Sono fidanzata da 5 anni con la mia compagna che ha subito degli abusi da parte del padre in età inf

25 risposte
Sono fidanzata da 5 anni con la mia compagna che ha subito degli abusi da parte del padre in età infantile, intorno ai 5/6 anni.
Il ricordo degli abusi è recente è il risultato di un percorso di psicoterapia che sta affrontando da circa 1 anno e mezzo e che le ho chiesto io più volte di intraprendere in quanto da quando la conosco soffre di stati di depressione altalenanti e di senso di colpa verso qualsiasi cosa.
Sia la depressione che il senso di colpa sono migliorati negli ultimi mesi e sta cominciando a rimettere in ordine i pezzi della sua vita, io sono molto contenta di vederla rinascere ma ho preoccupazioni riguardo la nostra relazione. Dopo avere scoperto gli abusi, ha avuto una sorta di crisi in cui si è chiesta chi fosse veramente e se la sua identità sessuale ed anche i suoi gusti fossero stati deviati da ciò che ha subito oltre questo la nostra intimità è crollata a picco in pochi mesi, mentre prima era molto attiva. Non è mai stata una persona particolarmente affettuosa, ma è molto distante fisicamente e questa cosa a me fa soffrire. Le ho parlato chiedendole spiegazioni e lei dice che ha un rifiuto per il contatto fisico e che le dispiace ma non ci può fare nulla. Io non so che pensare, non so se sono io che non sono in grado di starle vicino e devo solo avere pazienza o se c’è dell’altro, vorrei avere un consiglio. Grazie
Gentile utente, capisco la sua difficoltà e frustrazione. La sua compagna ha alle spalle un'esperienza fortemente traumatica e nel tempo, con il percorso terapeutico che sta seguendo, attraverserà dei momenti più difficili di altri. Il mio consiglio è di stare vicino alla sua partner e di rispettare i suoi tempi, di più è difficile dire senza ulteriori informazioni. Nel frattempo potrebbe farle bene parlare con un professionista, in modo da trovare insieme degli strumenti per affrontare questo momento e parlare anche del suo vissuto emotivo.
Resto a disposizione, anche online, qualora voglia approfondire.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Claudia Torrente Cicero

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Buonasera, la sua compagna ha vissuto un esperienza traumatica e questo comporta dei momenti di grande difficoltà. Le stia accanto, rispetti i suoi tempi, ci vuole pazienza. Lei potrebbe chiedere un supporto psicologico per se stessa, per poter gestire meglio questi dubbi e trovare un modo adeguato per poter tare accanto alla sua compagna.
Cordiali saluti .
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Buonasera, non è facile trovare il modo giusto per aiutare una persona cara che non solo ha subito un abuso traumatico, ma, come quasi sempre succede in questi casi, lo ha rimosso dalla sua mente per anni perché troppo doloroso da affrontare. Lei sta già facendo molto accettando il suo stato e standole accanto. È un ruolo non facile, abbia molta pazienza durante questo percorso difficile che sta attraversando la sua compagna, la terapia farà il resto. Anche lei si faccia aiutare in parallelo da un professionista e ne trarrà sicuramente giovamento. Un caro saluto. Dr.ssa Daniela Benvenuti
Buonasera Gentile Utente, mi dispiace per la sua situazione. La sua fidanzata probabilmente, dopo un anno e mezzo di terapia, sta cercando di affrontare i suoi fantasmi e questo richiede un grande sforzo: ciò implica anche il ragionare su di Sé, sul proprio modo di funzionare, sulla sua storia di vita. È probabile che, trattando alcuni argomenti, le siano affiorate domande su di Sé, comprese quelle riguardanti la sessualità. Sicuramente per lei è un momento delicato e di difficile definizione. È probabile che lei non abbia a che fare con questo momento delicato, piuttosto che sia la conseguenza di una riorganizzazione identitaria importante della sua compagna. D'altro canto, capisco come questa cosa la faccia soffrire. Ci sono situazioni dove, a volte, non è necessario fare nulla. Spesso basta condividere le proprie emozioni, senza giudicare, ma cercando di capire l'altro. Ognuna di voi poi deciderà cosa sarà meglio per Sé. Nel caso in cui avesse bisogno di un supporto psicologico, rimango a disposizione. Cordialmente, dott. Simeoni
Buongiorno,

l'orientamento sessuale della sua compagna potrebbe esser il frutto di questa esperienza cosi dolorosa che ha sperimentato con la prima figura maschile di attaccamento. In questa fase del percorso terapeutico potrebbe essersi attivata una riflessione in merito. Quello che sarà del vostro futuro come coppia è imprevedibile, ma il fatto che la sua fidanzata in questo momento stia affrontando un percorso di psicoterapia personale anche per queste problematiche non esclude nessun possibile scenario. Nella speranza di aver orientato al meglio la sua riflessione.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, le sue esperienze meritano un attento approfondimento. Il trauma vissuto dalla sua compagna, in un periodo precoce della vita, è un evento che ad oggi coinvolge la coppia nel suo insieme. Per questo è auspicabile per entrambe un lavoro di riflessione, conoscenza di sé e comprensione delle dinamiche che caratterizzano la coppia. Resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti, un cordiale saluto. Dott. Omar Isa
Salve, capisco la sua frustrazione e mi dispiace molto. Tenga presente che una delle possibili conseguenze di un abuso è proprio il ritiro anche perchè spesso la persona abusata sente di avere delle colpe a riguardo.
