Sono mesi che passo giorni con l’ansia addosso per qualsiasi cosa e (premetto che sono anche ipocond
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Sono mesi che passo giorni con l’ansia addosso per qualsiasi cosa e (premetto che sono anche ipocondriaca quindi mi preoccupo molto per la mia salute)queste ansie possono portare sintomi come: rigidità spalle/collo/mandibola, problemi intestinali, vertigini, palpitazioni, a volte come un peso sul petto o sullo stomaco, problemi delle volte a digerire, nausea, fitte intercostali, e a volte non sempre, delle “scosse”al petto poco prima di addormentarmi? (ho fatto già una visita dal cardiologo dato che sono seguita per un motivo e ha detto che è tutto ok)
Caro utente, comprendo bene il suo malessere. I sintomi che descrive sono frequenti in situazioni di stress prolungato, anche se gli esami medici sono nella norma. Un percorso psicologico può aiutarla a comprendere meglio quello che sta vivendo e a ritrovare un po’ di equilibrio, sia a livello emotivo che fisico. Per qualsiasi necessità io sono a disposizione. Un cordiale saluto
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Gentile utente, immagino sia molto difficile riuscire ad affrontare questo periodo con una sensazione perenne di ansia. La stessa può derivare da diversi fattori che adnrebbero approfonditi.
Potrebbe provare a rivolgersi a un professionista che possa aiutarla a capire da dove proviene questa sensazione così da poterla affrontare e superare.
Non esiti a contattarmi qualora ne sentisse necessità!
Dott.ssa Bergamini Laura
Psicologa clinica e forense
Psicodiagnosta
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Dott.ssa Bergamini Laura
Psicologa clinica e forense
Psicodiagnosta
È molto comune che l’ansia prolungata possa manifestarsi attraverso diversi sintomi fisici come quelli che descrivi: rigidità muscolare (spalle, collo, mandibola), disturbi intestinali, vertigini, palpitazioni, senso di peso sul petto o sullo stomaco, difficoltà digestive, nausea, fitte intercostali e quelle “scosse” al petto prima di addormentarti. Il fatto che il cardiologo abbia escluso problemi cardiaci è un buon segnale, e spesso questi sintomi sono legati proprio alla tensione e allo stato di allerta costante che l’ansia genera nel corpo.
L’ipocondria, ovvero la paura eccessiva per la propria salute, può amplificare queste sensazioni, creando un circolo vizioso di preoccupazione e disagio fisico. È importante riconoscere che l’ansia può “parlare” attraverso il corpo, e anche se i sintomi sono fastidiosi e spaventosi, spesso non indicano una malattia organica grave.
Per comprendere meglio cosa sta succedendo e imparare a gestire queste sensazioni, sarebbe molto utile e consigliato rivolgersi a uno specialista che possa aiutarti a lavorare sulle cause dell’ansia e a trovare strategie efficaci per alleviare il disagio.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
L’ipocondria, ovvero la paura eccessiva per la propria salute, può amplificare queste sensazioni, creando un circolo vizioso di preoccupazione e disagio fisico. È importante riconoscere che l’ansia può “parlare” attraverso il corpo, e anche se i sintomi sono fastidiosi e spaventosi, spesso non indicano una malattia organica grave.
Per comprendere meglio cosa sta succedendo e imparare a gestire queste sensazioni, sarebbe molto utile e consigliato rivolgersi a uno specialista che possa aiutarti a lavorare sulle cause dell’ansia e a trovare strategie efficaci per alleviare il disagio.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Buongiorno, la ringrazio per la sua condivisione.
Quello che descrive racconta un corpo che si fa carico di qualcosa che, forse, fatica a trovare parole altrove. I sintomi che vive – pur avendo escluso cause organiche – sembrano essere modi con cui il sistema corpo-mente cerca di segnalare un carico emotivo che si è fatto troppo intenso.
L’ansia, soprattutto quando è persistente, può manifestarsi in molte forme fisiche, anche molto concrete, e spesso colpisce proprio lì dove siamo più vulnerabili o sensibili: la digestione, il respiro, il ritmo, la muscolatura. È come se il corpo parlasse per dire qualcosa che non riesce a essere espresso.
In ottica relazionale, può essere utile chiedersi in che contesto queste sensazioni si sono intensificate, cosa sta accadendo attorno e dentro di lei, che significato ha “vivere con quest’ansia costante” e cosa sta segnalando.
Il fatto di poterne parlare è già un primo passo importante: significa che si sta ascoltando. E da lì si può iniziare qualcosa di diverso.
Cordialmente,
Dottoressa Livia Sterza
Quello che descrive racconta un corpo che si fa carico di qualcosa che, forse, fatica a trovare parole altrove. I sintomi che vive – pur avendo escluso cause organiche – sembrano essere modi con cui il sistema corpo-mente cerca di segnalare un carico emotivo che si è fatto troppo intenso.
L’ansia, soprattutto quando è persistente, può manifestarsi in molte forme fisiche, anche molto concrete, e spesso colpisce proprio lì dove siamo più vulnerabili o sensibili: la digestione, il respiro, il ritmo, la muscolatura. È come se il corpo parlasse per dire qualcosa che non riesce a essere espresso.
