Buonasera. Non sto giocando d'azzardo in nessun modo da 5 mesi circa ma stanno ritornando delle picc
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Buonasera. Non sto giocando d'azzardo in nessun modo da 5 mesi circa ma stanno ritornando delle piccole paranoie durante il giorno riguardo una dipendenza che è stata molto seria per me per un anno e mezzo ed è stato difficile capirlo e ho avuto il coraggio di dire basta e la mia vita è migliorata notevolmente solo che c'è la paura ed era iniziato veramente per scherzare o appunto per gioco in un momento difficile. Ora riesco a gestire le mie paranoie ma è comunque un po' a dir poco fastidioso cercare la soluzione da solo . Sono stato in psichiatria più volte 3 per l'esattezza dopo eventi gravi di autolesionismo ma non mi hanno aiutato se non con dei farmaci che nonostante prendendoli da prima che tutto questo circolo vizioso iniziasse non sono stati utili visto cosa è successo e ho rinunciato a molto negli anni per colpa di questa dipendenza. Ora sono più tranquillo e vivo tranquillamente nella mia vita senza farmaci e sto capendo molto di più di quando li prendevo perché annebbiava troppo il problema lo star bene col farmaco . Ammetto di aver avuto un problema e di aver smesso e ora ammetto di avere ancora paura ma sono più legato alla vita ora più che alla non vita legata al gioco d'azzardo. Vorrei solo ritrovare o essere aiutato a ritrovare la vita , e chiedo veramente col cuore di essere aiutato e siamo disponibili in famiglia a fare sacrifici per risolvere questo mio problema e se c'è qualcuno di medico che riesca ad aiutare ne saremmo grati. Comunque ho 23 anni quasi 24. Se ho sbagliato categoria nello cercare la risposta su questo sito vi prego di aiutarmi perché voglio ritornare a vivere e non a non vivere mai più . Vo ringrazio tantissimo.
Buonasera, grazie per aver condiviso con tanta sincerità e coraggio la sua storia e le sue emozioni. Innanzitutto, voglio riconoscere il percorso straordinario che ha già intrapreso: smettere di giocare d'azzardo per cinque mesi è un risultato molto significativo e dimostra la sua forza di volontà e il desiderio genuino di ritrovare un equilibrio nella vita.
La sensazione di paura e le paranoie che stanno emergendo sono del tutto comprensibili. Spesso, quando si affronta una dipendenza e ci si allontana dal comportamento problematico, si possono manifestare emozioni intense e pensieri intrusivi legati al passato. Questo accade perché la mente sta ancora elaborando il cambiamento e, in un certo senso, sta "testando" la capacità di mantenere il nuovo equilibrio.
Può essere molto utile, a questo punto, intraprendere un percorso terapeutico con uno psicoterapeuta specializzato in dipendenze. Questo professionista potrebbe aiutarla a gestire i pensieri intrusivi e a costruire strategie per affrontare la paura del ritorno alla dipendenza. Inoltre, potrebbe supportarla nel lavorare sui fattori emotivi e psicologici che possono aver contribuito al problema in passato, aiutandola a rafforzare ulteriormente la sua nuova prospettiva di vita.
Parallelamente, potrebbe trovare giovamento dal partecipare a gruppi di supporto per persone che hanno affrontato il gioco d'azzardo patologico. Questi gruppi offrono un ambiente sicuro per condividere esperienze, trovare solidarietà e sentirsi meno soli in questo percorso.
È importante sottolineare che il suo passato ricorso ai farmaci e le esperienze negative con essi non escludono l'utilità di un trattamento integrato. Una valutazione da parte di uno psichiatra potrebbe essere utile per capire se c'è una componente di ansia o depressione che potrebbe beneficiare di supporto, anche non farmacologico, attraverso la psicoterapia o altre strategie.
Ritrovare la "vita" significa non solo lasciarsi alle spalle la dipendenza, ma anche scoprire nuovi modi per vivere appieno, con gioia e significato. Il fatto che lei sia disposto a fare sacrifici per migliorare dimostra che sta già costruendo un futuro diverso.
Se lo desidera, posso aiutarla a identificare percorsi specifici o suggerire risorse utili per iniziare un trattamento efficace. Rimango a disposizione per supportarla nel miglior modo possibile.
La sensazione di paura e le paranoie che stanno emergendo sono del tutto comprensibili. Spesso, quando si affronta una dipendenza e ci si allontana dal comportamento problematico, si possono manifestare emozioni intense e pensieri intrusivi legati al passato. Questo accade perché la mente sta ancora elaborando il cambiamento e, in un certo senso, sta "testando" la capacità di mantenere il nuovo equilibrio.
Può essere molto utile, a questo punto, intraprendere un percorso terapeutico con uno psicoterapeuta specializzato in dipendenze. Questo professionista potrebbe aiutarla a gestire i pensieri intrusivi e a costruire strategie per affrontare la paura del ritorno alla dipendenza. Inoltre, potrebbe supportarla nel lavorare sui fattori emotivi e psicologici che possono aver contribuito al problema in passato, aiutandola a rafforzare ulteriormente la sua nuova prospettiva di vita.
Parallelamente, potrebbe trovare giovamento dal partecipare a gruppi di supporto per persone che hanno affrontato il gioco d'azzardo patologico. Questi gruppi offrono un ambiente sicuro per condividere esperienze, trovare solidarietà e sentirsi meno soli in questo percorso.
È importante sottolineare che il suo passato ricorso ai farmaci e le esperienze negative con essi non escludono l'utilità di un trattamento integrato. Una valutazione da parte di uno psichiatra potrebbe essere utile per capire se c'è una componente di ansia o depressione che potrebbe beneficiare di supporto, anche non farmacologico, attraverso la psicoterapia o altre strategie.
Ritrovare la "vita" significa non solo lasciarsi alle spalle la dipendenza, ma anche scoprire nuovi modi per vivere appieno, con gioia e significato. Il fatto che lei sia disposto a fare sacrifici per migliorare dimostra che sta già costruendo un futuro diverso.