La invito a ritagliarsi uno spazio al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, intanto complimenti per l'aiuto che ha cercato di dare alla sua compagna avendola sensibilizzata sull'inizare una psicoterapia. Purtroppo il processo di cura non è lineare e prevede, a fronte delle esperienze traumatiche descritte, momenti di sbandamento e dubbio. L'esito del percorso sarà quello che meglio si adatta alla persona e non è detto che sia in linea con le sue aspettative. Ilo compito più arduo adesso per lei è capire se effettivamente riesce a starle vicino, al netto dei suoi bisogni e aspettative, in modo sano, dal momento che lei non vuole solo aiutarla ma avere una relazione di coppia.
Gentile utente, gli abusi sono un tema molto delicato che, più di altri, necessita di un periodo adeguato di elaborazione. La ricerca di intimità al momento si scontra con il malessere che ha vissuto la sua compagna per contatti fisici non voluti. Abbia pazienza.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera,
la tematica è assai delicata. Difficile stabilire se vi sia sotto qualcos'altro ora come ora, credo che sia del tutto legittimo per la sua compagna sottrarsi al contatto magari perchè entrata in una fase critica del suo incontro con il trauma ed è legittimo per lei che scrive sentirsi disorientata. Credo che le risposte non tarderanno ad arrivare, potrebbe essere questa un'occasione anche per lei di essere sostenuta ed aiutata nel processo che parallelamente alla sua compagna sta affrontando.
Saluti, Valentina.
Buongiorno e grazie per averci parlato della sua situazione. Capisco la difficoltà del momento e la preoccupazione nel vedere i cambiamenti nella sua compagna che, da un lato sembra rimettere ordine nella propria vita, mentre dall'altro sembra mettere in discussioni molti aspetti di sè. Certamente restare vicini emotivamente ad una persona può essere di aiuto, ma questo non deve farci dimenticare di noi stessi, per questo quello che posso consigliarle è di ritagliarsi a sua volta uno spazio di ascolto in cui cercare di dare un senso più profondo al suo sentire. Cordialmente, dott. Andrea Brumana
Gentile utente,
lei sta facendo davvero tanto per la sua compagna e momenti come quelli che descritto, fanno parte di questo lungo percorso di cura. Tenga duro e continui a starle accanto, magari però potrebbe ritagliarsi lei un suo spazio per poter portare le sue questioni e la fatica di questo periodo.
Resto a disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Simona Bruno
Caro utente, ti ringrazio per aver condiviso il tuo vissuto e la tua storia, dalle tue parole si percepisce che stai attraversando un momento difficile.
In tutta sincerità, darti un'indicazione non è facile in quanto non conosco approfonditamente la situazione.
Se ti va, possiamo parlarne in consulenza, sarei felice di aiutarti a trovare le risposte che stai cercando e di sostenerti. Ti aspetto con piacere e se posso esserti d’aiuto resto a tua disposizione. Un saluto caloroso, Dott.ssa Chiara Esposito.