In ottica relazionale, può essere utile chiedersi in che contesto queste sensazioni si sono intensificate, cosa sta accadendo attorno e dentro di lei, che significato ha “vivere con quest’ansia costante” e cosa sta segnalando.
Il fatto di poterne parlare è già un primo passo importante: significa che si sta ascoltando. E da lì si può iniziare qualcosa di diverso.
Cordialmente,
Dottoressa Livia Sterza
Salve, grazie per aver condiviso una sua sensazione attuale. Cosa è successo in questo periodo di invalidante? Ha preso in considerazione l'idea di iniziare un supporto psicologico pe capirne le cause? Resto a sua disposizione.
Gentile utente, la situazione che descrive appare carica di tensione e preoccupazione. Comprendo quanto possa essere faticoso convivere con sintomi fisici e pensieri ricorrenti legati all’ansia. È importante sapere che l’ansia può manifestarsi in modi molto diversi, anche attraverso il corpo, generando sintomi come quelli che riferisce: rigidità muscolare, disturbi gastro-intestinali, palpitazioni, vertigini e difficoltà nel sonno. Si tratta di segnali che il corpo invia quando è sottoposto a uno stato di allerta costante.
Essere ipocondriaca e vivere lo stato di paura protratta, può intensificare queste sensazioni e rendere ogni sintomo fonte di ulteriore ansia. Il corpo e la mente creano un circuito che alimenta il disagio, anche se non vi è una patologia organica alla base.
Avendo già effettuato una visita cardiologica, risultata nella norma, le permette di escludere cause organiche e orientare meglio la comprensione del quadro psicologico. Può sollevare un sano respiro. Che ne pensa di rivolgersi ad un professionista in materia e parlarne direttamente in un contesto più adatto a sentirsi libera di parlarne?
Intanto le auguro un sereno pomeriggio e continui a chiedere per ulteriori necessità.
Sono a disposizione anche in modalità online.
Un saluto,
Dr.ssa Manuela Valentini
Essere ipocondriaca e vivere lo stato di paura protratta, può intensificare queste sensazioni e rendere ogni sintomo fonte di ulteriore ansia. Il corpo e la mente creano un circuito che alimenta il disagio, anche se non vi è una patologia organica alla base.
Avendo già effettuato una visita cardiologica, risultata nella norma, le permette di escludere cause organiche e orientare meglio la comprensione del quadro psicologico. Può sollevare un sano respiro. Che ne pensa di rivolgersi ad un professionista in materia e parlarne direttamente in un contesto più adatto a sentirsi libera di parlarne?
Intanto le auguro un sereno pomeriggio e continui a chiedere per ulteriori necessità.
Sono a disposizione anche in modalità online.
Un saluto,
Dr.ssa Manuela Valentini
Buongiorno,
ciò che descrive può essere un segnale relativamente ad uno stato d'ansia. Ha cercato di capire quali possono essere le cause?
Forse è il modo che ha il suo corpo per dirle che c'è qualcosa che non va e che è arrivato il momento di accoglierlo.
Un caro saluto e in bocca al lupo
dott.ssa Alessia Serio
ciò che descrive può essere un segnale relativamente ad uno stato d'ansia. Ha cercato di capire quali possono essere le cause?
Forse è il modo che ha il suo corpo per dirle che c'è qualcosa che non va e che è arrivato il momento di accoglierlo.
Un caro saluto e in bocca al lupo
dott.ssa Alessia Serio
Buonasera, qualsiasi tipo di disagio psicologico può portare anche delle conseguenze sul piano fisico. Noi siamo un tutt'uno con il nostro corpo, non è possibile separarli e sicuramente parlare in un contesto protetto di queste difficoltà può portarle dei notevoli benefici.
Buonasera,
l'ansia può certamente portare ad una serie di sintomatologie che ha descritto.
Mi raccomando di escludere eventuali cause organiche.
Come ha già fatto, un controllo cardiologico, va bene, ma si faccia comunque indirizzare dal suo medico curante per eventuali altri approfondimenti e dopo le consiglio di iniziare un percorso di psicoterapia. A mio avviso, l'approccio da seguire, deve essere volto alla comprensione profonda della sintomatologia che porta, in modo da poter avere consapevolezza di cosa sta succedendo in questo periodo della sua vita. Il corpo "ci parla" ed esprime la sofferenza psichica in tanto modi. Nel suo caso, attraverso l'ansia e l'ipocondria, da ciò che scrive. Si affidi, dunque ad un terapeuta che la possa guidare e cerchi di stare tranquilla. La viva come "una sorta di messaggio" che la sua ansia le vuole portare e che "le dice" di iniziare ad esprimere a parole, ciò che in questo momento non riesce a fare. Con l'intervento di una buona psicoterapia, questo brutto momento a poco a poco si alleggerirà e saprà tornare ad essere "padrona" di sé stessa.
