Vorrei tanto che mio padre smettesse di bere non è per niente aggressivo ne esce di casa per bere lu

27 risposte
Vorrei tanto che mio padre smettesse di bere non è per niente aggressivo ne esce di casa per bere lui beve a pranzo a cena ma in dosi molto elevate andando a letto ovviamente ubriaco è magrissimo. Grazie a Dio che lavora perché se non lavorasse passerebbe la giornata a bere sono preoccupata per lui vi prego cosa posso fare per aiutarlo ???
Dott.ssa Alessia Battista
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Catanzaro
Salve Gentile Utente, grazie per aver condiviso la sua storia.
Sicuramente il tema portato da lei è abbastanza importante e delicato. Molto difficile è riuscire a capire che molto spesso il problema non risiede esclusivamente nell'abuso dell'alcool, ma dietro molto spesso si nascondono forme di disagio, sopratutto emotivo, per cui la sostanza può aiutare a regolare il malessere.
Un altra difficoltà importante è il riconoscimento da parte della persona di avere un problema con l'alcool.
Non è raro che ad informarsi per primi siano parenti, cari amici per cercare di aiutare e trovare una via d'uscita. La sua domanda è importante, perchè, per aiutare una persona che soffre di questo disturbo è importante comprendere il disturbo. Potrebbe quindi recarsi in un centro specialistico e farsi aiutare a comprendere ed orientarsi sul da farsi.
Per maggiori chiarimenti, rimango a disposizione
Cordiali Saluti Dott.ssa Alessia Battista

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Dott.ssa Milvia Verginelli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Fiumicino
Salve capisco la gravità della situazione, chi ha questo problema non lo considera tale. Visto che lei è la figlia può chiedere aiuto ad alcolisti anonimi della sua città, è un associazione di mutuo aiuto gratuita. In bocca al lupo!
Dott.ssa milvia verginelli
Dott.ssa Marisa Scaglione
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Cara utente, la sua preoccupazione è legittima e certamente delicata.
La rete familiare in questi casi può essere un valore aggiunto alla vita del singolo che sicuramente per svariate circostanze può attraversare momenti travagliati.
Provi a condividere queste preoccupazioni con lui e sua madre insieme potreste decidere di intraprendere un percorso terapeutico, nel quale suo padre possa sicuramente trarne beneficio.
La comunicazione chiara ed esplicita a volte può essere la giusta mediazione tra quelle che possono essere le emozioni di un familiare preoccupato e le emozioni del singolo individuo che manifesta il disagio.
Un caro ed affettuoso saluto
Dott.ssa Scaglione
Come hanno già detto esaustivamente i colleghi prima di me, si tratta di un problema serio che investe direttamente la persona che abusa di alcol quanto il contesto familiare in primis ma non solo. È una punta di icesberg. La parte più importante è sottostante. Per prima cosa è rendere consapevole del grande problema suo padre. Poi cercare aiuto nelle strutture dedicate più vicine a voi. cordiali saluti
Dott.ssa Rosella M.B. Mastropietro
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Buonasera, la sua descrizione denota preoccupazione per una situazione sicuramente da gestire al più presto. La sua forza dovrebbe essere di portarlo con il dialogo a chiedere aiuto.
Poiché anche i familiari che sono vicini risentono del disagio.
Rimango a sua disposizione qualora volesse parlarne per capire come affrontare il problema
Cordiali saluti Dott.ssa Rosella Mastropietro
Dott.ssa Eugenia Cardilli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, la dipendenza dall'alcool è un problema, specialmente se dura da molti anni. Quindi come prima cosa bisogna vedere se suo padre è consapevole del suo problema e se ha intenzione di smettere e di curarsi. Ci sono molti centri pubblici nella sua citta, dove lo potrebbero aiutare sia psicologicamente che a livello fisiologico. Infatti lei parla della sua magrezza, dovrebbe fare un check-up generale, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli..
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Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Potrebbe consigliare al diretto interessato di intraprendere un percorso psicologico, obbligarlo sarebbe controproducente.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dr. Vittorio Cameriero
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bologna
Salve, la sua preoccupazione è legittima ed importante. Suo padre da l'idea di nascondere dietro l'alcool il suo vero problema che può avere a che fare con una forma di depressione. Contatti un'associazione degli alcolisti anonimi, per avere indicazioni su come comportarsi. E poi ne parli apertamente a suo padre. In bocca al lupo,!
Dr.Vittorio Cameriero
Dott. Michele Iannelli
Omeopata, Agopuntore, Psicoterapeuta
Roma
Ritengo che sia opportuno che lei stessa riuscisse a instaurare un dialogo pacato e costruttivo con lui per indurlo a prendere consapevolezza che esiste un problema e che è opportuno affrontarlo con una psicoterapia di gruppo e/o individuale.
