Dott.ssa
Alessandra Foddis
Psicoterapeuta,
Psicologa
Psicologa clinica
Altro
Roma 1 indirizzo
Esperienze
Approccio terapeutico
Aree di competenza principali:
- Psicologia clinica
Principali patologie trattate
- Ansia ,
- Stress ,
- Depressione ,
- Attacco di panico ,
- Disturbo d'ansia generalizzato ,
- +12 a11y_sr_more_diseases
Indirizzi (2)
Disponibilità
Telefono
Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
Via Magnagrecia 30, Roma 00183
Disponibilità
Telefono
Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
- Pazienti con assicurazione sanitaria
Prestazioni e prezzi
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Colloquio psicologico
50 € -
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Consulenza online
50 € -
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Consulenza psicologica
50 € -
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Psicoterapia individuale
50 € -
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Bonus Psicologo - Consulenza Psicologica
60 € -
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Recensioni
12 recensioni
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C
La Dottoressa Foddis è una professionista preparata ed empatica, È molto gentile, attenta e sa metterti subito a tuo agio. La consiglio sinceramente.
• Studio Anamorfosi- Dott.ssa Foddis • colloquio psicologico •
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C
C.R.
Mi sono sentito al mio agio, ho trovato lo studio della Dottoressa Foddis un posto sicuro dove poter condividere i miei problemi
• Studio Anamorfosi- Dott.ssa Foddis • colloquio psicologico •
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C
CN
Alessandra riesce a farti sentire subito a tuo agio e a farti parlare e con estrema calma e precisione a spiegarti le cose.
• Studio Anamorfosi- Dott.ssa Foddis • consulenza psicologica •
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G
Giulia D.
Conosco la dottoressa Foddis da diversi anni e abbiamo avuto modo di essere seguiti da lei nell'approccio alla genitorialità. È una professionista attenta e scrupolosa, piena di comprensione e capacità di ascolto. Certamente un'esperienza positiva.
• Consulenza psciologica online- Dott.ssa Foddis • sostegno alla genitorialità •
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H
HR
Mi ha messo a mio agio dal primo momento, da come mi ha accolta nello studio. Non mi sono sentita né a disagio né giudicata per tutta la durata della consulenza. È super comprensiva
• Studio Anamorfosi- Dott.ssa Foddis • consulenza psicologica •
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C
Caterina
Professionista gentile, empatica... Consiglio vivamente
• Altro • Altro •
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L
Laura
La dottoressa Foddis mi ha accompagnato con efficacia ed empatia in un periodo critico della mia vita. Grazie agli strumenti che mi ha permesso di acquisire, ho fatto grandi progressi e mi sento sicura di poter affrontare meglio altre occasioni difficili in futuro.
• Studio Anamorfosi- Dott.ssa Foddis • colloquio psicologico •
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S
Silvia
La Dottoressa Foddis è una persona empatica e molto professionale. Il percorso terapeutico svolto con lei mi ha reso più sicura e forte!
La consiglio vivamente.• Studio Anamorfosi- Dott.ssa Foddis • sostegno alla genitorialità •
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F
francesca
La dottoressa Foddis è stata molto attenta e disponibile, empatica, chiara, professionale.
La consiglio.
La consiglio.• Studio Anamorfosi- Dott.ssa Foddis • colloquio psicologico •
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F
Flavia
Abbiamo avuto la fortuna di essere seguiti dalla Dott.ssa Foddis in un momento delicato della nostra vita come coppia genitoriale, quando ci trovavamo ad affrontare le sfide legate alla crescita del nostro neonato e alla distanza di mio marito per motivi di lavoro.
Grazie al suo supporto, siamo riusciti a trovare un equilibrio come genitori, imparando a gestire le emozioni e le difficoltà pratiche. Il suo lavoro è stato per noi fondamentale e ha rappresentato una guida preziosa in un periodo complesso ma anche ricco di opportunità di crescita.• Studio Anamorfosi- Dott.ssa Foddis • colloquio di coppia •
Risposte ai pazienti
ha risposto a 11 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve a tutti dottori, sono un ragazzo di 25 anni che sta attraversando un periodo di depressione che dura da più di un anno.