La saluto e le auguro di trovare la sua strada per una nuova rinascita.
l'ansia può certamente portare ad una serie di sintomatologie che ha descritto.
Mi raccomando di escludere eventuali cause organiche.
Come ha già fatto, un controllo cardiologico, va bene, ma si faccia comunque indirizzare dal suo medico curante per eventuali altri approfondimenti e dopo le consiglio di iniziare un percorso di psicoterapia. A mio avviso, l'approccio da seguire, deve essere volto alla comprensione profonda della sintomatologia che porta, in modo da poter avere consapevolezza di cosa sta succedendo in questo periodo della sua vita. Il corpo "ci parla" ed esprime la sofferenza psichica in tanto modi. Nel suo caso, attraverso l'ansia e l'ipocondria, da ciò che scrive. Si affidi, dunque ad un terapeuta che la possa guidare e cerchi di stare tranquilla. La viva come "una sorta di messaggio" che la sua ansia le vuole portare e che "le dice" di iniziare ad esprimere a parole, ciò che in questo momento non riesce a fare. Con l'intervento di una buona psicoterapia, questo brutto momento a poco a poco si alleggerirà e saprà tornare ad essere "padrona" di sé stessa.
La saluto e le auguro di trovare la sua strada per una nuova rinascita.
Salve, sì l'ansia può portare anche a rigidità muscolari e vari altri sintomi da lei descritti. Sono sicuramente situazioni non gradevoli da chi le vive, inoltre, a meno che non sia una condizione circoscritta nel tempo e ad un'area limitata, può diventare un crescendo sempre più fastidioso. Può avere più di una ragion d'essere legata alla propria storia personale. Eliminate le cause organiche, come nel suo caso, la cosa migliore in questi casi è approfondire con un percorso psicologico psicoterapico.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno e grazie per aver condiviso la sua esperienza. Capisco benissimo la sua preoccupazione ed è giusto e importante escludere prima possibili cause mediche, come ha già fatto con la visita cardiologica.
I sintomi che descrive possono assolutamente essere connessi all'ansia. Quando il nostro corpo entra in uno stato di allarme, il sistema nervoso si attiva e scatena una serie di reazioni fisiologiche. A volte, quando si soffre d'ansia per un lungo periodo, si crea un circolo vizioso: i sintomi fisici scatenano ulteriore ansia, che a sua volta intensifica i sintomi, e così via.
Il fatto che questi sintomi siano diventati una presenza costante nella sua vita mi porta a suggerirle un supporto psicologico, che può aiutare a spezzare questo circolo, lavorando sul riconoscere i pensieri che alimentano l’ansia, le motivazione alla base, così da poter ritrovare un senso di benessere e sicurezza.
Un caro saluto.
I sintomi che descrive possono assolutamente essere connessi all'ansia. Quando il nostro corpo entra in uno stato di allarme, il sistema nervoso si attiva e scatena una serie di reazioni fisiologiche. A volte, quando si soffre d'ansia per un lungo periodo, si crea un circolo vizioso: i sintomi fisici scatenano ulteriore ansia, che a sua volta intensifica i sintomi, e così via.
Il fatto che questi sintomi siano diventati una presenza costante nella sua vita mi porta a suggerirle un supporto psicologico, che può aiutare a spezzare questo circolo, lavorando sul riconoscere i pensieri che alimentano l’ansia, le motivazione alla base, così da poter ritrovare un senso di benessere e sicurezza.
Un caro saluto.
Gent.ma utente,
i sintomi da lei descritti sono frequenti e caratteristici in presenza di ansia. Queste stesse conseguenze possono, a loro volta, diventare oggetto di forte preoccupazione per l'individuo che li vede come segnali di pericolo per la salute, diventando così causa di ulteriore ansia. Il rischio evidente è che si inneschi un circolo vizioso da cui è complesso uscire, rimanendo in un loop continuo di allerta e preoccupazione.
Lei avverte ansia in circostanze diverse (usando le sue parole "per qualsiasi cosa"), ma denota anche una specifica forma di ansia legata alla salute fisica (l'ipocondria è un tipo di ansia per la salute).
Avendo già escluso cause organiche alla percezione del malessere, il mio consiglio è di valutare al più presto un supporto psicologico per affrontare la sua ansia e acquisire metodi e strumenti che le consentano di intervenire attivamente sia nella prevenzione che nella gestione dei sintomi dell'ansia.
Spesso il primo passo è il più difficile e si rinvia la possibilità di consultare un professionista perché si ritiene di poter risolvere il problema autonomamente. E' importante, invece, riflettere sulla qualità della vita che si sta conducendo e sulla percezione di felicità o di soddisfazione che si raggiunge quotidianamente. Quando ci si rende conto di essere in balia degli eventi e di "sopravvivere" all'ansia e alla paura, invece di coltivare benessere fisico e mentale, allora si crea la forte motivazione a trovare una soluzione e affidarsi a professionisti qualificati.
