Buonasera a tutti, sono una ragazza di 23 anni, e vi scrivo perché mi trovo in difficoltà in merit

23 risposte
Buonasera a tutti,
sono una ragazza di 23 anni, e vi scrivo perché mi trovo in difficoltà in merito ad una situazione.
Sono sempre stata una ragazza dalle grandi ambizioni, sempre molto concentrata sui miei obiettivi, e quest'anno mi sono laureata.
In generale sono sempre stata molto occupata con lo studio e non ho mai avuto interesse verso le relazioni d'amore.
Tre anni fa però, ho conosciuto il mio attuale fidanzato, l'unico che sia riuscito davvero a smuovermi qualcosa nel petto, e che mi ha trasformata facendo emergere una parte di me sinceramente altruista ed empatica.
Mi sono lasciata assorbire e ho messo me stessa da parte per un po'.
Il mio ragazzo quando l'ho conosciuto aveva una situazione familiare particolare, in quanto a 18 anni, periodo in cui l'ho conosciuto, era già abbandonato dalla famiglia in senso affettivo, ed io all'inizio me ne sono presa cura quasi fossi un madre, e nonostante fossi di solo un anno più grande di lui.
L'abbandono affettivo, si è tramutato poi in abbandono concreto e ci siamo trovati a dover affrontare molteplici e difficili situazioni.
Ad oggi la situazione si è sistemata rispetto al passato, in quanto ha una casa ed una stabilità, anche se non lavora sodo come dovrebbe e sembra non impegnarsi quasi in nulla.
Questo genera in me un forte senso di frustrazione, in quanto non percepisco in lui un voler migliorare la propria condizione sociale e di vita, creandosi un futuro solido che forse dovrebbe comprendere anche me.
Ma il fulcro della questione sulla quale vorrei che mi aiutaste a riflettere in realtà è un altro.
Io temo a distanza di 3 anni, che lui stia con me perché sostanzialmente ha solo me...temo che stia con me per convenienza e perché sicuro che io non lo abbandonerei mai.
Sembra sempre che stia lì ad aspettare che io risolva i suoi problemi, o che necessariamente debba ascoltare i suoi continui e uguali lamenti che si protraggono ormai da tempo immemore e sempre sulle stesse questioni..
Il nostro rapporto si è inquinato, litighiamo molto spesso.
E penso che una causa dei nostri litigi sia il mio cambiamento, in quanto sono passata dall'essere una mamma/fidanzata premurosa quasi a livello esasperati e imbarazzanti, all'essere una fidanzata consapevole dei comportamenti sbagliati del proprio fidanzato e che anche se a volte in modo bruschi cerca di spronarlo ad impegnarsi per se stesso. Questo a lui non va bene, e anzi mi accusa di averlo "ingannato", di essermi mostrata in un modo e poi rivelata in un altro, ma io ho semplicemente compreso di aver sbagliato nell'essermi messa da parte e nell'avere trascurato me stessa e i miei obiettivi... Anche perché in cambio non ho ricevuto nemmeno le attenzioni e la comprensione che avrei voluto.
La relazione verte su di lui, sui suoi problemi, sul non arrivare a fine mese, e su altre questioni che riguardano solo lui.
Non affrontiamo altre conversazioni, in quanto è un piagnisteo continuo.
Ho paura che lui stia con me perché ha paura di stare solo, perché appunto non ha contatti stabili con i familiari, e non ha amici.. A volte sembra che la mia persona gli dia profondamente fastidio, ma è come se si trattenesse perché non ha scelta.
E pensare che io per lui ho dato anche l'anima senza mai dire nulla, e lui invece anche quando deve fare una cosa banale per me, come un piatto di pasta, me lo fa pesare molto.
Mi sento delusa da molte sue azioni e parole, mi sento sconfitta, demotivata.
Gli ho assolutamente messo tutta la questione in chiaro, e lui sembrava essere determinato come me a chiuderla, ma poi ha iniziato a dirmi che ci tiene e non vuole perdermi.
Inutile dire che quando ci siamo visti abbiamo fatto pace, ma la pace dura un giorno e poi ricominciano i conflitti sempre con le stesse dinamiche e per le stesse cose.
Il mio pallino resta sempre quello.
Sto iniziando a mettere in dubbio la sincerità del suo amore, dovrei?
E a volte, metto in dubbio anche il mio di amore.
Solo che per quanto io riconosca che lui non è la persona giusta per me, purtroppo quando lo rivedo mi faccio fregare da un legame emotivo che credo sia stato costruito a seguito di tutte le situazioni difficili che abbiamo superato insieme e dalla fragilità che io rivedo nei suoi occhi.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo utile che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione anche online Cordialmente dott FDL