Se lo desidera, posso aiutarla a identificare percorsi specifici o suggerire risorse utili per iniziare un trattamento efficace. Rimango a disposizione per supportarla nel miglior modo possibile.
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Salve, innanzitutto vorrei rassicurarla sul fatto che ha individuato il suo problema o la natura di esso, è nel sito giusto! La sua dipendenza sembra essere legata ad aspetti autolesionistici che lei infatti cita con riferimento conscio o inconscio come legati alla dipendenza, nella stessa domanda di aiuto. Sembrano avere, nel suo ma anche in molti altri casi, un legame e forse un’origine, molto forti. Anche il suo approccio con il farmaco e la paura della dipendenza o offuscamento da esso li legano ulteriormente. Sembra che sostanze o “esperienze” tossiche le facciano vivere una vita irreale che però nel momento in cui le prova la rendono adrenalinica ma che poi è fuori controllo e tra l’altro non accettata da lei stesso. Bisognerebbe capire cosa intende per “vivere”, quali sono gli aspetti che invece non la gratificavano tanto da ricercare queste esperienze forti e fuori controllo. Sembrano esserci delle parti che non accetta di sé che però poi esplodono in modo dirompente e che devono trovare il modo di emergere senza crearle tutti i danni che ben esprime con le sue parole.
Caro utente, grazie per aver condiviso così apertamente la sua esperienza. Prima di tutto, vorrei dirle che riconoscere il problema, come ha fatto, è un passo importantissimo verso la guarigione, e il fatto che stia cercando aiuto e supporto è un segnale di grande forza e consapevolezza.
La paura che descrive, quella di ricadere in una dipendenza che è stata molto dolorosa, è del tutto naturale. È importante però ricordare che questa paura, purtroppo, può diventare un fattore di stress in più se non affrontata in modo adeguato.
Curare la dipendenza è un percorso che richiede tempo, pazienza e il giusto supporto. Non esiste una "cura rapida", ma con un approccio terapeutico integrato che combina psicoterapia, supporto sociale e, se necessario, trattamento farmacologico, è possibile uscire dalla dipendenza e ricostruire una vita soddisfacente.
Proprio per questo sarebbe utile considerare la possibilità di una psicoterapia poiché può aiutarla a esplorare le cause più profonde di questa dipendenza, supportandola nel superare la paura di ricadere e darle gli strumenti per gestirla.
Io mi occupo di dipendenze, se le va possiamo esplorare insieme alcune opzioni pratiche che possano offrirle un supporto concreto.
Se ha altre domande o bisogno di parlare, sono qui per lei.
La paura che descrive, quella di ricadere in una dipendenza che è stata molto dolorosa, è del tutto naturale. È importante però ricordare che questa paura, purtroppo, può diventare un fattore di stress in più se non affrontata in modo adeguato.
Curare la dipendenza è un percorso che richiede tempo, pazienza e il giusto supporto. Non esiste una "cura rapida", ma con un approccio terapeutico integrato che combina psicoterapia, supporto sociale e, se necessario, trattamento farmacologico, è possibile uscire dalla dipendenza e ricostruire una vita soddisfacente.
Proprio per questo sarebbe utile considerare la possibilità di una psicoterapia poiché può aiutarla a esplorare le cause più profonde di questa dipendenza, supportandola nel superare la paura di ricadere e darle gli strumenti per gestirla.
Io mi occupo di dipendenze, se le va possiamo esplorare insieme alcune opzioni pratiche che possano offrirle un supporto concreto.
Se ha altre domande o bisogno di parlare, sono qui per lei.
Buonasera, mi spiace molto per ciò che stai attraversando e voglio dirti che stai facendo un passo importante nel cercare aiuto. Hai già dimostrato una grande forza smettendo di giocare d'azzardo, e questo è un risultato enorme. È normale che ci siano momenti difficili e paure che riemergono, ma il fatto che tu sia consapevole di queste emozioni è un segno di crescita.
Il prossimo passo potrebbe essere quello di rivolgerti a un terapeuta specializzato in dipendenze. Inoltre, gruppi di supporto come quelli offerti da associazioni come Giocatori Anonimi possono essere un valido sostegno, dandoti uno spazio sicuro dove condividere la tua esperienza con chi ha vissuto situazioni simili.
Se in passato i farmaci non ti sono stati utili o ti facevano sentire "annebbiato", è importante discuterne con uno specialista. Un medico o uno psichiatra che comprenda le tue necessità potrebbe valutare opzioni diverse, se necessarie, o focalizzarsi su percorsi terapeutici non farmacologici.
Infine, il supporto della tua famiglia è una risorsa preziosa. Non affrontare tutto da solo: condividi ciò che senti con loro o con persone di fiducia. Il cambiamento che stai cercando è possibile, e il fatto che tu lo desideri così intensamente è il primo passo per ritrovare la tua serenità. Non mollare, e continua a chiedere aiuto, ti meriti di vivere una vita piena e felice.In bocca al lupo!
Il prossimo passo potrebbe essere quello di rivolgerti a un terapeuta specializzato in dipendenze. Inoltre, gruppi di supporto come quelli offerti da associazioni come Giocatori Anonimi possono essere un valido sostegno, dandoti uno spazio sicuro dove condividere la tua esperienza con chi ha vissuto situazioni simili.
Se in passato i farmaci non ti sono stati utili o ti facevano sentire "annebbiato", è importante discuterne con uno specialista. Un medico o uno psichiatra che comprenda le tue necessità potrebbe valutare opzioni diverse, se necessarie, o focalizzarsi su percorsi terapeutici non farmacologici.
Infine, il supporto della tua famiglia è una risorsa preziosa. Non affrontare tutto da solo: condividi ciò che senti con loro o con persone di fiducia. Il cambiamento che stai cercando è possibile, e il fatto che tu lo desideri così intensamente è il primo passo per ritrovare la tua serenità. Non mollare, e continua a chiedere aiuto, ti meriti di vivere una vita piena e felice.In bocca al lupo!