I disturbi d'ansia sono un nemico subdolo e invalidante, ma possono essere efficacemente attenuati e persino debellati con un percorso psicologico mirato. Gli obiettivi saranno la psicoeducazione sui meccanismi che innescano e mantengono l'ansia, la gestione dei sintomi fisici (come quelli da lei descritti), l'attuazione di comportamenti funzionali di risposta allo stimolo ansiogeno, e la scelta di orientare finalmente l'attenzione non sui problemi ma sulle splendide opportunità che la vita propone, raccogliendo il maggior numero di emozioni positive nella vita di tutti i giorni.
Le auguro di prendere seriamente in considerazione questa opportunità.
Rimango a disposizione, anche online, per ulteriori informazioni su un percorso psicologico di questo tipo.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
i sintomi da lei descritti sono frequenti e caratteristici in presenza di ansia. Queste stesse conseguenze possono, a loro volta, diventare oggetto di forte preoccupazione per l'individuo che li vede come segnali di pericolo per la salute, diventando così causa di ulteriore ansia. Il rischio evidente è che si inneschi un circolo vizioso da cui è complesso uscire, rimanendo in un loop continuo di allerta e preoccupazione.
Lei avverte ansia in circostanze diverse (usando le sue parole "per qualsiasi cosa"), ma denota anche una specifica forma di ansia legata alla salute fisica (l'ipocondria è un tipo di ansia per la salute).
Avendo già escluso cause organiche alla percezione del malessere, il mio consiglio è di valutare al più presto un supporto psicologico per affrontare la sua ansia e acquisire metodi e strumenti che le consentano di intervenire attivamente sia nella prevenzione che nella gestione dei sintomi dell'ansia.
Spesso il primo passo è il più difficile e si rinvia la possibilità di consultare un professionista perché si ritiene di poter risolvere il problema autonomamente. E' importante, invece, riflettere sulla qualità della vita che si sta conducendo e sulla percezione di felicità o di soddisfazione che si raggiunge quotidianamente. Quando ci si rende conto di essere in balia degli eventi e di "sopravvivere" all'ansia e alla paura, invece di coltivare benessere fisico e mentale, allora si crea la forte motivazione a trovare una soluzione e affidarsi a professionisti qualificati.
I disturbi d'ansia sono un nemico subdolo e invalidante, ma possono essere efficacemente attenuati e persino debellati con un percorso psicologico mirato. Gli obiettivi saranno la psicoeducazione sui meccanismi che innescano e mantengono l'ansia, la gestione dei sintomi fisici (come quelli da lei descritti), l'attuazione di comportamenti funzionali di risposta allo stimolo ansiogeno, e la scelta di orientare finalmente l'attenzione non sui problemi ma sulle splendide opportunità che la vita propone, raccogliendo il maggior numero di emozioni positive nella vita di tutti i giorni.
Le auguro di prendere seriamente in considerazione questa opportunità.
Rimango a disposizione, anche online, per ulteriori informazioni su un percorso psicologico di questo tipo.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Buongiorno,
Quelli che ha elencato sono tutti modi in cui l'ansia fa capolino nel nostro corpo.
Infatti, ci sono diverse espressioni dell'ansia, come ad esempio la sensazione di dolore al petto come una fitta, la rigidità in parti del corpo come forte tensione muscolare.
Il nostro corpo somatizza le tensioni su altre parti dello stesso, ad esempio, dandoci mal di stomaco, problemi intestinali, cattiva digestione, reflusso, nausea. Tutto ciò è indice di forte ansia provata dalla persona. Se, a maggior ragione, teme di contrarre malattie, ciò è ancora più vero. Mente e corpo sono collegati, per cui, a livello cardiaco potrebbe non esserci nulla ma la nostra psiche può indurre al cuore una maggiore frequenza cardiaca in modo da farci sentire delle palpitazioni.
Le suggerisco di rivolgersi a uno specialista psicologo che la potrà aiutare.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni e domande nell'eventualità di un colloquio psicologico di approfondimento. Cordiali saluti
Quelli che ha elencato sono tutti modi in cui l'ansia fa capolino nel nostro corpo.
Infatti, ci sono diverse espressioni dell'ansia, come ad esempio la sensazione di dolore al petto come una fitta, la rigidità in parti del corpo come forte tensione muscolare.
Il nostro corpo somatizza le tensioni su altre parti dello stesso, ad esempio, dandoci mal di stomaco, problemi intestinali, cattiva digestione, reflusso, nausea. Tutto ciò è indice di forte ansia provata dalla persona. Se, a maggior ragione, teme di contrarre malattie, ciò è ancora più vero. Mente e corpo sono collegati, per cui, a livello cardiaco potrebbe non esserci nulla ma la nostra psiche può indurre al cuore una maggiore frequenza cardiaca in modo da farci sentire delle palpitazioni.
Le suggerisco di rivolgersi a uno specialista psicologo che la potrà aiutare.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni e domande nell'eventualità di un colloquio psicologico di approfondimento. Cordiali saluti
Buongiorno,
i sintomi che descrive sono molto comuni in persone che attraversano periodi di ansia prolungata. L’ansia può manifestarsi con tensione muscolare (nelle spalle, nel collo, nella mandibola), disturbi gastrointestinali come nausea o difficoltà digestive, vertigini, palpitazioni, e la sensazione di peso sul petto o sullo stomaco. Le “scosse” al petto prima di addormentarsi possono essere dovute a piccoli spasmi muscolari o a scariche di tensione legate allo stato ansioso.