Vi spiego in breve, circa 1 anno fa si è interrotta la mia relazione più importante durata 5 anni, e da quel momento mi è caduto il mondo.
Oggi sto male non tanto per la relazione finita, ma perché da quel momento ho cercato di fare 2 cose
1) eliminare gli aspetti tossici che ho (leggendo un po' su internet mi sono rivisto in un dipendente affettivo)
2) eliminare le persone tossiche e nocive, che vogliono solo avere e non dare, che non sanno cosa significa empatia cura e disponibilità, e tendono solo all'egoismo.
(Ciò perché dopo aver subito ghosting dalla mia ex ragazza, e non riuscendo a dare una spiegazione a tutto, ho pensato che lei fosse una narcisista, oggi non so se ho valutato male o meno)
Purtroppo da quando mi sono messo in dubbio è iniziata la mia depressione.
Ormai non so più come relazionarmi con gli altri.. mi spiego
1) sento che qualsiasi sentimento e pensiero (in termini di aspettative in amore e rispetto) penso siano sbagliate e ci sia sempre un modo migliore e soprattutto diverso da quello che dico (forse ho un DOC?)
2) ormai reputo tutti egoisti e totalmente centrati su se stessi (non capisco se io tendo ad un eccessivo equilibrio oppure realmente gli altri sono così)
Il punto è che ormai non ho più interpretazioni circa quello che gli altri mi dicono o fanno, cioè non riesco più a distinguere se una persona mi vuole bene o meno, se è buona o cattiva.
Non avendo criteri di interpretazione di conseguenza non ho criteri di scelta.
Infatti ogni volta che entro in relazione con qualcuno non riesco a capire come comportarmi perché in testa ho solo ed esclusivamente confusione.
E oltre questo, ormai non so nemmeno cos'è per me l'amore e il rispetto, perché tendo ad un eccessivo rispetto e amore, col problema che se mi dico di diminuire le aspettative mi sento in pericolo che mi sto accontentando.
Questo deriva dal fatto che a causa della separazione con la mia ragazza, dopo aver letto un po' su internet, ho pensato che forse la mia eccessiva empatia e altruismo veniva abusata.. e da lì mi sono impuntato sulla questione del rispetto.. perdendo sia chi ero prima e non sapendo piu come comportarmi e soprattutto che idee avere..
Sto male, perché ormai vivo in una costante dubbio, non capendo più chi sono, cosa voglio, cos'è l'amore, il rispetto e soprattutto come ci si comporta & capire chi è una persona buona e distinguerla da quelle nocive ed egoiste.
I miei pensieri oscillano dal "sicuramente stai pretendo troppo" al "ma questa è realmente una mancanza di rispetto" e viceversa.
Il punto è che io stesso riconosco che mi sto imputando troppo sul rispetto altrui da analizzare qualsiasi cosa e non tollerando alcun tipo di imperfezione, ma il punto è che la mia non è un interpretazione soggettiva, ma obiettiva cioè che determinati atteggiamenti sono segno di inaffidabilità.
Sto veramente male perché qualsiasi mio paradigma o modo di ragionare (in qualsiasi aspetto della mia vita) è messo in dubbio e mi dico che sto sbagliando a ragionare in un certo modo.
Purtroppo però ormai ho perso la persona che ero e non vedo più uno spiraglio di luce.
Ho provato a fare psicoterapia (sia gestalt, sia cognitivo comportamentale) ma purtroppo non mi sono sentito aiutato..avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse a rimettere ordine tra i pensieri, ma mi sono sentito non capito (vedevo che il mio problema è sottovalutato) e soprattutto non aiutato.
Ho veramente bisogno di aiuto e non so che fare.
Vi ringrazio per la lettura, e mi scuso per la lunghezza del messaggio.
Salve, le confesso di aver letto più volte la sua domanda ed ho sentito io stessa, tutta la confusione di cui parla. Il controtransfert aiuta i terapeuti ad entrare meglio nel caso e anche se questo non è il contesto adatto, ho deciso di risponderle e usare le mie sensazioni, le sue rispecchiate in me, quello che la sua storia mi ha evocato le sue, per cercare di capirla meglio. Mi sono innanzitutto chiesta cosa mi ha confuso nella sua storia e mi sono focalizzata su alcune domande, alcuni tasselli, che mi aiuterebbero a fare chiarezza. Com’era e chi era prima della relazione durata 5 anni? Come è iniziata la sua relazione? Quali dinamiche hanno legato lei e la sua ex ragazza? Quali sono i motivi per cui vi siete lasciati e quali aspetti questa perdita ha slatentizzato, fatto emergere?