Buonasera,
La dipendenza da gioco d'azzardo è una dipendenza faticosa da trattare da soli, nella mia esperienza ho visto come questa sia più derivante da una sofferenza interna, molte volte il gioco viene utilizzato come un'evasione da questa. Sicuramente la famiglia può essere di aiuto, soprattutto nell'aiutare ad interrompere questo comportamento (ad esempio gestendo loro il denaro), ma un percorso che ti aiuti a comprendere il significato di questo comportamento e cosa stia al di sotto di ciò può aiutarti a riprendere in mano la tua vita lontano dal gioco.
La dipendenza da gioco d'azzardo è una dipendenza faticosa da trattare da soli, nella mia esperienza ho visto come questa sia più derivante da una sofferenza interna, molte volte il gioco viene utilizzato come un'evasione da questa. Sicuramente la famiglia può essere di aiuto, soprattutto nell'aiutare ad interrompere questo comportamento (ad esempio gestendo loro il denaro), ma un percorso che ti aiuti a comprendere il significato di questo comportamento e cosa stia al di sotto di ciò può aiutarti a riprendere in mano la tua vita lontano dal gioco.
Buongiorno,
Innanzitutto grazie per la sua condivisione, dev'essere veramente doloroso convivere con questa sintomatologia.
La situazione che descrive è sicuramente molto complessa e come ha già intuito è difficile che si risolva solamente con un aiuto farmacologico. Sarebbe altamente indicato iniziare un percorso di terapia con uno Psicoterapeuta, sono diversi i centri che possono aiutarla anche con dei prezzi calmierati.
Mi sembra che sia ben conscio delle sue fatiche e che questa sua richiesta ponga un primissimo passo per poter creare uno spazio in cui pensare. Non si scoraggi!
E' difficile poterle consigliare un professionista/Centro senza sapere la zona in cui sta cercando; provi ad iniziare dalle zone per lei più comode da raggiungere. Vedrà che troverà il percorso che fa a caso suo.
Cordiali saluti,
dott.ssa La Rocca
Innanzitutto grazie per la sua condivisione, dev'essere veramente doloroso convivere con questa sintomatologia.
La situazione che descrive è sicuramente molto complessa e come ha già intuito è difficile che si risolva solamente con un aiuto farmacologico. Sarebbe altamente indicato iniziare un percorso di terapia con uno Psicoterapeuta, sono diversi i centri che possono aiutarla anche con dei prezzi calmierati.
Mi sembra che sia ben conscio delle sue fatiche e che questa sua richiesta ponga un primissimo passo per poter creare uno spazio in cui pensare. Non si scoraggi!
E' difficile poterle consigliare un professionista/Centro senza sapere la zona in cui sta cercando; provi ad iniziare dalle zone per lei più comode da raggiungere. Vedrà che troverà il percorso che fa a caso suo.
Cordiali saluti,
dott.ssa La Rocca
Ciao, ti ringrazio per aver condiviso la tua esperienza con così tanta sincerità e coraggio. Hai fatto un passo enorme nel riconoscere il problema e nell’interrompere la dipendenza, che è una conquista davvero importante. Comprendo quanto possano essere difficili e fastidiose le paranoie e i timori che ogni tanto riaffiorano, ma il fatto che tu sia determinato a ritrovare una vita piena e serena dimostra la tua forza.
Potrebbe essere utile affiancare un percorso di psicoterapia specifica per le dipendenze, come la terapia cognitivo-comportamentale, che aiuta a lavorare sui pensieri ricorrenti e sulle emozioni legate al gioco d'azzardo. Inoltre, gruppi di supporto come il Giocatori Anonimi possono offrirti un ambiente sicuro per condividere e ascoltare altre esperienze simili alla tua.
Se hai difficoltà a trovare aiuto, ti consiglio di rivolgerti a un centro per il trattamento delle dipendenze nella tua zona: sono spesso gratuiti e specializzati in casi come il tuo. È fondamentale che tu e la tua famiglia troviate un medico o un terapeuta di fiducia per costruire un piano di supporto personalizzato.
Ricorda, hai già dimostrato di poter fare passi importanti verso il benessere. Non sei solo in questo percorso. Un abbraccio e continua a prenderti cura di te!
Potrebbe essere utile affiancare un percorso di psicoterapia specifica per le dipendenze, come la terapia cognitivo-comportamentale, che aiuta a lavorare sui pensieri ricorrenti e sulle emozioni legate al gioco d'azzardo. Inoltre, gruppi di supporto come il Giocatori Anonimi possono offrirti un ambiente sicuro per condividere e ascoltare altre esperienze simili alla tua.
Se hai difficoltà a trovare aiuto, ti consiglio di rivolgerti a un centro per il trattamento delle dipendenze nella tua zona: sono spesso gratuiti e specializzati in casi come il tuo. È fondamentale che tu e la tua famiglia troviate un medico o un terapeuta di fiducia per costruire un piano di supporto personalizzato.
Ricorda, hai già dimostrato di poter fare passi importanti verso il benessere. Non sei solo in questo percorso. Un abbraccio e continua a prenderti cura di te!