È molto positivo che abbia già escluso cause cardiologiche con il suo medico, in quanto spesso questi sintomi generano preoccupazioni importanti. Tuttavia, qualora lo ritenessero opportuno, potrebbe essere utile effettuare ulteriori visite o accertamenti con altri specialisti, per escludere altre possibili cause e garantire un quadro diagnostico completo.
Le suggerirei inoltre di considerare un percorso psicologico mirato alla gestione dell’ansia, che potrebbe aiutarla a riconoscere e gestire meglio queste sensazioni, migliorando così il suo benessere complessivo.
Rimango a sua disposizione anche per un supporto psicologico (anche online), qualora volesse approfondire questi aspetti con un percorso personalizzato e dedicato.
Se desidera, possiamo parlarne.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Francesca Cavara
Psicologa
i sintomi che descrive sono molto comuni in persone che attraversano periodi di ansia prolungata. L’ansia può manifestarsi con tensione muscolare (nelle spalle, nel collo, nella mandibola), disturbi gastrointestinali come nausea o difficoltà digestive, vertigini, palpitazioni, e la sensazione di peso sul petto o sullo stomaco. Le “scosse” al petto prima di addormentarsi possono essere dovute a piccoli spasmi muscolari o a scariche di tensione legate allo stato ansioso.
È molto positivo che abbia già escluso cause cardiologiche con il suo medico, in quanto spesso questi sintomi generano preoccupazioni importanti. Tuttavia, qualora lo ritenessero opportuno, potrebbe essere utile effettuare ulteriori visite o accertamenti con altri specialisti, per escludere altre possibili cause e garantire un quadro diagnostico completo.
Le suggerirei inoltre di considerare un percorso psicologico mirato alla gestione dell’ansia, che potrebbe aiutarla a riconoscere e gestire meglio queste sensazioni, migliorando così il suo benessere complessivo.
Rimango a sua disposizione anche per un supporto psicologico (anche online), qualora volesse approfondire questi aspetti con un percorso personalizzato e dedicato.
Se desidera, possiamo parlarne.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Francesca Cavara
Psicologa
Buongiorno, le consiglio un percorso di psicoterapia per il trattamento dell'ansia. Le tecniche di rilassamento e respirazione le sarebbero particolarmente utili. Cordiali saluti.
Caro utente di MioDottore, vivere in uno stato di costante allerta è un’esperienza che spaventa a livello cognitivo-emotivo, logora il fisico, risulta difficile da controllare e da gestire. I sintomi che lei descrive, come rigidità muscolare, problemi intestinali, vertigini, palpitazioni, nonché le sensazioni di peso, nausea, fitte intercostali, sono spesso legati a uno stato di agitazione o stress elevato. Anche le scosse al petto prima dell’addormentamento possono essere manifestazioni fisiologiche determinate dall’ansia o dalla tensione muscolare. Corpo e mente sono strettamente collegati e l'ansia, meccanismo di allerta primitivo che induce l’individuo a "combattere o fuggire", genera uno stato di allerta prolungato le cui manifestazioni fisiologiche sono principalmente quelle da lei descritte. Poiché ha già consultato un cardiologo e le è stato detto che tutto è nella norma, il passo successivo che le suggerisco di compiere è lavorare sulla gestione dell’ansia per riconoscerne i segnali, imparare a decifrarli e a trovare strumenti per controllarla. Un percorso con uno professionista della salute mentale può offrirle uno spazio sicuro per esplorare le cause profonde di questa ansia e per sviluppare strategie e tecniche concrete che l’aiuteranno ad avere nuovamente il controllo sulla sua vita e sul suo benessere. La saluto con affetto.
