosa è alla ricerca in questo momento della sua vita, potrebbero aiutarla a orientarsi rispetto a come comportarsi nei confronti di questo ragazzo. Una volta chiarito come stanno le cose per lei, potrà essere salda nella sua posizione e se necessario avere un confronto qualora lui assuma comportamenti a lei non graditi.
Rimango a disposizione. Un caro saluto, Dott. Luca Fiorona
Ciao,

Dalle tue parole emerge un buon livello di consapevolezza, sia rispetto a quello che cerchi in una relazione (anche amicale), sia rispetto ai segnali che hai colto nell’altro.

È naturale, in situazioni dove parole e comportamenti sono disallineati, sentirsi confusi o chiedersi se ci siano reazioni non espresse, come rabbia o indifferenza. L’assenza di risposta può avere molteplici significati, ma ciò che conta ora è come puoi proteggere te stessa da dinamiche che rischiano di farti rientrare in una zona di ambiguità o svalutazione.

Quando lo incontrerai, il modo migliore per tutelarti è mantenere coerenza con la scelta che hai già fatto, restando gentile ma centrata, senza sentirti in dovere di riaprire spazi che hai già chiuso con rispetto. A volte, prendersi cura di sé significa anche imparare a non cercare conferme da chi non è in grado di offrirle in modo autentico.

Se senti che questa esperienza ti ha lasciato un senso di disorientamento o ti ha toccata più in profondità, sono disponibile ad accogliere il tuo vissuto in un colloquio dedicato.

Un caro saluto,
Dott.ssa Janett Aruta
Psicologa - ricevo su MioDottore e in studio a Palermo
Dott. Francesco Giampaolo
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, la situazione che descrivi è chiarissima e la tua lettura, a mio avviso, è molto lucida.

La tua analisi è corretta. Ha tutti i segnali di chi colleziona attenzioni piuttosto che costruire relazioni autentiche: selettività dichiarata ma comportamenti poco selettivi, comunicazione costante fino all'intimità poi sparizione, disponibilità a "frequentazioni" ambigue. Il silenzio dopo il tuo messaggio onesto conferma che non sa gestire la trasparenza.

Come comportarti quando lo vedrai. Mantieni un atteggiamento cordiale ma distaccato. Un saluto educato se necessario, nessuna ricerca di contatto o conversazione. Non devi giustificare, spiegare o ammorbidire la tua posizione. La chiarezza che hai mostrato è un punto di forza, non un errore da correggere.

Proteggere te stessa. Non lasciarti coinvolgere in eventuali tentativi di riavvicinamento o spiegazioni tardive. Hai dimostrato una maturità emotiva rara nel riconoscere pattern disfunzionali e nel comunicarli direttamente. Mantieni questa autenticità.

Hai gestito la situazione in modo esemplare: hai riconosciuto l'incongruenza, l'hai comunicata chiaramente e hai preso decisioni coerenti con i tuoi valori. Il suo silenzio dice più di lui che di te.
Dott.ssa Chiara Perugini
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Ciao. La mancata risposta può avere diverse letture: può indicare indifferenza e disinteresse, ma anche un atteggiamento passivo-aggressivo legato al rifiuto, soprattutto se la persona non è abituata a gestire bene frustrazioni o critiche. In entrambi i casi, è un segnale che non sta scegliendo un dialogo aperto.
Quando lo incontrerai, potresti cercare di mantenereun comportamento neutro e cordiale senza entrare in conversazioni personali, così da tutelare la tua serenità ed evitare di riattivare dinamiche che non ti portano benessere.
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Da come lo descrivi, sembra che il suo comportamento sia stato costellato di segnali contraddittori: dichiararsi selettivo ma mostrarsi disponibile a frequentazioni “senza etichetta”, parlare di serietà ma sparire dopo l’intimità, risentirti solo dopo settimane. Questo ti ha dato l’impressione — giustificata — che il suo fosse più un bisogno di conferme e attenzioni che un reale desiderio di conoscenza autentica.

Il fatto che tu gli abbia scritto con chiarezza di non volere neanche un’amicizia e lui non abbia risposto può avere due significati: da un lato, sì, potrebbe essere indifferenza e quindi la conferma che non ci fosse un interesse profondo; dall’altro, potrebbe essere anche una reazione di fastidio o rabbia trattenuta, che si manifesta col silenzio (una modalità passivo-aggressiva di chiudere il contatto senza dover dire altro). In entrambi i casi, la sostanza non cambia: non ha risposto, e questo è già una risposta.

Rispetto al rivederlo, il rischio è che il tuo pensiero continui a girare attorno a “cosa prova lui” o “come lo interpreto”. In realtà la priorità ora è tutelare te. Hai già espresso con chiarezza la tua posizione, quindi non sei in debito di spiegazioni né di attenzioni ulteriori. Se lo incontri, puoi limitarti a un saluto cordiale e neutro, senza alimentare altro. In questo modo non rischi di aggiungere conflitto, ma allo stesso tempo non ti rimetti in una dinamica di dubbi o fraintendimenti.