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,
Per problemi di questo tipo ci sono i SerT. Sono i servizi pubblici del Sistema Sanitario Nazionale italiano (SSN), dedicati alla cura, alla prevenzione e alla riabilitazione delle persone che hanno problemi conseguenti all'abuso ed alla dipendenza di sostanze psicoattive come droghe o comportamenti compulsivi come il gioco d'azzardo patologico o dipendenze dall’alcol. Nei SerT operano professionisti qualificati e specializzati nella dipendenza come medici, infermieri, sociologi, educatori, assistenti sanitari, assistenti sociali, psicologi e personale OTA (Operatore Tecnico per l'Assistenza).
I servizi offerti non sono a pagamento. I SerT attuano interventi di informazione, prevenzione, riduzione del danno, sostegno, orientamento, e cura delle dipendenze sia dei pazienti che dei loro congiunti.
Nello specifico, accertano lo stato di salute psicofisica del soggetto, definendo programmi terapeutici individuali da realizzare direttamente o in convenzione con strutture di recupero sociale, e valutano periodicamente l'andamento e i risultati del trattamento e dei programmi di intervento sui singoli pazienti in riferimento agli aspetti di carattere clinico, psicologico e sociale.
Parli con suo padre di tale possibilitá esprimendo a pieno la sua preoccupazione.
Cordiali saluti
Dottor Diego Ferrara
Dott. Fabio Bruno
Psicologo, Psicoterapeuta
Bologna
Buongiorno,
Il rapporto con l'alcool è sempre molto delicato anche perché è una sostanza socialmente accettata.... Tuttavia anche se suo padre riesce a mantenere ancora il suo lavoro sarebbe importante fare un accesso a un sert o quantomeno a dei gruppi di auto aiuto.. Se nota che suo padre ha delle resistenze a fare questi percorsi provi ad andare insieme a lui da uno psicologo o psicoterapeuta per capire e far prendere coscienza a suo padre della sua dipendenza! Saluti
Dott.ssa Elisa Pappacena
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Latina
Salve gentile figlia. Ha ragione a preoccuparsi per il suo papà perché l'alcool ha effetti dannosi a lungo termine su organi e cervello. Ogni Asl ha un servizio dedicato ad abusi e dipendenze che si chiama SerD, potresti provare a chiedere una consulenza lí insieme al tuo papà. Ma mamma cosa dice? Se ovviamente vive con voi
Dott.ssa Anna Paolantonio
Psicologo, Psicoterapeuta, Posturologo
Roma
Salve. È comprensibile la sua preoccupazione. Ma solo suo padre può decidere di farsi aiutare, se riesce a vederlo come un problema. Lei può dialogarci, parlare chiaramente con lui di come lei vive la situazione e delle sua preoccupazione per lui. Se ci sono, coinvolga anche gli altri membri della famiglia, fategli sentire che è importante per voi. Per ottenere dei risultati le cose vanno affrontate con la persona interessata e non per la persona interessata, altrimenti si rischia di peggiorare la situazione. Distinti saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buongiorno, immagino la sua preoccupazione. Può parlare con suo padre e cercare di capire se riconosce il suo problema. Se ne è cosciente potrebbe proporgli di farsi aiutare in un centro specialistico per queste dipendenze o da uno psicoterapeuta.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Melania Filograna
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lequile
Gentile utente, mi dispiace per la situazione che sta affrontando. Capisco che non è facile gestire una situazione simile e ci si sente spaesati. Un primo passo è quello di chiedere a suo padre se è disposto a farsi aiutare e se ha consapevolezza del problema.
Una volta accertato che vi è la motivazione al trattamento le consiglio di rivolgersi ad un Ser-D (Servizio per le dipendenze) della sua zona o un professionista privato esperto di dipendenze.
Le auguro di trovare la soluzione per il benessere di suo padre e dell'intera famiglia.
Rimango a disposizione per dubbi e domande
Buona serata
Dott.ssa Federica Carbone
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, la situazione che vive ogni giorno è molto difficile, per aiutare suo padre è necessario che lui per primo ammetta di aver bisogno di aiuto e sia disposto ad essere aiutato. Non affronti questa situazione da sola, provi a chiedere aiuto a sua madre o a qualche altra persona che sente che possa esserle di sostegno.
Dott.ssa Antonella Abate
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Cara utente, la sua posizione è sicuramente difficile, provi a comunicare a suo padre questa preoccupazione per lui e per la sua salute. Come atto di cura anche verso di lei. Si faccia sostenere da amici o altri parenti. Quando potrà e vorrà, si prenda cura anche del suo dolore. Immagino da come descrive la situazione, che vedere un genitore così le abbia lasciato qualche segno.