Dott.ssa Chiara Lagi
Dott.ssa Chiara Lagi
Quello che sta vivendo è, purtroppo, una condizione comune a molte persone che soffrono d’ansia, soprattutto quando si manifesta in modo cronico e persistente. Quando parla di sintomi come rigidità muscolare a spalle, collo e mandibola, problemi intestinali, vertigini, palpitazioni, senso di peso sul petto o sullo stomaco, difficoltà digestive, nausea, fitte intercostali o scosse al petto prima di addormentarsi, sta descrivendo un insieme di manifestazioni fisiche molto tipiche degli stati ansiosi. L’ansia, infatti, non è solo una condizione mentale o emotiva. È una risposta dell’intero organismo a una percezione di pericolo, anche quando questo pericolo non è reale o immediato. Il corpo si attiva come se dovesse affrontare una minaccia, mettendo in moto tutta una serie di meccanismi fisiologici: aumento della tensione muscolare, alterazioni del ritmo cardiaco, variazioni nella digestione e nella respirazione, disturbi del sonno. Tutto questo è coerente con quello che descrive e il fatto che le visite mediche non abbiano evidenziato patologie organiche, in un certo senso, conferma che ci troviamo di fronte a una sintomatologia ansiosa. La sua ipocondria, cioè la preoccupazione costante e intensa per la salute, spesso alimenta e mantiene il ciclo dell’ansia. È facile entrare in un circolo vizioso: sento un sintomo fisico, lo interpreto come segnale di una possibile malattia, mi allarmo, l’ansia cresce e, con essa, anche l’intensità dei sintomi. E più questi si fanno presenti, più si rafforza la convinzione che qualcosa non vada davvero. Il corpo e la mente, in questo caso, si influenzano a vicenda in modo molto potente. Una delle strategie centrali dell’approccio cognitivo-comportamentale consiste nel lavorare sui pensieri che mantengono e alimentano l’ansia. Pensieri catastrofici, ipotesi di malattia, interpretazioni errate dei segnali del corpo sono tutti elementi che si possono riconoscere, mettere in discussione e ristrutturare attraverso un percorso di consapevolezza e di esercizi mirati. Allo stesso tempo, si può agire a livello comportamentale per modificare le abitudini che rinforzano l’ansia, come l’ipercontrollo dei sintomi, la ricerca costante di rassicurazioni o l’evitamento di situazioni temute. È anche importante allenare la gestione delle sensazioni corporee attraverso tecniche di rilassamento, respirazione consapevole e mindfulness, strumenti che permettono al corpo di uscire da uno stato di attivazione cronica e di ritrovare uno stato di equilibrio e calma. La sua esperienza con le “scosse” al petto prima di dormire, ad esempio, potrebbe essere legata proprio al passaggio da uno stato di vigilanza a uno di rilassamento, che, paradossalmente, in chi soffre d’ansia può innescare ulteriori allarmi interni. Le suggerisco di continuare a monitorare la situazione anche insieme a un professionista della salute mentale, se non lo ha già fatto, per intraprendere un percorso che le permetta non solo di comprendere meglio ciò che le accade, ma anche di agire concretamente per ritrovare un senso di sicurezza e benessere. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Buonasera, intanto è da escludere un problema a livello organico (che come ha specificato sembrerebbe escluso e quindi tutto nella norma). Sicuramente l'ansia e lo stress, se non gestiti, possono provocare uno stato di tensione mentale e fisica (con conseguente irrigidimento della muscolatura, palpitazioni, battito accelerato, problemi gastrointestinali ecc..).
Se ritiene di non riuscire a vivere in modo tranquillo la sua vita quotidiana e lo svolgimento della sua routine, non esiti a contattare uno specialista nel settore psicologico in cui poter trovare uno spazio personale dove poter analizzare la situazione e migliorarla.
Un saluto
Dott.ssa Eugenia Alessio
Se ritiene di non riuscire a vivere in modo tranquillo la sua vita quotidiana e lo svolgimento della sua routine, non esiti a contattare uno specialista nel settore psicologico in cui poter trovare uno spazio personale dove poter analizzare la situazione e migliorarla.
Un saluto
Dott.ssa Eugenia Alessio
Comprendo quanto sia difficile convivere con questi sintomi che, anche se di origine ansiosa, sono reali e disturbanti. Il fatto che tu abbia già fatto controlli cardiologici con esito negativo è rassicurante e conferma che quello che stai vivendo è probabilmente legato all'ansia e alla somatizzazione.
I sintomi che descrivi - dalla rigidità muscolare alle palpitazioni, dalle vertigini ai problemi digestivi fino alle "scosse" prima di addormentarti - sono tutti manifestazioni tipiche dell'ansia. Quando siamo in uno stato di allerta costante, il nostro corpo rimane in tensione continua, producendo esattamente questi effetti. Le scosse che senti prima di addormentarti sono probabilmente mioclonie ipniche, contrazioni muscolari involontarie molto comuni quando si passa dalla veglia al sonno, spesso accentuate dall'ansia.
L'ipocondria complica ulteriormente la situazione creando un circolo vizioso: l'ansia produce sintomi fisici, questi sintomi ti preoccupano aumentando l'ansia, che a sua volta intensifica i sintomi. È come se il tuo corpo fosse costantemente in modalità "allarme", consumando energie preziose e creando tensioni muscolari e disturbi vari.
La buona notizia è che, essendo sintomi legati all'ansia, sono reversibili con gli approcci giusti. Il primo passo importante l'hai già fatto escludendo cause organiche. Ora si tratta di lavorare sull'ansia stessa. Tecniche di respirazione diaframmatica possono aiutare nell'immediato: quando senti salire l'ansia o i sintomi fisici, prova a respirare lentamente gonfiando la pancia, con espirazioni più lunghe delle inspirazioni. Questo attiva il sistema nervoso parasimpatico che naturalmente riduce la tensione.
Per la rigidità muscolare, esercizi di rilassamento progressivo possono essere molto utili. Si tratta di contrarre e poi rilasciare consapevolmente diversi gruppi muscolari, imparando a riconoscere la differenza tra tensione e rilassamento. Anche attività fisica regolare, come camminare o yoga, può aiutare a scaricare la tensione accumulata.