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Dott.ssa Giada Piva
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Fossò
Buonasera, mi dispiace molto per questa situazione che la tormenta non di poco. Da quello che leggo avete già avuto vari scambi di idee, ma lei ha cercato di spiegargli ciò che pensa, come l’ha spiegato a noi? Ha parlato a cuore aperto? Provi a pensare e indagare dentro di lei se è davvero ciò che vuole, cosa la blocca a rimanere con lui? A volte bisogna prendere delle scelte che fanno soffrire, ma poi ci spetta un bel futuro altre volte bisogna superare il problema per arrivare al lieto fine.
Se ha piacere rimango a disposizione.
Un caro saluto, Giada
Dr. Lorenzo Giacomi
Psicologo, Psicologo clinico, Sessuologo
Roma
Salve, il suo problema potrebbe essere facilmente trattato in un percorso psicologico per affrontare e superare le sue difficoltà. Se è questa è la sua intenzione, sono disponibile a fornirle il mio supporto professionale. Le porgo i miei saluti. Dr. Giacomi
Prenota subito una visita online: Colloquio psicologico clinico - 49 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Dott. Andrea Brumana
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno e grazie per averci parlato con tanta precisione della sua situazione. Penso che sia difficile poterle dare un consiglio se non quello di ascoltarsi e di cercare un dialogo onesto e schietto (cosa che però mi pare ci sia già stata). Al pari di questo penso sia importante che si ritagli uno spazio di ascolto in cui cercare di dare un significando più pieno e profondo al suo sentire ed alla storia che sta vivendo ormai da anni. Fare ciò potrebbe permetterle di sentirsi più forte e libera nel prendere le scelte più giuste per lei. Si dia uno spazio e si dia del tempo. Se lo desiderasse resto a sua disposizione. Cordialmente, dott. Andrea Brumana
Dott. Emiliano Perulli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lecce
Buongiorno,
credo sarebbe utile per lei aprire una riflessione importante su ciò che prova nei riguardi di questa persona. Lei sente di essere molto cambiata, da ciò che ha raccontato pare sia cambiato in modo sostanziale anche il modo in cui vede il suo partner.
Un consulto psicologico può certamente aiutarla.
Cordialmente, EP
Dott.ssa Ilaria Truzzi
Psicologo, Psicologo clinico
Reggio Emilia
Buongiorno, grazie per la condivisione. Mi dispiace per il disagio che riporta. Da quello che scrive, le sue intenzioni mi sembrano chiare, presenta molta consapevolezza. Mi sembra che abbia chiaro come lei sia cambiata nel corso degli anni, come stia mettendo in dubbio i suoi sentimenti. Si ricordi che generalmente, si tende sempre a preferire la confort zone. Ovvero, l'uomo preferisce rimanere aggrappato a ciò che conosce, anche quando questo gli provoca dolore, per paura di affrontare una situazione ignota e nuova. Ciò che conosciamo ci dà sicurezza. La relazione, da come la descrive, è profonda e frutto di anni di condivisione di esperienze intense, quindi chiaramente ha segnato entrambi. Cerchi di interrogarsi su cosa desidera per se stessa, su quali sono i suoi valori. Quando compiamo delle decisioni seguendo i nostri valori, in genere siamo sulla strada giusta.
Cordialmente, Dott.ssa Ilaria Truzzi
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Cara utente, concludere una relazione non è mai una cosa semplice, le variabili in campo sono innumerevoli e assai complesse alle volte, come credo sia nel suo caso. Quello che però mi colpisce è che lei parla molto di come sta il suo partner ma poco di come sta lei dentro questa dinamica. Cosa la spinge a restare accanto a lui? Cosa la muove verso il proseguimento di questa relazione? Soprattutto cosa teme di più?
Provi a spostare il focus su di sé, sui bisogni. Cosa cerca in una relazione? Di cosa ha bisogno oggi rispetto al passato? Come si sente e che vissuti prova?
Un supporto psicologico potrebbe aiutarla a fare luce su ciò che sta vivendo e sentendo.
Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott.ssa Laura Chiariello
Psicoterapeuta, Psicologo
Desenzano del Garda
Cara utente, grazie per la condivisione. mi trasferisce molta sofferenza e un certo senso di impotenza che ovviamente non le permettono di agire con sicurezza e decisione. è sempre difficile e sofferente il cambiamento, perchè ci richiede nuove abitudini e nuovi orizzonti. Lei parla con molta consapevolezza, dovuta ad un analisi molto attenta che è riuscita a portare avanti con se stessa. la vostra relazione è iniziata in giovane età ed è normale nella crescita poter prendere direzioni diverse, proprio per un senso di scoperta e per una maggiore maturità. ricordando sempre che ogni relazione è fatta di rispetto reciproco. sicuramente approfondire il suo punti di vista, i suoi bisogni, i suoi significati le potrebbe essere d'aiuto per chiarirsi le idee, le emozioni e riprendere il controllo. un caro saluto.