Il punto centrale non è capire se lui fosse indifferente o arrabbiato, ma riconoscere che il suo modo di porsi non era allineato ai tuoi bisogni di autenticità. Questo ti dà già la misura di quanto poco avrebbe potuto offrirti in termini di stabilità e chiarezza.

Quindi, quando lo vedrai, il modo migliore per non farti male è restare sul neutro: un semplice “ciao” se capita, e poi proseguire per la tua strada. Il silenzio che ti ha lasciato, in fondo, è anche la conferma che non c’è altro su cui investire.

Dott.ssa De Pretto
Dott.ssa Alessandra Barcella
Psicologo, Psicologo clinico
Gorlago
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso con tanta chiarezza la sua esperienza: si percepisce quanto abbia riflettuto e quanto desideri relazioni basate su autenticità. La mancanza di risposta da parte sua può avere diverse letture, ma al di là del significato, ciò che conta è che lei ha espresso in modo chiaro i propri confini e bisogni, mostrando rispetto verso se stessa.
Quando lo incontrerà, può mantenere un atteggiamento semplice ed educato, senza sentirsi obbligata ad andare oltre: così tutela il suo equilibrio senza alimentare dinamiche che non desidera.
Se lo ritiene utile, possiamo iniziare un percorso per rafforzare questa capacità di proteggere i propri spazi emotivi e affrontare con più serenità le situazioni che rischiano di creare confusione o disagio.

Un caro saluto,
Dott.ssa Barcella
Salve utente, suppongo che se pone questa domanda (se la sua sia indifferenza o altro) la risposta deve incidere in qualche modo su quello che intende fare dopo. Eppure racconta di aver chiuso per una serie di motivi anche molto chiari. Ha dei dubbi sull'opinione che ha rispetto alla situazione? Di conseguenza le chiedo, che tipi di danni teme di arrecare? Secondo quello che ha scritto, sarebbe coerente mantenere le distanze. Eppure alla fine chiede come comportarsi. Possibile che c'è qualcosa che ha omesso di spiegare in questo testo? Ad esempio, come si sente lei al riguardo. Forse è molto più indecisa e combattuta di quello che può sembrare? Comincia dicendo che non è scattata la scintilla, d'altra parte sembra comunque molto presa dalla situazione..
Spero che questo possa esserle in qualche modo utile.
Un saluto,
Dottoressa Persichetti
Dott.ssa Antonella Abate
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Comprendo pienamente la sua situazione e la ringrazio per averla esposta con tanta chiarezza e onestà. L'analisi che ha fatto del comportamento di quest'uomo è acuta e perspicace. Le sue deduzioni non sono solo valide, ma dimostrano una notevole capacità di cogliere le contraddizioni e di proteggere la sua integrità emotiva.
Queste persone cercano spesso di evitare l'intimità emotiva e l'impegno, rifugiandosi in un ciclo di conquista e disimpegno che serve a rafforzare la propria autostima, una forma di "lustra-ego" come lei l'ha giustamente definita.
Le consiglio vivamente di iniziare un percorso di terapia psicologica, non per capire lui, ma per capire sè stessa e il motivo per cui si trova in relazione con persone con questi schemi o si trova a volerli "aggiustare".
Gentile utente
Ritengo utile considerare come le storie che ci raccontiamo sulle relazioni e sui ruoli di genere influenzino il modo in cui interpretiamo i comportamenti degli altri e come ci aspettiamo che le relazioni si sviluppino. Spesso, ci sono narrazioni sulla seduzione, sulla conquista o sulla competizione che possono rendere difficile comunicare in modo autentico e costruire relazioni basate sulla fiducia e sul rispetto reciproco.
Nel Suo caso, potrebbe essere utile esplorare le narrazioni che ha costruito nel tempo riguardo al Suo ruolo nelle relazioni, al Suo bisogno di autenticità e alla Sua difficoltà a tollerare comportamenti ambigui o manipolativi. Spesso, portare alla luce queste narrazioni e mettere in discussione quelle che La limitano può aiutareLa a trovare un modo più sano e appagante di vivere le Sue relazioni.
Riguardo all'assenza di risposta da parte dell'uomo, è difficile dire con certezza quali siano le sue motivazioni.
Quando lo rivedrà nel locale, potrebbe semplicemente salutarlo in modo cordiale e mantenere un atteggiamento neutrale. Non è necessario entrare in discussioni o giustificazioni. Si concentri sul Suo divertimento e sul Suo benessere, e non permetta a questa persona di rovinare la Sua serata.
Potrebbe essere utile per Lei riflettere su cosa cerca in una relazione e su quali sono i Suoi limiti. Imparare a comunicare i Suoi bisogni e a far rispettare i Suoi confini può aiutarLa a evitare situazioni simili in futuro e a costruire relazioni più sane e appaganti.
Se desidera esplorare ulteriormente questi aspetti e valutare le possibili opzioni per affrontare questa situazione, resto a Sua disposizione.

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