Riguardo all'ipocondria, è importante imparare a non "scannerizzare" continuamente il corpo alla ricerca di sintomi. Ogni volta che lo facciamo, inevitabilmente troviamo qualcosa che ci preoccupa, alimentando il ciclo ansioso. Quando arriva l'impulso di controllarti, prova a rimandarlo di qualche minuto dedicandoti a un'attività che richieda attenzione.
Data la persistenza dei sintomi da mesi, ti consiglio di valutare un percorso psicologico specifico. Un approccio cognitivo-comportamentale può aiutarti a modificare i pensieri catastrofici tipici dell'ipocondria, mentre tecniche di mindfulness possono insegnarti a relazionarti diversamente con le sensazioni corporee, osservandole senza allarmarti.
Se desideri approfondire queste tematiche o iniziare un percorso strutturato per gestire ansia e ipocondria, ti invito a contattarmi. Nel mio studio integro diversi approcci per offrirti strumenti concreti e personalizzati per recuperare serenità e benessere.
Ricorda: i tuoi sintomi sono reali ma gestibili, e con il supporto giusto puoi imparare a vivere con maggiore tranquillità.
I sintomi che descrivi - dalla rigidità muscolare alle palpitazioni, dalle vertigini ai problemi digestivi fino alle "scosse" prima di addormentarti - sono tutti manifestazioni tipiche dell'ansia. Quando siamo in uno stato di allerta costante, il nostro corpo rimane in tensione continua, producendo esattamente questi effetti. Le scosse che senti prima di addormentarti sono probabilmente mioclonie ipniche, contrazioni muscolari involontarie molto comuni quando si passa dalla veglia al sonno, spesso accentuate dall'ansia.
L'ipocondria complica ulteriormente la situazione creando un circolo vizioso: l'ansia produce sintomi fisici, questi sintomi ti preoccupano aumentando l'ansia, che a sua volta intensifica i sintomi. È come se il tuo corpo fosse costantemente in modalità "allarme", consumando energie preziose e creando tensioni muscolari e disturbi vari.
La buona notizia è che, essendo sintomi legati all'ansia, sono reversibili con gli approcci giusti. Il primo passo importante l'hai già fatto escludendo cause organiche. Ora si tratta di lavorare sull'ansia stessa. Tecniche di respirazione diaframmatica possono aiutare nell'immediato: quando senti salire l'ansia o i sintomi fisici, prova a respirare lentamente gonfiando la pancia, con espirazioni più lunghe delle inspirazioni. Questo attiva il sistema nervoso parasimpatico che naturalmente riduce la tensione.
Per la rigidità muscolare, esercizi di rilassamento progressivo possono essere molto utili. Si tratta di contrarre e poi rilasciare consapevolmente diversi gruppi muscolari, imparando a riconoscere la differenza tra tensione e rilassamento. Anche attività fisica regolare, come camminare o yoga, può aiutare a scaricare la tensione accumulata.
Riguardo all'ipocondria, è importante imparare a non "scannerizzare" continuamente il corpo alla ricerca di sintomi. Ogni volta che lo facciamo, inevitabilmente troviamo qualcosa che ci preoccupa, alimentando il ciclo ansioso. Quando arriva l'impulso di controllarti, prova a rimandarlo di qualche minuto dedicandoti a un'attività che richieda attenzione.
Data la persistenza dei sintomi da mesi, ti consiglio di valutare un percorso psicologico specifico. Un approccio cognitivo-comportamentale può aiutarti a modificare i pensieri catastrofici tipici dell'ipocondria, mentre tecniche di mindfulness possono insegnarti a relazionarti diversamente con le sensazioni corporee, osservandole senza allarmarti.
Se desideri approfondire queste tematiche o iniziare un percorso strutturato per gestire ansia e ipocondria, ti invito a contattarmi. Nel mio studio integro diversi approcci per offrirti strumenti concreti e personalizzati per recuperare serenità e benessere.
Ricorda: i tuoi sintomi sono reali ma gestibili, e con il supporto giusto puoi imparare a vivere con maggiore tranquillità.
Buongiorno, mi spiace per la situazione che sta attraversando. Il corpo non è mai svincolato dall'esperienza, per cui credo che i sintomi che riporta siano espressione dello stato emotivo nel quale si ritrova (alla luce del fatto che le sue condizioni mediche sono nella norma). Vorrei invitarla a riflettere su cosa è accaduto mesi fa tanto da generarle quest'ansia e se ci sono specifiche situazioni che le creano questa sensazione. Spesso capita che inconsapevolmente un evento importante che riguarda noi, o contesti che viviamo, vada a generare cambiamenti alla situazione attuale o alle nostre prospettive future tanto da lasciarci disarmati rispetto a come affrontarla. Potrebbe considerare l'idea di rivolgersi ad uno psicologo per approfondire queste riflessioni ed esplorare le origini di questo suo malessere per riaprirsi verso un rinnovato benessere.