Dott. Eugenio Pagliarulo
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve. Sembra che lei stia attraversando un momento di crisi che, oltre ad avere a che fare naturalmente con i litigi e le discussioni, ha a che fare con lei. Quando ci troviamo in una situazione in cui sorgono dubbi e mettiamo in discussione aspetti della nostra vita che fino a poco tempo prima consideravamo punti saldi, ciò può essere disarmante e complesso.
Credo che per iniziare, in questo momento, potrebbe essere utile domandarsi perché lei stia con lui, dunque lavorare su quello che lei sente, pensa e vive. Naturalmente uno spazio di psicoterapia sarebbe il luogo ideale per esplorare tali questioni e favorire riflessione e consapevolezza.
Per qualsiasi necessità di chiarimento non esiti a contattarmi.
Cari saluti,
Dott. Pagliarulo Eugenio
Dott.ssa Chiara Schaula Bevilacqua
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente grazie per la sua descrizione dettagliata, immagino che la situazione debba creare molti dubbi e spinte ambivalenti, da una parte il legame consolidato e l'unicità che questo ragazzo ha avuto per lei e dall'altra il presente e la percezione di immobilità, elementi che la spingono ad avere un atteggiamento ancora genitoriale ma questa volta in direzione di una maggiore attivazione e non di esclusiva cura.
Nel rapporto col partner, per quanto si possa rivestire un ruolo di supporto, in momenti specifici e di necessità, se accade che si finisca per rivestire un ruolo accudente bisogna chiedersi come mai e quanto questo ci appartenga o soddisfi alcuni dei nostri bisogni emotivi. Finchè lei farà la madre lui farà il figlio, rendendo stabile la complementarietà tra voi due.
Lei racconta di essere una persona che si impegna sodo in direzione dei suoi obiettivi e sembra che abbia fatto la stessa cosa anche nella relazione, ma ovviamente in una relazione si è in due, non può portare avanti lei un processo che richiede una co-partecipazione. Credo che uno spazio per riflettere su di lei si riveli decisivo, specie per comprendere quanto degli schemi emotivi e interpersonali possano giocare un ruolo attivo nelle relazioni di tutti i giorni.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Maria Teresa Miletta
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Grazie per aver condiviso tutto questo con noi. Le sue parole sono ricche di significati emotivi e si sente il suo dolore mentre si legge.
Lei ha scritto una frase che mi ha colpito 'ho dato l'anima senza dire niente'. Ci rifletterei. Ci sono diversi modi di amare ed essere amati. Lei ha probabilmente imparato quello del sacrifico e della compiacenza, in cui il benessere e la felicità dell'altro conta più della propria.
Ogni volta che avrà pesnato '...ma io?', una parte di lei le avrà rimandato egoismo.
Ha voglia di cambiare il modo di amare e di farsi amare? Questo dipende da lei. Ecco perchè la invito a intraprendere un percorso terapeutico per mettere se stessa al centro.
Un abbraccio.
Dott.ssa Zena Ballico
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Buonasera,
credo che la cosa più utile per lei in questo momento sia rivolgere lo sguardo a sé ad elle aspettative deluse. Lei teme che il suo fidanzato stia con lei “soltanto” per il conforto ed il sostegno che lei riesce a dargli. Ma le domando: lei è certa di voler investire ancora in questa relazione? Inoltre, ha mai avuto modo di riflettere su ciò che l’ha spinta ad entrare in una modalità relazione così sbilanciata rispetto ai suoi bisogni?
Le suggerisco di valutare la possibilità di iniziare un percorso di psicoterapia come luogo per aprire altre domande e trovare nuove consapevolezze.
Cari saluti
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buongiorno,
Lei ha paura che il suo partner stia con lei solo per timore di rimanere senza nessuno, ma questa condizione secondo lei viene implementata con la sua continua presenza oppure viene diminuita? Quanto cerca di guidarlo e condurlo verso la "retta via"? Quanto ritiene che far questo sia giusto e quanto ritiene che esso stesso sia un comportamento che reiteri il problema?
Ci rifletta...