Gentile utente. Grazie per aver condiviso la sua situazione. La dipendenza da gioco è una problematica molto seria che non si può gestire e risolvere da soli ed è necessario, come in tutte le dipendenze, il supporto di uno specialista. Lei è stato bravo nel rivolgersi ad uno psichiatra nel momento in cui stava cedendo all'autolesionismo e questo dimostra una grande forza. Scrivendo qui mette in evidenza anche la sua volontà di non ricadere nella dipendenza. Sente un malessere e teme che possa accadere di nuovo. Il mio consiglio è che possa aiutarla molto una psicoterapia mirata al trattamento delle dipendenze. Cerchi un professionista nella sua zona specializzato in questo e si rivolga senza timore a lui. Spero di esserle stato d'aiuto. La ringrazio. Un caro saluto. Dott. Stefano Recchia
Gentile paziente, la paura e il malessere che prova sono più che legittimi, considerato quello che ha passato. Tuttavia è anche vero che il sintomo arriva quando è stato trascurato, non ascoltato, un malessere o una situazione precedente, che adesso preme per essere ascoltata e integrata nella sua storia di vita affinché lei possa trasformarsi e diventare una nuova versione di se stessa. Consideri di accostare, oltre alla terapia farmacologica che ha già svolto, un percorso di psicoterapia che secondo il mio parere è necessario in questi casi, almeno in un primo momento. Anche online, se si trova meglio. ci sono tanti siti in cui può trovare prezzi calmierati. Se ha bisogno anche io offro una tariffa agevolata per i più giovani.
Gentilissimo, per un soggetto che affronta la ludopatia è fondamentale affrontare un percorso medico e/o psicologico che lo aiuti a comprendere le cause scatenanti della propria dipendenza, acquisendo gli strumenti per interrompere il comportamento e affrontare nel futuro possibili ricadute.
All’interno di un percorso di cura esistono differenti approcci alla psicoterapia che possono essere utilizzati per la riabilitazione.
Uno dei primi approcci con il paziente è la terapia individuale, essa serve per instaurare un rapporto di fiducia tra psicoterapeuta e il paziente, essenziale per iniziare il percorso di guarigione.
Uno degli obiettivi delle sedute individuali è quello di comprendere cosa ha spinto il paziente verso il gioco d’azzardo e successivamente, cercare di scardinare il pensiero fisso del gioco per introdurre una nuova struttura di pensiero volta al recupero di una vita sana.
Accanto alla terapia individuale si può associare anche la terapia di gruppo, presenziata sempre da un terapeuta che lavora per stimolare i partecipanti a condividere storie e vissuti riferiti agli episodi legati alla loro dipendenza. L’interazione tra i partecipanti è parte della terapia di guarigione perché aiuta a responsabilizzare il paziente nei confronti dell’altro e a recuperare quella socialità che la dipendenza gli aveva sottratto. Si rivolga presso centri o professionisti specializzati in dipendenze per chiedere aiuto o per avere maggiori informazioni sui percorsi di cura che si possono intraprendere.
Cordiali saluti.
All’interno di un percorso di cura esistono differenti approcci alla psicoterapia che possono essere utilizzati per la riabilitazione.
Uno dei primi approcci con il paziente è la terapia individuale, essa serve per instaurare un rapporto di fiducia tra psicoterapeuta e il paziente, essenziale per iniziare il percorso di guarigione.
Uno degli obiettivi delle sedute individuali è quello di comprendere cosa ha spinto il paziente verso il gioco d’azzardo e successivamente, cercare di scardinare il pensiero fisso del gioco per introdurre una nuova struttura di pensiero volta al recupero di una vita sana.
Accanto alla terapia individuale si può associare anche la terapia di gruppo, presenziata sempre da un terapeuta che lavora per stimolare i partecipanti a condividere storie e vissuti riferiti agli episodi legati alla loro dipendenza. L’interazione tra i partecipanti è parte della terapia di guarigione perché aiuta a responsabilizzare il paziente nei confronti dell’altro e a recuperare quella socialità che la dipendenza gli aveva sottratto. Si rivolga presso centri o professionisti specializzati in dipendenze per chiedere aiuto o per avere maggiori informazioni sui percorsi di cura che si possono intraprendere.
Cordiali saluti.
Buongiorno. Per completare il lavoro che lei ha già fatto su se stesso le consiglio di intraprendere un percorso psicoterapeutico. Le piccole paranoie che sono subentrate vanno approfondire in modo tale che se né possa liberare del tutto dalla dipendenza. La psicoterapia funziona molto bene in queste situazioni.
Sono disponibile per altri approfondimenti. In bocca al lupo.
Sono disponibile per altri approfondimenti. In bocca al lupo.
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza. Capisco quanto sia stato difficile e quanto sia difficile ancora oggi. Sperimentare paure e preoccupazioni è del tutto normale in questa circostanza. La sua determinazione a riprendere in mano la sua vita è già un grande passo e ritengo sia importante essere supportato da un professionista in questa fase. Le difficoltà che sta vivendo ora riguardo alle paranoie e alla paura di ricadere fanno parte del processo di recupero, e non è raro che ci siano momenti di dubbio e incertezze anche quando sembra che le cose stiano andando meglio. Anche se il supporto farmacologico non le è stato utile in passato, per molte persone una combinazione di terapia psicologica e supporto farmacologico può essere utile per ritrovare un equilibrio nella propria vita.
Considerando il fatto che già essere consapevoli delle proprie difficoltà è un segnale molto positivo, penso che nel suo caso possa essere utile cercare uno psicoterapeuta specializzato in dipendenze o in trattamenti di recupero da dipendenze comportamentali che possa aiutarla a superare questi momenti di difficoltà. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è spesso utilizzata per affrontare le dipendenze e le paure legate ad esse. Anche la psicoterapia di gruppo, come i gruppi di Giocatori Anonimi, può essere utile, perché consente di condividere le esperienze con altre persone che stanno affrontando situazioni simili.
Se ha dubbi e o/ desidera chiedere altre informazioni, sono a disposizione. Cordialmente Dr.ssa Margherita Raffaelli
Considerando il fatto che già essere consapevoli delle proprie difficoltà è un segnale molto positivo, penso che nel suo caso possa essere utile cercare uno psicoterapeuta specializzato in dipendenze o in trattamenti di recupero da dipendenze comportamentali che possa aiutarla a superare questi momenti di difficoltà. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è spesso utilizzata per affrontare le dipendenze e le paure legate ad esse. Anche la psicoterapia di gruppo, come i gruppi di Giocatori Anonimi, può essere utile, perché consente di condividere le esperienze con altre persone che stanno affrontando situazioni simili.