Gentile, percepisco la sofferenza che esprime, mi dispiace davvero per la situazione che riporta e mi rendo conto di quanto possa essere complicato conviverci. La prima cosa che mi sento di consigliarle è un consulto psicologico, anche online, che possa aiutarla ad affrontare il disagio espresso al fine di ritagliarsi uno spazio per comprendere meglio ciò che prova e cosa potrà farla stare meglio, elaborare i pensieri e i vissuti emotivi rivolgendosi ad un esperto con un approccio che si basi sull’accoglienza e ciò che è utile per la persona, valorizzando le sue risorse personali, aiutandola così a divenire artefice del racconto della propria vita, dando al corpo lo spazio e l’ascolto che merita. Iniziare un percorso per sentirsi meglio richiede coraggio, ma è già un importante passo iniziale verso il cambiamento. Resto a disposizione per ulteriori indicazioni e ad incontrarla. Cordiali saluti dott. Paolo Notarangelo
Quando due persone si incontrano, si incontrano anche le loro storie. Il punto utile può essere accompagnare le scoperte reciproche che si fanno da entrambe le parti. Abbandonarsi ad una consapevolezza nuova, che le cose prendono nuova forma, per esempio il vissuto traumatico della sua partner è certamente da valorizzare, così come l'impegno emotivo che a lei richiede l'averlo saputo. Quindi è vero che, se da una parte la sua partner avrà bisogno di un tempo, il tempo non deve diventare minaccia ad un vivere giorno per giorno comunque la relazione al meglio delle proprie possibilità, cercando momenti buoni da condividere. L'intimità è proprio il tema più delicato e quindi la sua partner sta affrontando probabilmente un lavoro attento in psicoterapia alla corporeità e al trauma. Lei invece potrebbe lavorare, qualora volesse intraprendere un percorso terapeutico, su come vive il rifiuto temporaneamente e/ o l'impegno emotivo di questo contenuto nuovo nel vostro rapporto. Dando così attenzione anche a se stessa, e non solo alla sua partner ( che naturalmente merita, ma bisogna supportare e bilanciare anche con lei).
Cara utente, grazie per aver condiviso il suo vissuto, gli abusi sessuali sono un tema molto delicato che ha bisogno di un periodo adeguato di elaborazione. L'intimità va a scontrarsi con ciò che ha vissuto la sua compagna. Potrebbe ricavarsi uno spazio esclusivo di terapia per sé stessa per affrontare questo difficile momento che sta vivendo anche lei.
Resto a disposizione e le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Buongiorno, comprendo bene che non sia facile per lei e che tutto ciò le causa sofferenza e smarrimento. Restare accanto alla sua compagna in questo momento è emotivamente dirompente. Il consiglio che posso darle è quello di intraprendere anche lei un percorso di psicoterapia così da ritagliarsi uno spazio tutto suo dove poter essere sostenuta, ascoltata e dove poter esplorare sé stessa.
Un saluto, Dott.ssa Pepe Roberta.
La tua compagna sta tirando fuori un passato doloroso che potrebbe farle provare emozioni molto forti. Devi darle tempo e rispettare i suoi spazi per darle modo di riappropriarsi della voglia di riavvicinarsi a qualcuno fisicamente, di fidarsi di un altro corpo, di lasciarsi andare. Le domande che si sta ponendo la tua ragazza sulla sua sessualità possono essere parte dell'omofobia interiorizzata (ne parlo spesso ultimamente) che spesso è presente nelle lesbiche. Ci si sente "sbagliate" e quindi si attribuisce quello che si è ad un trauma passato. Il discorso è lungo e complesso: si nasce così o ci si diventa? Sapere questo cambierebbe le cose? Allora tutti quelli che hanno subito traumi modificano le loro preferenze sessuali? La tua ragazza troverà le sue risposte, tu puoi cercare le tue, con professionisti formati sull'argomento. Un saluto
Gentile utente, seguo con attenzione la sua sofferenza in merito alla situazione nella quale si trova. La sua compagna sta sicuramente affrontando un periodo molto difficile che inevitabilmente ha effetti sulla coppia. Con il percorso terapeutico che sta seguendo ci saranno momenti alti e momenti bassi e per questo bisogna prevedere e accettare che ci potrebbero essere delle ricadute e normalizzare il fatto che a volte è possibile “vedersi tornare indietro” nel lavoro. Il mio consiglio è di stare vicino alla sua partner e di rispettare i suoi tempi, di più è difficile dire senza ulteriori informazioni. Nel frattempo è auspicabile per entrambe un lavoro di riflessione, conoscenza di sé e comprensione delle dinamiche che caratterizzano la coppia nel rispetto anche della sua individualità, per affrontare questo momento, trovare nuovi strumenti e parlare anche del suo vissuto emotivo. Resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti, un cordiale saluto Dott.ssa Giulia Lanaro.