Dott.ssa Francesca Gottofredi
Dott.ssa Francesca Romana Blasi
Psicologo, Tecnico sanitario
Frascati
Buongiorno, lei sembra dubitare dei sentimenti del suo ragazzo, il modo in cui lo descrive non e’ molto edificante, il suo racconto descrive una situazione per lei forse divenuta intollerabile, del resto lei stessa ha confessato di essere cambiata.
A lei sembra che al suo ragazzo dia fastidio, ma non potrebbe invece essere il contrario?
Ci rifletta
Un saluto
Dott.ssa Sara Bachiorri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Ciao, capisco che ti trovi in una situazione complicata e che stai cercando di fare i conti con le dinamiche della tua relazione. È importante prenderti il tempo per riflettere sulle tue emozioni e sui tuoi bisogni.

Sei stata molto generosa nel prenderti cura del tuo fidanzato, ma è altrettanto importante prenderti cura di te stessa. È comprensibile che tu sia preoccupata riguardo al motivo per cui il tuo fidanzato potrebbe stare con te. Tuttavia, la paura di essere sola o la convenienza non dovrebbero essere la base di una relazione sana.

Le relazioni devono essere basate sulla reciproca comprensione, supporto e crescita personale. È fondamentale che entrambi i partner si impegnino attivamente per il benessere della relazione. Se hai il dubbio che il tuo fidanzato non stia investendo lo stesso impegno nella relazione o che si concentri solo su se stesso e sui suoi problemi, è importante affrontare questi temi apertamente e onestamente.

Una comunicazione chiara e aperta è essenziale per risolvere i conflitti e trovare un equilibrio nella relazione. Esprimi i tuoi sentimenti e le tue preoccupazioni al tuo fidanzato, cercando di mantenere un dialogo costruttivo. Spiega ciò che desideri dalla relazione e ascolta anche le sue prospettive.

Se i litigi continui e le dinamiche tossiche persistono nonostante i vostri sforzi di risolvere i problemi, potrebbe essere utile cercare il supporto di un terapeuta di coppia. Un professionista può aiutare entrambi a esplorare i modelli di comunicazione, a comprendere i bisogni reciproci e a lavorare su una soluzione che sia benefica per entrambi.

Ricorda che prenderti cura di te stessa e dei tuoi obiettivi non è egoismo, ma è necessario per la tua felicità e realizzazione personale. Se hai il sospetto che la tua relazione non sia sana o che ti impedisca di raggiungere i tuoi obiettivi, potrebbe essere il momento di prendere in considerazione cosa sia meglio per te a lungo termine.

Ricorda che hai il diritto di essere felice e realizzata in una relazione che ti sostenga e ti faccia crescere come persona. Sii gentile con te stessa e ascolta la tua voce interiore mentre prendi decisioni che siano in linea con i tuoi valori e obiettivi.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione, e spero di sentirla presto!
Prenota subito una visita online: Consulenza online - 35 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Dott. Fabio Bellasio
Psicologo
Buccinasco
Buonasera. Capisco il problema che riporta, e penso che un percorso psicologico possa essere utile per comprendere dettagliatamente le ragioni per cui state ancora insieme nonostante i problemi che ha riportato.
Resto a disposizione sia in presenza che online. Dott. Fabio Sebastiano Bellasio
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
È evidente che stai vivendo una situazione complessa e emotivamente intensa. È comprensibile che tu abbia dei dubbi riguardo alla sincerità del suo amore, considerando la dinamica della vostra relazione. È importante riflettere su ciò che desideri dalla tua relazione e se le tue esigenze emotive e personali sono soddisfatte.