Più volte ha parlato di inaffidabilità come se cercasse nell’altro un punto fermo, più che sentirsi un punto fermo lei stesso. Prima della relazione finita aveva una stabilità interiore? Sarebbe importante indagare che rapporto ha avuto con le sue figure di attaccamento. La sua difficoltà a distinguere tra una persona che le vuole bene o meno, il suo accontarsi ed il suo essere adesso in dubbio su chi è e su chi e come sono gli altri, sembra essere più dovuto ad aspetti che la sua relazione finita ha fatto emergere ma che vanno cercati molto più indietro, non sul qui e ora ma sul passato, sul là e allora. Ha un forte bisogno di accudimento e di fare ordine e questo mi fa pensare tanto alle cure ricevute nell’infanzia. La sua domanda di chiarezza ha bisogno un viaggio a ritroso.
Non posso consigliarle quale orientamento terapeutico sia più adatto a lei ma spero di averle dato indicazioni utili per la sua ricerca.
Buonasera. Non sto giocando d'azzardo in nessun modo da 5 mesi circa ma stanno ritornando delle piccole paranoie durante il giorno riguardo una dipendenza che è stata molto seria per me per un anno e mezzo ed è stato difficile capirlo e ho avuto il coraggio di dire basta e la mia vita è migliorata notevolmente solo che c'è la paura ed era iniziato veramente per scherzare o appunto per gioco in un momento difficile. Ora riesco a gestire le mie paranoie ma è comunque un po' a dir poco fastidioso cercare la soluzione da solo . Sono stato in psichiatria più volte 3 per l'esattezza dopo eventi gravi di autolesionismo ma non mi hanno aiutato se non con dei farmaci che nonostante prendendoli da prima che tutto questo circolo vizioso iniziasse non sono stati utili visto cosa è successo e ho rinunciato a molto negli anni per colpa di questa dipendenza. Ora sono più tranquillo e vivo tranquillamente nella mia vita senza farmaci e sto capendo molto di più di quando li prendevo perché annebbiava troppo il problema lo star bene col farmaco . Ammetto di aver avuto un problema e di aver smesso e ora ammetto di avere ancora paura ma sono più legato alla vita ora più che alla non vita legata al gioco d'azzardo. Vorrei solo ritrovare o essere aiutato a ritrovare la vita , e chiedo veramente col cuore di essere aiutato e siamo disponibili in famiglia a fare sacrifici per risolvere questo mio problema e se c'è qualcuno di medico che riesca ad aiutare ne saremmo grati. Comunque ho 23 anni quasi 24. Se ho sbagliato categoria nello cercare la risposta su questo sito vi prego di aiutarmi perché voglio ritornare a vivere e non a non vivere mai più . Vo ringrazio tantissimo.
Salve, innanzitutto vorrei rassicurarla sul fatto che ha individuato il suo problema o la natura di esso, è nel sito giusto! La sua dipendenza sembra essere legata ad aspetti autolesionistici che lei infatti cita con riferimento conscio o inconscio come legati alla dipendenza, nella stessa domanda di aiuto. Sembrano avere, nel suo ma anche in molti altri casi, un legame e forse un’origine, molto forti. Anche il suo approccio con il farmaco e la paura della dipendenza o offuscamento da esso li legano ulteriormente. Sembra che sostanze o “esperienze” tossiche le facciano vivere una vita irreale che però nel momento in cui le prova la rendono adrenalinica ma che poi è fuori controllo e tra l’altro non accettata da lei stesso. Bisognerebbe capire cosa intende per “vivere”, quali sono gli aspetti che invece non la gratificavano tanto da ricercare queste esperienze forti e fuori controllo. Sembrano esserci delle parti che non accetta di sé che però poi esplodono in modo dirompente e che devono trovare il modo di emergere senza crearle tutti i danni che ben esprime con le sue parole.
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