Grazie dell'apertura. Condivide un'esperienza dolorosa e assai complessa sia da narrare individualmente sia all'interno della relazione sentimentale in cui si trova. A prescindere dall'articolata posizione della sua fidanzata, che è seguita sotto il profilo psicologico, le consiglierei di iniziare ad alleggerire il peso emotivo che attualmente grava sul suo benessere psicologico, anzitutto soggettivo, legato al plesso di insicurezze e disistima che sembrano essere sorte in concomitanza con il malessere manifestato dalla sua fidanzata o che potrebbero originare da nuclei più antichi che la riguardano e implicano. Suggerirei, pertanto, un percorso di consulenza psicologica individuale che consenta di mettere a fuoco sia le sue fragilità sia le sue risorse. Parta da lei. Cordiali saluti. FV
Gentile, riesco a sentire la sofferenza che prova tramite le sue parole. Stare accanto ad una persona che affronta un vissuto così traumatico è molto difficile. Ci si chiede sempre se si stia facendo la cosa giusta per l'altra persona o meno, analizzando le reazioni e i comportamenti. In questo momento la sua compagna sta presumibilmente facendo un lavoro terapeutico che mira, in mezzo a molte altre colse, a riappropriarsi del proprio corpo, un corpo che porta dei segni, i quali una volta riconosciuti, si fa fatica a non guardare. Sicuramente questo processo ha con sé la difficoltà di avere qualcuno vicino fisicamente ed emotivamente, per il fatto che la guarigione richiede uno spazio tutto a sé.
Il mio consiglio è di prendersi anche lei uno spazio che sia tutto suo, per elaborare quello che sta accadendo all'interno della sua relazione e capire ciò che potrebbe aiutare lei e/o la sua compagna. Un abbraccio e un caro augurio, dott.ssa Giulia Scalvini
Gentile utente, lo svelamento di un trauma, peraltro così importante, durante un percorso di psicoterapia è un passaggio molto delicato e spesso doloroso. Credo sia comprensibile che la sua compagna stia sentendo dei contraccolpi. La invito a continuare ad essere accogliente con lei e lasciarle proseguire il suo percorso di terapia. Nel frattempo le suggerisco di valutare di effettuare anche lei un percorso per approfondire i suoi vissuti ed esplorare nuove strategie per continuare a stare in relazione.
Resto a disposizione.
Cordialmente
Dott.ssa Brunella Mobrici
Gentile utente, mi dispiace molto per il periodo difficile che sta attraversando lei e la sua partner. Subire abusi sopratutto in infanzia è traumatico ed influisce sicuramente sulla strutturazione della propria personalità in età adulta. Ricordarlo e affrontare la realtà per quella che è stata realmente è difficile e richiede la messa in discussione di molte parti di sé, se non del Sè nella sua totalità. Lei le è stata accanto in questo periodo esortandola a prendersi cura di sé e la sua partner si è fidata e lo ha fatto. Il periodo che verrà sarà caratterizzato sicuramente da alti e bassi, ma quello che può fare per continuare ad aiutarla è starle accanto con pazienza, approfondendo questi suoi dubbi e vissuti emotivi con un professionista.
Non so da quale zona dell'Italia scrive, ma se può interessarle io ricevo a Parma e online qui sul MioDottore.it
Grazie per aver condiviso la sua esperienza e per aver chiesto un parere.
Buona giornata.
Dott.ssa Noemi Vassetti
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Gentile, il percorso che sta facendo la sua compagna è importante per rimettere a posto i frammenti di una vita danneggiata dal trauma connesso all'abuso subito. In questo momento la sua compagna è concentrata sulle sue ferite narcisistiche ed è poco disposta a gestire le difficoltà connesse alla vostra relazione affettiva con lei. Lei dovrebbe avere la pazienza di aspettare ed aspettare gli sviluppi della situazione. Capisco sia difficile ma dovrebbe pensare a lei e alla ferita che questa situazione le comporta. Se troppo pesante potrebbe cercare un aiuto per lei per elaborare il cambiamento della vostra relazione. Se vuole posso aiutarla, in quanto offro anche consulenze on line. Saluti Dottssa Marianola VIni
Buonasera, i vissuti e le esperienze traumatiche non sono mai facili da superare o elaborare. la sua compagna sicuramente attraversa periodi altalenanti di grande difficoltà e sofferenza. Potrei consigliarle di farla parlare con qualcuno anche per trovare uno spazio suo di sfogo e di rielaborazione. Inoltre un supporto di coppia potrebbe giovare per aiutarla a gestire queste paure e questi problemi.
Resto a disposizione, cordiali saluti
Dottoressa Federica Lucchetti

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