La tua preoccupazione riguardo al possibile legame emotivo costruito su situazioni difficili è valida. Tuttavia, è essenziale bilanciare la compassione con l'attenzione ai tuoi bisogni e al tuo benessere. Se la relazione si basa principalmente sulle tue energie per risolvere i problemi del tuo partner, potrebbe essere necessario affrontare la situazione in modo più equilibrato.

Considera apertamente discutere dei tuoi sentimenti e delle tue aspettative con il tuo fidanzato. La comunicazione chiara può aiutare a stabilire confini e ad affrontare i problemi sottostanti. Inoltre, rifletti attentamente sui tuoi obiettivi personali e su come la tua relazione impatta sulla tua crescita individuale.

Se i conflitti e le dinamiche negative persistono, potrebbe essere utile coinvolgere un professionista della salute mentale per ottenere supporto e guida nella gestione di questa situazione complessa.
Dr. Vittorio Penzo
Psicologo, Psicologo clinico
Parma
Sembra che tu stia attraversando un momento molto complesso e pieno di conflitti. È normale avere dubbi e incertezze in una relazione, soprattutto quando ci sono dinamiche così difficili da gestire. È importante prima di tutto prenderti cura di te stessa e delle tue esigenze emotive. Il fatto che tu abbia chiarito le tue preoccupazioni e i tuoi bisogni con il tuo fidanzato è un passo importante, ma è altrettanto importante che ci sia un cambiamento tangibile nelle dinamiche della vostra relazione. Se i conflitti continuano a ripresentarsi e se non vedi alcun impegno da parte sua nel migliorare la situazione, potrebbe essere necessario valutare se questa relazione è veramente sana e soddisfacente per entrambi. Quanto al timore che il tuo fidanzato stia con te per convenienza o per paura di stare solo, è una preoccupazione valida. È fondamentale che entrambi siate in grado di mantenere una relazione basata sull'amore reciproco e non sulla paura della solitudine. Se hai dubbi sulla sincerità del suo amore, potresti cercare di avere una conversazione aperta e onesta con lui per comprendere meglio i suoi sentimenti e le sue motivazioni. Tuttavia, è anche importante che tu rifletta su cosa desideri veramente da questa relazione e se le tue aspettative sono realistiche. Se non senti che questa relazione ti sta portando felicità e soddisfazione, potresti essere nella posizione di prendere decisioni difficili per il tuo benessere emotivo a lungo termine.
In ultima analisi, solo tu puoi decidere cosa è meglio per te e la tua felicità. Non avere paura di prendere tempo per riflettere e valutare attentamente la situazione. E non dimenticare mai di mettere te stessa e il tuo benessere al primo posto. Grazie per la tua condivisione, un saluto Dr. Vittorio Penzo
Dott.ssa Lucrezia Marletta
Psicologo, Psicologo clinico
San Pietro Clarenza
Gentilissima, grazie per la condivisione. Noto in lei una grande capacità di riflessione. I dubbi che porta, non sono da poco ma quando chiede se dovrebbe mettere in dubbio l'amore di lui mi chiedo quanto ci sia di lei in questa domanda, della sua personalità, delle sue ambizioni e soprattutto dei suoi progetti per il futuro. Una relazione non si cancella in poco tempo e questo non è uno spazio consono né per dire che debba essere chiusa né per dire che debba essere salvata né, tanto meno, per rispondere a domande circa l'amore che può provare una terza persona. Si conceda di chiedere un supporto psicologico per la coppia o per sé stessa, si metta al centro dei suoi pensieri. Solo esplorando a fondo tutti gli elementi le sarà possibile rispondere alla sua stessa domanda o, perché no, magari capire che non è la domanda giusta da porsi..
A disposizione,
cordiali saluti
Dott.ssa Lucrezia Marletta
Dott.ssa Margherita Chiais
Psicologo, Psicologo clinico
Vicenza