Se ha dubbi e o/ desidera chiedere altre informazioni, sono a disposizione. Cordialmente Dr.ssa Margherita Raffaelli
Gentilissimo, la via di uscita da una dipendenza (anche quella da gioco d'azzardo) non è mai un percorso lineare ed è soggetta a quelle che in gergo tecnico vengono chiamate ricadute, soprattutto nei momenti di stress e difficoltà. Tuttavia, se nel mentre ha lavorato su di sé e sull'ambiente in cui vive, le ricadute saranno meno gravi e meno frequenti. Come lei stesso ha scritto, uscirne da soli è un'impresa veramente difficile: ha mai pensato di rivolgersi a un Servizio per le Dipendenze? Se non trova nulla di adatto a lei, può pensare di rivolgersi a un professionista privato che si occupi della tematica. Il punto non è solo cercare di non farlo più ma cercare di capire ad esempio quale bisogno stava cercando di soddisfare attraverso il gioco. Un saluto
Buongiorno,
Innanzitutto, voglio riconoscerle il grande coraggio che ha mostrato nel condividere la sua esperienza e nell'affrontare il percorso verso la guarigione. Lei ha compiuto passi significativi verso una maggiore consapevolezza di sé e del problema, un elemento fondamentale per ogni cambiamento positivo.
Le sue paure e le "piccole paranoie" che descrive sono comprensibili, considerando il peso che la dipendenza ha avuto nella sua vita e il percorso difficile che ha intrapreso per lasciarsela alle spalle. È normale provare emozioni contrastanti e qualche difficoltà lungo il cammino, ma il fatto che lei sta gestendo la situazione senza tornare indietro è già un grande successo.
Il desiderio di ritrovare una vita più serena e il supporto della sua famiglia rappresentano risorse preziose. Tuttavia, per affrontare a fondo i residui di paura e per costruire strumenti più solidi contro le difficoltà future, ritengo necessario intraprendere un percorso di supporto con uno psicologo o uno psichiatra specializzato in dipendenze e gestione delle emozioni. Un professionista potrà aiutarla ad esplorare i meccanismi sottostanti al suo malessere, lavorando insieme a lei su strategie di crescita personale e resilienza.
Le consiglio di rivolgersi a un centro di salute mentale o a un terapeuta di fiducia nella sua zona. Può essere utile anche informarsi su gruppi di supporto per persone che hanno dipendenze: condividere esperienze con chi ha vissuto situazioni simili può offrire ulteriore forza e comprensione.
Non esiti a chiedere aiuto: il passo più importante l'ha già compiuto ammettendo di voler tornare a vivere. Lei non è solo in questo cammino e può contare sul sostegno di chi vuole aiutarla.
Un caro augurio per il suo percorso.
Innanzitutto, voglio riconoscerle il grande coraggio che ha mostrato nel condividere la sua esperienza e nell'affrontare il percorso verso la guarigione. Lei ha compiuto passi significativi verso una maggiore consapevolezza di sé e del problema, un elemento fondamentale per ogni cambiamento positivo.
Le sue paure e le "piccole paranoie" che descrive sono comprensibili, considerando il peso che la dipendenza ha avuto nella sua vita e il percorso difficile che ha intrapreso per lasciarsela alle spalle. È normale provare emozioni contrastanti e qualche difficoltà lungo il cammino, ma il fatto che lei sta gestendo la situazione senza tornare indietro è già un grande successo.
Il desiderio di ritrovare una vita più serena e il supporto della sua famiglia rappresentano risorse preziose. Tuttavia, per affrontare a fondo i residui di paura e per costruire strumenti più solidi contro le difficoltà future, ritengo necessario intraprendere un percorso di supporto con uno psicologo o uno psichiatra specializzato in dipendenze e gestione delle emozioni. Un professionista potrà aiutarla ad esplorare i meccanismi sottostanti al suo malessere, lavorando insieme a lei su strategie di crescita personale e resilienza.
Le consiglio di rivolgersi a un centro di salute mentale o a un terapeuta di fiducia nella sua zona. Può essere utile anche informarsi su gruppi di supporto per persone che hanno dipendenze: condividere esperienze con chi ha vissuto situazioni simili può offrire ulteriore forza e comprensione.
Non esiti a chiedere aiuto: il passo più importante l'ha già compiuto ammettendo di voler tornare a vivere. Lei non è solo in questo cammino e può contare sul sostegno di chi vuole aiutarla.
Un caro augurio per il suo percorso.
Buongiorno, data la situazione potrebbe esserle utile un percorso di psicoterapia per lavorare sulla causa della dipendenza e per aiutarla nel mantenimento della sua astinenza dal gioco, in questo caso potrebbe seguire un percorso con un/una professionista che non preveda necessariamente l'utilizzo dei farmaci ma che possa sostenerla in questi momenti. Molto utili, se ci sono gruppi attivi sul suo territorio o comunque da lei raggiungibili, i gruppi di auto mutuo aiuto specifici per la ludopatia. Rimango a disposizione Dr.ssa Michela Campioli
Buonasera,
ti ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità e profondità la tua esperienza. Voglio innanzitutto dirti che hai già fatto un passo importantissimo: riconoscere il tuo problema e impegnarti a smettere con il gioco d'azzardo. Cinque mesi senza giocare sono un traguardo notevole, soprattutto considerando la strada che hai percorso. Non è semplice, e il fatto che tu stia affrontando tutto questo con determinazione dimostra una grande forza interiore. Capisco che le paranoie e la paura possano essere fastidiose e difficili da gestire, e voglio dirti che è normale provare questi sentimenti dopo un periodo di dipendenza. Spesso, il percorso di guarigione include affrontare non solo i comportamenti problematici ma anche le emozioni e le paure che rimangono. Quello che stai vivendo non è un fallimento, ma una parte naturale del processo.