Dott.ssa Antonella Abate
Dott.ssa Elisa Frizzarin
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Albignasego
Salve capisco la sua preoccupazione, molto spesso chi esagera con l'alcool può negare l'esistenza del problema e sono proprio i familiari a cogliere i segnali di allarme. Per questo motivo è utile rivolgersi al Ser.D (servizio dipendenze) del suo distretto sanitario dove potrà trovare professionisti preparati a darle indicazioni su come motivarlo a farsi aiutare ma anche a supportarla in questo percorso. Cordiali saluti Dott.ssa Frizzarin
Dott.ssa Barbara Lucchi
Psicologo, Psicoterapeuta
Torino
Buongiorno, capisco e comprendo la sua grande preoccupazione nei confronti del papà. Un primo passo potrebbe essere tentare un dialogo pacato e non giudicante con lui, per capirne il grado di consapevolezza e la volontà di voler risolvere il problema e gli altri sottostanti che mantengono il sintomo. Un secondo passo potrebbe essere utile contattare l’associazione degli alcolisti anonimi della sua città, o eventualmente contattare il Sert di competenza della sua zona. Da ultimo non trascuri il proprio disagio, perché il papà è il portatore del sintomo, ma ad essere “malata” è tutta la famiglia. Un caro saluto.
Gentilissima, affinché una persona con dipendenza possa essere aiutata è necessario che questa sia consapevole di avere un problema da affrontare. Ciò non toglie che lei possa richiedere, in qualità di familiare, un supporto psicologico per affrontare i naturali vissuti che prova nell'affrontare questa difficile situazione: l'alcoldipendenza, infatti, non nuoce solo a chi ne è affetto ma a tutta la famiglia. Da qui, le consiglio di rivolgersi ai Gruppi di Mutuo Auto Aiuto della sua zona, come Al - Anon, gruppo per familiari.
Augurandole buona vita, la saluto cordialmente
A disposizione, se e quando vuole
Dr.ssa Francesca Carubbi
Dott.ssa Elisa D’Elia
Psicoterapeuta, Psicologo
Osimo
Buonasera, suo padre si rende conto che il suo consumo di alcool è eccessivo? Lo vive come un problema o meno? Perché questo aspetto è fondamentale. Avere consapevolezza di un proprio problema è il primo passo per poter chiedere aiuto; se fosse cosi potete rivolgervi all'STDP, il servizio territoriale per le dipendenza patologiche che si occupa anche di alcool.
Dott.ssa Elisabetta Cristofaro
Psicoterapeuta, Psicologo
Orta di Atella
Salve, il tuo desiderio è comprensibile ma purtroppo suo padre deve riconoscere di avere un problema per poi farsi aiutare da specialisti.
Dott.ssa Anna Clelia Brita
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Roma
Buon pomeriggio, capisco pienamente la sofferenza nel vedere suo padre consumarsi dietro un comportamento da abuso di alcol. Purtroppo, affrontare l'alcolismo non è facile e la prima cosa da fare sicuramente potrebbe essere aiutare suo padre a prendere consapevolezza della sua dipendenza. Se le è possibile, chieda sostegno ad altri membri della famiglia per affrontare l'argomento con suo padre. Esistono dei servizi territoriali dell'Asl di appartenenza, i SERD, dove sono presenti professionisti specificatamente formati per lavorare sulle dipendenze. Un primo passo importante potrebbe essere chiedere supporto al medico di medicina generale di suo padre.
Cordialmente la saluto
Dott.ssa Laura Padula
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Parma
Buongiorno, potrebbe rivolgersi al servizio dipendenze patologiche se esiste nel comune in cui vive oppure ci sono i gruppi di auto mutuo aiuto (AA - Acat - Alanon). può fare una ricerca online per vedere se sono presenti sul suo territorio
salve, grazie per aver scritto a mio dottore.
mi dispiace leggerw questo, non deve essere facile per lei...
le direi che sta facendo tutto quelllo che è in suo potere, lei può consigliare ma alla fine è suo padre che deve prendere attivamente la decisione e cominciare un processo di cambiamento.
mi chiedo se piuttosto potrebbe essere d'aiuto un suppporto per lei, alla luce dell' impatto quotidiano emotivo che sta affrontando..
Dott.ssa Maria Elisabetta Piga
Psicoterapeuta, Psicologo
Massarosa
Buongiorno,
purtroppo se suo padre ha sviluppato una dipendenza da alcool non può essere aiutato fintanto che non avrà consapevolezza del problema e non manifesterà la volontà di risolverlo. L'unica cosa che lei può fare è aiutarlo a sviluppare questa consapevolezza.
Dott. Massimo Nantron
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Brivio
Buongiorno. La situazione è complessa ed è chiara e giustificata la sua preoccupazione. Tuttavia il papà è adulto, e solo lui può decidere, e verosimilmente sottovaluta il problema. Dovreste invitarlo a rivolgersi ad un Servizio (NOA) o in alternativa parlare con un terapeuta legittimando la richiesta come un bisogno familiare. Colpevolizzarlo o sottovalutare il problema non costituisce una soluzione tuttavia per esperienza mi rendo conto che le fatiche emotive e personali sono grandi quindi valuti anche lei un possibile sostegno psicologico.
Cari saluti.

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