Buon pomeriggio, da quello che scrivi e dal modo in cui lo scrivi si evince che hai una grande capacità di introspezione e una forte sensibilità che ti permette di analizzare profondamente la tua relazione e anche i tuoi sentimenti. Infatti tu stessa hai riconosciuto il ruolo "materno" che hai avuto nella vostra relazione ed anche il tuo cambiamento in merito a ciò, passando ad un ruolo più idoneo di compagna che supporta ma che non si sostituisce al proprio compagno nel raggiungimento di quelli che sono gli obiettivi di vita, cercando di ottenere un rapporto in cui ci fosse più reciprocità e parità. Sei stata molto brava ad attuare questo cambiamento perchè quando una relazione si fonda inizialmente su un ruolo di accudimento così marcato, può essere difficile poi riequilibrare i ruoli e trasformarla in un rapporto di coppia paritario quindi in una relazione sicuramente più sana in cui entrambi i partner si supportano a vicenda, mantenendo però un’individualità e lavorando insieme per crescere. Il fatto che lui definisca questo cambiamento come un “inganno” indica probabilmente una difficoltà nell'accettare il tuo desiderio di una relazione diversa, più adulta e meno centrata unicamente sui bisogni di lui. E' importante che tu ti chieda che cosa vuoi realmente da una relazione di coppia. Quando scrivi "quando lo rivedo mi faccio fregare da un legame emotivo che credo sia stato costruito a seguito di tutte le situazioni difficili che abbiamo superato insieme e dalla fragilità che io rivedo nei suoi occhi" è vero che la condivisione di momenti difficili può creare legami molto forti, ma non sempre questi legami si traducono in amore sano che fa stare sempre bene ed è importante distinguere tra il sentimento che nasce dall’empatia per la fragilità dell’altro e quello che si fonda su una connessione reciproca e positiva, che mi permette di crescere come persona. Il fatto che ti senti spesso “sconfitta e demotivata”, secondo me, potrebbe significare che la relazione, così com’è, potrebbe avere più costi che benefici per te, ma questo non significa che il legame non abbia valore, ma che forse è stato costruito su basi che oggi non ti bastano più, non ti sono più sufficienti. Leggendo le tue parole mi rendo conto che hai scritto di te stessa solo all'inizio quando ti descrivi così: " Sono sempre stata una ragazza dalle grandi ambizioni, sempre molto concentrata sui miei obiettivi, e quest'anno mi sono laureata. In generale sono sempre stata molto occupata con lo studio e non ho mai avuto interesse verso le relazioni d'amore" ma poi sparisci...non ci sei più nel tuo racconto e tutto si concentra sul tuo compagno. Forse nonostante tu sia riuscita a cambiare la tua posizione all'interno della vostra relazione lui rimane sempre al centro e tutto continua a ruotare intorno a lui, anche la tua decisione sul cosa fare, sempre in attesa di un suo cambiamento o maturità improvvisa. La mancanza di reciprocità, il carico emotivo che sembra pesare solo su di te, e la sua incapacità di affrontare le difficoltà con responsabilità sono segnali importanti che meritano tutta la tua attenzione come anche alle domande che ti invito a farti:" quando penso al futuro, mi immagino davvero felice con lui? Sto con lui per amore, o perché mi sento in dovere di non abbandonarlo?
Quello che posso scriverti con totale franchezza è che è normale sentirsi sopraffatti da un legame emotivo costruito nel tempo, ma questo non deve diventare un motivo per ignorare i tuoi bisogni e che riconoscere la sua fragilità e il tuo affetto per lui non significa che devi sacrificare te stessa per mantenerlo. Amare qualcuno non implica necessariamente restare in una relazione che non funziona.
Prova ad allontanarti temporaneamente dalla relazione perchè potrebbe aiutarti a riflettere con maggiore chiarezza e di capire cosa desideri senza l'influenza delle sue emozioni o richieste; se invece decidi di continuare la relazione, definisci cosa è accettabile per te e cosa no. So che è molto difficile anche perchè in questi 3 anni siete cresciuti insieme e sono stati anni intensi ma cambiare strada non vuol dire negare l'importanza che questo tempo ha avuto per te o per voi, vi ha formato e faranno parte di te per tutta la vita, è la tua storia. Un abbraccio!
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno , quello che sta vivendo è una situazione emotivamente molto complessa e logorante, e posso comprendere il senso di frustrazione, delusione e confusione che prova. Da un lato c’è l’affetto, il legame costruito nel tempo e il senso di responsabilità nei suoi confronti; dall’altro c’è la consapevolezza che questa relazione non la sta facendo sentire né appagata né valorizzata. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, potrebbe essere utile analizzare il suo vissuto partendo dai pensieri che emergono quando si trova in questa situazione. Sembra che nella sua mente convivano due idee opposte: da una parte, la convinzione che lui stia con lei solo perché non ha alternative e perché ha bisogno di qualcuno che lo sostenga; dall’altra, la speranza che in fondo il suo amore sia autentico, che ci tenga davvero a lei. Questa dicotomia la porta a oscillare tra il desiderio di chiudere la relazione e la difficoltà di lasciarla andare, alimentata dal forte attaccamento emotivo che ha sviluppato nel tempo. Quello che descrive è un legame che sembra aver assunto, almeno in parte, le caratteristiche di una dinamica di dipendenza affettiva. In passato si è assunta un ruolo quasi materno, mettendo da parte se stessa per occuparsi di lui, accettando di essere il suo punto di riferimento e la sua ancora di salvezza. Ora che sta cercando di ridefinire il suo ruolo, recuperando la sua individualità e i suoi bisogni, lui fatica ad accettarlo. È naturale che ciò generi conflitti: le sue richieste di autonomia e di maggiore impegno da parte sua mettono in crisi l’equilibrio che si era creato, un equilibrio che, per quanto disfunzionale, era rassicurante per lui. È importante chiedersi quale sia il prezzo che sta pagando per questa relazione. Si sente ascoltata, sostenuta, amata nel modo in cui ha bisogno di essere amata? Si sente libera di essere se stessa, di parlare dei suoi problemi, delle sue ambizioni, delle sue paure? Da quello che racconta, sembra che la relazione ruoti quasi esclusivamente attorno alle difficoltà di lui, lasciando poco spazio a ciò che riguarda lei. Questo squilibrio può diventare molto pesante a lungo termine, perché un rapporto di coppia sano si basa su uno scambio reciproco, su un dare e ricevere equilibrato. Il fatto che lei si senta "fregata" ogni volta che lo rivede potrebbe essere legato a un forte condizionamento emotivo. È probabile che abbia costruito un attaccamento molto profondo con lui, rinforzato dal senso di protezione che ha provato nei suoi confronti e dalle difficoltà condivise. Affrontare tante sfide insieme può creare un legame quasi viscerale, ma non sempre significa che si tratti di amore nella sua forma più sana e appagante. Potrebbe essere più un senso di dovere, di familiarità, di paura di abbandonarlo, piuttosto che un sentimento basato sulla gioia e sulla crescita reciproca. Forse sarebbe utile iniziare a sperimentare una distanza emotiva e mentale da questa relazione, per capire cosa prova davvero. Potrebbe chiedersi: come mi sento quando non sono con lui? Riesco a immaginare una vita senza questa relazione? Se non avessi paura di ferirlo, quale sarebbe la mia scelta più autentica? Se lui cambiasse atteggiamento, se si impegnasse di più, questo cambierebbe davvero la mia percezione della relazione o la delusione rimarrebbe comunque? Questa consapevolezza che sta maturando (la sensazione che lui resti con lei più per necessità che per amore, il rendersi conto di aver trascurato se stessa per troppo tempo) è preziosa. Ora sta a lei decidere se vuole continuare a portare avanti questa relazione con queste dinamiche o se vuole dare priorità a se stessa e ai suoi bisogni. Chiudere un legame di questo tipo può sembrare difficile, ma rimanere in una relazione che la svuota, la frustra e la fa sentire sola può essere ancora più doloroso nel lungo periodo. Si conceda il tempo di riflettere, senza lasciarsi influenzare solo dall’emozione del momento. Guardi i fatti con lucidità, ascolti la sua voce interiore e si chieda se questa relazione la sta davvero rendendo felice. La risposta, probabilmente, la conosce già. Cari saluti, Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Rossella Carrara
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buonasera, la risposta se l'è data lei nelle prime righe, quando ha detto che le sembra di essere le mamma del suo fidanzato. Si chieda quindi se è questo che davvero vuole in un rapporto che invece dovrebbe essere sentimentale. Cordiali saluti.
Dott.ssa Giulia Raiano
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Buongiorno, grazie per aver condiviso il tuo vissuto. uello che descrivi è un percorso emotivo molto intenso, che ha coinvolto te in una fase della vita estremamente delicata: l'ingresso nell’età adulta, la scoperta dell’amore, la laurea, l’inizio del cammino verso l’autonomia. E in mezzo a tutto questo, ti sei presa cura di qualcuno che, almeno inizialmente, aveva davvero bisogno. È una parte di te che merita riconoscimento: quella ragazza empatica, premurosa, capace di dare moltissimo, spesso anche senza chiedere nulla in cambio.