Rimango a disposizione. Un caro saluto, Dott. Luca Fiorona
Rimango a disposizione. Un caro saluto, Dott. Luca Fiorona
Buongiorno,
la ringrazio per aver condiviso le sue sensazioni.
Immagino che possa essere spiacevole per lei convivere quotidianamente con queste sensazioni fisiche e che queste possano renderle le giornate più faticose.
Per quanto riguarda la sintomatologia da lei descritta potrebbe essere importante effettuare preliminarmente delle visite mediche che escludano eventuali cause organiche al suo malessere, per poi successivamente approfondire i suoi vissuti con uno specialista col quale possiate iniziare un percorso volto all'approfondimento e alla gestione della sua sintomatologia.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Giada Martorelli
la ringrazio per aver condiviso le sue sensazioni.
Immagino che possa essere spiacevole per lei convivere quotidianamente con queste sensazioni fisiche e che queste possano renderle le giornate più faticose.
Per quanto riguarda la sintomatologia da lei descritta potrebbe essere importante effettuare preliminarmente delle visite mediche che escludano eventuali cause organiche al suo malessere, per poi successivamente approfondire i suoi vissuti con uno specialista col quale possiate iniziare un percorso volto all'approfondimento e alla gestione della sua sintomatologia.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Giada Martorelli
Quello che descrivi è molto coerente con l’effetto che l’ansia, soprattutto se protratta per mesi, può avere sul corpo. Quando sei in uno stato di allerta costante, il sistema nervoso e muscolare resta “teso”, e questo può provocare rigidità a spalle, collo e mandibola, disturbi intestinali, sensazione di peso sul petto o sullo stomaco, palpitazioni, difficoltà digestive e nausea. Anche le vertigini e le fitte intercostali possono essere legate alla tensione muscolare e al respiro alterato tipico dei momenti ansiosi.
Le “scosse” che senti al petto poco prima di addormentarti sono spesso fenomeni benigni collegati al rilassamento dei muscoli e al rilascio della tensione accumulata durante il giorno. In persone che vivono con molta ansia, la percezione di questi fenomeni si amplifica e diventano motivo di ulteriore preoccupazione.
Il fatto che tu abbia già fatto accertamenti cardiologici e che sia tutto nella norma è un punto molto rassicurante. Questo significa che i sintomi che provi non sono segnali di malattia organica grave, ma manifestazioni fisiche della tua ansia e ipocondria.
Il corpo, quando la mente è in allarme, parla proprio così. Non è pericoloso, ma capisco che sia molto invalidante e faticoso. Continuare a lavorare sull’ansia con un percorso psicologico può aiutarti a interrompere questo circolo e a ritrovare sollievo. Intanto puoi ricordarti che il tuo corpo non ti sta “tradendo”, sta solo esprimendo la tensione che porti dentro.
Dott.ssa De Pretto
Le “scosse” che senti al petto poco prima di addormentarti sono spesso fenomeni benigni collegati al rilassamento dei muscoli e al rilascio della tensione accumulata durante il giorno. In persone che vivono con molta ansia, la percezione di questi fenomeni si amplifica e diventano motivo di ulteriore preoccupazione.
Il fatto che tu abbia già fatto accertamenti cardiologici e che sia tutto nella norma è un punto molto rassicurante. Questo significa che i sintomi che provi non sono segnali di malattia organica grave, ma manifestazioni fisiche della tua ansia e ipocondria.
Il corpo, quando la mente è in allarme, parla proprio così. Non è pericoloso, ma capisco che sia molto invalidante e faticoso. Continuare a lavorare sull’ansia con un percorso psicologico può aiutarti a interrompere questo circolo e a ritrovare sollievo. Intanto puoi ricordarti che il tuo corpo non ti sta “tradendo”, sta solo esprimendo la tensione che porti dentro.
Dott.ssa De Pretto
Buongiorno,
da ciò che scrive sembrerebbe che il vissuto ansioso che prova prende una forma anche somatica. Un’ansia prolungata nel tempo, soprattutto quando inespressa, può parlare attraverso il corpo e, parallelamente, influire su di esso mantenendolo in uno stato di allerta, come se fosse costantemente in pericolo e “pronto a reagire”. Data la possibile natura psicosomatica, giustificata anche dall’esclusione di cause organiche del medico cardiologo, è possibile che un percorso di sostegno psicologico possa essere di supporto nella gestione ed elaborazione di questa tensione.
Con l’augurio di essere stata di supporto, le auguro una buona giornata.
Dottssa LM
da ciò che scrive sembrerebbe che il vissuto ansioso che prova prende una forma anche somatica. Un’ansia prolungata nel tempo, soprattutto quando inespressa, può parlare attraverso il corpo e, parallelamente, influire su di esso mantenendolo in uno stato di allerta, come se fosse costantemente in pericolo e “pronto a reagire”. Data la possibile natura psicosomatica, giustificata anche dall’esclusione di cause organiche del medico cardiologo, è possibile che un percorso di sostegno psicologico possa essere di supporto nella gestione ed elaborazione di questa tensione.
Con l’augurio di essere stata di supporto, le auguro una buona giornata.
Dottssa LM
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