Riguardo alla tua richiesta di aiuto, credo che un percorso terapeutico possa essere il passo giusto per te. Hai già dimostrato di avere il coraggio e la volontà di cambiare, e questo è fondamentale. Con il supporto giusto, puoi continuare a costruire una vita che rispecchi i tuoi desideri e il tuo impegno per il benessere. Non sei solo: ci sono professionisti e risorse pronti ad aiutarti.
Se vuoi, possiamo lavorare insieme per trovare il tipo di supporto che fa per te. Ti meriti di ritrovare una vita serena e piena di significato, e io credo che tu sia già sulla buona strada. Un saluto.
ti ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità e profondità la tua esperienza. Voglio innanzitutto dirti che hai già fatto un passo importantissimo: riconoscere il tuo problema e impegnarti a smettere con il gioco d'azzardo. Cinque mesi senza giocare sono un traguardo notevole, soprattutto considerando la strada che hai percorso. Non è semplice, e il fatto che tu stia affrontando tutto questo con determinazione dimostra una grande forza interiore. Capisco che le paranoie e la paura possano essere fastidiose e difficili da gestire, e voglio dirti che è normale provare questi sentimenti dopo un periodo di dipendenza. Spesso, il percorso di guarigione include affrontare non solo i comportamenti problematici ma anche le emozioni e le paure che rimangono. Quello che stai vivendo non è un fallimento, ma una parte naturale del processo.
Riguardo alla tua richiesta di aiuto, credo che un percorso terapeutico possa essere il passo giusto per te. Hai già dimostrato di avere il coraggio e la volontà di cambiare, e questo è fondamentale. Con il supporto giusto, puoi continuare a costruire una vita che rispecchi i tuoi desideri e il tuo impegno per il benessere. Non sei solo: ci sono professionisti e risorse pronti ad aiutarti.
Se vuoi, possiamo lavorare insieme per trovare il tipo di supporto che fa per te. Ti meriti di ritrovare una vita serena e piena di significato, e io credo che tu sia già sulla buona strada. Un saluto.
Buonasera,
innanzitutto voglio complimentarmi con te per il coraggio di condividere questa esperienza e di chiedere aiuto. Riconoscere il proprio problema e cercare un supporto è un passo fondamentale per il cambiamento.
Hai già fatto tanto per te stesso: 5 mesi senza gioco d’azzardo sono un traguardo significativo, e il fatto che tu stia vivendo con maggiore consapevolezza, senza farmaci, dimostra una forza interiore importante. È comprensibile che ci siano ancora paure e difficoltà: uscire da una dipendenza è un percorso lungo, fatto di alti e bassi.
Quello che descrivi – le paranoie e i momenti di fastidio – potrebbe essere legato al bisogno di costruire nuove strategie per affrontare i pensieri e le emozioni legate al passato. Un percorso psicologico mirato può aiutarti a comprendere meglio questi meccanismi e a sostituire i vecchi schemi con strumenti più sani e funzionali.
Ti consiglio di valutare un supporto psicologico specifico, che può includere:
Psicoterapia individuale: per affrontare il senso di paura e le difficoltà emotive.
Approcci focalizzati sulle dipendenze: come la Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT), che ha dimostrato grande efficacia per le dipendenze e la gestione delle ricadute.
Mindfulness o tecniche di rilassamento: per aiutarti a gestire ansia e pensieri intrusivi, favorendo una maggiore consapevolezza e calma.
Se senti che anche la tua famiglia vuole supportarti in questo percorso, potresti considerare incontri familiari, utili a creare un ambiente di comprensione e sostegno reciproco.
Ricorda che non sei solo. Chiedere aiuto è il primo passo verso la vita che desideri e meriti. Se vuoi approfondire insieme questo percorso, sono a disposizione per aiutarti.
Un caro saluto,
Raffaello Pinelli
Psicologo Clinico
innanzitutto voglio complimentarmi con te per il coraggio di condividere questa esperienza e di chiedere aiuto. Riconoscere il proprio problema e cercare un supporto è un passo fondamentale per il cambiamento.
Hai già fatto tanto per te stesso: 5 mesi senza gioco d’azzardo sono un traguardo significativo, e il fatto che tu stia vivendo con maggiore consapevolezza, senza farmaci, dimostra una forza interiore importante. È comprensibile che ci siano ancora paure e difficoltà: uscire da una dipendenza è un percorso lungo, fatto di alti e bassi.
Quello che descrivi – le paranoie e i momenti di fastidio – potrebbe essere legato al bisogno di costruire nuove strategie per affrontare i pensieri e le emozioni legate al passato. Un percorso psicologico mirato può aiutarti a comprendere meglio questi meccanismi e a sostituire i vecchi schemi con strumenti più sani e funzionali.
Ti consiglio di valutare un supporto psicologico specifico, che può includere:
Psicoterapia individuale: per affrontare il senso di paura e le difficoltà emotive.
Approcci focalizzati sulle dipendenze: come la Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT), che ha dimostrato grande efficacia per le dipendenze e la gestione delle ricadute.
Mindfulness o tecniche di rilassamento: per aiutarti a gestire ansia e pensieri intrusivi, favorendo una maggiore consapevolezza e calma.
Se senti che anche la tua famiglia vuole supportarti in questo percorso, potresti considerare incontri familiari, utili a creare un ambiente di comprensione e sostegno reciproco.
Ricorda che non sei solo. Chiedere aiuto è il primo passo verso la vita che desideri e meriti. Se vuoi approfondire insieme questo percorso, sono a disposizione per aiutarti.
Un caro saluto,
Raffaello Pinelli
Psicologo Clinico
Buongiorno le consiglio di iniziare un percorso di supporto e sostegno psicologico per andare nel profondo e analizzare le problematiche da lei evidenziate e cercare di ritrovare l'equilibrio per affrontare serenamente il suo percorso di vita.