Ma adesso non sei più solo quella ragazza. Sei cresciuta. E non è un tradimento di te stessa accorgerti che quei gesti d’amore – che allora sembravano naturali – oggi ti pesano, ti fanno sentire svuotata, e non più vista. Anzi: è un segnale chiaro di consapevolezza e maturità emotiva. Hai descritto bene quello che in psicologia viene definito "attaccamento disfunzionale", o, più precisamente, un legame basato sulla dipendenza emotiva. Spesso si crea quando uno dei due partner diventa il "salvatore", e l’altro resta in posizione di costante bisogno. È un rapporto che, col tempo, può diventare asimmetrico, soffocante, e soprattutto molto confuso da decifrare, perché legato a esperienze condivise forti e dolorose.

Tu stessa lo hai detto: hai smesso di riconoscerti nel ruolo che ricoprivi. E non è egoismo chiedere reciprocità, rispetto e impegno. Non lo è nemmeno dubitare della sincerità dei suoi sentimenti. In effetti, il tuo dubbio ("Sta con me perché mi ama, o perché non ha nessun altro?") è profondamente umano, e assolutamente legittimo. Amare qualcuno non significa sacrificarsi sempre. Non sei sbagliata tu per voler ricevere, oltre che dare. Un'altra cosa importante: il tuo cambiamento non è un tradimento. È crescita. E chi ti ama davvero dovrebbe essere in grado di crescere con te, o almeno di rispettare questa evoluzione.

Dal tuo racconto emerge una certa circolarità nelle dinamiche: crisi, rottura annunciata, ritorno, speranza, delusione, e di nuovo punto e a capo. Questo non è amore sano. È dipendenza affettiva con tratti manipolativi, soprattutto nel momento in cui ti dice che lo hai "ingannato" solo perché sei diventata più consapevole. Quelle accuse sono tentativi, anche inconsapevoli, di farti sentire in colpa per esserti rimessa al centro.

In più, quando dici che “a volte sembra che la tua persona gli dia profondamente fastidio, ma è come se si trattenesse perché non ha scelta”… non c'è amore vero in questo tipo di dinamica. C’è paura. Solitudine. Possesso, forse. Ma non cura, non libertà, non gioia. E la tua domanda finale è potentissima:
"Dovrei mettere in dubbio la sincerità del suo amore? E a volte, metto in dubbio anche il mio." La risposta è: sì, è giusto metterlo in dubbio. Perché il dubbio non è un tradimento dell'amore. È uno strumento per capire se ciò che stai vivendo ti sta facendo crescere, ti rende viva, ti rispetta. E forse anche per vedere se è davvero amore, o solo legame emotivo nato dalla sofferenza condivisa. Ti invito a porti una domanda diversa da quella che ti fai adesso:
"Che tipo di relazione voglio costruire per me stessa oggi, alla donna che sto diventando?"E poi: "Questa relazione mi aiuta a diventarla, o mi trattiene nel passato?"
Se senti che da sola non riesci a sciogliere questo nodo, puoi sempre chiedere un supporto a un professionista.
Se vorrai resto a disposizione.
Dott.ssa Giulia Raiano

Esperti

Domande correlate

Hai domande?

I nostri esperti hanno risposto a 132 domande su terapia di coppia
  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.