Saluti
Saluti
Buonasera, grazie infinite per la sua condivisione. Mi dispiace per ciò che ha vissuto, è più che comprensibile che in questo momento sia preoccupato e abbia paura. Sicuramente è un aspetto molto positivo il fatto che stia cercando aiuto per poter gestire al meglio questo periodo. L'aiuto farmacologico è senza dubbio un valido supporto che è importante affiancare ad un percorso terapeutico per imparare a gestire pensieri ed emozioni, tramite strumenti e strategie specifiche che possano aiutarla anche a prevenire eventuali ricadute. L'approccio Cognitivo Comportamentale, avendo un protocollo di trattamento evidence based, è il più validato attualmente per intervenire in situazioni come quella che ha descritto. Resto con piacere a disposizione qualora avesse necessità di ulteriori informazioni e le faccio un grosso in bocca al lupo. Un caro saluto. Dott.ssa Valentina Baima Poma
Buonasera, capisco il difficile momento che stai attraversando. Hai fatto un enorme passo riconoscendo la tua dipendenza e smettendo, e il fatto che tu sia riuscito a gestire le paranoie da solo è un segno di grande forza. È normale avere ancora paure, soprattutto dopo un'esperienza così intensa. Il percorso di recupero può essere lungo, ma è positivo che tu voglia migliorare e sei disposto a cercare aiuto.
Ti consiglio di rivolgerti a un professionista specializzato in dipendenze comportamentali o a uno psicoterapeuta esperto in giochi d'azzardo. Spesso la psicoterapia, come la terapia cognitivo-comportamentale, è molto efficace in questi casi. Potresti anche considerare il supporto di gruppi come Giocatori Anonimi, che offrono un aiuto peer-to-peer.
La famiglia può essere una risorsa fondamentale nel percorso di recupero, quindi non esitare a condividere le tue difficoltà con loro. Essere seguito da un esperto ti aiuterà a affrontare le paure residue e a ritrovare un equilibrio stabile nella tua vita.
Ti auguro il meglio nel tuo percorso. Non sei solo e c'è supporto disponibile. Mi puoi contattare
Ti consiglio di rivolgerti a un professionista specializzato in dipendenze comportamentali o a uno psicoterapeuta esperto in giochi d'azzardo. Spesso la psicoterapia, come la terapia cognitivo-comportamentale, è molto efficace in questi casi. Potresti anche considerare il supporto di gruppi come Giocatori Anonimi, che offrono un aiuto peer-to-peer.
La famiglia può essere una risorsa fondamentale nel percorso di recupero, quindi non esitare a condividere le tue difficoltà con loro. Essere seguito da un esperto ti aiuterà a affrontare le paure residue e a ritrovare un equilibrio stabile nella tua vita.
Ti auguro il meglio nel tuo percorso. Non sei solo e c'è supporto disponibile. Mi puoi contattare
Buonasera gentile Utente, la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza, e voglio iniziare dicendole che ha fatto un passo importante nel riconoscere il problema e chiedere aiuto. È evidente che ha già mostrato una grande forza interrompendo il gioco d'azzardo, un traguardo non da poco. Tuttavia, comprendo che il timore e il fastidio delle "paranoie" che descrive possano rappresentare una difficoltà, nonostante il suo impegno per mantenere il controllo.
La sua storia suggerisce che potrebbe beneficiare di un percorso di supporto mirato. In casi come il suo, spesso si utilizzano interventi terapeutici combinati per affrontare sia il problema della dipendenza che gli aspetti emotivi che ne derivano. Alcune opzioni che potrebbero essere utili includono:
1. Psicoterapia: la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) si è dimostrata particolarmente efficace per lavorare sulle dipendenze e gestire i pensieri intrusivi. Un terapeuta specializzato può aiutarla a identificare i meccanismi che alimentano la sua paura e insegnarle strategie per ridurre il loro impatto.
2. Partecipare a gruppi come quelli offerti da associazioni come Giocatori Anonimi può aiutarla a condividere la sua esperienza con altri che stanno affrontando sfide simili. Questo tipo di rete di sostegno è spesso molto utile per mantenere la motivazione e sentirsi meno soli.
3. Dal momento che la sua famiglia sembra pronta a supportarla, potrebbe essere utile includerla nel percorso terapeutico. Un intervento familiare mirato può aiutarvi a trovare strategie condivise per sostenere il suo percorso di recupero.
4. Anche se ha scelto di non assumere più farmaci, una valutazione da parte di uno psichiatra specializzato in dipendenze potrebbe fornire ulteriori strumenti per affrontare il disagio attuale. Non tutti i percorsi farmacologici hanno effetti "annebbianti", e alcune terapie possono essere adattate alle sue esigenze specifiche.
Infine, le consiglio di rivolgersi a un centro specializzato nelle dipendenze. In Italia, ci sono i Ser.D. (Servizi per le Dipendenze), che offrono supporto gratuito e multidisciplinare. Potrebbe trovare il Ser.D. più vicino contattando la sua ASL o il comune di residenza.
Riconoscere di avere bisogno di aiuto e avere il desiderio di ritrovare la sua vita è un passo enorme e significativo. Con il giusto supporto, sono sicuro che potrà affrontare anche queste nuove sfide e continuare a costruire una vita serena e appagante.
Dott. Luca Vocino
La sua storia suggerisce che potrebbe beneficiare di un percorso di supporto mirato. In casi come il suo, spesso si utilizzano interventi terapeutici combinati per affrontare sia il problema della dipendenza che gli aspetti emotivi che ne derivano. Alcune opzioni che potrebbero essere utili includono:
1. Psicoterapia: la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) si è dimostrata particolarmente efficace per lavorare sulle dipendenze e gestire i pensieri intrusivi. Un terapeuta specializzato può aiutarla a identificare i meccanismi che alimentano la sua paura e insegnarle strategie per ridurre il loro impatto.
2. Partecipare a gruppi come quelli offerti da associazioni come Giocatori Anonimi può aiutarla a condividere la sua esperienza con altri che stanno affrontando sfide simili. Questo tipo di rete di sostegno è spesso molto utile per mantenere la motivazione e sentirsi meno soli.
3. Dal momento che la sua famiglia sembra pronta a supportarla, potrebbe essere utile includerla nel percorso terapeutico. Un intervento familiare mirato può aiutarvi a trovare strategie condivise per sostenere il suo percorso di recupero.
4. Anche se ha scelto di non assumere più farmaci, una valutazione da parte di uno psichiatra specializzato in dipendenze potrebbe fornire ulteriori strumenti per affrontare il disagio attuale. Non tutti i percorsi farmacologici hanno effetti "annebbianti", e alcune terapie possono essere adattate alle sue esigenze specifiche.
Infine, le consiglio di rivolgersi a un centro specializzato nelle dipendenze. In Italia, ci sono i Ser.D. (Servizi per le Dipendenze), che offrono supporto gratuito e multidisciplinare. Potrebbe trovare il Ser.D. più vicino contattando la sua ASL o il comune di residenza.
Riconoscere di avere bisogno di aiuto e avere il desiderio di ritrovare la sua vita è un passo enorme e significativo. Con il giusto supporto, sono sicuro che potrà affrontare anche queste nuove sfide e continuare a costruire una vita serena e appagante.
Dott. Luca Vocino
Buonasera, grazie per aver condiviso la sua storia e per la fiducia che dimostra nel cercare aiuto. Voglio iniziare dicendole che quello che ha fatto finora è davvero importante: riconoscere il problema, interrompere il comportamento legato alla dipendenza e cercare di riprendere in mano la sua vita richiedono una grande forza interiore. Il fatto che lei sia riuscito a stare lontano dal gioco d’azzardo per cinque mesi è un risultato significativo, che merita di essere riconosciuto e valorizzato. Capisco bene come possano essere fastidiosi e intrusivi quei pensieri o paranoie che ogni tanto riaffiorano. È normale che, nonostante i progressi fatti, il ricordo e la traccia di una dipendenza così forte possano riaffacciarsi, soprattutto in momenti di stress o vulnerabilità. Questo non significa che lei stia fallendo o che il problema stia tornando: è una parte del percorso di recupero e di guarigione, che spesso include alti e bassi. Il fatto che lei voglia ritrovare pienamente il piacere della vita, e che lo stia facendo con il supporto della sua famiglia, è un segnale molto positivo. È anche comprensibile che provi paura: dopo aver vissuto una situazione così difficile, è naturale temere di ricaderci. Ma questa paura può anche diventare una motivazione, una guida per proteggersi e continuare a costruire una vita più stabile e serena. Per affrontare i pensieri intrusivi e il timore di ricadute, un approccio cognitivo-comportamentale potrebbe essere particolarmente utile. Questo approccio lavora su due aspetti principali: Da una parte, si focalizza sui pensieri negativi o intrusivi, aiutandola a riconoscerli, metterli in discussione e ridurne l'impatto emotivo. Per esempio, quei momenti in cui si sente "paranoico" possono essere affrontati imparando a rispondere ai pensieri con un atteggiamento più distaccato e razionale. Non si tratta di eliminarli, ma di imparare a non lasciarsene sopraffare. Dall’altra, si lavora sui comportamenti e sulle abitudini che rafforzano il benessere e riducono il rischio di ricadute. Questo include costruire una routine che la tenga impegnata in attività significative e gratificanti, sviluppare strategie per gestire lo stress e, se necessario, rafforzare il supporto sociale. Ritrovare il piacere della vita è un processo, ma da quello che scrive sembra che lei abbia già fatto molti passi avanti. Un terapeuta specializzato in dipendenze o un centro di trattamento per le dipendenze potrebbe fornirle un supporto mirato e aiutarla a consolidare i progressi che ha fatto. Se sente che i pensieri intrusivi sono particolarmente pesanti, ci sono tecniche di rilassamento o mindfulness che possono aiutarla a calmare la mente nel momento presente. Vorrei anche dirle che è possibile affrontare e superare completamente questa paura. Ci vuole tempo, pazienza e un po’ di guida, ma la strada che ha iniziato a percorrere è quella giusta. Lei ha già dimostrato di avere la forza per cambiare e di essere pronto a chiedere aiuto, che è una delle cose più difficili ma anche più potenti che si possano fare. Se sente il bisogno di un supporto più strutturato, ci sono molte risorse disponibili, come gruppi di supporto per chi ha vissuto dipendenze, terapeuti specializzati e anche strumenti online. La sua voglia di ritornare alla vita è il segno che c’è speranza e possibilità di un futuro pieno e gratificante. Se ha altre domande o desidera approfondire, sono qui per ascoltarla. Un caro saluto. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno, le consiglio un consulto psichiatrico. Cordiali saluti.
Buongiorno
Da come ne parla sembra che il comportamento sia fermo, ma la paura di ricadere continui a muoversi dentro di lei e chieda uno spazio più strutturato in cui essere ascoltata.
Appare come se oggi lei fosse più legato alla vita, ma resti una parte che teme di perdere il controllo e che la mantiene in allerta. Non è un segnale di fallimento: è una fase frequente dopo una dipendenza, quando ciò che è stato non è ancora completamente elaborato.
Il punto diventa allora capire quale tipo di aiuto vuole costruire ora: non per “farsi salvare”, ma per chiarire che posizione vuole assumere rispetto a questa paura che ritorna.
Da come ne parla sembra che il comportamento sia fermo, ma la paura di ricadere continui a muoversi dentro di lei e chieda uno spazio più strutturato in cui essere ascoltata.
Appare come se oggi lei fosse più legato alla vita, ma resti una parte che teme di perdere il controllo e che la mantiene in allerta. Non è un segnale di fallimento: è una fase frequente dopo una dipendenza, quando ciò che è stato non è ancora completamente elaborato.
Il punto diventa allora capire quale tipo di aiuto vuole costruire ora: non per “farsi salvare”, ma per chiarire che posizione vuole assumere rispetto a questa paura che ritorna.
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